Testo descrittivo

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I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

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Testo descrittivo

 

TESTO DESCRITTIVO

 

 

CHE COS’E’?

Il testo descrittivo presenta, attraverso in linguaggio scritto, ciò  che si percepisce con i cinque sensi

Appena sentii il tipico rumore dell’acqua che scolava nel lavandino entrai in cucina e vidi nel mio piatto una magnifica porzione di spaghetti al pomodoro. L’ammasso rosso e giallo emanava un profumo invitante in cui spiccava l’aroma del basilico. Mentre assaporavo il gusto della pasta fatta in casa non potei evitare di prender tra le dita un morbido e liscio spaghetto per offrire un assaggio al gatto Amilcare.

 

 

 

A COSA SERVE?

A descrivere persone, animali, oggetti, ambienti, situazioni, sentimenti ed emozioni

 

 

DOVE SI USA?

 

In moltissime situazioni comunicative in quanto può avere una serie infinita di funzioni.
In base allo scopo potrà essere:

informativo:il testo dovrà essere il più oggettivo possibile (carta d’identità, voci enciclopediche, trattati scientifici…)

matita: strumento per tracciare, scrivere o disegnare costituito da una mina in grafite o altro materiale colorante, inserita all’interno di un bastoncino di legno o altro supporto.

espressivo: in questo caso sarà soggettivo perché esprimerà emozioni, stati d’animo e giudizi (testi letterari quando l’autore interpreta ciò che descrive, lettera, diario)

Cara Francesca,
dovevi vedere che spettacolo: il sole era lato nel cielo, di un giallo intenso e avvolgente, il cielo era terso e luminoso e davanti a noi si stagliava una catena montuosa costellata di pinete e candidi nevai…un vero paradiso!

 

persuasivo: tipico dei messaggi pubblicitari dove la descrizione è fortemente soggettiva  e si tende a caricare ciò che si promuove delle necessarie valenze persuasive.

Sandaletto è leggero, anatomico, silenzioso, aerato ed antiscivolo, antistatico, sterilizzabile e lavabile fino a 138°. Sandaletto è disponibile in 11 misure e 14 colori.

 

 

COME SI FA?

Apparentemente descrivere può sembrare un’attività molto semplice e persino ripetitiva, ma vi possiamo assicurare che non è così.
L’atto del descrivere è strettamente influenzato da:

il destinatario
lo scopo
le modalità di scrittura

Facciamo un semplice esempio:

Una strada

Primo caso:
destinatario           automobilista
scopo                    informazione viaria
modalità di scrittura              oggettiva

Strada statale ss238; l’arteria, scorrevole e con media intensità di traffico pesante,  collega le località di Gavia e Timeri per un totale di 23,300 km su due carreggiate per ogni senso di marcia. Provenendo da nord s’imbocca la statale all’uscita autostradale della A2 con uscita Gavia est; provenendo da sud l’imbocco è all’uscita Timeri ovest del’autostrada A3.

Secondo caso:
destinatario          un amico di un cittadino di Gavia
scopo           indicazioni per raggiungere la località
modalità di scrittura            soggettiva

Appena uscito dal casello di Timeri ovest, svolti a sinistra e imbocchi la comoda statale a quattro corsie che, dopo una larga curva a destra prosegue tra vasti campi di granoturco. A questo punto non puoi sbagliare perché la strada, escluso uno svincolo dopo circa 4 km, non presenta deviazioni significative sino a Gavia. Saranno circa 23 km senza traffico e quando vedrai in lontananza, sulla tua destra, un doppio campanile, saprai di essere arrivato.

