Letteratura Giovanni Verga Il romanticismo eroico

Letteratura Giovanni Verga Il romanticismo eroico

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Letteratura Giovanni Verga Il romanticismo eroico

Giovanni Verga


1) Notizie biografiche

Nato a Catania nel 1840 da una famiglia di nobili origini e di tradizioni liberali. Durante l'impresa garibaldina si arruola nella guardia nazionale e si impegna in attività pubblicistiche di forte ispirazione unitaria. Nel 1869 si trasferisce a Firenze appena diventata capitali del Regno d'Italia. Strinse tra l'altro rapporti con D. Dall'Ongaro. Nel 1872 si stabilisce a Milano, entrando in relazione con Arrigo Boito e G. Giacosa, e frequentando i ritrovi letterari della città, in particolare il salotto della contessa Maffei. Gli ultimi anni Verga li trascorse a Catania, chiuso in uno scontroso isolamento e in un lungo silenzio. Morì a Catania nel 1922.


2) Il romanticismo eroico

Verga crebbe alla scuola di Antonino Abate, esponente di una letteratura civile di ascendenza byroniana e guerrazziana. La sua prima prova romanzesca, Amore e patria (1856- 1857), di cui solo tre capitoli furono pubblicati postumi nel 1929, esce da quell'arroventata officina provinciale e affianca all'approssimazione linguistica l'enfasi patriottica. L'esordio pubblico avvenne nel 1861 con I carbonari della montagna , una storia collocata nella Calabria dei primi moti carbonari, e che riflette motivazioni etiche e politiche del Verga allora ventenne. Macchinosità e goffaggine di scrittura relegano "I carbonari della montagna" alla preistoria verghiana. Così Sulle lagune (1863), che chiude la trilogia catanese di ispirazione patriottica, ma in cui è possibile cogliere i segni di un mutamento, dal romanticismo eroico al romanticismo passionale.


3) Il romanticismo passionale

Il passaggio è documentato dalla sostituzione della figura dell'artista a quella dell'eroe nei romanzi successivi. Una peccatrice (1866) narra l'avventura di un giovane scrittore esordiente. Verga cerca di porre uno stacco alla materia autobiografica inserendo il filtro di un narratore tra accaduto e narrato. Verga raggiunse di colpo la fama con Storia di una capinera (1871), che divenne un best-seller. Due i motivi di tanta popolarità: il motivo manzoniano della monacazione forzata, e la struggente confessione di un amore impossibile che condanna alla follia e alla morte. Le opere immediatamente successive ripetono lo schema di "Una peccatrice": in Eva (1873) è il tema dell'artista vittima dell'amore e della società: vi sono influenze provenienti dalla scapigliatura e indizi autobiografici. Eros (1874) e Tigre reale (1875) spostano l'obiettivo sull'eroe della mondanità, uomo o donna "di lusso".


4) Il realismo

Nel 1874 Verga pubblica il «bozzetto siciliano» (racconto) Nedda . Con es so inaugura un genere non ancora tentato, il racconto. Ciò che più conta è la parsimonia dei mezzi stilistici adibiti alla rappresentazione di un destino lasciato senza riscatto né umano né sociale, oltre alla scelta di un argomento «umile» come la vicenda di una misera raccoglitrice di olive siciliana. E' una nuova maniera, il realismo, che ebbe la sua punta mi gliore nei "Malavoglia"


5) "Malavoglia"

Malavoglia (1881) doveva essere il primo di una serie di cinque romanzi, il ciclo dei "Vinti" di cui Verga terminò e pubblicò solo i primi due: oltre a "Malavoglia", "Mastro-don Gesualdo"; incompiuto restò "La duchessa di Leyra", mentre gli altri due previsti, "L'onorevole Scipioni" e "L'uomo di lusso" non furono iniziati. Ambizioso il progetto sociologico, presentato nella prefazione al romanzo come lo studio dei meccanismi che determinano la darwiniana lotta per la vita e le leggi del progresso umana.


