Glossario ortopedico significato di

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Glossario ortopedico significato di

UNITA’ OPERATIVA DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Ospedale di Gavardo
Responsabile Dr. Fabio Filippini

GLOSSARIO ORTOPEDIA

 

Abduzione: movimento con cui un segmento corporeo si sposta lateralmente rispetto all’asse
mediano del corpo o di un arto. Il movimento opposto è l’adduzione.
Abduttori: muscoli che allontanano un arto o parte di esso dall’asse mediano del corpo. Sono
antagonisti dei muscoli adduttori.
Achille (tendine di): tendine dei muscoli del polpaccio, detto anche tendine calcaneare, che si
inserisce sul calcagno. Assai sollevato dal piano scheletrico della gamba, determina posteriormente,
subito sopra il tallone, un rilievo ben visibile. Dal punto di vista clinico il tendine di Achille è sede di
infiammazione e rotture negli sportivi. un caso particolare di tendinite achillea è quella dovuta ad un
particolare effetto collaterale dei chinolonici, una classe di antibiotici molto efficace, ma gravata da
rare conseguenze sul sistema muscolo-tendineo.
Acetabolo: è l'incavo situato sulla faccia esterna dell'osso iliaco, nel quale si articola la testa del
femore, costituendo l’articolazione dell’anca.
Acromion: apofisi della scapola che si articola con la clavicola.
Alloinnesto, alloimpianto, allotrapianto, allograft: innesto, impianto, trapianto di organo o tessuto
proveniente da un individuo della stessa specie, ma geneticamente differente.
Alterazione morfologica-strutturale: cambiamento patologico della struttura anatomica della
colonna o del piede.
Anomalia strutturale statico-dinamica: disturbo della posizione eretta e/o durante la
deambulazione.
Antalgico: soluzione o posizione assunta per non sentire dolore.
Appoggio monopodalico: mantenimento della stazione eretta su di un solo arto inferiore.
Articolazione acromio-clavicolare: articolazione esistente tra l’acromion della scapola e la
clavicola, completata da una capsula e dall’omonimo robusto legamento. Per le caratteristiche della
superficie articolare della clavicola, frequenti sono lussazioni e sublussazioni, che seguono spesso a
violenti traumi che agiscano sulla spalla dal basso verso l’alto. Il trattamento prevede sempre
l’immobilizzazione e la messa a riposo dell’articolazione; se il trauma è grave, può essere necessario
l’intervento chirurgico.
Artrite: infiammazione di una articolazione. può presentarsi in forma acuta o cronica, come sintomo o
complicanza di malattie; ne costituiscono esempi l'artrite reumatoide, l'artrite gottosa, l'artrite infettiva
e quella post-traumatica. l'articolazione colpita si presenta funzionalmente compromessa (con perdita
della motilità e deformazioni), dolorosa (soprattutto al tatto e alla compressione), calda, arrossata e
tumefatta. nella artrite infettiva la flogosi può essere causata da microrganismi diversi: batteri, virus,
miceti.
Artrocentesi: intervento in cui un ago viene introdotto in un articolazione con l'obiettivo o di
rimuovere fluidi in eccesso che causano dolori e diminuzione di mobilità, o di prelevare campioni utili
per la diagnosi delle cause che causano problemi all'articolazione stessa.
Artrodesi: consiste nel provocare la fissazione permanente di un'articolazione, allo scopo di eliminare
il dolore.
Artromiolisi: tipo di intervento che si rende necessario in conseguenza di rigidità del ginocchio
secondarie a eventi traumatici a carico del femore o della tibia.
Artroplastica, artroprotesi: intervento chirurgico che si effettua su un'articolazione più o meno
alterata e bloccata, allo scopo di ripristinare una mobilità soddisfacente. L’articolazione viene sostituita
da una protesi artificiale di materiale biocompatibile.
Artroscopia: indagine diretta di un'articolazione mediante endoscopio a fibre ottiche (artroscopio)
con la possibilità di eseguire biopsie o interventi terapeutici.
Artroscopio: endoscopio provvisto di una sonda a fibre ottiche, che consente la visualizzazione
dell'interno di una articolazione attraverso una piccola incisione. L'artroscopio comunemente usato in
ortopedia permette una visualizzazione ingrandita di circa 30 volte.
Artrosi: termine che indica tutte le malattie croniche degenerative di natura non infiammatoria delle
