Texas

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Texas

“The Lone Star State”

Capitolo 1

1.1 Profilo geografico del Texas      

Il Texas e' il secondo stato degli Stati Uniti per estensione dopo l’Alaska e si estende per 1244 km da est a ovest e 1289 km da nord a sud, coprendo un'area di 692.563 km quadrati pari al 7,5% dell' intero territorio della nazione. La grande vastita' dello stato e la sua collocazione geografica fanno si' che in Texas si possa riscontrare una incredibile molteplicita' di aree naturali, geografiche, geomorfologiche e climatiche, e ognuna di queste aree e' poi suddivisibile in tutta una serie di ulteriori sub-regioni con tratti propri unici e inconfondibili. Risulta pertanto difficile individuare con chiarezza le varie regioni naturali dello stato, tracciarne i confini e farne un'analisi geografica.

 

1.2 clima               

Il Texas gode di un clima mediterraneo. L’inverno è assai mite, in particolare lungo il litorale, caratterizzato anche da una maggiore umidità in tutte le stagioni; le temperature si abbassano notevolmente quando venti settentrionali portano aria polare. L’estate è torrida e asciutta nella regione nel Nord dello Stato, mentre a Sud è mitigata dalle brezze marine.

L’area della Costa del Golfo intorno a Houston è caratterizzata da una temperatura media di circa 70° F (21° C) e mediamente cadono intorno ai 45 inches (1.143 millimetri) di pioggia, mentre nel Panhandle la temperatura media è di circa 60° F (16° C) e cadono mediamente 20 inches (508 millimetri) di pioggia. La regione più secca è quella del Trans-Pecos, mentre la più umida è l’area sud orientale.  

 

Le regioni più meridionali conoscono assai raramente il freddo. A Brownsville per esempio, la città più meridionale del Texas, non si e’ registrata nessuna nevicata significativa per tutto il 20° secolo, mentre nelle regioni nord occidentali cadono mediamente 23 inches (584,2 millimetri) di neve all’anno. 


1.3 Popolazione

In termini demografici, il Texas con i suoi 22.859.968 abitanti (secondo i dati del US Census Bureau aggiornati al 2005), risulta essere il secondo stato piu’ popoloso degli USA, dopo la California. Sempre dati Census indicano che l’ 82.5 % della popolazione vive nelle aree metropolitane, contribuendo tra il 1990 e il 2000 per il  91 % alla percentuale di crescita dell’ intera popolazione texana (che negli ultimi dieci anni ha subito un incremento di oltre 5 milioni di abitanti).

Il Texas ospita tre delle dieci citta’ piu’ popolose degli USA: Houston (2,0 ml. abitanti), Dallas (1,4 ml.)  e San Antonio (1,2 ml.). Secondo le stime del Texas State Data Center alla universitá A&M, un aumento considerevole della popolazione è previsto per i prossimi decenni. Si prevede che la popolazione texana raggiungera’ i 35 milioni di unita’ entro il 2040, di cui 83% di origine messicana, superando di gran lunga il numero della popolazione bianca non ispanica.
Nel 2005 il Texas e’ diventato il  quarto stato “majority-minority’, poiché le minoranze sono arrivate a rappresentare il 50.2% dell’intera popolazione.

 

Stime di crescita demografica fino al 2025 :
Confronto tra Texas, California, Illinois e New York

 

 

 

Texas

California

Illinois

New   York

Popolazione 2001

21325

34501

12482

19011

Popolazione 2015

24280

41373

12808

18916

Popolazione 2025

27183

49285

13440

19830

Variazione % 2001-2015

13.9

19.9

2.6

-0.5

Variazione % 2001-2025

27.5

42.9

2.7

4.3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Densità: 79.6 per chilometro quadrato

Origine etnica (secondo  le stime Census del 2004): 

- (Totale Bianca 83.3 %)          - Bianca non ispanica 49.8%

- Ispanica  34.6%

- Afroamericana 11.7 %

- Asiatica 3.2%

- Altro 1.8

 

 

1.4 Citta’ principali

Austin (Capitale dello Stato) con 656.562 abitanti, che la rendono la quarta città più grande del texas e la sedicesima di tutti gli Stati Uniti. 

 

Houston  2.009.690  (che, con i sobborghi, raggiunge i 4.7 milioni di abitanti)

 

Dallas-Fort Worth 1.406.667     

 

 

San Antonio 1.236.249

                                        

Capitolo 2

2.1 Profilo Politico

L' attuale Costituzione dello stato del Texas e' entrata in vigore il 17 febbraio 1876 e, ininterrottamente da allora, seppure piu' volte emendata, aggiornata e corretta, ne regola la vita politica e amministrativa.

Austin, capitale dello Stato, e’ sede del governo texano.

La forma di governo adottata e' quella repubblicana di tipo presidenziale basata su una netta divisione dei            poteri fra potere legislativo, potere, giudiziario e potere esecutivo.

Il potere legislativo e' esercitato dalla Legislature, cioe' dal Parlamento, organizzato in forma bicamerale. Il Senato si compone di 31 membri che restano in carica 4 anni e che si rinnovano per meta' ogni 2 anni mentre la camera conta 150 deputati rinnovati in toto ogni 2 anni.
Il rispetto del mandato affidato loro dagli elettori da parte dei deputati e' garantito dal fatto che le sedute della Legislature sono pubbliche e aperte e che qualsiasi votazione in aula viene fatta a viva voce, in modo tale che sia chiaro il tipo di decisione presa da ciascun parlamentare senza il rischio di franchi tiratori. Per garantire l’equa rappresentanza in Parlamento dei vari interessi locali e settoriali dello stato, la costituzione prevede l'automatica decadenza della carica di un senatore o di un deputato nel caso in cui si trasferisca al di fuori della circoscrizione elettorale in cui e' stato eletto e nella quale, per candidarsi come suo rappresentante, doveva essere cittadino residente gia' da un periodo di tempo determinato.

Il potere esecutivo e' affidato al Governo, costituito dal Governatore (attualmente in carica il repubblicano Rick Perry dopo la conferma delle elezioni del 7 novembre 2006), dal suo vice o Lieutenant Governor (il riconfermato David Dewhurst), dal Segretario di Stato, dal Revisore dei Conti Pubblici, dal Commissario del General Land Office e dal Procuratore Generale dello Stato. Tutti i componenti del governo ricoprono cariche elettive, eccetto il Segretario di Stato che e' nominato dal Senato su indicazione del Governatore, e restano in carica 4 anni. Anche in riferimento al potere esecutivo la costituzione si fa garante della piu' totale imparzialita' del governo, imponendo specificatamente che il governatore, una volta eletto, non possa mantenere o assumere cariche di qualsiasi tipo oltre a quella di capo dell' esecutivo e gli si fa esplicito divieto di ricevere qualsiasi tipo di titolo onorario, doni, compensi o vitalizi da soggetti esterni.
Conformemente alla tradizione giuridico-costituzionale statunitense, anche in Texas il potere esecutivo e quello legislativo si bilanciano e si controllano vicendevolmente. Il parlamento deve approvare ogni anno il bilancio preventivo e il bilancio consuntivo dello Stato presentati dal Governo e spetta al Senato concedere il via libera alle nomine dei pubblici ufficiali proposte dal Governatore; d’ altra parte, ogni legge votata dalla Legislatura deve obbligatoriamente passare attraverso l'Ufficio del Governatore per la sua approvazione e, in caso ciò non avvenisse, il testo della legge viene rimandato alle Camere per una ulteriore verifica.

