Corso di chitarra

Corso di chitarra

 

 

 

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Corso di chitarra

Lezione 1 -Le parti della chitarra.


Parti dello strumento

- la paletta e' la parte superiore della chitarra,e' in essa che agiscono le meccaniche atte alla accordatura e quindi intonazione dello strumento.
-la tastiera e' la parte che va dalla paletta alla buca,consente l'emissione delle note attraverso la pressione delle corde su di essa.
-il capotasto e' in osso o plastica,qui confluiscono le corde attraverso dei solchi.In caso di action elevata (distanza tra le corde e la tastiera) e' possibile limare ed aumentare la profondita' dei solchi diminuendo cosi' l'action a favore di una maggior suonabilita' dello strumento(action bassa significa poco sforzo delle dita nella pressione delle corde).Quest'ultima operazione va eseguita ovviamente con molta cura e pazienza poiche' irreversibile.
-i tasti seguono il capotasto,posizionati sulla superficie del manico consentono l'intonazione della corda regolandone la tensione.Un difetto tristemente frequente in chitarre di bassa qualita' e' la presenza di un ronzio dovuto alla vibrazione della corda su un tasto posto tra quello premuto e il ponte.Tale fastidioso difetto preguidica l'acquisto dello strumento, e puo' eventualmente essere eliminato da mani esperte o comunque con pazienza e infinita precisione attraverso la limatura del tasto che e' causa della vibrazione(attenzione che tale processo se non eseguito correttamente puo' causare un effetto a catena estendendo il difetto in posizioni contingue) .
- il manico e' costituito dalla paletta e tastiera.E' possibile aumentare la fluidita' della mano, riducendo l'attrito tra palmo e parte posteriore del manico, tramite l'applicazione non frequente ma periodica (a cadenza semestrale)di un tipico prodotto per auto,il poolish, che e' una sorta di cera per carrozzeria.La tossicita' del prodotto impone l'uso in ambienti aperti o comunque ventilati.Il prodotto viene applicato sulla parte posteriore del manico tramite un panno morbido che va strofinato sul manico stesso.Prima dell'acquisto di una chitarra e' consuetudine puntare la chitarra a mo' di fucile per verificare l'assenza di curvature del manico.Per controllare che il manico sia ben regolato premete la corda del Mi basso sul primo tasto e contemporaneamente sull'ultimo con l'indice della mano destra; se il manico è ben regolato, al settimo tasto la corda dovrebbe essere ad una distanza di circa 1/4 mm. da questo. Se al contrario la corda tocca completamente sulla tastiera bisognerà agire sulla vite (o sul dado) del truss rod allentandone la tensione se invece è più alta di 1/4 mm. occorrerà aumentarne la tensione stringendo la vite. Agite sulla vite con piccoli movimenti di circa 1/4, 1/2 giro per volta.
-la buca e' presente nelle chitarre classiche (corde in naylon) e acustiche(corde in metallo),consente l'emissione delle note tramite la cassa,infatti questa viene messa in vibrazione "per simpatia"dalle stesse corde riproducendone e amplificandone la nota .Nelle ch.elettriche si nota la mancanza della buca sostituita da un sistema elettronico(pickup)che con l'ausilio di un amplificatore consente la riproduzione della nota suonata.
-il ponte agisce sulla parte posteriore delle corde garantendone la trazione.Il ponte influisce sull'action e sul suono della chitarra.
-la tavola armonica e' la parte superiore della chitarra che ricopre la cassa ,anch'essa contribuisce alla amplificazione.

Lezione 2-Le posizioni


posizione dello strumento
Le posizioni mediante cui sostenere lo strumento sono 4 , ognuna per una diversa esigenza,le prime 3 sono sedute mentre l'ultima e' in piedi.
La prima posizione (classica) usa uno sgabello su cui posizionare il piede sinistro,quindi la chitarra sfrutta 4 punti di appoggio:la coscia sinistra su cui e' appoggiata la parte centrale della chitarra,la coscia destra che sostiene la parte inferiore,il petto su cui poggia la parte superiore ed infine l'avanbraccio che tiene lo strumento attacato al corpo.I quattro punti d'appoggio garantiscono una estrema stabilita' ed un movimento fluido della mano sinistra, favorendone quindi i spostamenti rapidi lungo la tastiera.Difetto riscontrabile e' l'immobilita' delle gambe a cui e' costretto l'esecutore.
La seconda posizione e' a gambe accavalcate (la destra sulla sinistra) e quindi lo strumento posizionato sulla coscia destra .Sono riscontrabili quindi 3 punti di appoggio (coscia destra,petto,avanbraccio) che riducono la stabilita' a favore di una maggiore comodita'.
La terza posizione differisce dalla seconda poiche' non e' a gambe accavalcate ma divaricate,permangono i 3 punti di appoggio, infatti la chitarra e' sostenuta dalla coscia destra ,mantenuta dall'avanbraccio destro e poggiata sul petto.Pregi e' la maggior comodita' rispetto alle prime due pos.,mentre lo strumento risulta troppo a destra rispetto al corpo,la mano sinistra tende a sostenere la chitarra e il manico si trova troppo in basso,tali difetti riducono il grado di coordinazione e velocita' della mano sinistra.
La quarta posizione (IN PIEDI) risponde alle esigenze di esecuzione dal vivo riducendo la stabilita' dello strumento.La chitarra viene sostenuta da una fascia sistemata sulla spalla dell'esecutore,non conviene posizionare lo strumento troppo in basso ,cio' infatti va' a discapito della mano sinistra costringendola a uno sforzo maggiore.


posizione della mano sinistra
La tecnica classica consiste nel disporre il pollice dietro il manico e perpendicolarmente ad esso.Nelle chitarre acustiche ed elettriche e' piu' frequente posizionare l'incavo tra il pollice e l'indice sul manico ,tale posizione riduce il coordinamento delle dita ma garantisce una maggiore forza.Bisogna comunque dire che il pollice viene posizionato dietro il manico e perpendicolarmente ad esso ogni qual volta si utilizza il barre' e le posizioni a dita aperte(vedremo in seguito).

Lezione 3-Accordatura


Accordatura
Per l'accordatura e' consigliabile l'uso di un accordatore elettrico che consente una intonazione precisa e veloce.Generalmente e' presente un ingresso jack per chitarre elettriche ed acustiche elettrificate.
costo a partire dalle 50.000 £
ACCORDATURA :Posizionare l'accordatore sulla cassa armonica al disotto del ponte,oppure inserire il jack(per le chitarre elettriche).Mediante la leva selezionare la corda che si intende intonare,quindi pizzicare la corda a vuoto (senza cioe' premere alcun tasto) e regolare il relativo piolo sulla paletta finche' la lancetta non si porti in posizione centrale.Ripetere tale procedimento su tutte le corde .Poiche' spesso l'accordatura di una corda influisce sulla trazione delle altre corde (in special modo sulle elettriche con leva del vibrato) e' opportuno ripetere il procedimento piu' volte fino ad ottenere una accordatura "perfetta".L'accordatura deve essere ripetuta piu' volte anche quando le corde sono nuove e quindi necessitano di essere stabilizzate.Quando si inserisce una nuova corda puo' accadere un curioso "incidete" ,la poca stabilita' della corda nuova spesso disorienta lo stesso accordatore che potrebbe non segnalare quando la corda e giunta alla giusta trazione,quindi cio' spinge a tirare ulteriormente la corda fino alla sua rottura (1500 £ al vento).In sostanza osserviamo la lancetta non muoversi nonostante che abbiamo passato e superato la nota selezionata,come evitare tale inconveniente?,basta semplicemente controllare la trazione della corda premendo i tasti.
Es. inseriamo la corda,stringiamo leggermente il piolo,quindi premiamo i tasti a partire dal primo fino a quando la lancetta si porti in prossimita' del centro,quindi aumentiamo ulteriormente la trazione e ripetiamo il procedimento.Ad un certo punto se pur la corda risultera' scordata (perche' ancora calante di uno o due semitoni) attraverso la pressione del primo o secondo tasto la lancetta si portera' in posizione centrale,quindi a questo punto possiamo procedere con la accordatura della corda a vuoto senza il rischio di incappare nell'inconveniente sopra detto.In tal modo osserviamo e controlliamo la progressione della corda evitando di procedere "alla ceca".

