Chimica domande e risposte Quiz

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Chimica domande e risposte Quiz

1) Il valore minimo del numero di ossidazione del carbonio è:

  • +4
  • –1
  • 0
  • +2
  • –4

 

Il numero di ossidazione (n.o.) corrisponde all’ipotetica carica che l’atomo assumerebbe se tutti gli elettroni di valenza fossero attribuiti all’elemento più elettronegativo.

Per calcolare il n.o. nei composti organici bisogna considerare alcune regole:

  • tenendo conto della definizione data, non si devono considerare i legami tra atomi uguali (es. C-C).
  • si deve valutare l’elettronegatività di ogni elemento coinvolto nella formazione dei legami.

Ad es.:

            CH4                            CH3Cl                                H2CO

            Metano               Cloruro di metile                 aldeide formica

Nel metano il carbonio è più elettronegativo dell’idrogeno, che può cedere al massimo 1 elettrone: il C presenta quindi n.o. –4

Nel cloruro di metile il carbonio, più elettronegativo dell’idrogeno, è meno elettronegativo del cloro, che può accogliere 1 elettrone: il n.o. del carbonio sarà, pertanto, pari a (-3+1) = -2

Nel metanale (o aldeide formica o formaldeide) il carbonio, più elettronegativo dell’idrogeno, è meno elettronegativo dell’ossigeno, che al massimo può accogliere 2 elettroni: il n.o. del carbonio sarà, quindi, pari a (-2+2) = 0

Poiché il carbonio può formare al massimo 4 legami covalenti (possiede, infatti, nello stato ibridato, 4 elettroni spaiati) anche nel caso in cui leghi 4 idrogeni (meno elettronegativo del carbonio) il n.o. minimo è pari a –4 (come nel metano).

La risposta esatta è quindi la E.

 

2) Quando la tensione di vapore diventa uguale alla pressione esterna, un liquido:

  • smette di evaporare
  • bolle
  • congela
  • si raffredda
  • è alla temperatura critica

 

La tensione di vapore è la pressione esercitata da un vapore in equilibrio con il suo liquido ad una data temperatura. Quando la tensione di vapore uguaglia la pressione che si esercita sulla sua superficie, il liquido bolle. La risposta corretta è quindi la B.

 

3) Sono stati ottenuti, con quattro differenti metodi, quattro campioni di un ossido di azoto; la percentuale in peso di azoto risulta essere la stessa in ognuno dei quattro campioni. Ciò costituisce una prova della legge:

  • della conservazione della massa
  • delle proporzioni multiple
  • di Avogadro
  • delle proporzioni definite
  • di Einstein

 

I fenomeni chimici sono governati dalle leggi ponderali:

I legge di Lavoisier o della conservazione delle masse: la somma delle masse delle sostanze prima della reazione è uguale alla somma delle masse delle sostanze dopo la reazione.

II legge di Proust o delle proporzioni semplici o definite: quando due elementi reagiscono per formare un composto, le quantità che reagiscono sono in proporzioni di peso definite e costanti.

III legge di Dalton o delle proporzioni multiple: quando due elementi si combinano per formare diversi composti, le masse di un elemento che si combinano con una data massa dell’altro, stanno tra loro in rapporti che si possono esprimere con numeri interi.

Quanto riportato nel testo costituisce una prova della legge delle proporzioni semplici. La risposta corretta è, quindi, la D.

 

4) Quante sono le fasi in un sistema costituito da un cubetto di ghiaccio, che galleggia in una soluzione acquosa di cloruro di calcio, in presenza del sale solido, e di aria in cui sono state immesse notevoli quantità di gas ossido di carbonio e di gas acido solfidrico?

  • 6
  • 5
  • 3
  • 4
  • 7

 

Un sistema chimico è una porzione di materia. Se ci sono delle superfici di separazione tra le varie parti del sistema, caratterizzate da diverse proprietà, il sistema si dice eterogeneo.

FASE: porzione del sistema fisicamente distinguibile ed omogenea (cioè uniforme nella composizione e nelle proprietà intrinseche). Il sistema descritto presenta 4 fasi distinte: cubetto di ghiaccio; soluzione acquosa di cloruro di calcio; cloruro di calcio solido; aria. La risposta corretta è la D.

 

5) A parità di temperatura, l’energia cinetica posseduta dalle particelle di un gas rispetto a quelle di un liquido è:

  • poco più bassa
  • pressocchè uguale
  • poco più alta
  • molto più alta
  • molto più bassa

 

Le particelle che costituiscono un gas sono caratterizzate dal fatto di essere dotate di una notevole libertà di movimento (più alta rispetto a quelle costituenti un liquido). A parità di temperatura, quindi, l’energia cinetica delle particelle costituenti il gas è molto più alta di quella delle particelle costituenti il liquido; la risposta esatta e’ la D.

 

6) Per elettroliti forti, in soluzione sufficientemente diluita (m<10-2) , la concentrazione attiva ai fini delle proprietà colligative è data dal prodotto della concentrazione analitica dell’elettrolita per l’indice di dislocazione n; questo è definito come il numero di ioni in cui l’elettrolita dissocia; così ad esempio, per NaCl si ha n=2. L’abbassamento crioscopico DTc di una soluzione acquosa 0.002m di NaCl può essere calcolato pertanto dall’espressione DTc = Kc*0.002*2, dove Kc è la costante crioscopia dell’acqua, che ha il valore 1,86. Quindi l’abbassamento crioscopico di una soluzione acquosa 0.0001m di solfato di alluminio è dato da:

  • DTc =1.86*10-4*5
  • DTc =1.86*10-4*6
  • DTc =1.86*10-3*5
  • DTc =1.86*10-4*3
  • DTc =1.86*10-4*2

 

Al2(SO4)3à 2Al3+ + 3SO42-

Dalla reazione di dissociazione del solfato di alluminio, ricaviamo che n= 5 poiché da una mole di sale si liberano 5 specie in soluzione. Poiché le proprietà colligative sono influenzate solo dal numero di specie in soluzione, per calcolare l’abbassamento crioscopico l’espressione andrà corretta con un fattore 5. La risposta esatta, quindi, è la A.