Il 2006, oltre a essere l’anno delle elezioni di mid-term per il Parlamento nazionale americano, ha rappresentato anche l’anno in cui si è rinnovata la composizione del Parlamento texano. Il 7 novembre 2006, infatti, confermando, sia pure in minor misura che in passato, il proprio “isolamento” rispetto alle tendenze nazionali, il Texas ha visto il partito repubblicano tenere sostanzialmente le proprie posizioni, mentre i democratici hanno registrato segnali incoraggianti, con la vittoria di Nick Lampson nel distretto 22 della Camera dei Rappresentanti, ed a livello locale.I risultati della corsa al Governatorato sono andati secondo le previsioni della vigilia. Il repubblicano Perry e` stato rieletto, sia pure con una pluralita` di voti (39,1 %) e non la maggioranza. Nessuno degli altri candidati e` riuscito a galvanizzare intorno alla propria candidatura i numerosi scontenti.

L’analisi del voto per il Campidoglio di Austin mostra pero` alcuni dati significativi, come hanno sostenuto alcuni noti analisti politici dello Stato in un seminario organizzato oggi dalla Greater Houston Partnership per analizzare il voto locale. Anche se vittoriosi, i repubblicani appaiono meno baldanzosi che in passato: nel 2002, Perry aveva vinto con il 58% dei voti. Il candidato democratico Bell, che i sondaggi davano al 22%, e` riuscito ad andare al di la` delle previsioni, ottenendo il 29,8%,  anche a seguito dell’afflusso di denaro pervenutogli nelle ultime tre settimane dall’avvocato di Houston John O’Quinn, che gli ha consentito, sia pure in extremis, di lanciare una campagna pubblicitaria televisiva.
Vi è stato anche chi speculava che probabilmente i democratici, con un candidato piu` carismatico e con un elettorato meno frammentato - a causa della presenza dei due candidati indipendenti Strayhorn (18%) e Friedman (12.6%) - avrebbero potuto lanciare a Perry una sfida ben piu` temibile. Uno degli organizzatori della campagna di Perry ha fatto notare come sia stata soprattutto la signora Strayhorn a dividere i democratici, sottraendo di fatto a Bell numerosi voti,  in particolare quelli che facevano capo alle associazioni degli insegnanti.

Anche la composizione etnica del voto appare interessante. Secondo gli stessi commentatori, i repubblicani avrebbero perso voti fra gli elettori di origine anglosassone, mentre Perry sarebbe riuscito a mantenere  la stessa percentuale di voto ispanico e afro-americano su cui aveva contato nel 2002. Non ci sarebbe stato dunque quel massiccio passaggio di elettori di origine ispanica dai repubblicani ai democratici, che molti ipotizzavano alla vigilia delle elezioni, soprattutto a seguito delle posizioni assunte dai primi in materia migratoria. Quanto poi alla composizione sociale del voto, Perry si sarebbe assicurato tutto il Texas rurale, mentre la battaglia per le aree urbane e suburbane sarebbe stata molto piu` aperta: qui i democratici sarebbero  riusciti a migliorare le proprie posizioni.

A livello nazionale i repubblicani, oltre a registrare la conferma a larga maggioranza (61,8 %) del Senatore Kay Bailey Hutchison, hanno tenuto anche alla Camera dei Rappresentanti, sia pure con una importante eccezione: la vittoria di Nick Lampson (fra l’altro di origine italiana) nella circoscrizione elettorale che era stata di Tom DeLay. Con il 51,8% dei voti, in un distretto considerato fortemente repubblicano, Lampson ha sconfitto la “write in candidate” Sheila Sekula-Gibbs, che ha ottenuto il 41 % dei voti e che e` riuscita comunque a vincere l’elezione suppletiva per il completamento del mandato lasciato libero da DeLay al momento delle dimissioni.
Mentre il distretto 17, pur considerato prevalentemente repubblicano, e` rimasto saldamente nelle mani del democratico Chet Edwards ( 58% dei voti), i democratici sono riusciti a costringere al ballottaggio, nel distretto 23, il rappresentante uscente, il repubblicano Henry Bonilla che, per  poco (48,1%), non e` riuscito a conseguire la maggioranza assoluta. Il suo sfidante al ballottaggio – che si è tenuto il 12 dicembre – è stato il democratico Ciro Rodriguez che, con il 20,3% dei voti, si e` piazzato al primo posto fra i sei sfidanti (di cui 5 democratici). Il risultato del ballottaggio ha visto la sconfitta del candidato repubblicano dopo ben sette mandati e l’affermazione del candidato democratico Ciro Rodriguez.
Segnali incoraggianti per questi ultimi vengono dalle elezioni per la Camera dei Rappresentanti del Texas. Essi hanno infatti guadagnato cinque seggi, passando da 64 a 69: il partito repubblicano ha mantenuto pero` una salda la maggioranza con 81 seggi. Anche a livello locale i democratici hanno ottenuto risultati migliori rispetto al passato. Sono considerati sorprendenti in particolare quelli della Contea di Dallas, in cui il giudice ed alcune altre cariche sono passate in blocco ai democratici.

 

Nel quadro piu` ampio dei risultati elettorali a livello nazionale emerge in Texas una certa preoccupazione per la possibile diminuzione dell’influenza del Stato nel Congresso USA . In quello uscente i repubblicani del Texas avevano la delegazione piu` numerosa nell’ambito del loro partito. Tale delegazione fa ora parte della minoranza, mentre la delegazione democratica non sembra avere,  almeno ad un primo esame, quella “seniority” necessaria per ottenere la guida di alcuni comitati di rilievo che in passato avevano assicurato a questo Stato vantaggi, soprattutto in termini di stanziamenti di fondi federali. Si fa notare come nessun texano figuri nei ranghi della leadership democratica e come comunque i deputati qui eletti non siano particolarmente vicini alla nuova speaker della Camera Nancy Pelosi. Altri pero` sottolineano in positivo il legame personale della Pelosi con il Texas: una figlia risiede infatti a Houston.
Il potere giudiziario e' esercitato dalla magistratura che divide i suoi compiti tra la Corte Suprema, la Corte Criminale di Appello, le Corti Distrettuali, le Corti di Contea e quelle Municipali, le Corti Commissariali (che controllano i bilanci degli enti locali) e le Corti dei Giudici            di        Pace.
Alla gestione del potere giudiziario i cittadini partecipano direttamente eleggendo alle scadenze (differenti a seconda degli ordini e dei gradi dei magistrati) i componenti dell' apparato giudiziario. L' operato della Magistratura, pur indipendente, e' posto sotto il controllo di tutti i poteri dello stato e anche dei cittadini attraverso la State Commission on Judicial Conduct, molto simile per competenze al nostro Consiglio Superiore della Magistratura. La commissione si compone di 11 membri in parte giudici, in parte membri dell' Avvocatura dello Stato e in parte privati cittadini. Il Parlamento, pur non scegliendo direttamente nessun commissario, ha comunque il compito di ratificare o respingere ogni nomina.

 

Capitolo 3 

 

3.1 Economia del Texas
Lo Stato del Texas, in base ad uno studio della Federal Deposit Insurance Corp. (FDIC) -agenzia governativa che veglia sulla stabilità finanziaria e tutela la fiducia nel sistema bancario negli USA - risulta fra le aree statunitensi a maggiore sviluppo economico negli ultimi anni: e’ infatti il terzo stato dell'Unione per prodotto interno lordo situandosi, con 884 miliardi di dollari, dopo la California e lo Stato di New York.

