Cinema e counseling

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Cinema e counseling


Il COUNSELING E IL CINEMA
Considerata la complessità della struttura relazionale sarebbe auspicabile la trasmissione di adeguati strumenti di comprensione delle relazioni umane assolutamente necessari per interagire in un clima caratterizzato da forti pulsioni emotive.
La visione di un film come strumento didattico trova legittimazione attraverso gli studi di Edith Stein relativi alla capacità di immaginazione empatica dei vissuti emozionali e dei processi proiettivi che sono da allora considerati come una proprietà dell’umano.
I film sono selezionati in base ai copioni di personalità e alle dinamiche delle relazioni umane che rappresentano e sono orientati verso la ricerca dei significati impliciti presenti nella comunicazione analogica. Nelle relazioni disfunzionali i comportamenti umani sono difficili da comprende poiché tutto ciò che va oltre la realtà dei fatti viene prevalentemente negato o mistificato. La comunicazione analogica rappresenta il nucleo centrale in cui sono pervase le relazioni umane, un livello di realtà comunicativa in cui vengono adottate strategie e strette alleanze agite in modo consapevole o inconsapevole.
CAP. 1 IL COUNSELING
1.1 DEFINIZIONE
Il counseling è una relazione di aiuto che muove dall’analisi dei problemi del cliente, si propone di costruire una nuova visione di tali problemi e di attuare un piano di azione per realizzare le finalità desiderate dal cliente (prendere decisioni, migliorare le relazioni, sviluppare la consapevolezza, gestire le emozioni e i sentimenti superare conflitti) Prepos.
Si tratta di un intervento finalizzato alla comprensione della dimensione individuale e dei gruppi e ha un orientamento pragmatico e interventista ed è orientato a formulare cambiamenti volti a modificare quei comportamenti che ruotano attorno al disagio.
Il colloquio si snoda attraverso un percorso di comprensione della realtà e consente un aumento della consapevolezza consapevoli che il dolore è una parte inevitabile della vita dell’uomo ma se non viene superato e risolto finisce per pervadere tutta l’esistenza di una persona.
L’umanità del counselor rappresenta la chiave di accesso per entrare empaticamente in contatto con il dolore, mentre un orientamento pragmatico e concreto permette di riformulare la realtà con tempi di risposta immediati.
1.2 COLLOQUIO DI COUNSELING
Il colloquio di counseling deve attribuire molta importanza all’investigazione per sciogliere quei nodi di incomprensione su cui si strutturano punti di vista e comportamenti.
Occorre cercare di costruire una visione di insieme dentro cui collocare lo stile di vita della persona con una discrezionalità rispettosa di un individuo che sta raccontando il proprio vissuto.
Il counselor coglie il significato profondo di quegli eventi orientando la persona a costruire maggiori difese nei casi in cui il suo atteggiamento tenda ad essere fragile e sottomesso, o a riflettere sull’impatto della propria leadership nei casi in cui ha strutturato un certo livello di rigidità caratteriale.
Il colloquio di counseling implica la trasformazione delle relazioni interpersonali poiché le relazioni non si strutturano in modo statico, ma possono essere modificate da nuovi punti di vista.
Il counselor coglie il tipo di rapporto che la persona ha con se stessa e con le figure affettive di riferimento poiché spesso il disagio e l’infelicità sono il risultato di una struttura relazionale complessa e svalutante.
Il counselor può aiutare il cliente a riflettere sul concetto di autonomia emotiva, a cercare un modo per valorizzare la propria vita, a credere in se stesso, a riconoscere e considerare le proprie emozioni incoraggiando la costruzione di difese nel rispetto della propria individualità, o a sviluppare una maggiore percezione dei vissuti degli altri.
1.3 L’AUTOBIOGRAFIA: CELEBRARE SE STESSI
La scrittura dell’autobiografia rappresenta un punto fondamentale nel processo di crescita esistenziale. Ricordare la propria storia consente di verificare se tali esperienze esercitano ancora un condizionamento attivo considerando che la parte inconsapevole non riguarda tanto la memoria di uno specifico evento ma i suoi significati impliciti.
Al primo incontro è necessario concordare con la persona gli obiettivi che realisticamente si vogliono raggiungere considerando che la vita relazionale di una persona non ha una struttura statica ma è inserita in un processo vivo e dinamico, reattivo agli aventi e ciò richiede anche un lavoro di descrizione e investigazione nei casi in cui le persone non sono consapevoli delle trappole in cui sono.
1.4 L’IDENTITA’ PROFESSIONALE
Il counselor deve saper accettare i limiti del suo percorso esistenziale e professionale consapevole che lo sviluppo della propria identità professionale richiede tempo e desiderio di cambiamento.
Il counselor deve essere capace di liberarsi dall’arroganza, dallo spirito di affermazione delle proprie convinzioni, dalla tendenza all’indignazione e al moralismo imparando ad essere paziente e disponibile ad immergersi nelle storie di vita.
1.5 IL COUNSELING E IL CINEMA
Tanto il cinema quanto il sogno ci consentono di vivere una situazione diversa da quella della nostra vita reale, con la piena intuibilità, però delle stesse vicende di questa nostra vita reale.
(Cesare Musatti)
Il film offre l’occasione per fare esperienza di una realtà che non appartiene allo spettatore, una realtà differente, in cui egli può a tratti riconoscersi e specchiarsi, come invece sentirsene estraneo, o meglio distanziato, seppur in qualche modo partecipe, aspetto quest’ultimo, di grande rilevanza dal punto di vista pedagogico …
(Silvano Agosti)
Il cinema sa attivare intensamente l’affettività, catturando nel suo gioco di fiction, un gioco nel quale il soggetto stesso riesce a trovare parti di sé presenti ma anche rimosse o semplicemente dimenticate. “ciò che vi è di più soggettivo – il sentimento – si è infiltrato in ciò che vi è di più oggettivo”, e proprio questa possibilità di sollecitare l’affettività costituisce il principale vantaggio in termini di apprendimento che deriva dall’utilizzo dei film. La visione del film, produce immediati investimenti emotivi, dinamiche di identificazione e proiezione, adesioni consapevoli e inconsapevoli, e forme di ripugnanza e di rifiuto di carattere più emotivo che razionale (Ibidem, p. 95)
“All’interno della cornice della psicologia archetipica, la visione di un film può essere la via per una apprendimento “immaginale” dove alle immagini proiettate sulle schermo fanno da rimando quelle archiviate nella memoria e ri-costruite in funzione di una trama dotata di senso che via via si snoda nel momento presente vissuto dalla persona, in tensione tra passato e futuro”. James Hillman
Di fronte al film, lo spettatore attivamente osserva, empatizza e interpreta, è in grado di appropriarsi di tutti i dettagli della situazione presentata che riconosce come significativi (in rapporto a sé, alla sua storia, alla sua esperienza, al suo momento presente).
L’utilizzo delle immagini costituisce un forte stimolo nell’individuo sul fronte del pensiero e delle emozioni: ed è proprio questo doppio livello di stimolazioni a creare le condizioni di innesco del processo di apprendimento, la forza del cinema ha l'importante compito di essere una potente fonte comunicativa.
L’arte è creata per essere utile, educativa, attraente.
L’arte è universale perché parla un linguaggio universale ed unico nello stesso tempo.
La visione di un film
- sviluppa la creatività attraverso l’uso delle immagini
- rappresenta un livello di confronto, dibattito e gestione delle emozioni
- consente un ampliamento dei propri schemi mentali
Cap. 2 COUNSELING E CINEMA – I SIGNORI DELL’ARTE
IDEALTIPI DI PERSONALITA’ : IL DISAGIO
2.1 Avaro film Quel che resta del giorno
2.2 Ruminante film Gran Torino
2.3 Delirante film Le conseguenze dell’amore
2.4 Sballone film Il sorpasso
2.5 Apatico film Sostiene Pereira
2.6 Invisibile film Incompreso
2.7 Adesivo film Mignon è partita

2.1 AVARO - VIZIO CAPITALE AVARIZIA
Quanto meno mangi, bevi, compri libri, vai a teatro quanto meno pensi ami canti dipingi, tanto più risparmi, tanto più grande diventa il tuo tesoro che né i tarli né la polvere possono consumare
K. MARX - Manoscritti economico-filosofici del 1844
L’Avarizia è definito il più stupido dei vizi capitali perché gode di una possibilità o di un potere che non può essere realizzato. I soldi accumulati dall’avaro costituiscono un senso di sicurezza e di piacere assoluto, e con una forma di devozione rispondono all’imperativo categorico del non poter essere usati e consumati, poiché da tale uso ne deriverebbe la perdita di quel nucleo di potere ad essi connesso.
Il piacere dell’avaro, non si spinge mai oltre il denaro stesso, perché ciò rappresenta non uno strumento attraverso cui agire, ma un fine in sé da consolidare progressivamente. Il senso del potere oggettivato dall’accumulo del denaro, costituisce quel nucleo di solidità che rende ad esso subordinato e secondario qualsiasi altro desiderio.
Secondo Marx il denaro costituisce per l’avaro il fondamento del suo essere, la garanzia dell’identità, “io sono ciò che ho”, per cui il denaro posseduto non può essere usato, poiché ciò equivale all’impoverimento della propria identità che è totalmente connessa al denaro. L’avaro secondo il pensiero di Marx è condannato a una vita ascetica che conduce alla rinuncia a stessi, alla vita e ai bisogni umani. “quanto meno sei, quanto meno realizzi nella tua vita, tanto più hai, e tanto più la vita è alienata. Tutto ciò che l’economia porta via in termini di vita e di umanità lo restituisce in denaro e ricchezza, così tutte le attività e le passioni devono ridursi all’avidità di denaro.”
L’accumulo di soldi concepito come l’obiettivo primario, determina che tutti i beni non connessi al ciclo virtuoso dell’accumulo, come l’intelligenza, la cultura, l’arte, l’amore perdano quel potenziale di fascino e desiderio poiché percepiti come piaceri effimeri e non riempienti. Solo il denaro può evocare nell’immaginario dell’avaro, un mezzo assoluto dalle infinite possibilità di godimento.
Poiché il nucleo emozionale dell’avaro è incentrato sulla paura, il senso profondo della sua avidità trova una radice nella paura del futuro e dell’ignoto, che viene percepito con l’angoscia e l’inquietudine della fine che attende ogni essere vivente.
Pieno di buone intenzioni, ha un approccio di tipo autoritario ed elitario. Sente intimamente un senso di aristocratica superiorità. Estremamente affermativo coltiva una particolare attenzione per l’apparire espresso attraverso un gusto formale e ricercato per la propria immagine. La comunicazione è pervasa di buone maniere dal tono formale. Ama eccellere sulla spinta di una forte sete di potere. Può essere incline alla pedanteria, e si esprime utilizzando un linguaggio corretto e una buona dizione. Una persona che soppesa ogni singola parola o gesto. Si manifesta con un senso di superiorità ed è incline ad esercitare il controllo coltivando l’immagine di persona di merito che si attiene alle regole dotata di autocontrollo. Ha una eccessiva preoccupazione per l’ordine la pulizia la moralità e il controllo sullo sfondo di un perfezionismo di tipo puritano. E’ tendenzialmente auto assertivo, fiducioso in se stesso, con un senso di colpa minimo. Ha un alto livello di intransigenza che esprime attraverso la critica. Si considera un altruista, una persona generosa libera da interessi personali ma che impartisce ordini su cui esercita un rigoroso controllo. Ha la competizione nel sangue, alte difese ed è un buon argomentatore.
Tende a essere moralista disciplinato controllato educato rigido meticoloso. Perfezionista e ossessivo, con metodi da caccia all’errore, fa sentire gli altri inadeguati con atteggiamenti persecutori e di svalutazione. Crede di saper fare tutto meglio degli altri e per questo si sente costretto a fare tutto. Manca di introspezione.
E’ Pervaso da un desiderio di dominio che sfocia nell’interesse per il potere e il denaro. Nella struttura rappresentata dal tipo oligarca, il pensiero ruota attorno ad affermazioni di aristocratica superiorità.
Formalismo e ricercatezza, interesse per l’autorità, eccesso di buone maniere. L’uso corretto delle parole costituisce un segnale vero e proprio. Una persona che soppesa ogni singola parola e ogni singolo gesto agendo in modo eccessivamente perfetto. E’ affetto da pedanteria unita al senso di superiorità volta a esercitare il controllo. Può far sentire a disagio con la sua sola presenza.
Si esprime con una bontà non spontanea e giustifica la severità evocando il bene dell’altro.
E’ una persona di carattere che si attiene alle regole socialmente accettate sviluppando un forte autocontrollo. Non è antisociale ed ha un forte senso del dovere. Consciamente si auto percepisce come libero da interessi personali, e di ciò può convincere anche gli altri, nonostante dia di continuo ordini e controlli le situazioni. L’avaro manipola gli altri attraverso la moralità e il moralismo. Fa ricorso alla virtù per distinguersi e per godere di speciali privilegi, per sentirsi superiore.
Quando iniziano da una posizione subordinata salgono a poco a poco sino a raggiungere posti di potere grazie ai loro meriti personali, guadagnandosi la stima del potere costituito. Ma una volta raggiunta una solida posizione sentono che non è più necessario essere così arrendevoli e tendono a passare ogni limite.
Disprezza il piacere perché il piacere è in naturale conflitto con il dovere.

QUEL CHE RESTA DEL GIORNO
Mister Stevens, maggiordomo, è costantemente impegnato a controllare se stesso e la servitù secondo le procedure di una rigida organizzazione. La sua vita è una ripetizione di compiti da svolgere e consuetudini da rispettare. Ha il massimo rispetto per le gerarchie, obbedisce fedelmente agli ordini di Lord Darlington, ed esige obbedienza dai suoi subalterni.
Mr Stevens reprime l’attrazione che prova nei confronti della collega Miss Kenton diventando ancora più duro ed esigendo maggiore formalità. Mantiene costantemente un atteggiamento di algida formalità. Alla morte del padre, l’uomo rimane interdetto per un attimo ma subito dopo decide di ritornare al suo lavoro. “sono molto occupato in questo momento. Magari più tardi salgo in camera sua. Mio padre avrebbe voluto che io continuassi a fare il mio dovere, non posso deluderlo”.
NELLA TRAMA LE VERITA’ NASCOSTE
Mister Stevens ha una struttura rigida di tipo ossessivo. L’organizzazione e l’esercizio del controllo seguono una logica di tipo formale e la ricerca di senso è circoscritta all’interno delle problematiche di ordine pratico. Mister Stevens è un individuo strutturato e assertivo dai modi pignoli e formali, e ad ogni interferenza all’interno del proprio schema organizzativo risponde con un comportamento di ulteriore chiusura e controllo.
2.2 IL RUMINANTE
VIZIO CAPITALE IRA
Bisogna distinguere l’ira dall’aggressività, che è invece una energia potente e fondamentale per la sopravvivenza. L’ira è un sentimento dirompente di rottura con il mondo esterno o con se stessi che è caratterizzato dal non essere più padroni delle proprie scelte. La pulsione di energia che investe la componente razionale assume i connotati di una tempesta emozionale. Non è da confondersi con l’odio, che può raggiungere i suoi obiettivi solamente attraverso strategie collegate all’uso del pensiero e della logica razionale. L’ira è percepita come qualcosa di estraneo a se stessi da cui si è investiti e di cui è responsabile l’altro. E’ temuta per gli effetti collaterali che investono il corpo. Aristotele riteneva auspicabile la “misurata espressione delle passioni” come condizione ideale di salute psico-fisica.
L’ira è ritenuta un’emozione infantile, un segno di debolezza, e tuttavia rappresenta un modo primitivo di riaffermare se stessi rafforzando la propria autostima e il proprio valore.
Adirarsi è facile ne sono tutti capaci, ma non è assolutamente facile, e soprattutto non è da tutti adirarsi con la persona giusta nella misura giusta, nel modo giusto, nel momento giusto e per la giusta causa.
Aristotele, Etica a Nicomaco, 1109 a.
Il tipo ruminante è troppo sicuro delle cose, troppo intollerante, troppo preoccupato a cercare sicurezza affidandosi alla razionalità e all’azione.
Lo sdegno, la reattività, l’auto caricamento, l’irritazione, la rabbia, la carriera, l’ira l’aggressività verso gli altri e verso se stessi, la ribellione le tifoserie sportive la cultura del conflitto.
Se il ruminante è ferito da azioni o parole di un’altra persona inizia il suo tipico rimuginare interno, tornando costantemente con il pensiero sull’accaduto ed arrabbiandosi sempre di più. Spesso ferisce senza esclusione di colpi. Detesta le persone che gli sottraggono energie. E’ un trascinatore e riesce a trasmettere motivazione al lavoro ed alle imprese ma troppo carico com’è senza pazienza e frettoloso, difetta di capacità organizzativa e pur spendendo moltissime energie viene sopravanzato da soggetti molto più meticolosi ed attenti.
La sua natura di trascinatore lo propone come un leader motivatore del gruppo rendendolo in grado di costruire processi di cambiamento e sviluppo. (Prepos dalle emozioni ai sentimenti p.166)
Soddisfazione personale è la sua parola chiave. Appare calmo e silenzioso quasi non ci si accorge della sua presenza. Orientato verso la soddisfazione dei propri obiettivi lavora incessantemente per la sua realizzazione. Per questo motivo è molto alto il livello del suo individualismo e egoismo. Utilizza gli altri per realizzare i suoi desideri. Duro insensibile e materiale, non è in contatto con le esigenze del proprio corpo.
Tende ad affermare la propria presenza ed è orientato verso il raggiungimento del potere in modo esplicito ed evidente. È un individualista che sviluppa il senso del gruppo. Ama conquistare, prendere possesso e dominare in un rapporto. Molto istintivo difende e protegge il gruppo di riferimento come un lupo di cui si sente capobranco. Atteggiamento sfidante e coraggioso crede nel vincolo dell’amicizia creando una rete sociale dove esercita il suo potere orientato al benessere collettivo. Ha il senso innato contro le ingiustizie e si orienta per cambiare il mondo. Può sviluppare un temperamento idealista, ha una forte leadership. Ribelle verso le regole e l’autorità. usa un atteggiamento utilitaristico pur di raggiungere l’obiettivo prefissato. detesta l’ipocrisia e il conformismo. L’esercizio del potere sociale è orientato a soddisfare una necessità di affermazione e un atteggiamento che rivela il desiderio essere idolatrato.

FILM GRAN TORINO
Walt kowascki vive in una zona popolare della periferia urbana americana quasi completamente abitata da asiatici. Il disprezzo razzista per gli asiatici immigrati lo rende particolarmente nervoso e a peggiorare la situazione è anche il pessimo rapporto che ha con i due figli. Il carattere è scontroso e reattivo incline alla solitudine del tipo introverso cinico e sprezzante. La vita quotidiana è organizzata sulla base delle necessità di ordine pratico. Le prevaricazioni di una gang di teppisti sono all’origine di un avvicinamento tra Walt e i suoi vicini. I ragazzi della gang vogliono affiliarsi il giovane Thao ed effettuano pesanti intimidazioni che inducono Walt ad intervenire in difesa dei vicini. Walt finisce per prendere a cuore le sorti di Thao fino ad ingaggiare una vera e propria guerra personale con la banda di teppisti. Quando la situazione degenera in una vera rappresaglia contro la famiglia Walt fatica a reprimere la propria rabbia e sfida apertamente la gang che lo uccide. La morte di Walt è una forma di suicidio premeditato che consentirà di incastrare gli assassini e liberare il ragazzo oppresso.
NELLA TRAMA LE VERITA’ NASCOSTE
Walt è un soggetto reattivo irritabile con sentimenti di rabbia collera e ira. L’aggressività verso gli altri e se stesso è un elemento di oscillazione che lo induce a momenti di depressiva introversione. Lo sdegno e l’ira generano la cultura del conflitto, e per Walt ciò rappresenta una modalità di espressione ordinaria all’interno della sua struttura relazionale.
2.3 DELIRANTE - VIZIO CAPITALE SUPERBIA
Chi nega la superbia in sé la possiede di solito in forma così brutale, da chiudere istintivamente gli occhi di fronte a essa, per non doversi disprezzare.
F. Nietzsche, Umano troppo umano (1878) vol. II, Parte prima: “Opinioni e sentenze diverse”
Il superbo è facilmente individuabile poiché è talmente innamorato della propria eccellenza, da non saper contenere l’impulso di esibire la propria superiorità.
La superbia è relazionale poiché è impossibile vivere tale condizione in solitudine quindi si nutre attraverso le relazioni umane. La superbia trova la sua radice nel nucleo profondo della struttura umana, che è sempre e costantemente rivolta alla ricerca e all’affermazione dell’identità. L’identità può sviluppare ed evolversi progressivamente soltanto attraverso la relazione e il senso del riconoscimento. Per il filosofo Hegel, l’esigenza di riconoscimento è così prevalente da indurre a rischiare la vita, e ciò determina che chi non rivendica l’affermazione del valore di sé sceglie la strada della sottomissione.
Platone indica che “ l’uomo di valore è disposto a patire la fame, e soffrire senza mai cedere e deflettere dai suoi nobili principi, finchè non abbia raggiunto la vittoria o la morte”.
Per Nietzsche gli uomini che non sono animati dal desiderio di essere riconosciuti mancano della considerazione di sé spinti solo dalla logica della razionalità. Contro la tipologia dei “piccoli uomini” Nietzsche invoca il Super-uomo, che non è il superbo ma è colui che non vive nella logica della sottomissione.
L’uomo che si orienta al principio del riconoscimento del proprio valore, è stato spazzato via dalla democrazia liberale che si riconosce nel principio di uguaglianza e che trova la sua fonte di ispirazione nell’etica cristiana che rivendica il principio di uguaglianza di tutti gli uomini di fronte a Dio.”
La superbia ha quindi a che fare con la definizione di orgoglio e umiltà dimensioni dell’essere che restituiscono l’immagine che abbiamo di noi stessi.
L’antidoto alla superbia è costituito dall’umiltà. Quella forma di umiltà che riconosce il senso del proprio limite, che se riconosciuto, restituisce il valore del proprio orgoglio.
Il disagio
Il distacco, l’eccesso di autostima, lo snobismo, la presunzione, il disgusto, la squalifica, la solitudine, la superbia, il capriccio onnipotente, l’intuizione, la sorpresa, l’autosufficienza, la libertà.
L’attaccamento e il distacco sono le matrici che segnano la comparsa nella psiche di due poli: il sé e l’altro. (Prepos dalle emozioni ai sentimenti)
Il delirante vive seguendo la scia dei suoi pensieri traendo grande soddisfazione dalle nuove intuizioni. Creativo, dal pensiero divergente non è incline al calcolo e alla razionalità, ma al contrario cerca soluzioni nuove e articolate anche se dal risultato inutile o inefficace. Manca di concretezza e pragmatismo, ed ha un atteggiamento dal sapore presuntuoso per effetto della grande autostima e fiducia incondizionata sulle sue potenzialità. Tende alla superbia e al compiacimento per la propria grandiosità e alla svalutazione degli altri. Ha un approccio cognitivo mediante gli strumenti della comprensione a danno dell’affezione. Ama profondamente la propria autonomia e autosufficienza ed è ostinato nel non chiedere aiuto. Lo sforzo evolutivo procede nella logica del contatto con la realtà orientando le riflessioni su ciò che esiste davvero dentro la vita e nelle persone attraverso l’osservazione dei fatti. Realtà e concretezza unite al senso dell’umiltà, rappresentano la via per l’evoluzione. Applicare l’intelligenza al servizio dell’affettività consente al delirante di vivere livelli di maggiore consapevolezza. L’antidoto alla superbia è l’umiltà attraverso l’accettazione della sconfitta e del perdono, che rappresenta il sentimento in grado di contenere la superbia. Vissuto come evento psichico il perdono consente di rinunciare al senso di vendetta e sciogliere la tensione accumulata.
Il delirante tende ad essere sepolto nella psiche, dietro a un velo di indifferenza di rassegnazione e rinuncia. Prende le distanze dal mondo rinunciando al rapporto con gli altri e riducendo il livello dei suoi bisogni. Possono sembrare persone fredde e isolate per una sorta di indifferenza verso le relazioni sociali e le esperienze emotive. Non è socievole e tende ad essere riservato e serio.
Il delirante privo di atteggiamenti di superbia appare apprensivo, timido nei sentimenti, sensibile amante della natura e dei libri. Remissivo gentile onesto indifferente taciturno.
La struttura del delirante che si apre alle relazioni sociali è interessato solo alle poche persone che ammira, ma si può riscontrare anche il tipo freddo e intellettuale che desidera essere riconosciuto per le sue capacità.
Desidera condurre una vita di sogni e fantasie, povera di fatti e ricca di pensieri nella tenue e avvolgente penombra della casa. Ha amore per l’intimità.
E’ orientato verso una ricerca del valore supremo delle cose e ciò determina una perdita di senso della vita e del valore umano. Non considera interessante la relazione umana. Accumula libri, tende ad avere una conoscenza enciclopedica, desidera conoscere il mondo senza lasciarsi coinvolgere. Crede che il vuoto esistenziale possa essere colmato con la conoscenza.
Nella versione emotiva sentimentale esprime una personalità romantica delicata ipersensibile e fragile e nonostante la sfiducia e il disinteresse è presente un desiderio di realizzare un rapporto a due. Desidera aprirsi completamente e intimamente soltanto con una persona amica o amata. E ha voglia di totalità e intimità.
Lo sforzo evolutivo del delirante procede nella direzione della ricerca del senso della realtà appoggiando le sue congetture su ciò che esiste veramente nella sua vita e nelle persone intorno a lui osservando i fatti e gli eventi.

FILM - LE CONSEGUENZE DELL’AMORE
Titta Di Girolamo ha cinquant’anni. Vive da dieci anni in un albergo di una cittadina della svizzera italiana lontano dalla famiglia. Titta è un ex contabile costretto dalla mafia a vivere in una anonima stanza d’albergo conducendo una esistenza monotona e noiosa. E’ abitudinario, consuma dieci milligrammi di eroina ogni mercoledì mattina, gioca ad asso piglia tutto con Carlo e Isabel ex proprietari dell’albergo venduto per debiti di gioco e di cui ascolta di notte dalla porta i dialoghi ripetitivi. La sua esistenza è organizzata in modo metodico in totale solitudine fisica e interiore. I gesti sono rituali e sottendono un’aridità verso i rapporti umani.
NELLA TRAMA LE VERITA’ NASCOSTE
Titta di Girolamo si esprime in modo sistemico con un distacco fisico ed emotivo tra sé e gli altri. La sua vita è incentrata sugli elementi di dissociazione tra se stesso e la realtà attraverso comportamenti orientati verso il prendere le distanze e una totale mancanza di sazietà affettiva.
2.4 LO SBALLONE
VIZIO CAPITALE LA LUSSURIA -IL NARCISISTA
Amore è un demone possente che sta tra i mortali e gli immortali
Platone, Convito, 202 d.
La lussuria rappresenta l’abdicazione della mente che è la roccaforte della razionalità per consegnarsi all’estasi e all’ebrezza dell’amore. Vive del gioco dell’ambiguità e della provocazione e Platone parlava di “follia del corpo che non si attiene a nessuna regola e nessun ideale”
La lussuria, come la lascivia è un erotismo estenuante eccitatorio che non ha mai fine che non culmina nella sazietà, nell’amore reciproco bioenergetico, dove non c’è un punto di arrivo. I flussi emozionali ed erotici giungono ad estinguersi a meno che non si faccia il possibile per non farli estinguere perché si desidera troppo stare dentro a quella situazione, per non precipitare nell’angoscia.
La lussuria è un languore in una situazione oltre il limite per il bisogno di un’emozionalità e di un’euforia inebriante.
(Prepos dalle emozioni ai sentimenti p.83)
L’insaziabilità emozionale, lo sballo la ricerca di piacere, del superficiale e dell’effimero. L’edonismo la lussuria il narcisismo il vuoto esistenziale.
E’ attratto verso la dimensione del piacere che sa percepire con grande intensità emozionale. Ma non è mai completamente appagato e pertanto ricerca con intensità il piacere in ogni ambito della vita.
Deve evolvere nella direzione dell’assunzione della responsabilità per poter accedere a una sensazione di pienezza emozionale abbandonando comportamenti effimeri e incoerenti.
E’ una persona che sa generosamente regalare emozioni e sentimenti con animo artistico e poetico.
Immerso nel gioco relazionale può esprimere un interesse eccessivo per la propria immagine e il piacere di vivere l’ammirazione degli altri. La componente della vanità del capriccio e del narcisismo possono essere le direzioni su cui intessere i legami. Il narcisismo e di desiderio di seduzione possono essere descritte nella metafora del bambino che si sente al centro del mondo evocando il senso della propria unicità.
I suoi desideri sovrastano quelli degli altri. È un conquistatore che prevarica i confini. E’ affamato di attenzioni con uno forte senso di egocentrismo.
Nella relazione di seduzione ama essere trasgressivo e libero. Generoso impulsivo e ambizioso segue la scia delle emozioni depotenziando la componente di razionalità. Il riconoscimento del proprio valore passa attraverso l’amore.
Seduttore seriale, ama conquistare ed essere al centro del desiderio dell’altro.
Istrionico avvincente affascinante brillante prepotente impaziente generoso bulimico di tutto.
E’ estremamente relazionale e si comporta con manie di grandezza con cui si da molto da fare con un senso dell’onnipotenza. Manca di spontaneità. In alcuni momenti si nota che è essenzialmente una maschera.
Allegri divertenti e sfrenati. Non amano disciplina e restrizioni e possono risultare invasivi. Attribuiscono un grande valore alla libertà rifuggono quindi dalla monotonia e dalle situazioni che si strutturano sulla base della rigidità. Non sono coerenti e spesso fanno promesse ingannevoli alla scopo di sedurre. Amano l’eccitazione e si orientano in quelle situazioni che vanno a nutrire l’immagine di sé. Vivono nel presente perché non amano pensare al futuro né amano tenere fede agli impegni presi.
Lo sballone orgoglioso è viziato esigente e capriccioso e troppo sicuro di sé. Il narcisista ama la bellezza e il sex-appeal più del denaro.
Sono persone sveglie attive che hanno scarse capacità di interiorizzare le esperienze attraverso una elaborazione dei vissuti e mancano di silenzio interiore. Devono fare sempre qualcosa per riempire il tempo. L’abilità di entrare in contatto con gli altri gli consente di brillare in società e quando è presente la sete di status possono sviluppare un orientamento competitivo freddo e calcolatore. Dotato di una fiducia incrollabile, tende a essere un individuo di successo perché è incline a un atteggiamento di forte affermazione. Crede fermamente nella propria grandezza ed eccezionalità in modo assoluto nella convinzione che nessun individuo possa resistergli. Si mostra amabile e affascinante con l’idea di fare sempre colpo. Dà l’impressione di amare ostentando sentimenti e lusinghe in attesa di una risposta emotiva da parte degli altri. Una forte vivacità e allegria si unisce spesso ad un fascino definito irresistibile. Eppure nonostante queste qualità non struttura un livello di solidità perché ha bisogno di un’incessante conferma della propria autostima sotto forma di ammirazione e devozione.
Ama l’autonomia e pertanto sviluppano la capacità di badare a se stesso. Nell’attività professionale è presente nel mondo dello spettacolo perché ama moltissimo esibirsi e ricevere applausi, ma è anche un ottimo venditore e pubblicitario.
Intraprendente e simpatico ostenta una cordialità teatrale che rende eccitanti anche gli eventi più insignificanti. Conosce in modo inesauribile battute e storie ed è spesso circondato di risate Si considera sensibile raffinato intuitivo divertente con un temperamento da attore e le relazioni sono impiantate cercando di attirare l’attenzione.

FILM - IL SORPASSO
Roma, ferragosto 1962 città deserta. Bruno Cortona è un uomo di quaranta anni nullafacente e cialtrone, amante delle auto e delle donne. Girando senza meta alla ricerca di un pacchetto di sigarette e di un telefono incontra casualmente Roberto Mariani studente di legge rimasto in città per preparare un esame. Non si sono mai incontrati, ma Bruno chiede al ragazzo di fargli compagnia e Roberto timido e riservato accetta sulla spinta invadente dello sconosciuto. Il viaggio è improvvisato e le mete occasionali, la velocità in macchina è sostenuta. Roberto sembra sempre sul punto di abbandonare Cortona ma il tono fanfarone e scanzonato che lo incalza con battute e grasse risate fiaccano la sua volontà fino alla tragica conclusione durante l’ennesimo sorpasso avventato. L’auto si scontra con un camion e Roberto perde la vita.
NELLA TRAMA LE VERITA’ NASCOSTE
Bruno Cortona è un individuo sfrontato, orientato verso la ricerca del piacere del superficiale e dell’effimero. La struttura del pagliaccio fanfarone montato genera il vuoto esistenziale da cui rifugge attraverso una personale modalità di relazione con il mondo e con gli altri funzionale a nutrire il suo narcisismo e il senso della vanità.
2.5 APATICO
VIZIO CAPITALE ACCIDIA
Mi sento vecchio usato nauseato di tutto. Gli altri mi annoiano come me stesso. Ciò nonostante lavoro, ma senza entusiasmo e come si fa un compito. Non attendo altro dalla vita che una sequenza di fogli di carta da scarabocchiare in nero. Mi sembra di attraversare una solitudine senza fine, per andare non so dove. E sono io stesso a essere di volta in volta il deserto, il viaggiatore e il cammello.
Gustave Flaubert
Assenza di interessi, monotonia delle impressioni, sensazioni di immobilità, vuoto interiore, rallentamento del corso del tempo, energie non impiegate, vuoto intellettuale, perdita di fervore e di passione e lo smarrimento nella monotonia quotidiana che si insidia in ogni angolo della vita.
Perdita del “normalmente interessante rappresenta, secondo la definizione di Eugene Ionesco la malattia dello spirito contemporaneo che ha perso l’incanto attraverso il potenziamento della logica razionale e dell’uso della tecnica.
L’accidia pervade l’atmosfera del mondo contemporaneo come una malattia dello spirito. La ricerca di senso è la grande sfida dell’uomo contemporaneo che, reso libero da una tecnologia che lo preserva dalle fatiche aprendogli nuovi orizzonti, si trova a dover gestire una libertà senza sapere esattamente cosa fare.
APATICO
L’apatia la pigrizia la fuga dagli impegni la demotivazione il parassitismo emozionale, l’astenia, la coscienza sonnolenta, l’auto anestesia.
(Prepos dagli attentati ai sentimenti p.89)
L’apatico è inattivo, manca di motivazione, volontà e desideri, e non esprime giudizi sugli eventi del mondo come buoni o cattivi, a prima vista sembra una persona umile perché non attrae nessuna attenzione su di sé da l’impressione di essere assente annebbiato e stordito.
Chiuso al coglimento empatico del vissuto altrui riesce a diventare insensibile agli stimoli ed alle sensazioni in modo da non doversi coinvolgere. Nonostante la sua pigrizia gli procuri guai tende a cullarsi in essa e rimuovere prontamente il dispiacere dicendo a se stesso che poco gli importa se le cose vanno a male. Si dichiara incapace e si appoggia come un parassita alle persone a lui intorno. Il sistema che adopera è solitamente quello di piangersi addosso e manovrare gli altri con il suo senso di impotenza e incapacità e poi gratificare gli altri con complimenti e moine. Ma non c’è da attendersi reciprocità in lui. Sa bene quando lo spazio di azione si esaurisce e modifica il bersaglio delle sue richieste.
IL SAGGIO EVOLUTO
E’ un portatore di pace in grado di spegnere tensioni e di indicare la via per raggiungere la quiete. Il suo rapporto con il mondo è di partecipazione ottimistica e amorosa.
Tendenza psicospirituale e tendenza alla mediazione pigrizia indolenza e accidia. E’ caratterizzato da una mancanza di motivazione all’azione, una profonda pigrizia della psiche. Una perdita del senso dell’essere, una sorta di perdita di interiorità con grave resistenza al cambiamento.
L’accidia è insidiosa e assume forme mutevoli. Non si tratta solo di pigrizia mentale ma di quella contaminazione totale della volontà che genera indifferenza.
La perdita di interiorità unita al carattere rassegnato, genera una sindrome di bontà d’animo, di accettazione passiva spinta oltre i limiti. Si tratta di un individuo generoso e soddisfatto nella quale il non stare al centro delle situazioni genera una certa resistenza al cambiamento. L’iper adattamento è generato dalla negazione di sé, noncuranza dei propri bisogni personali e dalla propensione all’alcol che non lo rende più vitale.
Abitudinario ha una particolare passione per le comodità. Ha una visione estremamente semplificata del mondo esterno e adotta in modo ricorrente la strategia di non voler vedere.
Ha imparato ad affrontare la vita non attraverso la seduzione o l’aggressività ma attraverso la rassegnazione e il conformismo. Si propone senza sbalzi d’umore e manca di introspezione con scarsa resistenza al cambiamento.
È una persona che ha adottato la modalità di pensiero del “non creare guai”. manca di volontà e scarsa resistenza alla realtà esterna. Temperamento socievole, di indole gentile, amichevole allegro spiritoso tranquillo calmo. Manca di intuizione ed ha un temperamento pratico e concreto. Ama l’utilizzo di macchine e apparecchi meccanici. Ingegneri, uomini di affari, persone di montagna dal temperamento che tende all’isolamento. Tranquillo e preciso per le cose pratiche svolge occupazioni dove la peculiarità della tranquillità si connette alla capacità di mediazione. Direttore di banca revisore dei conti ragioniere.
Si tratta di un individuo inattivo rassegnato che tende a rinviare incapace di impegnarsi nelle cose importanti che gli sono vicine. Nella situazione di povertà di esperienze interiori manca di fuoco e di una calda energia vitale in cui è assente la passione. Sviluppa pertanto un senso pratico a spese della comprensione e del mistero.

