Resistori

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RESISTORI

Generalmente, in natura, il conduttore perfetto non esiste. Vale a dire che qualsiasi corpo oppone una certa difficoltà, detta resistenza, al passaggio della corrente; fra le estremità del conduttore pertanto si produrrà in ogni caso una differenza di potenziale, detta anche caduta di tensione V, misurata in volt, dipendente appunto dal valore della resistenza R, misurata in ohm, che oppone il conduttore stesso al passaggio della corrente I, misurata in ampere. Corrente, resistenza e tensione sono grandezze strettamente connesse tra loro la cui relazione è espressa dalla legge di ohm, in base alla quale si può affermare che esiste un legame di proporzionalità diretta tra la tensione applicata ad un resistore e la corrente che circola all’interno dello stesso; queste due grandezze sono poi legate dalla resistenza, dipendente dalle proprietà chimico-fisiche del materiale con cui è stato realizzato il resistore. Formulando la legge di ohm si ottiene:
R = V/I
La resistenza dipende da diversi fattori:

  • Composizione: si riferisce agli elementi con i quali vengono costruiti i resistori; tutti i metalli sono conduttori.
  • Lunghezza: la lunghezza influisce sul valore della resistenza in quanto aumenta all’aumentare della stessa.
  • Sezione: all’aumentare della sezione del conduttore, diminuisce il valore di resistenza da quello oppost

- Temperatura: la resistenza inoltre dipende anche dalla temperatura: quanto più questa è alta, tanto più grande sarà la resistenza opposta al passaggio della corrente.
I resistori di valore fisso sono caratterizzati dal valore della loro resistenza (espresso in ohm), dalla tolleranza (massimo scostamento tra il valore effettivo della resistenza e il valore nominale, espresso in percentuale del valore nominale stesso), e dalla potenza dissipabile (espressa in watt). Infatti, quando una corrente percorre il resistore, questo si scalda: la potenza dissipabile indica la massima quantità di calore che il resistore può disperdere nell'ambiente nell'unità di tempo senza subire danni.
I resistori vengono realizzati con carbonio, ossidi metallici, o bobine di filo conduttore. I resistori in carbonio sono economici, ma difficili da tarare con precisione. I resistori in filo sono i più adatti per le alte potenze, poiché sopportano temperature più elevate e dissipano il calore con più facilità rispetto agli altri tipi. I resistori a ossidi metallici possono essere piccoli, con valori di resistenza accurati e stabili nel tempo; essi sono utilizzabili quando non devono dissipare grandi potenze. Il valore nominale dei resistori e la tolleranza rispetto a questo sono spesso indicati mediante un codice a bande colorate, riportate sul corpo del componente.
Nei resistori variabili, la resistenza può essere regolata tra un valore minimo e un valore massimo. Per questo vi sono organi meccanici mobili, con movimento rettilineo o rotatorio. Essi sono impiegati in molte apparecchiature: ad esempio nelle regolazioni di volume e di tono dei radioricevitori e dei riproduttori audio. Per questi resistori deve essere specificato il campo di variazione della resistenza, oltre al limite di potenza, come per i resistori fissi. Alcuni resistori variabili sono progettati per dare un aumento di resistenza proporzionale all'angolo di rotazione dell'asse (per esempio, 10 kW cioè 10.000 ohm, per ogni rotazione di 10°), altri invece, moltiplicano il loro valore di un coefficiente fisso per ogni angolo dato (per esempio, raddoppiano di resistenza per ogni rotazione di 30°).


Potenziometri: In questi componenti la variazione della resistenza dipende da una grandezza meccanica. Strutturalmente presentano tre reofori di cui due connessi alla sezione conduttrice ed uno connesso all’albero o cursore. Ruotando l’albero si sposta un contatto mobile che, strisciando sull’elemento resistivo determina il valore della resistenza. L’albero rotore può essere lungo e pertanto rende possibile l’applicazione di una manopola che consente una facile regolazione del valore di resistenza, viene usato normalmente quando sia necessario modificare frequentemente una variabile del circuito. Se l’albero rotore è corto presenta una vite di regolazione che rende possibile il controllo con un cacciavite: viene usato quando il circuito richiede la regolazione di variabili che difficilmente vengono poi modificate in seguito.

Fonte: http://web.tiscali.it/maledugatto/zip/RESISTORI.doc

Sito web da visitare: http://web.tiscali.it/

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