articolazioni cartilaginee con successivo interessamento della capsula e dei legamenti. È un processo
di invecchiamento che può essere favorito da traumi ripetuti, turbe ormoniche, eccessivo peso o da
predisposizione familiare.
Artrosi cervicale: artrosi localizzata a livello delle vertebre cervicali.
Autoinnesto, autimpianto, autotrapianto, autograf: innesto, impianto, trapianto di organo o
tessuto proveniente dallo stesso individuo.
Borsite: infiammazione acuta o cronica delle borse sierose. Si manifesta con tumefazione edematosa
dei tessuti, dolore spontaneo o al contatto e limitazione della motilità. E' causata il più delle volte da
traumi, urti o sfregamenti.
Cartilagine: tessuto biancastro, consistente ma elastico e flessibile, costituito da un particolare
connettivo, nella cui sostanza intercellulare decorrono fibre collagene ed elastiche. Priva di nervi e
vasi, è nutrita per diffusione da una membrana fibrosa (pericondrio) ben vascolarizzata, che di norma
la circonda, eccezion fatta per le superfici articolari.
Cartilagine epifisaria (o di accrescimento): porzione di tessuto cartilagineo che, nelle ossa lunghe
di individui giovani, congiunge epifisi e dialisi, essendo direttamente implicata nella crescita dell’osso
in lunghezza.
Cifosi: incremento patologico della convessità del rachide dorsale (gobba).
Condili: capi articolari dell'estremità inferiore di alcune ossa lunghe, rivestiti di cartilagine.
Condrocalcinosi: presenza di sali di calcio (pirofosfato, ortofosfato, idrossiapatite) nelle cartilagini di
una o più articolazioni. Il quadro clinico più frequente è una artrite delle grosse articolazioni, in
particolare del ginocchio e dell'anca, ad andamento progressivo.
Connettivo: tessuto che svolge funzioni di sostegno (trofico e meccanico) e di connessione tra i vari
organi e tra le loro parti. corrisponde a un complesso eterogeneo costituito da cellule connettivali e da
una sostanza detta "sostanza interstiziale".
Cotile: rappresenta l’elemento protesico della protesi d’anca che si fissa nell’acetabolo.
Curetage, Borraggio: svuotamento di una cavità congenita od acquisita e successivo riempimento
con piccoli frammenti di osso, associato o meno a sostanze terapeutiche, specifiche per la patologia di
base.
Diartrosi: articolazioni mobili in cui le superfici ossee adiacenti si presentano rivestite da cartilagine e
separate da una cavità articolare nella quale è contenuto un liquido denso e limpido, detto liquido
sinoviale, che favorisce lo scorrimento reciproco delle ossa. Talvolta nella cavità si può trovare una
lamina cartilaginea che separa le ossa completamente o soltanto in parte (menisco): la sua funzione è
di adattare le superfici articolari delle ossa quando non sono perfettamente complementari. intorno
all’articolazione c’è una capsula articolare, prolungamento del periostio, esternamente alla quale si
evidenziano i legamenti: questi sono fasci di tessuto connettivo che si inseriscono sulle due ossa
affacciate.
Diafisi: parte tubulare delle ossa lunghe (prossimale = superiore; media = mediana; distale =
inferiore), compresa tra le due estremità articolari, o epifisi, dalle quali è separata, nel periodo dello
sviluppo dell’osso, da un disco cartilagineo. Nelle diàfisi si possono distinguere un segmento centrale
cilindrico (nella cui cavità si trova il midollo) e due tratti più esterni, o metafisi.
Dimorfismo: rapporti funzionali dei muscoli, delle articolazioni e dei tendini responsabili delle
alterazioni non più funzionali.
Discopatia: qualsiasi processo patologico che interessa il disco intervertebrale.
Displasia: anomalia dello sviluppo di un tessuto o di un organo, con alterazioni della funzionalità e
possibili deformità. Il termine displasìa designa anche l’alterazione della grandezza, della forma,
dell’organizzazione delle cellule adulte che istologicamente precede, nell’evoluzione di un tumore
maligno, l’insorgenza del tumore stesso.
Distorsione: la distorsione o torsione di una articolazione, tipicamente il ginocchio o la caviglia,
consiste nella lesione dei legamenti dovuta ad un movimento dell'articolazione oltre i suoi limiti
normali. Può portare nei casi più gravi alla lacerazione dei legamenti. Si manifesta con dolore acuto
localizzato nella parte colpita, rigonfiamento ed ematomi nei casi più gravi.