FILM - SOSTIENE PEREIRA
Pereira è un anziano giornalista portoghese che dopo anni strascorsi a scrivere la cronaca, passa a curare la rubrica letteraria del quotidiano “Lisboa”. Vive una vita piuttosto ordinaria e monotona che si articola tra l’attività presso il giornale, una dieta fatta di troppe limonate, e le lunghe chiacchierate con la fotografia incorniciata della moglie morta. Pereira non è molto interessato alla situazione politica del suo paese nonostante le dure restrizioni imposte dalla dittatura. Ma la realtà entra nella vita di Pereira attraverso l’incontro con Monteiro Rossi, il giovane a cui intende insegnare il mestiere in occasione di un tirocinio nel giornale che vede come il figlio che non ha mai avuto.
NELLA TRAMA LE VERITA’ NASCOSTE
Pereira vive in una forma di apatia anestetizzante. E’ un soggetto abulico dalla coscienza sonnolenta e pigra. Gli eventi stressanti della quotidianità e le tensioni interne sono emotivamente stemperate dalla calma e dalla quiete. Non coinvolto nella realtà oggettiva ha una motivazione debole e contratta. Solo attraverso l’incontro con Monteiro Rossi scopre improvvisamente il clima di oppressione intimidazione e violenze in cui vive da anni il paese.
2.6 L’INVISIBILE
VIZIO CAPITALE INVIDIA
L’invidia è quella disposizione che induce l’uomo a godere del male altrui e a rattristarsi, al contrario dell’altrui bene.
B. SPINOZA, Etica (1677)
L’invidia è l’unico vizio che non dà piacere. Le radici dell’invidia si trovano in quel nucleo profondo dell’identità che per essere strutturata ha bisogno del riconoscimento. Quando manca il riconoscimento l’identità diventa fragile e insicura. E’ qui che l’invidia si insidia nel tentativo estremo di valorizzare se stesso attraverso la svalutazione dell’altro. Una strategia tesa a difendere la propria identità quando è intimamente minacciata dal confronto con l’altro. Un confronto che non può essere evitato poiché la vita sociale è relazionale.
Ricorda Nietzsche che il paganesimo greco-romano, era una struttura sociale capace del sentimento di ammirazione anche per la grandezza del nemico combattuto, ma in seguito il cristianesimo afferma il principio dell’uguaglianza tra gli uomini. Il sentimento nobile dell’uguaglianza ha potenziato il sentimento dell’invidia.
Secondo Spinoza, “l’esistenza è forza che può conservarsi solo espandendosi, l’invidia tende a contrarre l’espansione degli altri per l’incapacità di espandere se stessi, per cui è un’implosione della vita, un meccanismo di difesa che, nel tentativo di salvaguardare la propria identità, finisce per comprimerla, per arrestarne lo slancio.”
Per non cadere dentro una modalità di basso profilo, si deve saper rinunciare ad un sé grandioso e magnificante, dagli obiettivi troppo elevati, attraverso un “atto di ragione”.
L’invidia tuttavia, fuori dal contesto individuale costituisce una forza motrice che a livello sociale genera l’invocazione di un maggior senso di equità nella distribuzione dei beni e della ricchezza, riappropriandosi di una connotazione più nobile ed elevata.

INVISIBILE
La mancanza di autostima, il senso di inadeguatezza l’insufficienza del sé la vergogna la voglia di scomparire e il complesso di inferiorità. (Prepos dalle Emozioni ai sentimenti)
L’UMILE
La discrezione relazionale, il pudore la sensibilità l’arte di sollevare gli altri.
La sua radice è sentirsi di meno, nudo disarmato e vulnerabile e lo è perché è tenero, senza scorza e senza maschere, anche un complimento lo imbarazza e lo spinge a diventare schivo .
Il copione della vergogna è legato alla bassa stima di sé l’invisibile si espone alla sopportazione ed alla sofferenza perché è convinto di meritarsela. Prova un profondo senso di disistima e sfiducia di se stesso. Non si sente mai abbastanza e valuta tutti gli altri sempre meglio di lui. Tutto ciò che fa è sempre meno bello e importante di quanto fanno gli altri. Quando riesce in qualcosa è solito attribuire il suo successo alla fortuna e non alla sua preparazione. Non perde occasione nel mostrarsi inferiore inadeguato e incapace. Vive i climi sociali con una sensibilità sfibrante vive una forte chiusura introvertiva ed è attento a non mostrare nulla di sé nel timore di essere svelato e giudicato. Non è mai a suo agio ed addirittura soffre quando è obbligato ad improvvisare le sue relazioni. Per questo motivo tende a ritrarsi dalle conoscenze e dalle relazioni anche se non ama la solitudine
Non cura molto il suo aspetto fisico in parte perché spera di passare inosservato. Non ama mostrare i suoi sentimenti perché pensa che siano fuori luogo e scontati. Non è in grado di accumulare energia e motivazioni perché è abituato a sminuzzarsi per timore di occupare troppo spazio.
Senza sostegno, anche aiuto con forte direttività, l’invisibile evita il confronto e non si mette alla prova senza prove e senza successi effettivi ed oggettivi non cresce la stima di se. La via di uscita dalla bassa autostima è quella di ottenere risultati attraverso la metodicità e la disciplina, che costituiscono il vero antidoto per l’invisibile.
Tende a non mettersi mai in mostra e a svalutarsi apertamente. Teme molto la competizione perché non ritenendosi all’altezza la subisce come una forma di stress. L’emozione di base è l’invidia e il suo sguardo è rivolto prevalentemente verso l’esterno alla ricerca degli elementi di confronto svalutanti. Il confronto svalutante genera l’emozione della vergogna. Dotato di bassa autostima considera i propri desideri privi di legittima considerazione e quindi restano interiorizzati e inespressi. Il sentimento della vergogna lo fa sprofondare in se stesso fino a vergognarsi di essere una persona che si vergogna. Da un’immagine peggiore di quella che realmente è per essere pronto all’amara conclusione che non può essere peggio di così. Attribuisce agli altri un plus valore e si confronta con un modello di sé idealizzato e irraggiungibile.
L’invidia può incentrarsi su persone specifiche, un fratello o una sorella, o in generale per i più privilegiati e considerati.
L’esagerazione della sofferenza è un tratto tipico di questo idealtipo che lo predispone ad una sofferenza che determina situazioni veramente dolorose. Una sorta di meccanismo dell’auto sconfitta.
L’invisibile rimane ancorato al passato, e la scarsa auto immagine genera una profonda solitudine.
L’invidia dunque è connessa al senso di inferiorità di colpa e di vergogna. L’invisibile è profondamente convinto del proprio scarso valore e anche l’ipersensibilità e l’emotività è percepita come un limite che genera solo sensazioni di dolore e sofferenza. Soffre profondamente per la mancanza di considerazione e di riconoscimento. Romantico e sentimentale, quando sviluppa il suo talento genera l’atteggiamento del genio incompreso e quando è presente l’aspirazione alla scalata sociale si avvia allo snobismo. Nella versione competitiva può avere tante ossessioni e regole su come vanno raggiunti gli obiettivi, nella convinzione che la frustrazione e la sofferenza è sempre a un passo.
E’ una persona che possiede un’immagine di sé scadente e indegna che li fa sentire incompresi dal resto del mondo pertanto è facilmente vulnerabile.

FILM INCOMPRESO
Andrea un bambino di otto anni dopo la perdita della madre vive con il fratellino Milo in una villa sulle colline di Firenze insieme al padre, diplomatico britannico, e una algida governante che cerca di imporre con autorità disciplina e regole. Al dolore della perdita si aggiunge la sofferenza dovuta al rapporto difficile con un padre disorientato e inadeguato a comprendere la disperazione del bambino. Il tono duro e sprezzante del genitore chiude Andrea in una dolorosa solitudine esistenziale che culmina con la tragica morte del bambino caduto da un ramo spezzato nello stagno della villa.
NELLA TRAMA LE VERITA’ NASCOSTE
Andrea vive rinchiuso in sé stesso sente fortissimo il dolore per la morte della madre e la sofferenza è introiettata dentro di sé in un luogo non accessibile agli altri. Il senso di scarsa autostima lo induce a cercare approvazione e conferma attraverso il rapporto con il padre che tuttavia gli restituisce un giudizio di inadeguatezza e insufficienza. La vergogna, la voglia di scomparire, il complesso di inferiorità costituiscono la struttura emotiva di Andrea generando intorno a se un clima di ulteriore insofferenza e oppressione.
2.7 ADESIVO - VIZIO CAPITALE GOLA
Il gusto, ha il privilegio di promuovere la comunanza del godimento. Qualora la sazietà o la gozzoviglia, a cui cede la gola, non abbiamo corrotto il senso
KANT, Antropologia pragmatica
Il gusto e l’olfatto appartengono alle zone più primitive del cervello, le sfere meno raggiungibili dalla mente, e con minore possibilità di incidenza.
Secondo l’osservazione del filoso Galimberti, nella dimensione nel corpo “si agitano i più profondi dolori dell’anima.”
Scrive Gerard Apfeldorfer “la posta in gioco è esistere, e la persona che mangia per esistere e che vuol dimagrire per la stessa ragione cammina sul filo del rasoio”. “quando il cibo da soddisfazioni e diventa una prova di esistenza, si incarica di tenere un altro discorso che non gli compete e per il quale non dispone delle parole. Quello che è in gioco non è la gola ma l’insicurezza circa la propria esistenza che non ha trovato dove ancorarsi.”
Di certo è, come dice la saggezza popolare, che “uccide più la gola della spada”.
Le povertà affettive, il bisogno di accettazione, l’attaccamento, l’insaziabilità affettiva, la disposizione al condizionamento, la dipendenza. (Prepos dagli attentati ai sentimenti pag.104)
E’ un copione incentrato sul desiderio di sperimentare la sensazione di attaccamento, di cui è continuamente in attesa come di una promessa ancora non mantenuta. Si presenta come un buon amico perché ha bisogno di amici al punto da svendersi, diventare servizievole oltre misura, sottomettersi e lasciarsi ingannare. Pur di essere apprezzato diventa condiscendente ed è facilmente condizionabile e manipolabile. Più vive di carenze affettive, più concede potere all’altrui presenza. Accetta qualunque ordine o proposta anche insana pur di essere parte di un gruppo. Nel rapporto con gli altri non cerca di far prevalere la sua opinione ma giunge a sacrificare se stesso purchè vi sia accordo tra le persone e non avvenga nessuna separazione o allontanamento.
Ha capacità di coltivare le relazioni, far sentire la sua presenza con continuità alle persone sa essere un consolatore. Ha un grande senso dell’amicizia ed è fedele, anche quando la fedeltà costa e gli fa vivere contraddizioni. Ha grande memoria per le attenzione che ha ricevuto e discrimina, in modo netto le persone che lo hanno ferito da quello che lo hanno aiutato e compreso. È un generoso portatore di aiuto e tende sempre a prendere in considerazione l’aspetto positivo rispetto a quello negativo. E’ in grado di tenere insieme persone molto differenti.
E’ tendenzialmente un manovratore con la tendenza all’imbroglio e alla manipolazione, una persona che si difende con l’intelligenza, utilizzata per manipolare e ottenere ammirazione e amore. Abili argomentatori riescono a convincere perché sanno spiegare e persuadere. In alcuni casi è associato alla figura del ciarlatano, colui cioè che parla di cose che fondamentalmente non conosce per effetto di un desiderio di fama e grandiosità intellettuale superiore alle effettive capacità. E’ un grande produttore di pensieri a cui viene attribuito un valore straordinario. È il tipo di persona che dice sono al tuo servizio chiama quando vuoi. L’atteggiamento di seduzione è generalmente consapevole. Carattere permissivo e indulgente, tranquillo e diplomatico. E’ in apparenza gentile dolce e amichevole, curandosi poco dell’autorità senza contrastarla, ma semplicemente non tenendone conto. La contrapposizione non è diretta e senza confronto. Atteggiamento opportunistico e idealistico.
Allegro socievole brillante è estremamente relazionale. Doti da intrattenitore di storielle o giochi di parole può parlare per ore senza fermarsi. A livello profondo si tratta di una personalità incapace di amare e di avere rapporti duraturi, poco empatica e facilmente corruttibile. Di fronte a una situazione affettiva negativa non reagisce con dispiacere o delusione ma con rabbia e aggressività.
Tende alla fantasia, con la tendenza a fare progetti e vivere di sogni proiettandosi nel futuro. Si tratta di un individuo che appare felice amabile disponibile e altruista, tuttavia questa generosità è un modo di comperarsi l’affetto e nasconde un’abile capacità di manipolazione che tende allo sfruttamento. Si pone con atteggiamenti di superiorità per effetto della vanità intellettuale per tanto è tendenzialmente una persona sempre bene informata. In questo carattere la ricerca dell’amore è assimilata e connessa alla ricerca del piacere. La legittimità all’uso della persuasione e manipolazione nasce da una intima fiducia nelle proprie capacità sullo sfondo del convincimento della bontà d’intenzioni. In realtà è un pianificatore astuto e furbo con forte tendenza all’estroversione irrequieto e instancabile.
FILM MIGNON E’ PARTITA
Mignon di anni quindici arriva da Parigi nella casa del cugino Giorgio a seguito di problemi di natura legale della sua famiglia. La ragazza è snob e sofisticata e non predisposta alla fusione con una famiglia caotica e disorganizzata, il senso di estraneità né alimenta la superbia. Comunica solo con Giorgio, perché ha i suoi gusti in tema di libri e ama lo studio e la letteratura. Giorgio finisce per innamorarsi di lei.
NELLA TRAMA LE VERITA’ NASCOSTE
Giorgio è un ragazzo sensibile, aperto alle relazioni sociali. Vive in una famiglia disfunzionale all’interno di un clima che rasenta la povertà affettiva. Il suo bisogno di accettazione passa attraverso una forma di attaccamento nel rapporto con gli altri e pur trovandosi sempre solo cerca conferma attraverso un atteggiamento incline alla dipendenza affettiva. La ricerca di nutrimento affettivo è il baricentro della struttura di Giorgio, ma pur aprendosi con generosità alle relazioni sociali continua a trovare consolazione solo all’interno del proprio sé.
Cap. 3 COUNSELING E CINEMA - LE SIGNORE DELL’ARTE
IDEALTIPI DI PERSONALITA’ : RISORSE E SAGGEZZA
3.1 Avara Inge Feltrinelli
3.2 Ruminante Oriana Fallaci
3.3 Delirante Suso Cecchi d’Amico
3.4 Sballona Anna Magnani
3.5 Apatica Ingrid Bergman
3.6 Invisibile Jeanne Moreau
3.7 Adesiva Maria Callas
3.1 AVARO
L’autocontrollo, le regole il senso di responsabilità, la concretezza, la cura e l’attenzione.
La responsabilità e la cura rappresentano i valori di riferimento della struttura dell’avaro. L’esercizio del controllo non è più orientato verso il possesso permettendo l’espressione anche della libertà degli altri. La relazione ha un approccio più rispettoso per le differenze senza l’imposizione delle proprie convinzioni nella ricerca di ciò che è davvero utile ed essenziale. La responsabilità è possibile solo nel rispetto dei confini tra sé e gli altri attraverso la disponibilità all’ascolto. Si tratta di un atteggiamento interiore che denota cura nei confronti delle persone e della realtà di ogni specifico evento all’interno dei vari aspetti della vita.
La responsabilità non può prescindere dall’insieme dei valori sullo sfondo di un sentimento di tipo socio solidale.
Il controllo è invece agito in nome delle procedure e norme che prescindono dalla specificità della realtà.
Una persona che ha raggiunto un buon livello di integrazione interna e di evoluzione esistenziale ha un approccio responsabile delle situazioni e delle persone che incontra all’interno del suo percorso di vita, riuscendo a integrare le sensazioni sgradevoli.
L’esercizio della responsabilità consente al saggio evoluto, l’espressione delle preziose peculiarità in termini di precisione attenzione e cura dei dettagli nonché un elevato grado di concentrazione e resistenza.
La liberazione dai conflitti interni relativi al senso di colpa legittima le decisioni prese sullo sfondo della ricerca del bene di fronte alle opposizioni e agli eventi negativi.
La persona responsabile ha la capacità di analisi dei dati oggettivi conformandoli in modo preciso e attento agli scopi prefissati prescindendo da quegli atteggiamenti che conducono alla vanagloria.
La capacità di organizzazione e di programmazione e una buona tenuta di memoria, permettono al tipo avaro una gestione efficace e risolutiva di tutti quegli aspetti della vita ordinaria dove la capacità di essere assertivi consente la sistemazione di ogni cosa ottimizzando tempi e costi.

INGE SHONTHAL FELTRINELLI EDITRICE
Essen, 24 novembre 1930
Fotoreporter nella prima parte delle sua vita ha fotografato Pablo Picasso, Ernest Hemingway, Gary Cooper, Gèrard Fhipippe, Greta Garbo, Anna Magnani, Simone de Bouvoir..
La vita di Inge Feltrinelli è costituita da una alternanza tra dramma e fortuna, fame e lusso, povertà e privilegio e si snoda attraverso i grandi eventi della storia del novecento.
Compagna di Giangiacomo Feltrinelli, fondatore del gruppo Editoriale Feltrinelli, da cui ha un figlio di nome Carlo. Succede alla guida del gruppo nel 1974 in seguito alla morte improvvisa in circostanze misteriose di Giangiacomo Feltrinelli.
La mia vita? Un grande collage di felicità e dolore.
Inge Fotoreporter
Se Carlo Feltrinelli non avesse avuto l’idea di trovare le casse con le mie fotografie seimila ottomila negativi che sono ancora là nessuno avrebbe saputo della mia carriera di fotoreporter. Qui a Milano mi sono presentata come compagna di Giangiacomo Feltrinelli e basta.
Figlia di padre ebreo nella Germania di Hitler, vive la devastazione della miseria e il dramma di un padre che la allontana per le vicissitudini storiche.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
I drammi della vita strutturano la forza dell’avaro che con disciplina e senso di responsabilità reagisce alle più dure avversità.
Inge Feltrinelli : La più tragica e indimenticabile memoria è la notte dei cristalli quando hanno bruciato le sinagoghe. Sento ancora l’odore del legno bruciato. E’ anche l’ultimo ricordo di mio padre in Germania perché poi lui la mattina dopo è partito per fortuna perché sarebbe stato ammazzato subito. Mio padre ha deciso di divorziare anche per non farmi avere più il nome ebreo Schonthal. Io potevo avere lo stesso destino di Anna Frank perché è la stessa generazione. Mia madre ha poi sposato un ufficiale tedesco della cavalleria che mi ha adottato. Non poteva perché un ufficiale professionale non poteva sposare una moglie con una bambina mezza ebrea. Il mio patrigno ha avuto sempre la possibilità di vere cibo. La crudeltà della guerra per noi fino al 45 non è stata vissuta. io sono stata molto privilegiata e non ho vissuto nessuna persecuzione.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Nella saggezza dell’avaro è presente una chiara consapevolezza degli eventi della vita unita a un senso della gratitudine per le sofferenze preservate.
Inge Feltrinelli : Non ho mai avuto paura. Il non aver paura rappresenta una persona un po’ stupida perché vuol dire che la persona rischia senza pensare, io ho rischiato molto. Forse ho anche giocato a roulette qualche volta e funzionava. Con una certa autoironia e una certa distanza posso dire di avere fatto delle cose completamente imbecilli di pazzia, rischiare ho rischiato.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
e’ i nsito nell’avaro l’attrazione per un senso del rischio a cui si lascia andare per una sorta di credo nel fatalismo.
Inge Feltrinelli : Ho chiesto a mio padre di raggiungerlo in America ma lui si è sposato con una signora che non voleva vedermi. Ok ho capito. In fondo oggi sono molto felice che non sono andata in America. Volevo finire con l’atmosfera di un piccolo paese, io volevo essere internazionale questo è il mio snobismo.
Senza soldi arrivando con la bicicletta ad Amburgo poche settimane dopo ho conosciuto e ho visto tutto il mondo subito. Questa impertinenza e piccola arroganza della ragazza di Geting mi ha aiutato moltissimo.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La capacità di interpretare le opposizioni attraverso una connotazione positiva degli eventi rinforzano la struttura interiore dell’avaro evoluto e ne determinano un atteggiamento una fiducia incrollabile
Inge Feltrinelli : Un anno facevo la piccola assistente di un fotografo a New York. Dormivo in laboratorio su un letto di camping con umidità e puzza di chimica dove facevano le fotografie senza finestra e un giorno arriva un uomo che dice chi è lei? E dico io sono l’assistente di Schusser. Ma queste fotografie sono orrende delle navi del porto.. la vita, lei deve imparare il mestiere. E dopo per mangiare, perché avevamo pochi soldi, siamo stati in una grande villa e sotto c’era una grande cantina dove i giornalisti potevano mangiare per un marco un pasto totale e là ho conosciuto tutti. Mi hanno tutti lanciato.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il tipo avaro evoluto coglie le opportunità come eventi da tesaurizzare da cui ottenere il massimo del risultato possibile
Inge Feltrinelli : Vedo questa donna bellissima che stava là e con la mia macchina per una volta con la mia insufficienza tecnica sono capace di fare tac!! Sono andata da Life e mi hanno dato cinquanta dollari. Sono stati i primi cinquanta dollari della mia vita.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il senso della identità professionale non può prescindere dal valore e dal riconoscimento economico
Inge Feltrinelli : In America ho conosciuto gente così totalmente appassionata di libri. Non sapevano altro. Mi hanno detto quando sei a New York perché non vai da Hemingway?! vogliamo rifare tutto Hemingway per un nuovo pubblico. Dopo un po’ di mesi a New York ho detto io vado a Cuba. Ho visto sul giornale che cercavano autisti per trasferire le macchine da New York a Miami. L’unico volo a buon mercato era da Key west. Ricordo che da Miami costava ventotto dollari da key West sette dollari. Così ho fatto autostop in un taxi di autisti ubriachi e sono arrivata a Cuba. Ho avuto la stanza per due dollari in una famiglia di San Carlos e qui ho cominciato l’anticamera per intervistare Hemingway. Dopo quindici giorni arriva un cameriere che mi dava anche da mangiare gratis. C’è papa al telefono. Dice: io le mando la mia macchina e la vengono a prendere per colazione. No grazie vengo da sola. E così ogni giorno abbiamo pranzato nei migliori ristoranti, era fantastico. Era il primo grande momento della mia vita.
Lui non riceveva mai i giornalisti. Una foto o una intervista non gli interessavano.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il senso dell’avventura è sostenuto da una granitica fiducia, ma se le opportunità prefigurate non sono realizzabili sa sopportare privazioni e rinunce.
Inge Feltrinelli : nel 1949 Simone de Beauvoir pubblica “il secondo sesso”. E’ una donna truccata unghie rosse pettinata, non l’intellettuale maestra di liceo ma una donna di mondo molto charming. Ho cercato di vederla con Sartre ma non è stato possibile. Non si può avere tutto nella
vita.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il tipo avaro evoluto persegue con determinazione i propri obiettivi ma con senso di realismo ridimensiona le proprie aspettative
La rinascita e la speranza verso il futuro dopo la fine della guerra la proiettano nel mondo, fino all’incontro ad Amburgo con Gian giacomo Feltrinelli.
Inge Feltrinelli : arrivando da Amburgo chiamo un mio amico. Fantastico che sei tornata abbiamo qui un ospite dall’Italia Gian Giacomo Feltrinelli.
(Milano, 19 giugno 1926 – Segrate 14 marzo 1972 fondatore della casa editrice Feltrinelli nasce da una delle più ricche famiglie italiane. Il padre Carlo Feltrinelli è presidente di numerose società tra cui il credito italiano e l’Edison, e proprietario di aziende).
Gian giacomo era in partenza per il Polo Nord. Mi ha scritto una cartolina dal polo nord per invitarmi al suo ritorno. Era un uomo molto schivo timido sospettoso non molto allegro ma con un senso di humor divertente raffinato. Un romantico come il romanticismo tedesco, un po’ tragico. il romanticismo era un campo molto complesso, la tristezza la malinconia, tutti i grandi poeti tedeschi erano tragiche figure.
Anche Gian Giacomo ha avuto una convenzione morale. I soldi non si devono sprecare. Non era un uomo che regalava gioielli pellicce. Un uomo veramente di sinistra si vergognava a volte di essere visto come multimiliardario.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Per il saggio avaro il senso del denaro non rappresenta il baricentro della propria esistenza, ma uno strumento per l’autodeterminazione
Inge Feltrinelli : Gian giacomo era un cosmopolita senza etichetta. La sua capacità di parlare quattro lingue era rara in Italia. E questo naturalmente era il suo back round familiare. Io non ho mai visto un uomo nuovo come Gian Giacomo Feltrinelli. Nuovo nel senso del concetto. Ricordo l’intervento che fece sull’organizzazione del lavoro dove disse:“Due problemi ostacolano oggi in misura notevole la diffusione del libro in Italia. Bisognerebbe continuare la politica già iniziata ad elevare costantemente progressivamente il livello di vita del popolo italiano
In secondo luogo mi sembra che si debba dare alla gente più tempo di leggere. Bisognerebbe cioè passare alla settimana di quaranta ore lavorative che desse a tutti gli italiani non solo la domenica ma anche il sabato per riposarsi e per distrarsi”
La saggezza dell’avaro implica un orientamento verso un tipo di idealità dal valore nobile ma dal contenuto pratico.
La responsabilità della casa editrice, di cui Inge è stata per decenni una guida forte e tenace ha rappresentato una tra le grandi prove della vita di cui con umiltà ne comprime il senso con : “ho fatto il mio dovere”.
quando morì Gian giacomo così tragicamente Inge si impose la complessa e persino rischiosa missione di guidare sola la Feltrinelli allo scopo che né la casa editrice né la fondazione che porta il nome di suo marito si perdessero prima che Carlo avesse l’età per assumere la responsabilità ereditata dal padre.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La capacità di attenzione e la cura con cui sa occuparsi delle cose e delle persone ed un talento di tipo organizzativo permettono di assumere incarichi di grande rilevanza imprenditoriale con capacità di deroga e coinvolgimento nel lavoro di squadra attraverso la tolleranza e la generosità.
Inge Feltrinelli : Gian Giacomo era scomodo per tutti. Meglio morto. Io ho avuto paura per noi perché lui era così importante qui. Per fortuna abbiamo avuto persone molto serie che hanno detto noi andiamo avanti. Non mi hanno lasciato sola. Non sono io la brava ma siamo stati tutti molto bravi a non andare a fondo.
E’ mancato molto in questi anni. Lui era molto attaccato a Carlo si amavano pazzamente lui soffriva molto di non vedere Carlo spesso. Tutta una vita molto tormentata. Anche i nostri incontri erano molto tormentati. Da un amore così non si può mai riprendere. È come una grande malattia. E questo è anche bello, c’è una base indistruttibile. A parte il figlio il lavoro e cose fatte insieme io sono anche molto grata che quando ci siamo visti l’ultima volta prima della morte siamo stati come intimi amici.
Abbiamo la forza di superare la tragedia. La vita va ad onde subito o lentamente si alza di nuovo. Tutte le tragedie danno una enorme forza.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Attraverso l’esercizio della responsabilità e della cura trova il coraggio di proiettarsi nel futuro passando attraverso i grandi dolori della vita con generosità e tolleranza.
Negli anni dovette superare da sola grandi ostacoli, riuscendo brillantemente a festeggiare i venticinque e poi i trenta, i quaranta e nel 2005 i cinquant’ani della casa editrice, con una fermezza tenacia e senso della responsabilità che hanno permesso di rappresentare al mondo la continuità con il lavoro iniziato da suo marito Gian Giacomo Feltrinelli
Il figlio Carlo oggi è amministratore delegato della casa editrice
Signora Feltrinelli se un libro non le piace lo molla?
Inge Feltrinelli : Disciplina prussiana. Leggo fino in fondo.
3.2 IL RUMINANTE
Il soggetto attivo: la volontà il senso di protezione, il desiderio di giustizia, la carica interiore, l’impegno la motivazione al lavoro. (prepos dalle emozioni ai sentimenti)
L’attivazione e la carica energetica rappresentano le chiavi di lettura per la comprensione del ruminante.
Quando riesce a sviluppare un equilibrato percorso esistenziale integrando l’aggressività compulsiva e le forti tensioni interne che lo caratterizzano, può orientare le attività verso obiettivi costruttivi e poter realizzare progetti ambiziosi e socialmente rilevanti.
Un radicato senso della giustizia connesso alla forte carica di energia vitale, permettono al coraggioso ruminante di opporsi alle situazioni dove viene esercitata una forma di oppressione sui più fragili.
Una forte motivazione all’azione ne struttura una leadership con la caratteristica di trascinatore rendendo possibile la costruzione di nuove prospettive di miglioramento dell’organizzazione sociale attraverso meccanismi di cambiamento e miglioramento.
E’ dotato di una grandissima forza interiore che lo predispone alla sopportazione di situazioni sfibranti e faticose, ma la tenacia e la determinazione che lo contraddistingue consente di raggiungere lo scopo prefissato senza aprirsi a dubbi o pensieri oscillanti.
L’impegno rappresenta pertanto la dimensione di vita dentro cui collocarsi connesso al senso di appartenenza e di utilità per la comunità di cui ama essere parte attiva e integrante.
Tuttavia è inconsapevole del senso del proprio limite e rischia di aprirsi a situazioni logoranti e complesse in cui rimane imprigionato.

ORIANA FALLACI SCRITTRICE E GIORNALISTA
29 giugno 1929 - 15 settembre 2006
Oriana Fallaci ha rivoluzionato il modo di fare giornalismo in Italia. In una intervista ha detto parlando di se “su ogni esperienza personale lascio brandelli d’anima” e nelle sue pagine quell’anima irriducibile si traduceva in uno stile ricco e coltissimo era un temperamento forte fiero indomito sprezzante del pericolo ma innamorato sempre della verità..
Giornalismo condotto sul campo libero e appassionato modernissimo e inimitabile.
Giovanni Minoli
Figlia di Edoardo Fallaci, antifascista arrestato e torturato dai nazisti scampando alla fucilazione.
A quattordici anni, Oriana è introdotta dal padre nel movimento della resistenza con il ruolo di staffetta tra la città e la montagna per portare armi ai combattenti. E’ congedata dal corpo Volontari della Libertà col grado di soldato semplice.
Oriana Fallaci : “ Io sono figlia della resistenza “la resistenza è caduta su di me come la Pentecoste sulla testa degli apostoli”.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il desiderio di giustizia genera una attivazione caratterizzata dal senso del coraggio e del rischio.
Dalla madre Tosca Cantini le viene trasmessa la passione per lo studio e per i libri nonostante le difficoltà economiche. Fu una studentessa eccezionale
Terminato il liceo classico comincia a lavorare per il quotidiano fiorentino il Mattino dell’Italia Centrale poi per l’Europeo.
Nel 1958 si imbatte nell’America hollywodiana e pubblica i sette peccati di hollywood. La cronaca delle star americane i suoi miti i suoi peccati. Dopo un reportage sulla condizione femminile in oriente pubblica nel 1961 “Il sesso inutile”considerato importante perché contemporaneamente alla nascita del femminismo impegnato.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’intellettualità nel ruminante non è vissuta attraverso comportamenti intimi e introspettivi ma è al servizio dell’azione
Sarà il tema della guerra che la lancerà definitivamente nel giornalismo internazionale.
Oriana Fallaci : “La guerra mi ha sempre interessato perché io sono nata nella guerra, sono cresciuta nella guerra, e da bambina io non ho sentito altro che parlare della guerra e da grande ho cercato di ritornarci per capirla meglio.”
Arriva nel paese asiatico nel 1967 tornando saltuariamente come giornalista fino alla caduta di Saigon nel 1975. E’ sempre in prima linea sui fronti di battaglia, testimone diretta di sanguinosi combattimenti.
Oriana Fallaci : “un giorno mi ricordo andavo in pattuglia in una giungla con una squadra di americani e il capo squadra ha detto speriamo di non trovare ragazze Vietcong perché sono le più coraggiose le più pericolose e sicché mi spaventarono a morte.”
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La motivazione al lavoro è sostenuta da una ferrea volontà e dedizione all’impegno. La carica interiore è pervasa dal coraggio e dalla determinazione.

Gli anni tra il 1960 e il 1970 vedono Oriana Fallaci presente su molti altri fronti di guerra: dalla rivolta dei neri a Detroit in seguito all’uccisione di Martin Luther king alla guerra indo pachistana, dall’assassinio di Bob Kennedy, alla strage di Città del Messico alla vigilia delle olimpiadi dove rimasta ferita ma creduta morta viene portata all’interno di un obitorio.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il senso della giustizia e il valore della libertà rappresentano per il ruminante la modalità di relazione che struttura con la vita.
Nel 1973 Oriana incontra Alessandro Panagulis, leader della resistenza greca che lotta contro il regime dei colonnelli. Inizia la sua storia d’amore con il giovane rivoluzionario.
Oriana Fallaci : “I colonnelli condannarono a morte Alessandro Panagulis lo portarono sul luogo dell’esecuzione ma la protesta del mondo li impaurì. Lo rinchiusero allora non nella solita prigione ma in cubo di cemento dove il simbolo della resistenza greca stava quasi sempre ammanettato e sopravvisse a sevizie e torture durate cinque anni.
Nel 1979 pubblica Un Uomo
Oriana Fallaci : Ho scritto questo libro perché volevo che questo uomo fosse un po’ meno morto e tutte le volte che questo libro esce in un paese Alecos rinasce e torna ad essere vivo.
“Ancora non riesco a vedere la mia storia con Alecos da un punto di vista romantico. Fu anche un incontro politico intellettuale io amo dire che fu una scelta morale, una scelta politica. Noi ci incontrammo o ci scontrammo perché la pensavamo nello stesso modo.”
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La sfera delle emozioni non può prescindere dal valore della libertà e del coraggio. L’empatia è percepita come una emozione intensa e riempiente e viene generata dallo sdegno e dal senso dell’ingiustizia.
Colleziona una eccezionale serie di incontri con i potenti della terra e nel 1974 Pubblica intervista con la storia
Intervista il leader Ayatollah Khomeini per il Corriere della Sera, lo incalza con uno stile inusuale e saluta liberandosi del chador che le avevano imposto. Lo stile di Oriana era fuori dagli schemi, efficace per mettere in difficoltà senza mai restare intimidita dalle strutture di potere.
Partecipa come inviata alla prima guerra del golfo e nel 1990 esce insciallah .
New York 1991 – 2001 dieci anni di silenzio interrotti da una dichiarazione rilasciata nel 1993
Oriana Fallaci : “Non capisco questo pudore questa avversione per la parola cancro che non è neanche una malattia contagiosa. Bisogna fare come si fa qui in America e dire io ho il cancro.
Nel 2001 pubblica la “Rabbia e l’Orgoglio” seguito successivamente da “La Forza della Ragione”.
Nell’ultimo periodo della sua vita lascia una intervista al settimanale the New Yorker in cui ripercorre parte della vita personale e professionale. Conclude con una frase che è rappresentativa del suo carattere: “apro la mia boccaccia… e dico quello che mi pare”.

3.3 IL DELIRANTE
Il saggio creativo – la sorpresa, l’intuizione, l’acutezza di ingegno, l’autosufficienza, la libertà. (prepos. Dalle emozioni ai sentimenti)
Intelligente e creativo portatore di libertà e di ingegno.
L’intelligenza brillante e intuitiva rappresenta il punto costitutivo della struttura del delirante. Il pensiero creativo apre alla possibilità di vivere secondo un principio di libertà.
L’idealtipo delirante si evolve attraverso la relazione con la realtà, l’attenzione e l’interesse verso i fatti concreti della vita e delle persone che ha intorno a sè.
E’ molto intuitivo nell’accorgersi di legami di dipendenza e oppressione perché ha uno spiccato senso della libertà e una certa disposizione a mettere confini tra sé e gli altri ma deve imparare a non inseguire le infinite intuizioni e congetture in cui rischia di rimanere inutilmente collegato.
Segue volentieri la scia dei suoi pensieri ma quando si apre all’affettività aiuta le persone a vivere con maggiore senso di libertà e di autodeterminazione.
La libertà e la consapevolezza rinforzano le persone solo se passano attraverso una conferma nella realtà.
L’abbandono della superbia e della vanità presunta dal senso della superiorità intellettuale è possibile solo attraverso un esercizio costante di umiltà. La relazione con la realtà implica un approccio concreto e modesto per consentire una vera forma di nutrimento esistenziale così importante per la struttura emotiva. La superbia al contrario conduce al delirio di onnipotenza senza incidere positivamente nella vita relazionale.
L’abbandono dei giochi mentali fa emergere il nucleo dell’emotività e apre
alla percezione empatica dei vissuti emozionali.
L’umiltà è la predisposizione dell’animo per l’accettazione della perdita e
della sconfitta ed è possibile solo superando l’egocentrismo della superbia.