Ricorda che la numerazione va' dalla piu' sottile alla piu' grossa (dal basso verso l'alto)

 * 1° corda (mi cantino)

  e' la corda piu' sottile posta in basso.

* 2° corda (si)

* 3° corda (sol)

* 4° corda (re)

* 5° corda (la)

* 6° corda (mi)

                                       6°5°4°3°2°1°

Dopo aver accordato la chitarra e' opportuno verificare l'intonazione generale dello strumento andando a pizzicare le corde al 12° tasto.
es.:Selezionare sull'accordatore la 6° corda(mi basso) pizzicare la sesta corda premendola contemporaneamente al dodicesimo tasto(mi un ottava sopra),verificare che l'accordatore segnali la tonalita' corretta portando la lancetta al centro (nel caso di accordatori analogici).Se cio' non accade allora o le corde sono vecchie (in tal caso la nota al 12° tasto risultera' calante) oppure la chitarra e' difettata e quindi eventualmente va' restituita al rivenditore.Tale verifica deve essere ripetuta su tutte le corde.
Suggerimento :Qualora le corde risultassero vecchie e quindi calanti al 12° tasto possiamo reciclarle parzialmente bollendole in acqua con l'aggiunta di bicarbonato di sodio (come se stessimo cuocendo gli spaghetti ,solo che al posto del sale c'e' il bicarbonato,e le corde vanno gettate nel tegame quando l'acqua bolle).
Passiamo ora all'ultima fase e cioè alla regolazione delle ottave.Le ottave si controllano suonando l'armonico al XII tasto e confrontandolo con la nota emessa premendo la corda sullo stesso tasto. Se la nota rispetto all'armonico è crescente (più acuta), occorrerà aumentare la lunghezza della corda agendo sulle viti su cui sono fissate le sellette in modo da arretrarne la posizione. Se invece è calante (più grave), si agirà diminuendo la lunghezza della corda con in modo analogo. In ambedue i casi bisognerà confrontare la nota al XII tasto con il relativo armonico più volte fino a che le due note coincideranno perfettamente. Ricordate che spessori di corde diverse, diversi materiali di costruzione, condizioni ambientali ed invecchiamento del legno, sono fattori che possono in misure diverse modificare il buon assetto dello strumento.

 

Lezione 4-nozioni musicali 1


Pentagramma
Il pentagramma e' costituito da 5 linee e da eventuali tagli addizionali,esso consente la rappresentazione della durata delle note.In ogni pentagramma e' presente la chiave che indica la nota associata a una determinata linea.Noi faremo sempre riferimento alla chiave di sol che ha come punto di partenza la seconda linea ,dove e' situato appunto la nota di sol.Ad ogni linea e spazio e' associata una nota,la durata di tale nota dipende dalla figura presente sulla linea o spazio considerato.

Dopo la chiave viene sempre indicato il tempo (es 4/4,3/4,..),questo si riferisce ad ogni battuta (porzione delimitata da due stangette)(o misura) del pentagramma.Il tempo e' espresso mediante frazione: numeratore/denominatore.Il numeratore indica il numero dei movimenti ,il denominatore il valore di ogni movimento Es.:

Cio' che cambia nei 3 esempi a livello pratico sara' chiaro in seguito,per ora ragionate in modo formale,in sostanza il numeratore indica il numero di figure musicali presenti all'interno di ogni battuta,mentre il denominatore il valore di ciascuna figura .I valori delle varie figure sono qui' di seguito riportate.

Quindi 3/1 indica che le battute sono costituite da 3 figure del valore di 1 (o meglio 4/4),quindi ogni battuta e' costituita da 3 semibreve

oppure 4/8 indica che ogni battuta e' costituita da 4 figure del valore ciascuno di 1/8 (in sostanza otto crome).

Stesso discorso per figure di 1/16 (es 2/16 indica battute di 2 semicrome) o per 1/32 (es. 3/32 indica battute di 3 biscrome).
I tempi sinora visti e cioe' 2/2,2/4,2/8,2/16,2/32,2/64....(fig 15) , 3/1,3/2,3/3,3/8,3/16,3/32,3/64...(fig18) , 4/2,4/4,4/8,4/16,4/32,4/64....(fig20) sono detti tempi regolari.
ok argomento spinoso, pausa caffe'.


Quindi dicevamo che i tempi esaminati(regolari) sono quelli di figura 15,18,20,ora mi domanderete ma non e' restrittivo usare note tutte uguali in ogni battuta e quindi nell'intero pentagramma?che razza di musica e'?.In realta' io posso sostituire ogni figura con una sequenza di figure generiche purche' la somma dei loro valori mi dia il valore della figura originaria.
Es.: Come puoi vedere nella fig. sottostante posso sostituire una semiminima che ha valore di 1/4 con due crome (1/8 + 1/8 = 1/4 che e' il valore della semiminima) o anche con una croma e due semicrome

Come possiamo osservare dalla figA le sequenze che sostituiscono una figura sono raggruppate ed unite tramite una linea orizzontale superiore.

Dalla fig 37 osserviamo 4 sequenze della durata ciascuna di 1/4,ciascuna sequenza rappresenta un movimento.Nota in fig. la C dopo la chiave e' la rappresentazione simbolica di 4/4.
Possiamo concludere dicendo che il tempo e' rappresentato mediante frazione ,in cui il numeratore indica il numero dei movimenti (nella fig37 sono 4,in figA sono 2),il denominatore indica la durata di ciascun movimento(nella fig37 ed in figA e' 1/4),le sequenze di figure utilizzate in ciascun movimento sono arbitrarie purche' la loro somma sia pari alla durata del movimento(indicato nel denominatore).
Importante: l'accento nei tempi regolari (realizzato mediante una pennata piu' marcata)cade sempre sulla prima nota di ogni battuta.Questo e' importante per dare espressivita' alla battuta,e per consentire una maggior comprensione da parte dell'ascoltatore sul ritmo che si sta realizzando.Questi aspetti tecnici sono importanti perche' rilevabili (anche inconsapevolmente) da un ascoltatore non esperto,e che contribuiscono al giudizio finale sul brano.Bisogna infatti capire come queste nozioni non sono delle leggi eterne,ma semplicemente la codifica del gusto musicale dei nostri tempi.
E' possibile inserire al posto delle note delle pause il cui valore sia identico alla figura sostituita,es .invece di avere in un punto una nota (es. do) della durata di 4/4 possiamo avere una pausa di egual durata.Le figure di ciascuna pausa con i rispettivi valori sono indicati in figura.

 

Tempi composti
I tempi composti si ottengono moltiplicando i tempi regolari per 3.L'accento cade sempre sulla prima nota della battuta.

Tempi irregolari
I tempi irregolari si ottengono dall'unione di due o piu' tempi regolari.L'accento cade in base al tipo di unione(come mostrato in fig 25).

I tempi irregolari piu' importanti sono mostrati in fig 26.

NOTA: 7/8 puo' essere visto sia come (4/8 + 3/8),ma anche come (3/8+4/8),oppure come (2/8+2/8+3/8),cio' che cambia e' la disposizione degli accenti,e quindi il ritmo.In un pezzo i tempi regolari ,che costituiscono il tempo irregolare, sono riconoscibili osservando la disposizione degli accenti.Quando questi non sono indicati esplicitamente e' necessario un attento ascolto del brano per rilevarli.
Terzine ,sestine ,quintine
Una terzina e' un gruppo di 3 note che pero' hanno la durata complessiva di 2 note dello stesso valore.

Ad es. Una terzina di semiminime ha la durata di 2 semiminime ma, poiche' devono essere eseguite 3 note,il tempo delle 2 semiminime deve essere diviso per 3 ,tale valore rappresenta la durata di ciascuna nota della terzina.
Il discorso e' analogo per le sestine

La durata complessiva del gruppo di 6 note uguali, che compone la sestina ,e' uguale a 4 di queste note.
OSS. L'unica differenza tra una sestina e 2 terzine e' negli accenti (e quindi nel ritmo).La sestina e' piu' fluida,le 2 terzine sono piu' marcate e ritmiche.

Il discorso e' uguale anche per le quintine.

Una quintina e' costituito da 5 note della durata complessiva di 4 delle note che la compongono.