Grazie alla sua posizione geografica, inoltre, il Texas rappresenta un importante punto di accesso verso il Messico e l’America Latina: i 2/3 del commercio degli Usa con il Messico, infatti, passano attraverso il Texas, facilitati da un confine che si estende per 1.248 miglia (pari a circa 2.000 chilometri).

 

Il Texas, grazie ad una forza lavoro giovane e ad un costo della vita relativamente basso, risulta essere un territorio estremamente favorevole al business. Dopo il rallentamento dei primi anni 2000, oggi l’economia texana, tradizionalmente legata all’agricoltura e all’energia, sta vivendo un periodo di vertiginoso sviluppo, forte di una crescita occupazionale superiore alla media U.S. e della elevata presenza di una forza lavoro altamente qualificata, soprattutto in alcuni settori, quali l’high tech, le telecomunicazioni e le biotecnologie.
Ad Austin, si trova un grande distretto industriale composto da aziende specializzate nella produzione di hardware, software e semiconduttori, che rendono quest’area uno dei più grandi centri al mondo nell’ high tech. Lo sviluppo di queste aziende nel settore high tech è stato possibile grazie alla diffusione delle nuove tecnologie informatiche, abbinate al notevole spirito imprenditoriale texano

Tra i settori di specializzazione dello Stato, il metalmeccanico rappresenta il 22% del PIL, l’elettronica-elettrotecnica il 12%, l’industria agro-alimentare il 9%, la chimica l’8% e la produzione di mezzi di trasporto il 7%.

Nello Stato sono presenti numerose aziende multinazionali soprattutto nel settore delle telecomunicazioni e dell’energia, ma il Texas offre opportunità di business particolarmente interessanti anche alle piccole e medie imprese, soprattutto per le esportazioni.

 

La tabella sottostante riporta le variazioni percentuali tra il marzo 2005 ed il marzo 2006, relative ai settori industriali di maggior interesse per il Paese.  Da essa si evince che il settore manifatturiero e’ cresciuto del 3.3%, la produzione di beni durevoli e’ aumentata del 2.6%, quella di beni non durevoli del 4.2%, mentre i prodotti d’estrazione sono aumentati del 4.5% e le “utilities” sono aumentate dell’ 1.7%.

 

Texas Industrial Production Index (TIPI)-  Confronto tra Marzo 2005 e Marzo 2006:

 

3.2 Mercato del lavoro
Il Texas occupa circa 11 milioni di lavoratori non agricoli (con un significativo aumento di  153,500 posti di lavoro nel 2005, per una percentuale di crescita annuale del 1.6 %),  di cui il 44% è rappresentato da donne. L’età media della popolazione è bassa, un fattore che garantisce un’abbondante offerta di lavoro nel lungo periodo. Il settore “Salute ed Insegnamento” risulta, nel 2005, quello che ha maggiormente incrementato il numero di posti di lavoro, guadagnandone 33 mila, pari ad una crescita del 2.9%.

In base ai dati forniti dal Dipartimento del Lavoro, la forza lavoro è impegnata prevalentemente nei settori dei servizi,  del commercio e della pubblica amministrazione.
Grazie al significativo balzo negli ultimi dieci anni nel settore informatico e delle telecomunicazioni, il numero di addetti di tale settore ha raggiunto le 592,000 unità, portando il Texas al secondo posto negli USA. La manodopera è altamente qualificata e presenta una percentuale di laureati prossima al 25%, in prevalenza ingegneri e scienziati.
In particolare, i settori che presentano la maggior redditività sono il manufatturiero, il chimico (resina, farmaceutica, biotecnologia) e l’industria elettronica (attrezzature per telecomunicazioni e prodotti micro-elettronici). 2
Per quanto riguarda la produttività, l’economia texana ha chiuso l’anno 2005 in rialzo, segnando il record di produttività dal 2000. Il numero di occupati è salito di circa il 2.1% dall’anno precedente.3 Le previsioni della Federal Reserve stimano per il 2006 una crescita della percentuale degli occupati del 2.8%. Per quanto riguarda la disoccupazione in Texas, la percentuale del primo trimestre 2006 era del 5.0%, dato leggermente superiore alla media U.S., attestata al 4.7-8% (vedi tabella), ma coincidente al tasso (5,1) pre-uragani. 4

 

DATI AGGIORNATI MAGGIO 2006

TEXAS

Forza lavoro 11.3 milioni

Occupati 10.790 milioni

Disoccupati 563.824 milioni

Percentuale 5.0%

 

U.S.A.

Forza lavoro 150 milioni

Occupati 143.641 milioni

Disoccupati 7.2 milioni

Percentuale 4.7-4.8%

 

 

 

 

Il salario medio in Texas risulta del 15 % inferiore alla media nazionale e si attesta sui 12.57 $ orari, contro i 14.83 $ della media statunitense. Cio’ rende il Texas una “location” competitiva per gli investitori.
Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA), il reddito pro-capite texano è aumentato nel  2005. I dati BEA del terzo trimestre 2005 posizionano il Texas al quattordicesimo posto a livello nazionale per reddito pro-capite, con leggeri aumenti nel corso dell'anno.  Nel 2004, il Texas ha avuto un reddito pro-capite complessivo (TPI=Total Personal Income) di $690.376.069 che posiziona lo stato al terzo posto a livello nazionale e rivela un aumento del 6 % rispetto al 2003. Dallas e Houston risulatano le citta’ con piu elevati livelli di reddito.

 

Popolazione  22.859.968 milioni di abitanti
Forza Lavoro 11,3 milioni
Disoccupazione 5.0  % (dato aggiornati primo semestre 2006)
Laureati (college) 24,7 % della popolazione
Prodotto interno lordo: $  927.4  (dato 2005)  
Reddito pro capite: $ 32,462 (dato 2005, in aumento del 5,6 % rispetto al 2004
94 %della media nazionale pari a  $ 34,586 nel 2005
27 posto nella classifica degli Stati Uniti
Investimenti Esteri   96.6 miliardi di US $
Esportazioni  $ 128,761 miliardi di dollari    
Zone di Commercio Estero 29
Aeroporti 27
Porti Commerciali 13. 5

 

5Il  Dallas Fed’s Texas Coincident Index , un indice economico ciclico che sintetizza gli attuali indicatori economici e’ salito del 3.2 % nel 2005, segnalando  una positiva espansione (Tabella 1). Mentre l’indice di crescita dell’ index ha rallentato da agosto a dicembre 2005, soprattutto a causa dell’aumento del tasso di disoccupazione legato agli uragani dell’estate 2005, esso ha cominciato ad aumentare di nuovo in dicembre, ad una media mensile del 2.7 %. 6

 

Secondo le previsioni pubblicate dal Texas Comptroller of Public Accounts, il reddito pro-capite medio annuale del Texas continuera’ a crescere in misura superiore alla media degli Stati Uniti.

 

 Dati economici e demografici di Texas e Stati Uniti a confronto:

 

                                                                                                                                                                                                          

                    CRESCITA MEDIA ANNUALE

 

 

1983-1993

1993-2003

2003-2013

2013-2023

1983-2003

2003-2023

TEXAS

P.I.L.

3.50%

4.40%

3.90%

3.00%

3.90%

3.50%

REDDITO PRO-CAPITE

6.30%

6%

6.50%

7%

6.10%

6.80%

IMPIEGO SETTORE NON AGRICOLO

1.90%

2.40%

2.10%

1.60%

2.10%

1.80%

POPOLAZIONE

1.50%

2.00%

1.80%

1.30%

1.70%

1.50%

STATI UNITI

 

 

 

 

 

 

P.I.L.

