Coefficienti di attrito

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Coefficienti di attrito

L’attrito

In fisica l'attrito (o forza d'attrito) è definito come una forza che si oppone al movimento di due corpi. La forza d'attrito che si manifesta tra superfici in quiete tra loro è detta di attrito statico, mentre tra superfici in moto relativo si parla invece di attrito dinamico.

L’origine fisica è fatta risalire alle forze di adesione o coesione tra materiali in interazione tra loro, le quali a sua volta derivano in ultima analisi dall’interazione elettrostatica tra i materiali in questione.

 

 

Attrito viscoso

 

Quando un corpo si muove all'interno di un fluido (liquido o gas) è soggetto ad una forza di attrito dovuta all'interazione del corpo con le molecole del fluido.

 

 

Attrito radente

 

 

L'attrito radente è dovuto allo strisciamento (ad esempio, l'interazione tra due superfici piane che rimangono a contatto mentre scorrono l'una rispetto all'altra).

Grafico del valore della forza di attrito radente in funzione della forza applicata. Si noti il passaggio da attrito statico ad attrito dinamico, coincidente con l'inizio del moto del corpo
Si esercita tra le superfici di corpi solidi a contatto ed è espresso dalla formula:

dove Fr è la forza di attrito radente,  il coefficiente di attrito radente e la componente perpendicolare al piano di appoggio della risultante delle forze agenti sul corpo. Per un corpo appoggiato su un piano orizzontale è semplicemente uguale a , forza peso del corpo; per un corpo appoggiato su un piano inclinato di un angolo rispetto all'orizzontale risulta invece

 

Alcuni valori del coefficiente di attrito radente

Superfici

(statico)

(dinamico)

Legno - legno

0,50

0,30

Acciaio - acciaio

0,78

0,42

Acciaio - acciaio lubrificato

0,11

0,05

Acciaio - alluminio

0,61

0,47

Acciaio - ottone

0,51

0,44

Acciaio - teflon

0,04

0,04

Acciaio - ghiaccio

0,027

0,014

Acciaio - aria

0,001

0,001

Acciaio - piombo

0,90

n.d.

Acciaio - ghisa

0,40

n.d.

Acciaio - grafite

0,10

n.d.

Acciaio - plexiglas

0,80

n.d.

Acciaio - polistirene

0,50

n.d.

Rame - acciaio

1,05

0,29

Rame - vetro

0,68

0,53

Gomma - asfalto (asciutto)

1,0

0,8

Gomma - asfalto (bagnato)

0,7

0,6

Vetro - vetro

0,9 - 1,0

0,4

Legno sciolinato - neve

0,10

0,05

legno - cartone

0,32

0,23

 

 

Esperienza fatta in laboratorio

 

Abbiamo provato in laboratorio a misurare il coefficiente di attrito tra alcune superfici utilizzando un dinamometro e vari oggetti di materiali diversi

 

Il calcolo del coefficiente di attrito si ottiene semplicemente dividendo il peso dell’oggetto per la forza misurata dal dinamometro:

  Fr
μ = -----------
    Fpeso

 

Abbiamo ottenuto la seguente tabella:

Materiale 1

Materiale 2

Forza peso

Forza resist.

Coeff. attr

 

plastica

cartone

1,6

0,5

0,31

     “

acciaio

0,9

0,1

0,11

     “

gomma

1,7

0,9

0,53

     “

tessuto

2,5

0,4

0,16

acciaio cromato

acciaio cromato

0,83

0,058

0,07

telefono

carta

2,0

1,0

0,5

     “

plastica

2,0

0,7

0,3

     “

formica

2,0

0,9

0,45

legno piallato

plastica

1,8

0,7

0,40

         “

carta

1,8

0,6

0,15

         “

formica

1,8

0,3

0,075

 

Considerando che le misure sono state fatte con mezzi non studiati specificamente per questa applicazione, possiamo considerare l’esperimento riuscito essendo i coefficienti di attrito ricavati molto simili a quelli riportati nella documentazione tecnica.

 

Fonte: http://www.tdpgalilei.altervista.org/fisica/attrito/Attrito.doc

Sito web da visitare: http://www.tdpgalilei.altervista.org

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

FORZE DI ATTRITO
Tipi di attrito: statico (aderenza) e dinamico
Le forze d'attrito sono tutte quelle forze che si oppongono al movimento relativo di 2 corpi a contatto: la forza d’attrito è perciò una forza di contatto passiva, ovvero generata dal semplice contatto tra due superfici e tale da opporsi al movimento di un corpo. L'attrito si manifesta sotto due forme:

  • attrito statico: è una forza che impedisce il movimento di un corpo fintanto che la forza di trascinamento applicata al corpo non supera una certa soglia.
  • attrito dinamico: è la resistenza che si contrappone al movimento di un corpo, rallentandolo e eventualmente fermarlo.