SUSO CECCHI D’AMICO SCENEGGIATRICE
Roma 1914 – Roma 2010
Figlia dello scrittore Emilio Cecchi e della pittrice Leonetta Pieraccini. Terminato il Lycée Chateaubriand di Roma soggiorna all’estero per poi tornare a Roma e assumere un incarico di lavoro presso il ministero delle corporazioni. Nel 1938 sposa il musicologo Fedele D’amico. Inizia la carriera di sceneggiatrice per i più grandi registi italiani del dopoguerra. Federico Fellini, Ennio Flaiano, Cesare Zavattini, Alessandro Blasetti, Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Francesco Rosi, Luigi Comencini per questo riconosciuta come un esponente autorevole della cultura italiana. Nel 1994 le viene assegnato il Leone d’Oro alla Carriera che va dal 1946 al 2006
Caterina Damico : Quando tu conoscesti Luchino Visconti fra il 44 e 45 che impressione ti fece?
Suso d’Amico : Ne avevo già sentito parlare molto. Era molto bello. Era molto fascinoso e diventammo subito amici. Ma ci siamo sempre dati del lei.
Caterina d’Amico : C’era qualcosa di Visconti che non ti piaceva?
Suso d’Amico : Sai io ho una grande fortuna che cancello le cose che non mi piacciono le dimentico e quindi mi è difficile farti una citazione precisa. Mi sono credo irritata quando trattava male qualcuno. Aveva delle forme violente. Quando glielo dissi mi disse che qualche volta è necessario. Ho imparato questo con i cavalli. Con i cavalli? Si se vuoi tenere bene i cavalli qualche volta devi fare così e io lo faccio con gli attori.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il delirante si scinde dalla realtà per coltivare la propria dimensione interiore. Non è predisposto per il rimuginamento, che rappresenta un tratto più tipico del tipo ruminante.
Caterina d’Amico :Tu da subito hai capito cosa andava bene per lui nelle sceneggiature?
Suso d’Amico: Abbastanza. Perché eravamo diventati presto amici nel senso che si parlava delle nostre letture ci si scambiavano le nostre letture ci siamo conosciuti attraverso gli interessi culturali che avevamo in comune.
Suso d’Amico : Flaiano è l’uomo più divertente più vivace e il più spiritoso conversatore che abbiamo mai conosciuto. Era una persona di una intelligenza superiore. Stare con Flaiano era di un divertimento un piacere anche stando zitti era come si parlasse. Eravamo molto amici si parlava di tutto si leggevano le stesse cose. E quando si è lavorato insieme si cercava di scriverle. Era veramente una persona notevolissima. In realtà era una persona tristissima di quelle melanconie che mordono lo stomaco che non faceva mai apparire ma questo era il vero carattere.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il delirante interagisce con le persone che stimolano il flusso dei suoi pensieri e dell’intelligenza
Caterina d’Amico : C’è una sceneggiatura che hai amato particolarmente?
Suso d’Amico : Rocco perché l’avevamo inventato, era cresciuto e accompagnato… era entrato in famiglia. Gli altri erano fuori famiglia, presi da testi di altri. Questo bello o brutto era farina del nostro sacco.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il delirante vive la dimensione dell’immaginazione come l’aspetto più rilevante della propria esistenza.
Caterina d’Amico : Vacanze romane fu un po’ un’avventura, come andò?
Suso d’Amico : Andò che ancora sento sulla spalla la mano del produttore di entusiasmo che diceva questo sì che è un lavorare onesto, e Flaiano mi guardò con rimprovero, che disastro.. si aspettavano che gli chiedessimo un sacco di soldi. Ma che hai fatto?
Caterina d’Amico : Perché il cinema italiano si è smosciato negli ultimi 20 anni?
Suso d’Amico : Forse si è dimenticato il disinteresse. I primi film al quale ho partecipato li abbiamo fatti perché piacevano a noi. Poi quando pensi alla produzione a una cosa che deve coprire le spese conquistare i giapponesi, cioè il pubblico di tutto il mondo sei perduto. Fai una cosa a cui dai un carattere industriale.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il delirante attribuisce al lato economico un aspetto secondario e non rilevante contrariamente al tipo Avaro.
Suso d’Amico : Non si scrive mai insieme. Sai ci sono delle fasi. Tu parti da un soggetto. Ognuno scrive il personaggio che sente di più, a cui è più legato, ma la parola insieme è soprattutto la discussione per arrivare al film. La sceneggiatura insieme è formidabile per il comico non per il drammatico, il drammatico lo fai meglio da sola. Perché il comico nasce in un modo diverso, se devi fare un film sentimentale quasi ti vergogni a proporre.. deve diventare un lavoro più intimo.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La professione intellettuale è l’ambito in cui può esprimere il massimo del suo potenziale
Caterina d’Amico : Quale è la differenza tra l’artigiano e l’artista?
Suso d’Amico : L’artista è un creatore puro, l’artigiano mette in azione anche quello che legge studia e che non nasce dall’ispirazione pura.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’espressività di tipo delirante si prefigura attraverso l’espressione del fluire dei pensieri e dell’intellettualità
Caterina d’Amico : Tu ci andavi al cinema?
Hee !! non vedevamo mai una volta sola uno spettacolo. Entravamo al primo spettacolo e si restava lì finché sentivi Suso Susino!! Era mamma impressionata che non ci aveva visto tornare a casa…
Il cinema ne abbiamo visto tanto. Mi piacevano tutti.. mi piacevano quelli che facevano piangere, il settimo cielo, storie d’amore sempre disgraziatissimi. Si usciva stravolti, la luce che si spense, lui che tornava cieco dalla fidanzata che non se ne accorgeva…
Caterina d’Amico :. E tu non hai mai fatto delle cose sentimentali e lacrimose.
A me piace tutto.. mi piace più fare il comico, mi piace stare con dei pensieri che fanno divertire.
Era un piacere lavorare con De Sica. Aveva una grande attenzione per impadronirsi della mentalità dei personaggi ai quali pensava. Lui ci si metteva dentro. Se faceva una proposta era come la facesse quel personaggio, tutti i registi e sceneggiatori prendono gran cura, credono di conoscere profondamente il personaggio che trattano ma De Sica aveva qualcosa in più.
Io quando prendo un lavoro devo sapere l’arco. Poi può succedere di tutto ma devo sapere da dove parti e dove arriverai lo devo sapere.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il delirante resta aperto e percettivo attraverso il flusso dei suoi pensieri. L’emotività, senza trascendere nel melenso, attribuisce senso e completezza.
Suso d’Amico : il musicista compositore Nino Rota è la persona più straordinaria che ho conosciuto. Io dico sempre che è l’unico extraterrestre che ho conosciuto. Lui era vago in tutto. Perché qualunque cosa intraprendeva era fatta nel modo più assurdo e che poteva portare catastrofi che non sono mai avvenute. Lui gli venne in mente di andare in Russia quando dovevi fare permessi e domande. Lui andò alla stazione prese il treno quando si trovò alla frontiera gli chiesero il passaporto che non aveva. “”No, il passaporto non ce l’ho”. Lo fermano si informano chiedono e lo fanno passare. L’unica persona tra tante che non avresti notato per il suo fisico tanto sembrava qualunque, solo se gli guardavi da vicino gli occhi allora la cosa cambiava, un uomo piuttosto piccolo normale. A parte il genio, non ti dico il risultato delle sue composizione, la conoscenza che aveva per la musica, come suonava, non solo il piano ma anche gli altri strumenti, la sua facilità di composizione.. lui ha vissuto tanto in casa mia, ti potrei raccontare storie incredibili di Nino Rota.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il delirante che si apre alle relazioni predilige colui che alimenta il flusso dei suoi pensieri, e perciò si apre con gratitudine e stima.
Suso d’Amico : Nessuno immagina che cosa era la biennale di pittura. C’era un interesse di tutti, prendevi il treno, i letterati andavano a vedere.. ora predomina l’indifferenza a tutto. Noi eravamo più idealisti. Pensa che cosa è successo finita la guerra. Quanti movimenti ci furono.. a cominciare da quello di tuo nonno con i cattolici comunisti.. mi pare che ora ci sia una certa indifferenza.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il delirante estroverso vive con slancio e passione le situazioni sociali che stimolano l’intellettualità, detestando l’approccio indifferente dell’apatico.
Caterina d’Amico : Quale è l’approccio giusto per fare una cosa bella ben fatta?
Suso d’Amico : Di metterti nella condizione di farla al meglio che puoi.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Anche se caratterizzato da scarso senso della disciplina il delirante non preserva le energie quando deve impegnarsi nei suoi processi produttivi.
Caterina d’Amico : Tu oggi come cercheresti di formarti?
Suso d’Amico : I giovani vadano a teatro, all’opera, leggano, nei divertimenti si appassionino alle creazioni.
Caterina d’Amico : Cosa ti piace nelle persone? Cosa ti incuriosisce?
Credo quello che piace anche a te. Ti piace di aver trovato un modo di scambiarsi delle opinioni che pur non essendo neanche simili ti interessano.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’intrattenimento e il divertimento hanno come punto di riferimento i processi intellettuali e cognitivi
Caterina d’Amico : Se dovessi tirare fuori una qualità un tuo tratto che ti piace?!
Suso d’Amico : La pazienza. Secondo me la pazienza è sottovalutata, perché pensi che sia facile. Aver pazienza davvero è difficilissimo però è una grande conquista.
Caterina d’Amico : Che strumenti in più ti da la pazienza? Che arma è?
Suso d’Amico : Di tenerti viva nel momento che vorresti essere morta non parlo fisicamente.
Caterina d’Amico : Che esercizio si fa per diventare pazienti?
Suso d’Amico : Il momento che ti monta la rabbia di ingoiarla e di dissolverla.
Caterina d’Amico : E quando l’impazienza è forte come fai a dominarla?
Sai dipende di volta in volta. Ti metti a ragionarci sopra eh…
E quali sono che cose che ti richiedono maggior ragionamento?
Tutte!!!
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La sfera cognitiva rappresenta lo strumento principale attraverso il quale dominare le pulsioni emotive istintuali.
Caterina d’Amico : Obiettivamente si può dire che hai avuto successo nel tuo lavoro. Sei stata riconosciuta in tutti i modi questo che effetto ti fa?
Suso d’Amico : Che ho avuto una grande fortuna, francamente è l’unica risposta che mi sento di dare
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’umiltà rappresenta la grande conquista del delirante evoluto
3.4 LO SBALLONE
La generosità e la tolleranza caratterizzano la presenza dello sballone all’interno di un gruppo. L’entusiasmo lo apre alle percezioni e sensazioni della vita attivando energie e slanci emotivi orientati verso il piacere.
Lo sballone che ha saputo evolvere e strutturare un comportamento responsabile si apre alle emozioni e ai sentimenti con una generosità coinvolgente.
Quando impara ad essere coerente abbandonando comportamenti discontinui e improvvisati, si relaziona con un temperamento caldo e nutriente.
Anche le persone più timide e insicure sono coinvolte da una modalità relazionale che arriva a toccare in profondità la sfera dei sentimenti e delle emozioni, è pertanto un indimenticabile animatore nei momenti dedicati ai piaceri della vita.
Quanto evolve e supera gli atteggiamenti seduttivi e estemporanei, mantiene un certo livello di integrità e si struttura pervaso di simpatia e tenerezza sapendo cogliere negli altri la parte più bella e più affascinante.

ANNA MAGNANI ATTRICE
Roma 1908 – Roma 1973
Attrice simbolo del neorealismo italiano, icona incontrastata del cinema del dopoguerra. Recitazione naturale e spontanea ha dato vita a personaggi indimenticabili del cinema internazionale.
Figlia di padre ignoto, viene lasciata dalla madre, che si trasferisce ad Alessandria d’Egitto e allevata dalla nonna. Studia pianoforte e dopo la seconda liceo si iscrive nel 1927 alla scuola di recitazione Eleonora Duse diretta da Silvio d’Amico.
Ha lavorato per i grandi registi italiani del dopoguerra Vittorio de Sica, Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini. Ha vinto nastri d’argento, David di Donatello e premi internazionali
Nel 2002 il MoMA di New York le ha voluto rendere omaggio dedicandole una retrospettiva.
Suso Cecchi d’Amico: “la Magnani… come si fa a descrivere il fascino. Avevi anche voglia di ammazzarla. Doveva essere insopportabile. Non ha mai avuto l’aria di ragazza. Non me la so neanche immaginare. E’ sempre stata la Magnani. La Magnani era molto capricciosa non c’erano vie di mezzo. Era capace di venire sotto le finestre di casa e chiamare susoo susoo usciamo?? Ma daii suuh sono le due!! Uscivamo a prendere un caffè o andavamo in giro con i cani. Il suo lato fascinoso erano anche questi sbalzi di umore.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Lo sballone è caratterizzato da una oscillazione di umore e da un temperamento imprevedibile. La sua inclinazione verso il piacere rappresenta una fuga dall’angoscia interiore.
Anna Magnani: Un attrice un attore è molto difficile da definire. sono degli egoisti degli egocentrici un po’ esibizionisti però guai se non ci fossero gli attori!
Oriana Fallaci: intervista Anna Magnani da: “Gli antipatici” pag. 305
Fra tutte le attrici che conosco Anna Magnani è la sola che dopo un articolo spedisca a colui che l’ha scritto un telegramma di ringraziamento. Sicché non comprendo perché la descrivano maleducata e superba, o la dipingano una popolana che si nutre di parolacce e fagioli.
Per me è una signora: con la quale mi son sempre trovata benissimo.. che sia una signora del resto lo si intuisce dalla casa in cui vive: all’ultimo piano di palazzo Altieri, in un appartamento pieno di cose antiche, libri, quadri d’autore, chiuso in un silenzio di acquario. Il cinismo è insieme al disprezzo la sua grande forza. Ha una ironia dolorosa e una costante amarezza con cui guarda il mondo.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Lo sballone vive con intensità la diversa gamma di emozioni che generano umori imprevedibili. Dotato di un certo grado di istrionismo, può mistificare la grettezza d’animo attraverso l’uso di un tono solenne evocativo di un certo tipo di grandezza ma può anche sorprendere per i modi ruvidi e scanzonati.
Anna Magnani: ma cos’è questo presentamme a ogni costo come una solitaria, delusa? Come ve lo devo spiegà che so allegra, che ho la ruzza, che rido, che esse la Magnani me diverte da morì, e gongolo tutta se la gente me riconosce per strada, se il vigile urbano dice continuando a dirigere il traffico “ciao nannarè?! Insomma è la stessa storia di quando la gente si meraviglia perché la mia casa è piena di buongusto e di libri. Ma quante volte ve lo devo spiegà che non sono stata raccattata per strada, che ho fatto fino alla seconda liceo, che ho studiato pianoforte otto anni, che ho frequentato l’accademia di Santa Cecilia? E’ tutta la vita che mi tormentano con la storia che sono superba, arrogante, villana, sboccata: insomma che ho cattivo carattere. E Anna questo non si dice e Anna questo non si fa: dagli oggi dagli domani, ho finito per crederci e tentar quello stupido tradimento di se stessi che chiamano correggersi.
ma ho davvero cattivo carattere?
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’istrionico sballone usa tutti gli strumenti di comunicazione a lui accessibili per sedurre, sorprendere e interagire integrando la gamma dei suoi stili comunicativi in una sua personale complessità che può generare equivoci e fraintendimenti.
Oriana Fallaci: e’ strano signora Magnani: lei ha un carattere così virile, dice sempre di stimare più gli uomini che le donne, “perché io accetti una donna bisogna che essa abbia una dignità e un carattere quasi maschile” e poi parla come se avesse degli uomini una considerazione minuscola.
Anna Magnani: guardi, non ne ho nessuna. Il fatto è che le donne come me si attaccano solo agli uomini con una personalità superiore alla loro: ed io non ho mai trovato un uomo con una personalità capace di minimizzare la mia. Le donne come me subiscono solo gli uomini capaci di dominarle: ed io non o mai trovato nessuno che fosse capace di dominarmi. Ho trovato sempre uomini, come definirli?, carucci. Dio si piange anche per quelli carucci, intendiamoci, ma so lacrime da mezza lira. Incredibile a dirsi, il solo uomo per cui non ho pianto lacrime da mezza lire resta mio marito Goffredo Alessandrini. L’unico, fra quanti ne ho conosciuti, che stimi senza riserve e al quale sia affezionata. Quando lo rivedo provo sempre una immensa tenerezza.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Lo sballone sublima attraverso la passione e l’eros la ricerca del piacere e della seduzione. Relazioni oscillanti tra la disperazione e l’esaltazione delle cose dell’amore costituiscono la rappresentazione della polarità tra eros e tanatos.
Anna Magnani attraverso l’affermazione della sua identità di attrice ha potuto sviluppare le peculiarità e gli aspetti prevalenti di un temperamento passionale, interpretando intensamente le disperazioni che attraversano l’universo femminile.
3.5 APATICO
La quiete la capacità di fare calma il rilassamento, i portatori di pace.
La quiete non è distacco e dimenticanza, al contrario è contatto e incantamento
La capacità di spegnere le tensioni determina nel saggio e evoluto apatico la condizione ideale per non coinvolgersi nei conflitti e nelle emozioni. Ciò determina una grande capacità di trasmettere pace spegnendo le tensioni interne per raggiungere la quiete. La contemplazione è lo stato a cui anela l’apatico evoluto, e rappresenta la condizione essenziale per raggiungere la quiete che necessita di saper coltivare una dimensione di amore e fiducia nei confronti del mondo con un coinvolgimento all’interno del proprio sé passando per la tutta la gamma delle emozioni senza rimanere dentro uno specifico stato emotivo. Ciò è possibile solo nei casi in cui è stato in grado di convertire positivamente ogni emozione in una opportunità di trasformazione. Evolvere dai processi emotivi richiede l’abilità di non restare dentro la l’ansia, la tensione, la dissociazione, il piacere, l’apatia, il senso di inadeguatezza e la fusionalità, ma riuscire ad evolvere partendo da ogni specifico stato. Lo stato di quiete rappresenta un punto di raccordo all’interno della propria umanità a cui ispirarsi per invocare la calma contemplativa.

INGRID BERGMAN ATTRICE
Svezia 1915 - Londra 1982
Nel corso della sua carriera ha recitato in molti film di produzione europea e americana.
Unica figlia di Samuel Bergman, pittore e fotografo svedese, e dell’ebrea tedesca Fredel Adler, a due anni perde la madre e trascorre con il padre un’infanzia solitaria. A tredici anni si ritrova orfana di entrambi i genitori e viene adottata da parenti. Studia alla scuola del Reale Teatro Drammatico di Stoccolma e a diciannove ottiene una piccola parte in un film. Grazie a questa piccola parte viene notata dal regista Gustaf Molader che decide di lanciarla in Svezia come una grande promessa.
Intervista di Oriana Fallaci tratta da : Gli antipatici p. 11
Oriana Fallaci: .. fuggì giovanissima dalla Svezia, conobbe molti amori e molti paesi, fu americana in America, italiana in Italia, ora è francese in Francia...
Ingrid Bergman: Sa io sono un tipo che si adatta piuttosto facilmente ai paesi degli altri, alle tradizioni degli altri, ai gusti degli altri ma ho sempre voluto conservare il mio passaporto svedese.
Oriana Fallaci : ma lei accetta le rughe come si accettano le piogge e il sole, l’inverno e l’estate, la vita e la morte: con la serenità di chi capisce che la stagione delle avventure è finita.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Nel tipo apatico è prevalente la capacità di lasciarsi permeare dalla realtà.
Ingrid Bergman: Mia madre era tedesca, morì che avevo due anni, l’inglese è un po’ la mia seconda lingua.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il lutto precoce della perdita induce ad una apatia anestetizzante che stempera l’intensità dei sentimenti di dolore.
In America sono rimasta dieci anni e in Italia più di otto. L’America però.. ecco credo che mi sentissi più a mio agio in America che in Italia, quando arrivai. L’America, per me era il successo e in America tutto sembrava così facile, eccitante, privo di invidia.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’apatico predilige l’impegno senza competizione
Sin all’inizio l’America fu per me come una favola: bellissimi parties, bellissimi luoghi, bellissimi uomini con cui recitare… poi incominciò la monotonia. E da quel momento mi trovai bene solo negli studios perché gli studios sono uguali in tutto il mondo e al di là di quei muri può esserci la Svezia come la Francia come l’italia…
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La noia esistenziale e l’apatia rappresentano le emozioni di base dell’apatico.
Vede, quando si dice successo e si parla della carriera, la gente arriccia il naso perché pensa che una attrice voglia il successo per la fama e per i soldi. Io non ho mai cercato il successo per la fama e per i soldi: nel successo sono il talento e la passione che contano. Mi spiego?.
Quando si fa volentieri un lavoro, a esempio il lavoro di attrice, non si fa solo per diventare una persona di successo. Si fa anche senza successo a costo di sacrificare cose importantissime.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’apatico si attiva sulla base di processi interni che prescindono dal senso del potere e del denaro
Oriana Fallaci: allude alla famiglia? In altre parole: vuol dire che la carriera è più importante della famiglia?
Oddio! Come si fa a dire che la carriera conta più della famiglia? Detta così diventa una cosa brutta: perché la carriera è inevitabilmente legata ai soldi e alla fama. Voglio dire che specialmente quando si è giovani, la passione per il lavoro conta più della famiglia. essere attrice non significa essere una cattiva moglie o una cattiva madre. Io non sono ne una cattiva moglie ne una cattiva madre. Eppure non sopporterei l’idea di lasciare il mio lavoro per sempre. Posso interromperlo per una settimana, un mese una anno. Per sempre mai.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’apatico non investe in modo prioritario nei sentimenti
Vuole dire che essere attrice è per lei un modo di esistere, una necessità la sua stessa vita? Che rinunciarvi vorrebbe dire rinunciare alla vita…
Proprio così. Voglio dire questo e nient’altro.
Oriana Fallaci: lei non ha paura di invecchiare? Qualsiasi donna ha paura di invecchiare e se mi dice il contrario non ci credo.
Deve credermi invece: io non o paura di invecchiare. Invecchiare per me è interessante e riposante. Vede, invecchiando si può sempre di no, io questa cosa non la faccio, perché ho capito che è sbagliata. Con gli anni si impara e quando si è imparato non si ha più paura di sbagliare: si conoscono i risultati.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La saggezza dell’apatico si configura in un temperamento che prescinde dall’attivazione dinamica e si conforma a situazioni che non invadono lo spazio emotivo, la dimensione della vecchiaia è prefigurata come una condizione di vita attraente
.
Oriana Fallaci: Lei usa spesso la parola sbagliare. L’avrà usata almeno cinque o sei volte negli ultimi minuti quasi fosse ossessionata dall’idea di sbagliare, quasi la affliggesse il complesso di aver molto sbagliato. Ha molto sbagliato?
Ingrid Bergaman: no, no. E poi io non rimpiango gli sbagli, l’ho detto tante volte: se tornassi indietro riferei ciò che ho fatto.
Oriana Fallaci: ha rancori?
Ingrid Bergman: mai, mai. Per un momento posso arrabbiarmi ma poi dimentico o meglio ricordo solo d’essermi arrabbiata, ma non ricordo perché. Io non capisco la gente che ricorda troppo e che dice lui mi ha fatto male e non gli perdono. A che serve? Forse colui che non si è perdonato soffre perché non si è perdonato? Nemmeno per sogno soffriamo noi: che teniamo rancore.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
I processi interiori dell’apatico tendono a spegnere le emozioni negative
Oriana Fallaci: così difficile applicare, però. Lei l’ha sempre applicata con tutti? Anche con gli uomini che ha amato e l’hanno ferita?
Ingrid Bergman : anche con loro, soprattutto con loro. Di loro io ricordo solo i momenti belli e buoni. Io posso avere una memoria molto cattiva sa? La felicità è fatta di buona salute e di cattiva memoria.
Oriana Fallaci: se si dovesse descrivere, come si presenterebbe? Ad esempio: il carattere. E’ autoritaria? E’ sicura? E’ timida?
Autoritaria mai. Sicura sul lavoro, e solo su quello. Sul lavoro, se io ho un’idea che credo giusta, non sono disposta a cambiarla.
Ma nella vita qualunque persona può darmi consiglio, farmi cambiare idea, cambiarmi.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’apatico ha difficoltà a stabilizzare il locus interno rendendosi estremamente malleabile
Oriana Fallaci: i suoi figli?
I miei figli vivono sempre in Italia, sono con me solo per le feste, un poco l’estate: vanno a una scuola italiana, parlano quasi sempre italiano, finiscono con l’essere più italiani che svedesi.
Oriana Fallaci: Ciò le dispiacerà suppongo.
Ingrid Bergman: no, no. Perché? L’importante è che vogliano un poco di bene anche alla Svezia e che si ricordino un giorno che la loro madre era svedese.
Oriana Fallaci: Nelle cause di separazione, nei divorzi, generalmente i bambini vengono affidati alla madre. Forse era più giusto che vivessero con lei.
Ingrid Bergman: non siamo arrivati a questo. Troppe lotte.
Oriana Fallaci: e lei ha ceduto. Continuo a pensare che lei sia generosa.
Ingrid Bergman: odio le lotte, le odio. Quando poi ci sono in mezzo i bambini che soffrono….e così dico meglio così. Dico pace, pazienza, andiamo avanti così…
Però stavano volentieri con lei.
Ingrid Bergman: certo. Ma stanno bene anche dove stanno: a Roma. Così hanno la pace.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La conflittualità è vissuta dall’apatico come un aspetto profondamente stressante.
Ingrid Bergman si configura nel profilo dell’apatico attraverso l’etica della pace e dell’impegno.
La pace è un sistema di relazioni fatto di benevolenza, tolleranza ed accettazione dell’altro e della realtà e si esplicita come bene comune dell’uomo. (Prepos. Dalle emozioni ai sentimenti – pag. 232)
3.6 L’INVISIBILE
La capacità di coglimento empatico
La capacità di percezione empatica dei vissuti legati alla dimensione del dolore e della sofferenza predispongono l’invisibile allo sviluppo di una sensibilità profonda e raffinata. La carenza di adeguate strutture di difesa determinano la capacità di sopportare il dolore come un aspetto ineluttabile della vita umana. Avere conosciuto il dolore lo apre alla percezione dei vissuti emotivi degli altri riconoscendo la sofferenza anche quando è occultata o mistificata. Comprendere il dolore lo rende capace di considerare e sostenere la sofferenza restituendo all’altro la sensazione di essere ascoltato e riconosciuto. Il saggio invisibile fonda la sua sensibilità sui valori dell’umiltà e della condivisione. L’attenzione sensibile e umile con cui si relaziona consente di raccogliere numerose informazioni e dettagli preziosi per la comprensione degli altri a cui attingere in modo concreto al momento opportuno. La sensibilità dell’invisibile raggiunge il livello della percezione sensitiva nel saper cogliere un particolare clima eppure tale percezione è supportata dalle informazioni accumulate messe al servizio degli altri nella logica di risollevare dalla sofferenza. La strada che lo fa evolvere passa tuttavia non dall’efficacia del suo aiuto, quanto
dal riconoscimento oggettivo delle sue qualità e meriti, perché ciò gli permette di avere maggiore consapevolezza della propria positiva autovalutazione.

JEANNE MOUREAU ATTRICE CANTANTE REGISTA
Parigi 23 gennaio 1928.
Studia al prestigioso Conservatoire, l’accademia d’arte drammatica parigina. E’ interprete per i grandi registi Louis Malle, Michelangelo Antonioni, Francois Truffaut, Luis Bunuel, Robert Bresson, Wim Wenders, Theo Anghelopulos. Oggi è considerata un mito vivente.
Intervista di Oriana Fallaci tratta da: gli antipatici : pag. 267
Oriana Fallaci: Jeanne Moreau è intelligente e abilissima, si sente a suo agio.
Jeanne Moreau “ho sempre amato le cose difficili, ho sempre avuto il gusto di aprire le porte proibite: con una curiosità ed una ostinazione che rasenta il masochismo. Tutti dicevano che un’attrice di teatro non può fare il cinema: ed io venivo dal teatro, la recitazione per me era il verbo, l’amore della parola. Tutti dicevano che per avere successo nel cinema ci volevano grandi seni e un visino fotogenico. Io ero magrolina e avevo il viso che ho. E così accettavo tutti i film che mi proponevano, senza chiedere chi fosse il regista, decisa ad avere successo. Per questo mi ha esaltato pochissimo, l’ho presa come una cosa che mi era dovuta. Il successo è come una liberazione, sentirsi osservati, ammirati, incoraggiati, agisce come l’amore di un uomo che s’ama.”
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Profilo del masochista che rimanda all’idealtipo invisibile, dal temperamento relazionale con struttura di tipo rigido sullo sfondo di un sentimento di orgoglio.
Jeanne Moureau “Sono figlia di un contadino figlio di contadini e di una inglese del Lancashire, ballerina alle Folies Bergere. Né l’uno né l’altra sono stati mai ricchi e non hanno mai beneficiato di una cultura eccezionale. Dopo la crisi del 1936, anzi, divennero molto poveri ed io sono cresciuta in questa povertà: non una povertà da mendicanti ma una povertà indiscutibile. Essere attrice per me ha voluto dire anche questo: uscire dal ricordo di un quinto piano di Montmartre, dalle scale col puzzo di cucina, della promiscuità con gli altri poveri che vivevano sul pianerottolo. Come mio padre amo la campagna e guardo alla città da provinciale, ma come mia madre ho sempre cercato di diventare qualcuno.
“ho fatto le scuole comunali e le scuole secondarie con una borsa di studio. Nient’altro.”
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il dolore precoce segna la sensibilità dell’invisibile, ma forgiato dalla sofferenza subita, il saggio evoluto lavora incessantemente per raggiungere con forza e orgoglio l’obiettivo prefissato.
Ho cominciato prestissimo a leggere, a tredici anni avevo già letto Zola e avevo già l’ossessione della letteratura. Ero una bambina malata, condannata a convalescenze lunghissime, e durante le convalescenze leggevo fino a logorarmi il cervello e la vista. La mia vocazione di attrice nasce da lì: dal piacere della parola e dal pensiero di ripeterla a voce alta per qualcun altro..
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Sensibilità e capacità intellettuali rappresentano la struttura di base del tipo invisibile

In realtà mi porto dietro molte cose di allora: la paura della gente, ad esempio, l’imbarazzo di dover subire gli sguardi. Se mi danno appuntamento in un caffè, molte volte non riesco ad entrare.
Al cinema entro ed esco sempre al buio. E poi sono educata, molto educata: sebbene sappia che la buona educazione provoca malintesi gravissimi.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il saggio evoluto mantiene una struttura rigida e controllata, e la tendenza ad essere selettivo e sfuggente.
Jeanne Moreau: Io credo che il pubblico mi veda un po’ troppo come mi vede nei film dove interpreto sempre personaggi non ortodossi. La mia vita privata è un poco diversa. La mia vita privata… no, non parlo mai della mia vita privata. Non che ami vivere nel mistero, e del resto c’è così poco mistero su me, ma vorrei che gli altri non se ne occupassero: ecco non per pudore, per ragionamento. E’ già tanto difficile risolvere i propri problemi quando nessuno li conosce e ci guarda.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il saggio evoluto mantiene uno stile all’insegna della riservatezza.
Oriana Fallaci : parliamo del fatto che lei abbia sempre lavorato in Europa, non una sola volta in America.
Jeanne Moreau: mi hanno chiamata, non ho mai voluto andarci. In America sono stata solo una volta: un viaggio di piacere.
New York… New York mi ha terrorizzata, per due giorni sono rimasta chiusa nella mia camera a guardare la televisione. Io non so viaggiare, la rapidità dei trasporti mi agghiaccia, l’idea di impiegare sei ore per andare a New York mi sembra anormale, viaggiare per me è un poco assurdo: qualcosa che assomiglia alle visite dei turisti al Louvre quando in tre ore devono vedere ogni cosa. E poi io sono legata all’Europa, a un certo entourage. Sono come i gatti: ho bisogno di abituarmi a un posto per apprezzarlo, devo stare al caldo nel medesimo posto per capirlo. Tutto sommato, mi diverto più a conoscere gente che a viaggiare, a leggere che a viaggiare. Conoscere una persona o leggere un libro non è forse viaggiare?
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il saggio evoluto coltiva una dimensione interiore nel rapporto con la vita
Oriana Fallaci : Già: so che ama frequentare gli scrittori, gente di cultura. Anche in Italia, mi hanno detto stava più volentieri con gli intellettuali che con la gente di cinema.
Jeanne Moreau : non è che gli attori mi dispiacciano o li disistimi. Tanto più che ci assomigliamo tutti, più o meno. E’ con gli intellettuali mi diverto di più. A me piace ridere, divertirmi, discutere: e questo è più facile con gli intellettuali che con gli attori. Naturalmente vi sono eccezioni anche in questo.
Oriana Fallaci : una volta però doveva andare a cena con Moravia e non ci andò.
Jeanne Moreau : può darsi, è possibile. Io dimentico spesso le cose. Sembra che sia un fatto freudiano: quando si dimentica di andare in un posto è perché si ha voglia di andare in quel posto. Comunque, a Milano ho moltissimi amici e non solo scrittori.
A Milano gira “La notte”.
Oddio di quel film non voglio neanche parlare. Fu un tale incubo.. una tale infelicità.. le due sole persone che si parlavano eravamo io e Mastroianni… soffrivo dovevo prendere calmanti. E insomma, a parte tante cose che qui non voglio dire, non sono mai stata così brutta come in quel film. Ah!
Oriana Fallaci : suppongo che ne porti un giusto rancore.
Macchè! Mi dimentico. Non posso neanche dire che perdono: dimentico. Mio malgrado. Quando una persona mi fa un’azionaccia, io prometto a me stessa che gi terrò rancore: ma poi vedo la persona e mi dimentico. Questa e un’altra cosa fanno parte del mio buon carattere. L’altra cosa è che quando son triste mi nascondo in un angolo e aspetto che passi. Lo facevo anche da bambina.
Oriana Fallaci : Eppure non si può certo dire che abbia l’ossessione di invecchiare. Ch’io sappia, è una delle pochissime attrici che non ha mai nascosto l’età.
No. Sono nata nel 1928 e non mi è mai venuto in mente di grattare il mio passaporto. Dopo il piccolo choc del passaggio dai venti ai trenta, non me la sono più presa. Oggi, restare giovani e belle è così facile: basta aver cura del proprio corpo, io ne ho moltissima. E poi anche se l’età si nasconde si trova sempre qualcuno che ci invecchia lo stesso.
Oriana Fallaci : signora Moreau o lei è quella che dice di essere, e allora è una donna eccezionale: o lei è tutto il contrario , e allora è un’attrice eccezionale. In ambedue i casi, il contro torna a suo favore.
3.7 L’ADESIVO
Il desiderio di coesione, la capacità relazionale, l’indispensabilità del gruppo.
Quando il saggio evoluto adesivo ha superato l’eccessivo bisogno di fusione e attaccamento non è più preda della insaziabile fame affettiva si apre alle relazioni con profonda affettuosa sensibilità. La sua capacità di gestire le relazioni sociali gli consente di essere una presenza significativa dal sapore nutriente e premurosa. Ha senso dell’amicizia, è disponibile in modo incondizionato. Quando incontra chi ha vissuto esperienze di deprivazione affettiva diventa generoso e abile consolatore, riuscendo a trovare in ogni situazione aspetti positivi e gratificanti. La disponibilità che lo caratterizza, gli consente di portare un aiuto concreto e pragmatico, riuscendo anche ad essere una potente forza di aggregazione sociale. L’atteggiamento è rappresentativo di chi sa modularsi cogliendo il senso delle differenze senza però dimenticare quando viene ferito con la tendenza a considerare solamente le persone che hanno atteggiamenti solidali e affettuosi.

