Le discipline della fisica

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Le discipline della fisica

…le leggi della fisica e della chimica sono tutte leggi statistiche.
E. Schroedinger, Che cos’è la vita?, Adelphi, 1995

 

Divulgazione scientifica, storia e didattica: qualche riflessione sul caso della chimica

Pierluigi Riani
Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale
Università di Pisa

Viene proposta una breve analisi della situazione della divulgazione in campo chimico; questa analisi è fondata fra l’altro sulla comparazione con quanto succede nelle altre aree scientifiche. Lo scopo perseguito è quello di evidenziare qualche possibile via di uscita alla situazione di indubbia inferiorità nella quale si viene a trovare la nostra disciplina.
Quello della divulgazione non è un problema a sé stante: la diffusione di una certa cultura scientifica, generale o disciplinarmente orientata, costituisce infatti un possibile tentativo di rimedio alla tendenza di orientamento professionale dei giovani, tendenza che praticamente in tutto il mondo evidenzia una forte difficoltà dell’ambito scientifico.
Alcuni dati. Una libreria ben fornita fornisce i primi risultati:
a)    La divulgazione scientifica è numericamente abbastanza ben rappresentata;
b)    Alcuni testi sono indirizzati a un’alfabetizzazione scientifica generale;

  • Fra i testi a carattere disciplinare, la chimica è quasi assente;

Procediamo oltre e andiamo ad una grossa edicola. Le riviste scientifico – divulgative di un certo livello sono piuttosto poche; fra queste spicca Le Scienze, il cui gruppo editoriale pubblica anche I quaderni delle Scienze, I grandi della scienza e Le Scienze dossier.
Particolarmente interessante è il dato offerto da I quaderni delle scienze, i cui fascicoli hanno carattere monografico: nella classificazione degli argomenti la chimica è assente. 
Alcuni ricordi. Un libro divulgativo di chimica (I. Neciaev, Storia degli elementi chimici), da me letto la prima volta verso la fine degli anni ‘50, rappresenta il settore di cui si sente maggiormente la mancanza: la storia della disciplina esposta in forma tale da essere capita da giovani in età scolare e in grado di suscitare in essi qualche interesse. All’epoca un certo tipo di editoria per ragazzi non trascurava la parte scientifica; posso menzionare due volumi editi da Principato (I segreti delle scienze, 1956 e  Il mondo della scienza, 1959) che contenevano specifici riferimenti alla chimica. Più o meno nello stesso periodo ha un discreto successo commerciale il gioco del Piccolo Chimico: una scatola contenente alcune provette, un certo numero di sostanze, pochi altri accessori e un manualetto descrivente alcuni semplici esperimenti.
Il presente della divulgazione scientifica.
Le discipline senz’altro più rappresentate sono, nell’ordine, la fisica e le scienze biologiche. Per la fisica il settore più gettonato è quello che si rifà all’astronomia e alla cosmologia.
Un punto appare strano. Un argomento dovrebbe essere tanto più divulgabile quanto più esso si trova in una posizione vicina a ciò che è accessibile all’intuito comune; nella realtà invece il successo arride maggiormente a quegli aspetti della fisica moderna che di intuitivo non hanno proprio un bel nulla. Nel campo della fisica classica, quella più vicina al pensar comune e, soprattutto, quella che descrive assai bene il mondo macroscopico, non conosco opere di divulgazione di buon successo commerciale. è evidente: molti di coloro che leggono testi divulgativi non chiedono di capire, ma chiedono solo materiale per solleticare la propria fantasia: stelle a neutroni, buchi neri, big bang, era inflazionaria e così via.
Per la parte biologica è l’evoluzione che ha il sopravvento. E anche qui la fantasia gioca un ruolo decisivo: il passato più remoto ha sempre avuto il suo fascino e, nei libri che trattano di evoluzione, passato remoto e fossili non mancano certamente. Comunque, per i testi scritti da persone affidabili (non ne mancano; vedi ad esempio tutta la produzione di S. J. Gould), la comprensione da parte dell’acquirente di media cultura è perfettamente possibile.
Per la chimica il piatto piange: personalmente sono al corrente dell’esistenza di pochi testi come, Il segreto della Chimica di G. Fochi e Radar, hula hoop e maialini giocherelloni di J. Schwarcz ; qualche tema di carattere chimico è presente nel testo di R. M. Hazen e J. Trefil, La scienza per tutti – Guida alla formazione di una cultura scientifica di base.
Il quadro è a questo punto completo:

  • la fisica ha dalla sua parte la curiosità per tutto ciò che non è accessibile ai nostri sensi e che, anzi, risulta anche completamente al di fuori delle nostre possibilità di immaginazione;

-   la biologia sfrutta ampiamente l’interesse che il più remoto passato ha sempre suscitato e l’immaginazione legata ai mostri della preistoria;
-   la chimica, scienza fondata sul mondo microscopico ma molto legata, per processi e prodotti, al mondo reale macroscopico, ha pochi appigli per suscitare interessi editoriali commercialmente appetibili.
A questo dobbiamo aggiungere la consolidata fama della chimica quale madre di tutte le porcherie e produttrice di tutti i veleni che ci sono al mondo, e il quadro è completo.
Divulgazione e storia.
Un testo di storia è generalmente comprensibile da parte di un pubblico piuttosto vasto, mentre per essere in grado di leggere un testo di chimica o di fisica di livello intermedio uno studente ha bisogno di un ben fornito bagaglio di conoscenze preliminari. Nel settore della storia della scienza, oltre al riferimento chimico già presentato, vorrei citare un autentico capolavoro: E. Segrè, Personaggi e scoperte della fisica, vol. 1 fisica classica, vol. 2 fisica contemporanea. L’autore non è propriamente un dilettante; i due volumi sono ben comprensibili e si leggono con somma soddisfazione. Ecco quindi una conferma: la strada della storia delle discipline può costituire la chiave di accesso a un’effettiva divulgazione. Fra l’altro, un grande divulgatore, I. Asimov, ha scritto una storia della biologia e una storia della fisica: testi ormai datati ma sempre reperibili e, soprattutto, validi.
Occorre che anche per la chimica venga battuta questa strada. Esistono sul mercato editoriale testi di storia della chimica; si tratta però di opere a carattere specialistico, che non hanno alcuna possibilità di interessare il grande pubblico, e nella fattispecie gli studenti che non hanno ancora compiuto la scelta del corso di laurea. Manca l’opera di grande sintesi che, in un’ottica di divulgazione, proponga la materia in forma piana e accessibile, anche se non abborracciata. La richiesta passa agli esperti del settore.

 

Bibliografia

G. Fochi, Il segreto della chimica, Longanesi, 1999

J. Schwarcz, Radar, hula hoop e maialini giocherelloni, Dedalo, 2000

J. Emsley, Molecole in mostra, Dedalo, 1999

P. W. Atkins, Molecole, Zanichelli, 1992

H.W. Roesky, K. Möckel, Il luna park della chimica, Zanichelli, 1998

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Fonte: http://oldwww.unibas.it/utenti/villani/Eventi/Voglia%20di%20Chimica/Riani.doc

Sito web da visitare: http://oldwww.unibas.it

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