Distrofia muscolare: alterazione del tessuto muscolare che ne comporta la degenerazione della
struttura e delle normali attività.
Distrofico: alterazione del flusso di sostanze nutritive verso un organo, un tessuto o una parte
dell’organismo, che ha come conseguenza l’insorgere di lesioni anatomo-fisiologiche a carico di questi.
Divaricatore: ortesi per la contenzione dell’anca atte a prevenire o correggere deformità.
Gangrena (o cancrena): necrosi più o meno estesa di tessuti o di organi determinata da cause varie,
che possono agire direttamente (come traumi, ustioni, congelamento, causticazioni e infezione
putrida), oppure indirettamente per ischemia da parziale o totale occlusione di arterie (arteriosclerosi,
trombosi, arteriti tossiche o flogistiche) o angioneurosi.
Elettromiografia: misura, l’attività elettrica presente nei muscoli. Viene utilizzato soprattutto per la
diagnosi di patologie del sistema nervoso periferico e della muscolatura. Piccoli elettrodi applicati sulla
pelle raccolgono i segnali d’impercettibili scosse elettriche inviate dal tecnico tramite uno spinotto. In
alcuni casi potranno essere inseriti nei muscoli interessati dall’esame alcuni piccolissimi aghi, usa e
getta o sterilizzati.
Emipelvectomia: asportazione chirurgica di metà del bacino e del corrispondente arto inferiore.
Epicondilite: processo infiammatorio a livello della inserzione prossimale dei tendini estensori
dell'avambraccio sull'epicondilo omerale. Colpisce in genere il gomito destro ed è caratterizzato da
dolore e limitazione nei movimenti. tale problema è connesso ad attività sportive (gomito del tennista)
o professionali (pianisti, muratori, magliaie ecc.) che richiedono movimenti ripetitivi di estensione o
pronazione-supinazione del polso.
Epifisi: parti terminali di ossa lunghe (prossimale=superiore, distale=inferiore); nel femore, l’epifisi è
detta anche testa del femore, a forma sferica, che si articola al bacino, costituendo l’articolazione
dell’anca.
Epifisiolisi: difetto di sviluppo delle cartilagini di accrescimento della testa del femore, che si sviluppa
eccessivamente in altezza, soprattutto a causa dell’aumento di uno strato di cellule degenerate,
normalmente presente ma molto sottile.
Ernia: protrusione anomala di un tessuto o organo dalla cavità naturale di contenimento la cui parete
è indebolita o lesa. può essere parziale o totale, congenita o acquisita.
Ernia discale: sporgenza posteriore o laterale del nucleo polposo del disco intervertebrale attraverso
l'anello fibroso di contenimento. Ciò provoca disturbi sensitivi e motori in vicinanza dell'ernia o
periferici per compressione e irritazione delle radici dei nervi spinali adiacenti. Le sedi più frequenti di
ernia discale sono gli ultimi due dischi cervicali e gli ultimi due dischi lombari. in quest'ultimo caso
l'ernia è causa di nevralgia sciatica. E' generalmente conseguente a un unico trauma o a traumi
ripetuti e può essere ridotta manualmente o con intervento chirurgico.
Ernia strozzata: ernia incarcerata non riducibile con le tecniche ordinarie che, per il ridotto afflusso
di sangue, può divenire ischemica e andare incontro a gangrena.
Ewing (sarcoma di): tumore maligno del midollo osseo, di origine reticolo-endoteliale.
Fascia lata: lamina aponeurotica che avvolge completamente i muscoli superficiali della coscia:
origina dal legamento inguinale e dalla fascia glutea e, inferiormente, continua nella fascia della
gamba.
Ferula: dispositivo di materiale metallico che viene applicata all'articolazione per mantenerla
immobile. Esiste anche una ferula "morbida" che viene applicata dopo interventi chirurgici per
mantenere l'arto in posizione.
Gonalgia: dolore al ginocchio.
Guaine sinoviali: strutture tubolari a partenza dalla membrana sinoviale (che circonda
un'articolazione) che comprende o circonda un organo.
Infrazione: frattura incompleta di un osso che risulta in tal caso scheggiato o incrinato.
Innesto contrapposto: stecca ossea posta sul lato opposto dell’osso rispetto alla placca metallica
nell’osteosintesi di una frattura delle ossa lunghe.
Iperplasia: aumento di volume di un organo o di un tessuto in seguito a un aumento del numero
delle cellule da cui è formato che individualmente mantengono le normali caratteristiche anatomofunzionali
a differenza delle cellule neoplastiche.