3.20%

3.20%

3.30%

2.80%

3.20%

3.00%

REDDITO PRO-CAPITE

6.70%

5.10%

5.50%

6.50%

5.90%

6.00%

IMPIEGO SETTORE NON AGRICOLO

2.10%

1.60%

1.50%

1.00%

1.80%

1.20%

POPOLAZIONE

1.00%

1.30%

0.80%

0.80%

1.10%

0.80%

 

 

 

3.3 Ricerca e sviluppo                        

 

Il Texas è particolarmente attento ai settori della ricerca e dello sviluppo, specialmente nei campi della medicina, biologia, scienze naturali, e ingegneria. Lo stato ospita circa 400 centri di ricerca  e un elevato numero di istituzioni hanno assunto importanza a livello internazionale, come il Sematech, specializzato nei semiconduttori, o il San Antonio’s Southwest Research Institute, operante nel campo dell’elettronica e computer, scienze ambientali e fisica nucleare, o ancora il Richardson Telecom Corridor, in cui si concentrano ben 350 società di telecomunicazioni.

I dati dell’ufficio brevetti&marchi statunitense rivelano che durante il 2005 in Texas sono stati pubblicati 5.660 brevetti, mentre sono state archiviate 12.951 richieste di brevetto, piazzando al secondo posto a livello nazionale, dietro solo alla California, come numero di brevetti richiesti ed emessi.
Nel 2003, con circa 4.3 miliardi spesi, il Lone Star State si e’  classificato al sesto posto a livello federale nella Ricerca e nello Sviluppo.

 

Il Centro NASA (National Aereonautics and Space Administration) “Johnson Space Center” di Houston è uno dei più grandi e prestigiosi istituti di ricerca degli Stati Uniti ed impiega numerosi tecnici ed ingegneri provenienti da tutto il mondo. Di particolare importanza é la collaborazione che questo istituto ha instaurato con l’Alenia Aeronautica di Torino, che produce moduli spaziali fondamentali per il completamento della stazione spaziale internazionale.

Il Texas è all’avanguardia anche nel campo della ricerca medica poiché ospita  un centro di ricerca di fama internazionale: il Texas Medical Center di Houston. L’istituto, che impiega piu’ di 65,000 addetti, concentra la sua attività nella ricerca scientifica, nell’applicazione e nello sviluppo delle tecnologie medicali e farmaceutiche; ogni anno più di 150 società beneficiano di queste ricerche, tramite l’acquisizione dei brevetti e dei diritti di applicazione industriale delle innovazioni già utilizzate in campo medico.
Infine, in Texas sono presenti quattro centri (Austin, Dallas, San Antonio e Bryan/College Station) per la promozione di aziende che sviluppano tecnologie dal forte potenziale commerciale.

 

 

 

 

Capitolo 4

Us Census Bureau - http://www.census.gov/population/projections/SummaryTabA1.pdf

5 http://www.bea.gov

6 http://www.dallasfed.org/data/hotstats/econ/econ0601.html

7 http://www.window.state.tx.us/

4.1 Commercio estero

 

Il Texas contribuisce in modo significativo alla ricchezza degli USA, con un valore delle importazioni riferite al 2005 pari a $ 235,512,947 miliardi di dollari e delle esportazioni pari a $ 128,761,036 miliardi di dollari. La crescita delle esportazioni e’ stata del 5.3 % nei primi 5 mesi del 2006 (rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente) e del 9.82 % nel 2005 rispetto al 2004 ($11.5 miliardi di dollari in piú).
Nel 2005, per il quarto anno consecutivo, il Texas si e’ posizionato al primo posto fra gli Stati americani per valore totale delle esportazioni. 8

 

Classifica

Sigla

Descrizione

TOTALE
2003

TOTALE 2004

TOTALE 2005

MAGGIO 2005 YTD

MAGGIO 2006 YTD

%2004- 2005

 

 

TOTALE  COMPLESSIVO
TUTTI STATI

723,743,176,992.

817,935,848,814.

904,379,818,171.

366,768,970,738.

415,892,761,251.

10.57

1

TX

TEXAS

98,846,082,565.

117,244,970,494.

128,761,036,151.

52,350,636,342.

59,300,877,573.

9.82

2

CA

CALIFORNIA

93,994,882,282.

109,967,840,247.

116,818,585,165.

47,470,555,805.

51,721,645,680.

6.23

3

NY

NEW YORK

39,180,708,413.

44,400,728,905.

50,492,176,404.

20,770,293,738.

22,301,633,315.

13.72

4

WA

WASHINGTON

34,172,826,419.

33,792,503,705.

37,948,360,874.

14,433,232,519.

20,595,870,361.

12.30

5

MI

MICHIGAN

32,941,108,751.

35,625,007,725.

37,584,052,274.

15,718,722,159.

17,235,527,260.

5.50

 

4.2 Esportazioni

I principali mercati di esportazione, grazie al North American Free Trade Agreement (NAFTA), sono il Messico e il Canada, che hanno assorbito oltre il 50% delle esportazioni totali dello stato nel 2005. Inoltre, anche i paesi dell’Estremo Oriente (Cina, Corea del Sud, Taiwan, Singapore e Giappone)  sono in cima alla lista dei mercati di destinazione dei prodotti, seguiti dai Paesi Bassi e dal Regno Unito.
Il Messico continua a mantenere il primato, con $ 50,136,776 miliardi di dollari. Nel 2005 le esportazioni verso questo paese sono cresciute  del 9.7 % rispetto al 2004 ($ 45,707,391); il Canada si piazza ancora al secondo posto con $ 14,664,626,  mentre le esportazioni verso l ‘Asia (con l’esclusione della Cina) sono aumentate del 5.2 %. Quelle verso la Cina e l’ America Latina (escluso il Messico), che avevano subito un declino negli ultimi mesi del 2005, nel primo semestre del 2006 sono cresciute rispettivamente  del 14.9 % e del 18.5 % . Solo quelle verso l’Unione Europea sono scese nei primi mesi del 2006 dello 0.1 % rispetto al periodo finale del 2005 (ciononostante le esportazioni  verso i paesi europei rimangano superiori a quelle degli scorsi anni). (Tabella 1)

 

I prodotti maggiormente esportati sono stati prodotti chimici, prodotti dell’industria meccanica, elettronica e computer, attrezzature e accessori per il trasporto e prodotti petroliferi e minerari.

 

Esportazioni totali: $ 128,761 miliardi di dollari (nel 2005)

Esportazioni verso l’ Unione Europea:  $ 14,291,182 (2005) miliardi di dollari;  $ 3,806,752 mld. (primo trimestre 2006)

Esportazioni verso l’Italia: $ 784,547,561 dollari (2005); $ 185,701 ml. (primo trimestre 2006)

 

Mercati di esportazione:

Considerando i settori merceologici, le esportazioni di prodotti chimici sono aumentate del 9.6 % nel primo trimestre del 2006, mentre quelle di prodotti dell’industria meccanica e dell’ elettronica & computer sono aumentate piú moderatamente, rispettivamente dell’ 1% e dell’ 1.9 % (Tabella 2). Le esportazioni di attrezzature e accessori per il trasporto sono state, nel primo trimestre 2006, piú alte del 19.1 % rispetto al primo trimestre 2005. Nel 2005 i dieci settori merceologici piú esportati dal Texas sono stati computer & elettronica, prodotti chimici, macchinari non elettrici, attrezzature e accessori per il trasporto, apparecchiature elettroniche/componenti, petrolio, prodotti metallici, prodotti in plastica e gomma, prodotti alimentari e prodotti metallurgici.9

 

Esportazioni per settori merceologici

 

Esportazioni dal Texas verso il mondo (primi 25 paesi)

