Principali regole ortografiche della lingua italiana

Principali regole ortografiche della lingua italiana

 

 

 

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Principali regole ortografiche della lingua italiana

 

Promemoria  di ortografia

Esempi

Usare bene la lettera «h»

La consonante h non ha suono, ma la sua presenza modifica il significato della parola.

 

 

O (congiunzione)
Ho (voce del verbo avere)
Oh (esclamazione)

Vai via o rimani?
Ho molta sete.
Oh! Che spavento!

A (preposizione)
Ha (voce del verbo avere)
Ah (esclamazione)

Vado a Milano.
Paolo ha dieci anni.
Ah, come vorrei viaggiare!

Ai (preposizione)
Hai (voce del verbo avere)
Ahi (esclamazione)

Scrivo ai miei amici.
Quanti anni hai?
Ahi! Mi fai male!

Hanno (voce del verbo avere)
Anno (nome)

Essi hanno un gatto.
La mia cuginetta compie un anno.

La doppie

Alcune parole contengono lettere uguali e vicine: sono parole con le doppie.
Una parola può avere un significato completamente diverso con una consonante doppia al posto di una semplice.

Pala  /  Palla
La l di palla ha una durata e una forza maggiore della l di pala.

Le maiuscole

La lettera maiuscola si usa:

  • con tutti i nomi propri di persona, animale e cosa;
  • con i nomi delle festività;
  • nei titoli dei libri, dei giornali, dei film, delle opere teatrali;
  • con i nomi di popoli;

 

  • all'inizio del periodo;
  • dopo il punto fermo;
  • dopo il punto interrogativo ed esclamativo;
  • con i nomi che indicano persone sacre;
  • con alcuni nomi usati come propri;

 

 

  • dopo i due punti e le virgolette, quando si riportano le parole di qualcuno.

 

 

Natale, Capodanno, Epifania, Pasqua, ...;
Le avventure di Pinocchio, Il Corriere della Sera, Guerre Stellari,...;
gli Assiri, gli Egizi, i Romani, i Greci, gli Italiani, gli Inglesi, i Cinesi, ...;

 

 

Dio

Il Presidente della Repubblica, il Sindaco, il Senato, il Parlamento
Però se sono seguiti da nome proprio vanno scritti con la lettera minuscola : il presidente Mattarella

Maria la supplicò: « Portami con te»

Differenza
e/è

  • La è con l'accento è voce del verbo essere (spiega);
  • la e senza accento è congiunzione (unisce).

L'acqua è un liquido.

Oggi indosso la tuta e le scarpe da tennis.

L'apostrofo

L'apostrofo è un segno grafico con cui si indica la caduta di una vocale per evitare il suono sgradevole di due vocali che si incontrano.
Si mette l'apostrofo davanti a parole che cominciano per vocale:

  • con gli articoli lo, la, una;
  • con le preposizioni articolate composte con lo, la;
  • con gli aggettivi dimostrativi quello, quella;
  • con gli aggettivi qualificativi bello, bella;
  • il pronome ci si apostrofa davanti ai verbi che cominciano con e.

 

 

 

 

 

L'altalena, un'amica
Dell'amore

 

Quell'uomo

Bell'inizio

C'era
C'erano

Il troncamento

Abbiamo il troncamento quando la vocale (o la sillaba) finale di una parola viene soppressa, senza sostituirla con l'apostrofo.

Si mette l'apostrofo solo in alcuni casi.

Bel (lo) bambino
Nessun (o) altro
Ciascun (o) alunno
Qual (e) è

 

Po' (poco), mo' ( modo), da' (dai), sta' (stai), fa' ( fai), va' (vai), di' (dici).

L'accento

L'accento è un segno grafico importante perché segnala la sillaba su cui «cade» con più forza la voce.
È obbligatorio mettere l'accento quando cade sull'ultima sillaba di una parola
L'accento si scrive:

  •  sulle parole tronche;
  • sui monosillabi che contengono due vocali;
  • sui monosillabi che senza accento avrebbero un significato diverso;

 

 

 

  • sui composti di tre.

Sopra alcune parole l'accento non si mette mai

Città
Oblò

 

Città, però, perché...
Già, giù, più, ciò...

Chè (poiché), dà (ind. pres. di dare), dì (giorno), è (verbo ), là (avverbio), lì (avverbio), nè (congiunzione), sè (pronome), sì (così; affermazione), tè (pianta, bevanda).
Trentatré, centotré, ecc.

Blu, fa, fra, fu, me, no, qua, qui, sa, so, sta, sto, su, ti, tra, tre, va, do, re, mi, fa

La divisione in sillabe

Si chiama sillaba ogni parte della parola che si pronuncia con una sola emissione di voce.
Ogni sillaba contiene sempre almeno una vocale.
Per « tagliare » una parola in fine riga e andare a capo, non bisogna spezzare la sillaba:

  • i gruppi  ch, gh, gn, non si separano mai e fanno sillaba con la vocale che segue;
  • le consonanti doppie si separano;
  • il gruppo cqu si separa in  c+qu;
  • i gruppi formati da s + consonante non si separano mai e fanno sillaba con la vocale che segue;
  • i gruppi formati da l, r, m, n, + un'altra consonante si separano.

 

 

Co-gno-me

Tet-to

Ac-qua

Pa-sta

 

Bam-bo-la

 

La « m» davanti a «p» e a «b»

Quando scriviamo, dobbiamo mettere  m davanti alle lettere «p» e a «b».

Bambino
Campana

Qu e Cu

Si usa la lettera Q quando la  u è seguita da un'altra vocale.

Quadro
Aquila
Quesito

 

Si usa la C quando la u è seguita da una consonante.

Cuffia
Culla

 

Alcune parole fanno eccezione, e vogliono la C anche se la u è seguita da vocale.

Cuoio
Taccuino
Riscuotere
Scuotere
Percuotere
Cuore
Scuola
Cuoco

 

La q si raddoppia solo nella parola soqquadro.
In tutti gli altri casi il raddoppiamento avviene con cq.

Acqua
Acquistare
Piacque

 

 

 

 

Fonte: http://maestraoriti.altervista.org/ZAINETTOortog.doc

Sito web da visitare: http://maestraoriti.altervista.org

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