Ipertrofia: aumento del volume di un tessuto o di un organo, causato da un aumento delle
dimensioni degli elementi cellulari che lo compongono con mantenimento della funzione nonché della
struttura dell'organo normale.
Laminectomia: completa rimozione della lamina lombare, atta a decomprimere gli elementi neurali
del midollo lombare.
Laminotomia: parziale rimozione della lamina.
Legamento crociato anteriore: uno dei quattro legamenti critici per la stabilità del ginocchio.
Costituito da materiale fibroso serve per impedire un eccessiva mobilità dell'articolazione. Dei quattro
legamenti del ginocchio è quello maggiormente soggetto a traumi.
Liquido sinoviale: liquido contenuto in piccole quantità nelle cavità articolari. È viscoso, filante,
giallastro, trae origine dalla membrana sinoviale e dal sangue e ha la funzione di lubrificare le
articolazioni, facilitando lo scorrimento dei capi articolari.
Lombalgia: qualsiasi affezione dolorosa, più o meno intensa, della regione lombare o lombo-sacrale.
Lordosi: curvatura della colonna vertebrale a convessità anteriore; il termine si riferisce anche alla
normale curvatura fisiologica (Lordosi fisiologica).
Lume: cavità, naturale o artificiale, all'interno di una struttura anatomica o di un organo.
Lupus erythematosus: malattia a eziologia sconosciuta nel corso della quale numerosi tessuti e
cellule vengono danneggiati a opera di anticorpi e immunocomplessi di origine patologica.
Lussazione: spostamento reciproco dei capi articolari di un’articolazione mobile, che permane anche
al termine dell'azione traumatica. I segni clinici consistono nell'alterazione della struttura articolare,
nella comparsa di tumefazione ed ecchimosi, nell'impotenza funzionale soprattutto per il dolore
intenso. Può essere accompagnata da stiramenti muscolari e fratture.
Menisco: disco (o anello) di tessuto fibroso denso o fibro-cartilagineo localizzato nelle articolazioni
sinoviali in cui i capi articolari sono piuttosto distanti fra loro. I menischi rappresentano in sostanza
cuscinetti che diminuiscono l'eccessiva distanza e/o correggono la forma non complementare dei capi
articolari.
Mialgia: dolore di partenza muscolare.
Mieloma multiplo: tumore osseo, di derivazione ematopoietica, spesso interessa il midollo osseo
tanto diffusamente che l’esame del puntato sternale ha valore diagnostico.
Neoplasie ossee: tumori dell’osso distinguibili in benigni e maligni. Colpiscono in maniera più o
meno estesa un segmento osseo e possono essere curati chirurgicamente e trattati con chemio e
radioterapia.
Neuropatia: malattia del sistema nervoso periferico. Le neuropatie diabetiche più, comuni sono la
neuropatia periferica, la neuropatia autonomica o somatica e la mononeuropatia. La neuropatia
sensitiva colpisce i nervi che controllano il tatto, la vista o la percezione del dolore; la neuropatia
periferica, le braccia, le gambe e i piedi; la neuropatia autonomica o somatica o viscerale infine
colpisce il sistema nervoso involontario (e quindi organi come il cuore, la vescica o l'apparato
digerente).
Omoinnesto, omoimpianto, omotrapianto, omograft: vedi alloinnesto, allo……….
Ortesi: apparecchio sviluppato con diversi materiali atto a ripristinare o correggere deformità
evidenti.
Osgood-schlatter: osteocondrosi del tubercolo tibiale, conseguente spesso a traumi ripetuti.
Osteite: processo infettivo simultaneamente dell’osso e del midollo osseo, provocato da batteri
piogeni (cioè quelli che determinano la produzione di pus). Ne esistono forme acute e forme croniche.
Le prime sono causate in genere da Staphylococcus aureus e colpiscono soprattutto bambini e
adolescenti. Si localizzano più spesso alla spalla e al ginocchio.
Osteoartrite: processo infiammatorio, acuto o cronico, localizzato alle articolazioni e associato a
lesioni ossee delle facce articolari. Può essere di origine ossea o articolare.
Osteocondrosi: disturbo dei centri di ossificazione (nuclei epifisari) che subiscono un processo
necrotico per danni circolatori locali, cui fa seguito una fase di lenta rigenerazione con esito in
deformità permanenti o in una completa restitutio ad integrum. Esistono varie forme di osteocondrosi
a seconda delle sedi colpite: osteocondrosi dell'anca (malattia di Perthes), dell'osso semilunare
(malattia di kienboeck), del tubercolo tibiale (malattia di Osgood-Schlatter), del condilo omerale