 

E’ chiaro, quindi, che una volta definiti con precisione il destinatario e lo scopo diventa fondamentale valutare le tipologie di modalità di scrittura; proviamo, allora, a conoscerle in modo più diretto:

 

DESCRIZIONE OGGETTIVA

E’ oggettiva quando descrivo nel modo più obiettivo possibile. E’ la tipica descrizione del testo informativo, utilizzata dai giornalisti, dalle enciclopedie, dai testi divulgativi.
Questo tipo di descrizione dovrà essere precisa e ordinata, presentare l’oggetto nelle sue parti essenziali e utilizzare un linguaggio specifico

Gatto: denominazione di varie specie di mammiferi dei Felidi di piccole dimensioni, dal corpo agile e flessuoso, occhi fosforescenti, baffi sensibili, vibrisse, zampe con artigli retrattili e manto che può presentarsi in diverse varietà di colore.

Ma può anche presentarsi in forme meno tecniche e più narrative, inserite in un preciso contesto

Il gatto accucciato sul muretto, era di corporatura massiccia, aveva il pelo lungo e grigio con una chiazza bianca sotto il muso, baffi dritti e occhi verde smeraldo. Appena si accorse della mia presenza si alzò e con movimenti lenti cominciò ad avvicinarsi. I baffi vibravano impercettibilmente e gli occhi brillavano nella tiepida sera.

 

 

 

 

DESCRIZIONE SOGGETTIVA

E’ soggettiva quando, descrivendo qualcosa, si prediligono dei particolari o si dà un’interpretazione. E’ tipica dei testi letterari.
Il linguaggio deve essere curato e non bisogna utilizzare aggettivi e nomi troppo generici.

 

Il gatto accucciato sul muretto, era di corporatura massiccia, aveva il pelo grigio e ispido, lunghi e irti baffi e occhi di un verde troppo intenso. Il suo sguardo era attento e aggressivo come quello dei gatti randagi abituati alla lotta. Quando si accorse della mia presenza si alzò e nervosamente cominciò ad avvicinarsi. Provai subito un certo disagio quando scorsi il suo sguardo attento e il pelo che si drizzava lentamente sulla schiena. Ci scrutammo per pochi minuti e io…….scappai.

Attraverso questo tipo di descrizione tende ad emergere il proprio stato d’animo, infatti anche solo sotto forma di aggettivo qualificativo si dà già un giudizio, una valutazione:
scrivere occhi verde smeraldo, pelo lungo e grigioocchi verde troppo intenso  e pelo grigio e ispido, è molto diverso e i messaggi trasmessi al lettore sono, nel secondo caso, di evidente timore, sospetto e paura.

 

PUNTO DI OSSERVAZIONE

Quando si descrive è necessario determinare il nostro punto di osservazione che può essere in alto, in basso, laterale, in movimento…
Provate, per esempio ad immaginare quanti possano essere i punti di osservazione utili per descrivere il tuo paese o la tua città.

Descrivo il mio paese…

 

Entrando dalla via principale

La prima cosa che noti, non è il cartello toponomastico, ma un’incredibile villetta “a fungo”, più o meno come quelle dei Puffi…

Guardando da una finestra della tua abitazione

A perdita d’occhio una “foresta” di comignoli, antenne e paraboliche, e più giù, a destra, l’”albero” più vecchio e imponente: il campanile.

Volando sopra il paese con un elicottero

Un serpente azzurro cupo sembra voler stritolare tra le sue “spire” quel povero paese a forma di girino mal riuscito: è il fiume Lambro che cinge, quasi come un fossato, l’abitato

Adesso provate voi con gli altri possibili punti di osservazione di questo ipotetico paese:

 

Passando seduto su una macchina

Dal finestrino del treno che entra in stazione

Dal campanile della parrocchia

Passeggiando in centro

Descrivendo a memoria

 


PUNTO DI VISTA

Abbiamo verificato come la descrizione possa cambiare con il variare dello spazio fisico da cui si osserva; vediamo, adesso, come invece possa essere diverso il punto di vista e quindi la percezione personale dell’oggetto o della situazione/evento, per due persone che condividono la stessa collocazione spaziale.