Punto,legatura,corona (3 modi di prolungare la durata dui una nota).
Punto: Il punto prolunga la nota di meta' del suo valore(fig 42).

Infatti la meta' di una semibreve(4/4) e' una minima(2/4),la meta' di una minima(2/4) e' una semiminima (1/4),la meta' di una semiminima(1/4) e' una croma(1/8),...ecc.
Legatura: Serve a unire la durata di due note della stessa altezza (es. LA)

La 2° nota coinvolta nella legatura non va' pizzicata,in sostanza la legatura aumenta la durata della prima nota,andando ad aggiungere il valore della seconda nota(che deve avere la stessa altezza).Nota in fig 44B come la legatura consente di unire 2 note appartenenti a 2 battute differenti.
Corona: Il prolungamento(durata) della nota e' lasciata al gusto dell'esecutore,generalmente utilizzata alla fine di un brano.

Lezione 6 -Scala cromatica


La scala cromatica
Il semitono e' l'intervallo piu' piccolo esistente tra due note,esso corrisponde alla distanza tra una nota e quella posta sul tasto immediatamente successivo o precedente (in una stessa corda).

La scala cromatica e' composta da 12 note distanti un semitono l'una dall'altra.

 

Per spiegare le alterazioni considereremo a titolo di esempio il DO e il RE ,ma il discorso vale anche per ogni altra nota.
I simboli # (leggi diesis) e b (leggi bemolle)sono dette alterazioni, DO e DO# sono 2 note diverse che distano un semitono,DO# e' un semitono avanti rispetto al DO. Stesso discorso per DOb e DO,DOb e' un semitono indietro rispetto al DO. Dopo il DO# alla distanza di un semitono c'e' il RE,quindi il RE# e cosi' via...
Oss.: REb = DO# ,entrambe rappresentano la stessa nota,quella posta un semitono indietro rispetto al RE (REb) o equivalentemente un semitono avanti rispetto al DO (DO#).
DOMANDA: Visto che una stessa nota la posso rappresentarla come NOTA PRECEDENTE# oppure NOTA SUCCESSIVAb quale delle 2 notazioni devo usare?
RISPOSTA: In generale il # si usa quando ci si sta muovendo verso l'alto (es. quando una melodia o una scala sta passando dal DO al DO # per poi magari fermarsi al RE o oltre,vedi fig.57),mentre il b si usa quando il movimento e' discendente(vedi fig 58).
Queste sono comunque delle convenzioni "estetiche" ,quindi potete anche non rispettarle, se in un passaggio discendente vi piace scrivere DO# DO (invece che REb DO) fatelo,entrambe infatti vogliono dire la stessa cosa.
Come possiamo osservare dalle fig 57 e fig 58 i suoni non sono alterati tra il SI e DO (distano tra loro gia' un semitono), e tra il MI e FA (anche questi distano un semitono).
In sostanza il succo di tutto il discorso e' questo: la sequenza di suoni esistenti ,con distanza di un semitono,e' quella in fig. 57(equiv. fig 58).
OSS.: Un tonoe' l'intervallo tra due note la cui distanza e' di 2 semitoni .Es. FA e SOL (FA FA# un semitono,FA# SOL,un'altro semitono).Oppure tra MI e FA# (MI FA un semitono,FA FA# un'altro semitono).
Le alterazioni permanenti (cioe' decido di usare in tutto il brano ad esempio il DO# e il FA # al posto del DO e del FA)devono essere indicate dopo la chiave .

Posso pero' decidere di usare sia il DO che il DO #, in tal caso parlo di REb (e non piu' di DO #)ed inserisco il bemolle in chiave ed in corrispondenza del RE.

Bisogna infatti specificare che mentre nel caso di alterazioni momentanee (valide per una battuta ) si segue il criterio 'estetico' descritto sopra, nel caso invece di alterazioni permanenti e' necessario disporre le alterazioni in modo tale che tutte le note siano presenti,cioe' non posso avere sia il DO che il DO#, mentre posso sostituire il RE con il REb ed avere quindi DO e REb. Vedremo ,quando parleremo delle tonalita',che non capitera' mai che contemporaneamente in un brano compaiono permanentemente DO DO# RE ,quindi il RE potra' essere o alterato (con il bemolle o con il diesis) oppure no,ma non accadra' mai che una nota(in questo caso il RE)si presenti permanentemente sia alterata(# o b) che naturale.
In sostanza nelle alterazioni permanenti da disporre in chiave vale il principio che tutte le note (DO RE MI FA SOL LA SI) devono essere presenti (alterate oppure no),tale principio determina automaticamente e implicitamente la disposizioni delle alterazioni(# ,b) nei gradi di una scala.
Nel caso di alterazioni momentanee (fig.b) queste durano per l'intera battuta, per poterle eliminare prima si usa il bequadro all'interno della battuta in cui compaiono(fig.c).

Lezione 7-Scala diatonica maggiore


Scala diatonica maggiore (SDM)
La SDM e' una particolare sequenza di 8 note,o meglio e' una particolare sequenza di toni e semitoni:
                                       tono-tono-semitono-tono-tono-tono-semitono    
Quindi la scala diatonica maggiore di DO e':

La scala diatonica maggiore di RE e':

Ecco le diverse SDM

Come potete notare le alterazioni in una scala (nel nostro caso SDM) sono disposte in modo tale che siano presenti tutti i sette nomi della note(do,re,mi,fa,sol,la,si).
Ogni nota della scala e' detta grado ,ogni grado ha un suo nome

Es. nella SDM di RE abbiamo

Grado

I

II

III

IV

V

VI

VII

VIII

Nome grado

tonica

sopratonica

mediante

sottodominante

dominante

sopradominante

sensibile

ottava

SDM di RE

RE

MI

FA#

SOL

LA

SI

DO#

RE

Abbiamo definito la SDM come una particolare sequenza di toni e semitoni,cio' significa che potremmo noi stessi creare nuove scale specificando una sequenza di 7 toni e semitoni,infatti esiste la scala bachiana che e' stata  ideata da bach.Vedremo in sequito altre  di famose scale come la scala minore,scala minore melodica,scala minore armonica,scala bachiana,ecc..
Incominciamo a suonare
Ci sono diversi modi di eseguire la SDM ,precisamente 7,infatti possiamo partire dalla tonica come dalla sopratonica o da qualsiasi altro grado della scala,e' comunque buona norma far terminare la scala sullo stesso grado di partenza.
 Es. Consideriama la SDM di RE 
       partiamo dalla dalla tonica (I GRADO) :RE MI FA# SOL LA SI DO# RE
       partiamo dalla dalla  sopratonica (II GRADO) :MI FA# SOL LA SI DO# RE MI
       partiamo dalla dalla  mediante (III GRADO) : FA# SOL LA SI DO# RE MI FA#
                                                                                                                                      ..... e cosi' via

Per ognuna di queste sequenze si parla di scala,infatti la
         SDM eseguita dal I GRADO si dice IONIA
         SDM eseguita dal II GRADO si dice DORIA
         SDM eseguita dal III GRADO si dice FRIGIA
         SDM eseguita dal IV GRADO si dice LIDIA
         SDM eseguita dal V GRADO si dice MISOLIDIA
         SDM eseguita dal VI GRADO si dice EOLIA
         SDM eseguita dal VII GRADO si dice LOCRIA
Quindi parleremo di Ionia in tonalita' di re per indicare la SDM che parte dal grado I del RE
           (che e' il RE stesso)
           parleremo di Doria in tonalita' di re per indicare la SDM che parte dal grado II del RE (che e' il MI)
                  .............................
           parleremo di Locria in tonalita' di re per indicare la SDM che parte dal grado VII del RE
           (che e' il DO#)
Quando si dice che un pezzo e' in tonalita' di RE si intende che le note utilizzate sono quelle ottenute dalla SDM di RE,quindi  ci sono alterazioni permanenti che devono essere indicate in chiave.
Nel caso del RE  le note alterate sono il FA (FA#) e il DO (DO#).
Quì di seguito sono mostrate la alterazioni in chiave  per ogni tonalita'

Ora e' giunto il momento di cominciare a suonare le 7 scale (associate ad ogni grado) in tonalita' maggiore (cioe' basate sulla SDM),qui' di seguito sono mostrati i pattern di queste scale:

Ricordiamo che la linea piu' in basso si riferisce alla 6° corda (la corda piu' grossa),mentre la linea nella posizione piu' alta si riferisce alla 1° corda (quella piu' fina).I numeri stanno ad indicare le dita utilizzate
                0 corda a vuoto
                1 indice
                2 medio
                3 anulare
                4 mignolo
I numeri cerchiati posti sopra un tasto di ogni scala indica il numero del tasto ,questi servono a indicare dove la figura della scala deve essere applicata sulla tastiera.
Nel nostro caso la IONIA parte dal 1° tasto,cio' significa che la tonalita' in questione e' il FA(ricorda che la prima nota della ionia coincide con quella della tonalita' considerata).
ESERCIZIO
-Eseguite piu' volte le 7 scale.
-Memorizzate visualmente le scale,cio' significa che senza doverle eseguire dovete imparare a visualizzare sulla tastiera le 7 scale,tale esercizio risultera' utile quando imparerete a suonare ,infatti riuscire a vedere la scala su cui muoversi durante un assolo e' utile ed evita di improvvisare in modo meccanico,cioe' su fraseggi precedentemente memorizzati,a favore di una maggiore liberta' di  espressione.
-trasportate le scale in altre tonalita' diverse dal FA,
  es. facendo partire la IONIA dal 3° tasto(e di conseguenza tutte le scale si spostano di 2 tasti) sarete in       tonalita' di SOL.
Nella  prossima lezione saranno disponibili le scale in formato audio MP3 ( verificherete quindi se la vostra esecuzione e' corretta),inoltre impareremo a suonare a tempo,a tal scopo e' importante l'acquisto di un metronomo.Il modello piu' economico (circa 40.000£) e quello elettronico disponibile in ogni negozio di chitarre.

Lezione 8-scale

Come abbiamo gia' detto nella scorsa lezione ad ogni grado della scala diatonica maggiore di una data tonalita' si associa una scala,partendo dal I GRADO fino al VII GRADO le corrispondenti scale associate sono:
                       IONIA , DORIA , FRIGIA , LIDIA , MISOLIDIA , EOLIA , LOCRIA.

 

Vediamo un esempio.
TONALITA': LA
SCALA DIATONICA: LA SI  DO# RE MI FA# SOL# LA (tono-tono-semitono-tono-tono-tono-semitono)
SCALE ASSOCIATE AI SINGOLI GRADI:


LA

 IONIA

fig1

SI

 DORIA

fig2

DO#

 FRIGIA

fig3

RE

 LIDIA

fig4

MI

 MISOLIDIA

fig5

FA#

 EOLIA

fig6

SOL#

 LOCRIA

fig7

TABLATURA DELLE SCALE:
Nota bene che la linea piu' in basso si riferisce alla sesta corda (la piu' grossa),mentre la linea piu' in alto si riferisce alla prima corda (quella piu' sottile),mentre i numeri indicano i tasti premuti.Per sapere le dita da utilizzare in corrispondenza di ogni tasto fai riferimento allo schema sopra riportato(come gia' spiegato nella scorsa lezione).
Le scale sono riportate in modo ascendente seguito da quello discendente.

 
 
  • Imposta la velocita' del metronomo a 90,esegui le scale a tempo cioe' una pennata ad ogni battito.
  • Verifica la corretta esecuzione suonando in sovrapposizione con i file mp3 di seguito riportati.
  • Aumenta gradualmente la velocita' mantenendo sempre una esecuzione fluida e uniforme,nonche' a tempo con il metronomo.
  • memorizza visualmente sulla tastiera le scale studiate.

SCALE IN FORMATO MP3 eseguite alla velocita' di 90:

  • IONIA
  • DORIA
  • FRIGIA
  • LIDIA
  • MISOLIDIA
  • EOLIA
  • LOCRIA

Oss. Se ritieni che 90 come velocita' iniziale sia eccessiva,puoi partire da una velocita' inferiore,anche 40 va bene.
Questi esercizi devono essere ripetuti piu' volte durante la settimana,e ricordate di accordare sempre la chitarra prima di iniziare a suonare,
BUON LAVORO.

Lezione 9-Intervalli

Intervalli
Per intervallo si intende la distanza tra il primo grado di una scala da tutti gli altri.

 

Gli intervalli si dividono in maggiori (2°,3°,6°,7°) e giusti (4°,5°,8°).
Gli intervalli maggiori e giusti si dividono a loro volta in altri intervalli detti alterati.
Vediamo ora lo specchietto sottostante,partendo dagli intervalli maggiori e giusti,si procedera' in senso ascendente per indicare la diesizzazione (aumento di mezzo tono) della seconda nota dell'intervallo,in senso discendente per indicare la bemollizzazione (diminuzione di mezzo tono) della seconda nota dell'intervallo.

 

Rivolti
Rivoltare un intervallo significa alzare di una ottava la nota piu' bassa

ottenendo cosi' un altro intervallo,composto dalle stesse note ma in ordine inverso.

Dato un intervallo e' possibile ottenere l'intervallo di rivolto tramite una semplice sottrazione,infatti basta sottrare a 9 l'intervallo da rivoltare:
rivolto = 9 - (interv. di partenza)
quindi

Rivoltando un rivolto ottengo l'intervallo di partenza in un' ottava sopra.

Nella prossima lezione impareremo a trovare gli intervalli sulla tastiera,quindi cominceremo a costruire i primi accordi.

Lezione 10-Intervalli

Intervalli
Abbiamo discusso nella lezione precedente gli intervalli dal punto di vista teorico,ora vediamo applicati tali intervalli sulla chitarra. Eseguite e memorizzate gli intervalli riportati nella tab. sottostante,l'esecuzione puo' avvenire suonando prima la tonica (indicata con T) seguita dalla seconta nota ,oppure contemporaneamente entrambe le note.Dopo tale esercizio provate a memorizzare visualmente  sulla tastiera i diversi intervalli premendo solamente la tonica,quest'ultimo esercizio si rivelera' utile quando cominceremo a creare i primi fraseggi,infatti riuscendo a visualizzare sulla tastiera gli intervalli risultera' piuttosto semplice individuare le note di appoggio,cioe' quelle note su cui e' possibile soffermarsi dato un certo contesto armonico (vedremo) Imparate a usare l'intervallo di ottava per muovervi sulla tastiera,ad esempio prendete il DO sulla quinta corda e  terzo tasto,quindi muovetivi verso destra tramite gli intervalli di ottava riportati nella cella n. 10, individuando cosi' tutti i do sulla tastiera :

Adesso ad ogni DO trovato applicate gli intervalli della tabella (e' ovvio che non tutte le posizioni riportate nella tab. potranno essere usate).
Nella prossima lezione vedremo come tramite questi intervalli sara' semplice costruire gli accordi senza doverli necessariamente memorizzarli.
Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice.

Lezione 11-Accordi a 3 voci

Oggi impareremo a costruire accordi a 3 voci dette anche triadi. Supponiamo di essere in tonalita' di DO,quindi la prima cosa da fare e' costruire la relativa scala diatonica maggiore:

Come abbiaomo gia' detto ad ogni grado si associa una scala:

Su ciascuna di queste scale si costruisce un accordo a tre voci, precisamente accordi costituiti da
1° voce = 1° GRADO (TONICA)
2° voce = 3° GRADO (MEDIANTE)
3° voce = 5° GRADO (DOMINANTE)
Gli accordi si dicono Maggiori se la distanza tra tonica e mediante e' di 2 toni,si dicono Minori se la distanza e' di un tono e mezzo.


