Fisiopatologia

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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Fisiopatologia

 

Salve, il mio nome è Francesco Benvenuti, e ho deciso di condividere liberamente i miei appunti universitari con la speranza di rendere più facile, ed eventualmente, meno laborioso, il repere delle informazioni e lo studio della fisiopatologia clinica e generale.
Noi tutti, compreso io, abbiamo passato questo piccolo grande scoglio della nostra preparazione didattica con ansia e terrore, tuttavia, vi assicuro, non totalmente giustificati.
Questi appunti sono stati assemblati con un collage di sbobine, appunti personali, riassunti da libri (Harrison e Robbins) e salutari approfondimenti nel mare delle pubblicazioni NCBI; tuttavia, permangono delle imperfezioni (soprattutto sul rene e sul cuore) dovute principalmente (scusate la supponenza) ad inesattezze nelle spiegazioni del professore (Mongillo); posto ciò, incoraggio ad approfondire tali 2 argomenti dalle letture didattiche classiche, in modo da costituire un ordinato disegno mentale.

Sperando che la vostra preparazione possa essere meno faticosa della nostra, vi auguro buono studio ed un’imbocca al lupo per la vostra avventura in questa giungla di patologie e libri.

Come unica e, giuro, ultima richiesta, vi prego di mantenere tali appunti liberi ed “open-source” (noi tutti paghiamo fin troppo in tasse e libri) poiché, se non ci fossimo aiutati almeno tra studenti, il mondo sarebbe  colato a picco già da un bel pezzo.
Cordialmente,
Francesco Benvenuti

Fisiopatologia dell’omeostasi termica

IPERTERMIA : qualsiasi condizione di aumento della temperatura del nucleo interno caldo sopra alla sua temperatura standard mantenuta (nella media) dall'ipotalamo di tutti gli umani - 36,8 C°

INFLAMMASOMA

ATTIVAZIONE DELL'INFIAMMAZIONE MEDIANTI NLR E TLR - INFLAMMASOMA : l'attivazione della risposta infiammatoria è soggetta ad una doppia regolazione, una tramite TLRs prevedente la produzione di citochine proinfiammatorie inattive, ed una tramite NLR (nod like receptors) capace di attivare l'oligomerizzazione dell'inflammasoma e conseguentemente l'attivazione tramite caspasi 1 delle citochine a citochine proinfiammatorie attive; in questo modo l'infiammazione è attivata solo se la stimolazione è opportuna, ovvero se vi è un danno alla cellula.

Critico Produzione di pro-IL1β tramite TLRs : appena un PAMP o un DAMP mi attiva un TLR, questo mi stimola la cascata della NFkB che trascrive per pro-IL1β sotto forma di zimogeno inattivo, ossia la citochina proiniammatoria che mi causa la secrezione delle altre.

    • Attivazione del TLR tramite DAMPs o PAMPs
    • Reclutamento tramite TIR di adattatori chinasici
    • Reclutamento ed attivazione di una IKK
    • Fosforilazione da parte della IKK della subunità inibitoria IkB della NFkB
    • Ubiquitinazione della IkB e degradazione al proteasoma con liberazione della NFKb attiva
    • Azione della NFkB nella trascrizione della pro-IL1β

 

Critico Attivazione della caspasi 1 (attivante la Pro-IL1β) tramite NLRs - inflammasoma : appena un DAMPs (segnalatore della disfunzione cellulare) entra all'interno della cellula e stimola attivando un NLR, questo si assembla nell'inflammasoma reclutando ulteriori adattatori CARD, per poi attivar la pro-caspasi1 a caspasi 1, che a propria volta attiva Pro-IL1β a IL-1β.

Nod Like Receptors : sono dei recettori intracitosolici, come la NALP3, composti da un dominio PYD, capace di reclutare o una Pyrine (pirina) o un adattatore CARD per attivazione caspasica, un dominio NACHT per l'omoligomerizzazione del NLR (attivato) ed un  dominio a braccio LRR (leucine rich domain) capace di inibire  tutti gli altri domini quando slegato ma capace di legare una grande famiglia di DAMPs intracellulari (ROS, K, Ca, ADP, ATP, lipidi perossidati)

Pirina come principale inibitore della via : viene prodotta costitutivamente dalla cellula con la funzione di inibire la produzione di IL-1β matura, senza il bisogno di dover inibire tutta la cascata del recettore TLR, agendo come un inibitore della risposta infiammatoria in situazioni standard o di bassa gravità e di modulatore della risposta in una scala continua (a seconda della quantità di pirina e di NLR attivato si secerne + o - IL1β) agendo come un chelante del dominio pirinico dei NLR reclutante normalmente le CARD.

Cascata esempio della NALP3 - inflammasoma NALP3

    • Attivazione del braccio LRR della NALP3 con scopertura dei domini NACHT e PYD
    • Oligomerizzazione della NALP3 tramite NACHT
    • Reclutamento della ASC con il dominio PYD oligomerizzato
    • La ASC recluta un CARDINAL - inflammasoma completo
    • I CARDINAL con i propri domini CARD vanno a reclutare la Pro-caspasi 1
    • La pro-caspasi 1 fa un autoclivaggio molecolare tramite modificazione allosterica a caspasi 1
    • La caspasi 1 attiva Pro-ILβ a ILβ
    • IL-β mi attiva la risposta infiammatoria locale e sistemica (febbre, proteine della fase acuta, granulocitosi)  

 

IPERTERMIA NON FEBBRILE : aumento della temperatura del nucleo interno caldo a set-point ipotalamico stabile per insufficienza dei processi termodispersivi.

  • Produzione/assorbimento di calore oltre alla massima capacità dei sistemi termolitici (classico heat-shock od ipertermia maligna)
  • Processi termolitici troppo bassi per dissipare la produzione/assorbimento di calore (condizioni iatrogene o neurologiche)

 

REAZIONI FISIOLOGICHE DELL'ORGANISMO ALL'IPERTERMIA NON FEBBRILE :

Adattamento fisiologico all'esposizione nel lungo periodo a temperature elevate :

Acclimatamento : fenomeno reattivo del corpo umano all'esposizione per lunghi periodo ad un clima troppo caldo, caratterizzato dalla riduzione progressiva delle risposte tremolitiche ipotalamiche e dall'aumento progressivo delle risposte di adattamento fisiologico/bichimico su lungo termine, restituendo al soggetto una maggiore capacità di compiere sforzi a temperature maggiori, riducendo i sintomi.

Questa situazione viene ottenuta tramite :

  • Attivazione dell'asse renina-angiotensina I/II : la maggiore espulsione di acqua e sali dal sudore porta ad una diluizione del plasma (oltre che ad una ipovolemia) con conseguente stimolazione della macula densa e della secrezione di renina, formante angiotensina in circolo, al fine di ipotonici zare sia l'urina, sia il sudore, con una maggiore evaporazione ed una minore perdita di Sali.
  • Ipotiroidismo : consente un diminuito metabolismo basale al fine di diminuire la produzione di calore a riposo dell'individuo.
  • De fluidificazione della membrana plasmatica : processo di arricchimento in colesterolo ed in proteine integrali della membrana plasmatica con conseguente aumento della sua rigidità e come protezione a climi più caldi.
  • Heat Shock Response : aumento della trascrizione e della densità di proteine chaperone all'interno del reticolo endoplasmico rugoso in modo da contrastare la maggiore denaturazione delle proteine in seguito all'aumento dell'energia termica del sistema cellula, consentendo una corretta funzionalità cellulare anche in condizione di estremo aumento termico.

 

Aumento della HSR : la maggiore temperatura del citoplasma cellulare porta ad una maggiore instabilità dei legami H intra catenari e ad una maggiore denaturazione proteica citosolica, con conseguente maggiore stimolazione della UPR (unfolded protein response) che riporterà la situazione alla normalità

NOTA ! Anziani e UPR
Un individuo anziano presenta una Heat Shock protein response abbastanza blanda, questa non permetterà un'efficiente contrasto del maggior tasso di denaturazione proteica, che potrebbe tradursi in un accumulo di proteine malfoldate.

  • Risposta di fase acuta :insorge in seguito ad un'esposizione al caldo abbastanza intensa, tanto da causare sofferenza tissutale, essa guida l'inizio della rigenerazione tissutale, del riassestamento mesenchimale e dell'angiogenesi.

 

Risposte acute all'esposizione istantanea ad elevate temperature ambientali :
 
Risposte da stress termico istantaneo : serie di risposte di natura ipotalamica molto veloci (per ridurre al minimo eventuali danni cellulari) finalizzate all'aumento della termodispersione del nucleo interno caldo dell'organismo e (in minore misura) alla diminuzione della produzione termica del corpo.

  • Vasodilatazione cutanea : si assiste ad una deviazione della portata sistolica dalla circolazione viscerale alla circolazione cutanea, con aumento di quest'ultima sino a 8 L/min (nei casi limite), finalizzata all'aumento delal dispersione termica attraverso lo shell cutaneo dell'individuo

 

Ischemia viscerale per vasodilatazione cutanea . Una vasodilatazione troppo violenta e prolungata, spesso associata con i quadri ipotensivi dello shock ipotensivo da colpo di calore, può determinare un'ischemia con sofferenza dei tessuti intestinali.

  • Sudorazione : l'evaporazione del sudore porta ad un dissipamento da 1Kcal sino a 600 Kcal/ora di energia termica  (a seconda della concentrazione di sudore e dell'umidità dell'ambiente); le ghiandole sudoripare della cute, quindi, espellono continuamente un liquido a base acquosa ipotonica rispetto al plasma (per l'attività di riassorbimento ionico del tubulo sudoriparo distale) riciclando più Sali possibili.

 

Ipotonia e ipovolemia da sudorazione profusa : la sudorazione profusa e mantenute senza adeguato apporto idrosalino può determinare una riduzione del volume ed un emodiluizione del sangue, con conseguente ipovolemia anche grave.

DISFUNZIONI FISIOLOGICHE NON GRAVI ASSOCIATE ALL'IPERTERMIA NON FEBBRILE : sono tutte fenomeni di tipo perfettamente reversibile, senza causare rischio per la vita del paziente.

Stress da calore : sensazione di malessere e spossatezza associata all'incapacità di svolgere energicamente un determinato sforzo fisico o mentale, direttamente proporzionale alla temperatura dell'ambiente ed al grado di sforzo richiesto.

Collasso da calore : il soggetto mostra segni più pesanti, quali marcata prostrazione, malessere profondo, giramento di testa, segni della disidratazione, e debolezza marcata sino al collasso (svenimento).

DISFUNZIONE FISIOLOGICA GRAVE ASSOCIATA ALL'IPERTERMIA NON FEBBRILE - COLPO DI CALORE (heat shock) : situazione di estrema gravità, ad alta mortalità, caratterizzata da una reazione a catena iniziante dall'aumento della temperatura corporea sino a più di 40° C (per disidrataizone o estremo calore ambientale) che, tramite un danno ischemico da ipovolemia ed un danno diretto termico alle cellule, alimenta un quadro infiammatorio sistemico grave che si autoalimenta inducendo altra necrosi ed ipertermia, sino a culminare nell'insufficienza multiorgano, nella coagulazione intravasale disseminata, nella emorragia disseminata e quindi nella morte.

  • Colpo di calore ambientale : colpo di calore dovuto essenzialmente all'esposizione del  soggetto ad elevate temperature ambientali, senza l'associazione di un esercizio fisico intenso.
  • Colpo di calore da esercizio fisico : colpo di calore dovuto essenzialmente all'attuazione di esercizi fisici particolarmente intensi in un ambiente particolarmente caldo e umido.

 

NOTA ! Gravità dei frequenti colpi di calore
Frequentemente i colpi di calore sono meno mortali se causati dall'esercizio fisico intenso; questo perché i soggetti che lo sperimentano sono, generalmente, molto allenati ed in ottima salute, così da rispondere in modo vigoroso e risolutivo all'inizio dello stesso; i colpi di calore a riposo, invece, sono caratterizzanti le persone più deboli (come gli anziani) o le persone con una minore autosufficienza (come i bambini piccoli)

Epidemiologia : questa malattia è chiaramente influenzata dal clima di un ambiente, tuttavia colpisce preferibilmente colpisce tipicamente tutti quei soggetti con una minore possibilità di badare a se stessi o alle proprie esigenze fisiologiche, sia per minori mezzi, sia per minore consapevolezza ed autosufficienza : poveri, anziani, bambini non seguiti dai genitori, soggetti isolati e disadattati; la sua incidenza sembra fortemente sottostimata.

  • Frequenza negli stati uniti - 20/100000
  • Frequenza nei paesi arabi - 20-250/100000

 

Principale patogenesi : è una reazione a catena che, partendo da un danno alle cellule di tutti i parenchimi del corpo (principalmente quello cerebrale, ossia il più sensibile) sia ischemico, sia termotossico, mi determina un aumento di DAMPS e di PAMPS, con aumento della risposta infiammatoria sistemica capace di causare uno shock simile a quello settico.

Cause scatenanti :

  • Ipovolemia da sudorazione profusa : una intensa perdita idrosalina in assenza di un reintegro di liquidi non può più essere bilanciata dall'asse renina-angiotensina II che, insufficiente, determina una calo progressivo del volume plasmatico con l'insorgenza di un ridotto ritorno venoso cardiaco, causando una minore gittata ed una minore pressione arteriosa - ipotensione.

 

  • Necrosi da danno ischemico intestinale : la deviazione del circolo viscerale verso il distretto cutaneo, nel disperato tentativo di aumentare la termodispersione del nucleo interno caldo, provoca alla lunga una forte ipossia viscerale con conseguente necrosi ischemica degli enterociti (eventualmente aggravata dall'ipotensione arteriosa concomitante) determinante la liberazione di DAMPs e di PAMPs (questi ultimi dai batteri penetranti tramite la mucosa intestinale).

NOTA ! Attenuazione sperimentale della risposta da heatshock
La somministrazione a primati di anticorpi anti PAMPs intestinali batterici, per via endovenosa, dopo l'induzione di un heat shock in modo artificiale, ha ridotto considerevolmente della metà la mortalità alla patologia, riducendone la risposta infiammatoria.

  • Necrosi da danno termotossico delle cellule : l'aumento della temperatura sopra a 42 gradi, per più di 18 ore, o sopra ai 42 gradi, determina una necrosi massiva delle cellule di tutti i parenchimi (soprattutto quello cerebrale estremamente sensibile) con liberazione di grandi quantità di DAMPs in circolo che mi aumentano l'infiammazione generalizzata.

 

Massima temperatura tollerabile dalle cellule dell'organismo : ammonta a circa 42 gradi, ma sopportata solamente per un breve periodo di tempo, dopo il quale intervengono i fenomeni di danno tissutale classico da termotossicità.

  • Necrosi ischemica tissutale : un'ipotensione piuttosto mantenuta mi può causare la sofferenza ischemica a tutti i parenchimi dell'organismo (principalmente quello cerebrale) determinandomi la liberazione di numerosi DAMPs nel torrente circolatorio, stimolando la risposta infiammatoria diretta.

 

Core patologico della reazione :

  • Infiammazione acuta sistemica : l'aumento di una grandissima quantità di DAMPs e di PAMPs in circolo, prodotti dal danno necrotico alle cellule dell'organismo (e alla penetrazione di batteri dal versante intestinale) mi causa una grandissima produzione di citochine proinfiammaotrie primarie, con sviluppo del meccanismo della febbre, inibendo la termolisi ipotalamica, ed una grande vasodilatazione con ipotensione diffusa, determinando ulteriore necrosi ischemica degli organi (soprattutto in parenchimi nobili come quello cerebrale)

 

  • Shock cardiogeno : una diminuita pressione arteriosa diminuisce l'irrorazione sanguigna anche del cuore che, in capace di autoirrorare il proprio parenchima, determina una ulteriore diminuzione della propria perfusione con morte ulteriore del parenchima.
  • Inibizione della risposta termolitica vegetativa : l'aumento della temperatura provoca un danno al parenchima dell'ipotalamo e del tronco encefalico, con conseguente diminuzione della capacità termolitica corporea; questo determina un ulteriore aumento di temperatura del corpo, lasciandolo indifeso contro l'ipertermia.

 

  • Coagulazione intravasale disseminata : l'aumento della risposta infiammatoria, dopo un certo limite, causa danno alle cellule endoteliali, con aggregazione piastrinica e formazione di tappi multipli di fibrina; questo causa a propria volta disfunzione multiorgano con danno ischemico a molti parenchimi differenti (e ulteriore stimolazione dell'infiammazione) ed emorragia per esaurimento dei fattori coagulativi.
  • Diminuzione della risposta HeatShock : il mantenimento di una temperatura corporea elevata provoca un'aumentata suscettibilità alla termo-tossicità da parte di tutte le cellule dell'organismo, con un aggravamento del quadro necrotico diffuso.

 

Aggravanti del processo :

  • Vecchiaia : diminuisce la resistenza del corpo per, principalmente, una diminuita UPR cellulare ed una diminuita capacità corporea di dispersione calorica (la pompa cardiaca regge meno l'aumento di flusso verso la cute)

 

  • Genetica : alcuni soggetti possiedono un sistema di correzione delle proteine variate grazie al calore molto più efficiente, causando una maggiore resistenza alla necrosi tissutale (cerebrale)

Ipersudorazione

 

Ipertermia febbrile

 

 

Sintomi del processo :

  • Ipertermia
  • Manifestazioni neurologiche
  • Evidenza del compenso

 

Tachicardia
Iperventilazione --> alcalosi respiratoria

  • Acidosi lattica (nelle forme da sforzo)
  • Ipotensione : nel 20% dei casi, se l'aumento della vasodilatazione periferica non è bilanciata da un concomitante aumento di pressione, si ha una diminuzione della pressione sistemica con quadri di shock cardiogeno ed ipotensivo simile a quello settico
  • Danno parenchimatoso ischemico con sindrome da disfunzione multiorgano : il danno è esteso a quasi tutti i parenchimi del corpo, con conseguente morte dell'individuo per necrosi cerebrale.
  • CID e quadri emorragici : dopo l'elevato livello di coagulazione intravasale disseminata si ha una perdita dei fattori di coagulazione, con conseguente aumento della reazione da emorragie multiple.

 

Terapia standard per ammortizzare il processo :

  • Prevenzione : si devono tutelare maggiormente, con maggiore reintegro di liquidi e minore esposizione al calore, gli individui più deboli e disagiati, impedendo un'esposizione ad un rischio maggiorato di colpo di calore.
  • Raffreddamento : sia i soggetti con prodromi da heatshock o con un colpo di calore iniziato o all'ultimo stadio devono essere prima raffreddati per interrompere il processo d'ipertermia e riportare il corpo ad una temperatura minore.
  • Nuovi concetti patogenetici : possono essere somministrati immunomodulatori (come Ig che mi catturino i PAMPs), funzionali nell'interrompere il circolo vizioso durante la sperimentazione, induttori farmacologici di una maggiore trascrizione delle HSP, aumentando la resistenza alla morte termotossica delle cellule, e terapie anticoagulanti per impedire la coagulazione intravasale disseminata (come per lo shock settico)

 

IPERTERMIA MALIGNA : forma ipertermica da iperproduzione calorica, causata da un polimorfismo genetico triggerato dalla terapia iatrogena (il terrore dell'anestesista), nel quale si ha una reazione fisiologica abnorme alla somministrazione di farmaci agonisti del recettore per la rianodina muscolare, ossia gli anestetici volatici (anestetici florurati come l'alotano od i miorilassanti come la succinilcolina), con lo sviluppo di una contrazione muscolare, stimolazione metabolica e stimolazione del mitocondrio abnorme e diffusa, con iperproduzione di calore e morte ipertermica.

Fattore di rischio :

Mutazione dominante GOF del canale del sistema DHPR - Ca - RyR : i soggetti con ipertermia maligna possiedono tutti quanti una mutazione che rende i canali del calcio transmembrana muscolare (in particolare quelli della rianodina o mutazione del gene per la RyR 1) molto più facilmente stimolabili; queste persone, normalmente, non hanno alcun sintomo patologico (anzi, sono ottimi atleti ed in peso forma) tuttavia, la stimolazione del canale della rianodina (di tutti i canali dei muscoli del corpo) avviene ad una dose minore di farmaco rispetto a quella dei soggetti senza il polimorfismo genico (che normalmente è molto maggiore dal dosaggio terapeutico)  

  • Mutazione che rende il canale RyR più facilmente stimolabile
  • Mutazione che rende il canale RyR più stimolante per il calcio

 

Stimolazione di farmaci agonisti della RyR1 :

  • Anestetici volatili come l'alotano
  • Miorilassanti come la succinilcolina
  • Neurolettici (rara complicanza 0,02 - 2%) : determinando rigidità muscolare simile all'ipertermia maligna, rigidità nervosa per l'azione sul sistema extrapiramidale e diminuzione della termolisi ipotalamica per azione sui centri termoregolatori.

 

Patogenesi :

Mutazione sinergica con il farmaco ---> somministrazione del farmaco --> attivazione di tutti i RyR 1 muscolari (non quelli cardiaci poiché differenti - RyR2) --> aumento del Ca muscolare in modo disseminato --> contrattilità muscolare disseminata e iperstimolazione del mitocondrio (ossia del metabolismo) --> aumento del calore del corpo --> acidosi metabolica --> rabdomiolisi --> morte

Epidemiologia :

  • Nell'uomo è condizione molto rara - frequenza allelica eterozigote 1/40000
  • Negli animali da macello (cavalli e maiali) è molto comune per la selezione di individui più muscolosi (comune anche il doppio dosaggio)

 

Trattamento farmacologico :

Inibitori del canale della RyR 1 : sono l'unica terapia per il trattamento dell'ipertemia maligna, essi eliminano alla radice la causa della manifestazione, inibendo totalmente l'azione dei recettori e l'ingresso del calcio.

IPERTERMIA FEBBRILE O IPERPIRESSIA : aumento della temperatura del nucleo interno caldo tramite meccanismo attivo dell'ipotalamo per slittamento del suo set-point ad una temperatura maggiore di quella standard, per opera di un processo infiammatorio sistemico, attraverso il blocco della termodispersione (vasocostrizione e comportamenti conservativi) e l'aumento della termogenesi (meccanismo veloce muscolare dei brividi o "shivering thermogenesis" e meccanismo lento non muscolare o ipertiroidismo)

Attivazione dei macrofagi --> citochine proinfiammatorie primarie o farmaci mimici --> attivazione delle cellule endoteliali e della microglia dell'ipotalamo --> produzione di prostaglandine E2 PGE2 --> diffusione delle prostaglandine fuori dalla barriera EE --> azione sui recettori EP3 dei neuroni ipotalamici --> aumento del cAMP e staratura del set-point

CAUSE GENERALI DELA FEBBRE COME PRODUZIONE DI CITOCHINE PROINFIAMMATORIE PRIMARIE :

  • Processi infettivi
  • Danni cellulari estesi (traumatismi o malattie autoimmunitarie)
  • Neoplasie
  • Febbre iatrogena in risposta alla somministrazione di farmaci
  • Malattie genetiche autoinfiammatorie di varia natura

 

FEBBRE IATROGENA : febbre indotta dalla somministrazione di un farmaco

Induzione di danno vascolare con liberazione di DAMPs : flebite asettica : danno vascolare con induzione di una reazione infiammatoria per incanulazione di un vaso durante la somministrazione farmacologica e di terapie di supporto endovenose per lungo tempo.

Liberazione litica di PAMPs in circolo tramite antibiotico : reazione di Jarisch - Herxheimer : durante una severa infezione batterica o di patogeni dotati di membrana, la somministrazione di un antibiotico provoca la massiva lisi delle cellule infettive con un aumento improvviso e repentino dei PAMPs in circolo ed induzione di una febbre elevata ma benigna (poiché segnala il funzionamento dell'antibiotico)

Reazione immunitaria da ipersensibilità contro i farmaci : farmaco come aptene : molti farmaci hanno molecole che si possono comportare da apteni che, una volta complessati con carrier preesistenti nel corpo, possono consentire una risposta infiammatoria da ipersensibilità con sviluppo di una febbre.

Stimolazione diretta della produzione di prostaglandine PGE2 : farmaci mimici delle citochine proinfiammatorie : alcuni farmaci posono interagire con le cellule endoteliali e con la microglia dell'ipotalamo per stimolare la produzione di PGE2 saltando lo step delle citochine proinfiammatorie primarie.

FEBBRE DA NEOPLASIE : le neoplasie possono causare febbre tramite 3 processi differenti

Aumentata suscettibilità alle infezioni : neoplasie del sistema lifomielopoietico : queste neoplasie possono provocare una linfopenia od una granulocitopenia, con conseguente maggiore probabilità di contrarre infezione

Ipersensibilità da farmaci antitumorali : farmaci come apteni : alcuni farmaci antitumorali possono comportarsi come apteni con carrier proteici e causarmi una febbre da citochine proinfiammatorie primarie.

Rilascio di DAMPs da cellule in necrosi o sofferenti : danno tissutale o sofferenza mediata dal tumore : la crescita o la pressione esercitata dal tumore sui vasi di un tessuto può indurre un'ischemia traducentesi in produzione tissutale di DAMPs tossici.

FEBBRE SU BASE GENETICA : febbre causata da malattie autoinfiammatorie (differenti dalle malattie autoimmuni) con liberazione aberrante e sregolata di citochine proinfiammatorie primarie macrofagiche.

Malattie autoinfiammatorie : malattie caratterizzate dall'attivazione generalizzata o localizzata della risposta infiammatoria senza una causa sufficientemente grande a superarne la soglia di normale attivazione; questo per un'eliminazione dei sistemi di controllo continuo dell'inflammasoma o per una errata attività dei recettori per le citochine proinfiammtorie primarie.

  • Eliminazione dei sistemi di controllo - Febbre mediterranea familiare : malattia monogenica caratterizzata dalla carenza LOS del gene MEFV per la proteina Pyrine, utile all'inibizione e regolazione costitutiva della NALP3, con attivazione sporadica di crisi infiammatorie localizzate, senza causa motivante, concomitanti (nella maggior parte delle volte) a crisi febbrili.

 

Patogenesi : disinibizione dell'infiammasoma --> attivazione dell'inflammasoma per motivi futili --> attivazione dei TLR per motivi futili --> aumento della secrezione macrofagica localizzata di IL1β --> aumento della risposta ipepiretica

Incidenza mondiale : 1/10000 nati vivi
Incidenza in popolazioni isolate (ebrei sefraditi, armeni) : 1/196 nati vivi, con frequenza allelica di 1/7

  • Errata attività dei recettori per l'infiammazione - malattia da mutazione del TNFr : alcune malattie monogeniche date dalla mutazione gain on function del recettore per il recettore del TFNalfa causano, con ereditarietà dominante, una malattia autoinfiammatoria simile (per gravità) a quella della pirina.

 

IPOTERMIE : condizione di abbassamento della temperatura del nucleo interno caldo ben al di sotto dei 36,8 gradi, reputati fisiologicamente standard, tramite (sempre) una cessione di calore all'ambiente esterno non bilanciabile dalla termogenesi ipotalamica; che può arrivare sino ad un quadro di  morte ischemica e diretta cellulare , tuttavia senza il processo a catena tipico dell'ipertermia.

Forma di cessione di calore dal corpo :

  • Irraggiamento : per il fenomeno dell'ipotermia è una via di dispersione molto modesta, aumentante con l'aumento della superficie esposta : durante i fenomeni ipotermici si riduce al minimo l'irrorazione sanguigna alla cute e quindi anche la sua differenza  termica con l'ambiente esterno.
  • Conduzione : via di dispersione molto piccola, essendo il corpo di conduzione con molecole ferme, quindi poco propenso a condurre energia termica ad elevata velocità.
  • Convezione : fenomeno principale di perdita calorica durante l'ipotermia, direttamente proporzionale alla densità (l'acqua assorbe 25 volte di più dell'aria) del fluido convettivo ed alla velocità di sostituzione delle molecole del fluido (flusso convettivo, l'acqua sembra più fredda se è in movimento) 
  • Evaporazione : praticamente inesistente tra le dispersioni caloriche dell'ipotermia, vista la totale inibizione della sudorazione.

 

Fattori di rischio :

Alto rapporto shell/core : le persone più magre ed alte ed i bambini  ossia i soggetti con un maggiore rapporto shell/core, possiedono una maggiore perdita calorica in rapporto ad una minore sua produzione e suo mantenimento; sono molto suscettibili ad una veloce ipotermia in presenza di fattori di rischio ambientali.

Soggetto muscolarmente indebolito : il meccanismo principale per la termogenesi acuta in seguito ad esposizione nel breve termine al freddo è il brivido; un soggetto molto indebolito presenta una funzione di brivido inibita, e quindi una risposta minore all'ipotermia e una maggiore suscettibilità.

Alto gradiente di temperatura corpo ambiente : è il fattore che alimenta, principalmente, la funzione di dispersione di calore dal corpo del soggetto, aumentandola in modo direttamente proporzionalmente alla differenza di temperatura.

Grado di umidità ambientale : più l'ambiente è umido più l'aria è densa e satura di acqua, e quindi più la convezione può sottrarre calore al corpo umano tramite semplice moto convettivo rispetto all'aria secca - si culmina nell'immersione nell'acqua gelida.

Velocità del moto di un fluido : più il fluido che lambisce il soggetto aumenta la porpria velocità tangenziale elevata più calore viene sottratto per sottrazione di molecola già riscaldate.

Abuso di sostanze alcoliche : le sostanze alcoliche portano ad una vasodilatazione del distretto cutaneo, aumentando la dispersione di calore dal nucleo interno caldo, agendo in modo antagonista al sistema termo-regolatorio.

Fattori di protezione :

Isolanti indossabili e naturali : sia il sottile strato di grasso ipodermico che i vestiti isolanti indossati possono prevenire la dispersione termica del corpo impedendo una convezione in contatto col la cute.

Fattori patogenetici fondamentali :

Inibizione dell'attività cerebrale : l'ipotermia porta ad una depressione dell'attività del sistema nervoso centrale causando, inizialmente un'inibizione della capacità di giudizio e di protezione istintiva dal freddo, e secondariamente, una depressione dei sistemi termoregolatori e termogenetici ipotalamici.

Ipotensione da poliuria : l'inibizione dell'attività ipotalamica porta ad una inibizione nella secrezione di vasopressina (principale ormone antidiuretico, come l'alcol) determinando una maggiore produzione di urina; oltremodo, la progressione dell'ipotermia può provocarmi danni alle cellule renali con sviluppo di edemi tubulari e, quindi, maggiore poliuria; l'ipotensione mi causa una diminuzione del ritorno venoso al cuore e, quindi, ipotensione da ridotta gittata con ischemia.

Inibizione dell'attività contrattile e conduttiva del miocardio : l'ipotermia  inibisce l'attività contrattile del miocardio, e la sua conduttività, in modo diretto; determinando un aumento dell'ipotensione e lo sviluppo di aritmie cardiache con possibile arresto cardiaco; tutto questo è aggravato ed aggrava ulteriormente dall'ipovolemia e dallo shock cardiogeno.

Danno ischemico tissutale : determina un aumento della produzione di DAMPs in circolo, con un aumento nella produzione di citochine proinfiammatorie e vasodilatazione, con ulteriore ipotensione.

Danno criogenico tissutale : una temperatura estremamente bassa (specie se sotto il punto di congelamento del citoplasma) determina sia l'irrigidimento delle proteine (che divengono così inutilizzabili), sia quello della membrana plasmatica (che può così rompersi) sia la formazione di cristalli di ghiaccio interni alla cellula, che ne rompono la membrana immediatamente uccidendola; questo libera DAMPs aumentando l'infiammazione generalizzata e l'ipotensione.

Sintomi e segni clinici :

Ipotermie modeste :

  • Depressione corticale : confusione ed apatia
  • Segni di compenso ortosimpatico dell'organismo : impallidimento, tachicardia (effetto cronotropo positivo), termogenesi da brivido molto marcata.

 

Ipotermie gravi :

  • Depressione corticale : confusione molto marcata, incapacità di intendere e volere
  • Depressione neurovegetativa : diminuzione della risposta termogenetica e termoconservativa
  • Diminuzione dei meccanismi di compenso ortosimpatico

 

Ipotermie critiche :

  • Depressione totale dell'attività cerebrale : induzione di coma
  • Depressione marcata neurovegetativa  :  iniziale disfunzione dei centri repsiratori
  • Disfunzionalità splancnica e cardiaca : possibile arresto cardiocircolatorio per fibrillazione ventricolare.

Fonte: http://www.unishare.it/download.php?id=476

Sito web da visitare: http://www.unishare.it

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