MARIA CALLAS SOPRANO
New York 1923 – Parigi 1977
Nome d’arte di Anna Maria Cecilia Sophia Kalogheropoulos.
La madre di Maria rimane incinta e aspetta un bambino che si chiamerà Petros. Il due dicembre nasce invece una bambina, non si sa come chiamarla e il padre non vuole vederla per quattro giorni la madre si rifiuta di prenderla in braccio. Maria è nata per riempire il vuoto di un bambino morto. Sua madre non le da il benvenuto non ha un posto in questo mondo.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La biografia di Maria Callas restituisce la storia di un individuo a cui è stata inferta la ferita dei non amati.
La madre segnata dalla sofferenza del lutto è affettivamente non disponibile e incapace di nutrimento emotivo.
I suoi genitori sono affettivamente distanti e oppressi dalla precarietà e avversità della vita.
All’arrivo della grande crisi il padre è costretto a vendere la farmacia e diventa rappresentante. La famiglia vive a New York, cambia sei volte casa prima di insediarsi nella periferia di Manhattan. Il quartiere è di estrazione popolare e perciò viene imposto a Maria di non familiarizzare vietandole i giochi in strada.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il contesto familiare è pervaso da un clima di profonda solitudine esistenziale
Maria è taciturna si sente brutta e chiusa in se stessa, non merita di essere amata. La sorella maggiore più bella più socievole è la preferita. L’infanzia di Maria è molto solitaria. Cambia molte scuole e non ha nessuno con cui parlare.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Dalla solitudine ha origine il processo di fame affettiva.
Cantando tuttavia, sua madre comincia a guardarla in modo diverso. Arriva seconda a un concorso di canto e vince un premio.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Nel tipo adesivo l’energia vitale si attiva all’interno dei processi affettivi
A tredici anni suo padre decide di tornare in Grecia. Ad Athene è l’americana una straniera che parla male il greco e non ha una vera lingua madre. inizia la sua nuova clausura. Il suo unico amico è il lavoro.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La solitudine fisica e emotiva sono di rinforzo alla sua vocazione
Studia duramente. Entra in conservatorio con borsa di studio diventando allieva eccezionale.
A ventuno anni contro il parere di sua madre Maria parte per l’America senza denaro e una valigia di spartiti.
A New York è solo una piccola provinciale. Non ha più denaro ma cantando nei locali incontra Giovanni Zanatello che la scrittura per uno spettacolo in Italia.
Conosce Onassis. Seduttore sentimentale e forte. Maria vuole sapere come questo piccolo borghese di Smyrna orfano di madre a cinque anni sia sopravvissuto da adolescente al massacro ad opera dei turchi salvando dalla morte suo padre emigrato poi da solo per l’argentina. Vent’anni dopo Onassis è alla testa di una flotta di petrolieri.
Dalla relazione Maria ha un figlio maschio che muore il giorno stesso, dramma da cui ha inizio la sua sofferenza.
Dal 1968 Onassis frequenta ufficialmente la vedova del presidente kennedy.
Maria ha puntato tutto su un uomo.
Da due anni Aristotele non fa che mentirle. Sposa senza comunicarle niente la donna più famosa del mondo.
Maria Callas distrutta tenta il suicidio, pazza d’amore.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
L’abbandono rappresenta per il tipo adesivo l’esperienza più devastante e destrutturante della personalità poichè pone la dimensione dell’affettività e dall’amore al centro della relazione con la vita attraverso l’incarnazione dell’archetipo della fedeltà.
L’adesivo può accettare di farsi soggiogare sottomettere e manipolare poiché l’intensità della sofferenza e del dolore non consentono una difesa della propria integrità.
La capacità di amare, scrive Fromm (1996 p.127) dipende dalla propria capacità di emergere dal narcisismo e dall’attaccamento per la propria madre e per il proprio clan. Dipende dalla propria capacità di crescere, di sviluppare un orientamento produttivo nei rapporti col mondo e se stessi. La pratica dell’arte di amare richiede la pratica della fede. (Prepos dalle emozioni ai sentimenti p. 238)
CAP. 4 GLI ATTENTATI AI SENTIMENTI
Gli attentati ai sentimenti rappresentano istanze attive molto potenti all’interno di una relazione al punto tale da essere considerate non più semplici strategie ma vere e proprie incursioni all’interno della sfera più intima ed emozionale con effetti drammatici, almeno nei casi in cui tale attacco non viene fronteggiato con altrettante efficaci controffensive.
Gli scambi che formano la sostanza dei rapporti vanno ben oltre le parole. In un gruppo ciò che si scambia sono sostanzialmente dei comportamenti che si influenzano l’un l’altro. Infatti gli scambi che contano, ben più che a livello verbale si intrecciano a livello analogico, che sfortunatamente è il livello che più si presta a essere negato.
Una relazione è destabilizzante quando si è fatto ricorso in modo sleale a sottili raggiri, menzogne, vendette, manipolazioni, imbrogli, seduzioni, squalifiche intimidazioni promesse ambigue e non mantenute.
Anche nel mondo degli antichi filosofi la necessità di cogliere degli elementi di individuazione dell’umano costituiva un tentativo di penetrare all’interno dei misteri dell’esistenza. E poiché sono anche i vizi a rivelare qualcosa sull’umano, anche Aristotele che li qualifica come “abiti del male” individua nei sette vizi capitali un temperamento radicato nella natura dell’individuo che ne delinea una predisposizione verso una certa direzione.
Con l’evoluzione del pensiero psicanalitico i vizi capitali sono stati codificati tra le malattie dello spirito. L’analogia esistente tra i sette idealtipi di personalità, i vizi capitali e gli attentati ai sentimenti presentano delle analogie che li rendono assimilabili.
Avaro con tendenza all’oppressione
Ruminante con tendenza all’intimidazione
Delirante con tendenza alla squalifica
Sballone con tendenza alla seduzione
Apatico con tendenza alla demotivazione
Invisibile con tendenza all’istigazione
Adesivo con tendenza all’imbroglio/manipolazione
Gli attentati ai sentimenti rappresentano una costante all’interno delle relazioni umane con conseguenze spesso drammatiche non solo sul piano dei drammi esistenziali che sottintendono ma anche per le conseguenze e i problemi nella vita reale che si generano nella vita delle persone.
Gli attentati ai sentimenti si verificano tutte quelle volte in cui è stato aperto il cuore e non si è stati ascoltati o riconosciuti o si è stati squalificati.
Tutte quelle volte che si è rimasti incastrati in un rapporto, in una situazione, subendone un profondo dolore esistenziale con la convinzione di non poterne uscire. Tutte le volte in cui si vuole fare bene una cosa e si è stati volutamente mal consigliati, demotivati, squalificati imbrogliati o istigati da un altro a fare in un modo completamente diverso. L’attentato è dunque un’azione che qualcuno mette in pratica per ferire e fare del male provocando una ferita un dolore. E’ una esperienza che avviene quasi sempre imprevista e quindi la persona non ha coscienza che sta ricevendo un colpo scorretto e destabilizzante. A livello profondo un attentato va a distruggere un valore e un sentimento che abbiamo costruito con cura e dedizione. L’attentato mina la parte più profonda e delicata di noi producendo un vero terremoto all’interno della stabilità emozionale.
I sentimenti si determinano a prescindere dalla struttura di personalità e sono tutti intorno al nucleo più profondo e intimo. Ed è proprio per questa connessione esistente tra l’io profondo e i sentimenti vissuti che si determina un processo di destrutturazione di quel nucleo della personalità producendo una caduta delle energie interne e delle strutture di difesa
distruggendo la connessione con i sentimenti e i valori di riferimento, e determinando una distanza dalla propria sfera più intima e personale legata alla dimensione del profondo.
FILM
4.1 Oppressione -Gli Abbracci Spezzati
4.2 Intimidazione -Scarface
4.3 Squalifica -Il Dubbio
4.4 Seduzione -Un Education
4.5 Demotivazione -A Single Man
4.6 Istigazione -L’Onda
4.7 Imbroglio/manipolazione -La Sconosciuta/Colpo d’occhio
4.1 OPPRESSIONE
L’oppressione fa leva sul bisogno di appartenenza e l’incapacità di autonomia delle persone. Si struttura all’interno di un legame che viene inizialmente percepito come confortevole e rassicurante, un rifugio dove cercare riparo dalle insicurezze della vita. Ciò legittima e nutre ulteriormente la forza dell’oppressore.
L’oppressione determina un clima attraverso il quale l’oppresso percepisce l’impossibilità di una contrattazione onesta e rispettosa delle proprie posizioni e pertanto svuota di senso e volontà ogni tentativo di far valere le proprie legittime richieste. L’inconsistenza dell’energia dell’oppresso convalidano all’oppressore la necessità e la congruenza del suo agire, nella convinzione che tutto è orientato verso il senso del bene dell’altro. Tale trasfigurazione della realtà genera uno sconforto e una afflizione così profonda, da determinare nell’altro uno stato di infelicità permanente.
“in questo senso l’oppressore trasforma l’amore in un’arma e non cede di fronte alla realtà del suo agire negativo perché lo fa per il bene dell’altro. Nell’oppressore c’è una sorta di voluta ottusità che gli impedisce di vedere l’effetto autentico della sua azione, nell’oppresso c’è la compiacente remissione ai voleri dell’oppressore, da cui l’oppresso ricava l’unica definizione di sé.”
Tratto da : Dalle emozioni ai sentimenti ed. 2001 Pag. 240-
L’antidoto per il cambiamento è caratterizzato dalla necessità di relativizzare il rapporto uscendo fuori da schemi che definiscono la relazione nei termini di: io sono la madre di, figlio di, la moglie di, per riformulare una identità di relazione dove la persona oppressa si percepisce finalmente come individuo che si fa carico delle proprie necessità e della propria solitudine esistenziale.
Chi imprigiona nella gabbia dell’oppressione non chiede mai scusa. Mette l’oppresso nella condizione di sentirsi esagerato come colui che sente troppo il dolore. Questa distorsione della realtà determina un processo di allontanamento dal proprio sentire che produce una doppia modalità: un allontanamento dal sentire e un allontanamento dal capire inducendo l’oppresso a giustificare l’oppressore per effetto di una mancanza di comprensione degli eventi.
L’oppressore ha l’abilità di far sentire in colpa l’oppresso per quello che sta succedendo. E’ tipica degli avari e delle persone molto forti e strutturate che vogliono comandare e guidare imporre e determinare una modalità di comportamento che ritengono l’unica possibile.
Cose molto concrete e pratiche strettamente legate alla quotidianità di ordinario e basso profilo che invece assumono un senso e una connotazione molto rilevante. Infatti attraverso la modalità di oppressione su cose piccole e banali assumono una posizione di contrattazione sfibrante che entra sotto pelle perché percepita infine come la cosa giusta da fare.
Quando l’oppressore con un certo temperamento sadico vuole mettere in confusione l’oppresso non dice più quale è la cosa giusta da fare ma apre l’altro al dubbio introducendone il virus della confusione e dell’insicurezza riassociandolo poi alla fine imponendo la soluzione prestabilita.
L’oppressore lascia pensare che sia normale tenere l’oppresso in una condizione di subordinazione e schiacciamento verso il basso poiché non lascia intravedere le diverse gamme di soluzioni alternative a quella imposta. Si perde di vista pertanto che quello non è l’unico modo. Perché in una specie di guerriglia quotidiana l’oppressore non molla fino a che non si determina ciò che ha prestabilito.
L’oppressione passa attraverso un profondo condizionamento e funziona tramite associazione che nello specifico significa indurre l’altro a vedere ciò che l’oppressore ritiene opportuno.
L’oppressore controlla a 360° la vita dell’oppresso e quando si è fissato su un punto tutte le volte che lo ritiene necessario ribatte su quel punto senza stancarsi mai.
Dalle maglie dell’oppressione non si riesce a trovare l’uscita. Si è riassorbiti dentro una gabbia dove l’oppressore si autodetermina come il capo.
L’oppressione è un clima e ha delle caratteristiche abbastanza chiare.
Induce le persone oppresse a vivere una relazione di dipendenza. Se si rimane dentro questo clima non c’è soluzione. L’unico antidoto è saltare fuori da quel contesto relazionale poiché la soluzione non è nell’andare né contro né a favore del punto in questione.
Relativizzare quel rapporto opprimente è l’unica via di uscita per riemergere dall’abisso in cui si può sprofondare.
Uscire dall’oppressione è un processo molto complesso che richiede un grande sforzo di consapevolezza e di auto determinazione.
Smascherare l’oppressore in un contesto relazionale è un passaggio assolutamente necessario rivelando la tecnica che usa per incastrare e dominare.
L’oppressore è un nemico autentico che non ha nessuna intenzione di lasciare il suo ruolo poiché vive dei vantaggi in una situazione che lo nutre e lo rinforza.
Non si può negare lo sforzo compiuto dall’oppressore nel controllare tutti i flussi di comunicazione riuscendo sempre ad avere contatti con l’esterno. E’ attraverso i meccanismi di controllo che determina una condizione di invariabilità. Estremamente scaltro nei processi di insabbiamento della verità è veramente difficile liberarsi dal condizionamento esercitato.
Inutile sperare in un processo di redenzione poiché non si ritiene verosimile una possibilità di cambiamento e pentimento sincero. Pertanto quando si è smascherato un oppressore è inutile cercare di chiarire poiché non c’è un margine di confronto sincero e consapevole su cui andare a mediare e la negazione della verità è sempre la strategia adottata.
Per l’oppressore l’unica possibilità di contatto con la propria umanità può essere determinata unicamente da un grave evento esterno devastante al punto tale da rappresentarne la distruzione totale.
Per fronteggiare un oppressore è necessario ad un primo livello smascherarlo dentro di sé.
Ad un secondo livello dirglielo in modo diretto e deciso senza cedimenti lasciando intendere in modo chiaro e inequivocabile che ormai la situazione è evidente e pertanto ci si è capiti benissimo. Il tono deve contenere una velata minaccia per consentire un ribaltamento della paura.
Non bisogna sottovalutare che l’oppressore dalla vittima prende davvero tutto, dal benessere economico all’energia vitale succhiando come un parassita le risorse degli altri.
La cronaca contemporanea è costantemente investita di problematiche connesse a questo profilo di personalità complessa e difficile da smascherare poiché perfettamente integrata all’interno della struttura sociale. Nei casi più patologici il quadro di riferimento diagnostico riconduce alla figura dell’ossessivo maniacale. L’oppressione è compatibile con il copione idealtipico di personalità dell’avaro

GLI ABBRACCI SPEZZATI - LOS ABRAZOS ROTOS
Il regista Mateo Blanco è sentimentalmente legato a Lena, compagna del ricco e potente imprenditore Ernesto Martel. Il tradimento scatena l’ansia di controllo e l’oppressione di Ernesto.
In un misterioso incidente stradale Lena perde la vita e Mateo diventa cieco.
VISUALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI E ANTIDOTI
LENA ADESIVA
Lena è segretaria di Ernesto Martel. Il padre è malato, e Lena ricorre all’aiuto di Martel per le cure necessarie.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il nucleo centrale della struttura di Lena è nell’affettività ed è attraverso la dimensione delle emozioni e dei sentimenti che Lena giunge a processi di cambiamento.
ERNESTO MARTEL AVARO
L’ansia di controllo genera ossessione e oppressione. Attraverso il controllo della realtà assume il dominio su Lena. Tale modalità di comportamento rivela il senso dell’inquietudine, insicurezza, possessività, egoismo, ossessione. L’oppressione si manifesta attraverso un clima è lesiva ai fini di un rapporto e fa insorgere una malattia relazionale che conduce verso il fallimento del rapporto stesso.
L’affettività di Lena passa per il principio del prendersi cura dell’altro e la capacità di entrare in empatia. In un clima fortemente deprivante la struttura emotiva subisce un forte senso di decadimento.
MATEO – TIPO DELIRANTE
Matteo regista scrittore e sceneggiatore. Struttura di tipo creativo.
La scissione dalla realtà depotenzia le strutture difensive sottovalutando il grado di pericolosità del rivale Ernesto Martel.
LENA E ERNESTO ADESIVO/AVARO
L’affanno emozionale di Lena nasce da un bisogno di attaccamento, l’ansia di controllo di Ernesto si nutre della paura della perdita.
La fragilità di Lena trova la sua origine nel bisogno di attaccamento e si affianca al copione dell’invisibile nel punto della scarsa di autostima.
Lasciando il lavoro preclude la possibilità di proiettarsi nel futuro secondo un principio di autonomia e autodeterminazione. Derogare un uomo per il sostentamento genera una forma di svalutazione e regressione. Lena ed Ernesto sono una coppia disfunzionale dove l’adesivo fa una scelta non autentica manipolatrice e utilitaristica che innesca nell’avaro l’ansia di possesso e controllo.
LENA E MATEO ADESIVO/DELIRANTE
DIALOGICITA’
La dialogicità è possibile nei casi in cui ci sia qualcosa da dire e un contesto in cui si possono esprimere anche opinioni diverse senza determinare tensioni e senza ferire.
Il set del film rappresenta il contesto per entrare in relazione dialogica poiché Lena può esprimere il suo bisogno di affettività e sublimare il bisogno di emozioni nel ruolo di attrice, Matteo può amare senza l’escludere la dimensione della creatività.
ERNESTO E MATTEO AVARO/DELIRANTE
INSOFFERENZA
Si è insofferenti nei confronti dell’orientamento complessivo dell’altro. L’insofferenza produce rabbia. Contrapposizione tra una modalità di controllo da parte dell’avaro e il pensiero libero creativo del delirante. Tale modalità viene percepita dall’avaro come elemento di confusione e inaffidabilità. Dal punto di vista del delirante l’avaro viene percepito come ottuso e rigido.
ANTIDOTO - LA DISPONIBILITA’
Le relazioni di insofferenza possono evolvere attraverso la disponibilità.
Passa attraverso l’accettazione delle caratteristiche dell’altro in un atteggiamento di reciprocità dove ognuno cerca onestamente di dare il meglio di sé nei modi e nei tempi opportuni.
La disponibilità potenzialmente si può stabilire tra l’adesivo e lo sballone. L’adesivo esprime una affettuosità che va verso l’attaccamento, lo sballone fusionale e coinvolgente si orienta verso chi si mette in gioco da un punto di vista emozionale.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Ernersto Martel chiama la segretaria Lena
“Buon giorno Lena,
una lettera per il ministro dell’industria. Caro Antonio ho il piacere di comunicarle che a breve riceverò …
Ernesto: Lena non si stente bene? Io la potrei aiutare..
Lena: mio padre sta molto male
Che cosa ha?
Un cancro con metastasi
Mi dispiace..
Lena va in ospedale dai genitori e incontra la madre in strada
“Si può sapere perché vi hanno lasciati qui come stracci? Chi vi ha gettato in strada come dei cani? Ma non dovevano aperarlo questa settimana con il dr. Alvaros Delator?
Madre : Certo, così doveva essere. Ci ha chiamato questa mattina nel suo studio per dirci che lo volevano dimettere, io gli ho chiesto cosa volesse dire??!! È molto semplice è luglio e me ne vado in vacanza, io dico ci sbatte in strada? Lui dice no signora lo dimetto perché vada a casa sua io dico però così come sta che faccio con lui in casa?
Ahh questo è un problema vostro io vado in vacanza
Sta morendo gli ho detto..
Che muoia tranquillamente a casa sua mi ha risposto”
Lena: ma non possono tenerlo dieci giorni a torturarlo con le analisi per le operazioni e ora lo scaricano così!!
Padre : Ragazze vi siete dimenticate di me??...
Nessuno si dimentica di te papà!!
La relazione tra Lena e i suoi genitori è di tipo solidale
Lena deve affrontare le spese per assistere suo padre e decide di riprendere i contatti con una maitresse per poter rientrare nel giro dell’alta prostituzione.
Maitresse : Severin? ( nome d’arte di Lena come prostituta) Che piacere sentirla!!
Ho bisogno di soldi
Quando?
Subito, ho il fine settimana libero
Vedrò cosa posso fare.. posso chiamarti anche questa notte se trovo qualcosa?
Si certo aspetto la sua chiamata..
Il cliente che la contatta è il suo capo Ernesto Martel. Lena si nega e chiama sconvolta la Maitress.
Ma come ti sei permessa di dare il mio numero?
Non potevo rifiutare
Le cose non si fanno così! Sei impazzita o che?
….. mica glielò detto io eh? Sa che hai fatto in passato l’attrice e che a volte hai lavorato per me..
Lo stato di necessità spinge Lena a ricorrere all’aiuto di Ernesto Martel
Lena chiama Ernesto
Signor Martel sono Lena
Buon giorno Lena!!
Mi scusi se la disturbo..
Tu non mi disturbi mai
Senta la chiamo perché mio padre sta morendo. Bisogna ricoverarlo urgentemente in qualche posto io non so dove. Ieri l’hanno dimesso dall’ospedale e non sappiamo che fare con lui..
Non ti preoccupare lo portiamo al pronto soccorso di una clinica privata penso io a tutto stia tranquilla …
Lena si lega a Ernesto attraverso lo stato di necessità.
Lena diventa la compagna di Ernesto. Vive nella sua villa. Presa dall’inquietudine decide di tornare a lavorare.
“Enesto voglio lavorare
Non dovevi riarredare casa?
Io non me ne intendo!! Mai vissuto in un posto così grande.. chiama un arredatore
Anche se chiamo un arredatore dovrai indirizzarlo tu!
Ernesto voglio fare l’attrice
Ci hai già provato e guarda come eri finita
Questo è un colpo basso
Mi dispiace amore mio perdonami
Bene me ne vado in camera mia
Lena per favore lena non ti arrabbiare ti supplico
In ogni modo Ernesto, non ti preoccupare per il provino… non è venuto bene ero molto nervosa
Lena è chiamata al telefono dal regista Mateo Blanco
Cameriera : Al telefono.. il signor Mateo Blanco, insiste è molto importante..
Si certo.. grazie grazie
Lena : “Era il regista di quel film diceva che il provino non è stato esauriente e che vuole rivedermi di nuovo”
Ernesto : “e che vuoi fare”
Lena : be andare da lui no? Io ho sempre voluto fare l’attrice
Ernesto : e che succederà con me?
Lena : Ancora non mi hanno dato la parte
Ernesto : Te la daranno
Lena : Be se me la dessero non cambierebbe niente se non che anch’io lavorerei come te… e poi la sera ci racconteremmo come è andata ..
Ernesto : Perché non ci sposiamo
Lena : Che?
Ernesto : ti sto chiedendo di sposarti con me.
Lena Non ti sei già sposato e risposato abbastanza volte?
Con te sarebbe la prima volta
Ernesto sono due anni che viviamo insieme andiamo benissimo così
Sembra che tu no..
Ernesto controlla costantemente Lena. Diventa il produttore del film e ingaggia una traduttrice labbiale per conoscere cosa accade sul set.

Traduttrice labbiale: dialogo tra Lena e Mateo
“ti è piaciuta la scena dei pomodori? Si mi ha emozionato molto..
anche a me, mi sono commossa davvero
e’ incredibile che ti sia potuta commuovere con dei pomodori
non erano i pomodori ma le cose tanto belle che mi dicevi.”
Ernesto :“Lei crede che si piacciano?
Traduttrice labbiale : Io? Io non so niente io guardo solo le labbra!!”
Lena e Mateo sono travolti dalla passione
Lena torna a casa da Ernesto
“Ciao non sapevo che nel cinema si lavorasse tanto non sei stanca?
Ah molto ma alla fine della settimana sono molto contenta
Pensavo di prenderci una pausa di respiro nel fine settimana, solo tu ed io.. nella casa di Ibiza
Il fine settimana noi proviamo..
Non provate anche durante le riprese?
Si
E che succede passate la giornata a provare?
Be è così che si fa un film
E la vita di tutti gli altri? Non si può mettere da parte per dei mesi
Ernesto è il film che decide
Decido io che sono il produttore!”
Ibiza: dopo avere fatto l’amore Ernesto finge di essere morto per spiare la reazione di lei
“Ti spaventi perché ti tocco ma non ti spaventi perché mi vedi morto
Non pensavo che fossi morto, pensavo che stessi dormendo
Abitualmente russo
Se avessi pensato che fossi morto non mi sarei truccata per te
Qualunque uomo della mia età potrebbe avere un infarto dopo sei scopate
Tu non sei un uomo della tua età
Potrei scopare con te per settimane e mesi..
Lena prova disgusto.
Sono pazzo di te lena… mi fai impazzire”
Lena torna sul set del film. Ernesto continua a spiare i due amanti.
Lena parla con Mateo
“Ho avuto un fine settimana spaventoso
Ma se non abbiamo provato perché ti dovevi riposare!
Riposare? Ma se ho avuto quel figlio di puttana addosso per quarantotto ore non mi ha dato neanche un secondo di respiro, quel grandissimo stronzo, vado avanti a tranquillanti,
Meglio che non te lo immagini, meglio che tu ed io non parliamo di Ernesto, questa pentola è meglio non scoperchiarla.
Ernesto alla traduttrice labiale: Che ne fa dei suoi quaderni degli appunti?
Traduttrice labbiale : Li scrivo fino alla fine
E dopo?
Li brucio
Se non le dispiace preferisco che dormano qui
Li lasci qui e quando finisce li tengo io. Tornerà quando sarà pronto il materiale
Immagino sia consapevole dell’assoluta riservatezza…
Lena torna alla villa
Lena : Sono appena stata con l’uomo che amo e sono felice come non mai perché anche quell’uomo mi ama, credo che ti lascerò in pace molto presto, non c’è più niente da nascondere. Ti lascio Ernesto
Ernesto : Non dovremmo parlare?
Lena : Quello che dovevo dirti già te l’ho detto addio..
Ernesto : Lena ascoltami
Lena scende le scale, Ernesto la spinge per farla cadere
Ernesto : Mia moglie è caduta per le scale fate attenzione vi prego..
Ernesto non può sopportare che sia fuori dal suo controllo. Il profilo di oppressore principio di dominio.
Ernesto :Che posso fare per te?
Lena : Portami allo studio se non lo fai ci vado io fosse anche strisciando.
Ernesto : Che cosa dirai? Come spiegherai la gamba ingessata e tutti quei lividi.
Lena : Dipende da te
Da me? Farò quello che mi chiedi se prometti di stare con me
Resterò con te in cambio lascerai che Mateo finisca le riprese in base a quello che lui deciderà
Ti assillerà di domande lui non è uno sciocco
Dirò che sono inciampata
E come girerai se non puoi camminare?
Questo lo deciderà lui ma voglio essere certa che rispetterai la sua decisione non importa quanto costi e quanto tempo bisognerà aspettare è chiaro?

LENA E MATEO
Lena : ”Ernesto è pronto a sostenere quello che tu decidi.
Mateo : Decidere cosa? Non posso passare da una inquadratura in cui cammini bene ad un’altra in cui sei ingessata, per quanto tempo devi tenere il gesso?
Lena : Per tre settimane
Dimmi la verità la gente non cade per le scale questo succede solo nei film.
Dobbiamo finire il film al più presto… prima non posso lasciare Ernesto!
Perche? È uno psicopatico, di quali altre prove hai bisogno?
Inventati qualcosa per non fermarti”
Terminate le riprese del film Lena parte con Mateo
Ernesto ordina il montaggio del film con le scene peggiori, accecato dall’odio. Dopo alcuni giorni la macchina di Mateo viene misteriosamente travolta ad un incrocio. il caso è archiviato come incidente stradale. Mateo perde la vista Lena perde la vita.
4.2 INTIMIDAZIONE
L’intimidazione, rappresenta l’esperienza più devastante tra tutti gli attentati ai sentimenti. Si colloca tra le modalità più crudeli che si possono adottare all’interno delle relazioni umane. Il livello di violenza fisica e psichica che caratterizza questo specifico attentato, è in grado di condurre la vittima alla più totale devastazione attraverso un processo irreversibile di disperazione assoluta. Alla struttura della sfera emotiva è consentito reggere uno stress continuativo e prolungato in misura variabile a seconda del grado di resistenza che ognuno può mettere in atto. Tuttavia non è possibile andare oltre una certa soglia di profanazione della propria anima senza incorrere in patologie che vanno a segnare l’individuo in modo definitivo e permanente. La vittima designata è portata alla scissione del proprio sé e pertanto viene disattivata la funzione di reattività al dolore. L’intimidazione è così fortemente corrosiva che può essere agita anche senza manifestazioni di violenza esplicita, perché è in grado di installarsi come un virus nella mente. La perdita della propria identità conduce la vittima nel totale annullamento della volontà.
L’antidoto all’intimidazione è rappresentato dalla certezza dell’esistenza del tempo vitale. Ciò consente di sopravvivere malgrado ciò. E’ il convincimento che tale esperienza non andrà ad invadere totalmente il tempo e lo spazio del nostro esistere, e che per tanto passata l’azione intimidatoria ci può essere un recupero della propria sfera personale perché comunque il flusso dell’esistere è sempre soggetto al ritmo dell’onda del tempo che prescinde in ogni caso dalle più grandi tragedie delle miserie umane.
E’ in relazione alla personalità del ruminante poiché deve essere necessariamente sostenuta da una fortissima carica di aggressività e violenza tipica di chi vive una attivazione energetica rivolta all’azione. L’intimidazione è una modalità di comunicazione aggressiva e criminale che mira a scioccare l’avversario attraverso l’emozione della paura. Una rapidità incalzante rappresenta l’elemento portante di questa dirompente strategia. La comunicazione è basata sull’evocazione del senso di pericolosità delle richieste formulate. Spesso l’intera strategia di intimidazione richiede solamente un’azione dimostrativa che ha stabilito il principio della credibilità del criminale che è in grado di commettere i più efferati crimini oltre ogni ragionevole dubbio. La personalità criminale dell’intimidatore lo induce alla furia devastante e le atrocità che può commettere non risparmiano nessun aspetto che può essere manifestato dalla furia umana. Oppressioni di ogni genere, abusi di tipo sessuale e psicologico generano terrore e paura e nella vittima determinano una disintegrazione del proprio sé. Si attiva una progressiva involuzione tale da costituire un ridimensionamento della capacità espressiva e decisionale della vittima che attua una strategia difensiva basata sulla contrazione assoluta dei desideri e delle aspettative. Qualunque tentativo per poter riemergere viene punito e represso attraverso le azioni di violenza fisica e psichica. Il paradosso si compie attraverso il senso di colpa che la vittima carica su di sé e che conduce inesorabilmente verso il principio dell’ineluttabilità e la rassegnazione. Il confine ristretto dove viene schiacciato l’intimidito, stabilisce un grado di subordinazione assoluta e perversa. Il processo di liberazione passa per la riabilitazione del dolore vissuto, a cui va attribuito quel senso di umanità e nobilità che restituisce alla vittima una commozione profonda e un elemento di verità inequivocabile e dissonante dal nucleo di terrore delle voci interne.
5.2 RUMINANTE - VIZIO CAPITALE IRA
IL CRIMINALE SOCIOPATICO ANTISOCIALE
Il sociopatico è un individuo che tende costantemente a mentire, ingannare, rubare, minacciare e mettere in atto qualunque comportamento possa essere definito come irresponsabile.
La sociopatia rappresenta una forma di grave immaturità affettiva che genera indifferenza, incapacità di esprimere sentimenti di simpatia, gratitudine, apatia morale in cui sono assenti sentimenti di rimorso o senso di colpa.
Il comportamento è caratterizzato da un atteggiamento incongruente con le richieste della realtà con forte tendenza alla superficialità, al disprezzo o alla mancanza di rispetto per i sentimenti e le preoccupazioni degli altri.
Incapaci di apprendere dall’esperienza sono caratterizzati da una mancanza di umanità fondamentale con eccesso di autostima e mancanza di empatia. I legami sono fondati sul senso del potere piuttosto che sul legame emotivo.
La personalità criminale dal comportamento sadico e crudele è prevalentemente caratterizzata dalla mancanza di senso di colpa e lo stato d’animo prevalente è costituito da un risentimento rabbioso. I sentimenti di vuoto e di noia costituiscono l’umore prevalente.
La personalità di tipo criminale è genericamente associata all’azione violenta ma si insidia in ogni contesto della gerarchia sociale.