La forza d'attrito dinamico è presente quando un corpo è in movimento ed è diretta in verso contrario al moto (cioè opposta alla velocità).
L’attrito statico non ha un valore predefinito: può assumere tutti i valori fino a una certa “soglia di rottura" (Aderenza) in modo da mantenere il corpo su cui agisce immobile. Una volta che la spinta ha superato la soglia di rottura, cioè la spinta ha oltrepassato l’Aderenza , il corpo inizia a spostarsi e l’attrito da statico diventa dinamico.  In altre parole, l’Aderenza rappresenta la massima forza che l’attrito può esercitare per tenere bloccato il corpo: o alternativamente, l’Aderenza rappresenta la minima forza che è necessaria per iniziare a spostare il corpo.

Tipi di movimento: attraverso fluido , strisciamento o rotolamento
L’attrito statico o dinamico cambia a seconda se un corpo avanza attraverso un fluido (ad esempio una nave che si muove attraverso l’acqua o una piuma che scende attraversando l’aria) o se si muove a contatto di una superficie solida. Nel primo caso l’attrito si chiama viscoso: nel secondo caso si chiama radente o volvente a seconda se il corpo striscia o rotola sopra la superficie. Riassumendo, si distinguono tre tipi di attrito:

  • Radente: quando due corpi strisciano l’uno sull’altro -su superficie solida-
  • Volvente: quando un corpo rotola sulla superficie di un altro  -su superficie solida-
  • Viscoso: quando un corpo si muove in un fluido   -attraverso un fluido-

L’attrito statico o dinamico si applica ad ognuno di questi tre tipi di movimento. In conclusione, gli attriti possono essere: statici-radenti o dinamici-radenti ; statici-volventi o dinamici-volventi ; statici-viscosi o dinamici-viscosi.

ATTRITO SU SUPERFICIE SOLIDA
Attrito statico radente (Aderenza)
In particolare per l’attrito radente, si può verificare sperimentalmente che su un piano l’Aderenza è direttamente proporzionale alla forza premente F^ del corpo:
Aderenza a F^ Aderenza = Ca×F^                 (1)
Questo significa che se raddoppiamo (triplichiamo) la forza premente F^ anche  l’Aderenza raddoppia (triplica). La costante di proporzionalità Ca prende il nome di coefficiente di aderenza.
Sull’attrito statico c’è un altro esperimento molto interessante: proviamo a mettere un mattone dritto sulla faccia più piccola, in modo che l’area della superficie di contatto con il tavolo sia minore. Se quest’area più piccola è la metà di quella precedente, la forza di attrito si dimezza? No, la forza di attrito rimane essenzialmente la stessa, indipendentemente dalla’area della superficie di contatto.
In conclusione, il coefficiente di aderenza Ca varia soltanto a seconda delle caratteristiche delle superfici a contatto (ma non dall’area della superficie, come già detto sopra).
A livello microscopico infatti la forza d'attrito è dovuta al fatto che le superfici a contatto non sono mai perfettamente lisce ma presentano delle irregolarità e delle rugosità che costituiscono un ostacolo per il movimento (figura 2). Maggiori sono queste irregolarità maggiore sarà il coefficiente di aderenza.
Per riuscire a mettere in movimento un corpo dobbiamo riuscire a vincere preliminarmente la forza d'attrito statico, ossia dobbiamo riuscire ad applicare una forza F0 maggiore della Aderenza. Se invece la forza F0 è minore della forza d'attrito massima (F0 < Aderenza), allora la forza d'attrito statico è esattamente uguale ed opposta alla forza attiva F0 e il corpo rimane immobile. Da queste considerazioni risulta facile trovare una possibile procedura per misurare il coefficiente di aderenza: la forza di primo distacco (ossia la forza che dobbiamo applicare per mettere in movimento un corpo) coincide con la forza d'attrito massima possibile, cioè coincide con l’Aderenza. Misurando tale forza e la forza premente F^ dell'oggetto con un dinamometro, possiamo ricavarci il coefficiente d'aderenza dal seguente rapporto Ca = Aderenza/F^. Essendo il coefficiente Ca dato dal rapporto tra due forze, ossia tra due grandezze omogenee, il coefficiente di attrito statico è un numero puro (senza alcuna unità di misura).
Aderenza e movimento
A questo punto pongo una domanda: ”L’Aderenza aiuta o no il movimento di una macchina?” Probabilmente la risposta più ovvia è: “No di certo! Se l’Aderenza corrisponde alla forza necessaria per iniziare il movimento, allora sicuramente maggiore è l’Aderenza più difficile è  iniziare a muoversi!” Questa risposta potrebbe apparire ovvia ma… non è così! Infatti vedremo subito che l’Aderenza non solo aiuta il moto ma addirittura è indispensabile per qualsiasi movimento al suolo, qualunque sia il mezzo che si muove, qualunque sia il modo in cui esso si muove.

