Definizione di menomazione disabilità e handicap

Definizione di menomazione disabilità e handicap

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Definizione di menomazione disabilità e handicap

 

Significato di disabile e disabilità
L’O.M.S., per disabilità intende qualsiasi limitazione o perdita della capacità di compiere un’attività
nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano.
La disabilità è caratterizzata da scostamenti, per eccesso o per difetto, nella realizzazione dei
compiti e nella espressione dei comportamenti rispetto a ciò che sarebbe normalmente atteso. Le
disabilità possono avere carattere transitorio o permanente ed essere irreversibili, progressive o
regressive. Possono insorgere come conseguenza diretta di una menomazione o come reazione del
soggetto specialmente da un punto di vista psicologico, a una menomazione fisica, sensoriale o di
altra natura.
La disabilità rappresenta l’oggettivazione della menomazione e come tale riflette disturbi a livello di
persona. Si riferisce a capacità funzionali estrinsecate attraverso atti e comportamenti che per
generale consenso costituiscono aspetti essenziali della vita di ogni giorno.

Grossman H.J. (1973), interpreta il concetto di disabilità in funzione del significato di abilità come criterio della “funzionalità e dell’adattamento comportamentale”: la capacità mostrata dalla persona di raggiungere i livelli richiesti di autonomia personale e di responsabilità sociale da parte del gruppo sociale di appartenenza, in funzione del diverso livello di età. Così, durante l’infanzia e la prima fase adolescenziale, ci si attende un adeguato sviluppo nelle: 1) abilità sensomotorie; 2) abilità di comunicazione; 3) abilità di autonomia; 4) abilità sociali (capacità cioè di interagire con gli altri; mentre, durante le altre fasi dello sviluppo adolescenziale, ci si attende un’evoluzione per quanto riguarda: 5) abilità scolastiche e loro utilizzazione nelle attività quotidiane; 6) nella gestione dei problemi; 7) abilità sociali (partecipazione alle attività di gruppo); per finire poi, nell’età adulta, con le: 8) responsabilità lavorative e civiche.
La concezione sociale di disabilità è cambiata nel tempo: essa non è più solo un attributo della persona, ma un insieme di condizioni potenzialmente restrittive derivanti da un fallimento della società nel soddisfare i bisogni delle persone e nel consentire loro di mettere a frutto le proprie capacità (Commissione Europea, Delivering eAccessibility, 26/9/2002).
Le definizioni proposte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1980 hanno aiutato a stabilire un chiaro punto di partenza:

  • La “menomazione” (impairment) veniva definita come “perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica”;
  • La “disabilità” (disability) come “qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano”
  • L’“handicap” come la “condizione di svantaggio, conseguente a una menomazione o a una disabilità, che in un certo soggetto limita o impedisce l’adempimento del ruolo normale per tale soggetto in relazione all’età, al sesso e ai fattori socioculturali”.

Da queste definizioni, emerge che l’handicap è una condizione soggettiva, che dipende dalle esigenze della persona disabile: una persona sulla sedia a rotelle è sicuramente disabile, ma potrebbe potenzialmente non avere un handicap se venissero eliminate tutte le barriere architettoniche e non le fosse precluso alcun aspetto della vita sociale.
Un successivo documento pubblicato dall’OMS nel 2001 ha parzialmente abbandonato questa impostazione, per giungere a una classificazione “positiva”, che parte da uno stato considerato di “salute” per dire se e quanto ciascuno se ne discosti. Questa nuova classificazione non riguarda solo le persone con disabilità, riguarda tutti, ha dunque uso e valore universale.
La classificazione si compone di cinque macroclassi, a loro volta divise in ulteriori classi e sottoclassi:

  • Funzioni corporee (funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, incluse le funzioni psicologiche)
  • Strutture corporee (parti anatomiche del corpo come organi, arti e loro componenti)
  • Attività (esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo)
  • Partecipazione (coinvolgimento di un individuo in una situazione di vita)
  • Fattori ambientali (caratteristiche, del mondo fisico, sociale e degli atteggiamenti, che possono avere impatto sulle prestazioni di un individuo in un determinato contesto).

Rispetto a ciascuna delle centinaia di voci classificate, a ciascun individuo può essere associato uno o più qualificatori che descrivono il suo “funzionamento”.
È da notare che da un concetto restrittivo di disabilità si è passato a un concetto più esteso, che ricopre sia la restrizione di attività sia la limitazione di partecipazione. Di fatto, in questa definizione allargata sono oggi ricomprese le cosiddette categorie deboli, come ad esempio gli anziani.
È importante sottolineare che i disabili in Europa non costituiscono una piccola minoranza della popolazione: l’Unione Europea stima in maniera restrittiva un numero complessivo di circa 40 milioni di persone, pari a quasi l’11% della popolazione (Commissione Europea, op. cit.). Bisogna inoltre considerare che le disabilità cognitive sono fortemente correlate all’età della persona (il 70% degli individui con questo tipo di disabilità ha più di 60 anni). Il processo in corso di “invecchiamento” della popolazione porterà inevitabilmente a un numero di disabili proporzionalmente ancor più elevato.
In questo computo sono esclusi i disabili temporanei, coloro cioè che per una parte limitata della loro vita si trovano a fare i conti con un qualche tipo di disabilità (malati, persone che hanno subito incidenti o interventi chirurgici, etc.).
L’utilizzo di grafica per veicolare informazioni all’interno dei siti web può creare problemi di accesso ai contenuti alle persone che utilizzano tecnologie assistive per la navigazione su Internet.
L’utilizzo di immagini in movimento, scritte scorrevoli, colori sfumati con scritte tinta su tinta, finestre pop-up e altri elementi grafici non standard sono le cose che creano i maggiori disagi alle persone disabili durante la navigazione, poiché le tecnologie assistive non funzionano adeguatamente quando non vengono rispettati alcune norme di programmazione. L’informazione, e nel caso dell’home banking anche il servizio, diventano quindi “inaccessibili”.
Un sito web è definito accessibile se il suo contenuto è fruibile da una gamma molto ampia di utenti, sia che utilizzino normali sistemi di navigazione (i cosiddetti browser) sia tecnologie assistive sia altri dispositivi non standard.
Un sito accessibile risponde alle esigenze dei disabili, ma non solo, perché può essere meglio utilizzato da tutti: sia da chi ha una disabilità fisica che rende necessario l’uso di tecnologie assistive, sia da coloro che hanno difficoltà ad accedere al web a causa di limitazioni tecniche (un computer meno recente, l’uso di strumenti diversi dal PC, una connessione lenta) o di scarsa dimestichezza con Internet (ad esempio gli anziani).
È quindi un sito al quale si riesce ad accedere agevolmente con i più diffusi sistemi impiegati dai disabili, ma che risponde anche alle esigenze dei cosiddetti “disabili tecnologici”, ovvero tutte quelle persone che in un dato momento della vita – per diversi fattori sociali, economici, fisici, di età – non riescono a utilizzare Internet con facilità.
Un servizio di e-banking, se sviluppato in maniera accessibile, si apre a tutta la clientela dell’Istituto bancario che tramite Internet desidera utilizzare i servizi offerti on-line: tutti i clienti possono quindi, da remoto, interrogare il saldo del conto corrente, effettuare un bonifico o svolgere qualsiasi altra operazione che la banca offre.
Esistono a livello nazionale e internazionale alcuni standard di riferimento sull’accessibilità. Elenchiamo di seguito i tre ritenuti più significativi per il nostro ambito:

  • Web Content Accessibility Guidelines 1.0 (W3C), maggio 1999
    Per garantire il cosiddetto “accesso universale” il World Wide Web Consortium (W3C), il consorzio che si occupa dell’interoperabilità delle tecnologie all’interno del mondo Internet, ha sviluppato un progetto chiamato WAI (Web Accessibilità Initiative) che – al suo interno – ha creato le linee guida per l’accessibilità dei contenuti sul web, attualmente definite Web Content Accessibility Guidelines 1.0 (http://www.w3.org/TR/WCAG10/).
    Queste linee guida, così come il progetto WAI del W3C, sono definite anche dalla stessa Unione Europea uno standard de facto (http://europa.eu.int/eur-lex/it/com/cnc/2001/com2001_0529it01.pdf) al quale gli sviluppatori di servizi per le pubbliche amministrazioni devono adeguarsi. Queste linee si articolano su tre livelli di priorità, che identificano tre livelli di gravità nei problemi derivanti dall’inaccessibilità di un sito, e, conseguentemente, tre livelli di adesione a tali norme (A, AA, AAA).
    È attualmente in fase di elaborazione la versione 2.0 del documento.
    Al fine di controllare il livello di accessibilità raggiunto, il WAI fornisce agli sviluppatori una lista di punti di controllo, cosiddetta CheckList of Checkpoint for Accessibility Guidelines 1.0 (http://www.w3.org/TR/WCAG10/full-checklist.html).
  • Circolare AIPA n. 32, settembre 2001
    In Italia, nel giro di pochi mesi sono stati emanati due importanti documenti: nel marzo 2001 il Dipartimento della Funzione Pubblica ha pubblicato una circolare di carattere generale contenente le “Linee guida per l’organizzazione, l’usabilità e l’accessibilità dei siti web delle pubbliche amministrazioni”).
    Nel settembre 2001 l’Autorità Informatica per la Pubblica Amministrazione (oggi Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) ha emanato una circolare più dettagliata, denominata “Criteri e strumenti per migliorare l’accessibilità dei siti web e delle applicazioni informatiche a persone disabili” ).
    Le raccomandazioni sono formalmente rivolte a tutte le amministrazioni, ma hanno un valore generale che si può estendere alla totalità delle aziende pubbliche e private. In particolare, il documento AIPA si fonda su due principi generali:
    -Considerare l’accessibilità come espressione della progettazione universale e di elevata qualità e usabilità dei sistemi informatici;
    -Avere sensibilità per tutte le tipologie di disabilità.
    A tutt’oggi, le raccomandazioni sono state adottate da un numero limitato di amministrazioni.
  • Australian Bankers’ Association Industry Standard, aprile 2002
    Il documento, realizzato dall’Associazione Bancaria Australiana, offre alle banche delle linee guida per migliorare l’accessibilità dei propri servizi di ebanking.
    Gli standard, sviluppati con il coinvolgimento delle associazioni di disabili, sono ad adozione volontaria e rappresentano il primo documento ufficiale relativo all’accessibilità dei servizi bancari on-line.
  • Ciscun has a priority level assigned by the Working Group based on the checkpoint's impact on accessibility.
  • [Priority 1]
  • A Web content developer must satisfy this checkpoint. Otherwise, one or more groups will find it impossible to access information in the document. Satisfying this checkpoint is a basic requirement for some groups to be able to use Web documents.
  • [Priority 2]
  • A Web content developer should satisfy this checkpoint. Otherwise, one or more groups will find it difficult to access information in the document. Satisfying this checkpoint will remove significant barriers to accessing Web documents.
  • [Priority 3]
  • A Web content developer may address this checkpoint. Otherwise, one or more groups will find it somewhat difficult to access information in the document. Satisfying this checkpoint will improve access to Web documents.

 

  • Some checkpoints specify a priority level that may change under certain (indicated) conditions.

Priority 1 checkpoints

In General (Priority 1)

Yes

No

N/A

1.1 Provide a text equivalent for every non-text element (e.g., via "alt", "longdesc", or in element content). This includes: images, graphical representations of text (including symbols), image map regions, animations (e.g., animated GIFs), applets and programmatic objects, ascii art, frames, scripts, images used as list bullets, spacers, graphical buttons, sounds (played with or without user interaction), stand-alone audio files, audio tracks of video, and video.

 

 

 

2.1 Ensure that all information conveyed with color is also available without color, for example from context or markup.

 

 

 

4.1 Clearly identify changes in the natural language of a document's text and any text equivalents (e.g., captions).

 

 

 

6.1 Organize documents so they may be read without style sheets. For example, when an HTML document is rendered without associated style sheets, it must still be possible to read the document.

 

 

 

6.2 Ensure that equivalents for dynamic content are updated when the dynamic content changes.

 

 

 

7.1 Until user agents allow users to control flickering, avoid causing the screen to flicker.

 

 

 

14.1 Use the clearest and simplest language appropriate for a site's content.

 

 

 

And if you use images and image maps (Priority 1)

Yes

No

N/A

1.2 Provide redundant text links for each active region of a server-side image map.

 

 

 

9.1 Provide client-side image maps instead of server-side image maps except where the regions cannot be defined with an available geometric shape.

 

 

 

And if you use tables (Priority 1)

Yes

No

N/A

5.1 For data tables, identify row and column headers.

 

 

 

5.2 For data tables that have two or more logical levels of row or column headers, use markup to associate data cells and header cells.

 

 

 

And if you use frames (Priority 1)

Yes

No

N/A

12.1 Title each frame to facilitate frame identification and navigation.

 

 

 

And if you use applets and scripts (Priority 1)

Yes

No

N/A

6.3 Ensure that pages are usable when scripts, applets, or other programmatic objects are turned off or not supported. If this is not possible, provide equivalent information on an alternative accessible page.

 

 

 

And if you use multimedia (Priority 1)

Yes

No

N/A

1.3 Until user agents can automatically read aloud the text equivalent of a visual track, provide an auditory description of the important information of the visual track of a multimedia presentation.

 

 

 

1.4 For any time-based multimedia presentation (e.g., a movie or animation), synchronize equivalent alternatives (e.g., captions or auditory descriptions of the visual track) with the presentation.

 

 

 

And if all else fails (Priority 1)

Yes

No

N/A

11.4 If, after best efforts, you cannot create an accessible page, provide a link to an alternative page that uses W3C technologies, is accessible, has equivalent information (or functionality), and is updated as often as the inaccessible (original) page.

 

 

 

Priority 2 checkpoints

In General (Priority 2)

Yes

No

N/A

2.2 Ensure that foreground and background color combinations provide sufficient contrast when viewed by someone having color deficits or when viewed on a black and white screen. [Priority 2 for images, Priority 3 for text].

 

 

 

3.1 When an appropriate markup language exists, use markup rather than images to convey information.

 

 

 

3.2 Create documents that validate to published formal grammars.

 

 

 

3.3 Use style sheets to control layout and presentation.

 

 

 

3.4 Use relative rather than absolute units in markup language attribute values and style sheet property values.

 

 

 

3.5 Use header elements to convey document structure and use them according to specification.

 

 

 

3.6 Mark up lists and list items properly.

 

 

 

3.7 Mark up quotations. Do not use quotation markup for formatting effects such as indentation.

 

 

 

6.5 Ensure that dynamic content is accessible or provide an alternative presentation or page.

 

 

 

7.2 Until user agents allow users to control blinking, avoid causing content to blink (i.e., change presentation at a regular rate, such as turning on and off).

 

 

 

7.4 Until user agents provide the ability to stop the refresh, do not create periodically auto-refreshing pages.

 

 

 

7.5 Until user agents provide the ability to stop auto-redirect, do not use markup to redirect pages automatically. Instead, configure the server to perform redirects.

 

 

 

10.1 Until user agents allow users to turn off spawned windows, do not cause pop-ups or other windows to appear and do not change the current window without informing the user.