Immaginiamo una mamma con il suo bambino, nel solito paese, avvicinarsi mano nella mano, al  parco giochi pubblico. La loro attenzione è tutta per quel luogo, ma i loro pensieri sono molto diversi e ci permettono di avere due immagini del parco distinte e persino contrarie:

mamma: Eccoci arrivati, mi sembra il posto adatto con quelle panchine all’ombra e la staccionata che ripara dal traffico della strada. Forse ci sono persino troppi bambini, ma almeno potrò parlare con le loro mamme. I giochi mi sembrano sicuri, peccato per quegli alberi un po’ troppo vicini ed invitanti per giochi pericolosi.”
Bambino: “Finalmente, gli scivoli, le altalene, la sabbia da buttarci negli occhi e quei bellissimi alberi lì vicino da farci le scalate come tarzan. Meno male che ci sono tanti amichetti anche se troppe mamme creano qualche problema. Uffa! Come al solito la staccionata ci impedirà di giocare bene a palla.”

E’ evidente, quindi, l’importanza del punto di vista che, come in questo caso, fa risaltare  realtà diverse, due modi di “vedere” il mondo: protettivo e utilitaristico, quello della mamma, divertito, scanzonato e un po’ ribelle quello del bambino.
Eppure, proprio con il testo descrittivo abbiamo la possibilità di capire queste differenze, di entrare nei mondi altrui, di confrontarci con il “diverso”: grazie alla tecnica dello straniamento con cui si descrivono oggetti, persone, ambienti, situazioni identificandosi con un  “altro” che interpreta la realtà dal suo punto di vista.
Proviamo, allora, ad entrare nei mondi altrui e capire, chissà, che il volto della realtà e della verità è molto vario, sfaccettato e, in fondo, sempre da rispettare e capire.

 

Vogliamo provare?
Bene, procuratevi un foglio di quaderno e descrivete, in 10/15 righe e secondo il vostro punto di vista, un immaginario ma credibile extraterrestre, rispettando anche, in parte, gli aspetti fisici più tipici della fantascienza. Ora confrontate con i compagni le descrizioni: sicuramente molte saranno diverse e contrastanti.
Ora leggete il breve brano che vi proponiamo e…indovinate chi è  l’”altro”…

 

(…) Il nemico, l’unica altra razza intelligente della Galassia…. Crudeli, schifosi, ripugnanti mostri (…) Stava all’erta, il fucile pronto: lontano cinquantamila anni luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo facevano rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante, e senza squame.

Da Immagini e futuri F. Brown, Sentinella, La Nuova Italia

 

L’ultimo giochetto che vi proponiamo è solo in apparenza semplice e banale. Leggete attentamente questa breve descrizione e provate ad indovinare l’oggetto descritto. Quando tutti avranno dato la risposta confrontatela con quella indicata in fondo, al contrario.

Mi ha sempre impressionata per la sua altezza e la maestosità, quasi indifferente; il suo fusto, ancorato con forza nella terra e così regolare e massiccio si staglia con imponenza contro il cielo. La sua cima bianca, così ampia in questa stagione ci offre un’ombra deliziosa e i volatili che si posano su di essa un po’ mi impauriscono ma in fondo mi fanno anche compagnia…”

 

Risposta capovolta: una margherita, su cui si posano le api, vista da una formica.

 

ORDINE

 

La descrizione deve rispettare  un ordine che può essere:

    • temporale: i diversi particolari rispettano i tempi di percezione

Quando entrai nella stanza notai, immediatamente, la cartina appesa al muro. Avvicinandomi vidi che rappresentava il nostro sistema solare e iniziai ,  incuriosito, ad osservare…

    • spaziale: dal centro all’esterno, dall’alto al basso…..