SCARFACE
Ascesa e declino di un ragazzo cubano che fa dell’intimidazione una ordinaria modalità di relazione.
Antonio Montana detto Toni è un giovane uomo cubano noto per aver scalato i vertici della gerarchia criminale.
Il profilo criminale di Toni rappresenta l’aspetto più rilevante della personalità antisociale.
Toni non e’ vittima delle circostanze storiche sociali o familiari. E’ un soggetto con forti pulsioni di violenza. La carica di aggressività giunge a livelli di delirio di onnipotenza e di orrore ed è un individuo che assume una leadership di tipo crudele. Le sue azioni violente si concludono con la morte degli avversari di cui poi si vanta per aumentare la sua fama di invincibile.
Le origini umili rappresentano l’innesco dell’invidia e della rivalsa sociale.
La personalità antisociale vive attivando costantemente la parte viscerale delle emozioni negative, connettendosi alle emozioni più primitive senza l’elaborazione della coscienza.
MADRE DI TONI RUMINANTE
Il fallimento del percorso educativo di Toni costituisce la tragedia esistenziale della donna.
GINA SORELLA DI TONI ADESIVA
Il bisogno di amore di Gina consente a Toni di entrare in relazione attraverso tecniche di seduzione e manipolazione.
Proietta sul fratello il suo bisogno di affettività. Toni accende in lei desideri di uno stile di vita intrigante ma non congruente con i valori ricevuti.
Toni proietta su Gina un sentimento di protezione inquinato da un desiderio di tipo incestuoso.
ELVIRA DONNA DI TONI APATICA
Fascino da donna fatale senza erotismo e emozioni. Apatia totalizzante, deroga la sua esistenza a uomini di potere dalla personalità criminale.
DENNY FIDANZATO DI GINA ADESIVO
Collaboratore di Toni. Fedele e affidabile manifesta un tratto di adesività che lo caratterizza come soggetto manipolabile.
VISUALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI E ANTIDOTI
Il sociopatico si relaziona con una forma di aggressività incontenibile. L’antidoto e’ costituito da un repentino allontanamento.
TONI CRIMINALE / MADRE DI TONI RUMINANTE
Relazione di logoramento
L’idealità e la sacralità della vita rappresentano per il ruminante idealista e onesto un principio da cui non si può prescindere.
TONI SOCIOPATICO/ GINA ADESIVA
Relazione di equivoco
L’intesa tra i due si raccorda inizialmente sui temi dell’infanzia e su una illusione di senso di protezione che Gina proietta su Toni. Per Toni l’attrazione verso Gina è generata da un primitivo sentimento di protezione e gelosia connessa a fantasie incestuose.
TONI SOCIOPATICO/ AMICO DI TONI ADESIVO
Relazione di equivoco
Il principio di realtà è orientato verso l’affermazione sociale e della ricchezza ostentata.
Tuttavia nell’amico di Toni è presente una dimensione emotiva costituita da sentimenti minimi di umanità. L’amore per Gina indica la storia di un uomo che è in grado di vivere con autenticità un sentimento uscendo dalla povertà delle relazioni affettive e della promiscuità sessuale.
TONI RUMINANTE /ELVIRA APATICA
Relazione di complementarietà’
La relazione nasce in affinità nei termini di un soggetto che si lascia sopraffare dalla carica attiva di Tony. E’ caratterizzata inizialmente da una modalità relazionale che va verso la complementarietà, ma evolve nell’insofferenza generata dalla mancanza di tono vitale di Elvira e per l’eccessiva carica e attivazione di Tony.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La comunicazione di Tony è chiara, diretta e orientata ad affermare la propria leadership.
TONI
Guarda qui (guarda le sue mani) pelano cipolle, queste dovrebbero raccogliere l’oro per le strade altro che cipolle,
hei voi… ci sono due tizi la fuori che vi cercano, uno alto e uno piccoletto.
UN CRIMINALE SI RIVOLGE A TONI
Toni quello che hai fatto fuori era un uomo potentissimo di Miami, hanno deciso di ripagarti il favore
TONI - di ai tuoi compagni di Miami e al tuo amico che è stato un piacere. Io un comunista lo ammazzo anche gratis, e per la carta verde di residenza sarei anche disposto a sotterrarlo.
CRIMINALE
ho un lavoretto per voi, una nave, venticinque chili di mariuana da scaricare cinquecento dollari al chilo!..
TONI ai Tipi che propongono l’affare mai visti prima..
ma volete scherzare? cinquecento? Ma per chi ci avete preso per facchini da quattro soldi?
La tariffa per lo scarico di una nave è mille dollari a notte amico e lo sai anche tu no?
Come primo lavoro vi dovete accontentare di cinquecento. Stai zitto sguattero lo sai che potevamo trovare un altro per quel lavoro? E anche a meno.. cinquanta biglietti..
Toni e allora come mai non lo avete presi e a me non mi chiami sguattero, stronzo!!… perché io ti stacco quella testa di merda e te la faccio rotolare giu’ …. Non mi ci chiami sguattero a me capito vaffanculo!!!!
CRIMINALE Ok ok… Sbruffone ti vuoi mettere in tasca un bel malloppo vero? Vediamo se ci sai fare veramente, te ne intendi di cocaina? Rispondi!!
Toni che fai mi prendi per il culo?
CRIMINALE
Senti.. venerdì arriva qui un gruppo di colombiani gente nuova dicono che hanno due partite di cocaina pura pronte per noi in un motel a Miani Beach io voglio che tu vai là e se è come dicono loro li paghi e ti porti via la roba e ti becchi cinque bigliettoni, sai usare un fucile mitragliatore?
Se dovesse succedere qualcosa a quel malloppo il mio capo ti staccherebbe la testa dal collo e riuscirebbe a fartela entrare nel culo..
Toni pensa al culo tuo!..
TONI E LA MADRE DOPO CINQUE ANNI
Mamma
Antonio
Quanto tempo hee ?
Neanche una cartolina dal carcere…!
Ma tu sei gina!!
Eih ma sei bellissima, mamma guarda che occhi assomiglia a me, ma lo sai che l’ultima volta che ti ho visto eri alta così? Sembravi un maschietto.. e adesso sei diventata una donna. Ho una cosa per te!!!
E pensi che uno come me se lo sarebbero tenuti in galera?
Guarda su.. non è molto una sciocchezza, guarda lo vedi che c’è scritto dietro.. per gina per sempre.
E’ bellissimo Toni..
E così mamma lavora in fabbrica e io lavoro part time in un salone di bellezza come parrucchiera sai? E poi mi sono iscritta in un salone professionale a Miami e tra due anni avrò il diploma di trucco e di cosmesi e allora vedrai i soldi che faccio..
Sorpresa!! È tutto finito a cominciare da oggi
Perché?
La mia sorellina non deve lavorare in una bottega da parrucchiere e la mamma non deve più sfacchinare in una fabbrica. Tuo figlio ce l’ha fatta mamma ormai ha sfondato è per questa ragione che non mi sono fatto vivo prima e per darti una prova che ho fatto proprio il bravo ragazzo ecco qua mille dollari per te mamma.
Chi hai ammazzato per averli antonio?
Io non ammazzo nessuno mamma
No?
No!
Che cosa rapini adesso le banche o continui con le botteghe tu e i tuoi compagni!
No adesso le cose sono cambiate adesso lavoro con un gruppo anti castrista sono un organizzatore e quindi ricevo molti contributi politici
Certo come no!!
Con la pistola puntata contro la faccia di qualcuno sai sul giornale non si legge altro che di animali come te e di omicidi sono i cubani come voi che sporcano il buon nome della gente che lavora sodo onestamente manda i figlia scuola e paga le tasse.
Gina: Mamma questo è tuo figlio ma cosa stai dicendo!!
Madre: mio figlio? Per me non è un figlio questo è un mascalzone era un mascalzone allora e mascalzone è rimasto chi ti credi di essere in cinque anni non ti sei fatto vivo neanche una volta, cinque anni tutto a un tratto rispunti fuori ci metti in mano un po’ di soldi e credi di comprarti il mio rispetto. Ti illudi di potermi comprare con i gioielli?
Andiamo mamma smetti
Che ti credi di poter venire in casa mia con i tuoi vestiti sgargianti con i tuoi modi da sbruffone a prendermi in giro?
Mamma tu non sai nemmeno di cosa stai parlando
Io sono una che dice quello che pensa… Gina io l’ho tirata su come dio comanda e non ti permetterò di rovinarmela.. non mi servono i tuoi soldi io me la guadagno la vita…
Non ti ci voglio più vedere in casa mia non ti voglio vicino a gina e adesso vattene fuori di qui.
Ok
Ecco tieni riprenditi i tuoi soldi schifosi sono sporchi i tuoi soldi.
Gina: mamma ma perché devi rovinare la vita a tutti quanti?!
Gina: Mi dispiace toni
Ok mamma
Mi dispiace non lo so.. mamma da quando papà se ne è andato..
Lascia stare papà non ce lo abbiamo mai avuto
Toni io lo so che in passato hai fatto delle brutte cose e ti sei messo nei pasticci
Toni Conosci i comunisti.. loro ti dicono sempre quello che devi fare
Questo mamma non lo può capire
Toni sai io voglio che tu sappia che non ce l’ho con te.. cinque anni dieci anni… tu sei il mio sangue per sempre
Lo so lo so
Aspetta
Riprendili ti possono servire tu prendili e non glielo dire e cerca di vivere capito ti devi muovere cerca di uscire di casa devi divertirti nella vita e che fai ti vuoi seppellire viva a diciannove anni? Una bella figliola come te? Un bacio ci sentiamo presto eh? Metti via quei soldi
Toni torna in macchina lo aspetta il suo amico
Certo che è bella…
Toni grida come un pazzo aggressivo e fuori di testa Heeeeeee ???? sta lontano da lei amico intesi? Non è per te!!!!
TONI SCATENA LA GELOSIA POSSESSIVA E INCESTUOSA VERSO GINA
Toni è ossessionato dalla bellezza fisica di Gina. La vede seguire un ragazzo nella direzione dei bagni del night li insegue come una furia.
Gina: Toni toni che vuoi fare.. nooo toni…..
Aggredendo il ragazzo che abbraccia Gina. Brutto figlio di puttanaaa!
Ma che vuole questoo…
Buona se no ti ammazzo
Ma io non ho fatto niente…
Ti sembra una cosa carina?
Questo ti mette le mani addosso qui sul culo a mia sorella, un cesso
Non sono affari tuoi
Non sono affari miei?
Cazzo se non sono affari miei..
Non dirmi quello che devo fare
E invece io te lo dico.
Stammi a sentire stammi a sentire
Se ti ripesco un’altra volta con lui vi cancello tutti e due dalla faccia della terra
Forza fallo lo voglio vedere forza fallo sbruffone
Ti ho detto di non provocare
Lasciami lasciami vaffanculooo tu non te lo puoi permettere ma cosa credi di venire qui e dirmi quello che devo fare basta non sono più una bambina io faccio quello che voglio e vedo chi mi va di vedere e se c’è qualcuno che mi voglio scopare io me lo scopoo..
Toni la colpisce gettando Gina a terra.
TONI FLERTA CON ELVIRA LA DONNA DEL BOSS
Toni! Frenk è andato via adesso.
A si? Peccato, ma non sono venuto per venuto per vedere Frank
Questo non è ne il posto né il momento la prossima volta prendi un appuntamento
Lascia stare ho una cosa molto importante da discutere con te ok?
Perché non ci beviamo un paio di drink come se niente fosse e ce ne stiamo tranquilli coraggio dammi uno scoth
Certo perché no..
Non ti mordo mica..
Ci mancherebbe altro, ho sentito che tu e Frank non lavorate più insieme
E’ vero, io dico che è più facile e più semplice adesso. E’ una terra che offre grandi possibilità
Può darsi a te forse
Ti piacciono i bambini?
Che cosa?
I figli come li chiami !?! i bambini
Certo perché no se c’è la bambinaia.
Bene piacciono anche a me, sul serio maschi femmine come vengono vengono
Guarda che Frank può tornare da un momento all’altro
Dai qui dai su andiamo.. siediti qui ti voglio parlare te l’ho detto mica ti mordo allora la storia è questa. Io vengo dalle fogne questo lo so non ho istruzione ma va bene così ho vissuto per le strade sono venuto in contatto con la gente giusta e con la donna adatta non mi ferma più niente potrei arrivare sulla cima. Comunque io ti volevo dire solo questo che tu mi piaci dalla prima volta che ho messo gli occhi su di te ho detta quella è una tigre e deve essere mia. Beh insomma io voglio che mi sposi e voglio che tu sia la madre dei miei figli.
Come? Io sposare te?
Esatto
E non ci pensi a Frank tu? Come la metti con Frank
Frank non dura tanto lo sai, è finito. Tu intanto pensaci d’accordo? Voglio che ci pensi bene sopra
La strategia di seduzione seppure con modalità semplici e primitive raggiungono lo scopo del matrimonio. La noia riavvolge rapidamente elvira che ora prova una profonda insofferenza per Toni.
Elvira a Toni
parli sempre di soldi sei noioso, soldi soldi soldi oramai non si sente parlare nient’altro che di soldi in questa casa Frank non parlava mai di soldi.
Toni eh lui non era noioso era intelligente..
Denny a Toni: dai Toni ormai quello sta sotto terra lascialo stare su.
Lo sai cosa sei diventato Toni? Sei diventato un profugo cubano milionario che non sa dire altro che ha un sacco di soldi perché non scavi una bella buca seppellisci tutti i soldi che hai e non ci pensi più.
Toni Io ho lavorato sodo per farli cerca di ricordarlo
Peccato che non te li abbia regalati qualcuno saresti stato più simpatico.
Sai quale è il tuo problema bella micetta? Che non hai niente da fare tutto il giorno. Perché non ti cerchi un lavoro fa qualcosa l’infermiera, assisti i bambini ciechi i lebbrosi gli andicappati.. qualunque cosa è meglio che stare ad aspettare sdraiata tutto il giorno ad aspettare che ti scopo.
Elvira non ti dare tante arie non sei mica un gran che a letto
A no? Frank era meglio?
Ma vaffanculo chi ha costruito tutto questo? Andate tutti al diavolo non ho bisogno di nessuno
Ultimo epilogo finale del matrimonio con Elvira
Toni è ubriaco e si esprime al tavolo liberamente e ad alta voce in modo che tutti in sala possano sentire.
Mangiare bene fumare scopare sniffare e dopo arrivi a cinquanta anni e ti ritrovi una pancia come un barile, ti ritrovi due sise come una balia ma con i peli sopra, ti ritrovi un fegato mezzo disintegrato per mangiare questa roba di merda e diventi come queste mummie del cazzo che stanno qua dietro.
Si riduce tutto a questo. E’ per questo che ho lavorato? Dimmelo.. che stronzo.. guardala una drogata, mi ritrovo per moglie una drogata non mangia niente dorme tutto il giorno con una mascherina nera sugli occhi appena si sveglia si fa uno scoth e non vuole scopare con me perché è sempre in coma. Non posso neanche fare un figlio con lei, ha l’utero talmente intossicato che non ci posso neanche fare un figlio
Denni: non le dovresti dire neanche queste cose Toni fai male..
Elvira va a farti fottere
Toni e lei le cose le può dire?
Come ti permetti di parlarmi in questo modo? Credi di essere meglio di me? Tu che cosa fai? Tu vendi droga uccidi le persone complimenti toni dai un grande contributo al progresso dell’umanità.
Toni su forza raccontalo a tutti dai
Elvira vuoi avere un figlio? che razza di padre saresti lo accompagnerai a scuola la mattina? Ammesso che tu sia ancora vivo all’epoca in cui il bambino andrà a scuola! Tu non sai neanche come si fa a fare il marito!!
Sta zittaaa io t’ammazzooo
Tu hai solo bisogno dei gorilla che ti scodinzolano intorno io ho nick detto il porco come amico che razza di vita è questaa!
Dai siediti
Non te le accorgi che cosa siamo diventati Toni! Siamo dei falliti!! Lo capisci che siamo falliti?
Vai a casa che sei fatta
No non sono fatta tu sei fatto
Portala via di qui
No io non ci vengo a casa con te vado a casa da sola..
Toni che avete da guardare.. siete solo una manica di coglioni!.. non avete il fegato per stare dove vorreste stare voi avete bisogno di gente come me.
4.3 LA SQUALIFICA
La squalifica viene agita secondo una modalità che passa dalla svalutazione delle proprie capacità, alla allegra ridicolizzazione, al discredito. La persona oggetto di persistenti azioni agite attraverso la squalifica vive in un contesto che determina una frammentazione della propria autostima che genera la frantumazione della propria identità. Il nucleo dell’identità profonda viene gravemente leso con un danno incommensurabile.
Le persone non colgono o non ammettono il sabotaggio che tali loro comportamenti determinano.
la squalifica è come una scudisciata ti entra come una frustata. La squalifica è una battuta che lo qualificatore fa e può fare anche in modo superficiale senza accorgersi di farti male. Si tratta di battute in cui l’immagine della persona squalificata ne esce inevitabilmente svalutata. Battute specifiche che tendono a far sembrare troppo superficiali poco attenti troppo pignoli, ovvero prendere un presunto difetto e ingigantirlo. Ciò di solito avviene in presenza di un gruppo di persone perché gli squalificatori sono molto compiaciuti di fare battute in pubblico dove gli altri sostanzialmente ridono e alla fine la battuta risulta anche simpatica. Chi ne è coinvolto rimane molto colpito in profondità dal clima che si determina intorno.
Sono quelle situazioni che all’interno di noi emergono più chiaramente solo dopo una attenta riflessione interna ma che non sono verificabili con altri poiché si è inibiti nel dichiarare di essere rimasti feriti da una battuta. Si dubita di se stessi più che dello squalificatore.
La comunicazione del delirante utilizza l’arma dell’ironia come un esercizio di superbia e superiorità. Inutile sperare che venga riconosciuta la squalifica attraverso un chiarimento perché lo squalificatore non sente quanto è entrato dentro e quanto ha fatto male ed è portato a sminuire la portata della semplice battuta ridimensionandone l’implicito svalutante che contiene.
Difendersi non è semplice poiché richiede allo squalificato di avere una scorsa più dura dello stesso squalificatore e un catalogo di battute pronte che consentano di fronteggiare le emergenze più impreviste e una serie di contromosse che denotano un contro attacco attivo carico di energia da contrapporre al superbo in questione.
L’implicito che contiene la squalifica è dunque sempre di tipo svalutante e può essere un modello di riferimento introiettato già dalla propria infanzia. Nella relazione di coppia la cosa più importante sarebbe quella di far rendere conto l’altro. Dunque adottare un chiarimento molto sincero sul fatto se l’altro si accorge di quanto riesce a far stare male. La direzione dunque richiede ad un primo livello di comprensione un chiarimento sincero sul fatto che l’altro sia o meno consapevole della posizione di squalificatore che ha assunto.
Nelle esperienze dagli esiti più nefasti la squalifica determina una frammentazione nel nucleo profondo dell’identità e la caduta del tono energetico e della capacità di reattività. La persona squalificata va dunque paradossalmente nel tempo a convalidare l’immagine svalutante. Lo scippo delle proprie qualità e di quegli strumenti che potrebbero essere spendibili normalmente in un altro contesto confermano che il processo di squalifica si va a strutturare a causa di emozioni e sentimenti che lo squalificato suscita nello qualificatore, di invidia risentimento rancore odio rabbia e pertanto incoffessabili sul livello della comunicazione verbale.
E’ compatibile con la struttura idealtipica del copione del delirante

IL DUBBIO
Padre Flin è un sacerdote che insegna in una chiesa cattolica del Bronx nel 1964 la cui preside è suor Aloise. Per la prima volta al collegio viene ammesso un ragazzo di colore, Donald Miller, e suor Aloise lo tratta con diffidenza, sicura che la sua ammissione causerà danni. Padre Flin cerca di integrare il ragazzo causando però il sospetto di una strana e morbosa preferenza.
Suor Agnese, giovane insegnante della scuola ha la sensazione che il rapporto tra padre Flin e Donald Miller sta assumendo connotazioni preoccupanti.
Suor Agnese rivela a suor Aloise i suoi timori e suor Aloise rivela di essersi sempre aspettata comportamenti morbosi da parte di padre flin.
Con il pretesto di parlare della recita di natale le sorelle convocano padre Flin nello studio della preside.
lo scontro tra padre Flin e Suor Aloise generato da un pregiudizio e un dubbio non fondato, determina l’allontanamento del docente dalla scuola.
Suor Aloise - Avara
Leadership da oppressore. Rigida severa intelligenza fredda lucida e mentalizzata. Si esprime con atteggiamenti di afflizione a scopo di manipolazione, incapace di sentimenti positivi e di empatia.
Padre Flin ADESIVO
Leadership di tipo responsabile. Concepisce la struttura delle regole al servizio delle persone e mai scissa da sentimenti di umanità.
Suor Aloise
atteggiamento ambiguo e oscillante pervaso da un sentimentalismo confuso e contraddittorio.
VISUALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI E ANTIDOTI
SUOR ALOISE AVARA / PADRE FLYN DELIRANTE
Relazione di Insofferenza
Le posizioni assunte si strutturano costrutti di pensiero divergente.
Padre Flyn perde poiché l’impianto della squalifica di presunta pedofilia mina il nucleo centrale dell’identità di uomo e professionale.
ANTIDOTO DELL’INSOFFERENZA -
Relazione di Disponibilità
Può determinarsi solo sulla base di un principio di presa di coscienza della realtà oggettiva insita nei fatti, e determinare consapevolmente un atteggiamento di disponibilità per trasformare la rabbia in condivisione e impegno.
Suor Aloise e Padre Flyn dovrebbero avere la capacità di trasmutare nei copioni affini di adesivo e sballone attraverso il principio di dare il meglio di sé senza valutare l’adeguatezza di ciò che viene dato, ma giudicando solo sul piano dell’effettiva intenzionalità.
SUOR AGNESE ADESIVA - PADRE FLYN DELIRANTE
Relazione di dia logicità
Suor Agnese esprime un bisogno di accettazione e attaccamento. La risonanza emotiva nella relazione con padre Flin genera un sentimentalismo che non si struttura in un sentimento stabile determinato anche dalla mancanza coerenza da parte della giovane suora.
LA SQUALIFICA
SUOR AGNESE VA DALLA SUORA DIRETTRICE ALOISE
Buon pomeriggio sorella
Buon pomeriggio sorella
Sorella le posso parlare di donald miller?
I suoi compagni lo hanno accettato?
Non ha amici
Non mi sorprende.. qualcuno l’ha picchiato? Se lo aspetti …
Ma io non mi aspetto che succederà… lui ha un protettore
Chi e’?
Padre flin
Silenzio
Cosa?
Lui si interessa al ragazzo.
Le avevo detto di venire da me ma speravo che non lo avrebbe mai fatto! HOOO Ma è accaduto.. e’ la fine…!
Cosa? Ma non ho detto questo non so neanche cosa intende lei..
La posizione assunta da suor Aloise chiarisce immediatamente in modo assolutamente inequivocabile che la comunicazione ricevuta è accolta in modo pretestuoso affinché abbia inizio un conflitto che porterà al nefasto esito di riuscire ad allontanare il prete.
La precocità di questa analisi che si basa sulla totale mancanza di elementi di realtà e senza dati oggettivi consente di rilevare immediatamente il livello di crudeltà e cinismo come tratto distintivo della personalità di suor Aloise.
Venga sorella. (entrano nell’ufficio)
Lei che cosa ha visto
Ma non saprei esattamente
Quando si fa un passo per denunciare cosa è male ci si allontana da un passo da Dio ma sempre al suo servizio.
Lei che cosa ha visto..
Ha fatto andare Donald Miller in canonica
Da soli? Quando?
Una settimana fa durante la lezione.
Perché non me lo ha detto!! (induzione al senso di colpa per la giovane suora)
Ho creduto che non ci fosse niente di male
Di tutti i ragazzi Donald Miller.. immagino abbia un senso
E quale sarebbe il senso. Lui non si è inserito…. Il nostro primo studente negro! Credevo che lo picchiassero credevo di dover affrontare qualche genitore scontento avrei dovuto prevedere questa eventualità!
Come poteva immaginare..
Beh è compito mio riuscire a essere piu’ scaltra della volpe.
Probabilmente non è nulla…
Allora perché ha l’aria di chi ha visto il diavolo
Soltanto per il comportamento del ragazzo quanto è rientrato in classe
Ha detto qualcosa?
No era soltanto spaventato ha appoggiato la testa sul banco in un modo davvero strano e c’è un’altra cosa ho sentito odore di alcol nel suo alito. Il suo alito puzzava di alcol.
Entra una donna delle pulizie che ha in un fazzoletto un topo catturato dal gatto! Ecco qua! Per catturare un topo ci vuole un gatto!|
La frase semplice e simbolica accende di desiderio la suora che ripete si ci vuole un
SUOR ALOISE CONVOCA PADRE MILS
Accoglienza formale dal tono garbato. Ma Suor Aloise non tarda ad aprire il contenzioso svelando la realtà dei presunti fatti.
La brutalità della squalifica indebolisce la vittima, disorientata dalla gravità delle accuse.
Lo scontro verte sulle differenze sostanziali tra due personalità contrapposte.
La posta in gioco non riguarda lo studente Donald Miller e la salvaguardia della sua integrità quanto la sopravvivenza stessa che ognuno dei protagonisti mette in atto per legittimare l’affermazione della propria identità. È lo scontro tra due blocchi di pensiero due modalità differenti di vivere e interagire nela vita.
La relazione si struttura sul piano dell’insofferenza.
L’insofferenza sottintende implicitamente “ho capito perfettamente come sei ed è proprio per questo che non ti posso soffrire”. E’ lo scontro tra chi ritiene che:
-la vita sia solo regole e disciplina forza di volontà e duro lavoro e chi invece ritiene che le regole devono essere al servizio dell’uomo.
-rigidità contro elasticità
-ottusità contro pensiero libero
-piacere contro dovere
-amore contro dolore
-oppressione contro liberazione
-inflessibilità contro flessibilità
Diverso approccio alla vita tra Padre Flin e Suor Aloise
-Portare i bambini della scuola al campeggio / trovare deplorevole solo l’idea
-portare i bambini a prendere un gelato/folle solo pensarci
-mettere tre zollette di zucchero nel thè / è colpevole abbandonarsi al piacere del dolce
-portare le unghie un po’ più lunghe purchè pulite / le unghie vanno tagliate corte
-concepire la vita della comunità del collegio come una grande famiglia / concepire il collegio come struttura organizzata in termini di gerarchia sociale
-inserire canzoni più moderne alla recita di natale / difesa ad oltranza del repertorio di vecchia tradizione
PADRE FLIN VIENE RICEVUTO DA SUOR ALOISE
Buon giorno padre flin come sta?
Il the’ con lo zucchero? … dovrebbe essercene qui. L’ho messo nel cassetto per la quaresima lo scorso anno ma poi ho dimenticato di toglierlo..
Non è stato un grande sacrificio allora
Le sue unghie sono lunghe…
Quanto zucchero uno?
Tre
Tre???
Sono goloso
Sorella gradisce dello zucchero?
Mai! Non che ci sia nulla di male nello zucchero
Be grazie di aver trovato del tempo per noi..
E’ un’eccellente idea quella di vederci per la recita di natale quella dello scorso anno era un po’ triste
A me è piaciuta invece
Ma lei padre propone qualcosa di nuovo?
Porterebbe allegria inserire un canto secolare
Si ..
La chiesa deve cambiare, dovremmo cantare una canzone della radio ogni tanto, portare i ragazzi a prendere un gelato
Goloso!!!
Magari portarli fuori in campeggio.
E perché mai?!
Per avvicinarsi a loro, gli alunni e i loro genitori dovrebbero considerarci dei famigliari
ma noi non siamo affatto dei loro familiari noi siamo diversi..
perché? Per via dei nostri voti?
Precisamente!
Non siamo poi così diversi.
E loro ci considerano così diversi! La classe operaia i fedeli di questa parrocchia confidano sul fatto che siamo diversi
Stiamo divagando secondo me!
SUOR ALOISE SI RIVELA NELLE INTENZIONI
IL CONFLITTO E’ ESPLICITO
Suor Aloise “alla recita di natale.. dobbiamo essere cauti sul ruolo da affidare a donald nella recita non si deve nascondere donald Miller ma neanche esibirlo.”
Padre Flyn “Per il colore della sua pelle?”
E’ esatto
Dovrebbe essere trattato come tutti gli altri
Be lei stesso ha fatto del ragazzo oggetto di particolari attenzioni lo ha incontrato da solo in canonica una settimana fa.
Di che stiamo parlando..
Il ragazzo era strano quando ha fatto il ritorno in classe
Davvero?
Lei può dirci il perché?
In che senso era strano..
Lui ha appoggiato la testa sul banco e poi…
Insomma è stata una sua impressione e dato che veniva dalla canonica lo chiedete a me.
Lei voleva parlare della recita o piuttosto parlare di questo!
Di questo!
Be mi sta mettendo in imbarazzo
Perché?
Be lei che ne dice..
Niente è successo.. abbiamo parlato
E di che?
Questioni private
A dodici anni che ci può essere di privato
Vuole che risponda no?
Non mi piace il suo tono
Qui non si parla del mio tono o del suo tono padre fin, si parla di arrivare alla verità
Quale verità
Lei sa a che cosa mi riferisco non è così e ora lei sta cercando di controllare l’espressione del suo viso
Del mio viso? Di che cosa mi sta accusando esattamente
Non la sto accusando di niente padre flin le sto solo chiedendo cosa è accaduto in canonica
Non ho intenzione di continuare e se non è soddisfatta lo chieda a padre ralf voglio sperare che questo suo comportamento dipenda dal troppo lavoro.
Buona giornata sorella
..Puzzava di alcol quando è tornato dall’incontro con lei
Alcol
L’ho ha avvertito chiaramente sorella agnese
Lasci perdere
No
Doveva lasciar perdere
Non è possibile
Padre ralf lo ha visto bere il vino dell’eucarestia
Quando l’ho saputo l’ho fatto chiamare
Il ragazzo ha pianto e mi ha supplicato di non sospenderlo come chierichetto, mi ha fatto pena e gli ho detto che se nessuno lo avesse saputo avrei sorvolato
SUOR AGNESE E PADRE FLIN
Che sollievo!! Questo spiega ogni cosa sia ringraziato iddio sorella è stato tutto un malinteso
SUOR ALOISE INVECE NON CEDE
Se ha bevuto il vino dell’eucarestia non potrà continuare a servire messa
Soddisfatta ora?... Non mi è piaciuto come ha gestito questa cosa!!
SUOR ALOISE E SUOR AGNESE
LA GIOVANE SUORA APPOGGIA PADRE FLIN
Ha chiarito tutto è un sollievo!
Per lei è sincero?
Ma certo!
Non è che credergli è più semplice? Certe persone sono molto scaltre.
Be lui mi ha convinto!!
Non è vero lei vuole che le cose si aggiustino per ritrovare la tranquillità di un tempo.
Io non ho intenzione di spingermi oltre.
Lo distruggerò.
Come fa a essere così sicura che sta mentendo? e’ che a lei non piace, lei non tollera che lui usi la penna biro per scrivere, lei non tollera che lui metta tre zollette di zucchero nel thè lei non tollera che lui voglia mettere nella recita di natale un pupazzo di neve..
Bé a me piace l’idea di un pupazzo di neve e sarebbe bello se questa scuola non ricordasse un carcere e credo che sia giusto che io ami insegnare storia che sappia farla amare anche ai miei alunni e se lei ritiene che per questo io non sia una buona insegnante ebbene così sia!!!
SUOR ALOISE
Si sieda!!!!
PADRE FLIN E SUOR AGNESE
Non permetterò che tenga la parrocchia ferma al medio evo e non permetterò che distrugga il mio spirito di compassione
Ma sono sicura che non è sua intenzione
Io ci tengo molto a questa congregazione
Lo so che ci tiene molto
Come lei tiene molto alla sua classe lei vuole molto bene ai suoi ragazzi no?
Si e questo è naturale come ci si relaziona con i ragazzi io guardo il suo viso e capisco la sua filosofia, è la gentilezza,
Io non lo so.. voglio dire… si certo
Ci sono persone che tentano di indebolire la sua umanità la luce che ha nel cuore non è una debolezza, è una vecchia
tattica delle persone crudeli uccidere la gentilezza in nome della virtù, non c’è niente di male nell’amore. Ha dimenticato il messaggio del salvatore? È amore per il prossimo.
Mi sembra tutto sottosopra padre.
Ci sono momenti nella vita in cui ci sentiamo perduti, si capita
(padre Flin apre a caso un piccolo libro che tiene tra le mani, e la suora vede dei fiori essiccati all’interno, rimane colpita dalla gentilezza che sottintende un simile modo di fare)
Fiori…
Si per ricordarmi della primavera
Devo andare adesso
Mi dispiace per suo fratello..
Grazie padre (e aggiunge dopo una breve pausa riferendosi alle accuse)
….. Non ci credo padre
A no?
No
Grazie sorella la ringrazio moltissimo
4.4 LA SEDUZIONE
La seduzione è agita attraverso la sfera delle illusioni, del sogno e dell’immaginazione. Il sedotto va a proiettare una immagine di sé che viene restituita confermata. L’illusione sfocia nella disillusione e si muove sempre sul piano della irrealtà. L’illusione viene alimentata dalla paura da parte della vittima di percepire l’angoscia di separazione. L’antidoto alla seduzione passa solo attraverso un buon ancoraggio alla realtà.
La seduzione è legata all’ambito sessuale ma non solo. E’ una modalità di comportamento che è in risonanza all’idealtipo sballone poiché sono i più bravi a sedurre. Il seduttore costruisce immagini che fanno sognare e vedere le cose che lui vede. Quando il processo di seduzione e manipolazione è terminato arriva la disillusione e la delusione.
Il seduttore ha costruito una immagine che corrisponde perfettamente alla proiezione illusoria dei desideri della vittima e quando la presa di coscienza squarcia il velo della idealità si sprofonda nell’incredulità e nella disillusione totale.
Il seduttore ha una modalità di contatto e di comunicazione di tipo impressionistico a maglie larghe che consente al sedotto di proiettare qualunque immaginario poiché la comunicazione non è sul piano dei contenuti e dei dati oggettivi.
Nella seduzione si ha la sensazione di andare a riempire un vuoto esistente e si percepisce l’altro proprio uguale e conforme a se stessi. Il primo inganno dunque è quello della totalità e il seduttore da la sensazione di essere perfetto.
Nella seduzione l’annullamento della volontà costituisce il grande pericolo dove l’antidoto è restare centrati su di sé.
Il seduttore manipolatore si esprime con una spontaneità che non è affatto autentica ma solo utilizzata in modo strumentale per evocare i desideri dell’altro sono perciò molto visibili e teatrali nei loro gesti. Fanno credere di essere i tipi che rischiano tutto ma in realtà sono pavidi e opportunisti poiché si mantengono grandi margini di sicurezza. L’antidoto contro le tecniche di seduzione sono rappresentate da un monitoraggio a lungo termine incentrato sui dati di realtà per riscontrare il livello di affidabilità rispetto agli eventi imprevisti della vita che richiedono l’attivazione di
risorse e strumenti che prescindono dalla idealità e dalla dimensione del sogno. La concretezza della quotidianità rappresenta dunque l’antidoto più potente per contrastare il rischio di una esperienza inquietante che innesca una modalità di sfruttamento interpersonale.
Una tragedia che affligge queste persone è la loro incapacità di amare. Sane relazioni interpersonali possono essere riconosciute in base a certe qualità come l’empatia e la preoccupazione per i sentimenti dell’altro, un genuino interesse per le idee degli altri.
La personalità del seduttore può essere rappresentata come un bambino nel corpo di un adulto. Ma mentre l’atteggiamento esibizionista di un bambino suscita sentimenti di tenerezza e comprensione un adulto viene percepito come un individuo avido ed egoista prepotente.
UN EDUCATION
Jenny è una studentessa di liceo con ottimi voti a scuola con una grande passione per il divertimento. Attraverso la conoscenza di un uomo trentenne di nome David entra nel mondo degli adulti.
Perfino i genitori sono sedotti dal giovane imbroglione che si paga la bella vita con mezzi illeciti.
PADRE DI JENNY AVARO
Persona devota al rispetto formale delle regole socialmente condivise e radicato senso del denaro.
Il seduttore fa leva sulle illusioni proiettive del padre di Jenny per acquisire una fiducia incondizionata.
MADRE DI JENNY APATICA
Passiva e subordinata alla leadership del marito.
JENNY DELIRANTE
Centrata su di sé, pensiero libero e creativo.
David rappresenta per Jenny l’accesso al mondo adulto su cui proietta contenuti carichi di proiezioni e illusioni.
DAVID SEDUTTORE
Mistifica la verità attraverso un’opera di persuasione. Conforma la realtà ai desideri della vittima designata.
Seduttore seriale nega la sua identità di marito e di padre evocando l’immagine di un uomo libero e intrigante. Vive di truffe e raggiri.
7.3 VISUALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI E ANTIDOTI
DAVID SBALLONE JENNY DELIRANTE
David si orienta verso il nutrimento emozionale e la ricerca del piacere.
Jenny si orienta verso il bisogno di fuga dalla realtà e la ricerca della libertà.
PADRE DI JENNY AVARO – DAVID SBALLONE
Relazione di integrazione
Nell’integrazione ognuno entra con un proprio ruolo e una propria posizione con il convincimento che ognuno darà il meglio delle proprie potenzialità. Si struttura sulla base del controllo che esercita l’avaro rispetto a ciò che va fatto e la disponibilità dello sballone che va verso la fusionalità la disponibilità.
L’integrazione rappresenta l’antidoto alla relazione di fastidio tra l’adesivo e l’apatico
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE.
David invia un cesto di fiori a Jenny per il debutto come musicista al concerto della scuola. Un gesto di magnificenza che colpisce l’immaginario di Jenny e dei suoi genitori.
DAVID PRESENTANDOSI ALLA MADRE:
“non mi avevi detto che avevi una sorella”
DAVID PRESENTANDOSI AL PADRE
“lei è un uomo fortunato”
La seduzione si esprime attraverso una comunicazione di tipo simbolico evocativa di ammirazione riconoscimento
Nel tempo psichico tutto viene associato in modo rapido come avviene nei messaggi subliminari.
4.5 LA DEMOTIVAZIONE
La demotivazione è rappresentata da uno stato emotivo che schiaccia verso il basso, fatta di piccoli e impercettibili atteggiamenti che puntualmente vanno a contrarre e svuotare di senso le energie vitali. Per tanto, la demotivazione va a contenere la delusione percepita vanificando gli sforzi intrapresi. La predisposizione è tipica di coloro che hanno alte aspettative o che sono state colpite da ripetute sconfitte e la ritirata rappresenta una inconsapevole ma disperata fuga dalla realtà. La persona non va a monitorare le ripetute azioni demotivanti messe in atto ma prende su di sé l’insuccesso nella forma di auto svalutazione.
L’antidoto alla demotivazione va ricercato in un percorso di valorizzazione dei propri vissuti.
Si associa alla struttura dell’apatico.
La demotivazione è correlata al senso di inutilità. Per effetto di un processo mentale che induce alla rassegnazione e l’impossibilità del cambiamento. E’ dunque un attentato che abbassa le riserve di energia interna e porta allo svuotamento di interesse verso aspetti importanti della propria vita. Nella demotivazione è inutile andare alla ricerca di quei rivoli di verità per investigare su chi ha introdotto il virus dell’apatia e della demotivazione. L’antidoto è costituito dalle azioni, che devono giocare di anticipo l’emersione di pensieri demotivanti, per mettere a tacere il dialogo delle voci interne che determinano il principio dell’inamovibilità. La demotivazione è considerato uno strumento di aggressione che agisce in un modo sotterraneo. Rappresenta un flusso di orientamento e condizionamento indotto nei propri pensieri, e che determina il collasso delle energie interne. La strategia di comunicazione è tesa a mistificare i sentimenti su cui malignamente si struttura, per cui è adottato uno stile di comunicazione subdolo ma persistente volto al raggiungimento dello scopo prefissato.
La vita stessa può a volte indurre uno stato di prostrazione e abbattimento così profondo da determinare l’avvio di un processo irreversibile.

A SINGLE MEN

A SINGLE MEN
La morte di Jim è l’evento scatenante la sofferenza di George. Il processo di demotivazione si insidia per effetto del lutto subito. Un dramma esistenziale che non trova consolazione anche per la mancanza di rapporti umani autentici e nutrienti. George è un a single man in una società dalla cultura e dai comportamenti omologati e stereotipati che generano in lui un senso di inutilità e di vuoto esistenziale.
VISUALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI E ANTIDOTI
George e Jim hanno una forte identità di coppia che consente rappresenta una personale risposta ad una struttura sociale che li rifiuta pregiudizialmente poiché omosessuali.
L’antidoto alla demotivazione è incentrato sul senso di elaborazione del lutto e il recupero della propria individualità.
George crolla sotto il peso della morte di Jim. L’integrità di un animo profondo gentile e sensibile costituiscono lo sfondo di una solitudine pervasa di malinconica nostalgia.
GEORGE INVISIBILE
California 1954. George è docente universitario di letteratura.
vive con il suo compagno Jim in un quartiere residenziale sulla costa dei Los Angeles.
JIM DELIRANTE
Architetto, compagno di George da sedici anni.
CHARLIE ADESIVA
È alla ricerca di un senso per ridefinire il proprio futuro. Dopo la morte di Jim vorrebbe recuperare il rapporto con George
STUDENTE POTTER DELIRANTE
Attratto da George. E’ con George nella notte della sua morte.
8.4 VISUALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI E ANTIDOTI
GEORGE INVISIBILE JIM DELIRANTE
Relazione di riconoscimento
Colto e raffinato vive immerso nell’atmosfera rarefatta della cultura e della poesia. L’incontro con Jim si delinea attraverso il riconoscimento del nucleo profondo di identità.
GEORGE INVISIBILE - CHARLIE ADESIVA
Charlie è attratta da George e proietta su di lui fantasie cariche di illusioni e proiezioni.
GEORGE INVISIBILE - POTTER DELIRANTE
Relazione di riconoscimento
La dinamica di riconoscimento è determinata dalla delicata sfrontatezza del giovane studente. Il riconoscimento è incentrato sul senso del nucleo profondo dell’ identità dell’altro.

NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
GEORGE VIENE INFORMATO DELLA MORTE DI JIM.
Sig. Akely chiamo per darle una brutta notizia. C’è stato un incidente d’auto
George ….Un incidente
Sig. Akely Ha nevicato molto e le strade sono ghiacciate Jim ha perso il controllo dell’auto è morto sul colpo a quanto pare. È successo ieri ma suoi genitori non hanno voluto chiamarla. Per la verità non sanno che l’ho chiamata ma ho ritenuto che lei dovesse sapere.
Grazie
So che deve essere uno shock lo è stato per tutti noi.
Si infatti…. Ci sarà il funerale eh…
Dopodomani
Bè allora dovrò riattaccare il telefono prenotare un volo
Il funerale è riservato alla famiglia
Alla famiglia certo. Grazie per aver chiamato…. signor akely posso chiederle cosa è accaduto ai cani?
Ai cani? Cera un cane con lui ma è morto ce n’era un altro?
Si una piccola femmina
non lo so mi dispiace nessuno ha parlato di un altro cane
Grazie per aver chiamato signor Akely
Addio
GEORGE E UN COLLEGA - LA SOLITUDINE
Buon giorno George hai una faccia terribile cosa hai fatto?
Guardati intorno David. Molti di questi studenti aspirano solo al posto fisso e a crescere figli che ingurgitino coca cola davanti alla tv che non appena parlano cantano le pubblicità e spacchino tutto con il martello
Oggi mi fai paura George
Non mi dirai che per te è facile con gli studenti.. Mi fissano con una specie di stupore come se parlassi un’altra lingua
Viviamo in un mondo dove la minaccia nucleare è una minaccia concreta non capisco come non te ne preoccupi
Dici sul serio?
Si dico sul serio
George hai letto l’articolo che ti ho dato sui rifugi anti atomici? Il mio è quasi pronto ci hanno lavorato tre mesi non ho idea di come sarà. Rifaremo il giardino così nessuno saprà dové!
Davvero?
Se si sparge la voce che abbiamo un rifugio anti atomico tutti cercheranno di entrare quando succederà qualcosa
E allora?
E non sarà tempo di sentimenti quando i russi ci lanceranno un missile
Se ci aspetta un mondo senza sentimenti non è un mondo in cui voglio vivere
GEORGE IN AULA
GLI STUDENTI NON EMPATIZZANO
George : Dopo molte estati il cigno muore.
Credo che tutti abbiate letto il romanzo di …………… che ho assegnato tre settimane fa. Che nesso c’è tra il titolo e la storia?!
Nessuno parla di un uomo ricco che pensa di essere troppo vecchio per una ragazza..
Professore a pagina settantanove il signor …. dice che la frase più stupida della bibbia è mi hanno odiato senza motivo vuol dire che i nazisti avevano ragione di odiare gli ebrei? …. era un anti semita?
No …. non è un anti semita. Certo i nazisti si sbagliavano ad odiare gli ebrei ma il loro odio non era senza ragione. Solo non era una ragione vera, era immaginaria la ragione era la paura. Lasciamo da parte gli ebrei per ora. Pensiamo a un'altra minoranza. Una che possa passare inosservata se necessario. Esistono minoranze di ogni sorta i biondi per esempio o le persone con le lentiggini. Ma una minoranza è considerata tale solo
quando costituisce una qualche minaccia per la maggioranza. Minaccia reale o immaginaria ed è lì che si annida la paura e se questa minoranza è in qualche modo invisibile allora la paura è maggiore. E quella paura è la ragione per cui le minoranze vengono perseguitate e quindi c’è sempre una ragione. La ragione è la paura. Le minoranze non sono che persone. Persone come noi . facciamo così dimentichiamo il sig. …. per oggi e
Parliamo un po’ della paura. La paura dopo tutto è il nostro vero nemico. La paura sta invadendo il nostro mondo la paura viene usata per manipolare la nostra società. È così che i politici spacciano la loro politica. E Madinon Evenue ci vende cose che non ci servono pensateci su. La paura di essere attaccati la paura che ci siano comunisti in agguato in ogni angolo. La paura che un piccolo paese dei caraibi che non condivide il nostro stile di vita costituisca una minaccia la paura che la cultura nera possa conquistare il mondo la paura dei fianchi di Elvis Presley forse di quello dovremmo avere paura. La paura che l’alito pesante possa rovinare un’amicizia la paura di invecchiare di essere soli la paura di essere inutili, che non interessi ciò che abbiamo da dire. Passate un buon week end.
GEORGE E POTTER
Potter : Perché non ci parla sempre in questo modo?
George Non credo sia stata presa bene
Altroché la paura mi attanaglia sempre non puoi neanche parlarne con qualcuno altrimenti ti senti pazzo.
Non ne parli neanche con Loy?
Lei non ha paura di niente?
Delle auto
Come si può vivere a Los Angeles temendo le auto? A volte la paura delle cose riesce quasi a paralizzarmi provo la sensazione di esplodere
Lei non ci dice mai tutto quello che sa sull’argomento
Si può darsi che sia vero… soltanto fino a un certo punto non è che voglio essere cauto è solo che non posso dire le cose chiaramente e apertamente potrebbero fraintendermi oggi ci ho provato non ha funzionato gran ché.
Voleva comprare qual qualcosa professore?
Niente niente stavo andando dal rettore
Vuol dire che è venuto fin qui per parlare con me?
Perché no!?
Be allora merita qualcosa professore scelga glielo offro
grazie
pensavo che prendesse quello blu
perché blu?
Il blu non dovrebbe essere il colore spirituale?
Mi vedi un tipo spirituale?
E tu?
Rosso?
Che rappresenta il rosso?
tante cose l’ira la lussuria
Davvero? Venga professore … ci vediamo….
GEORGE E CHARLIE
George : Che buon profumo ho una fame dovè Luise ?
Charlie : Le ho dato la serata libera ho cucinato io
George : Davvero…
Charlie : Si ho provato a fare una cosa nuova
George : Charlie tu che cucini è già una cosa nuova
Charlie : O che spiritoso che sei sono di buon umore stasera e sarà divertente ho già fatto due buoni propositi per l’anno nuovo proposito numero uno non si parla più di ex mariti odiosi ne di figli che se ne fregano
George : e l’altro?
Charlie : L’altro cosa?
George : Proposito
Charlie : Ahh proposito numero due fumare di più bere di più e mandare affanculo tutti quindi vai preparami un bel drink

Quali sono i tuoi buoni propositi
Dimenticare il passato completamente interamente e per sempre
Mi fai accendere? Tesoro non hai una bella cera ti ricordi il leggero attacco di cuore di un anno fa
Non eraa..
Va bene quello che era tesoro non ti vedo affatto bene
Sto benee. Mai sentito meglio sono stanco dormo poco
No! È normale sei stato con Jim sedici anni io penso a Richard ogni giorno è dura stare soli almeno tu hai un lavoro hai una vita adesso mangiamo qual cosina ti va? Perché ho faticato così tanto
Certo
No sul serio non c’è più il concetto di vecchiaia l’altro giorno uno studente mi ha definito un cittadino anziano
Magari non esistesse più la vecchiaia ma non so se la mia ambizione è diventare anziana
È diventato tutto insulso non sono venuto qui per questo è il crollo totale della cultura e delle buone maniere
Possiamo sempre tornare a Londra noi due
No grazie
Lo sai che ti manca
Si qualche volta forse se Jim fosse vivo amava l’Inghilterra voleva restarci l’ultima volta
Credi davvero che si sarebbe trasferito?
Non lo so è sciocco parlarne è solo una fantasia
Cosa è questo?
Niente è l’anello nuziale di mia madre l’ho trovato in un cassetto
Mia cara Charlie abbiamo bisogno di un altro drink
E’ così bello stare sdraiata con te? Non ti manca mai ciò che saremmo potuti diventare? Una relazione vera dei figli..
Io avevo Jim
Noo, intendevo dire una vera relazione siamo onesti quello che c’era tra te e Jim era meraviglioso ma non era in realtà il surrogato di qual cos’altro?
E’ questo che pensi dopo tutti questi anni? Che Jim fosse una specie di surrogato dell’amore?
Jim non era il surrogato di niente è chiaro? E non esiste surrogato per Jim da nessuna parte e in ogni caso cosa c’è di tanto vero nel tuo rapporto con Richard, ti ha lasciato dopo nove anni Jim ed io stavamo insieme da sedici anni e se non fosse morto staremo ancora insieme che c’è di non vero in questo?!
Scusami so quanto vi amavate è vero forse sono gelosa che io non ho mai avuto un amore così
Credo che Richard non mi abbia mai amata a parte l’aspetto fisico. E Clay… crei un figlio lo ami diventa grande e se ne va via…
Charlie non c’è niente di sbagliato nella tua vita. La realtà è che ti piace commiserarti ti fa tanto piacere
Anche tu sei patetico quanto me
Commiserarmi non è mai stato il mio più grande obiettivo
Neanche il mio commiserarmi non mi piace per niente ho cercato di tenermi Richard anche quando era evidente per tutti tranne me che era finita e ora Clay è grande che faccio qui me lo sai dire? Dimmelo
Sei piena di amici andrà benissimo
Si certo ho gli amici ma non hanno bisogno di me … io ho te se tu non fossi così finocchio saremmo stati felici!!! Ora ti ho solo perché hai perso Jim ma presto ti perderò per un altro non è facile per una donna ho fatto tutto come andava fatta credo e ora la mia unica compagnia è una bottiglia di jin.
Forse dovresti provare con le noccioline
Che scemo!!
Charlie sei melodrammatica stava quasi per uscirmi una lacrimuccia nell’occhio sei ancora una bellezza mozzafiato quando hai voglia di alzarti dal letto e non ti lamenti per qualunque cosa ogni cinque minuti va a Londra cambia vita e se non sei felice di essere donna non agire da donna
Tu hai tutte le risposte
No non è ho nessuna. Dovresti pensare al futuro
Vivere nel passato è il mio futuro
GEORGE E POTTER
Potter : Salve professore
George : Salve come va signor Potter?
Potter : Che cosa beviamo?scoch
George : Vengo qui abitualmente abito proprio qui all’angolo ma questo lo sapevi..
George prende dalla tasca il temperino giallo che ha ricevuto in dono dallo studente il giorno prima
Potter : Lo porta ancora con se?
Dobbiamo sempre apprezzare i piccoli doni della vita come mai qui?
Ha fatto in giro in moto?
Non lo so
Sei venuto a cercarmi
Può darsi non lo so
Mi sento la testa piena di cose
Che genere di cose?
Come quelle di cui parlava lei oggi a lezione
In fin dei conti non è importante
No no è importante il suo corso è forte ma in qualche modo siamo sempre bloccati a pensare al passato. Il passato non conta per me
Il presente?
Non vedo l’ora che finisca è uno strazio totale
Ride
O meglio stasera è un’eccezione
Stasera si il presente no. Se il passato non conta e il presente è uno strazio totale che ne è del futuro?
Quale futuro? Cuba potrebbe farci saltare in aria
La morte è il futuro
Mi dispiace non volevo essere deprimente
Non è deprimente
È vero non può essere il tuo immediato futuro ma lo condividiamo tutti la morte è il futuro quindi se non ci godiamo il presente non c’è un gran che di pensare a un futuro migliore
Si l’avevo pensato ma il fatto è che non si sa mai guardi stasera
In effetti è che mi sento quasi sempre solo
Si mi ci sono sempre sentito voglio dire nasciamo da soli moriamo da soli e mentre siamo qui siamo assolutamente sigillati nei nostri corpi davvero assurdo pensarci mi fa impazzire. La nostra unica esperienza del mondo esterno passa per la distorta percezione che ne abbiamo. Chissà come è lei veramente
Io sono esattamente come appaio se guardi da vicino la sola cosa per cui nei è valsa veramente la pena sono state le poche volte in cui ho stabilito un contatto con un essere umano.
Sa tutti dicono che da vecchio avrei fatto tanta esperienza come se fosse una gran cosa
E’ una grande stronzata diventiamo ogni giorno più sciocchi
Davvero
Decisamente si
Quindi la vostra esperienza è inutile
No non direi questo
Ma il mondo del nostro amico Axleiy l’esperienza non è ciò che accade a un uomo ma ciò che gli fa di quello che gli accade
Facciamo una nuotata?
Va bene!
George nuota tra le onde ma il mare è agitato ha un piccolo dolore al petto il ragazzo se ne accorge ha paura lo invita ad uscire il ragazzo si offre per accompagnarlo a casa
Perché sei qui? Perché sei andato dalla segretaria a chiedere il mio indirizzo?
Io volevo vederla in un posto che non fosse il college
Perché
A volte penso di essere matto perché vedo le cose diverse da come le vedono gli altri
Con lei sento anche di poter parlare.. a dire il vero oggi ero anche preoccupato per lei
Per me? Non c’è da preoccuparsi io sto bene.. io sto bene
Nella vita ho avuto momenti di assoluta chiarezza quando per pochi brevi secondi il silenzio soffoca il rumore e provo un’emozione invece di pensare e le cose sembrano così nitide e il mondo sembra così nuovo è come se tutto fosse appena iniziato, non riesco a parlare in quei momenti io mi ci aggrappo ma come tutto spariscono ho vissuto la vita per quei momenti mi riportano al presente e mi rendo conto che tutto è esattamente come deve essere
GEORGE prende le lettere di addio che aveva scritto e le getta nel fuoco. Sente il desiderio di vivere. .. ma il cuore cessa di battere.
4.6 ISTIGAZIONE
Eccitare aizzare complesso di attività tali da indurre altri a tenere un dato comportamento. Il soggetto che subisce un processo di istigazione, perde la capacità di analisi e di sintesi. Per effetto dell’istigazione è alterata la percezione della realtà oggettiva di una rapporto, e pertanto si entra in uno stato di confusione e incapacità di valutazione.
E’ determinante scoprire chi è l’istigato, e cercare di escogitare il procedimento adeguato per dissotterrare questo misterioso personaggio.
Qualità come bellezza fascino intelligenza cultura successo professionale generano grovigli emozionali che non sono semplici da intercettare.
Chi è consapevole di essere attacco di sentimenti di invidie e gelosie dovrebbe cercare di sollecitare sentimenti di tenerezza avviandosi a una maggiore sobrietà nello stile della propria comunicazione,
Il termine istigazione, convoglia una azione di qualcuno che istiga e qualcuno che è istigato con un altro, un terzo. Perché l’istigatore ha scelto di istigare quella persona? Qual è il rapporto preesistente fra il futuro istigato e il terzo? E l’istigato che cosa aveva segnalato all’istigatore?
L’istigazione è un processo interattivo che va verso il dramma.
La persona vi compare solo come vittima ma un gioco di coppia non è mai un gioco unilaterale.
Questo gioco si intesse sostanzialmente su un livello analogico, comportamenti, mimica, toni vocali, segni dell’umore.. ben poco appare al livello verbale. L’istigazione genera un profondo disagio individuale.
A volte nel gioco istigatorio è coinvolto un soggetto insospettabile apertamente schierato che si prende la libertà di puntualizzare su certe private questioni.
L’istigazione è l’attentato più occultabile tra tutti. Si connette al copione invisibile proprio per le caratteristiche di misteriosità che contiene. L’istigato per tanto per poter svolgere con efficacia l’azione istigatoria deve essere ben attento a non farsi notare mantenendo un grado di invisibilità tale da non essere intercettato in modo cosciente. La posizione defilata è la posizione che predilige poiché può far partire con maggiore discrezionalità le ripetute azioni istigatorie attraverso segnali e messaggi. È una modalità di comunicazione che struttura la mancanza di un sentimento di fiducia e di non disponibilità. L’azione istigatrice si sviluppa attraverso un tempo rapido e immediato che coglie l’altro di sorpresa senza concedere il tempo necessario per una elaborazione personale nella risposta. L’istigatore va smascherato con determinazione sulla spinta di una adeguata carica emotiva. Nelle situazioni più intrigate e complesse per la ricerca della verità, occorre fare un grande lavoro di ricerca dei dati essenziali, che solo attraverso una investigazione di ciò che costituisce il quadro della realtà di riferimento si può giungere a stabilire chi è il mandante dell’istigazione. Nelle situazione più complesse, rischiose e delicate, per ricostruire l’azione istigatoria è necessaria una strategia che sia in grado di utilizzare strumenti di alta tecnologia. Sono i punti dove deve concentrarsi il lavoro di investigazione poiché i pezzi mancanti sono proprio i punti dove l’istigatore si nasconde. E’ compatibile con la struttura idealtipica del copione di personalità dell’invisibile

L’ONDA DIE WELLE
Durante la settimana delle esercitazioni l’insegnante di liceo Rainer Wenger organizza un laboratorio di studio sulla struttura di un regime politico di tipo totalitario.
A breve il laboratorio si trasforma in un vero movimento caratterizzato da forme di cameratismo e disciplina.
Quando il conflitto tra gli studenti degenera in manifestazioni di violenza l’insegnante cerca di interrompere l’esperimento che tuttavia si concluderà con la morte di un ragazzo.
Prof. Rainer : “Dopo le atrocità note dell’olocausto e la cecità inspiegabile di una generazione che ha accettato le follie del Fuhrer, sarebbe possibile una nuova simile dittatura? Potrebbe accadere anche oggi? E come potremmo essere ancora fuorviati? “
L’esperimento di autocrazia cresce rapidamente. Gli studenti emarginati si uniscono ai bulli i più disadattati si sentono finalmente parte di un gruppo che diventa sempre più una sorta di squadrismo indossano una divisa ed adottano una sorta di saluto.
VISUALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI E ANTIDOTI
PROFESSOR RAINER WENGER / DELIRANTE
Creativo e innovativo esce dalla didattica tradizionale e incoraggia i ragazzi a sperimentare e mettersi in gioco. Gli studenti partecipano coinvolti trasfigurando il significato iniziale.
ANGELA MOGLIE DEL PROF. WENGER / AVARA
Professoressa all’interno dello stesso liceo vive il rapporto con il Prof. Wenger con un atteggiamento di criticità.
CATERIN ALLIEVA DEL CORSO DI AUTOCRAZIA E RAGAZZA DI MARK / DELIRANTE
Personalità forte e determinata, afferma la propria individualità nonostante il processo di omologazione in atto. Il movimento la esclude da tutte le attività del liceo.
MARK ALLIEVO DEL CORSO DI AUTOCRAZIA E RAGAZZO DI CATERIN / RUMINANTE
Idealista, è inizialmente convinto della validità del progetto a cui attribuisce valori di giustizia e uguaglianza. E’ coinvolto con un ruolo attivo ma l’amore per la verità e giustizia lo inducono a fare autocritica.
TIM - ADESIVO
La vita di Tim è pervasa dal dolore esistenziale.
Quando il professore convoca i ragazzi per interrompere l’esperimento Tim è colto dalla disperazione.
La fragile identità crolla in seguito alle tensioni accumulate
Prima di suicidarsi Tim spara a uno dei compagni presenti.
PROF. WENGER / DELIRANTE - ANGHELA / AVARA -
INSOFFERENZA
E’ determinata dalla diversa concezione del rispetto delle regole. Angela è insegnante di tipo tradizionale che convalida le regole precostituite. Wenger è insegnante creativo che supera i limiti imposti dalla didattica ordinaria.
PROF. WENGER / DELIRANTE - TIM ADESIVO
LA DIALOGICITA’
Tim propone una affettività non selettiva che non verte sui contenuti delle affinità elettive. Ciò determina anche nel prof. Wenger atteggiamenti di insofferenza. Ma il docente è intenerito dalla fragilità di Tim e pertanto si apre alla dialogicità senza assecondare totalmente le aspettative di Tim.
CATERIN - DELIRANTE / MARK RUMINANTE
Il conflitto tra Caterin e Mark è determinato dal diverso significato attribuito al movimento onda.
Caterin ha un atteggiamento di opposizione poiché non ama essere chiuso negli schemi e vive il senso dell’appartenenza al gruppo solo se sono garantiti i propri spazi di autonomia.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Wenger che cosa è l’autocrazia
La parola autocrazia deriva dal greco e significa dispotismo in una autocrazia un singolo individuo o un gruppo che si trova al governo ha tanto potere da poter cambiare le leggi come crede. Mi fate qualche esempio di questo sistema? Andiamo vi verrà pure in mente qualche dittatura
Vi ho stampato del materiale
No ci tocca subirci quelle stronzate
Sta zitto è un argomento importante
La germania nazista era una merda questo lo so anch’io giusto affanculo i nazisti e comunque non succederà più
A sii e i neo nazisti?
Non possiamo sentirci in colpa per una cosa che non abbiamo fatto noi
Non si tratta di sentirci in colpa ma della responsabilità storica che abbiamo tutti noi come tedeschi
Wenger voi dice che in germania una dittatura non sarebbe più possibile?
Lo escludo ne conosciamo le differenze
Mark quale è il tuo parere
Non ne ho idea
Simuliamo una situazione del genere, nel nostro caso che cosa potrebbe essere?
Qualcuno di voi potrebbe comandare
Wenger devi farlo tu il capo
Naturalmente chi comanda merita rispetto quindi questa settimana vi rivolgerete a me chiamandomi signor wenger adesso fate silenzio e togliete tutto dai banchi parlerete soltanto se autorizzati
Quando parlate dovrete alzarvi in piedi
Non sta esagerando signor wenger?
Che ne dite di introdurre una divisa per questa settimana?
E quale?
Un paio di jeans e una camicia bianca
LA REAZIONE DI TIM
Tim è in giardino, da fuoco alle sue felpe adidas e da ora in poi indosserà sempre jeans e camicia bianca. Lo sguardo è inquietante. Ha inizio il delirio.
LA REAZIONE DI CATERIN
Gruppo onda : Non indossi la camicia bianca…
Caterin : Non mi va di metterla
Gruppo Onda : Perché?
Caterin : Non mi va
Gruppo Onda: La tua è pura e semplice vanità
Caterin : Non mi devo giustificare perché non mi voglio mettere una camicia
Gruppo Onda : Lo vedi è questo quello che voleva dire il signor wenger il tuo è solo egoismo
Caterin eravamo tutti d’accordo che avremmo indossato…
Gruppo Onda : Lasciami in pace
Caterin : Il bianco le sta male!!

TIM VUOLE COSTRUIRE UNA RELAZIONE ESCLUSIVA CON IL PROFESSORE
Tim signor Wenger io so il nome di chi ha fatto il graffito sul municipio
Ti ho per caso chiesto di dirmi il nome del responsabile? Non voglio sapere chi è stato perché se lo sapessi dovrei andare dal preside e informarlo quella bravata si chiama vandalismo spero che tu abbia imparato che è meglio essere uniti che lavorare uno contro l’altro. Tu dovresti fare tesoro di questo e non fare il cavaliere solitario sarei contento se oggi venissi alla partita.
Wenger trova Tim fuori casa. E’ infastidito dalla presenza del ragazzo.
Wenger : Tim che ci fai qui?
Tim : Sarò la sua guardia del corpo
Wenger : Non mi serve una guardia del corpo torna a casa Tim
Tim : Che ci vado a fare non gliene frega niente a nessuno di me
Wenger : Se hai dei problemi parliamone ma non mi serve una guardia del corpo chiaro? Andiamo..
(entrano in casa. Angela che disapprova completamente la presenza del ragazzo. Tim non coglie la tensione che genera intorno a sé)
Ciao tesoro
Ciao, allora che cosa voleva la ….Ciao tim
posso parlarti un momento? Che ci fa lui qui?
Non è stata una mia idea all’improvviso me lo sono trovato davanti anch’io avevo altri progetti, mangiamo qualcosa e poi lo spedisco a casa va bene?
signor Wenger per caso ha un pezzetto di zenzero? Con quello è ancora più gustoso
Buon giorno sig. Wenger
Tim che ci fai qui? Si può sapere che ti prende? Non puoi stare fuori casa mia tutta la notte lo sai che potresti veramente mettermi nei guai?
Lei ha bisogno di protezione
WENGER E ANGELA
Wenger e Angela litigano sul tipo di relazione che Wenger ha con i ragazzi.
Angela : vuoi essere il loro mito vuoi solo vederli pendere dalle tue labbra
Wenger : Che cosa vorresti dire?? A te non piacerebbe se pendessero dalle tue labbra? Sei un’insegnante anche tu no?
Angel: non è affatto questo il punto!! Tu te ne approfitti per manipolare i ragazzi per i tuoi scopi lo fai soltanto per il tuo ego e il guaio è che neanche te ne accorgi
Wenger : parli così perché nessuno in classe ti rispetta e sei invidiosa perché i ragazzi non ti adorano nonostante i tuoi bei diplomi e sei superata da uno che viene dalle scuole serali
Angela : uno che viene dalle scuole serali? È questo il problema?
Wenger : da uno che ha fatto le scuole serali un po’ di sport e scienze politiche che si può pretendere.
Angela : non credevo te ti sentissi tanto inferiore
Wenger : Certo! uno deve gioire della propria inferiorità - se non altro io non mi impasticco di ansiolitici perché ho una paura fottuta della scuola. - Angela ti prego aspetta!! Non volevo ferirti..
Angela : Invece si … in pochi giorni sei diventato il re degli stronzi.. non ti voglio più vedere.
MARC E CATERIN
La tensione che rende impossibile un contatto. Mark rimprovera Caterin di avere scatenato i disordini cha hanno portato alla sospensione della partita
Mark : come ti è saltato in mente di fare una cosa del genere? Chi ti credi di essere??? Avremmo vinto se tu non avessi rovinato tutto!! ti da fastidio heee ? non ci saresti stata tu sotto i riflettori.
Caterin lasciami !!!
Mark : e non fare l’offesa adesso
(mark da uno schiaffo e strattona Caterin - lei perde sangue dal labbro, è sconvolta e sorpresa di tanta aggressività e violenza)

Caterin : non mi toccare!! Non mi toccare!!! Non voglio vederti più!!
Mark è sconvolto per come è degenerata la lite e prende coscienza di come l’esperienza nel movimento onda abbia compromesso il rapporto con Caterin. E’ sconvolto dall’aggressività e la perdita di controllo. Corre da Wenger a chiedere aiuto.
MARK E WENGER
Wenger : Marco che ci fai qui?
Mark : ho fatto un casino wenger
Wenger : Che è successo?
Marc : ho picchiato Caterin
Wengher : Perché lo hai fatto?
Marc : Non lo so neanch’io abbiamo litigato eh… tutta questa storia mi ha fatto diventare … io amo Caterin eppure l’ho picchiata!! Questa pseudo disciplina è soltanto una stronzata fascista devi fermarla subito Raianer
Wengher : Mi inventerò qualcosa
Marc : Devi fermarla subito subito Raianer
Wengher : Non dirmi cosa devo fare

WENGER E LA CONSAPEVOLEZZA
Wenger chiama la preside del liceo. Wenger comprende la gravità della situazione.
Wengher : Lo so benissimo e non intendo negare ciò che è successo. No mi prendo tutta la responsabilità ma è necessario che parli con i ragazzi. L’unica cosa che le chiedo è un po’ di fiducia ….
Wenger convoca tutti i ragazzi per un incontro alle ore dodici del giorno successivo.
Wenger (si rivolge ai ragazzi che hanno organizzato il controllo della sicurezza tra questi c’è anche Tim )
chiudete le porte non voglio essere disturbato
Si va bene
Tim : Ha niente in contrario se durante il suo discorso sono davanti? Così controllo meglio la sala
Per me va bene
Chiudi le porte il signor Wenger non vuole essere disturbato mentre parla
Tutti dentro stiamo per iniziare
Wenger (comincia leggendo alcuni temi scritti dai ragazzi durante l’ultima lezione) avevo tutto quello che potevo desiderare vestiti soldi e così via ma ero sempre annoiato fino alla nausea ma questa settimana è stata molto divertente non ha nessuna importanza chi di noi è il più bello il più bravo o chi ha più successo l’onda ci ha reso tutti uguali
Razza religione e ceto sociale non giocano più alcun ruolo apparteniamo tutti allo stesso gruppo l’onda ci ha dato finalmente uno scopo degli ideali per la quale vale la pena lottare prima non mi importava niente degli altri e se proprio devo dirla tutta ero un vero asociale si sta bene con se stessi quando si fa qualcosa di buono quando ognuno si può fidare dell’altro si arriva molto più lontano per questo faccio volentieri dei sacrifici
Come avete sicuramente notato questa è una delle vostre impressioni relative a questa settimana mi ha colpito l’effetto che ha avuto su di voi l’onda ed è per questo che penso che il progetto non debba finire qui!!! Mark stai seduto
Ti ho detto di stare seduto. La Germania sta andando di male in peggio. Noi siamo i falliti della globalizzazione e i politici vogliono farci credere che una maggiore efficienza ci aiuterà ad uscire dalla crisi. Ma i politici sono i burattini dell’economia. Dicono che la disoccupazione è in calo e la bilancia commerciale è in attivo. Ma la verità è un’altra i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi !!!
- i ragazzi applaudono forte -
La vera minaccia è il terrorismo. Lo stesso terrorismo che noi abbiamo alimentato attraverso le ingiustizie che facciamo finta di non vedere e così mentre giorno dopo giorno noi distruggiamo il nostro pianeta i ricchi e i potenti si sfregano compiaciuti le mani. E costruiscono satelliti per controllare tutto dall’altoooo!!
Mark si alza in piedi e lo contesta
E’ l’onda il vero problema!!
No! L’onda è l’unica soluzione per uscire da questa grande crisi. Uniti possiamo fare tutto!! oggi abbiamo la grande opportunità di scrivere la storia…
-grande applauso-
La tua ragazza ti ha aizzato contro di noi è questo il tuo problema
Non è vero
Invece è vero
Non riuscirai a fermarci
Da qui l’onda travolgerà l’intera germania e chiuque cercherà di ostacolarci sarà spazzato via con l’onda…
Tutti esultano
Portate qui il traditore!!
Mark viene preso da quattro ragazzi e portato sul palco
Mark te lo chiedo davanti a tutti sei con noi o sei contro di noi!Aprite gli occhi usate il cervello
Allora che ne facciamo del traditore
Cacciatelo via
Diccelo tu diccelo
Sei stato tu a trascinarlo qui
Non lo so lo ho fatto perché lo ha chiesto lei
E se te lo chiedessi lo uccideresti? Gli possiamo tagliare la testa o impiccarlo? O anche escogitare qualche tortura per costringerlo ad aderire.. sono tutte cose che si fanno in una dittatura.
Vi siete accorti di quello che è successo? Tutto bene mark
Si tutto bene
Vi ricordate ancora che cosa avevo chiesto all’inizio della settimana? Se nel nostro paese sia possibile un’altra dittatura. E’ appena successo. Il fascismo. Ci siamo ritenuti esseri speciali migliori di tutti gli altri. Ma la cosa peggiore però è che abbiamo escluso dal gruppo chi non la pensava come noi. E non voglio immaginare che cosa altro potevamo fare. Io mi scuso con tutti voi siamo andati oltre. Io sono andato oltre. Deve finire qui.
E’ tutto finito
Finito così?
No questo non è possibile non tutte le cose erano da buttare via.. si, abbiamo commesso degli errori ma li possiamo correggere.
No Kevin queste cose non si correggono. Ora andatevene tutti a casa sono sicuro che avete bisogno di riflettere.
TIM
Alt state tutti seduti chiudete le porte nessuno di voi va a casa.
Metti giu la pistola
Lei ha mentito l’onda è ancora viva non è finita l’onda è ancora viva.
È una pistola ad aria compressa
Parte il colpo verso il ragazzo che viene colpito
Così mi prendevi sempre per il culo
L’onda era tutta la mia vita
Tim sta calmo sta calmo metti giù la pistola
Se si avvicina ancora le sparo in faccia
E poi? Che cosa accadrà? Non ci sarà più il signor wenger a parlare dell’onda è questo che vuoi Tim?
Tim volge la pistola verso se stesso e si spara.
4.7 IMBROGLIO
L’imbroglio e la manipolazione costituiscono forme di aggressione alla propria integrità
L’imbroglio è la costruzione di una rete dentro cui rimani intrappolato per vantaggio di colui che imbroglia.
Si connette alla tipologia dell’adesivo poiché l’adesivo è quello che sa tenere attaccate le persone. Qualsiasi relazione è in grado di farla diventare speciale con una attribuzione di sacralità che legittima l’imbrogliato a sentirsi speciale per i consensi e il grado di considerazione che riceve.
Il processo mentale di un imbroglione è determinato dalla convinzione che il fine giustifica i mezzi e dunque tanto più l’obiettivo prefissato è considerato importante tanto più ogni mezzo per raggiungerlo è lecito costruendo una rete dentro cui la persona si trova intrappolata.
L’imbroglio si realizza quando chi lo determina e ne prefigura la possibilità costruisce una rete dentro cui far rimanere intrappolato l’imbrogliato.
La relazione tra l’imbroglione e l’imbrogliato è costituita sulla base del presupposto dalla fiducia incondizionata. L’imbroglione infatti è in grado di rendere speciale qualsiasi relazione legittimandola con un tono di sacralità. L’altro si sente veramente preso in considerazione per cui l’imbroglione riceve dei consensi perché esprime un tipo di comunicazione rassicurante e riempiente.
Il rapporto si costruisce su un piano di disponibilità e di una discreta affettuosità che nutre e rassicura chi ne viene coinvolto.
L’imbrogliato si trova chiuso in una rete dalle maglie strette, dove la realtà viene costantemente falsificata e il rapporto viene giocato su un piano che non è assolutamente autentico ma ovviamente funzionale agli obiettivi prefissati.
L’unico modo per venire via da un imbroglio è tagliare. Dire l’indicibile e dire che colui che imbroglia ha messo su una realtà modulata sul piano degli obiettivi prefissati e coerenti allo scopo da raggiungere.
Occorre avere il coraggio di dichiarare in faccia alla persona il motivo per cui sta imbrogliando.
L’imbroglione pensa dentro di se che il fine giustifica i mezzi per cui ogni azione diventa lecita.
Avere il coraggio di dire la cruda verità nascosta e il vero motivo per cui si sta imbrogliando consentono di spezzare il legame perverso che si è stabilito sul piano delle falsità.
PERSONALITA’ DIPENDENTE
l’individuo dipendente è portato a esprimere il proprio disagio attraverso l’espressione del pianto. E’ vissuto in un contesto familiare di rinforzo alla dipendenza dove è stato espresso implicitamente un messaggio orientano verso la disapprovazione dell’autonomia, ritenuta un atto sleale e aggressivo. Oppure vissuto in un contesto familiare caratterizzato da una ridotta espressività e da un eccessivo controllo, ma ovviamente possono essere assai numerosi gli elementi che determinano tale struttura.
La persona scelta come il riferimento della propria dipendenza e del proprio attaccamento può vivere le richieste in modo ostile.
La struttura caratteriale è pervasa da sentimenti di dipendenza e di vuoto interiore.
Si aspetta comprensione, simpatia e amore ed è naturalmente sensibile a rapporti che hanno una connotazione fredda e anaffettiva. Nelle esperienze di delusione affettiva sviluppa un malessere da rifiuto a cui reagisce con risentimento e ostilità. Non riesce a comprende che quello che pone come amore è vissuto da altri come una specifica richiesta d’amore. Caratterizzato dal desiderio di parlare, spesso in modo non significativo, ama parlare di sé mettendosi genericamente in mostra in modo positivo. E’ un tipo di esibizionismo che spesso genera un certo livello di fastidio di cui non ne coglie i segnali, poiché è assente la capacità di percezione empatica.
A livello profondo non sa cosa vuole veramente, e raramente è attratto dai beni materiali. È spesso caratterizzato dalla incapacità di accettare la realtà e lottare nella vita. Manca di aggressività, e perciò è raro che esprima posizioni di contrapposizione, perciò pur disponendo dei mezzi necessari, si aspetta che il mondo soddisfi le sue necessità mettendosi in una posizione di tipo infantile.
Si avvinghia come l’edera per assorbire forza ed energia vitale, sperando in questo modo di ottenere ciò di cui ha bisogno senza attivare concretamente azioni e strategie che ne possano determinare autonomia e capacità di autodeterminazione. “Il principio di realtà è scarsamente sviluppato perché posseggono l’intelligenza semplice del bambino

FILM LA SCONOSCIUTA
Irina crede che Tea, la figlia dei coniugi Tadecher sia sua figlia. Costretta da una organizzazione criminale a dare in adozione la bambina appena nata, vive costantemente nei ricordi del passato.
Si propone come una domestica ucraina ma il suo passato è invece legato al mondo della prostituzione.
Si presenta assertiva e affidabile per avere il posto di baby sitter nella casa della signora tadecher.
La logica secondo il quale il fine giustifica i mezzi porta Irina a gettare dalle scale la vecchia e fidata governante e prenderne il posto. Sarà proprio la sfortunata donna a denunciare Irina alla polizia consentendo la ricostruzione della verità.
VISUALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI E ANTIDOTI
ALESSANDRA DELIRANTE -IRINA /ADESIVA-RUMINANTE
Relazione di Dialocità
Il lato adesivo di Irina assume un’immagine calda e rassicurante. Ogni richiesta formulata viene risolta soprattutto sul livello dell’affidabilità e della fiducia. L’attivazione energica rinforza un’immagine di efficienza e pragmatismo. La signora Alessandra athecher si apre alla relazione dialogica.
IRINA RUMINANTE - TEA SBALLONA
Relazione di Disponibilità
Tea è una bambina che esprime bisogno di affettività ed emozionalità. Il silenzio di un grande appartamento abitato da una madre predisposta alla scissione dalla realtà, e un padre tendenzialmente strutturato su un asse apatico/invisibile, predispongono irina e Tea di incontrarsi sul piano della disponibilità.
La disponibilità è una potenzialità che viene agita quando è intuita una specifica necessità. Si determina nel desiderio di dare il meglio di sé ed è valutata secondo l’intenzionalità e il desiderio di fare bene ma non è valutativa del dono in sé.
Si struttura sulla base dell’affettività dell’adesivo e sul desiderio di fusionalità dello sballone. È legata al sentimento e non ai contenuti oggettivi.
IRINA
Irina ha un passato di esperienze dure e violente.
Il desiderio di vendetta è un processo mentale legato alla ruminazione ossessiva dei pensieri in relazione ai torti subiti.
irina è posseduta dal desiderio di ritrovare la bambina che è stata costretta a dare in adozione.
Si rappresenta come una persona semplice e arrendevole per suscitare negli altri sentimenti di compassione, mistificando le forti tensioni interne risultando tuttavia autentica e credibile nonostante l’alto livello di ambiguità.
ALESSANDRA TADECHER
Vive una scissione dalla realtà presa dalla dinamiche di vita personale e professionale. Alessandra crede alla affidabilità di irina poiché desidera delegare tutti gli aspetti pratici della realtà, per isolarsi nel suo mondo.
Sarà vittima di un incidente provocato dagli oppressori di irina.
TEA TADECHER
Avverte un certo distacco della madre e si lega intimamente a irina. Tea coglie le contraddizioni e le ambiguità di irina ma non le racconta per non mettere in pericolo la stabilità del rapporto.
MARITO DI ALESSANDRA TADECHER
E’ afflitto dalla sofferenza esistenziale. Scarsa capacità di comprensione dei dati di realtà.
Il rapporto conflittuale con la moglie e le frequenti assenze per il lavoro lasciano campo libero ad Irina .
IL PORTIERE
Meschino e corruttibile. Si muove nel sottobosco nell’insignificanza per compiere i suoi traffici riuscendo a mantenere una immagine di rispettabilità.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
IRINA E LA FELICITA’ DEL PASSATO CON IL SUO UOMO
IRINA
Si può avere un sogno vero in mezzo a tanti incubi?
AMORE
Ma io sono vero senti in carne e ossa! gli incubi si dimenticano.. lascia fare a me che ti porto via da tutto quello schifo.
IRINA
Forse un giorno riuscirò a dimenticare ogni cosa
IRINA E IL PORTIERE
Quanti orefici abitano qui?
Quasi tutti
E non hanno bisogno di qualcuno che le aiuti nelle faccende domestiche o cameriere vecchie da sostituire?
E’ difficile, per una forestiera come te è anche peggio ci vuole gente di fiducia capisci?
La vecchia Tina… (Governante di fiducia della famiglia Tategher)
-Irina si conquista la fiducia della vecchia governante. Ne diventa amica per sottrarle le chiavi di casa Tadegher con lo scopo di trovare il certificato di adozione di Tea.
IRINA E LA GOVERNANTE TINA
Buon giorno Tina come è andata la festa della bambina ?
Bene ma ieri si è fatta un altro bozzo in testa angelo mio, ha una rara malattia che le impedisce l’attivazione dei nervi riflessivi, perciò è piena di lividi poverina se le casca qualcosa addosso non mette le mani avanti per proteggersi…
-appena la vecchia signora tina fa per riprendere la discesa delle scale, irina la spinge nel vuoto
-Irina è al colloquio per l’assunzione di una nuova governante in casa Tadegher. E’ preparata. Ha spiato la famiglia per giorni arrivando a vedere i rifiuti della spazzatura rubando i sacchetti gettati assaggiando degli avanzi. Quando la signora chiede se sa cucinare ripete sorprendentemente ciò che abitualmente si mangia in quella casa. Ha studiato ogni piccolo dettaglio e anche quando la signora chiede se sa guidare non esita a mentire per poi prendere rapidamente lezioni.
“Senta lei sa cucinare?
Si
E quali sono i piatti che le vengono meglio..
Un po’ di tutto, cotolette alla milanese trenette al pesto, spaghetti alla bottarga crostate di tutti i tipi
Senta lei ha esperienza dei bambini piccoli?
Si signora
Sembra perfetta e per dire la verità la signora Tina mi aveva parlato molto bene di lei e anche ilportiere.
Va bene faremo un periodo di prova
Ah una cosa molto importante lei sa guidare?
Assolutamente si”
La dinamica di imbroglio più raffinata è espressa nella relazione con la signora tadegher. All’interno di questo rapporto Irina non è mai autentica. Ogni atteggiamento è funzionale a determinare una sensazione di nutriente familiarità.
LA MANIPOLAZIONE

COLPO D’OCCHIO
Adrian è un giovane scultore desideroso di affermare il suo talento nel mondo dell'arte. Fin dalla sua prima esposizione viene notato da Gloria una giovane studiosa d'arte. Tra i due nasce un'intesa e ben presto Gloria diventa per Adrian musa ispiratrice delle sue opere.
Gloria è la giovane amante del famoso e ricco critico d’arte lulli.
Travolta dalla passione per Adrian decide di scrivere una lettera per comunicargli la fine della loro storia.
Lulli, occulta il risentimento e l’odio generato dal tradimento e adotta strategie di manipolazione per riconquistare la sua compagna.
Lulli fa leva sulle aspettative ambiziose di successo artistico di Adrian e lo
seduce inserendolo all’interno del mondo artistico.
Gloria, in attesa di un bambino è consapevole del gioco di seduzione messo in atto da Lulli verso Adrian ma non riesce a rivelare al suo compagno la verità per effetto del gioco di illusioni e proiezioni in cui Adrian è caduto.
Il piano di lulli è orientato verso la distruzione del rapporto attraverso interventi di scissione della coppia.
Quando l’odio di lulli viene rivelato, Adrian diventa finalmente consapevole del giorco perverso in cui è inserito.
VISUALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI E ANTIDOTI
LULLI RUMINANTE /GLORIA ADESIVA
EQUIVOCO
Il ruminante e l’adesivo hanno in comune l’energia e la dinamicità ma oltre questi punti di sinergia ciò che li rende distanti è la diversa motivazione di fondo che li determina.
Il ruminante in qualità di grande produttore di energia si proietta per andare contro e le sue ruminazioni interne che lo accendono di una carica vitale che scarica nella contrapposizione.
L’adesivo è animato da una energia che è orientata verso la fusionalità relazionale.
La relazione tra lulli e gloria entra in un circuito di opposizione con una dinamica di allontanamento che è scandita da cinque fasi essenziali.
- Gloria comincia a percepire una sottile delusione che le arriva inconsciamente dalla falsità con cui lui si approccia a lei.
- Dalla delusione arriva il fastidio anche epidermico determinato dalla prepotenza che caratterizza lulli.
- Il fastidio trasmuta in insofferenza determinata proprio dal fatto che quelle precise caratteristiche dell’altro sono davvero insopportabili e lontane dalla possibilità di essere assorbite.
- dall’insofferenza gloria arriva al logoramento che crea una distanza emozionale e affettiva davvero incolmabile
- l’ultimo stadio è rappresentato dall’evitamento determinato dalla fine del rapporto.
L’antidoto relazionale dell’opposizione passa attraverso il riconoscimento.
Il riconoscimento determina la comprensione profonda delle caratteristiche dell’altro quel tratto di unicità che caratterizza e rende unici per le specificità rappresentate. Riconoscere significa conoscere qualcuno che è già dentro di me.
Ciò è possibile solo se si è pronti e disponibili per modularsi sull’asse dell’invisibile delirante.
LULLI AVARO – ADRIAN DELIRANTE
Relazione di opposizione. Per Lulli la realtà sociale rappresenta un elemento di legittimazione sociale.
Per Adrian la realtà sociale è orientata verso il rinforzo dell’identità
Lulli riceve una delegazione di giornalisti in una galleria d‘arte.
Le parole degli artisti sono la musica.. un corpo unico.. Armonico.. inseparabile!!
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE.
Lulli nei rapporti sociali si esprime con tono solenne. Una comunicazione sensazionalistica e carismatica che rivela l’egocentrismo di fondo in cui la relazione è funzionale al bisogno di legittimazione
ADRIAN E GLORIA
Adrian chiede
Adrian : Chi è la ragazza che si porta dietro..
Amico : Ma chi gloria! Stanno insieme da quando lei aveva sedici anni!
GLORIA E LULLI
Gloria : “Aspetta devo dirti una cosa.. Non sai quanto sia difficile spiegarti quello che mi succede”
Gloria vorrebbe comunicare a Lulli che ama Adrian
Lulli finge un fraintendimento, e la anticipa comunicandole che comprende il suo disagio ed è per questo che ha già parlato con sua moglie e trovato un attico per andare a vivere insieme.
La contromossa indebolisce le strutture di difesa di gloria e mina il principio di autodeterminazione. Gloria non è più nella disposizione di aprirsi e confessare tutto.
ADRIAN E GLORIA
Adrian : “Ti darò tutto quello di cui hai bisogno”
Sostenuto dalla forza della sua musa ispiratrice carica il rapporto di aspettative reciproche. Nella psicologia femminile il contenuto rimanda all’archetipo dell’unicità e della fedeltà. Il contenuto emozionale non è congruo con la realtà oggettiva poiché Adrian è sostanzialmente privo di mezzi economici.
LULLI E GLORIA
Un critico e un artista. Adrian è un bel talento tienitelo stretto..
Comunicazione manipolatoria che mistifica la realtà dei veri contenuti emozionali. Nel riferimento a gloria (viene definita critico d’arte) c’è il rinforzo della sua identità” nel riferimento a Adrian c’è il falso tentativo di legittimazione del suo talento.