Infatti, pensate a cosa fate per camminare: mentre sollevate un piede, tenete l’altro ben poggiato al suolo e con esso spingete all’indietro. Nell’istante in cui spingete il piede d’appoggio all’indietro voi vi sentite spinti in avanti e potete camminare. Cosa è successo? E’ successo che voi con il piede d’appoggio avete spinto all’indietro il terreno il quale, per il Principio di Azione e Reazione, ha reagito applicando a voi una forza uguale a quella ricevuta dal piede ma diretta in senso opposto, cioè in avanti (vedi figura 3). Cosa sarebbe successo se il piede, invece di rimanere ben saldo al suolo, fosse scivolato? Esso sarebbe stato spinto dalla forza dei muscoli all’indietro e… avrebbe scalciato l’aria! Non ci sarebbe stata nessuna azione sul terreno e di conseguenza nessuna reazione: l’unico risultato sarebbe stato quello di avere uno studente di Agricoltura che rimane immobile tirando calci al vento. E’ la stessa cosa che accade se uno dovesse correre sul ghiaccio: il piede scivola e non si riesce ad andare avanti. Questo spiega perché le piante delle scarpe da ginnastica sono elastiche e con suola rigata: in questo modo la suola può avvolgersi meglio sulle asperità del terreno per ottenere un alto coefficiente d’attrito in modo da poter spingere di più. 
Stessa cosa fa il canguro, che si muove a balzi. Quando vuole spostarsi spinge all’indietro entrambe le gambe (lo potete vedere notando che il canguro durante i balzo inclina il corpo in avanti in modo da aiutare la spinta delle gambe all’indietro): le zampe rimangono ben salde al suolo mentre spingono il terreno indietro cosicché da ricevere la spinta di reazione in avanti.
Cosa identica accade per una ruota o per un cingolo: il motore applica una forza alla ruota o al cingolo, la quale inizia a ruotare all’indietro. Se la ruota o il cingolo sono ben piantate al suolo, esse spingono all’indietro il terreno che di conseguenza dà loro una spinta di reazione che li fa avanzare: altrimenti, la ruota o il cingolo girano a vuoto.
La trattrice e l’aderenza
Vediamo adesso con un minimo di dettaglio cosa accade ad una trattrice che si sta muovendo. Il motore applica agli organi di propulsione di una trattrice (ruote motrici o cingoli) una forza (Fmotore). “Bene: -dirà adesso uno studente distratto- allora la trattrice è spinta in avanti da Fmotore. Abbiamo capito.”  Noo! Attenzione! Non è questa la forza che spinge in avanti la trattrice: Fmotore è la forza che spinge all’indietro ruote o cingoli, cosa di cui potete immediatamente rendervi conto osservando un’auto o una moto che viaggia: il motore non spinge direttamente l’auto in avanti ma piuttosto spinge ruote/cingoli all’indietro!

Gli organi di propulsione della trattrice sono agganciati al suolo dalla forza di attrito statico, cosicché quando Fmotore li spinge all’indietro essi a loro volta spingono all’indietro il suolo: per reazione il suolo li spinge in avanti con una forza di reazione Ratt opposta a Fmotore: è la forza Ratt, e solo essa, che spinge la trattrice in avanti (vedi figura 4)! Se non c’è aderenza, la ruota (o il cingolo) slitta sul posto all’indietro, scavando il terreno, e il suolo non riceve la forza Fmotore perché la ruota/cingolo gira a vuoto: di conseguenza la reazione Ratt non esiste e perciò la trattrice non avanza. In altre parole: l’aderenza permette di scaricare al suolo Fmotore cosicché la trattrice possa avanzare grazie alla reazione Ratt.
Forza massima di trazione di una trattrice
La forza massima di trazione Ratt che la trattrice può esercitare per muovere un'attrezzatura è determinata dal valore dell'Aderenza e deve essere minore, o al massimo, uguale a questa, qualunque sia la potenza del motore che eroga il veicolo; cioè deve essere
Ratt ≤ Aderenza ;   poiché , per il Principio di Azione e Reazione, Ratt = Fmotore, si ha:
Fmotore ≤ Aderenza
In particolare, la forza massima di trazione che la trattrice può esercitare è data da:
Fmotore_max =  Aderenza
In altre parole, la forza massima di trazione (Fmotore massima) che può esercitare una trattrice è data dal valore dell'aderenza.
Dall’eq. (1) è immediato verificare che l’Aderenza aumenta in proporzione alla forza premente. Per una trattrice, e praticamente per ogni mezzo di trasporto, F^ è dato dal peso che grava sulle ruote motrici e corrisponde al peso totale nel caso di trattori cingolati o a 4 ruote motrici (4RM) e a una frazione di questo  (circa 65%) per le 2 ruote motrici (2RM) –vedi la figura 5-. Perciò possiamo affermare che all’aumentare del peso della motrice aumenta anche la sua aderenza in modo proporzionale.