(malattia di Panner), ecc. si verifica nell'età infantile, nel periodo di rapida crescita.
Osteoconduzione: i materiali osteoconduttivi non sono in grado di indurre la formazione di nuovo
osso, ma la facilitano. Essi mettono a disposizione delle cellule ossee (preesistenti) il calcio ed il
fosforo che sono necessari per il processo di mineralizzazione.
Osteofiti: neoformazione ossea. Nella osteoartrite si sviluppa per esempio sui margini articolari come
conseguenza delle frammentazioni e fissurazioni della superficie cartilaginea articolare. Frequente
nell'artrosi.
Osteoinduzione: proprietà per cui un elemento è in grado di indurre un tessuto a mineralizzare. Per
avere tale caratteristica, un materiale dovrebbe essere “caricato” con cellule ossee o con molecole,
quali la proteina morfogenetica dell’osso (BMP), la calcitonina o l’ormone della crescita (GH) .
Osteointegrazione: diretta connessione funzionale e strutturale tra osso vitale e la superficie di un
impianto sottoposto a carico.
Osteolisi: area di rarefazione o perdita di tessuto osseo per la presenza tessuto patologico.
Osteomielite: processo infettivo simultaneamente dell’osso e del midollo osseo, provocato da batteri
piogeni (cioè quelli che determinano la produzione di pus). Ne esistono forme acute e forme croniche.
Le prime sono causate in genere da Staphylococcus aureus e colpiscono soprattutto bambini e
adolescenti. Si localizzano più spesso alla spalla e al ginocchio.
Osteonecrosi: morte del tessuto osseo, dovuta a insufficiente apporto di sostanze nutritizie
attraverso il circolo sanguigno, o a grave danneggiamento provocato da un trauma o da un’infezione.
Si manifesta come un’area di rarefazione dell’osso, che delimita un frammento di osso compatto, il
quale rimane così isolato (prende il nome di sequestro osseo). Questo frammento osseo può essere
con il tempo eliminato spontaneamente attraverso una fistola.
Osteogenesi: formazione di sostanza ossea.
Osteoporosi: malattia caratterizzata da una rarefazione progressiva del tessuto osseo, senza
necessariamente decalcificazione delle ossa stesse. Si manifesta di solito in modo più evidente a livello
dei corpi vertebrali, delle ossa della mano e del collo del femore.
Osteosarcoma: tipo di tumore maligno dell’osso.
Osteosintesi: intervento chirurgico con il quale si uniscono e si rendono stabili due o più frammenti
di osso impiegando mezzi di sintesi, eventualmente in associazione ad innesti ossei.
Osteotomia: interruzione chirurgica di un osso, allo scopo di correggere una deformità scheletrica. I
segmenti vengono stabilizzati nella posizione corretta tramite mezzi di sintesi, associati ad innesti
ossei.
Paget (malattia di Paget o osteite deformante): malattia degenerativa cronica delle ossa,
caratterizzata da una rarefazione dell’osso e dalla formazione di tessuto osseo anomalo. Le sedi più
colpite sono la tibia, il bacino, l’osso sacro, il cranio, il femore, la scapola e l’omero. Esistono forme
con interessamento generalizzato dello scheletro. L’anomalia del tessuto osseo neoformato consiste
nella sua scarsa calcificazione, specie lungo il margine periferico di isole di tessuto relativamente
normale. Questo conferisce il caratteristico aspetto a mosaico o a mattonelle delle lesioni. L’osso è
caratterizzato da porosità e consistenza quasi gommosa, che lo rendono più fragile e flessibile,
nonostante sia più spesso. La causa di questa malattia è sconosciuta.
Periartrite: processo infiammatorio, generalmente di origine reumatica, dei tessuti che circondano
una articolazione senza interessamento delle superfici articolari. Si manifesta con un dolore
accentuato dal movimento con conseguente limitazione della funzione articolare. frequente la
periartrite scapolo-omerale.
Periostio: membrana fibrosa, di colorito biancastro e spessore variabile, che avvolge le ossa, fatta
eccezione per le superfici articolari e i punti di inserzione dei tendini muscolari. Il periostio è formato
da fasci connettivali e fibre elastiche, poste in due strati, il più interno dei quali (strato cambiale, o
cambio), ricco di osteoblasti, provvede alla costante produzione di tessuto osseo, non solo nel periodo
dell’accrescimento ma per tutta la vita, al fine di rigenerare quello distrutto per usura o per traumi.