 


spacerPartner

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spacer          2003

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           2004

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2005

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2005 thru March

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2006 thru March

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Totale Mondo

98,846,083

117,244,970

 128,761,036

30,583,734

34,826,370

 

Messico

41,561,359

 45,707,391

50,136,776

11,825,511

    13,582,330

 

Canada

10,808,651

 12,398,683

14,664,626

3,616,852

3,901,911

 

Cina

3,059,559

4,455,739

4,901,323

1,081,136

1,400,268

 

Corea del Sud

2,777,313

5,022,075

4,622,776

1,210,146

1,331,727

 

Taiwan

2,765,451

4,001,901

3,459,091

992,327

824,023

 

Singapore

2,288,961

3,409,586

3,260,401

846,642

714,732

 

Giappone

2,707,902

2,608,728

2,741,095

674,233

708,532

 

Paesi Bassi

1,733,003

2,472,025

2,652,595

648,853

747,745

 

Regno Unito

2,129,828

2,283,516

2,522,924

577,978

646,732

 

Brasile

1,633,846

1,737,317

2,271,335

456,725

620,404

 

Belgio

1,631,453

2,023,304

2,176,633

549,577

514,642

 

Emirati Arabi Uniti

521,599

729,841

1,955,924

256,964

633,453

 

Malesia

2,127,047

2,552,313

1,755,129

435,891

480,119

 

Germania

1,582,675

1,592,676

1,716,444

380,828

468,553

 

Venezuela

783,120

1,150,314

1,593,524

370,223

549,222

 

Filippine

2,258,004

1,678,058

1,526,590

395,692

293,320

 

Colombia

817,883

1,144,419

1,374,031

339,839

339,224

 

Francia

905,465

1,162,053

1,266,720

278,285

362,675

 

Arabia Saudita

897,095

967,844

1,155,690

235,067

280,918

 

Australia

749,232

935,103

1,110,885

263,444

299,872

 

Cile

332,641

698,529

1,082,873

273,968

255,735

 

Hong Kong

803,238

892,797

1,039,737

 277,921

263,674

 

India

568,779

          

783,666

    967,982                            

                239,080                    258,572

 

 

 

 

 

 

 

Esportazioni totali Texas verso il mondo, 2001-2005
Ranked by 2005 Export Value10

 

   State

2001

2002

2003

2004

2005

Dollar Change, 2001-2005

Dollar Change, 2004-2005

Percent Change, 2004-2005

Texas

94,995,266

95,396,197

98,846,083

117,244,970

128,761,036

33,765,770

11,516,066

9.82

 

 

Il Texas e la California, generando rispettivamente circa il 14 % dell’export totale degli Stati Uniti, sono, a livello nazionale, leader nel settore.
Nell’ultimo trimestre del 2005, il 14.5 % delle esportazioni statunitense risultano infatti provenienti dal Texas, il 13 % dalla California, ed infine il 5.5 % dallo Stato di New York
La California, grazie alla spinta dell’industria elettronica, ha guidato il mercato fino al 2002; Da allora, le vendite oltre-oceano dello stato hanno continuato ad aumentare, ma l’ export totale del Texas ha superato quello californiano.
Le ragioni di questo sorpasso sono da ricondurre al fortissimo sviluppo del settore dell’ high tech e delle  nuove tecnologie informatiche  avvenuto in Texas nelle ultimi anni.11

 

 

4.3 Importazioni (dal mondo in texas)

   I principali paesi da cui il Texas importa beni sono Messico, Venezuela, Cina e Arabia Saudita.

I Port Level data del Bureau of Economic Analysis indicano che nel 2005 le importazioni  portuali del Texas sono state  di $235.5 miliardi di dollari, con un aumento rispetto ai $ 202.3 miliardi del 2004.12
Nel 2005 le importazioni texane dai primi dieci paesi importatori sono ammontate a $181,299,964 miliardi di dollari.

Il Messico, partner commerciale NAFTA, si classifica al primo posto con circa $116.3 miliardi in  prodotti importati, che corrisponde quasi al 50 %  dell’import totale texano. Altro partner NAFTA, il  Canada si classifica invece al ventesimo posto per importazioni, in stridente contrasto con il secondo posto che occupa nella classifica dell’export texano.

 I beni maggiormente importati, secondo il “2005 Texas Port Level Imports by Commodities” sono i macchinari per l’estrazione/lavorazione del petrolio ed i beni legati al settore delle telecomunicazioni e dell’hightech.13
Le importazioni del settore energetico (comprendenti petrolio, gas, carbone e macchinari generatori di energia) ammontano a  $ 87.8 miliardi , il 37 % delle  importazioni portuali texane del 2005.13

 

 

 

 

 

 

 

 

Tabella importazioni15:

 

TOTALE  Importazioni 2005:
(In miliardi di $ dollari)

Messico $116,306,972,846
Venezuela $12,913,775,060
Cina $12,262,013,036
Arabia  Saudita $9,439,877,361
Nigeria $6,220,645,216
Regno Unito $5,711,673,539
Germania $5,389,921,273
Algeria $4,815,520,841
Iraq $4,666,235,565
Russia $3,573,329,547
Altri paesi $54,212,983,709

Totale importazioni  $ 235,512,947,993 miliardi
Totale primi 10 paesi importatori  $181,299,964,284 miliardi

 

 

2005 Importazioni per gruppi merceologici:

Gruppi Merceologici
Macchinari  $87,817,568,966
Macchinari industriali vari e componentistica $41,256,200,893
Telecomunicazioni & Apparecchiature elettroniche/componenti $25,339,921,617
Veicoli e trasporti $24,718,578,142
Metalli e minerali $15,629,140,460
Altro $13,838,375,264
Prodotti chimici e plastici $10,004,383,400
Abbigliamento & Prodotti tessili $7,617,073,868
Cibo e Tabacco $5,996,701,292
Carta & Legname $1,633,470,824
Medicinali e prodotti farmaceutici  $949,390,728
Agricoltura & Bestiame $712,142,539

Totale Importazioni Texas $235,512,947,993 miliardi

 

4.4 Interscambio texas – italia        

L'interscambio con l’Italia cresce lentamente ma in modo costante:  una considerevole crescita del reddito disponibile, la formazione di un modello di consumo piu’ esigente insieme ad un forte interesse per il “made in Italy” rendono infatti  il Texas un ideale mercato di sbocco per i prodotti italiani.

L’Italia esporta in Texas prevalentemente beni industriali (macchinari e componentistica, apparecchiature elettroniche, materiali da costruzione, prodotti per l'industria petrolifera e chimica, trattori), marmo, piastrelle, arredamento, vino, abbigliamento e gioielli.

Per quanto concerne le importazioni, il nostro paese importa dal Texas principalmente prodotti e derivati del petrolio, prodotti chimici e cerealicoli, equipaggiamenti industriali, computer, attrezzature ed apparecchiature elettriche ed elettroniche.

