Grongo

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Grongo

 

Pesci

 

Superclasse di Vertebrati acquatici suddivisa nelle classi Agnati, Condritti (o pesci cartilaginei) e Osteitti (o pesci ossei). I Pesci presentano corpo generalmente allungato e fusiforme, coperto di solito da scaglie e munito di pinne. Queste si distinguono in pari (pettorali e ventrali, omologhe agli arti dei Tetrapodi) e impari (dorsale, caudale, anale). Lo scheletro può essere cartilagineo (Condritti), parzialmente o totalmente ossificato (Osteitti). I Pesci hanno un cuore a due cavità, circolazione semplice (il sangue passa una sola volta dal cuore) e completa (non si mescolano sangue venoso e arterioso). L’apparato respiratorio è costituito da una camera branchiale, che negli Osteitti è protetta dall’opercolo.

 

Grongo Il Grongo (Conger conger) è un pesce anguilliforme della famiglia dei Congridi con il corpo allungato e cilindrico nella parte anteriore, compresso invece in quella posteriore, è interamente viscido ed è più massiccio e potente dell’anguilla. Può arrivare a una lunghezza di due metri e occasionalmente anche di tre, superando abbondantemente i dieci chili di peso. Il muso è allungato, con ampia bocca dalle grosse labbra. La bocca è larga e si estende fino al centro dell’occhio, che è grande, vagamente sporgente, in special modo negli esemplari adulti, ed ovale. La mascella inferiore è leggermente più corta di quella superiore, i denti sono corti, appuntiti e robusti. Non ci sono scaglie, la pelle è liscia e ricoperta di muco. L’apertura branchiale è grande e nella parte inferiore raggiunge il ventre. Le pinne pettorali sono ben sviluppate e hanno da 17 a 20 raggi, la pinna dorsale e l’anale sono unite alla codale. La colorazione varia dal grigio- violaceo al grigio-biancastro. Le pinne impari sono bordate di nero. Il grongo è carnivoro e si nutre di piccoli pesci che normalmente stanno a contatto del fondo, di crostacei e di cefalopodi. Mentre di giorno se ne sta tranquillo nella sua tana, di notte si trasforma in una specie di killer e si mette a caccia per provvedere al cibo. La riproduzione avviene in estate inoltrata in acque di media profondità. Tra Gibilterra e le Azzorre è stata individuata una zona di riproduzione, che probabilmente fornisce il ricambio della popolazione di gronghi dell’Europa settentrionale e sembra che vi siano aree del genere pure in Mediterraneo. Le larve si uniscono alle correnti di plancton e si lasciano trasportare verso i territori adatti alla loro crescita. Il matrimonio, comunque, per il grongo è una cosa seria, tanto che si unisce al partner una sola volta nella vita, che è abbastanza lunga. Man mano che invecchia, il grongo denuncia la sua età, al punto di perdere i denti e di cambiare la conformazione delle ossa, che impoveriscono di calcio e diventano molto gelatinose. Predilige le rocce, i sassi accatastati uno sull’altro, i massi ciclopici ricoperti di vegetazione, i pinnacoli di pietra cosparsi di fessure. La profondità per il grongo non è un problema. Gli piace stare in pochi metri d’acqua, come è capace di spingersi, trovandosi perfettamente a suo agio, sino a mille metri.Le sue tane hanno la caratteristica di essere quasi sempre a contatto con il fango, di essere cupe e tortuose. La sua vera passione sono i relitti. Viene catturato con nasse, palangari di fondo e con le reti a strascico. Le sue carni sono molto apprezzate anche se ricche di spine e possono essere cucinate in vari modi

 

Fonte: http://www.conpesca.it/pesci.doc

Sito web da visitare: http://www.conpesca.it/pesci.doc

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