L'accordo di DO viene costruita sulla scala di DO IONIA

quindi:
1° grado = DO , 3° grado = MI , 5° grado = SOL
Accordo di DO = DO,MI,SOL
poiche' la distanza tra 1° grado e 3° grado e' di 2 toni allora e' un ACCORDO MAGGIORE


L'accordo di RE viene costruita sulla scala di RE DORIA

quindi:
1° grado = RE, 3° grado = FA, 5° grado = LA
Accordo di REm= RE,FA,LA
poiche' la distanza tra 1° grado e 3° grado e' di 1 tono e mezzo allora e' un ACCORDO MINORE


L'accordo di MI viene costruita sulla scala di MI FRIGIA

quindi:
1° grado = MI, 3° grado = SOL, 5° grado = SI
Accordo di MIm= MI,SOL,SI
poiche' la distanza tra 1° grado e 3° grado e' di 1 tono e mezzo allora e' un ACCORDO MINORE


L'accordo di FA viene costruita sulla scala di FA LIDIA

quindi:
1° grado = FA, 3° grado = LA, 5° grado = DO
Accordo di FA= FA,LA,DO
poiche' la distanza tra 1° grado e 3° grado e' di 2 toni allora e' un ACCORDO MAGGIORE


L'accordo di SOL viene costruita sulla scala di SOL MISOLIDIA

quindi:
1° grado = SOL, 3° grado = SI, 5° grado = RE
Accordo di SOL=SOL,SI,RE
poiche' la distanza tra 1° grado e 3° grado e' di 2 toni allora e' un ACCORDO MAGGIORE


L'accordo di LA viene costruita sulla scala di LA EOLIA

quindi:
1° grado = LA , 3° grado = DO, 5° grado = MI
Accordo di LAm= LA,DO,MI
poiche' la distanza tra 1° grado e 3° grado e' di 1 tono e mezzo allora e' un ACCORDO MINORE


L'accordo di SI viene costruita sulla scala di SI LOCRIA

quindi:
1° grado = SI, 3° grado = RE, 5° grado = FA
Accordo di REm/b5= SI,RE,FA
poiche' la distanza tra 1° grado e 3° grado e' di 1 tono e mezzo allora e' un ACCORDO MINORE
poiche' la distanza tra 1° grado e 5° grado e' di 3 toni invece che del canonico 3 toni e mezzo allora si dice che e' un ACCORDO MINORE con QUINTA BEMOLLE


Possiamo quindi riassumere l'armonizzazzione dei gradi della scala diatonia maggiore di DO con la seguente figura:

Quando suoniamo in TONALITA DI DO gli unici accordi che possiamo suonare sono quelli sopra indicati.
Nella prossima lezione vedremo questi accordi sulla chitarra,infatti con l'ausilio degli INTERVALLI costruiremo i sette accordi ( utilizzeremo essenzialmente intervalli di terza (maggiore e minore),di quinta e di ottava).
Esercizi:

  1. Scrivere gli accordi della tonalita di SOL (inviare il lavoro via email se si desidera eventuale correzione)
  2. Ripassarre gli intervalli sulla chitarra.

Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice.
Ciao alla prossima
Cristian
errata corrige: nell'immagina contenente la scala SI Locria ho scritto VIII grado invece di VII grado.

Lezione 12-Accordi a 3 voci (sulla chitarra)

Oggi impareremo sulla chitarra gli accordi a tre voci ,dette anche triadi ,prima di affrontare tale discorso e' importante aver chiari i concetti esposti nelle ultime tre lezioni e sopratutto aver memorizzato gli intervalli di ottava,terza,terza minore e quinta.Nella chitarra esistono 6 posizioni (3 maggiori e 3 minori),dalle quali hanno origine tutti gli altri accordi.I numeri scritti sulle corde stanno ad indicare le dita da usare,i numeri affianco delle corde stanno a indicare i gradi dell'accordo.

 

Per evitare di dover memorizzare questi e altri accordi (che faremo) non che per avere maggior flessibilita' e' bene imparare a costruire gli accordi nelle tre posizioni tramite l'ausilio degli intervalli,quindi piu' che memorizzare gli accordi proposti analizzateli individuando gli intervalli che li costituiscono.Provate a costruire nelle 3 posizioni altre diteggiature ,utilizzando gli intervalli in modo diverso,potreste trovare nuove sonorita' che si adattano ai vostri pezzi.
Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice.
P.S La parentesi quadra scritta a matita sta ad indicare il barre',per chi non sapesse cosa sia l'appuntamento e' per la prossima settimana

 

Lezione 13-Il barre'

 

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Lezione 13-Il barre'

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Lezione 13-Il barre'

 

Lezione 14-Accordo di RE

Abbiamo visto nella lezione 12 come essenzialmente e' possibili individuare 3 posizioni per ogni accordo,ottenuti  trasportando, tramite barre', gli accordi di DO ,MI e LA per ottenere l'accordo voluto in I II e III posizione.Quindi e' bene aver chiaro per ognuno di questi 3 accordi la posizione della tonica (contrassegnati con 1 negli schemi della lezione 12),cosi' che trasportero i tre accordi sulla tastiera finche' la posizione della tonica non arrivi alla nota (tonica) dell'accordo cercato.Tutto questo discorso vi dovrebbe esser gia' chiaro per quanto detto circa il barre' nella lezione 13 ,cio che mi preme mostrarvi oggi,in questa bellissima giornata,e' l'accordo di RE in una posizione diversa dalle 3 mostrate fino ad ora,eccolo:

 

 

Come al solito fate il consueto esercizio di analisi dell'accordo,cioe' a partire dalla tonica individuate tramite gli intervalli (lez.10) le posizioni dei 3 gradi dell'accordo 1,3°(maggiore o minore) e 5°.
Nella prossima lez. tratteremo gli importanti accordi di settima ,cioe' quei accordi che oltre alla 1° ,3° ,5° hanno anche la 7°.Prima di affrontare questo argomento vi consiglio di ripetere la lez.11 e determinare per lo meno negli accordi della tonalita' di DO (quelli considerati nella lezione citata) il settimo grado,cioe' l'ultimo.Oggi voglio essere buono ve li dico io :
ACCORDO       7°GRADO


DO

SI

RE

DO

MI

RE

FA

MI

SOL

FA

LA

SOL

SI

LA

Sono in sostanza gli ultimi gradi delle scale associate ad ogni accordo (ionia,doria,...).
Quindi ripassate nella lez.10 oltre agli intervalli di 8° ,3° ,5° ,anche quelli di 7°min e 7°.
Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice.

 

Lezione 15-Accordi di settima e di settima maggiore

Prima di parlare degli accordi di settima volevo precisare che, e' possibile trasportare l'accordo di RE in pos. speciale su tutta la tastiera tramite il barre.Vediamo un  esempio:
MI con il BARRE' AL TASTO III
MI

MIm

 

Per i principianti questa posizione potrebbe risultare alquanto ostica, ma non vi preoccupate con l'esercizio diventera' anch'essa familiare,a proposito forse e' arrivato il momento di suonare qualche brano con gli accordi  presentati,vi prometto che fatti gli accordi di settima incominceremo a suonare qualche bel pezzo in modo da acquisire scoltezza.
Nella scorsa lez. ci siamo lasciati presentando le settime di ogni accordo della tonalita' di DO:
ACCORDO       7°GRADO


DO

SI

RE

DO

MI

RE

FA

MI

SOL

FA

LA

SOL

SI

LA

Gli accordi di settima sono accordi che insieme alla triade (1°,3°,5°) hanno anche il settimo grado della scala associata (ioni,doria,..).Si parla di accordo di  7°  quando la settima dista dalla tonica (posta un ottava sopra )di un tono,mentre si parla di accordo di settima maggiore (e si indica simbolicamente con un rettangolino rovesciato) quando la nota del 7 grado dista solo un semitono dalla tonica (sempre un ottava sopra).
Vediamo nella tonalita' di DO gli acc. di 7°e quelli di 7°maggiore: 
L'accordo di DO come si puo' vedere ha il SI in settima,e questo dista un semitono in dietro dal DO ,quindi la triade di DO con la settima (SI) e' un accordo di Settima Maggiore.
L'accordo di RE come si puo' vedere ha il DO in settima,e questo dista un tono in dietro dal RE ,quindi la triade di RE con la settima (DO) e' un accordo di Settima .

L'accordo di MI come si puo' vedere ha la settima che dista un tono in dietro dalla tonica (un ottava sopra),quindi la triade di MI con l'aggiunta della  settima  e' un accordo di Settima .

L'accordo di FA come si puo' vedere ha la settima che dista un semitono in dietro dalla tonica ,quindi la triade di FA con l'aggiunta della  settima  e' un accordo di Settima Maggiore .

L'accordo di SOL come si puo' vedere ha la settima che dista un tono in dietro dalla tonica ,quindi la triade di SOL con l'aggiunta della  settima  e' un accordo di Settima .