L’Italia, con 2,5 miliardi di dollari di interscambio, e’ risultata nel 2005 essere il diciasettesimo partner commerciale del Texas (secondo i dati portuali e areoportuali forniti dal Port of Houston e dallo Houston Airport System e raccolti dalla rivista specializzata “Houston Trade Numbers”).16

 

  •      Totale Export Texas vs Italia  $ 784,547,56117  

 

           Top 5 Prodotti merceologici:      1. Arachidi (Noci, mandorle, pistacchi ecc.)
                                                                2. Pelle & pellame
                                                               3. Idrocarburi
                                                              4. Acrilonitriti, relativi composti
                                                             5. Macchinari (ricambi e parti)                                                                                                                             

 

  • Totale Import Texas ex Italia  $ 1,754,822,38818

 
Top 5 Prodotti merceologici:    1. Petrolio raffinato
                                                              2. Tubi e ricambi in acciaio
                                                             3. Valvole, componenti e ricambi per tubi
                                                             4. Piastrelle in ceramica
                                                            5. Macchinari (ricambi e parti)                                                                                                                              

 

 

 

 

Export Texas – Italia 2005: 17
(Texas vs Italia= $ 698,199,955 milioni) $ 698,199,955)

 

 

4.5 Principali gruppi presenti in Texas

Secondo una classifica riportata dallo Houston Chronicle, il 21 Maggio 2006:

Primi 20 del 2005 per profitti:

Frontier Oil, EOG Resources, Diamond Offshore Drilling, National Oilwell Varco, Marathon Oil Corp., Grant Prideco, Copano Energy, Lyondell Chemical Co., Oil States International, Grey Wolf, Global SantaFe Corp., Rowan Cos., Todco, Nabors Industries
Ultra Petroleum, Allis-Chalmers Energy, Parker Drilling Co., Floteck Industries, ConocoPhilipps, Dril-Quip, Heliix Energy Solutions Group, Quanta Services, Englobal Corp., Nacto Group, Halliburton.

 

Primi 20 per numero di occupati:

Wal-Mart Stores, Administaff, Continental Airlines, Exxon Mobil Corp., Memorial Hermann Healthcare System, UT M.D. Anderson Cancer Center, Kroger Co., Halliburton, Shell Oil Co.,N UT Medical Branch at Galveston, The Methodist Hospital System, Baylor College of Medicine, Landry’s Restaurants, HCA Gulf Coast Division, J.P. Morgan Chase, H-E-B, Harris County Hospital District, AT&T, BP America, St. Luke’s Episcopal Hospital.

 

Rapporto annuale stilato dalla rivista Fortune18 sulle 1000 maggiori societa’ americane
Nel 2006 la prima classificata “Exxon Mobil” e’ una società texana e 102 tra le 1000 societa’ classificate hanno sede nel Texas, tra le prime in classifica troviamo:


State Rank

Società

  Posizione

 Entrate
($ millioni)

Città

1

Exxon Mobil

1

339,938.0

Irving

2

ConocoPhillips

6

166,683.0

Houston

3

Valero Energy

15

81,362.0

San Antonio

4

Marathon Oil

23

58,958.0

Houston

5

Dell

25

55,908.0

Round Rock

6

AT&T

39

43,862.0

San Antonio

7

Plains All Amer. Pipeline

65

31,177.3

Houston

8

Sysco

68

30,281.9

Houston

9

Halliburton

103

20,994.0

Houston

10

AMR

105

20,712.0

Fort Worth

11

Electronic Data Systems

108

20,537.0

Plano

12

J.C. Penney

118

18,781.0

Plano

13

Lyondell Chemical

121

18,606.0

Houston

14

Tesoro

132

16,473.0

San Antonio

15

Kimberly-Clark

140

15,902.6

Irving

16

D.R. Horton

162

13,863.7

Fort Worth

17

Texas Instruments

167

13,392.0

Dallas

18

Fluor

169

13,161.1

Irving

19

Waste Management

170

13,074.0

Houston

20

Burlington No. Santa Fe

171

12,987.0

Fort Worth

21

Centex

175

12,859.7

Dallas

22

Enterprise Products

183

12,257.0

Houston

23

USAA

189

11,980.4

San Antonio

24

Continental Airlines

207

11,208.0

Houston

25

Dean Foods

216

10,900.3

Dallas

 

 

 

4.6 Principali societa’ italiane presenti in Texas:


Agusta Westland (Gruppo Finmeccanica, setttore aerospaziale), Alenia (Gruppo Finmeccanica, settore aerospaziale), American Marazzi Tile Inc. (Ceramiche Marazzi), Arquati Company USA (Arquati SpA, arredamento), Eni Petroleum Co. Inc. & Agip Exploration (Gruppo ENI SpA; Petrolio & Gas, Gpl per uso domestico, industriale, artigianale e agricolo), Ferrari of Houston (Ferrari, settore automobilistico), Forgital USA Inc, ILVA America Inc (ILVA Dalmine, acciaio), Indital USA (componenti metallici), Lamberti USA (settore petrolchimico), Mapei Corporation (Mapei), Moss Maritime Inc (Gruppo Saipem), MSC Mediterranean Shipping Company (trasporti marittimi), Nupi America (Nupi), Petromarine/ Bci Engineering Inc (Gruppo Saipem), Prysmian (ex Pirelli Cavi, settore energetico), River Cement Company (Cementeria Di Augusta SpA), Saipem America (Saipem S.p.A.), SASIB North America (SASIB SpA), Savino Del Bene Texas Inc. (Savino Del Bene, trasporti marittimi), Segafredo Zanetti USA Inc. (Segafredo Zanetti, caffe’), Snamprogetti USA Inc ( SNIA (SNIA SpA, biomedicina), Soilmec Branham Inc., ST Microelectronics (elettronica), Sonsub Inc (Gruppo Saipem), Tesmec USA Inc (TESMEC SrL), Trevisan Cometal North America (Gruppo Trevisan Cometal), Trialtir (Trialtir, ciclismo). 19

 

Capitolo 5

5.1 Investimenti Internazionali e opportunita’ commerciali

 

Grazie alla posizione geografica strategica - ancora più rilevante a seguito dell’introduzione del North American Free Trade Agreement (NAFTA) -, al basso costo della manodopera e dell’energia, il Texas risulta particolarmente attraente sia per gli investitori stranieri sia per gli esportatori internazionali.

Gli investimenti diretti stranieri hanno assunto un peso rilevante all’interno dell’economia texana, e si attestano intorno ai 96.6 miliardi di dollari, rappresentando il 10% del totale degli investimenti esteri negli USA e posizionando lo stato al secondo posto  nella nazione dopo la California. Gli investimenti provenienti dall’Europa raggiungono circa la metà del totale, mentre un’altra quota significativa è ricoperta dal Canada e dall’Estremo Oriente.
Il Texas si è guadagnato una reputazione di “Business Friendly” fornendo consistenti aiuti ed incentivi per favorire la disponibilità di capitale sia alle aziende che vogliono ampliarsi nello Stato, sia a società che vogliono intraprendere nuove attività,  permettendo  in questo modo alle aziende di essere più competitive nel mercato globale. Negli ultimi anni i nuovi investimenti hanno riguardato principalmente i semiconduttori, le telecomunicazioni e la chimica, con 1,907 aziende coinvolte che impiegano complessivamente 410,000 lavoratori.
Investimenti esteri: 96.6  miliardi di US $

8 http://www.wisertrade.org/home/data/export/mass/strank.html

9 http://www.dallasfed.org/data/hotstats/txexports

10 http://www.dallasfed.org/research/swe/2006/swe0601d.html;

11 http://www.dallasfed.org/data/hotstats/txexports

 

11  http://www.bidc.state.tx.us/cr/getreport.cfm

12 http://www.bidc.state.tx.us/2005TXImportsbyCommodities.pdf.