…in alto spiccava il titolo : “Il sole e i suoi pianeti”  seguito dalle informazioni generali sui pianeti. La mappa era coloratissima e sotto vi erano i dati tecnici, misure e distanze oltre alle indicazioni dell’editore…

    • gerarchico: prima gli aspetti più importanti poi i secondari,

Il globo solare spiccava la centro della mappa e via via si evidenziano i pianeti da Mercurio sino al lontanissimo urano. Ultimi , ma non meno evidenti si notavano i satelliti e le comete…

    • logico:  dal generale al particolare o viceversa

Se si faceva attenzione si potevano notare anche alcuni minuscoli satelliti artificiali, i più importanti, nei pressi dei pianeti da loro esplorati. Le loro orbite tracciate, con quelle dei pianeti e dei loro satelliti formavano un complesso reticolo di ellissi che davano alla mappa l’aspetto di una ragnatela…

 

Vediamo ora, in concreto, alcune tracce e indicazioni da prendere in considerazione per la stesura di descrizioni specifiche. Naturalmente dobbiamo comunque sempre tenere  presente  gli aspetti di oggettività/ soggettività, punto di vista, destinatario e scopo che potranno, ovviamente,  determinare  delle variazioni nell’organizzazione del nostro elaborato.

 

 

 


LA DESCRIZIONE DI UN OGGETTO

Per descrivere un oggetto è necessario essere precisi e inserire dei particolari concreti. La traccia dovrebbe prendere in considerazione:

- definizione dell’oggetto
- punto di osservazione
- posizione
      - forma, colore, dimensioni
      - materiale di cui è fatto
      - utilizzo e funzionamento
      - ulteriori informazioni

Se la descrizione è soggettiva si dovranno aggiungere degli elementi personali come le sensazioni che provo quando lo vedo, lo tocco o i ricordi che suscita in  me.

Dal sentiero in fondo valle vidi la casa che sorgeva alla sommità della collina. Era piccola ma ben fatta, sui suoi muri bianchi spiccavano ampie finestre con persiane di legno colorate con un bel verde acceso. I balconi del primo piano erano abbelliti da vasi di gerani rossi e rosa mentre dai davanzali delle finestre del secondo piano pendevano alcune piante di edera. Due grandi comignoli, dai quali usciva filo di fumo,  sporgevano dal tetto di tegole in pietra. Pur essendo una casa per le vacanze era abitata e io mi avvicinai, quasi di corsa, sperando di incontrare finalmente il mio amico.

 

 

LA DESCRIZIONE DI UNA PERSONA

Per descrivere una persona non è necessario indicarne il nome, ma dobbiamo assolutamente prendere in considerazione:
- informazioni generali: il sesso, l’età, eventualmente la sua attività, la condizione sociale….
- caratteristiche fisiche: la statura, la costituzione, particolari come occhi, naso…, il modo di camminare, la  voce….
- caratteristiche psicologiche: il carattere, le qualità, i difetti…

Considerate che quando si tratta di una persona, descrivere un suo gesto, una sua posizione abituale, un’emozione occasionale (come una risata, un momento di commozione) è più importante che una descrizione dettagliata dell’aspetto fisico

Nella descrizione soggettiva si devono inserire delle considerazioni personali, il rapporto con chi scrive….

La risata, chiara e forte, era inconfondibile così come quel suo incedere deciso.
Il ragazzo, giovane e ben vestito, aveva una espressione serena e luminosa. Gli occhi nocciola, grandi e chiari erano sorridenti. I capelli, corti e biondi, erano pettinati in modo accurato. Alto di statura, aveva un corpo magro ma muscoloso, da atleta. Portava dei pantaloni azzurri e una maglietta bianca con le maniche corte. Era di buon umore e sicuramente entusiasta di essere stato accettato nella squadra di nuoto.

  


LA DESCRIZIONE DI UN ANIMALE

Per descrivere un animale si devono inserire:

  • presentazione dell’animale (razza, nome, ambiente in cui vive…..)
  • aspetto fisico
  • comportamento

 

Se la descrizione è soggettiva vi saranno delle considerazioni personali e una particolare attenzione all’analisi del suo rapporto con l’uomo

Il mio cane, di piccola taglia, ha il pelo bianco con grandi chiazze nere. Si chiama Manovella e vive nel giardino della mia casa. Se lo si accarezza sul muso, in particolare dietro alle orecchie dove il pelo è più morbido, la sensazione è molto piacevole. Quando arrivano degli ospiti che non conosce abbaia in modo insistente e solo in apparenza aggressivo, perché basta una carezza per fare amicizia con lui.