PET: Positron Emission Tomography, tomografia a emissione di positroni, metodo radiologico che
mira all’ottenimento di immagini nitide con l’utilizzo di radioisotopi emettitori di positroni
Pronazione: posizione o rotazione da fuori in dentro dell'avambraccio tale che la sua estremità (la
mano) risulti ruotata di 90° rispetto al gomito, con l'ulna e il radio incrociati. L'uomo ed altri primati
sono capaci di ruotare da dentro in fuori l'avambraccio e la mano (supinazione).
Protesi: sostituzione di un organo del corpo umano, mancante o difettoso, con un apparecchio o un
dispositivo artificiale; Le protesi estetiche hanno lo scopo di ricostruire la parte mancante permettendo
il ripristino dell'immagine corporea. Le protesi funzionali hanno come scopo la riproduzione del
movimento dell'arto/parte sostituita (es. presa della mano, deambulazione etc.)
Pseudoartrosi: creazione di una nuova articolazione tra i due monconi di frattura a seguito di un non
efficace processo di osteosintesi. Richiede pulizia e osteosintesi stabile.
Reumatismo: termine generico riferito a malattie molto diverse, acute e croniche, accomunate dalla
presenza di dolore e segni di infiammazione, che interessano soprattutto le articolazioni e i tessuti
molli circostanti (tendini, muscoli, capsule articolari e borse sierose), ma che possono manifestarsi
anche altrove.
Reimpianto di protesi: intervento di sostituzione di una protesi, o parte di essa, che si rende
necessario in caso di mobilizzazione, provocata da traumi, lussazioni, infezioni.
Risonanza magnetica (RMI): tecnica diagnostica che frutta gli effetti di un campo magnetico di
elevata intensità. Le forze generate dal campo inducono temporanee alterazioni della disposizione dei
componenti atomici della materia sottoposta a tale campo.
Sclerosi: indurimento patologico di un tessuto o di un organo che perde la propria elasticità. È
determinata da ipertrofia della trama connettivale fibrosa che sostituisce il tessuto leso quale esito di
un processo cicatriziale. Si associa spesso ad atrofia progressiva degli organi parenchimatosi
interessati.
Scoliosi: anomalia della colonna vertebrale, che presenta una deviazione laterale associata a
rotazione anomala di alcuni corpi vertebrali.
Spondilite: infezione alla colonna vertebrale, dovuta nella maggior parte dei casi a batteri piogeni, in
particolare a stafilococchi.
Spondilite anchilosante: malattia infiammatoria alle articolazioni tra colonna vertebrale e bacino
(articolazioni sacro-iliache), a eziologia sconosciuta. Colpisce di preferenza il sesso maschile, specie
intorno ai 30 anni di età.
Spondilolistesi: scivolamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante. Può essere
dovuto a traumi, a predisposizioni congenite o a patologie che indeboliscono l’osso.
Spondilosi: affezione cronica degenerativa dei dischi intervertebrali associata a modificazioni reattive
dei corpi vertebrali contigui. la sintomatologia, inizialmente assente, si manifesta allorché si ha
compressione del midollo spinale e delle radici nervose da parte del tessuto reattivo. I segni tipici sono
dati da impotenza funzionale per rigidità locale e da dolori e parestesie per irritazione delle radici
nervose nei territori di distribuzione di queste ultime. A seconda della localizzazione si distinguono
prevalentemente una spondilosi cervicale e una spondilosi lombare.
Sublussazione: lussazione incompleta.
Supinazione: movimento rotatorio dell'avambraccio con cui il palmo della mano viene affacciato
verso l'alto o in avanti.
Tendinite: processo infiammatorio, doloroso, di uno o più tendini. può verificarsi nel punto di
inserzione di questi sull'osso, o lungo il decorso del tendine stesso, con partecipazione della guaina
sinoviale che lo riveste (tenosinovite).
Tendinite achillea: sindrone da irritazione del tendine di achille della caviglia. nelle forme più gravi
può portare a piccole lacerazioni del tendine rendendolo suscettibile alla rottura. le cause principali
sono l'insufficente flessibilità del tendine, tipicamente in età avanzata, o un eccessivo sforzo di
trazione, riscontrabile negli atleti che praticano sport dove l'articolazione è sottoposta a stress
prolungati (es. mezzofondo).
Tendinopatie stenosanti: patologia che causa il restringimento di guaine sinoviali nelle quali si
trovano dei tendini pregiudicandone la funzionalità.