13 http://tse.export.gov

13 http://www.bidc.state.tx.us

15 www.census.gov/foreign-trade/reference/products/catalog/port.html

16 ‘Houston 2006 Trade Numbers’,  WorldCity; www.ustradenumbers.com

17 Cifra che non il include i dati relativi al commercio via terra.

18 Ibid.

17 Fonte: Texas Port Level Data from the Department of
Commerce, Bureau of the Census, Foreign Trade Division at
http://www.census.gov/foreigntrade/
reference/products/catalog/port.html

18
Fortune magazine, 17 Aprile 2006

19  http://www.bidc.state.tx.us/cr/

5.2 Energia

Un forte incentivo ad investire in Texas è costituito dall’energia, abbondante, sicura e meno costosa  rispetto al resto del Paese.
In particolare, nel 1999 è stata liberalizzata la fornitura al dettaglio di energia elettrica, provvedimento finalizzato all’abbattimento dei prezzi e all’introduzione di nuovi servizi. In Texas sono già attive ben 27 centrali elettriche, e altrettante sono in costruzione, mentre 31 progetti sono in fase di pianificazione. L’ufficio governativo dell’energia assegna al Texas il 3° posto per economicità del prezzo dell’elettricità, che risulta del 21% inferiore rispetto alla media nazionale, mentre i prezzi del petrolio e del gas naturale si collocano al 2° posto .
Il più grande fornitore di energia dello Stato e’ la Texas Utilities Company, che e’ all’avanguardia per i suoi servizi innovativi e per i prezzi competitivi, sia per il consumatore che per le industrie.
Data la crescente importanza della disponibilità di energia, le infrastrutture del Texas forniscono una abbondante e sicura offerta di energia per il futuro.

 

5.3 Infrastrutture       

 

La vocazione agli scambi commerciali del Texas è favorita da un insieme di infrastrutture per il trasporto e da una forte rete di telecomunicazioni. Congeniale all’apertura di attività imprenditoriali nonchè al movimento di persone, merci ed informazioni, il Texas, grazie alla sua posizione strategica si presenta pertanto come un territorio fertile dove poter investire.

TRASPORTI AEREI

Il Texas presenta uno tra i più estesi sistemi di trasporto della nazione, comprendendo 27 aeroporti in 24 città, di cui otto adibiti al traffico internazionale.
I 27 aeroporti texani sono utilizzati sia per il trasporto passeggeri sia per il trasporto di merci e sono collocati in posizione strategica e facilmente raggiungibili da qualsiasi parte dello Stato; oltre il 90% della popolazione abita entro 50 miglia di distanza da un aeroporto.
Il Dallas/Fort Worth International Airport è tra gli aeroporti più affollati al mondo e si posiziona al terzo posto negli USA per il numero di passeggeri in transito, avendo collegamenti diretti con il Canada, il Messico, l’Europa, il Sud America e l’Estremo Oriente.
Importante per i suoi collegamenti con le maggiori capitali del mondo è anche il George W. H. Bush
Intercontinental di Houston.

TRASPORTI TERRESTRI 

La rete stradale è la più estesa degli Stati Uniti e comunica con gli Stati limitrofi tramite otto grandi strade di comunicazione. La rete autostradale, la produzione rivolta all’export ed il
commercio interno hanno notevolmente contribuito a rafforzare il trasporto industriale, con
facilitazioni e strutture nello stoccaggio e nella distribuzione, consentendo il raggiungimento di
qualsiasi punto dello Stato sia con il trasporto su gomma, sia con quello su rotaia.

La rete ferroviaria raggiunge le 12,000 miglia di lunghezza e trasporta più di 300 milioni di tonnellate di merci ogni anno, rappresentando il 44% delle merci totali trasportate, di cui la maggior parte e’ destinata all’export.

 
TRASPORTI MARITTIMI

I 29 porti dislocati lungo la costa del Golfo del Texas trasportano oltre 406 millioni di tonnellate di merci all’anno.

 

5.3.1 Porto di houston        

 

Il Port of Houston svolge un ruolo di primissimo piano nell’attivita’ economica e mercantile del Texas: è infatti al primo posto negli Stati Uniti per il commercio internazionale ed e’ il più grande dei 13 porti con acqua profonda che si trovano in Texas.

Il porto detiene una serie di primati nell’ambito del commercio estero: da 9 anni e’ al
primo posto negli USA per tonnellaggio estero, da 14 e’ primo per valore delle importazioni e secondo per quantita’ totale di tonnellaggio, ed e’ infine il sesto porto a livello mondiale per valore totale di tonnellaggio.

Nel 2004 ha registrato un’attivita’ di interscambio (import/export) pari a 140 milioni di tonnellate, per un valore di 65, 9 miliardi di dollari.

 

Principali prodotti esportati:

  • Petrolio & prodotti petroliferi…...18,707,315 milioni di tonnellate - $ 3,247,646,945  miliardi
  • Prodotti chimici organici ..……….9,690,806   “          “         “        - $ 7,537,902,037      “         
  • Cereali e prodotti derivati……….. 5,812,587   “          “         “        - $ 0,8                        “         
  • Prodotti in plastica…………….….2,010,722   “          “         “        - $ 2,372,456,362      “           
  • Macchinari………………………..0,6              “          “          “       - $ 5,479,202,458      “           
  • Macchinari elettrici…………….…0,09            “          “         “        - $ 1,219,297,258      “ 

 

Principali prodotti importati:

    • Petrolio & prodotti petroliferi…..76,423,300 milioni di  tonnellate - $17,781,633,364 miliardi
  • Ferro e acciaio…………………..  5,757,432    “          “         “       - $ 3,688,381,733       “      
    • Fertilizzanti e minerali…………   4 ,695,230   “          “         “        - $ 2,1                        “  
    • Prodotti chimici organici……….. 4,052,226     “          “         “        - $ 2,063,683,243      “ 
    • Legno e prodotti derivati……….  799,377        “          “         “        - $ 0,5                        “ 
    • Veicoli eccetto ferroviari……….  0,2                “          “         “        - $ 1,872,805,953      “         

                       

 

 

5.3.2 Trans Texas Corridor

 

Il Trans Texas Corridor consiste in un imponente piano di potenziamento delle infrastrutture, che dovrebbe aumentare notevolmente la competitività economica dello Stato, agevolando l’industria locale ed attraendo nuovi investitori esteri, grazie al rafforzamento delle infrastrutture logistiche, in particolare della rete autostradale e ferroviaria. 
Il progetto, approvato dal Governatore nel 2002,  consiste nell’ammodernamento della rete autostradale e ferroviaria: dovrebbe infatti dotare il Texas di una rete autostradale con pedaggio di circa 6,500 km, con 3 corsie di marcia per direzione per i mezzi leggeri e 2 per i mezzi pesanti.  Prevede inoltre la costruzione di sei linee ferroviarie, di cui una ad alta velocità per il trasporto merci e una ad alta velocità per i pendolari. Il costo dell’infrastruttura autostradale è stato stimato intorno ai 7 milioni di dollari per ogni miglio.

Il progetto prevede anche la costruzione di reti di condutture più sicure per il trasporto di acqua, petrolio e gas naturale, elettricità e dati.

Il fine del Trans Texas Corridor è quello di permettere un più agevole e rapido spostamento delle persone e delle merci, apportando un maggiore sviluppo economico in tutto lo stato e creando nuove opportunità di commercio e di lavoro nelle aree periferiche meno sviluppate.
L’opera favorirà lo sviluppo economico delle città circostanti, favorendo, con molta probabilità, la creazione di nuovi centri urbani. Il Trans Texas Corridor, oltre a contribuire al decongestionamento delle aree metropolitane, dovrebbe far affluire maggiori entrate per il fisco derivanti dal pagamento del pedaggio.
Il progetto è aperto agli investitori esteri, che giocheranno un ruolo fondamentale nella realizzazione delle infrastrutture dello Stato e quindi potranno sfruttare opportunità di business significative.

