Come nasce una collezione di moda

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Come nasce una collezione di moda

Il progetto creativo, che si esprime nella presentazione di una collezione, come già anticipato nella prima parte di questo rapporto, è il risultato della interazione tra molti soggetti, lo stilista, l'ufficio stile, i responsabili della comunicazione, i manager responsabili della produzione materiale dei capi, e quelli del marketing, il brand manager, ruolo molto spesso esercitato dall'imprenditore come garante della visione di lungo periodo dell'impresa. Il soggetto motore, quello che funge da driver del concerto di competenze e che realizza il progetto creativo può essere l'impresa fornitrice di servizi creativi (la maison licenziante o che produce in proprio), l'impresa manifatturiera che realizza la produzione o anche l'impresa commerciale che presidia la   distribuzione.
Una prima conseguenza della pluralità di attori è l'importanza di efficaci canali e regole di comunicazione tra coloro che prendono parte nella realizzazione di un progetto creativo nella moda. Le forme attraverso cui si realizza lo scambio di informazioni possono essere oggetto di definizione di norme contrattuali, ma soprattutto danno forma ad un corpus di tacit knowledge che si sedimenta all'interno delle imprese generando competenze distintive.
Lo stile di gestione della comunicazione tra gli attori che intervengono nella realizzazione di un progetto creativo, diventa cioè un importante fattore di differenziazione tra le imprese, che si esprime in routines operative e attribuzione di ruoli, non sempre descrivibili formalmente. Le diverse forme e stili di gestione del processo creativo possono essere analizzate utilizzando una griglia concettuale che si articola in due dimensioni:

  1. Il grado di integrazione degli attori secondo una dicotomia indipendenza o controllo che, nel rapporto tra competenze di tipo creativo e non di tipo creativo, si riflette in diverse forme contrattuali, dalla licenza, alla consulenza, al rapporto di lavoro dipendente
  2. La competenza distintiva dominante all'interno del processo, quella che orienta l'azione di tutti gli altri membri del team, che può essere di tipo creativo, industriale o commerciale distributivo.

Nella fase di progettazione di un nuovo prodotto moda i ruoli degli attori possono essere raggruppati in quattro aree secondo una classificazione molto stilizzata e che presenta confini a volte labili: l’area creativa, l’area strategica o di brand management, l’area produttiva manifatturiera, l’area commerciale.


 

Le fasi

Il processo di costruzione di una collezione può essere schematizzato secondo due modelli, che corrispondono a due diverse forme di organizzazione dell’intera filiera produttiva: il ciclo programmato e il fast fashion. La scelta di uno o dell'altro modello influenza in modo determinante i tempi e le forme in cui si realizza il progetto creativo. Il ciclo programmato con la sua rigida cadenza stagionale presenta una successione delle fasi di progettazione sequenziale e ben distinta. L'approccio del fast fashion, al contrario, genera un flusso continuo di nuovi prodotti o mini collezioni in continua evoluzione e dal ciclo di vita brevissimo.
Nei due modelli cambiano anche le posizioni ed i ruoli dei soggetti coinvolti nella progettazione. Nel ciclo programmato il ruolo trainante nella progettazione è frequentemente svolto dall'area produttiva, con l'impresa industriale come driver dell'intera filiera, o dall'area creativa, quando è la maison dello stilista-imprenditore a trascinare la filiera. Nel ciclo del fast fashion si trovano invece più frequentemente le reti distributive come soggetto guida sia nella progettazione che nell'intera filiera. Pur tenendo conto di queste importanti differenze si può in ogni caso affermare che nei due modelli non vi sono sostanziali differenze per quanto riguarda le competenze in gioco e i contenuti dei passaggi    fondamentali.

 

Entrambi i modelli sono cioè descrivibili da una comune sequenza di fasi che vengono però realizzate in tempi e con modalità diverse.
La struttura della filiera nel modello del fast fashion tende ad una maggiore compattezza e il sistema dei servizi specializzati più interno alle imprese di produzione o di distribuzione. Con l'espressione fast fashion ci si riferisce ad una famiglia di modelli di business, che presentano gradi di integrazione verticale e posizionamento di mercato diversi tra loro, ma che hanno in comune l'accorciamento dei tempi di progettazione e l'eliminazione della cadenza stagionale delle collezioni in favore di un rinnovo continuo dei prodotti. L'obiettivo della rapidità di sviluppo delle collezioni spinge ad una semplificazione del processo di progettazione, dall'analisi delle tendenze alla prototipazione, generalmente realizzate da uno staff composto anche da centinaia di addetti all'interno dell'impresa.
Nelle prossime pagine l'iter della progettazione di una collezione sarà invece descritto utilizzando come paradigma di riferimento il modello organizzativo  del ciclo programmato  che molto spesso  ha come centrodigravitazione le imprese di produzione. Questo modello rappresenta efficacemente la struttura dell'industria della moda italiana negli anni Ottanta e Novanta ed è ancora oggi il modello più diffuso.
Nel modello del ciclo programmato il sistema dei servizi specializzati è più complesso ed articolato e da luogo ad una fitta rete di relazioni.
Il calendario della progettazione delle collezioni è cadenzato da quello delle principali fiere del settore. Le collezioni per la stagione autunno inverno che saranno consegnate ai negozianti tra luglio e agosto e vendute ai consumatori a partire da settembre, sono presentate alle fiere che si svolgono tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Quelle della stagione estiva, che sono consegnate ai negozianti a gennaio e febbraio, e vendute ai consumatori a partire da fine febbraio e inizio marzo, sono presentate alle fiere che si svolgono tra luglio e settembre dell'anno precedente.

 

L'avvio della preparazione delle collezioni avviene circa cinque mesi prima della loro presentazione alle fiere ovvero: per la stagione estiva a febbraio in vista delle fiere di luglio; per l'invernale ad agosto, in vista delle fiere di gennaio e febbraio dell'anno successivo

 

 

Fonte: http://www.sogesnetwork.eu/sites/default/files/166739153-Processo-Creativo-Nel-Sistema-Moda.pdf

Sito web da visitare: http://www.sogesnetwork.eu/

Autore del testo: A cura di Clemente Tartaglione Fabrizio Gallante in collaborazione con Lidia Castagnoli Mauro di Giacomo Alessio Falorni Marco Ricchetti Paolo Rossi

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

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