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La Repubblica Federale Democratica dell’Etiopia è uno Stato dell’ Africa orientale. Il Paese è considerato la culla dell’umanità in seguito al ritrovamento di alcuni fossili di ominidi.
A partire dal IV secolo, l’ espansione araba tagliò i rapporti fra l’Etiopia e i territori dell’ Oriente e del Mediterraneo, costringendola all'isolamento. A partire dal XIV secolo, l’Etiopia fu contesa tra musulmani ed etiopici cristiani (Abissini) e, nella prima metà del XIX secolo,i territori etiopici cominciarono ad essere oggetto delle mire coloniali europee. Menelik, diventato re dell'Etiopia, dovette affrontare le iniziative politiche e militari dell'Italia che nel 1889 occupò l'Eritrea.
Il governo di Crispi, portò allo scontro con l'Italia che venne sconfitta ad Adua il primo marzo del 1896. Nell'ottobre del 1935, le truppe italiane riuscirono a conquistare l'Etiopia di cui il re d'Italia divenne imperatore. L'amministrazione italiana dell'Etiopia, cercò di “modernizzare” il Pese in modo da poterlo sfruttare come una vantaggiosa colonia, ma dovette anche reprimere i movimenti di resistenza locali.
Con la seconda guerra mondiale le truppe inglesi liberarono l'Etiopia che, nel 1974 venne proclamata una repubblica socialista. Nel 1977 fu firmato un accordo di cooperazione militare con l'URSS. Tale accordo si rivelò decisivo nella guerra che oppose Etiopia e Somalia per il possesso della regione dell'Ogaden; l'aiuto sovietico e cubano consentirono la vittoria degli etiopici. Nel biennio 1984-1985 il Paese viene colpito da una carestia di vastissime proporzioni che determina la morte di 8 milioni di persone.
Stremato da golpe sanguinosi, rivolte, siccità su larga scala, dal problema dei rifugiati, nel 1991, il regime socialista con a capo Menghhistu Hailè Mariam, viene deposto da una coalizione di forze ribelli, il FRDPE. Tuttavia, nel 1994 viene eletta un'Assemblea Costituente e le prime elezioni multipartitiche si tengono nel 1995.
La guerra di secessione prima, e di dispute confinarie poi, combattuta contro l'Eritrea negli anni novanta, ha indebolito l'economia del Paese. Di fatto,L’ Eritrea e l’Etiopia rivendicano entrambe la propria vittoria in una disputa relativa ai loro confini sulla città di Balme, da una decisione dell’Aja. Quest’ultima, ha demarcato la frontiera affidando la gestione alla EEBC ( Ethipia-Eritrean Border Commision). I governi di entrambi i Paesi non accettarono i termini e le condizioni relative al confine e il 3 ottobre del 2003 il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha emesso una risoluzione che ha assegnato Balme all’Eritrea; ma l’Etiopia non ha riconobbe la validità di tale decisone.
Tra il 2002 e il 2003 l’Etiopia viene colpita da una grave crisi alimentare.
Ad oggi le buone aspettative di crescita etiopiche non riescono comunque a colmare gravi problemi come: l’inflazione sempre più in aumento, un alto tasso di povertà e servizi sanitari inefficienti e scarsità di acqua. La parte di popolazione più debole, cioè i bambini, anziani e ammalati è costretta a subire condizioni di vita al limite della sopravvivenza, che la realtà sociale gli impone. L’Etiopia, infatti, è tra le nazioni più povere dell’Africa e del mondo.
L’aspettativa di vita delle persone è di quarantadue anni e la mortalità infantile entro il primo anno raggiunge il 13%; a questo si può aggiungere una struttura sociale totalmente assente, che non tutela la parte più indifesa della popolazione. Questa situazione è figlia di un vergognoso sfruttamento aggravato da un “mal governo” che “semina” disparità e diverso accesso ad una vita dignitosa.
Fonte: http://magis.gesuiti.it/wp-content/uploads/sites/4/2012/12/GEOPOLITICA-ETIOPIA.doc
Sito web da visitare: http://magis.gesuiti.it/
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