I Malavoglia del titolo è il soprannome che hanno i Toscano, una piccola famiglia di pescatori di Acitrezza. Essi posseggono come unici beni una casa e una barca, la 'Provvidenza'. Padron 'Ntoni è il vecchio capofamiglia, padre di Bastianazzo che ha cinque figli. Padron 'Ntoni compra un carico di lupini da vendere altrove, ma la barca fa naufragio, Bastianazzo muore e i lupini vanno perduti. Per i Malavoglia è l'inizio di una serie di sven ture: per pagare il debito bisogna vendere la «casa del nespolo». Luca il secondogenito di Bastianazzo, cade nella battaglia di Lissa; la vedova Maruzza muore vittima del colera. 'Ntoni (ju nior) figlio maggiore di Bastianazzo frequenta cattive compagnie, si dà al contrabbando, finisce in galera. La sorella più piccola, Lia, compromessa per le voci di una sue presunta relazione con don Michele, il brigadiere delle guardie doganali, figge di casa e scompare (si saprà poi che è diventata una prostituta). La so rella maggiore Mena a causa delle difficoltà economiche non può sposare compare Alfio. Con la morte di padron 'Ntoni la famiglia è smembrata: 'Ntoni junior lascerà il paese per andare lontano. Rimane il più giovane dei fratelli, Alessi, per riscattare la ca sa del nespolo e continuare il mestiere del nonno.


Nei "Malavoglia" sono chiari i cardini della nuova concezione realista di Verga: da una parte l'individuazione di un «punto di vista» che con- senta al narratore di calarsi nei fatti e quasi scomparire, lasciando che questi si producano da sé come per una necessità naturale, cancellando la mano dell'autore. Dall'altra il progetto di tipo balzachiano e zolaiano del ciclo. Evitando di dare voce direttamente alle proprie reazioni etiche, ideologi che, affettive, lo scrittore persegue l'obiettivo di orchestrare la materia ritmandola su una cadenza locale, immune da compiaci menti dialettali. E' una sintassi mimetica che restituisce l'elementarietà ma anche l'eloquenza, la sentenziosa proverbialità del parlato, calando il lettore nel ritmo naturale del vissuto. Verga si immerge nel mondo sociale di Aci-Trezza, nella semplice e ris sosa comunità che sta attorno ai protagonisti, i Toscano detti i Malavoglia. Si confronta con i miti di quell'umanità elementare: l' «ideale dell'ostrica» come difesa dall'urto della marea, da cui tuttavia tutti gli eroi del romanzo sono investiti dopo il naufragio della 'Provvidenza', la barca dei Malavoglia, che avvia la vicenda. La «religione della famiglia» incarnata dal patriarca della «casa del nespolo», il biblico padron 'Ntoni, e ereditata dal mite Alessi. La «vaghezza dell'ignoto» che getta gli inquieti, il giovane 'Ntoni e la sorella Lia, in bocca al mondo, «pesce vorace» che inghiotte coloro che spezzano il vincolo tutelare della comunità.


6) I racconti, i drammi

Negli anni in cui scriveva i "Malavoglia", Verga scriveva an che alcuni dei suoi racconti migliori. La serie di Vite dei campi (1880), che contiene anche una anticipazione di tono colloquiale dei motivi dei "Malavoglia" nel racconto intitolato Fantasticheria . Vi sono soprattutto i racconti dedicati ai 'primitivi' ( La lupa , Jeli il pasto- re ) e ai danna ti della terra ( Rosso Malpelo ). La serie delle Novelle rusticane (1883), dove la materia si articola in un contesto di rapporti storico-sociali ed economici più evoluti, ma anche fortemente drammatici ( Libertà ), e ossessivi ( Malaria , La roba ). Le altre raccolte di racconti attingono invece anche a una vena populistica: la serie di Per le vie (1883), Vagabondaggio (1887), I ricordi del capitano d'Arce (1891), Don Candeloro e C.i (1894).


Dai racconti Verga trasse materia per i drammi. Nel 1894 il grande successo di Cavalleria rusticana inaugurò il realismo in teatro, nella veste regionale e 'elementare' che sarà molto cara al repertorio di fine secolo. Minore la fortuna di altri drammi: In portineria (1895), La lupa (1896) che risentì fortemente dell'adattamento al modo di recitare delle grandi attrici del tempo, Caccia al lupo (1901), Caccia alla volpe (1901).


7) "Mastro don Gesualdo"