 

7) Un litro di CO e un litro di CO2, nelle stesse condizioni di temperatura e di pressione:

  • hanno la stessa massa
  • contengono lo stesso numero di atomi
  • contengono lo stesso numero di molecole
  • hanno la stessa densità
  • hanno masse che stanno nel rapporto 1:2

 

Secondo il principio di Avogadro, volumi uguali di gas diversi, nelle stesse condizioni di temperatura e di pressione, contengono lo stesso numero di molecole e cioè 6.023 * 1023. La risposta corretta è, quindi, la C.

 

8) Il numero quantico secondario di un elettrone contenuto in un  orbitale 3p:

  • è 3
  • è 1
  • è 2
  • può assumere tutti i valori interi compresi tra 0 e 2
  • può assumere tutti i valori interi (zero compreso) tra –3 e +3

 

Il numero quantico secondario (l) definisce la FORMA dell’orbitale ed assume valori che vanno da zero a (n-1). In particolare per l = 0 si hanno orbitali di tipo s; per l = 1 orbitali di tipo p; per l = 2 orbitali di tipo d; per l = 3 orbitali di tipo f;…

La risposta corretta è quindi la B.

 

9) L’idrolisi dell’amido conduce a:

  • acidi grassi
  • aldeidi e chetoni
  • glucosio
  • glicerolo
  • glucosio e fruttosio

 

L’amido è un polisaccaride (polimero formato da più molecole di monosaccaride legate tra loro da legami 1-4 a-glicosidici) del glucosio. L’idrolisi dell’amido conduce al monosaccaride di partenza (il glucosio). La risposta corretta è, quindi, la C.

 

10) Il legame che stabilizza l’alfa-elica di una proteina è:

  • glicosidico
  •  peptidico
  • disolfuro
  • a ponte di idrogeno
  • ionico

 

Le proteine sono costituite dall’unione di amminoacidi saldati da legami ammidici (struttura primaria). Per comprendere, però, come una proteina svolga determinate funzioni è necessario sapere come siano disposte ed associate nello spazio le catene peptidiche.

La struttura secondaria riguarda proprio la disposizione spaziale della catena peptidica ed è determinata essenzialmente dalla interazioni che la catena peptidica stabilisce al suo interno tramite legami idrogeno. Le strutture secondarie principali sono la struttura a pieghe e la struttura ad elica.

La catene assume la struttura ad a-elica quando i gruppi R sono particolarmente ingombranti: la catena si ripiega ad elica ed i gruppi R vengono diretti verso l’esterno. Tale organizzazione è favorita perché permette la formazione di LEGAMI IDROGENO tra i successivi avvolgimenti dell’elica ( si forma un legame idrogeno, infatti, tra l’atomo di idrogeno legato all’azoto ammidico e l’ossigeno del carbonile del quarto amminoacido successivo).

La risposta esatta è, quindi, la D.

 

11) L’unità di misura della costante di equilibrio della reazione: N2 + O2 à 2NO

  • è (litri)2/(moli)2
  • è un numero puro, cioè adimensionale
  • è moli/litri
  • è litri/moli
  • dipende dalla temperatura

 

La costante di equilibrio è pari al prodotto dei prodotti di reazione, presi con gli opportuni coefficienti, diviso il prodotto delle concentrazioni dei reagenti, presi con gli opportuni coefficienti. E’ perciò un numero PURO, adimensionale. La risposta corretta è quindi la B.

 

12) L’ibridazione degli orbitali dell’atomo di azoto:

  • è di tipo sp3 sia nell’ammoniaca che nelle ammine
  • è di tipo sp2 sia nell’ammoniaca che nelle ammine
  • è di tipo sp nell’ammoniaca e nelle ammine primarie, di tipo sp2 nelle ammine secondarie, di tipo sp3 nelle ammine terziarie.
  • È di tipo sp sia nell’ammoniaca che nelle ammine
  • È di tipo sp3 nell’ammoniaca, mentre nelle ammine non esiste ibridazione

 

Gli angoli di legame nell’ammoniaca sono di 107°. L’ammoniaca possiede una struttura tetraedrica, con l’azoto posto al centro del tetraedro, i tre idrogeni in corrispondenza di tre vertici e l’orbitale contenente la coppia non condivisa diretto verso il quarto vertice del tetraedro. Tale struttura è tipica delle molecole in cui compaiono atomi con ibridazione sp3: un orbitale di tipo s e tre orbitali di tipo p si “mescolano” per dare origine a 4 orbitali ibridi equivalenti che partecipano per ¼ del carattere di orbitale s e per ¾ del carattere di orbitale p. La struttura delle ammine (derivate organiche dell’ammoniaca) è sostanzialmente analoga a quella dell’ammoniaca essendo determinata dall’ibridazione sp3 dell’atomo di azoto.

La risposta corretta è, quindi, la A.

 

Fonte: http://www.unich.it/orientamento/testingresso/quiz/2002/chimica/chimica2002.doc

Sito web da visitare: http://www.unich.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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