Cinema narrativo classico

Cinema narrativo classico

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Cinema narrativo classico

 

8. LO SPETTATORE AL CENTRO DEL MONDO CLASSICO
IL  CINEMA NARRATIVO CLASSICO

  • CHE COSA È IL FILM CLASSICO?

 

La nozione di “cinema narrativo classico” è piuttosto recente. Quando un periodo storico concluso viene considerato esemplare, viene chiamato classico. Occorre però che questo periodo storico veicoli valori al di fuori del tempo, deve essere importante per tutte le epoche. Classico viene anche considerato il cinema hollywoodiano fra il 1927 (nascita del sonoro) e  il 1960 perché in questi anni vengono messe a punto tutte le invenzioni linguistiche precedenti.
Dagli anni ’30 il cinema mondiale si raccoglie quasi tutto a Hollywood, definita la Mecca del cinema. Cinema narrativo classico è quindi il cinema hollywoodiano degli anni d’oro.
Lo stile del cinema classico americano non era però da ricondurre alla volontà di singoli autori, ma a un sistema e a un modo di produzione, che tracciavano modelli comuni per molti film. La produzione è subordinata a una concezione collettiva del cinema, una collaborazione di molti mestieri, ognuno  dei quali corrisponde a una fase della realizzazione del film. Non esiste un autore unico, e l’unica figura che predomina tutte le fasi è quella del produttore.

  • UN BAGNO DI OTTIMISMO

 

La nascita del cinema classico fu segnata da due grandi sconvolgimenti; uno legato alla crisi del ’29 e al New Deal, e l’altro legato all’avvento del sonoro.
La grande crisi del 1929 creò negli Stati Uniti e nel mondo intero una profonda depressione economica culturale e sociale. Intere famiglie di classe medio-alta si trovarono sul lastrico, moltissime fabbriche chiusero, la disoccupazione toccò picchi spaventosi. Il programma varato dal presidente Roosevelt, il New Deal, proponeva una ricostruzione del paese, creando lavoro e rilanciando l’economia.
Il cinema ebbe un ruolo fondamentale per la ripresa psicologica della popolazione, rilanciando l’ottimismo e la fiducia in valori come il matrimonio, la famiglia.
Per raggiungere questo scopo serviva innanzitutto un cinema comprensibile da ogni strato della popolazione, dai bambini agli anziani, dai ceti più bassi a quelli più culturalmente elevati, accontentando tutti. Il modello fu trovato nel romanzo ottocentesco alla Dickens o alla Balzac.
Inoltre, per riuscire nell'impresa di raggiungere tutta la popolazione, serviva un apparato produttivo grande e solido, capace di far fronte a una domanda enorme: la risposta fu lo studio system, nel quale tutte le fasi di produzione di un film (dalla sceneggiatura al montaggio finale) si svolgevano sotto il controllo di una  sola casa di produzione.
Il cinema diventa uno strumento per interpretare il mondo. Lo stile quindi non è più individuale e personale, ma è una marca collettiva, comune a tutta la produzione.

  • AZIONE E PAROLA

 

Nel cinema degli anni ’20 l’esigenza del sonoro non era sentita e le grandi case di produzione scartavano le invenzioni perché venivano considerate antieconomiche. Fu una piccola casa di produzione in crisi, la Warner Bros, a rischiare producendo il primo film sonoro, Il cantante di jazz del 1927. Il successo fu enorme e costrinse tutte le altre case di produzione ad adeguarsi.
Con il sonoro la storia raccontata prese il sopravvento (diventando il principio dominante del film). Gli spettatori andavano al cinema per vedere una storia in cui magari riconoscersi, e non per gli effetti speciali e le varie attrazioni. Con le storie presero impulso anche i generi, ciascuno caratterizzato da un proprio stile.

  • I TRE PRINCÌPI

Il sonoro fu la più grande rivoluzione nel cinema. La priorità dell'azione e del dialogo comporta la nascita di tre regole fondamentali per tutti i film classici.
Leggibilità
L’importante è la chiarezza drammatica del contenuto narrativo. Serve uno stile omogeneo, chiaro, che rinuncia ad uno stile troppo personale, occorre che lo spettatore sia in grado di leggere facilmente le immagini
Gerarchizzazione
Deve esserci sempre differenza netta tra ciò che sta davanti e lo sfondo, ciò che sta davanti è di norma più importante di ciò che sta dietro. Inoltre deve essere sempre chiara la gerarchia e la composizione dei personaggi, distinti in protagonisti, antagonisti e personaggi secondari.
Drammatizzazione
La distinzione tra buoni e cattivi deve essere chiara, attraverso contrasti di luce, di piani, di posizione e di azioni.
Naturalmente alla norma si affiancava sempre la trasgressione, che serviva per dare al film quel tocco di variante e deviazione unica da evitare la banalità e la somiglianza.