 



LA DESCRIZIONE DI UN AMBIENTE

Gli elementi fondamentali per la descrizione di un ambiente sono:

  • lo spazio dove è collocato
  • le caratteristiche dominanti
  • le caratteristiche particolari

 

Se la descrizione è soggettiva  si dovranno inserire le emozioni e gli stati d’animo che suscita il luogo descritto o delle riflessioni

I laghi si confondono con l’azzurro del cielo. Tanti piccoli specchi d’acqua sospesi tra prati e pareti rocciose, tra ripidi vigneti e vette dolomitiche. Sette laghetti – i due di Lamar, Terlano, Santa Massenza, Toblino, Cavedine e Vagolo- incastonati fra Trento e le Dolomiti di Brenta, a corollario del maestoso Garda. Questa è la valle dei Laghi, una ventina di chilometri dal capoluogo trentino, verso Madonna di Campiglio e la riviera gardesana, zona di contrasti ambientali e e di genuine tradizioni rurali.

Nereo Pederzolli, Valle dei laghi,  Specchio n. 428, 24 luglio 2004

laboratorio

 

 

  • Caro Robinson Crosuè

 

Avete mai pensato che cosa avrebbe potuto dire il “selvaggio” Venerdì quando vide per la prima volta quel povero disperato, sbrindellato, barbuto e irsuto di Robinson Crousè,  oppure che cosa non ha mai potuto raccontare il povero Pluto del suo “infallibile”, “perfetto”, “irreprensibile” padrone Topolino?   Ecco a voi l’opportunità di indossare i panni di personaggi secondari del mondo reale o fantastico  e descrivere chi, invece, è stato sempre primo attore, sotto i riflettori della notorietà; una buona occasione per dire ciò che gli altri non hanno mai potuto vedere. La descrizione deve essere di almeno 30 righe:

Esempio : Ancora adesso mi chiedo perché mai accettai l’incarico di accudire  quella specie di bambino in  legno e chiodi, presuntuoso, disubbidiente e cerca guai: un  disastro. La prima volta che lo vidi in casa di quel povero e ingenuo Geppetto non potei credere ai miei poveri occhi di grillo…      

 

  • Porto il mio “uomo” a fare un giro con il guinzaglio

Abbiamo visto come risulti particolarmente coinvolgente e spiazzante la descrizione basata sullo straniamento. Un fiore descritto dal punto di vista di una formica, un nodo autostradale raccontato da un falco o il film Lo squalo raccontato appunto dall’enorme predatore marino.  Per far ciò dovete scegliere con cura il vostro animale, immedesimandovi in lui, nei suoi gusti, nei suoi punti di vista; insomma, entrare nella parte come fanno gli attori e in questo modo potremo guardare gli “umani” e trovarli, ovviamente, molto strani…La descrizione deve essere di almeno 30 righe :

Esempio: Quando li vedo agitarsi così freneticamente in acqua mi chiedo sempre perché mai dimostrino così tanto interesse per il mare; annaspano goffamente con quelle ridicole e poco appetitose appendici facendo un baccano infernale…qualche volta mi avvicino solo con l’intenzione di farli fuggire perché i miei timpani di squalo non reggono quel baccano e le loro stupide grida…

 

  • Oggettivamente lo potrei descrivere in forma…soggettiva.

 

Non crediate, ma descrivere in modo oggettivo non è per nulla facile e ancor più se l’oggetto in questione assume, per noi, significati e valori importanti. Facile, direte voi descrivere la vostra scuola o il vostro compagno di banco, ma…il difficile è farlo senza farvi coinvolgere, senza far emergere i vostri punti di vista. Proviamo, allora, a descrivere la vostra scuola prima in forma oggettiva e poi, in totale libertà, in forma soggettiva (20/30 righe per testo). Ricordatevi che essere oggettivi non consente di inserire commenti e valutazioni personali, di nessun tipo.