Figura 5: distribuzione del peso sulle ruote: 2RM (a sinistra) , 4RM (centro) , cingoli (destra)
L’Aderenza aumenta anche all’aumentare del coefficiente Ca: maggiore è il valore Ca maggiore è l’Aderenza: anche in questo caso, Ca ed Aderenza vanno insieme in modo proporzionale.
Il coefficiente di aderenza Ca, generalmente determinato per via sperimentale, dipende dalle caratteristiche intrinseche dei terreno (coesione e attrito interno), dalla sua umidità e dalle proprietà della superficie di contatto dei pneumatico con il terreno (pneumatico liscio, rigato, usurato..). E' quindi molto variabile in relazione alla nature e alle condizioni dei vari terreni e ai tipi di  pneumatici; è molto basso per terreni sciolti o fangosi e per ruote lisce, è più alto per terreni compatti e secchi e ruote con nervature.
Attrito dinamico radente
Quando un corpo si muove su di una superficie, come la ruota di una macchina sulla strada o su di un campo, agisce una forza d'attrito dinamica Fd, proporzionale anch’essa alla forza premente:
Fd a  F^    Fd = Cd · F^              (2)
Così come Ca, anche il coefficiente dinamico CD è un numero puro. Quasi sempre Cd ¹ Ca , il che è ovvio visto che l’Aderenza e Fd sono due forze concettualmente del tutto differenti (la prima è la massima forza di attrito che è in grado di tenere immobile un oggetto, la seconda è la forza di rallentamento che agisce sull’oggetto in moto). Dall’eq. (2) è immediato verificare che l’attrito dinamico aumenta in proporzione alla forza premente. Per una trattrice, e praticamente per ogni mezzo di trasporto, F^ è dato dal peso complessivo della trattrice (non c’è distinzione fra ruota motrice e non motrice perché l’attrito dinamico si applica su qualunque parte a contatto sul suolo, sia che spinga o no). Empiricamente, risulta che anche l’attrito dinamico non dipende dall’area della superficie di contatto; inoltre esso non dipende nemmeno dalla velocità di scorrimento, almeno entro certi limiti. Infatti, supponiamo di tirare un mattone con una velocità V0, poi con una velocità 2V0. Quale forza misuriamo in questo caso? Otteniamo che la forza di attrito dinamico è con buona approssimazione la stessa nei due casi e certamente non raddoppia se raddoppiamo la velocità.

In conclusione, così come per l’attrito statico, il coefficiente dinamico Cd dipende solo dalle caratteristiche delle superfici a contatto. Una Tabella con alcuni coefficienti di attrito statico e dinamico è mostrata nella pagina seguente.

 

 

COEF. ADERENZA
(Ca)

COEF. ATTRITO  DI-NAMICO (Cd)

 