Del 1889 è il secondo grande romanzo di Verga, Mastro-don Gesualdo . Pubblicato in rivista nel 1888, la pubblicazione in volume presenta significative varianti. L'impianto narrativo, più ampio che nei "Malavoglia", è quello di un romanzo di costume. Il montaggio degli episodi è per successione di quadri, ognuno dei quali svolge un tema, sempre senza interventi dello scrittore: dal quadro d'apertura dell'incendio di palazzo Trao a Vizzini, che scopre la rovina materiale e morale del nobile casato, a quello finale della solitaria morte a Palermo, nella foresteria del duca di Leyra, tra l'irrisione della servitù, dell'ormai ras segnato protagonista. L'azione si svolge a Vizzini, centro agricolo del catanese, tra il 1820 e il 1848, un periodo segnato da rivolte politiche e sociali. Il manovale «mastro» Gesualdo è diventato «don» a forza di lavoro e sacrifici. Dopo la ricchezza, la promozione sociale dovrebbe essere sancita dal matrimonio che lo imparenta a una fa miglia nobile anche se economicamente rovinata: sposa Bianca Trao, ma non per questo è accolto nel suo mondo. La moglie del resto non lo ama, e quando lo sposa era già incinta per la rela zione con il cugino, il ricco Ninì Rubiera: la madre di questi aveva impedito il matrimonio. Nasce Isabella, che da grande si vergognerà delle umili origini del padre putativo e sposerà anche lei come la madre, per «riparare», un duca squattrinato e dissipatore della dote e dei beni del suocero. Il romanzo si conclude con la scena della morte.


Anche la morte nel romanzo è spogliata di ogni solennità. Nel sovrapporsi chiassoso di voci che incrinano ogni valore sociale, Verga sembra aver individuato il ritmo espressivo di una umanità condizionata dal denaro, condannata alla solitudine. E' una condizione di cui i personaggi non hanno coscienza, né avvertono il disagio, diversamente dai protagonisti dei romanzi giovanili che invece declamano quel disagio nella retorica.


8) Ultime opere

L'insuccesso editoriale dei "Malavoglia" costringe Verga a continuare a tenere provvisoriamente in vita la maniera mondana e sentimentale. A questa maniera va ricondotto il romanzo Il marito di Elena (1882). E' una parentesi, tanto è vero che Verga conti nuò il suo progetto realista con "Mastro-don Gesualdo". Un progetto che si arenò allo stadio iniziale, nell'incapacità (o impossibilità) a individuare per il mondo borghese quel ritmo e quello stile autonomi dalla caduta nel sentimentalismo e nel populismo che aveva invece trovato per il mondo contadino e pre- borghese. Alla estrema fase della sua attività di scrittore, prima del silenzio nell'ultima parte della sua vita, appartengono il roman zo Dal tuo al mio (1906), una sarcastica e amara parabola dei conflitti sociali, adattato subito dopo per il teatro, e alcuni racconti.


Verga era riuscito a trovare nel naturalismo un metodo per creare in letteratura un correlativo "naturale" della realtà e liberare la prosa italiana dell'artificio. A parte *Capuana, il suo tentativo non trovò un sufficiente supporto, né da parte del la critica del tempo né del pubblico. Vincenti risultarono i ro manzi sentimen- tali e patetici del romanticismo borghese e i best-seller costruiti per lo scandalo dalla nascente industria editoriale del tempo. Verga restò uno scrittore poco letto fino alla seconda metà del XX secolo. Nel frattempo aveva avuto l'at tenzione favorevole di *Croce, i contributi di *Luigi Russo, *Giacomo Devoto, *Leo Spitzer. L'attenzione verso Verga è decol lata grazie alla critica marxista che ha innescato il dibattito sul realismo e l'attenzione al mondo dei 'minori' e delle classi sfruttate.


Bibliografia: Giovanni Verga

Amore e patria (1856-1857)
I carbonari della montagna (1861)
Sulle lagune (1863)
Una peccatrice (1866)
Storia di una capinera (1871)
Eva (1873)
Eros (1874)
Nedda (1874)
Tigre reale (1875)
Vita dei campi (1880)
Malavoglia (1881)
Il marito di Elena (1882)
Novelle rusticane (1883)
Per le vie (1883)
Vagabondaggio (1887)
Mastro-don Gesualdo (1889)
I ricordi del capitano d'Arce (1891)
Don Candeloro e C.i (1894)
Cavalleria rusticana (dramma, 1894)
In portineria (dramma, 1895)
La lupa (dramma, 1896)
Caccia al lupo (dramma, 1901)
Caccia alla volpe (dramma, 1901)
La duchessa di Leyra (incompiuto)
Dal tuo al mio (1906)

 

Fonte: http://info5b.altervista.org/Italiano/Giovanni_Verga.doc

Sito web da visitare: http://info5b.altervista.org/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

Letteratura Giovanni Verga Il romanticismo eroico

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

Letteratura Giovanni Verga Il romanticismo eroico

 

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve

 

Argomenti

Termini d' uso, cookies e privacy

Contatti

Cerca nel sito

 

 

Letteratura Giovanni Verga Il romanticismo eroico