Tenosinovite: infiammazione del tendine e della guaina sinoviale che lo riveste. si manifesta, con
una tumefazione dolorosa, soprattutto alla spalla, al gomito, al piede e alla mano.
Tens: elettrostimolazione basate sull'uso di onde rettangolari bifasiche di bassa e media frequenza
che, stimolando la produzione di endorfine, ottengono lo scopo di eliminare o ridurre i dolori acuti e
cronici.
Tessuti molli: legamenti, tendini e muscoli del sistema muscoloscheletrico.
Tettoplastica: correzione della displasia congenita dell’anca mediante inserimento di un cuneo
osseo, previa osteotomia del margine acetabolare superiore.
Tomografia computerizzata (CT): tecnica radiodiagnostica che consente, mediante l’intervento di
un elaboratore elettronico opportunamente programmato, di ottenere immagini radiologiche relative a
sottili strati (di spessore inferiore a 1 cm) delle strutture corporee indagate, ricavate secondo piani
assiali (cioè trasversali rispetto all’asse corporeo maggiore).
Tumori ossei: tumori maligni e benigni che costituiscono una famiglia comprendente almeno 50
varietà diverse. Il picco d’incidenza si trova nell’età giovanile, tra i 10 e i 25 anni. Non sono noti fattori
di rischio significativi, se si eccettuano le esposizioni a sorgenti radioattive. I tumori dell’osso possono
insorgere in qualsiasi osso dello scheletro, ma le sedi più comuni sono le ossa del bacino, il femore e
la tibia. Tra le numerose forme tumorali spiccano per importanza, frequenza e aggressività il mieloma
multiplo, l’osteosarcoma, il sarcoma di Ewing e il condrosarcoma.
Tunnel carpale (sindrome): disturbo causato dalla compressione del nervo mediano entro il canale
carpale del polso. colpisce prevalentemente le donne di media età e si manifesta con disturbi della
sensibilità e dolore alle tre dita intermedie della mano. i sintomi sono presenti soprattutto durante la
notte e comportano un progressivo indebolimento e ipovalidità muscolare. la causa principale della
compressione è l'infiammazione delle guaine dei tendini flessori, altre cause possono essere un
frammento osseo da pregressa frattura o una cisti della membrana sinoviale o delle guaine tendinee.

 

Fonti:

  • Dizionario Enciclopedico Zanichelli di Scienze Mediche e Biologiche e di Biotecnologie.
  • Dizionario Medico De Agostini
  • Wikipedia
  • Istituto Ortopedico Rizzoli

 

Fonte: http://www.docvadis.it/fabio-filippini/document/fabio-filippini/glossario_ortopedico/fr/metadata/files/0/file/glossarioortopedia.doc

Sito web da visitare: http://www.docvadis.it/

Autore del testo: sopra indicato nel documento di origine

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