I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Le proteine sono delle macromolecole costituite di amminoacidi legati fra loro tramite legame peptidico.
IL LEGAME PEPTIDICO E GLI AMMINOACIDI:
gli amminoacidi sono delle molecole caratterizzatealla presenza di due gruppi funzionali: il gruppo amminico e il gruppo carbossilico, in linea generale si tratterebbe quindi di composti bifunzionali, tuttavia è importante sottolineare il fatto che gli amminoacidi più diffusi in natura sono gli alfa amminoacidi, amamminoacidiioè che presentano il gruppo funzionale cacarbossilico quello amminico legati al medesimo atomo di carbonio. Gli amminoacidi che di fatto compongono le proteine sono tutti amminoacidi alfa e sono solamente venti, la struttura generale di tali molecole è schematizzabile in questo modo:
I venti amminoacidi, qui riportati nella loro formula si struttura, nonostante siano accomunati da una medesima struttura generale, sono molto diversi uno dall'altro: si distinguono amminoacidi dotati di catena laterale neutra, polare, acida e basica. Ogni amminoacido presenta quindi almeno due equilibri di dissociazione, uno per il carbossile, uno per il gruppo amminico (e un eventuale terzo
equilibrio che dipende dalla presenza di un gruppo funzionale notevole nella catena R). Come già in precedenza sottolineato queste molecole, strutturate in proteine, sono coinvolte nei sistemi tampone che garantiscono il mantenimento del nostro pH fisiologico. Gli amminoacidi sono legati fra loro a formare proteine tramite un legame che viene definito peptidico, ma che potrebbe essere definito tranquillamente AMMIDICO: si tratta di un legame che, formalmente, si instaura fra i gruppi funzionali amminico e carbossilico con l'uscita di una molecola di acqua.
Il legame peptidico presenta delle caratteristiche molto particolari che influenzano anche la polimerizzazione che porta alla formazione della struttura proteica: come un qualsiasi legame ammidico il legame peptidico È SOGGETTO AD UN FENOMENO DI RISONANZA che coinvolge gli atomi di carbonio azoto e ossigeno coinvolti nel legame stesso; questo provoca alcune conseguenze fondamentali per quanto riguarda la struttura delle molecole proteiche:
Come conseguenza abbiamo una situazione di questo tipo: una proteina sarà costituita di tanti piani rettangolari più o meno identici come dimensioni, concatenati fra loro a formare
una macromolecola dalla struttura generalmente molto regolare. L'unico grado di libertà possibile è quello garantito dalla rotazione dei legami intorno ai carboni alfa, questi si posizioneranno in modo da raggiungere il livello di conformazione energeticamente più stabile.
FUNZIONE DELLE PROTEINE: le proteine presenti nel nostro organismo appartengono a numerose categorie e tipologie e hanno numerose funzioni diverse:
LA STRUTTURA DELLE PROTEINE: per poter descrivere una proteina, che altro non è se non un aggregato di amminoacidi uniti fra loro tramite legame peptidico, è necessario creare, vista la complessità delle strutture che si possono creare, una gerarchia descrittiva rigorosa e precisa, in particolare si ricordano:
Da questa struttura derivano poi tutte le altre: la struttura tridimensionale di una proteina dipende in modo molto stretto dalla sua composizione in amminoacidi (in particolare per la forte influenza delle catene R).
Una struttura di questo tipo, la prima individuata e una delle più comuni in natura, si forma tipicamente in presenza di amminoacidi come:
Ed è di solito sfavorita dalla presenza di PROLINA che, essendo un amminoacido completamente rigido, inibisce la formazione dell'alfa elica.
Nel caso in cui le catene siano antiparallele e legate tramite un'ansa, la distanza lungo la sequenza fra i due amminoacidi che sono coinvolti nella formazione di un legame ad idrogeno è notevole.
Amminoacidi propensi alla formazione di una struttura come questa sono:
É inoltre importante sottolineare che le catene laterali degli amminoacidi sporgono sopra e sotto la struttura. Naturalmente gli angoli di legame sono estremamente diversi rispetto a quelli descritti nella struttura ad alfa elica.
R-SH + R-SH → R-S-S-R + H2
PROTEINE FIBROSE E GLOBULARI: una prima classificazione delle proteine si può definire già a partire dalle strutture di natura terziaria:
DI FATTO PONTI SOLFURO E LEGAMI DI NATURA POLARE SONO I PRINCIPALI RESPONSABILI DELLA FORMAZIONE E DELLE CARATTERISTICHE DI QUESTO TIPO DI STRUTTURA.
In questo modo si ottiene una molecola tipicamente ripiegata su se stessa a formare un globo.
DI FATTO I LEGAMI DI NATURA IDROFOBICA SONO I PRINCIPALI RESPONSABILI DELLA FORMAZIONE DI QUESTO TIPO DI STRUTTURA.
LA MIOGLOBINA: la mioglobina è una proteina globulare caratteristica di cellule muscolari e di cellule in generale dotate della capacità di contrarsi e di muoversi, ma non solo, svolge un ruolo importante anche nella respirazione cellulare. A prescindere da questo la mioglobina è una proteina tipicamente globulare:
non vi sarà molta differenza.