 

 

 

11.1 Use W3C technologies when they are available and appropriate for a task and use the latest versions when supported.

 

 

 

11.2 Avoid deprecated features of W3C technologies.

 

 

 

12.3 Divide large blocks of information into more manageable groups where natural and appropriate.

 

 

 

13.1 Clearly identify the target of each link.

 

 

 

13.2 Provide metadata to add semantic information to pages and sites.

 

 

 

13.3 Provide information about the general layout of a site (e.g., a site map or table of contents).

 

 

 

13.4 Use navigation mechanisms in a consistent manner.

 

 

 

And if you use tables (Priority 2)

Yes

No

N/A

5.3 Do not use tables for layout unless the table makes sense when linearized. Otherwise, if the table does not make sense, provide an alternative equivalent (which may be a linearized version).

 

 

 

5.4 If a table is used for layout, do not use any structural markup for the purpose of visual formatting.

 

 

 

And if you use frames (Priority 2)

Yes

No

N/A

12.2 Describe the purpose of frames and how frames relate to each other if it is not obvious by frame titles alone.

 

 

 

And if you use forms (Priority 2)

Yes

No

N/A

10.2 Until user agents support explicit associations between labels and form controls, for all form controls with implicitly associated labels, ensure that the label is properly positioned.

 

 

 

12.4 Associate labels explicitly with their controls.

 

 

 

And if you use applets and scripts (Priority 2)

Yes

No

N/A

6.4 For scripts and applets, ensure that event handlers are input device-independent.

 

 

 

7.3 Until user agents allow users to freeze moving content, avoid movement in pages.

 

 

 

8.1 Make programmatic elements such as scripts and applets directly accessible or compatible with assistive technologies [Priority 1 if functionality is important and not presented elsewhere, otherwise Priority 2.]

 

 

 

9.2 Ensure that any element that has its own interface can be operated in a device-independent manner.

 

 

 

9.3 For scripts, specify logical event handlers rather than device-dependent event handlers.

 

 

 

Priority 3 checkpoints

In General (Priority 3)

Yes

No

N/A

4.2 Specify the expansion of each abbreviation or acronym in a document where it first occurs.

 

 

 

4.3 Identify the primary natural language of a document.

 

 

 

9.4 Create a logical tab order through links, form controls, and objects.

 

 

 

9.5 Provide keyboard shortcuts to important links (including those in client-side image maps), form controls, and groups of form controls.

 

 

 

10.5 Until user agents (including assistive technologies) render adjacent links distinctly, include non-link, printable characters (surrounded by spaces) between adjacent links.

 

 

 

11.3 Provide information so that users may receive documents according to their preferences (e.g., language, content type, etc.)

 

 

 

13.5 Provide navigation bars to highlight and give access to the navigation mechanism.

 

 

 

13.6 Group related links, identify the group (for user agents), and, until user agents do so, provide a way to bypass the group.

 

 

 

13.7 If search functions are provided, enable different types of searches for different skill levels and preferences.

 

 

 

13.8 Place distinguishing information at the beginning of headings, paragraphs, lists, etc.

 

 

 

13.9 Provide information about document collections (i.e., documents comprising multiple pages.).

 

 

 

13.10 Provide a means to skip over multi-line ASCII art.

 

 

 

14.2 Supplement text with graphic or auditory presentations where they will facilitate comprehension of the page.

 

 

 

14.3 Create a style of presentation that is consistent across pages.

 

 

 

And if you use images and image maps (Priority 3)

Yes

No

N/A

1.5 Until user agents render text equivalents for client-side image map links, provide redundant text links for each active region of a client-side image map.

 

 

 

And if you use tables (Priority 3)

Yes

No

N/A

5.5 Provide summaries for tables.

 

 

 

5.6 Provide abbreviations for header labels.

 

 

 

10.3 Until user agents (including assistive technologies) render side-by-side text correctly, provide a linear text alternative (on the current page or some other) for all tables that lay out text in parallel, word-wrapped columns.

 

 

 

And if you use forms (Priority 3)

Yes

No

N/A

10.4 Until user agents handle empty controls correctly, include default, place-holding characters in edit boxes and text areas.

 

 

 


Fonte: http://sos-teniamoci.pbworks.com/f/Significato+di+disabile+e+disabilit%C3%A0.doc

Sito web da visitare: http://sos-teniamoci.pbworks.com/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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