LULLI E ADRIAN
E da domani cominciamo a occuparci di te!
La manipolazione viene agita attraverso il rinforzo dell’identità dell’altro per generare la fiducia incondizionata attivando un processo di proiezioni e illusioni sulla spinta del desiderio di affermazione sociale e professionale.
GLORIA E LULLI
Gloria percepisce empaticamente l’effetto della scissione di coppia esercitata da lulli. sente che il suo rapporto con adrian perde struttura ed esprime le prime diffidenze verso lulli.
LULLI E GLORIA
“Hai solo paura che qualcuno ti porti via il tuo artista”
GLORIA E LULLI
“Nessuno mi porterà via adrian”
La difesa di gloria è debole poiché il contenuto della sua affermazione è troppo generico non ancorato alla realtà per risultare pienamente convincente. il tono della voce esprime una certa fragilità.
ADRIAN E GLORIA
“Si amore sta tranquilla a lui interessa soltanto il mio lavoro.”
Gloria cerca di mettere in guardia adrian rispetto al rapporto con lulli, ma le tecniche di seduzione e manipolazione generano le proiezioni e illusioni che offuscano la consapevolezza.
LULLI E ADRIAN
galleria d’arte a Berlino, adrian ha esposto la sua opera
Lulli : “Ce l’abbiamo fatta”
falsa complicità poiché lulli odia adrian ed è ossessionato dalla vendetta. Non è minimamente interessato al successo di adrian.
ADRIAN E LULLI
“Ce l’ho fatta tutta questa gente è qui per me non per te!”
Il successo della mostra è di rinforzo per Adrian che sfida apertamente Lulli
GLORIA E LULLI
“Ti sei infilato nella nostra vita”
L’attacco di gloria consente l’emergere dei sentimenti autentici.
LULLI E GLORIA
“Ma non lo capisci gloria che ci ha solo usato!”
Lulli cerca di scindere totalmente la coppia.
ADRIAN E GLORIA
“Cosa dovrei fare io? Perderlo per colpa tua?!”
Gloria cerca di parlare con adrian ma adrian è posseduto dai desideri e dalle illusioni. La risposta esprime una chiusura totale rispetto ai dubbi di gloria.
GLORIA E ADRIAN
“A lui non gliene frega niente di te!”
Gloria incalza con una squalifica verso lulli nella speranza che adrian ritorni in sé.
Comunicazione inefficace perché per adrian accettare la verità corrisponde alla svalutazione dell’identità di artista.
LULLI E ADRIAN
“Un artista senza valore un uomo senza dignità”
E’ il momento della tragica verità. Le parole sprezzanti di lulli feriscono adrian svelando la verità.
ADRIAN E LULLI
“Bastardo!!!!”
Lulli uccide Adrian e annuncia con tono solenne.
“Quando una persona ci distrugge la vita può essere una scelta ragionevole.”
CAP. 6 OPPOSIZIONI AFFINITA’ E ANTIDOTI RELAZIONALI
COPIONI IN OPPOSIZIONE
1) –Insofferenza -Avaro -Delirante
2) –Delusione -Ruminante-Sballone
3) –Logoramento -Delirante-Apatico
4) –Evitamento -Sballone-Invisibile
5) –Fastidio -Apatico -Adesivo
6) –Incomprensione -Invisibile-Avaro
7) –Equivoco -Adesivo-Ruminante
COPIONI IN AFFINITA’
1) -Integrazione -Avaro-Sballone
2) -Mediazione -Ruminante-Apatico
3) -Riconoscimento -Delirante-Invisibile
4) -Disponibilità -Sballone-Adesivo
5) -Complementarietà -Apatico -Avaro
6) -Incontro -Invisibile-Ruminante
7) -Dialogicità -Adesivo-Delirante

6.1 INSOFFERENZA - AVARO DELIRANTE
La mancanza di concretezza e di affidabilità sono alla base del disturbo nella relazione che l’avaro ha con il delirante. Il pensiero libero e creativo del delirante mina il principio di conservazione che è alla base della struttura dell’avaro, rappresentando un potenziale pericolo.
Per il delirante la chiusura all’interno di schemi di organizzazione predefinti sono percepiti come una forma di ottundimento dell’intelligenza mentre la disciplina e il rigore, tipiche strutture dell’avaro, rappresentano una violazione alla creatività del pensiero libero del delirante.
Rappresentano costrutti di pensiero che si oppongono carichi di insofferenza.
Alla base c’è una chiara comprensione delle caratteristiche dell’altro rifiutate poiché dissonanti con i processi propri costrutti di pensiero.

FILM LA GUERRA DEI ROSES
Una coppia di coniugi in carriera divorzia. L’odio coniugale si trasferisce sul piano del possesso e della difesa del territorio.
Signor Roses : Mi sembra che tu mi debba delle scuse Barbara. Se hai qualcosa da dire io sono qua.
Signora Roses : Io voglio il divorzio
Signor Rosis No.. ma che divorzio, ma cosa dici.. neanche per sogno
Non sai quanto ci ho riflettuto, io proprio non voglio più essere sposata con te.
Ma perché mai vuoi divorziare, insomma ti ho fatto qualcosa? O non ti ho fatto qualcosa?!
Non riesco a specificare i motivi Oliver
Bhe provaci
Non ci voglio provare!!
C’è qualcun altro? Un altro uomo?
No!
Una donna!!
Ti piacerebbe!!
Insomma io in casa dovrei chiedere il divorzio! Voglio dire quello portato all’ospedale in preda a una grave..
Indigestione!!
Si..si.. sei una grande esperta nell’arte di farmi passare da cretino
Ok ok mi dispiace. Sono io la cattiva diamo a me tutte le croci addosso
No! No!! A me forse occorre io credo che sia opportuno dopo un bel po’ di bellissimi anni passati insieme che tu mi dia una fondata ragione io mi sono fatto un culo così per guadagnare abbastanza da farti vivere da nababba e ora me la devi una ragione che abbia un senso e sentiamola! Fuori! Sentiamola!
Perché quando ti guardo mentre mangi mi viene una gran voglia di spaccarti la faccia….
Spaccamela! spaccamela la faccia!, tu vuoi spaccarmi la faccia… un’altra volta io la spacco a te! E sarà meglio che ti trovi un avvocato con le palle
Il meglio che puoi pagarmi!!
Avvocato di Barbara: Barbara contro il mio consiglio rinuncia agli alimenti.
Signora Roses : Guadagno abbastanza con la mia azienda, la clientela è in aumento posso bastare a me stessa
Signor Roses : Sono un uomo fortunato!
La mia cliente è stata più che onesta signor Rose rinuncia agli alimenti e ad ogni diritto sui suoi proventi professionali di avvocato in cambio della casa e di tutto ciò che contiene a parte il suo rasoio elettrico e.. i suoi abiti.
Tutto quello che ho guadagnato io l’ho messo in quella casa!
L’ho trovata io, ogni mobile si trova dovè perché io lì ho deciso di metterlo, quella è la mia casa.
Se la sua cliente ha finito di blaterare lei le dovrebbe spiegare che una moglie non è che automaticamente si prende la casa.
Avvocato:
io pensavo che lei le avesse detto che avesse diritto a tutto fino all’ultimo bene..
le ho detto cosa?
Si ecco qua!
Amor mio al momento che leggi questo me ne sarò andato tutto quello che ho e quello che sono io lo devo a te lo ha scritto lei signor Rose?
Mi scusi avvocato bieco lercio schifoso pezzetto di merda adesso io vorrei dire due paroline alla mia signora. Nella gara di caduta verso il basso hai vinto.. mostrandogli la mia lettera sei piombata di botto nel più profondo strato di merda fossile uscita dal buco del culo del più stronzo degli ominidi. Io potevo anche darti la casa ma ora.. non l’avrai mai, mai e poi mai avrai quella casa hai capito? Tu non avrai mai quella casa
Si vedrà!!
Si vedrà!!
I CONIUGI ROSES SONO A CASA IN CUCINA
Signora Roses : Io voglio ricominciare ad avere una vita normale
Signor Roses : Io lo stesso barbara. A vederci così è difficile credere che noi non possiamo essere felici
Signora Roses : Si che possiamo, ma non insieme. Voglio chiederti per l’ultima volta di andartene
E no non posso non voglio
Fai tanti di quei soldi Oliver.. Puoi comprare un’altra casa, puoi ricomprare tutto
Tranne te
Ti sarà forse difficile crederlo ma io ti amo ancora io ancora ti voglio stento a crederci anch’io
Quello che non riesci a credere è che io non voglio te
Bhe si quello è un problema che ho però non credo di essere peggiore di molti altri come si ricomincia da capo?
Non lo so..
Dimmelo!
Non ci riesco
Avanti!
Non lo so!
Avanti dimmelo!
Dai Barbara dimmelo!
Basta!!!
Credo che tu non voglia parlarne
No che non voglio parlarne!! Oliver se non esci di qui adesso tu non hai idea dove potrò arrivare
Dove arriverai dimmelo! Siamo stati tremendi ma c’era qualcosa tra noi che ancora c’è non abbiamo superato ancora il livello di guardia..
Io si!!
Non ne sono convinto, nessuna che fa un patè così buono può essere tanto cattiva
Dipende da che cosa è fatto quel patè, Un cane buono fino all’ultimo morso (barbara abbaia illudendo che il patè sia stato fatto con l’adorato cane di Oliver)
Noooo!!! Cristo !!!!
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE.
L’insofferenza tra i coniugi Rose si oggettiva attraverso comportamenti che vengono reciprocamente compresi, accompagnati dalla liberazione di tensioni, rabbia e manifestazioni di aggressività.
ANTIDOTO LA DISPONIBILITA’ ADESIVO - SBALLONE
La disponibilità è caratterizzata da una apertura senza che ne sia fatta una specifica richiesta e pertanto offerta spontaneamente in modo totalmente disinteressato. Ha una connotazione positiva poiché trasmette la sensazione di non essere in debito con l’altro poiché viene agita spontaneamente e non determina un vincolo.
L’adesivo e lo sballone esprimono atteggiamenti di effusioni e risate, amano le coccole e i regali e sono disponibili agli eccessi dell’altro. E’ una relazione a rischio di dipendenza perché la disponibilità agita è enorme. Serve al gusto di stare insieme e vivere intensamente ma non è funzionale al raggiungimento di obiettivi. La disponibilità si esprime quando viene intuita una specifica richiesta sullo sfondo di voler dare il meglio di se senza innescare giochi di aspettative.
FILM PANE E TULIPANI anno 1999 di Silvio Soldini
Una casalinga di Pescara viene dimenticata dalla famiglia all’autogrill. Madre di due figli maschi adolescenti e un marito prepotente e infedele. Ingenua e sprovveduta prosegue il viaggio da sola arrivando fino a Venezia. Alla ricerca di una stanza per la notte, si rivolge al cameriere.
Rosalba : Mi può dare un consiglio? Io oggi ho perso il treno e allora devo stare qui ancora una notte solo che la pensione dove ho dormito ieri sera ha chiuso e non mi è rimasto molto.
Cameriere Fernando Girasole : Non vorrei sembrarle indiscreto ma su quale cifra può fare affidamento
Trentottomila e settecento lire
Temo si tratti di una somma inadeguata per qualunque sistemazione minimamente decorosa
(il cameriere ospita gratuitamente la sconosciuta in casa sua. Indica il divano che verrà adattato come letto)
Vi ho trascorso più di una notte e posso assicurarle che l’apparenza lo penalizza le procuro le lenzuola
Lasci faccio io… non so come ringraziarla!..
Il bagno è situato a pochi passi dall’imbocco del corridoio
Ma lei non è italiano
No
Vengo dall’Islanda
Quando ero piccola sapevo tutte le capitali a memoria poi mio nonno mi dava sempre cento lire
Me ne rallegro. Non si faccia scrupolo di chiudere a chiave se ciò può donare serenità al sonno.
E’ mattina. Al risveglio Fernando Girasole non c’è. Sul tavolo della cucina la tavola è apparecchiata con succo di frutta una mela biscotti un bricco di caffè un biglietto con i saluti.
Spero che abbia trascorso una felice nottata. La pregherei prima di ripartire di chiudere casa e di porre la chiave nella cassetta della posta. Le auguro ogni bene Fernando Girasole.
L’ospite sconosciuta risponde
Non dimenticherò la sua gentilezza e la sua colazione
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La relazione tra Rosalba e Fernando Girasole prescinde da dinamiche di tipo sentimentale. Nel quadro è rappresentata una forma di disponibilità opportuna nei modi e nei tempi sullo sfondo del desiderio di dare il meglio di sé.
6.2 LA DELUSIONE RUMINANTE - SBALLONE
La struttura del ruminante e dello sballone è caratterizzata da una forte carica vitale che lo sballone orienta verso il piacere mentre il ruminante carico di energie di attivazione orienta verso l’affermazione e lo scontro. E’ una relazione che muove verso la delusione poiché le energie vitali vengono utilizzate verso fini contrapposti. Lo sballone ha voglia di giocare il ruminante vuole procedere con le sue battaglie.
FILM IL DIAVOLO VESTE PRADA 2006 David Frankel
Andrea Sachs, neo laureata aspirante giornalista in cerca di lavoro, è assunta nel ruolo di seconda assistente di Miranda Priestly direttrice della prestigiosa rivista di moda Runway.
Miranda : La festa delle bambine è stata assolutamente meravigliosa hanno suonato anche Rochmaninov tutti sono stati felicissimi ovviamente tutti a parte me perché purtroppo io non c’ero.
Endy : Miranda mi dispiace tanto
Lo sai perché ti ho assunto
Io assumo sempre lo stesso tipo di ragazza alla moda, magra ovviamente! E che venera la rivista ma capita poi che si rivelino spesso non lo so… deludenti e stupide! Perciò con te con quel curriculum notevole e il grande discorso sulla tua cosiddetta etica del lavoro ho creduto che tu potessi essere diversa mi sono detta.. provaci.. corri il rischio assumi la ragazza sveglia e grassa avevo una speranza, ed io vivo di speranze comunque alla fine mi hai deluso più tu di tutte le altre ragazze galline.
Endy : Hee ioo ho fatto veramente tutto il possibile….
Miranda : E’ tutto!
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Miranda Priestly percepisce inizialmente il rapporto con Endy in sintonia con i propri obiettivi prefissati. Le aspettative disattese generano una caduta delle energie e della motivazione della struttura del rapporto, e pertanto la delusione si prefigura chiara e inequivocabile
ANTIDOTO LA COMPLEMENTARIETA’ - APATICO AVARO
La complementarietà si determina attraverso la serena accettazione delle caratteristiche dell’altro connessa alla convinzione che ognuno farà quello che c’è da fare secondo le proprie potenzialità. Si fonda sullo sfondo di un sano realismo e sulla tranquillità.
L’apatico non teme il rigido controllo che l’avaro esercita sistematicamente. Non teme la carica di ansia e le difese accese dell’avaro, poiché vengono assorbite dal processo di demotivazione in cui è normalmente immerso. L’affinità si innesca sulla base di una richiesta di attivazione da parte dell’avaro verso l’apatico che risponde con un feed back di tranquillità e quiete. Si può realizzare solo nei casi in cui non vengano formulate proiezioni o illusioni. Si poggia pertanto su elementi di tranquillità e realismo.

I QUATTROCENTO COLPI di Francois Truffaut anno 1959
Antoine Doinel è un bambino che vive con la giovane madre e il patrigno. Ha poca voglia di studiare e si diverte ad andare al cinema, a saltare la scuola, e compiere piccoli furti girando per le strade di Parigi insieme al suo amico Renè. E’ oppresso da una famiglia arida e insensibile e una scuola tutta regole e disciplina.
Antoine Doinel : Vorrei tornare a scuola domani ma occorre la giustificazione tu come fai?
Renè : Oh io ne ho una vecchia cambio la data se vuoi te la presto così la ricopi
Ma la calligrafia?
Imita quella di tua madre
Sarà difficile ha una scrittura tutta a punte
Vedrai che andrà bene
Bhè speriamo
Ciao
Ciao
ANTOINE COPIA LA GIUSTIFICAZIONE DEL SUO AMICO MA E’ INTERROTTO DAL RITORNO DEL PATRIGNO.
Signor direttore la prego di scusare mio figlio Renè che è stato malato Renè che stupido!
Buona sera papà
Ciao thò c’è ancora odore di bruciato
Viene da sotto
Prepara la tavola solo per due
Come la mamma non viene?
No ha telefonato rientrerà più tardi stasera, il principale ha bisogno di lei per chiudere i conti cucineremo noi due faremo un pranzetto fra uomini hai detto che c’erano ancora delle uova!
So dove sono
Come è andata oggi a scuola?
Bene
Cosa avete fatto?
La lepre
Ah si la lepre e la tartaruga
No no, la lepre soltanto, solo la lepre
Hai risposto bene?
Non mi hanno interrogato
Dovevi chiederlo tu, farti notare questo è il segreto del successo nella vita bisogno avere sempre iniziativa
E’ mattina, nei pressi della scuola si incontrano i due compagni
Non so che scusa inventare
Bisogna trovarla enorme più è grossa e più ci credono quando mia madre si è rotta la gamba io ho raccontato tutta la scena tranne che era un po’ brilla non hanno chiesto altro
Ma non posso mica raccontare la stessa storia anch’io scusa..
Comunque non dobbiamo tornare insieme
D’accordo lasciamoci qui io vado avanti
Insegnante : Oh guarda chi si vede ti basta un compito in più per farti venire la febbre eh e i genitori ci cascano. Sono proprio curioso di vedere la giustificazione, mostrala su!
Non l’ho professore
A non ce l’hai?
E credi di passarla liscia! Sarebbe troppo facile amico mio
Professore si tratta della mamma
La mamma la mamma che cosa ha?
E morta!!
E’ morta?
Perdonami caro.. non potevo saperlo, era malata?
Si!
Dovevi dirmelo, bisogno confidarsi con gli insegnanti, coraggio raggiungi i compagni
LA BUGIA VIENE SVELATA I GENITORI VANNO DAL PRESIDE
Seduti ragazzi seduti
Signor direttore credo che la punizione dovrà essere commisurata…
Ci sono più misure mio caro, noi non abbiamo metro per una colpa simile solo i genitori possono trovarne uno.
Questa sera noi due faremo i conti!
Che farai adesso
Non so ma dopo questa storia non posso più vivere in casa devo scomparire capisci!
Oh ai miei non farebbe effetto
Io parlo sul serio
Voglio vivere la mia vita
Scriverò una lettera per spiegarmi
Subito!
Si è meglio
E dove dormirai questa notte?
A non lo so non mi importa
Forse ho una buona idea trovati tra un’ora alla fontana di place Pigalle
D’accordo ciao
Ciao
E’ una vecchia stamperia di mio zio, si è sfondato il pavimento per le macchine
non credi che potrebbe sfondarsi ancora?
Niente pericolo più giù di così non può andare ad ogni modo qui non avrai freddo
Prendi la mia cartella me la renderai domani
Va bene
I RAGAZZI VENGONO ESPULSI DALLA SCUOLA
Gli ho mollato un pugno sul muso e me ne sono andato e a te che ti hanno fatto?
E’ andato in bestia e mi ha sospeso fino a natale
Accidenti che carogna fino a natale!
Ormai è chiaro che non posso più tornare a casa hanno detto che mi mettono al riformatorio
Cosa è il riformatorio
Deve essere roba militare
Le uniformi sono belle e poi puoi fare carriera
Ahh no no! Io non farò mai carriera ah! Se potessi andare in marina.. sai che io non ho mai visto il mare?
Su vieni abiterai da me ci arrangeremo.
ANTOINE SI PROPONE DI ANDARE A RUBARE UNA MACCHINA DA SCRIVERE NELL’UFFICIO DEL PATRIGNO MA VIENE VISTO E FERMATO DAL CUSTODE DEL REPARTO
A perbacco ma tu sei il figlio di Doinel ti riconosco!! Ahh il tuo signor papà sarà contento ehh? Se la sarebbe presa con me se ci riuscivi e invece no è il figlioletto, ma ti avverto non cominciare con le lacrime perché non mi incanti a me, non mi piacciono i tipi del tuo genere. Pronto? Signor Doinel mi scusi se la disturbo mentre sta lavorando, noo, dovrebbe proprio venir su diciamo che è una sorpresa ma non piacevole
Arriva il Padre
Fermo così!! Finita la pacchia, tua madre ed io staremo in pace finalmente. Si guardalo il tuo amico e cerca di ricordartelo perché non lo rivedrai mai più!!
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La relazione di complementarietà tra i due giovani amici di fonda sulla serena accettazione delle specificità dell’altro agite sullo sfondo di un sereno realismo dove ognuno fa ciò che c’è bisogno di fare in relazione alle proprie concrete possibilità. Renè ha a disposizione i mezzi forniti dal patrimonio dei suoi genitori sempre assenti e distratti. Antoine incosciente e coraggioso si distingue per le azioni spericolate.
6.3 IL LOGORAMENTO - DELIRANTE APATICO
Il delirante carica di stimoli eccessivi il tranquillo apatico che ama procedere solo passando attraverso uno step alla volta. L’eccesso di stimoli si scontra dunque con la necessità di quiete.

GRUPPO DI FAMIGLIA IN UN INTERNO di Luchino Visconti 1974
Un professore sessantenne decide di ritirarsi tra libri e quadri nella sua casa in un antico palazzo nobiliare Romano. L’affitto dell’appartamento del piano di sopra turba la quiete del professore alle prese con la ricca e volgare affittuaria.
Domestica : Ma che succede siete impazziti? Qui casca tutto! Domenico? Domenico? C’è nessuno?
Cosa è successo!
Domestica al Professore : Venga nel guardaroba e in cucina così se ne rende conto meno male che ha cenato fuori non avrei potuto cuocerle neppure un uovo al tegame
Professore : È tutto bagnato..
Domestica : E adesso è diminuita perché hanno chiuso i cassoni ma doveva vedere che roba e che tonfi la guerra pareva essere tornati ai tempi dei bombardamenti, ho chiamato il portiere, ho telefonato all’avvocato Micheli ma non c’era perché su non mi hanno fatto entrare volevo chiamare la polizia ma Domenico non ha voluto mi ha detto di sentire prima lei
Professore : Ma stia un po’ zitta! Mi porti le chiavi dell’appartamento di sopra! E la torcia elettrica.
Chiami l’avvocato Micheli!
IL PROFESSORE ENTRA NELL’APPARTAMENTO AL BUIO CON UNA TORCIA
Konrad Huebel giovane amante dell’affittuaria : Sei tu mauro?
Professore : Casa mia è piena di calcinacci, scende acqua da tutte le parti ma vedendo che cosa avete fatto mi meraviglio che il palazzo sia ancora in piedi! E’ imperdonabile.. lei è impazzito?
Konrad Huebel : Lei piuttosto che è entrato qui come un ladro in silenzio, potevo anche sparare..
Professore : Mi rallegro di essere vivo se non altro per sentire come giustifica questa idiozia
Konrad Huebel : In casa mia faccio quello che mi pare. Lei ha detto che i lavori potevano cominciare anche se il contratto non è stato firmato ancora. Il riammodernamento di un bagno è la sola cosa in contratto. Contratto che stando così le cose mi guarderò bene dal firmare ho invece ferma intenzione di presentare una denuncia per i danni subiti!
Domando scusa io so che il contratto di affitto era un semplice pezzo di carta da far vedere solo in caso di necessità ma il contratto di vendita dovrebbe essere a nome mio.
Contratto di vendita?
Che la casa sia stata venduta risulta con evidenza dall’ammontare dell’anticipo
E’ un semplice contratto d’affitto per un anno e non rinnovabile!!
Posso fare una telefonata.. lei è disposto a chiarire questo punto con la signora Brumonti? E in mia presenza naturalmente
Come vuole. Non esiste l’eventualità che la signora Brumonti possa sostenere il contrario
Signora Brumonti : …. non voglio parlare con il suo legale. Queste sue faccende non mi interessano ha ragione lei e con questo? Non penserà che mi sono precipitata qui da parigi con un volo notturno e in più carico di arabi per dirle che hanno fatto male ad abbattere un muro?
Professore : Un muro!! Lo chiama abbattere un muro?
Signora Brumonti : Mio caro professore è pazzesco il suo comportamento, anche se ho alcune ragioni personali per dare a chi voglio la mia versione del nostro contratto lei non ha il diritto di interferire se lo fa è più che lecito da parte mia che sia per uno scopo. Può darsi che voglia proteggere gli interessi del signor Iughel invece dei miei..
Ma che cosa sta dicendo? Io non proteggo gli interessi di nessuno e certamente quelli del signor Iughel che non so chi sia.
Non lo sa? Glielo dico io. E’ il mio mantenuto va bene? Amante e mantenuto! Vuole anche sapere quanti milioni gli passo al mese? Che schifo ridursi così…
Il professore si rivolge ai figli della signora Brumonti
Gli isterismi di sua madre non riguardano me. La gente che perde il controllo delle proprie azioni non mi interessa. Non voglio esprimere un giudizio che sarebbe tanto futile quanto i drammi in cui volete coinvolgermi. Ripeto che non mi interessa punto e basta.
Se è come dice lei, gli avvocati hanno già firmato questo contratto e se promettete di rimettere tutto a posto come prima a vostre spese tenetevi l’appartamento. Se poi non lo volete più io vi rimborsò subito. Decida lei e lasciatemi in pace.
Ok abbiamo sbagliato ma lei sembrava così comprensivo
Sbagliava di nuovo
Le prometto che non le parlerò più dei nostri problemi di famiglia e adesso se vuole può spiegare a Stefano che cosa bisogna fare di sopra. Ma non dimentichi che siamo già d’accordo per un altro bagno e che lo voglio più grande il doppio di quello che c’è adesso.
Perché ride professore?
E’ come se parlassimo due lingue diverse! Non c’è possibilità di intendersi tra noi
Ed e’ tanto buffo?
Tragico purtroppo! E’ chiaro che io ho perso i contatti non crede?
Viene con noi professore?
Non ci penso affatto!
Ma perché..
Perché insistete il professore non vuole distrazioni gli piace stare solo lo sapete!
Tutti ripetono che è meglio stare soli ma non è vero!
Lui vive solo questo è vero..
Professore la verità.. che mistero c’è nella sua vita.. per me lei è stato un uomo bellissimo e lo è ancora io la trovo affascinante ma come mai perché a scelto di fare questo genere di vita..
Bhe vivendo tra gli uomini si è costretti a pensare agli uomini invece che alle loro opere. A soffrire per loro a occuparsi di loro.. e poi qualcuno ha scritto i corvi vanno a schiere l’aquila vola sola!
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Il comportamento fuori dall’ordinario, improvvisato e fuori luogo sono all’origine del logoramento tra il professore alla ricerca della quiete e della tranquillità e la Signora Brumonti distaccata e innovativa. Le azioni superficiali e volgari della ricca signora dai contenuti superficiali e stravaganti non possono essere integrate in un contesto di ordinaria tranquillità e generano angoscia e manifestazioni isteriche.
ANTIDOTO INCONTRO - INVISIBILE RUMINANTE
Lo stupore di aver trovato nelle potenzialità dell’altro ciò che manca a ciascuno, è la caratteristica dell’incontro. Un incastro perfetto tra chi orienta le azioni e chi le riempie di coraggio. Presuppone quindi delle profonde differenze nelle strutture di personalità. Il plus valore è determinato dal poter esprimere il proprio talento.
Il ruminante ha una struttura interna potente che si muove senza un pilota. L’invisibile è un pilota che non sa di esserlo. L’incontro si realizza nella misura in cui si possono esprimere totalmente le proprie potenzialità. Sono due bisogni che si incontrano. Un bisogno soggettivo e un bisogno oggettivo in un contesto di coincidenza.

SEGRETI DI FAMIGLIA di Francis Ford Coppola 2009
Benjamin va a cercare il fratello maggiore Tetro che ora vive con la compagna Miranda a Buenos Aires. Da anni Tetro ha rotto ogni legame con la famiglia di origine ma il ragazzo vuole riallacciare i rapporti e scoprire cosa ha determinato la rottura. Trova in casa dei manoscritti del fratello e Miranda lo aiuta a recuperare i documenti nascosti da tempo in una vecchia valigia.
Miranda torna in casa e trova Bennie con il manoscritto sul pavimento : … Ma che cosè questo! Benny ma come ti è venuto in mente.. e se lui adesso arriva?
Io mi sono addormentato..
Si l’ho visto l’ho visto che ti sei addormentato.. non puoi essere così imprudente e rischiare di farti trovare così da lui. Non l’hai visto quando si arrabbia sul serio. E’ tutto scritto al contrario e in codice. Non ci si capisce niente forse dovresti dirglielo che li hai trovati chiedergli almeno il permesso. Tieni! Come hai fatto a trovarli come hai fatto!!
E’ stato solo un caso
E’ stato un caso?
Si
Miranda : Bhe va bene bennie bennie bennie tu adesso parti lo sai? Forse la nipote di Usefina sentirà la tua mancanza non credi?
Dovrei fare una telefonata dovrei farmi vivo con la mia nave posso?
Si certo a te piace Maria Luisa?
Si a me piace Maria Luisa ma so che Petro l’ha spaventata.
Arriva Petro. Ciao ciao come stai?
Bentornato Petro
Mi accoglie in casa mia rimarrà qui per sempre
Hanno riparato i motori sto per ripartire
La brama di vagare…
Si è un bel titolo
Un bel titolo per cosa?
Guarda il cucciolo vuole andare fuori!
BENNIE IN STRADA E VIENE INVESTITO TETRO VA IN OSPEDALE A TROVARLO
Bennie : Dei fiori?
Tetro : Soffri molto?
Bennie : Credo che ormai la nave sia partita senza di me
Tetro : Non è male quel gesso
Miranda : io ti ho portato un po’ di fumetti e qualche rivista se ti va di leggere. A presto.
Bennie : A presto
Benjamin apre la busta di Miranda e trova anche gli appunti segreti di Tetro
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Benjamin e Miranda costituiscono una relazione in affinità tra chi orienta le azioni e chi le riempie di coraggio. Bennjamin è alla ricerca dei documenti segreti di Tetro in modo sprovveduto e rischioso. Miranda orienta le sue azioni e le sostiene empaticamente.
6.4 EVITAMENTO - SBALLONE INVISIBILE
L’invisibile non ha voglia di essere visibile. Per lo sballone la vita è un palcoscenico che accende desideri di divertimento piacere e seduzione. L’invisibile ha una percettività troppo profonda e delicata per assorbire l’esibizionismo impudico dello sballone.
La differenza tra emotività e sensibilità determina una distanza incolmabile.

IL DIAVOLO VESTE PRADA di David Frankel
Andrea Sachs detta Endy è totalmente assorbita dal ruolo di seconda assistente di Miranda Priestly, l’influente direttrice della rivista di moda Runway. Trascura sempre di più il fidanzato Nate convinta che quel lavoro potrebbe portarle dei vantaggi per la presunta eventuale conoscenza di personaggi importanti. Miranda Priestly la convoca per la settimana della moda a Parigi, il più grande evento dell’anno ma Nate non approva questa scelta.
Andrea : Si me l’hanno appena detto!
Nate : Pensavo che Parigi fosse una cosa a cui teneva molto Emily non pensavo ..
Andrea : Ecco adesso ti ci metti anche tu.
Nate : Endy Endy che diavolo ti prende?
Andrea : Il fatto è che non avevo altra scelta ok? Miranda me l’aveva chiesto e non ho potuto dirle di no
Nate : Lo so lo so questa è la tua risposta per tutto ultimamente non avevo scelta come se questo lavoro ti fosse stato imposto come se non prendessi tu queste decisioni
Sei arrabbiato perché lavoro sempre fino a tardi e perché non ho festeggiato il tuo compleanno
Ma dai pensi che abbia quattro anni?
Tu odi Runway e Miranda e pensi che la moda sia stupida sei stato molto chiaro in questo
Guarda non me ne fregherebbe niente se di notte facessi la ballerina di lap dence purchè lo facessi con un minimo di dignità. Una volta dicevi che questo era solo un lavoro prendevi in giro le ragazze di Runway cosa è successo adesso sei diventata una di loro
Ma è assurdo!!
Non c’è problema va bene così basta che tu lo ammetta almeno possiamo smettere di fingere di avere ancora qualcosa in comune
Non lo dici sul serio vero?
No sono serissimo..
Bhe forse questo viaggio arriva al momento giusto forse è il caso di fare una pausa
Nic
Squilla il telefono è Miranda
Mi dispiacee.. un momento…
Senti nel caso ti interessasse quando non manchi una telefonata con una persona è con quella che hai un rapporto, spero che voi due siate felici insieme
Eddy risponde al telefono : Ciao Miranda…
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La differenza tra sensibilità ed emotività. Andrea e Nate non evolvono all’interno di una relazione che pur poggiandosi su un costrutto affettivo rilevante, genera evitamento come conseguenza di una impossibile condivisione dei vissuti emozionali. L’orientamento delle scelte di Andrea sono considerate non congruenti all’interno dei vissuti di coppia e le posizioni assunte da Nate sono fraintese e percepite troppo giudicanti
ANTIDOTO LA DIALOGICITA’ - ADESIVO DELIRANTE
Attraverso la dialogicità gli individui possono discutere senza accendere tensioni e contrapposizioni. Anche in presenza di idee divergenti la comunicazione distingue la stima e l’affetto per l’altro, con la necessità di esprimere con fermezza la propria opinione.
L’adesivo ama ascoltare il delirante e vive la relazione come una forma di nutrimento.