RUOTE

CINGOLI

RUOTE

CINGOLI

Strada pavimentata

0,7

0,7

0,02

xxx

Strada in terra battuta

0,45

0,55

0,025

0,02

Stoppie di grano

0,33

0,52

0,05

0,04

Cotica erbosa

0,30

0,45

0,065

0,05

Terreno umido

0,26

0,40

0,08

0,065

Letto di semina

0,25

0,30

0,1

0,085

Testo ripreso anche dai siti: “http://www.oilproject.org/lezione/fisica-forza-attrito-statico-dinamico-radente-ceofficiente-tipi-contatto-7970.html”; “http://digilander.libero.it/danilo.mauro/temi/attrito.html”
Adesso risolviamo qualche semplice problema, tanto per impratichirci con l’aderenza e l’attrito dinamico.
Problema1: Una trattrice possiede una massa (M) di 1.500kg; essa si muove lungo una strada in terra battuta: qual è l’Aderenza a cui è sottoposta? Qual è l’attrito dinamico? Fai il conto supponendo che sia a 2RM , 4RM , a cingoli. [Aderenza = 4.300N 2RM ; 6615N 4RM ; 8.085N cingolato . Fd = 367,5N 2RM/4RM ; 294N cingolato]
Soluz:   M=1.500kg Peso = 1.500kg×9,8N/kg = 14.700N.
Calcoliamo l’Aderenza:
se la trattrice è 2RM allora:
F^ = peso gravante sulle ruote motrici = 65% del peso complessivo = 0,65×14.700N = 9.555N
Aderenza = Ca× F^= 0,45×9.555N = 4300N

se la trattrice è 4RM o cingolata allora:
F^ = tutto il peso = 14.700N .     Cambia però il coefficiente di aderenza:
Aderenza 4RM = Ca× F^ = 0,45×14.700N =  6615N
Aderenza cingolato = Ca× F^ = 0,55×14.700N=8.085N

Calcoliamo l’attrito dinamico:
in tutti i casi, F^=14.700N perché tutto il peso contribuisce a schiacciare la trattrice al suolo e perciò a ricevere l’attrito dinamico. Bisogna però distinguere fra trattrice a ruote o cingolata per scegliere il coefficiente giusto:
se la trattrice è a ruote, 2RM/4RM: Fd = Cd×F^= 0,025×14.700N = 367,5N
se la trattrice è a cingoli: Fd = Cd×F^ = 0,02×14.700N = 294N

 

Cosa significano tutti questi numeri?
Per spiegare il loro significato fisico, consideriamo il caso della trattrice 2RM; gli altri due casi hanno un identico significato fisico.

Affermare che l’Aderenza è 4.300N significa che le ruote possono mordere il terreno con una Fmotore massima di 4.300N; se la trattrice provasse ad applicare una  Fmotore maggiore di 4.300N le ruote slitterebbero e scaverebbero il terreno, e la trattrice rimarrebbe piantata lì con le ruote che girano a vuoto.

Affermare che la trattrice subisce un attrito dinamico Fd=367,5N significa che appena si muove il terreno la rallenta applicandole una forza di 367,5N opposta al verso di moto: è perciò evidente che Fd è la forza con cui il terreno rallenta il movimento e perciò Fd è una forza resistente .

Problema2: Misuri che su di un terreno agricolo l’Aderenza di una trattrice 4RM di massa M=1.500kg risulta essere 550kgf , mentre la forza di attrito dinamico è Fd=40kgf. Trova il valore dei coefficienti Ca e Cd [Ca= 0,37  ;  Cd = 0,027].
Soluz:  Le forze sono espresse in kgf  (1kgf = forza uguale al peso di 1kg 1kgf = 9,8N), perciò posso esprimere anche il peso in kgf: peso di 1.500kg = 1.500 kgf (in pratica, usare come unità di misura il kgf significa scrivere i pesi con valori uguali alle masse espresse in kg).
Per calcolare il coef. di aderenza inverto l’eq. (1):  Ca =  Aderenza/ F^
Nel nostro caso F^  = peso complessivo della trattrice preche essa è 4RM
Ca = 550kgf/1.500kgf = 0,37

Per il calcolo del coef di attrito dinamico, inverto l’eq. (2):  Cd = Fd/F^ 
Nell’attrito dinamico, F^ coincide sempre con tutto il peso
Cd = 40kgf/1.500kgf = 0,027

Cosa significano tutti questi numeri?
Ca = 0,37 significa che per quel tipo di terreno e per quel tipo di ruote l’Aderenza rappresenta il 37% del peso della trattrice, cioè la trattrice può scaricare sul terreno una Fmotore = 37% del suo peso.
Cd=0,027 significa che il suolo, sempre per quel tipo di terreno e per quel tipo di ruote, applica sulla trattrice una forza di rallentamento uguale al 2,7% del peso della trattrice.

 

L’Aderenza è trattata con un linguaggio più succinto e tecnico anche negli appunti “ADERENZA”. In tali appunti il peso è indicato con G, la parte del peso gravante sulle ruote motrici (per trattrici 2RM) è indicato con Ga.


Le forze resistenti sono descritte con più dettaglio negli appunti “PROBLEMI DI LAVORO”.

 

Fonte: http://digilander.libero.it/amaccioni1/Documenti/U_FORZE%20DI%20ATTRITO.doc

Sito web da visitare: http://digilander.libero.it/amaccioni1

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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