L'accordo di LA come si puo' vedere ha la settima che dista un tono in dietro dalla tonica ,quindi la triade di LA con l'aggiunta della  settima  e' un accordo di Settima .

L'accordo di SI come si puo' vedere ha la settima che dista un tono in dietro dalla tonica ,quindi la triade di SI con l'aggiunta della  settima  e' un accordo di Settima .

Quindi ricapitolando gli ACCORDI DI SETTIMA MAGGIORE (simbolicamente indicati con il triangolino rovesciato oppure con la sigla maj7) SONO QUELLI DELLA TONICA (DO) E DELLA QUARTA (FA),TUTTI GLI ALTRI SONO ACCORDI DI SETTIMA (indicati semplicemente con un sette).

La conclusine sopra e' indipendente dal tipo di tonalita' quindi possiamo generalizzare lo schema sopra con la seguente tabella:


I

II

III

IV

V

VI 

VII

I maj7

II min7

III min7

IV maj7

V 7

VImin7

VIIdim

Quindi l'acc. di VII dim ha oltre che la terza minore,la quinta diminuita anche la settima bemolle.
Il paradosso e che chiamo Accordi di settima quelli che in realta' hanno la settima bemolle (un tono indietro dalla tonica),mentre chiamo Accordi di settima maggiore quelli con la settima "normale"(un semitono dalla tonica),tale terminologia e' comunque usata per ragioni storiche che non stiamo qui ad approfondire.
Introdotti gli accordi di settima da un punto di vista teorico e' ora giunto il momento di individuarli sulla chitarra nelle tre posizioni.Come al solito analizzate le posizioni dei singoli gradi tramite gli intervalli,rispetto alle triadi studiate nelle precedenti lez. bastera' applicare gli intervalli di settima bemolle o di settima secondo quanto detto in precedenza.


 

 

 Nella prima immagine c'e' una imprecisione,non e' settima minore ma si dice settima bemolle.
Gli accordi di seguito riportati prendono a titolo di esempio l'accordo di DO (nelle tre posizioni) considerandolo nelle diverse tipologie (C7,Cm7,Cmaj7,...).Per trovare accordi diversi bastera' trasportare opportunamente le posizioni. 
(Nota nella notazione anglosassone il  DO si indica con C ,il  RE con D,il MI con E,il FA con F,il SOL con G,il LA con A,il SI con B )


 

Prontuario

 

Lezione 16-Prime ritmiche

Avete imparato ormai gli accordi fondamentali e cioe' gli accordi maggiori e minori non che gli accordi di settima,uscite fuori il metronomo e cominciate a fare questi esercizi:
Nonostante che le posizioni degli accordi vengano indicati al termine della lezione(facendo riferimento al Prontuario ) ,vi consiglio di costruirvi gli accordi da soli tramite gli intervalli  e di usare il prontuario solo come alternativa o verifica degli accordi da voi trovati.
Al termine trovate anche gli esercizi eseguiti in formato MP3 da scaricare.

Lezione 17-Prime ritmiche2

nuovi esercizi:

Gli accordi dal prontuario utilizzati sono:

 

Lezione 18-Prime ritmiche (finali)

nuovi esercizi:

 

Gli accordi dal prontuario utilizzati sono:

Lezione 19-Acc. a 5 voci (di 9°)

Oggi introduciamo un nuovo tipo di accordi ,gli accordi di 9°,questi sono anche detti accordi a 5 voci ,proprio perche' alla triade(1°,3°,5°) si aggiunge la quarta voce (cioe la 7°) e la quinta voce (la 9°).Il procedimento di costruzione degli accordi a 5 voci di una data tonalita' (a titolo di esempio consideriamo la solita tonalita' di do) e simile a quello illustrato per gli accordi di settima (acc. a 4 voci) nella lezione 15,cioe' si procede alla costruzione delle scale per ogni grado della tonalita' (ionia,doria,frigia,...) e quindi per ognuna di queste si estraggono la 1°,3°,5°,7°;9°,di fatto si aggiunge agli accordi di settima trovati nella lez 15 la  9°.Molti a questo punto si staranno chiedendo quale si la 9° in termini di distanza in toni e semitoni dalla tonica,praticamente la 9° dista dalla tonica esattamente 9 toni,o piu' semplicemente dista un tono dalla tonica posta un ottava sopra.

A questo punto aggiungiamo la quinta voce agli acc. di settima della lez 15.


Accordo di  DO : 

Come abbiamo detto nella lez 15 l'accordo a 4 voci e' il DOmaj7 a questo dobbiamo aggiungere la 9° che e' il RE,quindi 
DOmaj7/9 = DO MI SOL SI RE


Accordo di RE:

La 9° del RE e' il MI,quindi 
REm7/9 e come si suole scrivere REm9 = RE FA LA DO MI
(nella notazione il 7 e' implicito perche' per definizione gli acc. di 9 hanno la settima oltre che 3° e 5°,si suole indicare la settima nella notazione solo quando questa e' alterata,cioe' maggiore (maj) oppure per evitare che 2 lettere compaiano attacate(vedi prossimo accordo).


Accordo di MI:

La 9° del MI e' il FA

ATTENZIONE

In questo caso la nona dista dalla tonica MI ( posta un ottava sopra) un semitono invece che un tono,quindi si parla di NONA BEMOLLE e si indica con b9
MIm7b9 = MI SOL SI RE FA
(Come puoi notare nella notazione e' stoto inserito il 7,cio' e' stato fatto per una pura ragiona estetica,infatti scrivere MImb9 e' poco chiaro.)


Accordo di FA

La 9° del FA e' il SOL che dista un tono dalla tonica posta un ottava sopra,quindi
FAmaj7/9 = FA LA DO MI SOL


Accordo di SOL

La 9° del SOL e' il LA che dista un tono dalla tonica posta un ottava sopra, quindi:
SOL9 = SOL SI RE FA LA 


Accordo di LA

La 9° del LA e' il SI che dista un tono dalla tonica posta un ottava sopra,quindi:
LAm9 = LA DO MI SOL SI


Accordo di SI

La 9° del SI e' il DO
ATTENZIONE
In questo caso la nona dista dalla tonica posta un ottava sopra di  un semitono invece che un tono,quindi si parla di NONA BEMOLLE 
SIdim/b9 = SI RE FA LA DO 


Possiamo concludere mediante il seguente schema : (per ora lasciate stare i numeretti scritti in basso)

o piu' in generale( indipendentemente dalla tonalita' ),con la tabella


I

II

III

IV

V

VI 

VII

I maj7/9

II min7/9

III min7/b9

IV maj7/9

V 9

VImin7/9

VIIdim/b9

Nella prossima lez. impareremo a trovare le posizioni sulla chitarra di questi accordi.

Lezione 20-Acc.di 9° sulla chitarra

Oggi andremo ad analizzare gli accordi di nona e i suoi derivati,come al solito non imparate a memoria gli accordi proposti,ma cercate di capire come costruirli utilizzando gli intervalli mostrati nella lez 10 ,non che le nozioni teoriche presentate nella scorsa lezione.Ricordate inoltre che gli accordi di nona sono costituiti dalla 1°,3°,5°,7°,9° e che l'eventuale omissione di una voce ,come la 5° o la 7° ,puo' dipendere dalla difficolta' "fisica"nell'includerle in particolari posizioni.In ogni caso l'omissione di tali voci non pregiudica la classificazione dell'accordo come accordo di 9°.L'importanza delle singole voci in un determinato accordo sara' oggetto di future lezioni ,soprattutto quando introdurremo concetti di armonia.Come di consueto costruiamo gli accordi nelle 3 posizioni:

 

 

 

Oss.:Il rivolto e' l'accordo solo che al basso invece della tonica ha un'altra voce.

Lezione 21-Rivolti e Accordi di 6°

Rivolti

Un accordo si dice in posizione fondamentale quando ha la tonica al basso ,es l'accordo di DO in posizione fondamentale ha la nota DO  sulla corda piu' bassa.
Un rivolto invece si ottiene portando al basso una qualsiasi altra nota dell'accordo,in particolare si parla di
primo rivolto per indicare l'accordo (es di DO) con la terza al basso (nel nostro caso il MI)
secondo rivolto  per indicare l'accordo (es di DO) con la quinta al basso (nel nostro caso il SOL)

Accordi di sesta

Una accordo di sesta (Es. di DO) si ottiene aggiungendo alla triade (nel nostro caso DO MI SOL ) la sesta (nel nostro caso il LA)

Quindi l'accordo di DO6 e' costituito da DO MI SOL LA (per le posizioni sulla chitarra vedi prontuario)
L'accordo di sesta in realta' puo' essere visto come il primo rivolto dell'accordo di m7 posto un tono  e mezzo indietro (nel nostro caso DO6 puo' essere visto come il primo rivolto di LAm7)

Questa osservazione sara' importate in seguito quando sostituiremo uno dei due accordi con l'altro per dare varieta' al pezzo ,es posso sostituire il DO6 con il LAm7 e viceversa senza commettere alcun errore armonico(parleremo di sostituzione degli accordi di una tonalita').
Nella nostra trattazione abbiamo introdotto l'accordo di sesta in un accordo maggiore,ma in realta' la sesta puo' comparire in qualsiasi accordo ,ad esempio minore (es DOm6 = DO MIb SOL LA ).
L'accordo di sesta insieme a quello di nona sono da considerarsi "abbellimenti",cioe' non modificano il carattere consonante o dissonante di un accordo.
    PROSSIMA LEZIONE : Cosa significa accordi (e intervalli) consonanti e dissonanti ?,legame armonico quindi prime nozioni su come combinare i diversi accordi di una tonalita' per la composizione di un pezzo.

Lezione 22-Intervalli e Acc. consonanti e dissonanti.

INTERVALLI CONSONANTI E DISSONANTI

INTERVALLI CONSONANTI: 8°,5°,3°.
CONSONANZE IMPERFETTE : 4,3°b,6°,6°b.
INTERVALLI DISSONANTI: tutti gli altri
Gli intervalli dissonanti sono intervalli che creano una sensazione di tensione ,mentre quelli consonanti  forniscono una sensazione di quiete.Gli inter.diss. vanno utilizzati nel pezzo come una sorta di "domanda" che spinge alla risposta fornita da un itervallo consonante,se si prova a terminare una frase musicale con un intervallo dissonante si notera' un senso di insoddisfazione ,viceversa se si conclude con un int.consonante la frase sembrera' conclusa,si parla infatti di risoluzione del fraseggio.E' comunque possibile concludere volutamente un fraseggio con un intervallo dissonante per dare una sensazione di tensione.Le consonanze imperfette, sono intervalli che nonostante siano storicamente considerati come consonanti in pratica non hanno quella qualita' di riposo che riscontriamo nell'ottava,quinta e terza.Nel blues e' sovente terminare una frase con l'intervallo di 3°b.

Accordi consonanti e dissonanti.

Un accordo si dice consonante se ha tutti intervalli consonanti,quindi gli accordi consonanti sono le triadi (maggiori e minori) e gli accordi di sesta (maggiori e minori) .Come per gli intervalli questi accordi danno una sensazione di riposo e quindi sono usati alla fine di un giro di accordi (risoluzione)
Un accordo si dice dissonante se ha almeno un intervallo dissonante,quindi tutti i restanti accordi.Questi accordi generano tensione e vanno quindi risolti con un accordo consonante.
In pratica pero' e' necessario fare alcuni distinguo,infatti gli accordi di nona in realta' non modificano il carattere consonante o dissonante di un accordo,quindi vanno considerati piu' che altro come  abbellimenti. es DO9sus7 (accordo costituito da 1°,3°,5°,9°) ,la nona va considerata come abbellimento della triade (il DO) ,quindi complessivamente l'accordo va considerato come consonante e quindi adatto alla risoluzione di un giro.Viceversa in DO9 (accordo costituito da 1°,3°,5°,7°b,9°) e la nona va' considerato come abbellimento dell'accordo di DO7 che e' dissonante,quindi complessivamente l'accordo va' considerato dissonante.
Il discorso pratico fatto per la nona vale anche per l'acc. di settima aumentata che va' anch'esso considerato come abbellimento,es DOmaj7 (costituito da 1°,3°,5°,7°) va considerato abbellimento della triade (1°,3°,5°) che e' consonante,quindi tale accordo puo' essere utilizzato nella risoluzione.
Provate a suonare  il  giro in DO (Es DO,FA,DO,FA,SOL7,DO), ora invece di concludere con il DO  concludete con DOmaj7o DO9sus7 oppure con DO6,sentirete comunque che tali accordi concludono il giro ,ma lo fanno in modo alternativo alla triade.Osservate l'impiego dell'accordo dissonante SOL7 che spinge alla risoluzione mediante un accordo consonante ( DO o come gia' detto DO6 ,DOmaj7 o DO9sus7),possiamo considerare il SOL7 come una sorta di domanda e il DO (oppure DO6 o DOmaj7 o DO9sus7 se preferite) come la risposta.La musica sostanzialmente di basa su questo gioco di domande e risposte (ma vedremo anche di risposte evitate)
In realta' bisogna dire che la risoluzione 9sus7 non e' frequentemente utilizzata come la triade ,maj7 e sesta. 
Veniamo ora agli accordi dissonanti piu' utilizzati (per preparare la risoluzione) ,oltre al gia' citato acc di settima maggiore (dicasi anche settima dominante) (1°,3°,5°,7°b) sono fortemente dissonanti anche l'acc. di undicesima (maggiore 1°,5°,7b°,9°,11° e minore 1°,3°b,5,°,7b°,9°,11°) dove 11° e' la quarta posta un ottava sopra (es DO11 = DO,SOL,RE,FA dove RE e FA sono un ottava sopra rispetto al DO),come potete notare si e' omessa la terza nell'accordo maggiore undicesima ,dato che la distanza tra terza e quarta e' di mezzo tono,cio' crea un fastidioso battimento sonoro tipico degli intervalli di mezzo tono,che va' evitato.Per quanto gia' detto la nona va' considerata come abbellimento,quindi omettendola non modifica il carattere dissonante dell'accordo.Questi due tipi di  accordi essendo fortemente dissonanti necessitano di essere conclusi obbligatoriamente con un accordo consonante.Mentre gli altri accordi dissonanti (es DOm7) possono comunque essere seguiti da accordi non consonanti ,dando quindi una sensazione di attesa che si conclude con la risoluzione mediante accordo consonante (magari preceduto da un accordo fortemente dissonante come quelli di settima dominante e undicesima). 

Lezione 23- Legame Armonico ,Omissione delle note di un accordo,Acc. di undicesima

Legame armonico

Iniziamo a vedere alcuni concetti utili alla realizzazione di una progressione armonica.Si dice che due accordi hanno un legame armonico quando esiste almeno una voce comune ai due accordi,ad esempio se considero l'accordo di  DO (DO,MI,SOL) e di MIm (MI,SOL,SI) questi hanno in comune ben 2 note (MI,SOL) quindi diciamo che sono legate armonicamente.Uno dei criteri nella realizzazione di una progressione e' proprio quello di far seguire un accordo da uno che sia armonicamente legato. Ma allora vediamo quali sono gli accordi armonicamente legati.
Come vediamo dalla figura non esiste un legame Armonico solo tra triadi adiacenti,mentre tra gli altri c'e' sempre una qualche nota in comune che lega i due accordi.
Quello del legame armonico non e' che solo la prima delle regole che devono essere rispettate nella realizzazione di una progressione,in seguito parleremo di regole piu' specifiche come le cadenze.

Omissione delle note di un accordo

Molto spesso nella realizzazione degli accordi a cinque o piu' voci (es.DOm13 = DO,MI,SOL,SIb,RE,FA,LA acc. a sette voci) si presenta un problema pratico di realizzazione dell'accordo (in fondo le dita sono solo cinque) ,in tali circostanze e' possibile omettere quelle note che non modificano il carattere maggiore (o minore) consonante (o dissonante) dell'accordo .In sostanza le note che non vanno mai omesse sono ovviamente la tonica, ma anche la terza che indica se l'accordo e' maggiore o minore,e la settima o l'undicesima per mantenere il carattere dissonante di un accordo,le altre voci come la quinta,nona o la tredicesima (sesta un ottava sopra) possono essere omesse se necessario,infatti il ruolo della quinta e' quello di rafforzare il sound dell'accordo,mentre sesta e nona hanno solo funzione di abbellimento dell'accordo.Nel jazz spesso prevale il gusto di sostituire la tonica con la nona , e' la classica eccezione che mostra come il gusto musicale si evolve costringendo alla riformulazione delle regole teoriche.

Accordo di undicesima (o sus4)

L'accordo di undicesima ( o sus4) e' un accordo costituito da tonica,terza (magg. o min ),quinta, settima ,nona,e undicesima (quarta un ottava sopra) 
es. DO11

  • tonica: DO
  • terza: MI (omessa)
  • quinta: SOL
  • settima: SI
  • nona: RE
  • undicesima:FA 

In realta' la terza va omessa perche' la distanza tra terza maggiore e quarta (o meglio undicesima) e' di mezzo tono e questo crea uno spiacevole battimento sonoro udibile in intervalle di mezzo tono.
mentre DOm11

  • tonica: DO
  • terza: MIb 
  • quinta: SOL
  • settima: SI
  • nona: RE
  • undicesima:FA 

In questo caso la distanza tra terza minore e quarta e' di un tono,quindi non avendo alcun battimento sonoro possiamo mantenere la terza minore . 
L'accordo di undicesima tende a risolvere su l'accordo consonante posto una quarta sopra (o una quinta sotto).
Es SOL11 tende a risolvere su DO
Provate infatti a eseguire SOL11 , DO vedrete come la progressione sembrera' conclusa .
Ma abbiamo gia' detto nelle lezioni passate che anche l'accordo di settima dominante  tende a risolvere su l'accordo consonante posto una quarta sopra (o una quinta sotto) 
Es SOL7, DO
solo che quest'ultima risoluzione se pur classica risulta meno moderna della prima.

Lezione 24- Cadenze , Giro di DO

Per Cadenza si intende una sequenza particolare di accordi ,che generalmente assolve ad una determinate funzione.Descriviamo quindi le cadenze piu' comuni esistenti nella teoria musicale:

Cadenza perfetta 

Sequenza: V - I  
Es. in tonalita' di DO:

  • SOL - DO
  • SOL7 - DOmaj7
  • SOL9 - DO9

Tale sequenza ha la funzione di concludere un giro di accordi,essa si colloca alla fine di una composizione.

Cadenza Plagale

Sequenza: IV - I
Es. in tonalita' di DO:

  • FA - DO
  • FAmaj7 - DOmaj7
  • FA9 - DO9

Tale sequenza non ha l'effetto di una conclusione vera e propria come quella perfetta,essa generalmente viene utilizzata nei ritornelli.

Cadenza evitata

Sequenza: V - VI 
Es. in tonalita' di DO:

  • SOL - LAm
  • SOL7 - LAm7
  • SOL9 - LAm9

Come dice il nome la risoluzione ,a cui spinge la quinta ,viene evitata attraverso la sesta ,dando quindi una sensazione non conclusa.Tale sequenza non va applicata come conclusione ma durante lo sviluppo della composizione.

Cadenze sospese

Rappresentano un modo per giungere alla quinta ,per poi risolvere mediante cadenza perfette oppure proseguire lo sviluppo della composizione mediante la cadenza evitata.
Sequenze: 

  • II - V 
  • IV - V
  • VI - V
  • I - V 

Es. in tonalita' di DO:

  • REm - SOL (II - V)
  • FA - SOL (IV - V)
  • LAm - SOL (VI - V)
  • DO - SOL (I - V)

Un esempio tipico di utilizzo di una cadenza sospesa  seguita da quella perfetta e' la seguente:
Sequenza: II - V -I 
Es. in tonalita' di DO:

  • REm - SOL - DO
  • REm7 - SOL7 - DOmaj7
  • REm9 - SOL9 - DO9

Tale sequenza e' talmente frequente da avere un nome : CADENZA COMPOSTA.
Provate ora a utilizzare le cadenze proposte creando un giro di accordi.
Un esempio potrebbe essere: 
Sequenza: I - VI - II - V -I 
Es. in tonalita' di DO:

  • DO - LAm - REm - SOL7 - DO

Cio che abbiamo ottenuto e' il classico giro di DO in cui la cadenza composta e' preceduto dalla sesta.La stessa sequenza fatta ad esempio in tonalita' di RE ci da' il giro di RE ,e cosi' via.

 

Lezione 1 esperti-jimi hendrix style


ANALISI DEL BRANO "LITTLE WING" DI JIMI HENDRIX.


SCOPO: studiare la tecnica di accompagnamento di questo brano che chiameremo j.h.s ( jimi hendrix style )
TONALITA' : MIm
TEMPO: 4/4
SCALA: consideriamo la scala della rel. maggiore
SOL9 LAm9 SImb9 DO9 RE9 MIm9 FA#b9
GIRO ARMONICO: MIm | SOL | LAm | MIm | SIm SIb |LAm DO | SOL FA9 | DO | RE | RE |
Osservare l'uso del FA al posto del FA# ,cio'comportera' ,come vedremo,l'impiego della pentatonica in tonalita' di FA per tutta la durata dell'accordo FA9.
OS.GENERALI (CONCLUSIONE DELL'ANALISI DEL BRANO ):
j.h.s e' basato sulla esecuzione dell'accordo ad intervalli e l'alternanza delle voci che spesso coinvolge la 4°,6°,7°,9°.Nell'intro del brano si osserva un uso frequente delle posizioni con il barre',queste consentono favoriscono l'impiego del basso continuo,spesso introdotto dalla 7b tramite hammer on o slide,e semplificano l'esecuzione ad intervalli dell'accordo e l'alternanza delle voci.I bassi quando sono sulla 6° corda vengono eseguiti tramite il pollice ,ed hanno la durata che va da 1/4 fino ai preferibili 4/4 la dove posizione e movimento lo consentono.Per richiamare il basso dell'accordo successivo spesso il movimento termina sulla parte bassa dell'accordo.Possiamo concludere affermando che,la tecnica j.h.s. si basa sull'impiego di posizioni base a 4 voci (evitando l'uso della 7° al 1° e 4° accordo della scala rel maggiore,in questo caso SOL e DO) integrate alle rispettive scale (ionia,doria,...),quest'ultime consentono l'alternanza delle voci 4°,6°,9° che possono essere aumentate (o magg.) e diminuite (o min.) a seconda dei casi.
In verde sono indicati le voci in movimento,spesso sono 4°,6°,9°,all'interno del box dell'accordo principale.
I numeri romani in basso stanno ad indicare i tasti coinvolti.
La barra presente sul primo tasto coinvolto indica il barre'(attezione il barre ha il solo scopo di identificare l'accordo,ma non va eseguito).

Lezione 2 esperti-Effetto Rullante


Effetto rullante con la chitarra


E' possibile imitare il rullante della batteria (in stile militare) mediante l'incrocio della 5° e 6° corda,tale incrocio delle corde viene realizzato sulla tastiera intorno al 3° tasto (ma siate liberi di sperimentare anche altre posizioni) e l'incrocio viene mantenuto dal dito indice infilato tra le due corde incrociate(vedi fig).
Qesto effetto e stato usato da grandi chitarristi del calibro di Jimi Hendrix e Jose' Feliciano.

 

Lezione 4 Trucchi e segreti


Oggi parleremo di come sia possibile modificare il timbro della nostra chitarra senza l'ausilio di strumenti elettronici.
Provate a inserire, tra le corde e in prossimita' del ponte, uno spillo o un piccolo chiodo (vedi fig) .Ora pizzicate le corde ,non vi sembra di suonare un banjo?
 
Ora provate altri materiali ,vi suggerisco un fiammifero.
Si rivela particolarmente utile negli arpeggi stoppati ,a mo di palm muting (con o senza distorsione),l'utilizzo della gomma.

"Like you" e' un brano che va completato sia nella musica che nel testo.Se avete qualche commento o idea inviatemela ,anche se non avete mai scritto un brano.In ogni caso i brani non saranno mai venduti ma solo distribuiti gratuitamente in questo sito.
 

 

Fonte: http://www.elca3.altervista.org/Ebook/Corso%20di%20chitarra%20completo.doc

Sito web da visitare: http://www.elca3.altervista.org

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