 

  • Gianni? E’ simpatico, carino e, ogni tanto…presuntuosetto.

 

Rimanendo in tema scolastico proviamo a creare l’identikit della nostra “squadra” di professori? Non preoccupatevi di esporvi attraverso spontanei giudizi, perché saranno tutti inseriti in un quadro riassuntivo finale dove contribuiranno a fornire la “foto” di ogni singolo docente.
Ognuno di voi dovrà scrivere l’elenco dei professori su un foglio e a fianco di ogni nominativo dovrete inserire tre aggettivi che li descrivano, fisicamente o psicologicamente, in modo penetrante.
A questo punto si dovranno raccogliere tutte le descrizioni per stilare un quadro sintetico decrescente:

Esempio: Prof. Guido Malino ( Inglese ) : Tremendamente pignolo (12 segnalazioni), decisamente carino (8 segnalazioni), abbastanza severo (7 segnalazioni), diciamo malvestito (4 segnalazioni)

 

 

  • Chi l’ ha visto?

 

Questa volta non si scherza: si gareggia! Dividetevi a coppie e quindi, due contro due, date vita al torneo del “Chi l‘ ha visto?” . Base del gioco è ovviamente la simpatica e popolata vignetta che vi proponiamo di seguito.  A turno ogni coppia si dividerà in “descrittore” e in “ricercatore”. I  ricercatori delle due coppie si porranno di fianco ai propri compagni e, dopo aver comunemente scelto un personaggio fra quelli rappresentati, inizieranno a scrivere la sua descrizione. I ricercatori dovranno indovinare il personaggio nel più breve tempo possibile. Attenti, avete solo una possibilità di risposta e il tentare con pochi indizi ( è alto e porta gli occhiali…) potrebbe essere fatale viste le molteplici possibilità di risposta. Indovinato il personaggio le coppie invertono i ruoli e si ricomincia sino ad almeno 3 identikit; vince, ovviamente, la coppia più veloce a “catturare” gli sconosciuti.
Buona indagine!

 

 

                                                  
Vignetta con diversi personaggi, diversi tra loro, ma anche
con caratteristiche comuni.

 

 

 

  • Occhio al dettaglio!

Questa attività potrebbe essere il naturale proseguimento della prima. Mantenute le coppie precedenti ora dovrete collaborare su piani descrittivi identici. Da un vostro testo scolastico (Storia, Geografia …) scegliete un’immagine ricca di particolari che porrete sul banco tra le due coppie “rivali”; da quel momento avrete 30 secondi per memorizzare il maggior numero di dettagli. Coperta l’immagine avrete invece 5 minuti per descrivere, a quattro mani, la stessa immagine con più particolari possibili. Vince, ovviamente, la coppia più attenta…avete perso? Nessun problema: altra immagine, altra sfida!

 

  • Ti guardo con il naso e ti sento con le mani.

 

La vista, lo sapete, è il senso che, quotidianamente, “prevarica” gli altri suoi quattro compagni. Spesso, per questo motivo, limitiamo molto la nostra sensibilità percettiva proprio perché la vista fa un super lavoro. Vogliamo dare un po’ di spazio in più anche agli altri sensi? Benissimo, di seguito vi proponiamo alcuni  oggetti abbastanza comuni; avete 15’ per fare la descrizione di uno di loro solo e unicamente attraverso il tatto, l’udito, l’olfatto e il gusto… per la vista chiudete gli occhi e lasciate libero spazio alle altre sensibilità. Durante la descrizione non dovrete mai nominare l’oggetto e, ovviamente, dare definizioni “visive”. Al termine si potranno leggere, vicendevolmente, le descrizioni per verificarne l’attendibilità

Palla da tennis – ciabatte di gomma – una margherita – cono gelato – mouse – panino di formaggio –

il mio piede – una pesca – l’acqua.

 

Fonte: http://www.iostudioalfermigalilei.it/attachments/article/275/5%20TESTO%20DESCRITTIVO.doc

Sito web da visitare: http://www.iostudioalfermigalilei.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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