  • STUDIO SYSTEM E CODICE HAYS

 

All'inizio degli anni trenta Hollywood aveva cinque compagnie grandi (le "Majors" Paramount, Metro-Goldwyn-Mayer, Fox, Warner e Rko) e alcune compagnie minori ("Minors": Columbia, Universal, United Artists), che insieme formavano un'associazione che faceva "cartello" (o oligopolio), la MPPDA (Motion Pictures Producers and Distibutors Association). Esse dominavano il mercato e, in cambio dell'appoggio al New Deal, ricevettero dal presidente Roosevelt un certo appoggio. Chiudevano il quadro alcuni indipendenti che a fatica riuscivano a sopravvivere, magari aiutati da un colpo di fortuna come David Selznick produttore di Via col vento (1939).
Ogni compagnia aveva i propri studios, ovvero studi di produzione, da dove un film usciva completo, sotto la supervisione del produttore.
Il cinema hollywoodiano si struttura su due grandi assi portanti:

  1. asse orizzontale, che riguarda la catena produttiva del film
  2. asse verticale, che riguarda il percorso verso il pubblico, dalla produzione alla distribuzione.

Alla fine degli anni ’20 le Majors iniziarono ad acquistare sale di proiezione, così che facevano i film, li distribuivano sul territorio nazionale e li proiettavano nelle proprie sale.
Ai proprietari di sale indipendenti, la MPPDA applicava il block-booking, ovvero noleggiava pacchetti di film, in cui un film famoso era legato ad altri film meno riusciti. In questo modo la MPPDA riusciva a pareggiare i conti fra i film di successo e quelli fallimentari.

Altra innovazione elaborata dal MPPDA fu il codice Hays, un codice di autocensura sulla produzione cinematografica, in grado di evitare le proteste delle leghe e associazioni moralistiche e le successive censure da parte del ministero, causa di gravi perdite economiche. Questo codice prese il nome da William Hays, avvocato dell’ufficio governativo, incaricato dal MPPDA di applicare la censura all’interno della produzione, evitando sprechi.
Questo codice, elaborato nel 1930, venne applicato dal 1934 con lo scopo di ottenere film visibili da tutti.

  • STAR SYSTEM: SCHIAVI A HOLLYWOOD?

Il divismo era una forma di promozione dell'immagine di un "divo", un dio in carne ed ossa, che ebbe particolare successo nello spettacolo ed in particolare ebbe un'immensa portata nel cinema, attraverso tutti i canali messi a disposizione dai mezzi di comunicazione di massa. Il fenomeno ebbe inizio in maniera quasi spontanea nell'epoca del muto, passando dalle Vamp scandinave, alle dive del primo cinema italiano e francese, fino alle star di Hollywood. La star era un attore o attrice che aveva un'immagine confezionata, creata attraverso vari ruoli simili e le campagne pubblicitarie, alla quale il pubblico si ispirava e tributava una particolare venerazione, che si tramutava in ritorno economico per i film dove recitava.
Negli anni trenta la costruzione dell'immagine di star divenne uno dei cardini della produzione filmica di Hollywood, con contratti via via più vantaggiosi per le case di produzione e sempre più vincolanti per i divi. Gli studios acquistavano tutti i diritti sull'immagine della persona sotto contratto, che prevedevano alcune clausole anche legate alla vita privata ed a tutte l apparizioni pubbliche. Un'attrice spesso era tenuta a sottoporsi a interventi di chirurgia plastica che ne migliorassero il sorriso, gli zigomi, le gengive. I contratti erano di solito di durata settennale e non prevedevano la facoltà di scegliere con chi e in quale film lavorare. Non erano esclusi i ricatti, come quello di imporre a un divo una parte inadatta per distruggerne l'immagine o per sospendere i contratti, allungandoli virtualmente.
Il divismo si manifestò in seguito in tutti i suoi lati negativi, come l'abbandono della star quando la sua immagine tramonta: gli effetti di questo processo traumatico sono magistralmente raccontati nel film Viale del tramonto di Billy Wilder (1950).
Dopo l'introduzione del Codice Hays lo starsystem propose figure più disciplinate e conformiste, ma anche vivaci, polemiche, brillanti, come Claudette Colbert o Katherine Hepburn, mentre sul fronte maschile la fatalità di Rodolfo Valentino venne eclissata da altri personaggi attraenti, come i finti deboli Clark Gable o Gary Cooper, oppure gli uomini forti e malinconici come Humphrey Bogart (con l’eterna sigaretta, simbolo di malinconia) o John Wayne (nel western, eroe americano salvatore).

  • L’ILLUSIONE DI REALTÀ: CONTINUITÀ NARRATIVA E PRIMATO DELL’AZIONE
  • L’ILLUSIONE DI REALTÀ: LO SPETTATORE AL CENTRO DEL MONDO

Fonte: http://www.scicom.altervista.org/audiovisivi/8.doc

Sito web da visitare: http://www.scicom.altervista.org

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

Cinema narrativo classico

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

Cinema narrativo classico

 

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve

 

Argomenti

Termini d' uso, cookies e privacy

Contatti

Cerca nel sito

 

 

Cinema narrativo classico