 

 

Capitolo 6

 

6.1 Tassazione / Questioni fiscali

Il Texas é caratterizzato da una delle pressioni fiscali più basse degli USA, ben il 32% in meno della media nazionale. Non sono presenti né una tassa sul reddito personale, né quella sulle imprese, per le quali è prevista solo una tassa di concessione (franchise tax) calcolata sui ricavi netti e sui bonus erogati ai dirigenti dalle società con più di 35 azionisti.

Imposta sulle vendite e l'uso: esiste una imposta sulle vendite (corrispondente alla IVA) fissata al 6.25% per le vendite al dettaglio di beni materiali e di certi lavori e servizi, da cui sono esenti i macchinari e le attrezzature utilizzate nei processi produttivi, il gas naturale e l’elettricità se essenziali nella produzione. I comuni e le contee possono aggiungere un’addizionale, fino ad un massimo complessivo dell’8.25% con esenzioni

Imposta fondiaria (ad valorem): in Texas non è prevista una tassa statale sulla proprietà; tuttavia i beni immobili e quelli personali materiali sono tassati a livello locale dalle amministrazioni e dai distretti; le entita' locali hanno il potere di esentare beni di porto franco, con esenzioni. La base imponibile è il valore di mercato e la tassa viene calcolata dagli agenti delle imposte delle contee locali sul 100% del valore stimato.

Le imprese con uno o più dipendenti sono soggette ad una imposta sulla disoccupazione che nel 2001 era fissata tra lo 0.24% e il 6.24%.

Infine sono previste delle tasse sulle benzine, da cui sono in parte esentate le società di trasporto.

 

Tassazione dei redditi d’impresa:

Tassa di concessione per le imprese: grava su tutte le imprese che operano nello stato, calcolata in base al reddito netto tassabile e all'avanzo netto tassabile dallo stato; la ripartizione avviene con un singolo calcolo sulle entrate lorde; l'importo della tassa sul capitale fisso é 0.25% o $2.5 per ogni $1.000 di capitale netto tassabile; l'importo sull'avanzo netto e' del 4.5%; le imprese calcolano la tassa di concessione dovuta sul capitale fisso e sull'avanzo pagando poi la somma piu' alta delle due; non c'e' un minimo e non si paga se il giro d'affari e' inferiore a $100.

 

Tassazione anno 2005: Stati USA a confronto

Rank

State

State-Local taxes as % of per capita income

44

Florida

9.20%

43

Texas

9.30%

30

Illinois

9.80%

20

California

10.30%

2

New York

12.00%

                                              

 

                                  
Da quanto si evince dalla tabella, la pressione fiscale dello Stato del Texas per l’anno 2005 si e’ attestata al 9.30%, percentuale al di sotto della media nazionale pari al 10.10%. New York e’ stato per l’anno 2005 lo Stato con la maggior pressione fiscale (12.00%),  dopo il Maine (13.00%). Poco al di sopra della media nazionale si attesta la California con il 10.30%, seguita da Arizona (10.20%) e Michigan (10.10%).

 

 

Riforma del sistema fiscale texano:

introdotta dall’attuale Governatore del Texas, Rick Perry, entrera’ in vigore a partire dal 2007 e prevede:

  • riduzione graduale (entro l ‘autunno 2007) della tassa di proprieta’, dovuta dai titolari (privati o persone giuridiche) di beni immobili, da 1.50 a 1 dollaro per ogni 100 dollari di valore del bene;
  • introduzione di una “business tax” (che sostituisce la vecchia “corporate franchise tax” pagata soltanto dalle “Corporation”), calcolata in ragione dell’1 % o dell’0,5 dei ricavi lordi a seconda del tipo di societa’ cui si riferisce, e che, per la prima volta, colpisce anche molti “fornitori di servizi professionali” (come medici ed avvocati), organizzati in “partnerships” e quindi prima esenti. Tale nuova tassa dovrebbe generare non meno di 3,4 milioni di dollari di gettito annuale;
  • aumento di 1 dollaro a pacchetto dell’imposta sulle sigarette, a partire dal 1 gennaio 2007, con un introito annuo previsto di circa 700 milioni;
  • modifica della tassa sulla vendita di auto usate, basata sul valore standard del veicolo, non piu’ sul prezzo dichiarato di vendita;

 

Questa riforma introduce un sistema di tassazione basato su una piu’ equa ripartizione, ottenuta grazie all’ampliamento della base dei contribuenti.
Tra i principali beneficiari del nuovo sistema fiscale, vi sono le industrie chimiche e petrolifere e le grandi catene di vendita al dettaglio, titolari di grosse proprieta’ immobiliari, che dovranno pagare una imposta di proprieta’ notevolmente piu’ bassa.

 

Capitolo 7

 

7.1 Politica degli investimenti

Gli Incentivi

 

 Il Texas offre un’ ampia gamma di programmi finalizzati a migliorare la disponibilità di capitali sia per aziende che intendono dislocare la propria attività nello Stato, sia per quelle giá in esso operanti.

Incentivi industriali:

Obbligazioni sul reddito industriale, programma depositi agricoli vincolati, prestiti garantiti per nuove aziende agricole, programma finanziamenti per fattorie e ranch, programma per ricercare partner nel settore agricolo, fondo per le imprese texane, sviluppo industriale per le PMI, fondo per incubatori di PMI, fondo per lo sviluppo della produzione, programma per la rivitalizzazione del centro citta', programma per le zone industriali texane, zone da ripotenziare, programma per sviluppo e rinnovo delle zone urbane, recupero di impianti militari chiusi precedentemente, fondo accesso al capitale. Commissione per la forza lavoro del Texas: programma di risposta rapida (assistenza all'assunzione), programma di sviluppo delle abilita'. Fondi capitale del Texas: programma sviluppo beni immobili, programma sviluppo infrastrutture, programma per migliorare le principali strade.

 

Il Texas Enterprise Zone Program incoraggia la creazione e il mantenimento di lavoro permanente, e gli investimenti di capitali nelle aree economicamente più arretrate del Paese. Gli aiuti, sia statali che locali, possono consistere in rimborsi delle imposte pagate, riduzioni sulle imposte e sussidi e vengono assegnati sulla base del progetto di business.
Dal 1987 questo programma ha distribuito fondi per 12,3 miliardi di dollari.

Il State of Texas Small Business Industrial Revenue Bond permette alle imprese locali di emettere obbligazioni esenti da tasse, per il finanziamento dell’acquisto di terreni, di attrezzature per la produzione e per l’acquisizione di altre imprese. Le obbligazioni possono raggiungere un ammontare complessivo di 10 milioni di dollari con una validità massima di 40 anni.

La Small Business Administration (SBA) è un ente specializzato nell’erogazione di prestiti a breve e lungo termine alle piccole e medie imprese, che non riescono ad ottenere finanziamenti da parte di istituti bancari, nonostante dispongano di un buon credito.

Le imprese che invece non possiedono i requisiti necessari per l’ottenimento di crediti possono ricorrrere al programma Texas Capital Access Fund, che mira a finanziare le imprese che incontrano barriere nell’accesso ai capitali. Le aziende che partecipano a questo programma sono le piccole (fino a 100 dipendenti) e le medie (fino a 500), o le aziende no-profit. I profitti devono essere impiegati nel capitale circolante, o nell’acquisto, costruzione o leasing di “capital assets”, che includono stabilimenti e impianti.

 

Fonte: http://www.conshouston.esteri.it/resource/2006/12/7136_f_cons57ricercachiaralesevresutexas21dicembre.doc

Sito web da visitare: http://www.conshouston.esteri.it

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