IL DIAVOLO VESTE PRADA
Il rapporto di lavoro con Miranda Priesly è fonte di tensione e stress per la seconda assistente Andrea Sachs. In un momento di grave sconforto si rifugia nello studio di Nigel, il più stretto collaboratore della terribile direttrice. Grazie all’aiuto di Nigel Andrea comincia a curare il suo look e comprende l’importanza di comunicare attraverso i ristretti codici deontologici del mondo della moda.
Andrea : Mi odia Niger
Niger : Ed è un mio problema.. perchè? Aspetta … no non è un mio problema
Andrea : Io non so più cosa mi devo inventare perché se faccio una cosa bene non mi viene riconosciuta lei non dice neanche grazie ma se sbaglio qualcosa lei diventa diabolica!
Niger : Allora vattene!
Andrea : Come?
Niger : Vattene… io un'altra che prende il tuo posto la trovo in cinque minuti. Una che lo vuole veramente
Andrea : Ma io non voglio andarmene non è giusto però dico solo che vorrei insomma un minimo di riconoscimento sto facendo il massimo per lei
Niger : Ah Endy… siamo seri non stai facendo il massimo tu ti stai lamentando che cosa vuoi che ti dica eh? Vuoi che ti dica poverina Miranda ti ha preso di mira poverina povera Endy? Sveglia 42 lei non fa che il suo mestiere! Non lo sai che lavori per il posto che ha pubblicato alcuni tra i più grandi artisti del secolo? E quello che hanno realizzato quello che hanno creato è stato più creativo dell’arte stessa perché tu ci vivi dentro la tua vita, bhe tu no ovviamente ma alcune persone si. Tu credi che questa sia semplicemente una rivista. Questa non è semplicemente una rivista questo è un luminoso faro di speranza per non lo so… diciamo un ragazzino che cresce a Rod Island con sei fratelli che fa finta di andare a giocare a calcio e invece va a scuola di cucito e legge Runwey sotto le coperte di notte con una torcia. Tu non sai quanti personaggi leggendari siano passati per questi corridoi. Quel che è peggio non ti interessa .. perché tante persone si ammazzerebbero per lavorare in questa rivista e invece tu ci onori della tua presenza.. e ti chiedi anche perché lei non ti dia un bacio sulla fronte e non ti metta la lode quando le consegni i compiti alla fine della giornata? Svegliati tesoro!!
Ok perciò sono io che sbaglio. Senti non è mia intenzione però vorrei tanto sapere cosa fare per…
Nigel Nigel Nigel…
Hee no…
Non so cosa pretendi da me non c’è nulla in questo guardaroba te lo posso garantire
Queste sono tutte taglie di campionario trenttotto quaranta va bene proviamo questo per te..
Un poncho …
Ora tu prendi quello che ti do e te lo fai piacere
Vediamo questo dolce per te… scarpe Jimmy Choo, Manolo blahnik, Nancy Gonzalez la adoro.. Narciso Rodriguez questo ci piace tanto o si.. potrebbe starti potrebbe. Ok ora Chanel hai un bisogno disperato di Chanel. Tesoro vogliamo muoverci? Dobbiamo passare alla parte estetica e Dio solo sa quanto ci metteremo..
Ti giuro non riesco a capire perché Miranda l’abbia assunta.. l’altro giorno eravamo nel reparto estetica ha preso in mano il piega ciglia e ha detto e questo cosè??
Veramente!
Ti giuro appena l’ho vista ho capito che sarebbe stato un disastro su tutta la linea..
Collega : Ti sei messa….
Andy : Chanel? Si proprio quelli…
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La comunicazione tra Andrea e Nigel pur riguardando aspetti vulnerabili della vita emotiva si rivela assertiva ed efficace perché amplia il livello della consapevolezza. Nigel discute senza litigare riuscendo a separare i fatti con l’affetto sollecitando una azione di responsabilizzazione e incoraggiamento.
6.5 IL FASTIDIO - APATICO ADESIVO
Relazione di opposizione che si determina per la mancanza di rispetto dei confini e dello spazio dell’altro. Una diversità sostanziale dove l’apatico desidera seguire la scia della sua quiete e dei suoi pensieri, e l’adesivo che vuole interagire proponendo una relazione dinamica di affettività e di contatto.

FILM INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI di Woody Allen 2010
Helena madre di Sally a seguito del trauma da separazione dall’attempato marito, si affida al sostegno di Crhistal, una cartomante ciarlatana
Helena si presenta in modo ricorrente senza preavviso in casa della figlia generando una relazione difficile con la giovane coppia alle prese anche con altri problemi di vita. Mentre Sally trova spesso delle attenuanti per giustificare il comportamento sconsiderato della madre l’opposizione con il genero Roy appare inevitabile.

Sally : Chi è? Ah ciao mamma vieni..
Roy : Ma perché deve venire qui così spesso. Insomma una volta due volte di continuo.. io sto cercando di rilassarmi ho i nervi a pezzi in questa attesa
Sally : Lo so non sopporta la solitudine e sai sono preoccupata per lei, Roy. Ha cominciato a parlare da sola ultimamente
Roy : E tu la incoraggi con quella veggente fasulla
Sally : Bhe si certo Crhistal è una imbrogliona lo sappiamo ma grazie a Dio lei ci crede le da una sorta di pace vedi di non rovinare tutto per favore..
Roy : Va bene non dirò niente però secondo me così non l’aiuti con questa scemenza di predire il futuro a lei servono medicine non illusioni. No no se le illusioni funzionano meglio di una medicina
Helena : Eccomi qua tesoro
Sally : Ciao mamma
Helena : Vengo adesso da una seduta con Crhistal quella donna è straordinaria
Lo so che tu hai una fredda mente scientifica Roy
Si ho qualche problema a digerire la macumba
Roy per favore…
Abbiamo parlato di te.. è molto positiva circa il tuo futuro anche se ad essere sincera non lo vede in campo letterario
Speriamo che si sia sintonizzata con gli spiriti sbagliati!
È raro che si sbagli
Roy ha consegnato il suo nuovo romanzo questa settimana.. sta sui carboni ardenti fino a che non lo leggono
Bhe dico solo di non farti troppo illusioni
Crhistall ha detto
Noo no me ne frego di quello che dice Crhistal ok
Ma nessuno è infallibili per favore.. lo so che ha sempre indovinato il tuo futuro ma non vuol dire che conosca quello di Roy non l’ha neanche visto..
La sua previsione del futuro di Roy è stata molto positiva ma non come scrittore non almeno in questo periodo ha detto che forse un giorno con la maturità .. a proposito posso avere un altro dei tuoi guanti il primo l’ha perso
Quale guanto? Le hai dato il guanto che mi manca?
Cristoo
Ti disturbo?
Mamma non potresti chiamare prima di venire ho una terribile emicrania!
L’emicrania è tensione
Si lo so che cosa è l’emicrania e che devo cambiare la mia vita!
Non dovresti lavorare dovresti fare dei figli
Non ne voglio discutere adesso mamma
Sono venuta a condividere una incredibile intuizione ho passato due ore con Crhistal due ore appassionanti
Non sono proprio dell’umore giusto per certe cose
Mi posso servire da bere? Non so perché adoro la vostra marcha di whiski.
Roy riesce a par
E’ successo hanno rifiutato il mio romanzo. Secondo loro non funziona non è il mio miglior lavoro maggiore impegno!
Dopo tutto questo tempo.. lasciarti in sospeso così
Ma quale maggior impegno è tutto quello che ho dentro.
Posso condividere una intuizione? Bhe io lo so che tu odierai vista la tua mente scientifica ma si è scoperto che io ho avuto vite precedenti!
Oh no mamma no..
Ho già vissuto prima incarnata in altri Crhistal ne è certa
Senti non sono dell’umore giusto per queste stronzate ok?
Ma sarai dell’umore giusto quando capirai l’importanza di questo fatto. Insomma se vale per me vale per tutti anche per te..
Senti falla stare zitta altrimenti Sally se no la uccido chiaro?
Per favore non facciamo scenate, mamma ha avuto una notizia davvero brutta
Se ti riferisci al rifiuto di quello sciocco libro io ho tentato di preparati Crhistal lo aveva predetto
Ero sicuro che il libro fosse riuscito davvero bene.. sono così incapace di giudicare il mio lavoro
Crhistal dice che il tuo futuro non è in campo letterario
Dille di andarsene Sally fuori!
Che cosà di sbagliato la medicina tu sei laureato?! Se scrivere non è il tuo futuro la medicina è un nobile modo di guadagnarsi da vivere
E va bene sei cretina? Io non farò mai il medico chiaro? Quel treno è passato era anni fa ok? Ci arrivi? Magari farò l’autista o il pony express si tua figlia ha fatto un brutto matrimonio adesso ti levi dalle palle?
Come fai a chiederle di andarsene quando è lei che paga l’affitto?
Sono stufo di sentirmelo dire riavrà i suoi soldi fino all’ultimo centesimo
Come farà a riaverli che vuoi fare rapinare una banca?
Senti io sono stufa marcia di stare qui a guardare la mia vita sfumare mentre tu cerchi di dimostrare chissà che cosa!
Crhistal aveva detto che non era il suo momento! Crhistal ha detto di un certo lontano futuro.. ma forse parlava di un’altra vita
Mamma la vuoi smettere non fai che bere chiacchierare senza tregua..
Dio la testa mi si spacca
Oh ho bevuto un po’ certo per festeggiare il miracolo è così terribile? Io sono venuta qui con grandi notizie notizie che rendono tutto questo vano nel grande schema delle cose insomma io sto dicendo che noi non viviamo una sola volta viviamo molte molte volte Crhistal dice che io esistevo nell’Inghilterra elisabettiana. Quello che intendo è che c’è speranza speranza che magari Roy scriva un altro libro ma in una futura reincarnazione
Ohh me de devo andare da qui!!
Oddio io non ce la faccio più !!!!
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Helena si relaziona senza sintonizzarsi empaticamente prevaricando lo spazio fisico ed emotivo. Centrata su di sé e sui bisogni di fame affettiva ignora il livello di distanza che Roy cerca di introdurre attraverso una comunicazione che alimenta un fastidio oscillante tra il rifiuto e il rassegnato.
ANTIDOTO INTEGRAZIONE AVARO SBALLONE
È una relazione che potenzialmente consente la trasmissione da parte dell’avaro del senso di responsabilità e di governo delle situazioni. Lo sballone orientato verso il senso della leggerezza e capacità di godersi la vita permette al rigido avaro di assaporare e percepire il gusto per la vita.
Organizzazione dei compiti delle funzioni e dei ruoli. L’integrazione sottintende il rispetto delle identità poiché ognuno esprime le proprie peculiarità e potenzialità di cui è dotato.
Può verificarsi solo nel caso in cui nessuno si carica di aspettative verso l’altro al di fuori di quanto già reso oggettivo dalla realtà dei fatti.

IL MIO MIGLIOR NEMICO di Carlo Verdone 2006
Achille De Bellis è un ricco manager di una grande catena alberghiera. Orfeo Rinalduzzi è un ragazzo alle prese con una vita problematica resa difficile anche dal rapporto con una madre fragile psicologicamente che lo ha cresciuto senza padre. Un viaggio alla ricerca della figlia scomparsa di Achille di cui Orfeo è innamorato mette i due sconosciuti di fronte a situazioni inaspettate. Nell’itinerario improvvisato Orfeo arriva nei pressi della villa dove sa che abita suo padre. Si introduce di nascosto nel parco nella speranza di vederlo ma viene intercettato e portato nella caserma dei carabinieri dove il padre senza averlo riconosciuto vuole sporgere denuncia. L’intervento di Achille che si spaccia per il vero padre risolvere fortunatamente la situazione.
Mi scusi cerco un ragazzo si chiama Rinalduzzi è interrogato dal maresciallo!..
Si guardi la porta è in fondo a destra
Dovè mio figlio!, dovè mio figlio!. Cretino tu sei un vero cretino hai capito? Silenzio! io sono tuo padre tu mi devi ascoltare!
Si dia una calmata e abbassi la voce..
Che dovevi dimostrare scavalcando quel muro di quella villa che cosa dovevi dimostrare che ciai tredici anni che ancora scavalchi le mura delle ville? Sono due giorni che tua madre sta aspettando una telefonata perché non chiami tua madre porta rispetto a tua madre e a me che sono tuo padre intendo?
Quando ce vo! Io sono un padre disperato perché è un ragazzo fondamentalmente buono però cià sempre dato una infinità di problemi perché fino a tredici anni ancora ancora uno li tiene ma dai quindici ai sedici è come aprire un canile e te sfuggono da tutte le parti
SUONA IL TELEFONO PADRE RISPONDE
Si Matteo, no no non è successo niente niente .. tra un ora e mezza sono a casa dillo anche alla mamma. Ciao Matteo ciao
Bene maresciallo facciamo così la cosa finisce qua
Ma a lei vorrei dare un consiglio, stia un po’ più dietro a suo figlio. I giovani oggi vanno sempre seguiti
Giusto!
La finiamo qui eh?
Ringrazia il signore!
Ringrazia il signore!
Grazie signore
Maresciallo grazie
Andiamo anche noi dai andiamo a casa
Orfeo : Stronzo.. non si è neanche accorto che ha fatto una figura di merda. Comè? Vanno seguiti i figli oggigiorno…
Achille : Ma ancora ce stai a pensà? Co quella sciarpa da play boy di provincia ma dai quello non è neanche più tuo padre ma ringrazia Dio che te ne sei liberato quello è regalato dai.. dai… Namo dai, oh adesso guido io! Hai sentico come parlava poi? Matteo la mammma… la mammma Matteo ..
ACHILLE E ORFEO SCENDONO DALLA MACCHINA. VIENE RUBATA
La macchina! Manno rubato la macchina!
Alfredo!!
Ma chi è sto Alfredo! Un amico tuo…
Macchè amico mio è uno fissato con le macchine pure te sei uno stronzo a lasciarla aperta
Io rivoglio la mia macchina io pretendo la mia macchina! Tu lo conosci quello..
Non è che lo conosco il quartiere lo conosce lo conosciamo..!!!
Io ti spacco la testa come un cocomero se non mi riporti la macchina qua.
Stai calmo stai! non urlare adesso facciamo una telefonata e cerchiamo di risolvere la situazione
No cerchiamo noi risolviamo la situazione
COMINCIANO LE RICERCHE DELLA MACCHINA, SONO INSIEME SUL MOTORINO DI ORFEO
Guarda che sembriamo due scippatori e mettete de qua! Tu sei entrato nella mia vita come una maledizione ma do cacchio stamo andà??
Da un amico
E non oscillà fermo cazzo fermo già non ce vedo bene
Non parlà non parlà oddio me volato er casco fermate
Non me posso fermà ..
ALLA RICERCA DI ALFREDO IL LADRO DELLA MACCHINA
Ciao bire
Proprietario dello sfascio : A lui ie lanno zincata? Certo che Alfredo si sceie proprio precisi aho!!
Orfeo : Senti ma lo no poi rintraccià te?
Proprietario : Nu me parla più dopo qua discusione anzi nu me mette in mezzo che quello viene qua e me da foco a tutta azienda poi se lo voi trovà lo sai bene dove devi andà lo sai benissimo A me nu me va de chiamallo
Achille : Scusate un attimo quanti anni cià sto Alfredo?
Proprietario : Cià na trentina d’anni è pure er doppio de te
Achille : Ci parlo io allora e me meraviglio che sto a perde tempo co du regazzini come voi
Proprietario : O vedo male l’amico tuo
Achille : Mi accompagni a prendere la macchina per favore
Orfeo : La prima in fondo a sinistra
Achille : ma tu non vieni?
Orfeo : No
Achille : Ma fai tanto er gradasso ma solo alle feste fai il gradasso..
Achille : Chiedo scusa buona sera senta a me le persone piace guardarle negli occhi
Alfredo : Che cazzo voi aoh ma vedi d’annattene va…
Spari
Achille : Porca troia ma questo spara
Orfeo : Te l’avevo detto io
Achille : Porca troia sbrighete..
Al GARAGE DI ALFREDO LADRO DELLA MACCHINA
Orfeo : Ecco sta qui giocatela bene
Ahille : Che significa
Orfeo : Non esse aggressivo..
Achille : E cioè ?
Orfeo Faie pena è l’unica
Achille : Chiedo scusa signor Alfredo io faccio appello alla sua sensibilità al suo buon senso alla sua profonda umanità verso un uomo che in poco tempo ha perso tutto. Moglie figlia lavoro e dignità
E sei uno stronzo se a perso tutta sta robba in quattro e quattrotto sei no stronzo
Che ce potimmo dà
na panda, na punto na stilo e na escort tutta robba tenuta bene
scusate io perdo un’audi e lei mi propone na stilo na punto na punto e virgola ma che è sta cosa ma che schifo è questo! Achille : Questa è una vergogna ma basta per favore!!
Alfredo : ma basta e che!! qua comanno io
Alfredo : io dico soltanto una cosa vergognatevi! Perché adesso il prossimo passo è la stazione dei carabinieri ma dove mai portato
Achille prende una capocciata frontale
Alfredo : portalo ar pronto soccorso così ha finito de rompe li coioni…
Successivamente
ciao Achille
che vuoi! che cosa vuoi!
no niente tò riportato la macchina
te l’hanno ridata..
no te lo ritrovata io eccola qua!

NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Le differenze oggettive tra Achille e Orfeo rappresentano un plus valore nel momento in cui sono messe a disposizione per integrare i deficit dell’altro. Ognuno utilizza i propri processi di pensiero e schemi di riferimento. La relazione si rivela efficace e assertiva nella risoluzione delle difficoltà di ordine pratico nel pieno rispetto dei ruoli e delle identità.
6.6 INCOMPRENSIONE - INVISIBILE AVARO
Entrambi profondi e controllati. Non riescono a trovare il senso del comportamento agito dall’altro. Nonostante sia chiaro lo sfondo di una determinata situazione, non ne viene compreso il senso profondo che anima le soluzioni scelte. Non viene sostanzialmente condiviso lo scopo e il metodo. Il confronto non produce un chiarimento distensivo. L’invisibile inibito e controllato si apre a un processo di svalutazione, mentre per l’avaro la reazione corrisponde ad un maggiore controllo dai contenuti oppressivi.

MATCH POINT di Woody Allen anno 2005
Nola Rice è un’attraente ragazza americana che sta tentando la carriera di attrice. Fidanzata ufficiale di Tom Hewett è mal vista dalla madre di Tom, Eleanor, per via delle sue modeste origini e del suo lavoro precario e incerto. Un giorno Nola viene attaccata duramente da Eleanor e si allontana furiosa dalla villa
Heleanor : Come è andato il provino?
Nola : Ahh nel peggiore dei modi temo..
Tom : È’ solo colpa sua, si irrigidisce tutta..
Padre di Tom : Sono sicuro che qualcosa di valido verrà fuori
Nola : Non ci sono parti tanto adatte a me in questo momento purtroppo
Heleanor : E per quanto intendi continuare? Per quanto? Bhe se il tempo passa e niente di consistente si materializza per quanto continuerai a provarci prima di decidere che .. cioè di tentare qualcos’altro?
Tom : Nola non è ancora a questo punto mamma
Heleanor : Con questo dico solo che se provi a recitare per un po’ e continui a essere delusa devi continuare a farti una domanda. E’ proprio questo che voglio fare nella vita? E’ questo che voglio?
Nola : Bhe questo me lo chiedo già!
Heleanor Visto è una cosa logica Tom soprattutto per una donna, è un ambiente particolarmente crudele per una donna e quando si invecchia col tempo che passa e niente succede la situazione peggiora!
Padre di Tom : Eleonor Nola non è esattamente all’ultima spiaggia!
Heleanor : Non sto dicendo adesso! Però io sono sempre e comunque per affrontare la realtà
Tom : La tua idea di realtà è solo la tua opinione e non è che tutti siano interessati ad ascoltarla
Tom non alzare la voce con tua madre!
Non sto alzando la voce papà ma sta sempre addosso a Nola scoraggiandola con insinuazioni
Eleonor: quello che intendo è che recitare è un tale miraggio che chi ci è tagliato lo sa immediatamente. Perseverare per non voler ammettere la sconfitta di fronte ai vecchi amici è francamente assurdo ma scusatemi io la vedo così
Nola : scusate
Tom : Nola
Nola : noo, vorrei stare da sola grazie
Tom: bhe grazie infinite e scusa se alzo la voce ma lo sai che è il suo tallone di Achille emotivamente

NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Nola, fragile e insicura subisce i contenuti di una comunicazione svalutante. Heleanor è sicura formulare una analisi fondata orientata a sollecitare una maggiore comprensione della realtà. La relazione di incomprensione di struttura sulla sfondo di una comunicazione basata unicamente sui propri processi mentali e costrutti di pensiero.
ANTIDOTO MEDIAZIONE APATICO RUMINANTE
Verte sui processi di accensione e spegnimento si innesca in una situazione anche forzata di uno scambio e di una forma di collaborazione all’interno di una specifica situazione. L’apatico trasmette al ruminante la forma di quiete di cui è pervasa la sua vita e attraverso una forma di rispecchiamento consente al ruminante acceso e carico di tensioni di osservare il lavoro svolto e godere di almeno una pausa contemplativa dell’obiettivo raggiunto. Il ruminante trasmette all’apatico di tenere accese le energie almeno all’interno di una soglia di vigile attivazione.
Il rapporto di mediazione risponde alla proprietà del saper rinunciare a qualcosa. E’ molto difficile da mantenere poiché si realizza nella lunga durata. Significa accettare di stemperare gli eccessi. La mediazione è prospettica. Rappresenta la capacità di trovare un accordo attraverso la ricerca di un senso condiviso e richiede una capacità di esplorazione per poter negoziare sugli accordi da condividere.

PRIMA TI SPOSO POI TI ROVINO di Joel e Ethan Coen anno 2003
Marilyn Rexroth ha un’autentica vocazione per uomini miliardari che colleziona con lo scopo di acquisire parte dei loro patrimoni nella fase di transazione di divorzio. Tra lei e i suoi venali obiettivi, Miles Massy il brillante avvocato divorzista di Beverly Hills.
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
Segretaria all’avvocato : C’è l’appuntamento delle 10,30 Rex Rexroth
Sig. Rexroth..
Mi chiami Rex
Piacere Miles Massy, si sieda si rilassi consideri questo studio il suo studio il suo bunker il suo rifugio per la durata della campagna. Ora sentiamo quale è il suo problema.
Ecco mia moglie mi tiene tra l’incudine e il martello
Ma il suo mestiere va rispettata
Bhee quando conobbi Marilyn eravamo pazzi l’uno dell’altra. Non che fossimo coinvolti era solo un fatto fisico è chiaro e poi poi poi
Il tempo è impietoso l’ardore sbolle
Si .. Quindi si decise di fare un patto.
Che prevedeva?
Di andare con chi volevamo
E la signora Rexroth ha approfittato dell’opportunità implicita in questo patto amichevole?
No io posso solo presumere ..
Non in tribunale
Sua moglie ha un legale?
Non lo so, ha dei rottweiler
Non è un buon segno e in quanto a lei invece ha sfruttato la sua ufficiosa liberta?
C’è una signora, una giovane signora che mi fa sentire me stesso
Ma certo! E sua moglie ne è al corrente o ha qualche prova?
Un video
Venendo al dunque legalmente parlando c’è un accordo prematrimoniale? La colpa caro Bruto non è delle stelle ma è nostra se siamo schiavi.. le faccio una domanda: che tipo di transazione vorrebbe raggiungere, quali sono per lei i parametri del possibile?
Bene! Ha centrato il problema, io non posso darle proprio niente
Niente?
Bhe si capisco che sia un po’ brutale ma sto per concludere un accordo per un pacchetto immobiliare ho ipotecato anche le mutande se dovessi tirarmi avrei chiuso ci rimetterei milioni!!
Quindi lei propone che a dispetto della dimostrabile infedeltà di cui si è macchiato la sua incolpevole moglie sia cacciata via su due piedi?
Bhe è possibile?
E’ una sfida!
Incontro tra gli avvocati e i due coniugi per il primo tentativo di negoziazione
Freddi Bender questo è Rex Rexroth e lei è l’adorabile Marylin
Preferisco signora Rexroth
E lei deve essere l’avvocate Messy
accomodatevi…… A questo punto il mio cliente valuterebbe ancora la riconciliazione
La mia cliente la esclude
Il mio cliente potrebbe anche considerare la separazione senza colpa di nessuno
Tu apri bocca e dai fiato
Il mio cliente propone un periodo di ripensamento
La mia cliente non ha intenzione di ripensarci
Il mio cliente chiede di non avviare la procedura fino a che certi suoi affari siano conclusi
Haaa
Haaa
Che cacchio avete da ridere..!!
Va bene ci siamo divertiti abbastanza che chiedete Fred?
La mia cliente si accontenterebbe del cinquanta per cento dei beni del coniuge
Solo il cinquanta Freddy? Perché non il cento o già che sognamo perché non il centocinquanta?
Andiamo in aula !!!!
Quale è l’ultima offerta?
Prima casa trenta per cento dei beni restanti
Sei matto?
Ci vediamo in tribunale
Freddy è una negoziazione… Fressy siamo tra amici qui…
Freddy se vai ti perdi le paste… E’ andata bene no?
6.7 ADESIVO-RUMINANTE EQUIVOCO
La forte carica di attivazione di cui entrambi sono caratterizzati viene utilizzata dall’adesivo per costruire relazioni il ruminante per fare delle cose. Per l’adesivo una richiesta specifica attiva una risposta dai contenuti affettivi non congrui o pertinenti per il pragmatismo e la concretezza del ruminante. La carica di attivazione di cui sono dotati ha orientamenti e bersagli diversi. Per l’adesivo la ricerca di affettività è l’indicatore verso cui orientare le proprie azioni. Per il ruminante l’attivazione è orientata verso la contrapposizione e il raggiungimento di obiettivi reali.

IL MIO MIGLIOR NEMICO
Achille De Bellis è un ricco manager di una grande catena alberghiera. A seguito del furto di un computer Achille, sostenuto da prove evidenti, si trova costretto a licenziare la cameriera del piano Anna Rita Rinalduzzi. Il Figlio Orfeo, credendo nell’innocenza della madre tenta di farla riassumere attraverso atteggiamenti di intimidazione verso Achille.
Achille De Bellis : Ieri sera è successa una cosa molto molto grave ai danni di uno dei nostri clienti più cari e affezionati il signor Ted Terry. È stato sottratto un computer dal suo bagaglio in partenza questo furto umilia enormemente il nome del nostro hotel e della catena che lo rappresenta. Lei ne converrà vero si?
Cameriera: si ma non capisco perché io
Signora Rinalduzzi le sue mansioni riguardano il primo il secondo e terzo piano perché lei era al quinto piano? Tra l’altro fuori del suo orario di lavoro che termina alle diciotto!
Cameriera : Ma perché io ero.. cercavo.. ero al quinto piano, non ero al quinto piano
Achille De Bellis : Balle. E’ stata vista dalla Olivares uscire dalla stanza del cliente nel momento in cui il cliente ha fatto uscire il suo bagaglio al consierger quindi risponda gentilmente che cosa ci faceva lei al quinto piano?
Cameriera : Si perché io stavo sostituendo Simonetta quella del quinto
Personale di Staff : La franchi è già stata interrogata fra l’altro era in lavanderia
Achille De Bellis : Potete lasciarci un attimo soli che dovrei parlare con la signora Rinalduzzi? Grazie. Signora Annarita lei si sta pietosamente arrampicando sugli specchi lo sa? D’altro canto con quel suo curriculum.. e si che noi avevamo fatto del tutto per coprire certe sue magagne psichiche noi le abbiamo dato però una grande occasione e lei però se l’è giocata così male. Allora facciamo una bella cosa. Lei non termina neanche il suo turno di lavoro si toglie il grembiule passa in amministrazione e rassegna le dimissioni perché lei da oggi non è più persona gradita dallo staff del nostro albergo
Lei sta scherzando?
Non sto scherzando
Signor De Bellis questa storia non finisce così
Lei ha perfettamente ragione questa storia non finisce così
Annarita è a casa torna il figlio. Piange
Non mi possono licenziare non l’ho rubato io non mi possono licenziare per una cosa che non ho fatto io non sono una ladra…
Orfeo Rinalduzzi : Lei è il signor de Bellis
Achille De Bellis : Chi è lei scusi
Orfeo Rinalduzzi : Adesso lei prende il telefono chiama Annarita Rinalduzzi e la assume subito con tante scuse ha capito?
Achille De Bellis : Senta esca immediatamente fuori da questa stanza esca fuori da questa stanza
No de bellis allora non ci siamo capiti lei ieri ha offeso mia madre e le ha dato della pazza della psicopatica della ladra e poi l’ha anche ingiustamente licenziata perciò faccia quella telefonata de Bellis
Semmai è sua madre che ha sporcato l’onorabilità e il prestigio della catena che rappresenta va bene?
Io ci metto cinque secondi a rovinarti la vita capito?
Sicurezza mi mandate de Marchi subito per favore?
Annarita Rinalduzzi : Orfeo.. Riccardo ha finalmente trovato un ruolo mica uno piccolo sai? Indovina chi è? Il protagonista! Faranno una tournè una cosa geniale completamente alternativa!! e mi ha chiesto se vado con loro ci sposteremo tutti in camper ed io cucinerò per loro. Ma ti rendi conto amore.. uno spettacolo vero.. guarda un po’? ho preso questo per il viaggio sto bene?? Perché fai quella faccia?
Orfeo: è tremendo vederti così
Così come! Sto bene sono lucidissima
Dio spero solo che tu scherzi mamma
Insomma perché ogni volta che mi vedi felice fai così
Quanto pensi che durerà?
Il più a lungo possibile perché mi sono rotta le palle di questa vita. Voglio vivere io voglio ricominciare a vivere e mi dispiace molto che tu non capisca quanto sto male e quanto ho bisogno di questo
Ma questo che!! Questo non è un cazzo questo non è un cazzo…
Senti Orfeo tu la devi smettere di intrometterti nella mia vita capito? Perché io e Riccardo ci amiamo e forse non ti è chiaro il concetto ma lui ha lasciato la famiglia per me e io ho anche perso il lavoro per lui
Scusa in che senso
Niente
Come niente?
Niente
Che vuol dire niente? Niente che? he?
L’ho fatto va bene l’ho fatto l’ho preso a uno che ne ha cinquanta Riccardo nemmeno in dieci anni di lavoro se lo sarebbe potuto permettere.
Cosa?
Ho rubato quel cazzo di computer. È solo un cazzo di computer che è tutto per il lavoro di Riccardo.
Ciao.. ti chiamo tutti i giorni
NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La relazione di equivoco rimane sullo sfondo degli eventi rappresentati. Anna Rita Rinalduzzi, cameriera di un importante e prestigioso albergo romano, rischia la sua stabilità economica unicamente per supportare Riccardo, l’uomo con cui ha una presunta storia. Riccardo è un uomo pragmatico e poco incline alla condivisione del sentimentalismo idealizzato in cui è pervasa l’emotività di Anna Rita.
ANTIDOTO IL RICONOSCIMENTO - INVISIBILE DELIRANTE Si tratta di un processo interiore che manifesta un movimento profondo interno. Per l’invisibile il riconoscimento passa attraverso la percezione dell’onda emotiva, per il delirante passa attraverso un processo cognitivo, eppure se anche passando attraverso diverse forme di comprensione della realtà interiore riescono a cogliere l’intensità degli scenari profondi, dei sogni e delle aspirazioni a cui anelano.
Si tratta di due strutture estremamente differenti -il delirante cognitivo l’invisibile percettivo- che sentono di essere profondamente compresi in maniera assoluta e non esclusivamente affettiva come con l’adesivo. E’ un riconoscimento che riempie l’anima e fa sentire l’invisibile profondamente considerato.

L’ATTIMO FUGGENTE di Peter Weir anno 1989
Il professore John Keating, insegnante di lettere, viene trasferito nel severo e tradizionalista collegio maschile “Welton”.
Un gruppo di allievi del prof. Keating. Parlano del professore : … ho trovato il suo annuario in biblioteca. Da un pò? Pensate, capitano della squadra di calcio, direttore del giornale scolastico destinato a Cambridge Don Giovanni e della setta dei poeti estinti colui che più di tutti potrà fare qualunque cosa? Don Giovanni? Ma allora era un casinista!! Cosè la setta dei poeti estinti…
Niente nessun altro cenno… Professor Keating scusi… O mio capitano!!
Prof. Keating : Oddio!!
Studente : Cosè la setta dei Poeti estinti…
Prof. Keating : Non credo che il preside la giudicherebbe troppo favorevolmente…
Studente : Perché ma che cosa è?
Siete capaci di mantenere un segreto?
Certo?
I poeti estinti erano dediti a succhiare il midollo stesso della vita.. è una frase che ripetevamo all’inizio di ogni riunione. Ci incontravamo dentro la grotta indiana e leggevamo brani dei migliori ma anche versi nostri. E nell’incanto del momento il suono della poesia diventava magico
Cioè un gruppo di ragazzi seduti a leggere poesie?
No non eravamo solo dei ragazzi, eravamo un circolo ellenico eravamo dei romantici e non le leggevamo ne assaporavamo sulle lingue la dolcezza era un bel modo di passare la serata. Grazie mille per questo giro nei ricordi. Bruciatelo adesso. Specialmente la mia fotografia.
I RAGAZZI SONO COLPITI DALLA RIVELAZIONE E ORGANIZZANO INCONTRI SEGRETI SU ISPIRAZIONE DELLA SETTA DEI POETI ESTINTI
GLI EVENTI PRECIPITANO
Neil si suicida dopo un duro contrasto con il padre. I ragazzi vengono persuasi a firmare una denuncia con lo scopo di attribuire la responsabilità al Prof. Keating per avere incoraggiato Neil a contrastare le rigide disposizioni del padre. Il professor Keating viene allontanato dall’Istituto
Al momento dell’addio i ragazzi commossi empatizzano con un insolito saluto
Preside : Si sieda signor Enderson, signor Enderson credo di aver ricostruito ciò che è successo. Anche lei ammette di far parte della setta dei poeti estinti?
Genitore : Rispondi al signor preside
Studente : Si signore
Preside : Ho proprio qui una descrizione dettagliata di come il professor Keanting vi abbia incoraggiato a organizzare questa setta e a usarla come fonte di ispirazione per una condotta sconsiderata e irresponsabile. C’è anche scritto di come il professor Keating incoraggiasse Neil Perry a coltivare l’ossessione per il teatro quando sapeva di contravvenire agli espliciti ordini dei genitori. Così il professor Keating con l’abuso della sua posizione di insegnante è stato la vera causa della morte di Neil Perry. Legga quel documento con attenzione, con molta attenzione. Se non ha niente da aggiungere o rettificare lo firmi.
Studente : Ma che ne sarà del professor Keating?
Genitore : adesso basta firma quel documento
Il preside entra in classe
Preside : Seduti! Vi farò lezione io fino agli esami. Troveremo un altro insegnante di lettere durante le vacanze. Chi vuole dirmi a che punto siete? Signor Enderson, non la sento signor Enderson
Abbiamo saltato delle cose. Abbiamo fatto il romanticismo e qualche capitolo sui poeti della guerra civile.
Preside : Avete fatto il realismo?
Studente : Se ben ricordo lo abbiamo saltato del tutto
Preside : Allora ricominciamo da capo. Che cosa è la poesia.
Prof. Keating : Scusate dovrei prendere le mie cose vuole che torni dopo la lezione?
Preside : Le prenda adesso professore. Signori aprite il libro a pagina ventuno dell’introduzione Signor Cemeron legga ad alta voce l’ottimo saggio dal titolo comprendere la poesia
Studente : La pagina è stata strappata signore
Preside : Si faccia prestare il libro da qualcuno
Sono state strappate tutte
Come sarebbe sono state strappate tutte?
Non importa
Legga!! Comprendere la poesia
Per comprendere appieno la poesia dobbiamo innanzitutto conoscerne la metrica la rima e le figure retoriche e poi porci due domande. Uno con quanta efficacia sia stato reso il fine poetico e due quanto sia importanto tale fine. La prima domanda valuta la forma di una poesia la seconda l’importanza. una volta risposto a queste domande determinare la grandezza di una poesia diventa questione relativamente semplice. Se segnamo la perfezione di una poesia sull’asse orizzontale di un grafo….
Professor Keating sono stato costretto a firmare la prego deve credermi è vero..
Certo che ti credo..
Se ne vada professore
Si sieta signor efferson. Un'altra intemperanza sua o di chiunque altro e lei sarà espulso dalla scuola se ne vada professore!! Ho detto se ne vada Keating
Capitano mio capitano!!
Si sieda immediatamente, mi ha sentito si sieda ho detto si sieda! Guardi è l’ultima volta che glielo chiedo mi ha sentito?
Capitano mio capitano!!
Si sieda immediatamente seduti voglio che vi sediate tutti a sedere capito!!
Scendete! Avanti scendete tutti mi avete capito!!?? Seduti!
Capitano mio capitano!!
Sedete ho detto!!! Seduti!!
Grazie figlioli… grazie!

NELLE PAROLE LE VERITA’ NASCOSTE
La relazione di riconoscimento tra il Prof. Keating e i ragazzi si determina per le affinità elettive. Il Prof. Keating rompendo gli schemi della didattica tradizionale genera un’onda emotiva nei giovani studenti che rispondono con slancio, incantamento e animo colmo di gratitudine.
BIBLIOGRAFIA-
Dalle emozioni ai sentimenti, V. Masini, Ed. Prepos 2009
Il linguaggio del corpo, Alexander Lowen
Seminari di formazione di counseling relazionale
-Gli attentati ai sentimenti
Relatrice Prof. M. Mazzoni -Terni 2010
-Dispensa Teorie Relazionali M. Mazzoni
-Visualizzazione delle relazioni e antidoti relazionali
Relatore Prof. L. Barbagli - Terni 2010
-Dispensa Visualizzazione delle relazioni e antidoti relazionali
FILMOGRAFIA
-quel che resta del giorno
-gran torino
-Le conseguenze dell’amore
-il sorpasso
-sostiene pereira
-incompreso
-mignon e’ partita
- Gli abbracci Spezzati
-Scarface
-Il dubbio
-Un education
-A Single Men
-L’onda
-La sconosciuta
-Colpo d’occhio
-La guerra dei Roses
-Pane e Tulipani
-Il diavolo veste prada
-I 400 colpi
-Gruppo di famiglia in un interno
-Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni
-Il mio miglior nemico
-Mach point
-Prima ti sposo poi ti rovino
-L’attimo fuggente

Fonte: http://www.prepos.it/tesi%202013/Il%20counseling%20e%20il%20cinema%20antonella%20forastieri.doc

Sito web da visitare: http://www.prepos.it

Autore del testo: Antonella Forastieri

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