Grazie alla presenza di un certo numero di interazioni idrofobiche la molecola si chiude in senso globulare e da un effetto in acqua detto EFFETTO TYNDALL: si tratta di
un effetto che si verifica in caso di immersione di una macroioni in acqua, lo ione viene solvatato, ma esiste come tale in soluzione circondato interamente da molecole d'acqua senza subire dissociazione.
Ma la struttura sicuramente più interessante a livello molecolare è la struttura dell'EME: si tratta di una parte non proteica della molecola capace di legare l'ossigeno e conservarlo come tale fino al momento del suo utilizzo.
TRASPORTO DELL'OSSIGENO: si tratta di un processo molto delicato in quanto deve tenere conto di numerosi fattori:
A rendere possibile tale processo è il gruppo EME: si tratta di una struttura caratterizzata da:
Queste componenti sono legate fra loro, alla struttura proteica e, in alcuni casi, alla molecola di ossigeno in questo modo: la molecola di Fe++ è un forte elettronattrattore, risulta quindi avere elevata affinità con i quattro atomi di azoto che lo circondano, inoltre IL FERRO, elemento di transizione, SUBISCE UNA FORMA DI IBRIDIZZAZIONE DETTA d2sp3 TALE PER CUI PRESENTA 6 ORBITALI DISPONIBILI E ISOENERGETICI, di
questi:
Questi ultimi due orbitali si collocano ai vertici di una struttura tridimensionale e sono uno al di sopra e uno al di sotto del piano formato dal quadrilatero degli azoti.
La funzione dell'eme si estrinseca in questo modo:
nel momento in cui una molecola di ossigeno si lega al ferro questo, rispetto al piano descritto dalle molecole di azoto, si sposta verso il basso trainando con se anche la struttura proteica della mioglobina (alla quale è legato tramite l'istidina 93); questo provoca una deformazione molto significativa dell'intera molecola che consente la penetrazione del gruppo EME in una sacca idrofobica che lo isola completamente dall'ambiente polare esterno impedendone la riduzione. La struttura del gruppo eme:
EME = ferroprotoporfirina IX; si tratta di una delle possibili forme della ferroprotoporfirina. Nel caso in cui il ferro venga ossidato a Fe+++ il gruppo assume il nome di EMINA o FERROPROTOPORFIRINA che perde la capacità di legare l'ossigeno; questa trasformazione avviene spontaneamente in presenza di acqua; l'isolamento dell'eme è quindi essenziale anche alla conservazione della sua funzionalità, non solo di quella dell'ossigeno. La parte proteica della molecola ha anche un'altra funzione: regola e soprattutto diminuisce l'affinità eme-ossigeno, in assenza di essa l'ossigeno non si separerebbe dal ferro.
FUNZIONE CELLULARE GENERALE DELLA MIOGLOBINA: trasferire l'ossigeno dall'emoglobina alla citocromo ossidasi, ultimo complesso della catena respiratoria mitocondriale, questo è possibile unicamente grazie alla regolazione dell'affinità con l'ossigeno fra le tre molecole:
EMOGLOBINA < MIOGLOBINA < CITOCROMO OSSIDASI
L'EMOGLOBINA: l'emoglobina è una struttura proteica tetramerica, costituita cioè da
quattro subunità peptidiche complementari a livello funzionale e molto simili alla mioglobina. Nell'uomo adulto le quattro subunità sono due alfa e due due beta e ciascuna di esse è caratterizzata dalla presenza di un gruppo eme. Come per qualsiasi struttura quaternaria il tetramero si chiude nella sua forma globulare grazie alle interazioni fra le catene laterali degli amminoacidi. La sua efficacia è tale da portare la concentrazione di ossigeno nel sangue dai 5ml che sarebbero presenti per semplice solubilizzazione del gas a ben 250ml al litro.
A livello strutturale la molecola dell'emoglobina si assembla in questo modo:
medesimo tipo che anzi tendono a respingersi.
Naturalmente la struttura è organizzata in questo modo per GARANTIRE LA MASSIMA FUNZIONALITÀ STRUTTURALE.
FUNZIONAMENTO: la molecola dell'ossigeno, O2, è naturalmente, in quanto apolare, poco solubile nel torrente sangiugno, per questo motivo è necessario utilizzare, per soddisfare le esigenze del corpo umano, un trasportatore come L'EMOGLOBINA; l'emoglobina stessa, inoltre, si occupa, almeno parzialmente, della eliminazione dei prodotti delle ossidazioni del nostro organismo (CO2). A livello organizzativo:
Il legame covalente in questione si forma in questo modo:
sfrutta i gruppi amminici terminali non ionizzabili (per esempio di gruppi ammidici delle catene R) per formare dei gruppi genericamente definiti carbammati.
Fonte: http://www.autistici.org/castalia/download/Med%20-%20schemi,%20appunti%20e%20dispense/Biochimica%20generale%20e%20nutrizionale%20COMPLETO%20-%20Giordano%20Perin%20%5Bda%20www.appuntimed.com%20biochimica,%20%20appunti,%20schemi,%20dispense%5D.pdf
Sito web da visitare: http://www.autistici.org/
Autore del testo: Perin
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve