Tutto sul matrimonio

Tutto sul matrimonio

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Tutto sul matrimonio

 

 

 

 

------------------------------------------------------------
“24 ORE TUTTO SUL MATRIMONIO”
------------------------------------------------------------

Ciclo di conversazioni tenute da don Michele Peyron alle ragazze

 

 

 

CHE COSA NON È IL MATRIMONIO

 

CHE COSA È IL MATRIMONIO

IL VI COMANDAMENTO ovvero IL PROBLEMA SESSUALE

IL RAGAZZO: LA PSICOLOGIA MASCHILE

LA RAGAZZA: LA PSICOLOGIA FEMMINILE

IL FIDANZAMENTO

LA VITA CONIUGALE

IL SEGRETO DEL SUCCESSO MATRIMONIALE

 

COSA NON È IL MATRIMONIO

 

Un giornalista mi ha chiesto: “Qual è l’errore delle ragazze di oggi?”.

Penso che l’errore delle ragazze di oggi sia quello di non calcolare l’importanza della preparazione alla loro futura missione di spose e di madri.
Vi sono ingegneri, architetti, medici e anche dei sacerdoti che non sono preparati e ci sono soprattutto delle donne che non sono assolutamente preparate al matrimonio.
Ecco il perché di questi “corsi”, cercare di illuminare e svelenire le ragazze di oggi che sono le mamme di domani...E questo è talmente importante che, finito il corso, si deve dire: ancora non è stato detto tutto e vorremmo ancora sentirne parlare...e avvicinare qualche prete in gamba perché possa essere, come dice Gesù nel Vangelo, il sale della nostra vita, il sale che condisce ogni pietanza.
Cosa non è il matrimonio:
Il matrimonio non è solitudine, non è egoismo, perché è un grido che dice: io non voglio essere solo nella vita, non voglio essere solo nella fatica, nel dolore e anche nelle gioie... L’altra persona dice lo stesso, proprio come se fosse davanti allo specchio: lo specchio riflette le stesse cose.
Il matrimonio non è qualcosa dove si fa soltanto del chiasso...dove forse si dice: a me serve, è reclame per la mia ditta...
Il matrimonio non è una firma messa di nascosto, un fatto che nessuno deve sapere.... Lo debbono sapere tutti..(ricordate che anche il fidanzamento deve essere strombazzato ai quattro venti).E’ pensiero della Chiesa che vuole si facciano le cose alla luce del sole, per favorire i fidanzati, in modo che capiscano e conoscano se veramente quello è il loro matrimonio oppure se non si ha da fare...
Il matrimonio non è l’incontro di due angeli...non è un incontro etereo, solo lo spirito niente corpo, niente difetti...
Il matrimonio non è un sì detto a fior di labbro. Deve essere un “sì” cosciente, libero, volontario, per tutta la vita...
Il matrimonio non è qualcosa da farsi subito...A volte arrivano dal Parroco due ragazzi: lei che si accascia sulla spalla di lui, e lui premuroso che la coccola, e dicono: dobbiamo sposarci subito...Quelli che hanno esperienza sanno che in quei casi invece, bisogna avere il passo da lumaca, perché quei ragazzi non sanno cosa sia il matrimonio...
Il matrimonio non è una casa da gioco dove si va solo per vincere...
Il matrimonio non è una istituzione umana e quindi soggette alle vicissitudini umane...
Il matrimonio non è un semplice trasloco di mobili, di quadri, un cambiamento di alloggio...e basta!
Il matrimonio non è un pettegolezzo giornalistico e un piccante pasto per l’avidità di lettrici capricciose...
Il matrimonio non è qualcosa in prova, un esperimento...
Il matrimonio non è un qualcosa che bisogna fare per “salvare la faccia”...per dire alle colleghe: sono sposata anch’io...
Il matrimonio non è un qualcosa dove “si è presi per il collo”...Si deve essere liberi di dire sì oppure no. Il matrimonio non deve essere influenzato da nessuno: né dalla zia che crede di aver trovato per la nipote il ragazzo su misura, né dalla mamma, né dal papà; essi sono ottimi riflettori che aumentano la luce, ma non possono dire: voglio questo...
Il matrimonio non è una contraddizione, un’unione che non è unione... Qualcuno ha detto che il matrimonio è un’addizione che porta ad una sottrazione, mentre invece dovrebbe essere una moltiplicazione...
Il matrimonio non è una pista di lancio dove i due sono già completamente formati...Specialmente nel periodo di fidanzamento vi accorgerete che è un po’ come un vestito che si compera fatto...ha bisogno di qualche ritocco per adattarsi alla persona. Nessuno è completamente formato al matrimonio...Il maschio può essere un po’ grezzo...Voi ragazze dovete essere l’artista, lo scultore, che coi vostri colpi di scalpello dite e fate quello che deve essere fatto...Questo è anche uno dei segni del vero amore.
Il matrimonio non è qualcosa dove non c’è amore...è qualcosa dove ci deve essere tanto amore...Molte volte mi è capitato – data anche la mia posizione di Cappellano dell’Alta Moda – di parlare con miss, top model e ricordo di aver detto ad una di esse: penso che lei  non sia mai stata amata! Dapprima fu stupita per questa mia affermazione, poi riflettendo, ha dovuto ammettere che era vero...Ricordatevi che dovrete essere amate anche quando sarete meno amabili...
Il matrimonio non è qualcosa di obbligante, di doveroso... Arrivano da noi povere ragazze dopo una scivolata…E’ molto più facile scivolare che stare in piedi, quando ci si sente sicuri di se si dice: io posso andare con qualunque ragazzo, posso vedere qualunque spettacolo, leggere qualsiasi libro... Chi si espone a tutte le occasioni cade più facilmente. La S. Scrittura dice: “Chi è sicuro di se stesso è già caduto”.
Quando si presentano questi casi di ragazze che hanno sbagliato e c’è una vita in cammino, il problema che si pone è: “il matrimonio si deve fare sì o no?”. Novanta volte su cento dico: “il matrimonio non si deve fare nonostante ci sia in cammino una vita, perché è molto meglio che la mamma cresca cristianamente il suo bambino, piuttosto che dare a questo bambino un papà “salame”...che veda papà e mamma che non si amano bisticciare in continuazione.
Nel matrimonio dove non c’è amore, non c’è rispetto... Un uomo disprezza una donna quando non è donna ma civetta...Per cui le persone sagge, competenti, di esperienza, dicono il matrimonio non è obbligante, non è doveroso, qualunque cosa sia capitato...
Il matrimonio non è una vita immaginaria dove lei è bellissima...sempre con abiti eleganti, con modelli ricercati...sempre sulle mosse per andare a cene lussuose o partire per una crociera...o una festa...o subire i lampi dei fotografi o interviste dei giornalisti...No, avrà anche lei i suoi malesseri, il capogiro, la nausea, voglia di sbadigliare...
Il matrimonio non è qualcosa dove non c’è niente da dirsi...dove non c’è pericolo che lui anticipi la sua venuta a casa, anzi arrivando attacca subito la radio e la televisione...no, i coniugi debbono desiderare la reciproca compagnia, debbono parlarsi, stare insieme...
Il matrimonio non è un fioretto. La S. Sede pubblica, dopo dieci anni, le sentenze della S. Rota. Il Papa crede bene, a sapienza di tutti, di pubblicare le sentenze del supremo Tribunale ecclesiastico, sui matrimoni.
A volte capita, a studentesse universitarie, di incontrare un ragazzo, fuori corso, il quale la prega: tu, che sei brava, aiutami..E la ragazza per spirito buono aiuta, lo mette a posto, primo esame 18, secondo 18, terzo 19...l’ultimo anno lui si presenta a lei: ho da dirti una cosa, vorrei sposarti...Se non mi vuoi, mi butto nel fiume...Sono di ambienti molto diversi, lei non ha nessuna attrazione per lui, ma se non lo sposa, lui dice che si ammazza...e per fare un fioretto lo sposa...
In questo caso io propongo:  dica al ragazzo che vada subito a buttarsi se no l’acqua passa tutta...E’ un ricatto!
Un giorno trovo sulla porta una ragazza che mi aspetta: “Teologo, l’ho sentita parlare in un teatro e vorrei chiederle un consiglio: io andavo a fare visita al’ospedaleo. Ho incontrato un uomo che mi ha detto che mi vuole sposare...Non ho attrazione per lui, ma...” – “Cosa dice suo padre?” – chiedo – “Mio padre ha detto di no e che non mi vuole più vedere se persisto in questa stupidaggine...” “Io le dico lo stesso. Sa cosa capita se lei si sposa?”...
“Ma mi fa tanta pena...?!” – Si sono sposati, dopo nove mesi nasce un bambino. Lei si ammala di tubercolosi, la trasmette al bambino nato sano...ritornano dai genitori...Quella casa è diventata un manicomio!
Il matrimonio non è un’evasione. Tante ragazze (specialmente quelle che in famiglia hanno genitori o fratelli  prepotenti, opprimenti) dicono: il primo che incontro lo sposo e me ne vado. Concepiscono il matrimonio come una evasione per essere lontane da tutto e da tutti...per uscire di casa...per andare magari all’estero...
Il matrimonio non è una speculazione: sposo il figlio del Presidente della Repubblica così va a posto mio padre...mio fratello...
Il matrimonio non è il trionfo del denaro: sposo quello così mi sistemo definitivamente...
Il matrimonio non è per tutti. Per gli uomini è per il 90%. Un ragazzo o ha la nostra vocazione, che non è da tutti, ed è una grazia eccezionale di Dio, o è per il matrimonio. Il celibe non lo vedo (ci sono giovani veramente meravigliosi, ma sono eccezioni). Viceversa la nubile la vedo meglio. Voglio dire che solo guardando la vita di certe mamme le ragazze possono capire se sono fatte o meno per il matrimonio.
Io che vedo la vita delle mamme e sento l’intimo del loro cuore nel Sacramento della Confessione, mi accorgo che tante ragazze non sarebbero capaci di portare la croce, il peso del matrimonio...Si sente dire da molte mogli: “di mio marito ne farei a meno”...Cioè si attaccano ai figli e il marito lo manderebbero in pensione...
Troppe pensano di più ai figli che al marito!
Il matrimonio non è lasciare le cose come erano prima, cioè mi sposo ma intendo fare la vita che facevo prima, senza cambiare minimamente le cose, anche se a lui non piace...Andavo al cinema al mercoledì? Continuerò ad andarvi...Vedevo gli amici al giovedì? Continuerò a vederli...Andavo in montagna l’estate? Continuerò così...
Il matrimonio non è qualcosa che avvenga senza interrogatorio degli sposi o dei testimoni. Il Papa, vedendo come vanno a finire tanti matrimoni, ha paternamente voluto che nessuna ragazza e nessun ragazzo si sposi senza prima passare dal Parroco che, a tu per tu, cioè da soli, per non essere influenzati da nessuno, li interroghi. Prima fanno il giuramento di dire la verità, poi rispondono alle domande del Parroco (domande che sono state fissate dal Papa). “Lei vuole sposarsi? Vuole un matrimonio che duri tutta la vita? Senza divorzio? Vuole un matrimonio che sia per la fondazione di una famiglia? Vuole bambini?”
Poi il Parroco interroga i testimoni: “Credete che vogliano sposarsi per fondare una famiglia? Che vogliano il matrimonio com’è? Per sempre?”
Il Papa ha disposto che ci si sposi o nella parrocchia della sposa o in quella dello sposo. La tradizione è per la parrocchia della sposa. Se ci si vuole sposare altrove bisogna chiedere il permesso al proprio Parroco il quale emette una speciale delega. Questo perché si vuole tutelare gli sposi.

Il matrimonio è nullo se tra i due esiste un impedimento dirimente. Gli impedimenti dirimenti sono tredici:

  1. L’età. Lui deve avere come minimo 16 anni e lei 14.
  2. L’impotenza. Cioè non essere capaci a compiere gli atti di marito e moglie, che non è la sterilità. Un matrimonio può essere sterile (senza figli) ma valido. Sbaglia ed insulta la natura il marito che dice: mia moglie non mi ha dato figli quindi mi sposo con un’altra...
  3. Precedenti legami. Si viene a sapere che lui era già sposato.
  4. Disparità di culto. Si viene a sapere che lui non era battezzato.
  5. L’Ordine Sacro. È naturale che un Sacerdote o chi ha fatto professione solenne non può sposarsi.
  6. Il ratto. Vale solo per la sposa (se una ragazza rapisce un giovanotto non c’è impedimento di ratto) e per tutto il tempo del rapimento.
  7. Delitto. Se una persona sposata dice ad un’altra che lo sa sposato “vieni con me ci sposeremo anche solo civilmente” – oppure: “vieni, aiutami ad uccidere mia moglie (o mio marito) così ci possiamo sposare”...
  8. La parentela in linea diretta e in linea collaterale fino ai cugini in secondo grado. Ogni regola ha le sue eccezioni, ma chi ha studiato le leggi dell’eugenetica, sa che due individui che non sono parenti, sposandosi, sottraggono gli elementi contrari e sommano gli elementi positivi; se sono parenti gli elementi positivi si elidono e gli elementi contrari si sommano. È una legge che fa veramente pensare...
  9. Affinità. Non si può sposare la suocera, la cognata, la nipote e quindi il suocero, il cognato, il nipote.
  10. Pubblica onestà. Sempronio vive come se fosse il marito di Tizia; non potrà sposare né la figlia né la madre e così per Tizia.
  11. Cognazione spirituale. Non si può sposare il padrino  o la madrina di battesimo.
  12. Cognazione legale. Un adottante non può sposare l’adottato e viceversa.

Questa prima conversazione vuol preparare la seconda: CHE COSA È IL MATRIMONIO.
Il matrimonio è una istituzione divina e noi dobbiamo prenderlo come il Signore l’ha ideato. Questo divino architetto ha voluto dare alcune norme e le norme messe dal Signore nessuno le cancella.

 

CHE COSA È IL MATRIMONIO

 

Il matrimonio è una vocazione. Tutte le donne sono chiamate ad una maternità, ma non sono chiamate al matrimonio perché la maternità può essere di figli o di opere.
Il matrimonio è una istituzione divina. Bisogna guardare al matrimonio con ottimismo, proprio perché non è una istituzione umana, ma divina.
Quali sono le linee che l’architetto divino ha dato al matrimonio per tutti i secoli?
Ci sono degli ignoranti che vorrebbero togliere una cosa o l’altra, e non capiscono che sono come una formica che si trovi di fronte ad una montagna eccelsa e creda di poterla distruggere. Quelle linee ci sono e ci resteranno per sempre.
Il matrimonio è di uno con una, quindi niente poligamia o poliandria o matrimonio tra omosessuali.
Il matrimonio è per sempre. Il matrimonio è indissolubile. Dio vuole che questo vincolo non si sciolga più.
Il Codice di Diritto Canonico parla di matrimonio rato e di matrimonio rato e consumato. Il matrimonio rato è quello celebrato e basta; quando i due che si sono sposati sono andati insieme, il matrimonio è rato e consumato.
Tenete presente che il matrimonio semplicemente rato il Papa lo può sciogliere (e unicamente il Papa, Vicario di Cristo in terra) per motivi gravissimi, e questo è già successo.
Dio ha voluto il matrimonio (con questa linea di unità e indissolubilità) per tre fini: uno principale e due secondari.
Il fine principale è talmente importante che se uno, di proposito, lo escludesse, il matrimonio non esiste; cioè il fine principale del matrimonio è la procreazione e l’educazione dei figli.
Qualcuno allora potrebbe dire: “io mi sposo, ma non voglio figli, così non mi sono sposato...”. Ma la Chiesa ha disposto quel processino fatto dal Parroco prima del matrimonio, tanto agli sposi quanto ai testimoni, firmato da tutti, appunto per mettere bene in chiaro che il matrimonio è per la fondazione di una famiglia.
Il secondo fine è il mutuo aiuto dei coniugi ed il terzo fine il rimedio alla concupiscenza, cioè l’acquetamento delle passioni.
Il matrimonio è cosa santa, santissima, infatti il buon Dio ha voluto elevare a Sacramento, quindi a generatore di grazia, questo contratto naturale per cui due reciprocamente si danno uno all’altro sì da formare una sola cosa.
Il matrimonio è una promessa di moralità in gioventù, di ordine nella maturità, di soccorso nella vecchiaia, di amore sempre.
Nel matrimonio non c’è niente di brutto... È meraviglioso se si pensa che tutto tende alla fusione delle anime perché il matrimonio deve essere fusione di anime per cui, anche nell’intimità, sarà sempre l’anima che deve dirigere i gesti del corpo.
Al matrimonio, istituzione divina, sacramento, bisogna arrivare spiritualmente preparati in tutti i modi, ed allenati perché presto, subito, incominciano i sacrifici.
Il matrimonio è quello che è nel piano di Dio e se non si è allenati a superare le difficoltà, è una delusione o una disperazione!
Il matrimonio è fusione di cuori, è armonia di vita, è un dimenticarsi per l’altro, è una gara reciproca di generosità, è un aiutarsi a salire, è un atto di confidenza massima, è un atto di fiducia illimitata, è un intuire quello che può piacere all’altro, è un vivere di sacrificio senza accorgersene e senza farsi notare, cioè è mettere la poesia anche là dove c’è la prosa, è un essere dei ”signori” anche là dove si potrebbe essere dei “materialoni”...
Lei ha capito cosa è il matrimonio se non pretende che lui senta come sente una donna, ma lo aiuta a vivere nei binari della legge di Dio...
Il matrimonio è un qualcosa che deve cambiare la vita radicalmente, in tutto. Devi chiederti: “sono disposta a questo cambiamento?” perché se non sei disposta non devi accedere al matrimonio...
Il matrimonio è una battaglia ed una conquista.
Il matrimonio è un giuramento, si chiama Dio in testimonio, ed è presente la Chiesa attraverso il suo Ministro, il quale è lì per vedere che tutte le cose si facciano secondo la legge del Signore...
Il matrimonio è una scelta di vita.
Il matrimonio è l’unione di due famiglie. Vorrei richiamare la vostra attenzione su questi due punti.
Tutti i giorni vengono da me mariti e mogli che bisticciano e che devo ricomporre nell’amicizia e nella pace.
Molte volte si bisticcia perché non si è capito che il matrimonio non è solo l’unione di due cuori, che si fondono in uno solo, ma anche di due famiglie: quella di lei e quella di lui. Lei deve essere molto contenta di sposare anche la famiglia di lui e lui deve essere molto contento di sposare anche la famiglia di lei. Naturalmente nessun albero genealogico è puro...
È così bello leggere nel Vangelo che anche tra i parenti di Gesù c’erano certi tipacci...Il Signore ha voluto questo per dire che Lui è venuto come Salvatore, come Redentore e nessuno di noi deve essere superbo, ma tutti dobbiamo dire: se non ho commesso certe cose è proprio perché il Signore mi ha tenuto una mano sulla testa...
La mamma di Lui la dovete guardare con affetto speciale…Quello che piace a lui adesso deve piacere anche a voi...Per un maschio la mamma è tutto...E viceversa.
Fate attenzione che sarà tanto facile lasciarvi sfuggire alcune espressioni...E per la vostra armonia certi tasti non devono essere toccati mai...
E anche quando sua madre vi avesse detto qualcosa che fa male...Anche se vi avesse fatto uno sgarbo, non dovete tenere rancore...Voi dovete essere la prima a dire: telefoniamo alla mamma...”Voglio telefonare alla tua mamma per sentire come lei fa il lesso, perché come lo fa lei...”. E la mamma dirà: Inutile, mia nuora ha la sua mamma, però...telefona sempre a me per chiedere consiglio...”
Favorirete così l’armonia e l’unione delle due famiglie!
Vi accorgerete anche che, in tutte le famiglie, ci sono delle miserie e dovrete prendervi sulle spalle quel fratello...Quella sorella che non va...E alla sera dovrete andare a quella riunione di famiglia dove vi annoierete mentre siete invitata ad una festa dove vi divertireste... E per voi sarà una croce...E lui farà lo stesso quando dovrà andare nella tua famiglia...E quando avrete dei bambini vi accorgerete che anche la suocera ha due braccia molto utili, molto efficaci per tenervi il bambino, per esservi di aiuto in tante piccole cose... E vi accorgerete che il Signore non chiede mai se non per dare...
Tante volte ai giardini si vede la suocera che porta a spasso il bambino, o spinge la carrozzella... Guai se non ci fosse! Quindi date e riceverete.
Il matrimonio è un dono. Guardate d’estate sulle spiagge. Io mi domando che dono possono offrire certe ragazze al marito quando vanno al matrimonio, dal momento che si sono “scapricciate” un po’ con tutti!
Non parliamo dei divi. Adesso la tizia lascia il terzo marito per il quarto...E’ tutta gente che vuole “scapricciarsi” e vivere secondo l’ebbrezza del momento. Ma non si può sempre godere...Poi il piacere è una cosa, la gioia un’altra. Il piacere è dei sensi, la gioia è dell’anima. Quelle persone lì non hanno mai provato la vera gioia del dono... Hanno provato il piacere, ma il piacere alla lunga porta alla crudeltà.
Il matrimonio non deve essere solo un incontro biologico: in lui non c’è nessuna delicatezza, nessuna signorilità, nessuna premura, nessuna attenzione... C’è la madre di lei moribonda, grave, lui manco si sogna di occuparsene... lei sta male... che importa! Allora si dice: si sono separati per crudeltà mentale... Uno ha già volato mezza scala... poi si picchiano... si danno pugni... si dicono parolacce.
Si sentono fra marito e moglie che bisticciano certe volgarità che non si sentono nemmeno in piazza...Tutto questo perché? Manca l’incontro di anime!
Il matrimonio è il trionfo dell’amore. Nella S. Scrittura la definizione di Dio l’ha data S. Giovanni e dice: “Dio è Amore”.
Di questa parola purtroppo si abusa.
L’amore vero ha tre segni: rispetto, stima, sacrificio.
È rispetto – Tutto il matrimonio deve essere avviluppato dal rispetto. Lui dovrà sempre rispettare la vostra femminilità, la vostra dignità, la vostra libertà, e voi dovrete sempre rispettare la sua dignità, la sua libertà e i suoi diritti... Ci deve sempre essere un senso di profondo rispetto anche se si è marito e moglie, anzi proprio perché si è marito e moglie.
Se una ragazza sapesse come è fatto un maschio, certe cose prima del matrimonio non le farebbe assolutamente... Certi abbracci, certi baciucchiamenti prolungati, certe situazioni... fanno scivolare nella violazione della legge di Dio... Poi si stupisce se durante il fidanzamento od anche nel matrimonio lui le manca di rispetto... Non ha saputo farsi rispettare quando era ora.
E non crediate che il matrimonio aggiusti le cose. Se uno è vizioso, il matrimonio lo lascia vizioso e sarà infedele, perché la immacolatezza, la purezza, il dominio di sé, dei propri sensi, delle proprie passioni, sono virtù necessarie anche nel matrimonio, altrimenti sarà una persona che abdica la testa, la ragione, l’Amore e vivrà animalescamente.
È stima – Non sposare uno del quale non hai stima. La stima naturalmente viene dalla virtù, dall’equilibrio, dalla fatica che lui si è imposto per arrivare ad essere quello che è. Bisogna sposare uno del quale si abbia molta stima, altrimenti il matrimonio non regge.
È sacrificio – Tu ragazza sei disposta a fare un sacrificio per lui? A non mettere limiti in questo? Andare dove andrà lui per ragioni di lavoro? Pensi che lui sia disposto a fare un sacrificio? Qui le ragazze sbagliano: hanno paura di chiedere a lui un sacrificio...Ma questo è il segno dell’amore. Io chiedo sempre: ”Quanti sacrifici lei ha già chiesto a lui? Se lo fa vuol dire che ti ama, ma se non hai mai chiesto niente! Fa una prova: stai bene ma vai dieci giorni in clinica per fare, dici, degli esami (dieci giorni perché ci siano due domeniche di mezzo) e poi vediamo come lui si comporta...Se lascia la partita di calcio per te, per esempio...”.
Ho assistito la prima indossatrice d’Italia, ammalata, che poi morì...Il primo giorno c’erano tanti fiori, tanta gente...qualche giorno dopo non c’erano più fiori...persone non ce n’erano più...era la vita che continuava.
La vita non sarà sempre facile, ci saranno momenti nei quali bisognerà portare la croce per noi, per i figli, per i parenti. Bisogna che lui sappia comportarsi bene nelle croci, se no non sposarlo...
Fa pena vedere come a Torino si consumino ogni giorno tanti milioni di tranquillanti...non si devono prendere come le caramelle...
A un giovane che si voleva sposare ho detto: “Veda se quella ragazza piglia pastiglie per dormire...La porti in alta montagna e veda se non ha capricci, se non ha ubbie, se non ha bisogno di tante cose...
Il matrimonio bisogna prenderlo com’è. Certe ragazze non sanno che una volta sposate, se abbandonano il tetto coniugale, vanno contro la legge...”Da mio marito non torno più...torno dalla mamma...”. No! E’ abbandono del tetto coniugale e prima di farsi le proprie ragioni ce ne vuole!...”Mio marito mi ha picchiata”... Vada all’ospedale e veda. Il medico saprà cosa fare. Se però fa una diagnosi oltre un certo numero di giorni, agisce il Commissariato, quindi il medico dirà sempre qualcosa di meno perché non vuole avere noie.
Nessuno è obbligato a sposarsi, però se ci si sposa bisogna prendere il matrimonio come Dio, per il bene di tutti, l’ha fatto.
La moglie non può rifiutarsi al marito che chiede ragionevolmente, senza commettere peccato grave.
La vita matrimoniale è un urto. Amarsi fin che non ci si conosce è facile, ma quando ci si conosce! A volte ricevo confidenze di giovani sposate da poco: “Teologo, ho visto il primo difetto di mio marito... sono così scoraggiata”. È in questa circostanza che deve agire l’amore che rende amabili o perlomeno sopportabili anche le cose meno belle!
Il matrimonio è andare allo stesso passo. Il Papa ha ordinato ai Sacerdoti di tutto il mondo una festa particolare per il cinquantennio di nozze o anche solo per il venticinquennio. Il Papa in questi casi manda una benedizione particolarissima... appunto per far vedere che questo è l’amore. È commovente vedere questi vecchietti, un po’ sorda lei, un po’ cieco lui, ma che si vogliono bene...
Il matrimonio è una incognita: può essere, per esempio, sterile e sarà ugualmente valido! Sposandosi bisogna anche tenere presente questo: nessuna coppia di sposi può alzare una mano e dire: noi avremo figli! Anche se ci sarà stata la visita prematrimoniale...anche se la scienza dice...No, è sempre una incognita. Nessuno lo può dire. Sono i misteri di Dio!
Ho parlato con un grande ostetrico. Sta per avere un bambino. Sua moglie ha chiesto: “Quando nascerà?” risposta: “La nostra esperienza insegna che è meglio non fare troppo assegnamento sui calcoli...”. È tutto nelle mani di Dio. Qualcuno si chiede: E se non potremo avere bambini? Dovrete riempire ugualmente la vostra vita; dovrete amarvi lo stesso nonostante questa grande delusione, perché è una grande croce il matrimonio senza figli, è come un giardino senza fiori, è come un cielo senza stelle.
Il matrimonio è un affidarsi “a qualcuno” – Pensate a due giovani coniugi che entrano per la prima volta nel loro alloggio. Se sapessero come questi passi hanno un riverbero nel cuore della mamma e del papà, vorrei dire specialmente del papà! Per loro e una tragedia quando si sposa la figlia...quante volte siamo vicini a questi papà, perché essi dicono: ho detto di sì e mia figlia dovrà affidarsi a qualcuno...guai se quel qualcuno non è una brava  persona! Capite cosa vuol dire donare tutta se stessa, senza riserve?...
Ecco perché non siamo degli importuni se diciamo: pensateci bene, rifletteteci bene, mettete tutta la vostra testa. Non basta ci sia il cuore, occorre anche la testa, se no è un matrimonio senza testa.
Il matrimonio è anche un problema di ereditarietà. Ho studiato un po’ di genetica. È così bella! È una matematica...Come mai nasce un bambino coi capelli rossi? C’era forse il nonno che aveva i capelli rossi... È una meraviglia pensare che in quel piccolo seme...che non si vede a occhio umano ma solo al microscopio, ci sia tutto...Quando si pensa che già nel terzo mese si forma il cervello e prima il cuore...
Teniamo quindi presente che io prendo tutto il problema dell’ereditarietà di lui, e lui il mio...Sono cose importanti, perciò bisogna guardare anche un pochino l’albero genealogico...
I matrimoni sono scritti in cielo. È la verità. Santa Teresa del Bambino Gesù è la settima figlia di due giovani che non pensavano di sposarsi. Infatti il padre era andato a bussare al Convento dei Monaci di S. Bernardo: “Prendetemi con voi...” e si è sentito rispondere: “andate, forse altra è la vostra vita”. La mamma, una bella signorina, aveva bussato alle Suore di S. Vincenzo: “prendetemi con voi...” e anche lei si era sentita rispondere: “andate forse altra è la vostra strada...”.
Tutti e due si sono incontrati sul ponte di S. Leonardo...quello che abbiamo sentito non so, fatto sta che si sono piaciuti, si sono sposati, hanno avuto nove figli, tra cui S. Teresina.
I più bei matrimoni sono quelli che avvengono attraverso le circostanze della vita, perché esiste la Provvidenza!
Non è necessario che la ragazza, per sposarsi, corra a tutti i balli, a tutte le feste, per mettersi in mostra, per farsi notare... se la sua strada è il matrimonio, si sposerà anche se resta in casa...
Dice un proverbio arabo: una formica nera, su una pietra nera, in una notte nera, Dio la vede! Quanta sapienza!
Se c’era uno che non pensava al sacerdozio ero proprio io. Mi ero laureato a vent’anni, avevo un avvenire brillante, e facevo vita di società, partecipavo a feste...Un giorno la vigilia del primo venerdì del mese, vado a confessarmi nella Chiesa di S. Filippo.
Improvvisamente il Confessore mi dice: “Lei non ha mai pensato di farsi prete?” – no, mai – “Le farebbe piacere?” – Un attimo di riflessione...”se ne fossi capace...”.
La sera vado a letto con quel pensiero. L’indomani vado a una festa, ma penso ai ragazzi della strada...so fare dei giochi di prestigio...potrei attirare quei ragazzi...forse la mia vocazione è fare qualcosa per quei “barabba” della strada...Non pensavo che la Provvidenza mi avrebbe poi messo in una strada ben diversa!
Dico addio alle feste, alle ragazze, agli amici...mi faccio prete! Poi incontro quel sant’uomo di Don Paleari che mi dice: “Lei fonderà un’Opera prima di morire!”.
Un giorno il Papa chiese al Cardinale Fossati: “Che cosa si fa a Torino, città dell’alta moda, per le sarte?” – Niente – risponde il Cardinale...”Bisogna fare qualcosa”...Dal giorno in cui il Cardinale Fossati mi ha chiamato e mi ha messo nelle grandi sartorie, ho visto che si poteva fare qualcosa anche per le ragazze.
Ho lasciato l’opera dei ragazzi della strada che avevo iniziato, e sono tornato, sotto altra veste, alle ragazze del mondo, che saranno le mamme di domani.
Se c’era uno che non pensava a farsi prete ero proprio io. Mi hanno detto che ci sono state scommesse fra il gruppo di amici: chi diceva che io non mi sarei fatto sacerdote e chi asseriva il contrario...
Quindi non state a piangere perché nessuno vi vede, non siate nella tristezza il giorno che si sposa la vostra amica, o vostra sorella...Non mettete in agitazione papà e mamma...
Pio XII ha detto una frase d’oro per le ragazze che si vogliono sposare. Parlando del Rosario ha detto: “Rosario della ragazza, che reciterà per colui, a lei sconosciuto, ma dalla Provvidenza ben conosciuto, al quale darà un giorno tutto intero e per sempre il suo cuore!”.
Quindi calma...Fidiamoci del Signore. Se Lui guarda la formica perché non guarderà anche noi, ben più importanti di quella?

 

IL VI COMANDAMENTO

 ovvero il PROBLEMA SESSUALE

 

Gesù nel Vangelo, ha chiamato i Sacerdoti “sale della terra”. Qualcuno avrebbe preferito “zucchero”. Invece no, sale, perché è il sale il buon condimento della nostra giornata, sale perché impedisce la corruzione.
Oggi si vuole coniare una nuova morale attraverso certi romanzi, attraverso certi spettacoli cinematografici, attraverso l’opinione pubblica. Si vorrebbe far credere che qualche Comandamento è vecchio e, come tutte le cose vecchie, da aggiornare. I Comandamenti sono di Dio, sono le linee che la Provvidenza ha dato per tutti i secoli all’umanità, in qualunque tempo...
Il VI Comandamento è formulato così: “Non fornicare” (formula all’antica) e “non commettere atti impuri” (formula moderna).
La Chiesa preferisce si usi la formula antica. Anche il catechismo dice: “non fornicare”.
Cosa significa questa parola? Deriva dal latino fornici, gli archi dei ponti, dei sotterranei dove si andavano a nascondere quelli che facevano ”i birichini”. Questo Comandamento porterà per tutti i secoli questo senso si nascondimento. Ci si nasconde perché ci si vergogna.
Purtroppo oggi è facile notare nelle nostre città che molte ragazze e molti ragazzi non si vergognano più, anzi fanno ostentazione del vizio. Come mai quelle macchine sono ferme in punti non panoramici? È gente che si vergogna di fare quello che fa...
La Provvidenza, che fa tutto bene, (il piano di Dio è meraviglioso) ha infuso nell’uomo, ma molto di più nella donna, il senso del pudore. È uno dei massimi doni che Dio abbia fatto alla donna.
Il pudore è un istinto e una virtù...Si può anche perdere, specialmente se non c’è stata una educazione della mamma quando si era bambini, adolescenti, giovani, e dell’ambiente in cui si è vissuti.
Il pudore sta alla purezza come la corteccia sta all’albero. È una protezione. Santa Maria Goretti ha vinto una battaglia che non conosceva. È stato il pudore a farle dire a quel ragazzo, il Serenelli, “queste cose non mi vanno”...
È molto importante curare questo senso del pudore anche perché, senza accorgersene, una diventa facilmente la donna di tutti, invece, se vuole sposarsi, sarà di uno solo, perché il matrimonio è un dono.
Senza questo dono non è più matrimonio...Sarà unione di…..patrimoni..Sarà un incontro biologico...Sarà tante altre cose, ma non matrimonio.
Dio avrebbe potuto, per il fiume dell’umanità, comportarsi come con Adamo ed Eva. Adamo ed Eva non sono stati nella culla, non sono stati bambini, sono stati creati adulti...Dio avrebbe potuto fare come ha fatto per i nostri progenitori...Non ha voluto. Ed ha voluto affidare le ricchezze ed i misteri della vita alle povere e fragili creature.
Dio ha detto: tu uomo, tu donna, volete incontrarvi per fondare una famiglia? Benissimo; dovete però passare per quella porta sulla quale c’è scritto “Sacramento del matrimonio” ed allora sarete autorizzati, consacrati, a questa funzione. Non solo, ma nell’esercizio del Sacramento del matrimonio tutto sarà meritorio, tutto sarà santo, perché il velo del Sacramento avvolge tutto, perché la vostra missione è altissima.
Dalla vostra unione, se Dio crederà, infonderà un’anima in quella cellula che è di due decimi di millimetro e sboccerà una nuova vita...Non si può andare contro i misteri della vita. Si tratta di corrente ad alta tensione. In quella cellula ci sta una creatura...Si possono commettere tanti peccati, ma quello che produce maggiore rimorso, è l’aver spento una vita...
Questa cellula non si può distruggere. In essa c’è la vita di un uomo, di una donna, forse di un santo...Perché tutti siamo stati creati per l’eternità. Si fa presto a scherzare, in certi momenti di euforia, però ricordate che non è mai possibile che una ragazza perda la purezza se non perde prima il pudore.
Non bisogna creare quell’atmosfera nella quale poi ci si brucia...Perché è fuoco...Non bisogna scherzare col fuoco...Ci troviamo nei laboratori dell’università di Dio che ha messo nel maschio e nella femmina gli elementi per la formazione di una nuova creatura...
Ciascuno è libero di sposarsi o no, però Dio permette di usare queste energie solo nel sacramento del matrimonio.
Tutto nella vita è mistero. La vita è un mistero anche per i dotti, per i grandi scienziati...Anzi più uno è sapiente più si accorge di essere un ignorante!
Da bambino avevo accompagnato mio padre ad una riunione dove Marconi dimostrava alcune sue esperienze radiofoniche. Ricordo che mentre tutti battevano le mani perché si sentivano voci e musiche, Marconi si copriva la faccia e diceva: “no, no, non battete le mani...Ci sono ancora tante cose che non so...Per esempio quel rumore lì non riesco a toglierlo...”. Ed era andato via angosciato. Questo era veramente un grande uomo!
Arrivati ad una certa età i ragazzi devono sapere. Non crediate che il maschio, spaccone, in questo campo sappia tante cose... Ne sapete molte più voi di lui perché la bambina si trova più presto di fronte a certi problemi mentre i vostri coetanei sono ancora grandi bamboccioni...
Bisogna rispettare questa ignoranza nei maschi e non andare ad eccitarli come vediamo fare sulle spiagge da certe ragazzine di 13 – 14 – 15 – 16 anni che prendono questi ragazzi e vogliono farne il loro fidanzato...Il ragazzo si trova di fronte a situazioni che non conosce...
Arrivati ad una certa età i ragazzi devono sapere e condanno quelle mamme e quei papà che arrivano cinque minuti dopo di quando sarebbero dovuti arrivare...
Come risolvere questo problema? primo: L’educazione sessuale non dovrebbe essere data in pubblico, nelle scuole, come se ci fosse un’unica unità di misura...abbiamo tutti famiglie diverse, esigenze diverse...
secondo: Dovrebbe essere data da persone autorizzate: dal papà, dalla mamma, perché nessuno meglio di loro conosce i figlioli.
Quando i bambini fanno domande, non bisogna raccontare fandonie, perché il giorno che si accorgono che quella era una bugia, l’impalcatura della mamma – maestra cade, con una impressione macabra.
Bisogna rispondere a qualunque domanda facciano i ragazzi e bisogna essere preparati per rispondere.
In una classe della prima media, una bambina, nell’ora di religione mi chiede: “Teologo vorrei sapere cosa ne pensa della fecondazione artificiale...Ho letto sulla rivista “Oggi”, ma a me pare non sia una cosa bella...io non sono di questo parere...”.
È bello conoscere, in questo campo, il piano di Dio, ma saperlo da fonte autorizzata, che non turba.
Dio ha stabilito che per vivere e mantenerci forti, dobbiamo adempiere la funzione assai importante della nutrizione. Mangiare è in realtà una funzione materiale, ma dalla quale si può avere tanta spiritualità. Guardate il Vangelo. Quante volte ci sono rapporti tra il Vangelo e il mangiare...I più grandi miracoli Gesù li ha fatti a tavola...
Quante volte si salvano situazioni disperate invitando qualcuno a pranzo... (specialmente gli uomini).
Per questo anche la Turris Eburnea deve cercare di migliorarsi sempre più nei pranzi, nel modo di fare, di presentare, perché hanno una importanza enorme...
Dio per attirarci alla funzione della nutrizione ha messo l’appetito, il piacere e la soddisfazione... Si può trasportate queste cose nella funzione molto più importante della propagazione della vita...Il Signore ha messo in questa funzione un appetito ed una soddisfazione che è lecita nel Sacramento del matrimonio, è disordine fuori del Sacramento del matrimonio. Ecco il peccato condannato dal VI Comandamento.
Il nostro occhio è meraviglioso; è una macchina fotografica che non è ancora stata copiata...Nessuna macchina, nemmeno quelle giapponesi o tedesche, pur così perfette, può eguagliarlo.
Da poco è stato scoperto perché il padiglione del nostro orecchio è fatto a quel modo...E il nostro naso?
Ci sono altri organi dalla Provvidenza destinati ad altra funzione, e bisogna insegnare la preziosità di questi organi...Bisogna custodirli...Non bisogna esporli, profanarli...
Per questo la Provvidenza ha messo il senso del pudore, che si manifesta anche nell’abbigliamento.
Sono stato chiamato per una conferenza sull’abbigliamento al Circolo della Stampa. Ho parlato dei luoghi dove hanno voluto instaurare il nudismo. Hanno fatto presto a toglierlo perché portava a delle aberrazioni. E quando si vedono dei bambini andare dietro a certe aberrazioni incalcolabili, allora si capisce l’impotenza del senso del pudore.
La S. Scrittura ci dice che Adamo ed Eva avevano ricevuto da Dio tanti doni, tra cui il dominio sui sensi e sulle passioni. In Adamo ed Eva tutto era calmo e tranquillo; erano nudi, non avevano bisogno di vestito, perché il corpo, con i sensi, era pienamente sottomesso all’anima e l’anima pienamente sottomessa a Dio.
Commesso il peccato, Dio è stato il primo sarto, ha fatto il primo vestito.
Pio XII ha detto che il vestito ha tre esigenze: 1) il pudore – 2) l’igiene – 3) il decoro.
Quindi la donna che si sveste, che non capisce che il vestito è una necessità come temperamento sulle passioni, è una donna oggetto, giocattolo delle basse passioni umane, che manifesta di non conoscere il piano divino della creazione.
Il male che fa la donna in questo campo è immenso. Se commettere un atto impuro vuol dire eccitare noi stessi o eccitare gli altri, quella ragazza che eccita gli altri non può dire di non avere questo peccato. Io posso rubare o far rubare gli altri. Se faccio rubare sono ancora più responsabile...
Un giorno sono entrato in un atelier e mi sono dimenticato di avvicinarmi ad un gruppo di ragazze. Queste mi dicono: “e noi che siamo le pure, le immacolate, non ci guarda?”.
Ho preso lo spunto di lì, per far capire che una ragazza, anche senza dire nulla, soltanto col suo atteggiamento, col suo abbigliamento, può eccitare le passioni di quelli che la vedono perché sono cose fisiche, meccaniche...Come premere il campanello di una porta, una persona viene ad aprire e dice “chi mi ha chiamato?”... Io non ho chiamato...Però ho premuto il bottone che ha fatto suonare il campanello...Se non vuoi l’effetto non devi volere la causa...
Vorrei che immaginaste di essere un sacerdote e di ascoltare le confessioni dei ragazzi dai 14 ai 22 anni e poi sentiste le confessioni delle Prime Comunioni...
Un confessore deve essere in gamba per non mettere malizia dove non c’è. A volte uno porta una valigia, ma non sa quel che c’è dentro. Bambini che dicono: “la mamma mi tiene in camera con lei e tante volte vedo cose che turbano...L’ho detto alla mamma...Dice che siamo come il Signore ci ha fatto...”.
Purtroppo certe famiglie non hanno spazio...E allora si dà qualche consiglio perché tutto vada come deve andare...Ci sarà la grazia di stato…
Un domestico mi diceva: “la signora tutte le mattine esce di camera, così com’è...Senza nessun riguardo”.
Fa pena sentire qualcuno che dice: siamo fatti così...Come uno che dia un pugno ad un altro e dica: sono fatto così...Sono nervoso...Come certi mariti che picchiano la moglie perché...Sono fatti così!
Dobbiamo essere uomini, dobbiamo essere donne, non dobbiamo essere animali.
Parlare nel mondo di castità, di immacolatezza, di purezza, si sente dire: anticaglie! Forse una volta!...E non si pensa che se un ragazzo è vizioso farà vedere i sorci verdi a sua moglie nel matrimonio. Prima di tutto perché ha preso abitudini per cui la moglie ne rimane offesa, ha dinanzi a se un violento, un uomo che non è un gentiluomo, che fa scempio della sua femminilità...E’ stato educato da chi, per denaro, è disposto a qualunque miseria...È penoso vedere come una creatura umana che ha un corpo, ma anche un’anima, si abbassi a tutto e il denaro sia il grande re con tre corone!
La ragazza deve amare la virtù dell’immacolatezza e deve coltivare in sé il senso del pudore, che deve accompagnarla fino al giorno del matrimonio. Fino al giorno del matrimonio, perché ci sono ragazze che, arrivato il giorno del matrimonio, mettono il marito là...ad aspettare...perché lei ha il suo pudore...
Ogni creatura umana è un’anima e un corpo. Angelo nell’anima, animale (in un certo senso) nel corpo. Un’anima insaccata in una carne che ha i suoi desideri, i suoi impulsi, le sue emozioni, i suoi istinti, che ha appetito, che ha sete, che ha dei sensi...
Pensate allo sbadiglio. Lo sbadiglio è azione del corpo, ma se metto una mano davanti alla bocca quando sbadiglio, è azione dell’anima.
Pensate allo starnuto...Alla pelle d’oca quando il gesso stride sulla lavagna...I sensi sono ciechi e devono essere diretti dall’anima altrimenti si giunge all’intemperanza. Un ubriaco è ancora un uomo?
Quindi l’anima deve dirigere i gesti del corpo, sempre. Uno si deve educare in modo da non perdere la bussola e dirigere i gesti del corpo, sapersi controllare e dire questo è vino barolo lo posso bere...Ma questa è conegrina, non la bevo...
C’è un bicchiere con tre segni: vuol dire se bevi fino ad un certo punto sei un gentiluomo, più in su sei un animaletto con la coda attorcigliata, ma piccolo, se bevi più su ancora quell’animale diventa più grosso...L’animale è poi il maiale.

Dice Gesù (nella parabola del Figliuol prodigo) che quel che andava secondo i sensi  “amava riempirsi il ventre di ghiande e nessuno gliene dava...”. Cioè quando uno si lascia andare alla passione, diventa insaziabile. Ecco perché i viziosi tante volte dicono: ma è tutto qui?...Proprio il segno della passione che non è mai soddisfatta! Per questo non dobbiamo vivere secondo i sensi ma secondo la ragione.
Circa le passioni dobbiamo saperle domare, e tenere ben presente questa verità: sentire le passioni è naturale (come è naturale rabbrividire al freddo, sudare al caldo, spaventarsi se entrasse un leone o una iena) acconsentirvi è male, è peccato, e soprattutto è male eccitarle.
Immaginate come si carica la coscienza una ragazza che ecciti le passioni! Eccitando in lui la passione lo farete meno uomo, e voi diventerete per lui più giocattolo, e disperderete le forze e i doni migliori.
Se lo farete meno sensuale lo renderete più cristiano quindi sempre più degno di diventare il padre dei vostri figli.
Furba sarà la ragazza se con lui saprà stare tranquilla; se non cercherà di creare l’atmosfera eccitante, se saprà stare ferma...Furbizia che è ricchezza, perché nel mondo delle passioni la donna si sveglia molto più adagio ma se si sveglia, non sa più comandarsi...
Attenzione al valore del bacio! Per la donna vuol dire espressione d’amore, per l’uomo invece è spesse volte solo espressione di passione. Non lasciatevi ingannare ed aprite gli occhi.
Il piano di Dio è meraviglioso se si sta nell’ordine; bisogna tenerlo com’è, allora va tutto bene per l’oggi e per il domani, ma se si scardina è come se vi toccaste il bulbo dell’occhio; le cose le vedete, ma sfuocate.
Il ragazzo che amerete amatelo soprattutto in questa linea. E non dite che i ragazzi non possono arrivare al matrimonio come debbono arrivare...È una grossa panzana perché allora vuol dire che un ragazzo può arrivare vizioso, quindi può avere insultato tutte le ragazze che ha incontrato, anche voi, anche vostra sorella...Capite che si va poi all’assurdo.
Bisogna evitare di eccitare le passioni. Terribili eccitanti delle passioni sono certi giornali. Quando ero nella Parrocchia del S. Cuore di Maria, conoscevo tutte le famiglie, tutti i proprietari dei cinema e delle edicole e - quando ad essi chiedevo: quali giornali si vendono? - erano tutti d’accordo nel dire “quelli che si tengono sotto il banco”. Tanta gente compera questi giornali sporchi perché ci sono quelle barzellette..., c’è quella fotografia...  
Poveri figlioli quelli che si abituano a questo pasto! E certe ragazze?...In confidenza vi devo dire che nei quattro anni di università, i discorsi più brutti li ho sentiti proprio dalle ragazze e non dai ragazzi...Facevano le vissute...Le spericolate...
Attenzione a quello che si legge, attenzione a certi film...Alcuni dicono: è come un libro, lo leggo e lo butto là...Non è vero. Nel film ci sono solo marito e moglie? No, ci vuole un terzo...Fa fine...Quelle canzonette: “scusami se ti ho tradito, ma è un bisogno del cuore...” oppure: “non potrai costringermi a stare con quello che non amo dal momento che ho incontrato oggi il mio ideale...” – “Ti ho sposato, ma non puoi proibirmi di andare secondo il mio ideale...”.
Un giorno in sacrestia, trovo due che mi aspettano: “Lei teologo che è “bravo”, dia una soddisfazione a questa povera donna...Vuole la benedizione dell’anello...Si è sposata con uno che…, non le dico!...Ora ha trovato me...Io la conforto...E nel nome del Signore, le dico, vieni a stare con me...Anche mia moglie non le dico...Mi ha abbandonato e si è portata via tutto, fino i fazzoletti...Siamo andati dal Parroco, quasi ci dava la scopa sulla testa...Lei che è buono ci dia una benedizione”.
Ma non sapete che il matrimonio è in due, non in tre o quattro? La legge di Dio è legge di Dio!
Pensate ai figli, come vengono su  quando si accorgono che la famiglia è scardinata?
Fa pena vedere che agli spogliarelli ci sono più ragazze che ragazzi. È la donna che deve dire: No! Non si va! Anche se le diranno che va di moda...Che lei non è moderna...
È la donna che deve essere nel campo sessuale l’equilibratrice dell’uomo.
È la donna che deve elevarlo a desideri e a sentimenti nobili, se essa abdica a questa missione, fallisce la sua missione di donna cristiana.

 

IL RAGAZZO – LA PSICOLOGIA MASCHILE

 

La parola uomo (non ditelo al vostro fidanzato, a vostro marito) deriva dal latino humus = terra, mentre la parola donna deriva da domina = padrona, signora, regina.
Ecco perché gli uomini sono un po’ grezzi, un po’ terra  terra...Bisogna che la donna li tiri su.
L’educazione, la formazione per il domani, che bisogna dare ad una ragazza, deve essere duplice perché non è detto che si sposi. Abbiamo già accennato che non deve spararsi se non si sposa. Non c’è solo la strada del matrimonio, specialmente per una donna.
Sente di più la solitudine il celibe piuttosto che la nubile.
Oggi in casa vostra siete delle principesse, domani sposate siete al servizio del marito, della famiglia. E’ meglio non sposarsi piuttosto che sposarsi male: questo è un consiglio che si dà a tutti.
Per un maschio invece, se non ha la vocazione del Sacerdozio, la strada è il matrimonio (ci sono sempre le eccezioni).
Come faccio a dire la sua strada è il matrimonio? Perché il Signore in tutti i momenti, fa sentire, attraverso i sensi, una voce che praticamente gli dice: vuoi sposarti?
Se non ci fosse questo risveglio della natura, nessun maschio si sposerebbe. Il Signore, attraverso questa sensibilità, lo richiama alla realtà: vuoi sposarti? Sei libero di rispondere sì oppure no...Non è una necessità  dire di sì...
Certi  ragazzi dicono: è una esigenza della natura...No, non è un’esigenza della natura.
E i nostri seminaristi, allora? Se parlate di natura umana, è uguale per tutti. In tutte le città abbiamo dei ragazzi tra i 18 e i 20 anni (perché nessuno può ricevere il suddiaconato prima dei 21 anni) quindi nel fiore della vita, che vivono una vita di purezza, altrimenti il Confessore è obbligato a dire: Tu non farti prete...Se confessa un giovane che ha delle cadute, delle miserie...Certi vizi...Delle abitudini...che non riesce a perdere, deve dirgli: “tu seminarista non sei fatto per la vita sacerdotale!”.
Quindi se è possibile a uno mantenersi puro, è possibile anche agli altri. Non è possibile a quelli che leggono qualunque cosa...Che si eccitano attraverso i films...Che frequentano qualunque compagnia...Se stasera vanno con uno di quei tipetti che sono lì pronti...Evidentemente non possono non cadere...Se fuggono le occasioni sono a posto.
Si può dire: i giovanotti hanno delle esigenze? No, hanno degli impulsi, hanno dei richiami alla vita che devono essere imbrigliati, educati e diretti verso quel fine per il quale il Signore li ha dati.
Nessuna virtù è più facile da osservare della purezza quando si è intransigenti nel fuggire le occasioni cattive.
Vorrei che sentiste quello che diciamo ai ragazzi. Quando hanno capito, ci vogliono un bene immenso e diventano la nostra tortura perché sono sempre lì, tra i piedi, non se ne vanno mai...Te li trovi in qualunque momento...Quando mangi...Quando dormi...Quando hai premura...
Capite cosa vuol dire per un maschio incoraggiarlo nel suo lavoro, nella sua carriera?
A un ragazzo, quando si trova di fronte ai primi fenomeni che capitano in se stesso, come si deve parlare?
Diciamo così: sono molto contento di dirti una cosa magnifica, meravigliosa...Tu stai diventando un uomo...Non sei più un bambino...Sta per brillare davanti a te un magnifico ideale...Il Signore se fida di te, devi essere un conquistatore.
Il Signore ti dice già tanto tempo prima: voglio farti partecipe del mio piano. Tu cominci a sentire che stai sviluppandoti, come un albero...Stai acquistando energie...Naturalmente oggi non hai una posizione, te la devi fare...Ma queste energie che tu senti sono un invito a preparati al tuo domani, se no al momento buono sarai un uomo che arriva con dei cocci rotti, che arriva vizioso, che non ha niente da presentare a quella ragazza alla quale offrirà se stesso nel matrimonio, per  formare una nuova famiglia.
Quando troviamo qualche giovane, con qualche anno di più, gli diciamo: scrivi il tuo diario...Scrivi alla fidanzata che non conosci, e mettici ogni giorno le tue lotte (poi chiudilo a chiave)...”Oggi 1° gennaio mi sono sentito in una situazione nella quale potevo scivolare...Pensando a te sono rimasto buono”, poi mettici la firma...Capisci cosa vuol dire quando lo presenterai alla tua sposa di domani? “Oggi ho deciso di andare a scuola serale per imparare una nuova lingua, fioretto per la fidanzata che non conosco...”.
Un ragazzo chiede: “conosco una ragazza di 17 anni, vorrei uscire con lei...Conosco anche la mamma...Cosa ne pensa?”. Dico: andiamo adagio. Stai per avere un diploma...Aspetta...Una ragazza è pronta prima...
La ragazza non capisce che se impedisce la maturazione di questo maschio sposa un salame!
Lasciate maturare i giovani. Invece alle ragazze piacciono i ragazzi proprio in quell’età...Quando non sono ancora uomini, quando sono spacconi, quando amano impetuosamente...”Stasera dico a papà che chiami il notaio: per te rinuncio a tutte le cascine...”.
Oppure arrivano tutti inzuppati: “Cosa è successo?” – “Sono stato ad aspettarti sotto la pioggia!” – “Ma non potevi aprire l’ombrello?” – “Per te, no!” – “Sono fiero di dirti che per te, mi sono fatto bocciare all’esame...!”.
Ragazzi che hanno ancora il latte sulle labbra!
Voi dovete sposare un uomo, non un burattino. Quando siete con un ragazzo parlate un po‘ di cose serie: “Io non voglio che i nostri bambini abbiano fame”. Parlate di corsi di aggiornamento, di lavoro straordinario...
Volete sapere quando un maschio diventa un uomo? Quando non ha più voglia di parlare di cose futili, quando diventa più pensieroso e sembra abbia meno voglia di sposarsi...Perché usa la testa e vede le difficoltà...
Le mamme riescono ad educare abbastanza bene le bambine, ma i maschietti...Quanto sono di pasta frolla...
Un tenente mi diceva l’altro giorno: “Vuol sapere l’ultima? È venuta una signora per dirmi che suo figlio, alla sera, doveva essere coperto bene, fin sul naso, se no gli viene il raffreddore...”.
Quando sarete mamme siate contente il giorno in cui il vostro ragazzo ha fatto un sacrificio.o intende fare del volontariato.
Ne dovete fare un uomo! Avete questa responsabilità dinanzi a Dio e alla società. Non deve essere uno che ha paura di tutto...Deve vincersi.
Le ragazze incidono nella formazione dei ragazzi.
Aiutiamoli a diventare uomini...Non basta dire poi nella vita coniugale: mio marito non  sa niente, non è capace a niente...E quando doveva imparare? Nell’epoca nella quale si deve studiare, ci si deve formare...
Così anche nel problema del sesso, aiutate il maschio a vincere le tentazioni. Prima cosa che dovete fare quando conoscete un ragazzo è vedere se si getta in tutte le pozzanghere: film, compagni e letture.
La salvezza di un giovane è un Confessore in gamba.
Ho parlato con uno degli ultimi premi Nobel, giovanissimo. Mi ha detto: “per arrivare a quel traguardo ho messo “olio di gomiti”...Adesso sono arrivato!”.
Non dico che vostro marito debba essere un premio Nobel, ma deve essere qualcuno...Non deve solo saper ballare, o far ridere tutti...
Uno degli errori delle ragazze è il calcolare troppo la bellezza maschile. Un maschio è bello quando è un uomo e non un vizioso, un uomo che sa domarsi perché la bellezza nel maschio vuol dire domare le tentazioni...Le passioni possono benissimo essere domate se uno non le eccita...Chiunque potrebbe eccitarle, anche immediatamente...Le tentazioni normali un ragazzo le supera benissimo anche in vista della sua famiglia di domani...Della sua sposa di domani...Se ha spirito cristiano capisce che il matrimonio è un dono e dice: certe cose io non le faccio!
Ci sono delle donne che fanno tutta la parabola della vita senza accorgersi di avere i sensi! È il Signore che le ha fatte così per motivi evidenti. Come, per motivi evidenti che ho già detto, ha fatto il maschio molto diverso. Esso ha continui richiami come una voce di campana che gli dice: vuoi sposarti? Non vuoi sposarti?
Bisogna evitare il parossismo del sesso (lo faccio? Non lo faccio?) dobbiamo acquistare scioltezza e indifferenza, altrimenti si diventa nevrastenici, psicopatici...
Attenzione però ad essere prudenti. A volte le ragazze sono imprudenti. In un brutto film, dato qualche tempo fa, si vede lei con un bellissimo vestito di nailon. Il tempo era minaccioso. Esce: prendo l’ombrello?...No, non lo prendo. Va con lui per una lunga strada; a un certo punto lasciano la macchina e proseguono a piedi. Il tempo è sempre più minaccioso…Poi piove...Lei aveva tutto calcolato...
Altra scena: sabato cosa facciamo? Andiamo in montagna. Ci sarà posto al rifugio?...Mio nonno ha sempre trovato posto! Vanno...Poi il posto è quello che è. Allora come si fa? Si potrebbe dire a lui di dormire fuori...Ma poverino, non si prenderà un malanno? La guida dice che ci sono anche 10 gradi sotto zero! Allora sta lì e come facciamo?...
Anche nelle feste di famiglia, quella certa sera...Tac: corto circuito...C’è un sofà...Una sdraio...Ecc. Ecc. Ma queste cose non si fanno! Immaginate le Vergine Maria che vede una ragazza che fa perdere un’anima!...
La ragazza deve fare in modo di non essere un eccitante, se no commette peccato contro la purezza, per il fatto che eccita lui. Non è possibile che non si accorga che lui è turbato...Si vede subito...Allora la ragazza deve cercare la parola buona, un diversivo, guidare quella compagnia in modo che non si facciano stupidaggini.
Il ragazzo è naturalmente sensuale, ma può essere ben aiutato a mantenersi buono da una ragazza che sappia essere per lui un freno.
Tenete presente che se io, ragazza, faccio scivolare un giovanotto: primo, non so se quel ragazzo si metterà a posto in coscienza, cioè se andrà poi a confessarsi; secondo se io di fronte ad una tentazione dico di sì, alla seconda sono più incline. Viceversa se dico di no, alla seconda sono più forte e acquisto quell’agilità alla virtù della purezza, perché la virtù è abitudine e l’abitudine si acquista con la ripetizione degli atti.
Non ho la virtù della purezza perché oggi di fronte alla tentazione sono rimasto buono, non ho eccitato i miei sensi, ma  l’avrò soltanto se questo comportamento domani diventa cosa normale.
Se vado con quel ragazzo vestita in modo procace, se lascio che faccia quei discorsi, se mi lascio portare a tutti quei film, se permetto tutto questo e non mi accorgo che dinanzi a me ho un povero peccatore, il quale mette sotto i piedi la legge di Dio, io sono complice di tutte queste colpe.
Il pensiero della salvezza eterna deve farci riflettere.
Ci sono due peccati che mi fanno pena più di tutti gli altri: il peccato di omissione e il peccato di scandalo.
L’omissione di tante opere buone che si potevano fare e non si sono fatte. La Piccola Opera è andata in Giappone, in Cile, in Australia, in Belgio, in Giordania...Poteva anche non andare...Ma era a posto se non andava? Era tanto bene alle ortodosse, alle scismatiche, alle mussulmane, alle protestanti che non si sarebbe fatto...
Lo scandalo! Se ho spinto qualcuno al male non so se quello si ravvede...E poi si presenta al giudizio di Dio...E se non era a posto?
E’ la ragazza deve aiutare il maschio (che rimane sempre bambino).
Vedete la differenza: nella donna a un certo momento la bambina muore e muore per sempre, nel maschio invece il bambino resta un po’ sempre e questa è la fortuna della donna.
Non crediate che l’uomo sia forte...No, come forza morale la donna ne ha molta, molta di più.
L’uomo non ha pazienza. Quando è malato, anche poco, come è impressionato!
L’uomo non sa tenere un bambino, non sa come prenderlo, deve imparare. Le ossa del bacino della donna sono diverse da quelle dell’uomo, perciò la donna che tiene in braccio il bambino si stanca meno...
Il maschio capisce benissimo che il bambino ha bisogno della mamma...Ma anche in lui c’è sempre il bambino...E la donna deve capire tante cose.
Non fate mai la sorpresa di mettere tutto a posto sul tavolo di vostro marito...Un uomo nel disordine si ritrova...Non toccate mai le sue carte...Non togliete la polvere...
Ricordate anche che se non prendete l’attimo nel quale il maschio vuol fare un’opera buona, questo non torna più.
Non immaginate di quali sentimenti possano essere capaci i ragazzi, anche i bambini, se mettete davanti a loro un ideale. Fanno cose meravigliose.
Un gruppo di giovani ha imparato a fare l’idraulico, il gasista, l’elettricista e hanno detto ai Presidenti delle Conferenze: se qualche vecchina desidera la luce vicino al letto per leggere qualche pagina...E se non ha l’acqua in camera...Ci siamo noi, mettiamo tutto, anche l’attrezzatura, anche il materiale.
Tutte le domeniche alle otto voi vedete al Cimitero ragazzi che, con un panino in tasca, fanno la questua fino a sera per i loro poveri...
Questi sono i ragazzi da sposare, perché questi sono uomini che sanno domare se stessi, che hanno una luce, che hanno un ideale, ...Non gli altri, non quelli che dicono: guarda per te faccio pazzie...Per te mi butto nel Po...Ma la stessa frase l’hanno già detta ad altre!
Il maschio non è quello che appare dalla vernice. Un bambino dice: “Mamma a Natale regalami un carro armato, un fucile, una pistola...Voglio sparare...Voglio ammazzare tutti...” – “Anche la mamma?” – “Sì, poi tu gridi: aiuto! E io ti salvo!”
Dobbiamo fare in modo di capire che attraverso questa vernice c’è un bambino da educare. I maschi sono educabili molto meglio delle ragazze e sono un patrimonio meraviglioso.
Io dico ancora al mattino e alla sera le preghiere che mi ha insegnato la mamma...La mamma per il maschietto è tutto. Lo dice anche il proverbio: i maschi matrizzano (pare strano) e le femmine patrizzano.
Quando papà e mamma bisticciano per il maschio è un trauma psichico...Guai se il papà tocca la mamma... È una cosa più forte di lui, non lo può sopportare...Non così una femmina.
Se la mamma ci sa fare, del suo ragazzo ne fa un santo. Ma non ne faccia un “pagnotta”, un “pan di zucchero”, un mollaccione che ha paura di tutto e che non sa vincersi. Bisogna educarlo virilmente...Non permettere che alle 11 sia ancora a poltrire...Bisogna dargli una educazione spartana...Abituarlo al sacrificio...
Quando si accosta un ragazzo, bisogna parlargli del suo lavoro, bisogna incitarlo, fare in modo che prenda una posizione, che impari, che studi anche una lingua...Perché sotto quel pungolo è capace di fare qualunque cosa.
La mamma deve essere molto equilibrata. Voi sposerete un maschio ma sposerete molto anche la madre. Come sarà sua madre?
Un giorno un maschietto mi dice: “Teologo posso dirle una cosa...Ma è brutta!...” – “Guarda – dico io – qui c’è l’acqua benedetta, faccio il segno della Croce e se credi...” – “Ma è brutta...E non so a chi dirla...Mi pesa...” – “Allora è bene che tu la dica a un sacerdote” – “Stamattina ho incontrato una bambina che mi dice: la mamma mi ha detto di affezionarmi a te, così non scappi più, così mi puoi sposare e se hai detto che mi sposi non puoi più tornare indietro...E io sono a posto! Ma io sono ancora un bambino...Mi piace giocare...Sposarmi? Proprio adesso?...”.
Come mai molte mamme non vedono l’ora di sposare le figlie mentre per i maschi tirano fuori tante scuse...E fanno l’infelicità dei loro figlioli?
Bisogna essere onesti. Quando un figlio ha una vocazione bisogna lasciarlo andare per la sua strada.
Nella vita di Don Bosco c’è una pagina tremenda. Un giorno egli aveva visto un ragazzo e dice alla mamma: “Signora, questo suo ragazzo il Signore lo vuole sacerdote!” – “O no!” essa risponde. E cosa fa? Va a prendere delle ragazzacce e dice loro: “andate sempre con lui, educatelo al male...”. E quel ragazzo ne combinò di tutti i colori. Quella mamma non ha voluto darlo al Signore, l’ha dato al diavolo!
La ragazza è pronta prima e non capisce che il maschio della sua età non è ancora pronto. Il maschio è pronto quando ha una posizione. E prima cosa fa? Si prepara.
In un grande teatro, un senatore comunista, ha cercato di mettermi nel sacco facendomi due domande:

  1. “lascereste parlare uno che non è della vostra idea?” risposta: “volentieri”
  2. “Perché non parla del matrimonio civile? Dal momento che c’è, se non ne parla, la sua trattazione non è completa”.

Io rispondo: “Le sono molto grato di questo accenno”. E quel tale continua: “sì perché il matrimonio come l’intendete voi è stato inventato dal fascismo – il concordato è del 1929 – caduto il fascismo doveva cadere anche il matrimonio religioso”.
“Lei dice una cosa molto carina, per piacere venga a ripeterla qui”. E quel tale conferma al microfono che il matrimonio è stato inventato dal fascismo nel 1929 con l’art. 34 del Concordato.
Faccio una grande pausa, poi chiedo: “Per piacere suo padre e sua madre si sono sposati prima del 1929?” – “Sì” – In chiesa? – “Sì” – E i suoi nonni si sono sposati prima del 29? In Chiesa? – “sì” – Allora, dico io, non è vero che il matrimonio religioso è stato inventato dal fascismo dal momento che suo padre, sua madre, i suoi nonni e anche i suoi bisnonni, si sono sposati in chiesa!
In un altro teatro mi hanno fatto questa domanda: “Un ragazzo a che età si sposa?” – Rispondo: “Dipende da nazione a nazione...Dalle circostanze e dai tempi...” – “Ma oggi come oggi?” – “Penso che a 28 anni va bene, ma c’è una certa elasticità, ogni regola ha le sue eccezioni...”.
E prima cosa fa? – “Prima si prepara” – “Si prepara?...Si prepara…col mondo che c’è?...Voglio dire i ragazzi hanno delle esigenze...E sono esigenze della natura...”
La mia risposta è quella che potete immaginare: che il peccato originale ha lasciato in noi delle tendenze, cioè le passioni, ma le passioni sono da domare non da scapricciare, se no uno arriva al matrimonio che ha abusato di qualcuno...Se a quel ragazzo dicessero: se un giovane può abusare delle ragazze, cominciamo da tua sorella? Direbbe: Ah no! Mia sorella no! – E le altre chi sono? Non si è mai sentito dire che ci siano diverse categorie...La legge di Dio è legge di Dio per tutti.
Termino dicendo che il maschio è un gran bambino che vi tende la mano e vi dice: aiutami ad essere buono. Il maschio è molto educabile, ma bisogna portarlo sul terreno della riflessione, del ragionamento, della sua carriera, capire i suoi studi, il suo lavoro, fare in modo che possa ascendere nella sua professione e manifestare tutti quei tesori che Dio ha nascosto in lui.
Nel maschio ci sono tante energie e fa pena vedere quante ne vengono sprecate in cose futili mentre potrebbero servire per crescere nella vita.
Tenete presente che i maschietti da piccoli guardano alla mamma, poi guardano al papà. Fa pena vedere a volte il papà che insegna il male ai figli...Il papà, attraverso la sua virtù personale, riesce ad essere educatore, ad essere veramente padre.
Non lasciatevi influenzare dalla scorza grezza e ruvida dei maschi. Un ragazzo può arrivare a voi grezzo. Sta alla donna educarlo. E se lui non è disposto a prendere quei “colpi” che per il bene di tutti e due voi saprete dargli prima del matrimonio, è segno che non è sensibile al vostro amore e...Lasciatelo pure!
Il ragazzo quando sbaglia si sente umiliato e si sente umiliata anche la ragazza quando si trova davanti a certe manifestazioni e sente che non possono più guardarsi serenamente negli occhi...Perché uno ha abusato dell’altra...Poi si scende a volgarità...E si capisce che non è l’anima a dirigere i gesti del corpo.
Se la ragazza è giocattolo, l’uomo diventa meno uomo; diventando meno uomo diventa meno sposabile.
Sono persuaso che gli uomini si sposerebbero meglio e sarebbero bravissimi, se non ci fossero quelle ragazze che li rovinano e tolgono loro la voglia di sposarsi.
Voi fate attenzione di poter salire al giudizio di Dio senza nessuna responsabilità in questo campo.
Quando siete sole con un ragazzo, ricordate che se lui è più forte nella muscolatura, se ha più resistenza fisica, la forza morale più forte l’avete voi, non lui.
Un ragazzo resta molto bene impressionato se la ragazza tiene il suo posto. Il ragazzo può avere un’ombra nera...Un pensiero cattivo...Ma se la ragazza dice: questo non va bene, il ragazzo capisce!
Non posso dimenticare a Bologna, al Contavalle, facevo una delle solite nostre conferenze e fuori, attraverso gli altoparlanti (perché era riservato alle ragazze) un ragazzo ascoltava.
Quando sono uscito era là ad aspettarmi. Mi accompagna. Per un po’ tace...Poi mi guarda e dice: “Ha detto bene, La mia fortuna sarebbe stata di incontrare nella vita  ragazze che avessero saputo dirmi di no!”.

 

LA RAGAZZA – PSICOLOGIA FEMMINILE

 

Ora parliamo della ragazza. Voi capite che il Signore l’ha fatta tutta diversa dall’uomo. Se a un maschietto regalate una bambola, farà una smorfia, invece una bambina ne sarà felice.
Il Signore mette già in essa, fin da bambina, questo senso materno per cui il gioco della bambola è un gioco profondamente naturale.
Quando lascia un pezzo di cuscino per la bambola, o la frutta per darla alla bambola, è già una piccola mamma.
La bambina gioca molto presto alla bambola, ma la lascia anche molto presto. Lasciando la bambola preferisce i “bamboli” e giunge a loro inconscia della loro tanto diversa psicologia e ignara di questo principio fondamentale: L’AMORE SPUNTA PRESTO IN VOI, MOLTO PRESTO, ANZI PRESTISSIMO, MA...NON PERCHÉ PRESTO AMIATE, MA SOLTANTO PERCHÉ PRESTO, MOLTO PRESTO, VI PREPARIATE.
Quello che capiterà in lei e avrà le sue regolari ricorrenze è un AVVISO del Signore, il quale paternamente l’avverte che fra cinque, sei, otto, dieci anni, potrà forse prendere la strada che ha preso la sua mamma...E allora? Allora deve prepararsi e...Non perdere neppure un minuto in fantasticherie o sciocchezze! In questa circostanza dovrà essere, naturalmente, la mamma la sua maestra!
Un giorno il Papa mi ha chiesto: “Le ragazze di oggi hanno confidenza con la mamma?” Al Papa non si possono dire bugie, ed io mi sentivo schiacciato sotto il peso di questa domanda...Il Papa ribatté: “bisogna che l’abbiano!”.
La mamma deve essere la prima maestra. Guai se non sarete la maestra della vostra bambina: ve ne combinerà di tutti i colori! Specialmente quando incomincia a sentire una simpatia...Non dovete fare come certe mamme che non capiscono niente...”Mammina, devo dirti una cosa!...Giorgio mi ha scritto!” – “Come? Giorgio ti ha scritto?”. Due schiaffoni e a letto senza cena...No, non si fa così...Bisogna favorire queste confidenze allenandovi già fin d’ora, cercando di averne molta con la vostra mamma. Molta con la mamma e molto meno con l’amica, mentre invece avviene il contrario.
È difficile trovare una vera amica! E poi l’amica ha la vostra stessa età; che cosa può sapere più di voi? Come può essere la vostra maestra?
Chi rovina la ragazza di oggi è proprio l’amica cattiva. Bisogna fare molta attenzione perché l’amica è un altro io.
C’è un’età nella quale la ragazza sente che la casa non le basta più e il suo cuore ha bisogno di tenerezza...Ha bisogno di qualcuno che la comprenda.
Quante ragazze chiuse nelle loro camere, guardano dalla finestra e si chiedono: lui mi ha notata? Non mi ha notata? ...Sfogliano margherite: mi ama? Non mi ama? ...Scrivono il diario: ti amo, punto a capo. Non mi ha guardata, punto a capo...Se poi c’è il vento...E le foglie di autunno che cadono...
La ragazza deve avere confidenza con la mamma. Deve essere la mamma ad inculcare sempre più in lei il pudore perché a volte potrà trovarsi in situazioni, con i maschi, e non accorgersi che sta funzionando la malizia maschile.
Nessun maschio fa il colpo senza prima preparare la vittima, senza dare l’anestesia, perché capisce che la ragazza bisogna prepararla al male...
La ragazza deve essere prudente. Nel Vangelo Gesù ha detto che c’erano dieci Vergini, ma di queste quante mancavano di riflessione, di testa? Il cinquanta per cento. Una ragazza che legga il Vangelo di S. Matteo, vede che metà delle ragazze è senza testa.
Quante hanno fatto l’imprudenza di mandare fotografie con dediche, di scrivere certe lettere compromettenti...L’ imprudenza di uno scritto, di un bacio, sì di un bacio, di un incontro!
Una ragazza deve pensare che a volte può trovarsi in una situazione nella quale lei deve, senza paura, dire la sua. A volte sarà sul lavoro con il capo ufficio: poverino, è triste, la moglie non lo capisce...Poi domani è sabato, è stanco, vorrebbe andare in montagna, ma la moglie ha bisogno del mare...Allora lui piange...Vorrebbe venisse la sua segretaria particolare...
E la ragazza per “generosità” cede.
Oppure i ricatti:: “dopo ci sarà un avanzamento”.., “se no, si ricordi, che tutti i suoi lavori saranno malfatti”.
Ecco l’insidia! Ragazze, si ha a che fare con un mascalzone!
Quante volte ho detto a certe persone: lei in coscienza non può abusare di questa ragazza. Col Signore non si scherza!
Quante ragazze si perdono così e non capiscono!
La ragazza deve avere confidenza con la mamma all’inizio, ma poi deve confidarsi anche con il papà. Non stupitevi della sua scorza e del suo modo di fare...Il giudizio di un uomo su un altro, cioè sul ragazzo che vi interessa, è un giudizio più chiaro di quello della mamma. La mamma è una donna e può essere influenzata dal cuore...
La ragazza deve dire al giovanotto: ti do un appuntamento con mio padre...Se si trovano si aggiusteranno tra loro e il sapere che il papà ha detto sì, dà un senso di sicurezza.
In America è stato fatto uno studio sulla verginità delle ragazze. È venuta fuori una cosa penosa, dominata da un principio che è sbagliato, cioè si dà più importanza all’integrità fisica che a quella morale. Invece l’integrità fisica vale poco se si perde in certe circostanze: esercizi di ginnastica, dovendo subire operazioni per cui l’integrità fisica non c’è più. Quella che è bella, quella che conta invece, è l’integrità morale.
Certe ragazze l’integrità fisica non la perdono e si prendono vari accorgimenti per non perderla...Ma perdono quella morale!
Il Papa ha fissato un pensiero, che gli era stato richiesto; per la gioventù ha detto: “purezza morale”. Cioè purezza di idee, di convinzioni.
Sono andato in una grande libreria ed ho chiesto: “quale è il libro che si vende di più?” – “ È quello di questo autore! Porcheria...Con pagine brucianti….Aberrazioni! E ancora con l’aureola…
Si comincia sempre con poco. San Filippo Neri dice che al demonio basta un capello per tirare giù tutta la testa e il demonio è così furbo che non chiede mai molto, ma sempre poco, pochissimo, soprattutto cerca di fare in modo che la ragazza non s’accorga...
La ragazza ha bisogno di calma e poi di imparare a fidarsi della Provvidenza. Abbiate fiducia nel Signore... È Dio che ha acceso la scintilla della vostra vita...Lui ci penserà! È questa la frase più bella che si possa dire ad una ragazza ansiosa, inquieta che si chiede: Troverò l’amore? Mi sposerò? ...Mio fratello si sposa...Mia sorella si sposa...E IO? Forse sarà per il mio naso?...
No, non abbiate paura, anche se il vostro naso non è perfetto!
Un’antica leggenda dice: “c’era un vecchio che girava di città in città. Una notte arriva in un castello. Tutto è silenzio, tutti dormono. Si ode soltanto il tic – tac dell’orologio. Questo vecchio dice: tutti dormono, riposa anche tu. E l’orologio risponde: è vero che il mio padrone dorme, ma è pur vero che domani mattina, come mi guarda, s’accorge se ho sempre camminato o se non ho fatto il mio dovere”.
Tu dici: io sto qui a fare tante cose ma i ragazzi non mi guardano...Non avere paura, tu sei l’orologio che compie il suo cammino. Ci sarà il momento in cui il ragazzo che fa per te ti vedrà, nella luce giusta, e spiccherai il volo.
Bisogna avere calma. Non fare un passo più veloce dell’altro. Se il Signore ha stabilito che ti sposi, ti sposerai certamente. Pensa solo a prepararti. Molte ragazze non si sposano e non si sposeranno mai, per colpa loro...Hanno corso troppo e mancano di preparazione.
Credete che un ragazzo intelligente non si accorga delle idee che una ragazza ha in testa?
Un ragazzo di Torino va a restituire un libro ad un suo amico. Viene ad aprire la mamma. Mentre stanno parlando arriva una ragazza (che sarebbe la sorella dell’amico) : “Mamma ho già lavato le calze, adesso devo...”. Il ragazzo pensa: una ragazza che fa qualcosa in casa! Ma è una cosa meravigliosa! E combina con il suo amico: Non si potrebbe andare in montagna...con tua sorella?
Vanno in montagna, si conoscono e dopo un po’ si sposano. Il primo filo erano state quelle calze...
Cercate di essere ragazze che si fidano del Signore, che si gloriano di essere figlie di Dio, che si preparano sodo...Non importa se nessuno vede questa preparazione...Ci sarà il buon Dio che avrà convenienza a far sì che questa preparazione serva a qualcosa.
Fa impressione leggere nella vita di S. Giovanni Bosco, come in un paesino di campagna, in un posto così umile, ci fosse un prete tanto intelligente e in gamba come il teologo Cinzano. Ma il Signore sapeva che lì c’era Giovanni Bosco e attraverso questo prete c’è stato tutto quello che c’è stato in seguito.
Credete nella Provvidenza. Pensate che esiste la Provvidenza. Quindi non inzuppate il cuscino di lacrime perché non vi sposate...
Quando due sposi mi chiedono se devono mandare le partecipazioni di nozze dico: mandatene poche, pochissime alle ragazze e tante ai ragazzi. Perché? Perché quando le amiche si sposano le ragazze si rodono il fegato...
Bisogna abituare le bambine e poi le donne a non essere capricciose. Lo dico anche alle suore: non fate capricci.
Non fate capricci, non prendete abitudini sciocche, pesanti...Cercate di non farvi mai servire per quanto è possibile ed invece servite gli altri il più possibile, perché dovrete camminare in alta montagna, specialmente quando arriveranno bambini...
Stanotte tuonava ed io pensavo: “Signore se io potessi vedere ciascuna in questo momento, potrei dire subito se è fatta o no per il matrimonio”. Sì, perché qualcuna, quando sente il tuono, si mette a gridare...Ma no, per piacere, che svegli il marito...Svegli il bambino che dorme...E poi dovrai insegnare ai figli a non avere paura...
Siamo tutti emotivi, cerchiamo di esserlo il meno possibile, cerchiamo di vincerci...
Ricordo che un giorno andando alla Standa (qui mi conoscono tutti e parlo con tutti) salgo sulla scala mobile e non so come...Se per i piedi un po’ lunghi...O per la veste...Fatto sta che torno indietro e dico: non salirò mai più quella scala...E tutti: ma Teologo! Non deve andare indietro se no cade, allora sì che si fa male...
Dico tra me: Ah! non vuoi salire quella scala? Per sette giorni (esclusa la domenica) sono andato a salire la scala e a comperare un fazzoletto...
Bisogna vincersi...Non essere emotivi...Avere una grande capacità di pazienza...Certe mogli non sopportano proprio niente...Il marito che russa? Non lo sopporto... È veramente una cosa fastidiosa, ho fatto le prove per rendermene conto...Ma devi abituarti, come devi abituarti all’odore del toscano se tuo marito fuma il toscano...
Non avere nessuna schiavitù, nessuna ubbia...Se il letto è girato verso oriente non posso dormire...Se non ho il materassino sotto i piedi non sto bene...Ecc. Ecc...
Cerchiamo di essere come i Missionari che partono senza niente. Il Vescovo quando il Missionario parte gli dice: “Ti do la mia benedizione” ma non dà nient’altro...Il Signore l’aiuterà...
Nel Genesi si legge: “Dio creò l’uomo, poi dal fianco dell’uomo, tirò fuori la donna”.
S. Agostino commenta: il Signore non ha tratto la donna dalla testa dell’uomo, perché la donna non deve essere il capo famiglia...Non dai piedi perché non deve essere il suo giocattolo o la sua schiava, ma dal fianco, perché ne sia la sua compagna, come dal cuore perché la donna ha la capacità e la missione di dare un colpo d’ala verso l’alto all’uomo...Ha una missione d’amore, perché questo è l’amore.
Nella mia vita sacerdotale ricordo una donna forte...Una donna che ha saputo dimostrare che cosa vuol dire amare veramente. Il marito ne aveva combinato una grossa per cui doveva subire un processo. La notizia era giunta mentre erano a tavola. La bambina sente, attraverso la radio, che il papà era ricercato dalla polizia. Sviene e da quel giorno comincia ad avere disturbi di cuore...
Questa signora che aveva anche una direzione spirituale, si mette davanti al Crocifisso e prega...”Ebbene Signore non avrò più accanto mio marito perché va in prigione...Io tirerò su i miei figlioli...Mi rimboccherò le maniche...Cercherò un lavoro che si adatti a questi bambini da guardare... E Tu ci aiuterai...”.
Il marito ha avuto il processo, ha fatto quattro anni di prigione. Lei ha saputo fare così bene che oggi la famiglia è ricomposta per i meriti eccezionali, eroici, di questa brava signora, di grande spirito, che non ha mai rinfacciato nulla al marito, anzi, all’ottavo mese in cui lui era in carcere, nasceva un bambino. Il che fa vedere che nove mesi prima lei ha voluto dare a lui la prova che passava sopra a tutto, che l’avrebbe amato lo stesso.
Queste sono donne, Ma per far questo bisogna anche da ragazza essere abituati ad avere uno spirito per cui non ci si lascia travolgere dalla corrente.
Io non sono profeta, ma dai figli delle ragazze della Turris Eburnea nascerà qualcuno che diventerà grande. Voi non mi smentirete perché non ci sarò più, ma qualcuno ci sarà...E se volessi continuare direi che la nostra ambizione è di formare delle ottime ragazze, pensando che tra queste ci sarà una mamma e quella mamma lì, avrà uno che salirà…
Così anche noi, arrivando lassù, avremo qualche spicciolo...Per cui la Vergine Maria mi dirà: “Passa!”. Ed io passo.
I miei compagni mi hanno detto: “ È meglio che tu in Paradiso non vada...Se no rivoluzioni tutto...Cominci a dire: per piacere la Vergine Maria venga qua...Vada là...Quei modi lì, lassù, non sono ammessi...”.
Cercate di essere pratiche, capaci. Chi di voi sa  fare un impianto elettrico? Chi è capace a fare una iniezione? (domani tutte alla Croce Rossa ad imparare a fare le iniezioni). Chi è capace a togliere una macchia di vino dalla tovaglia? Ma toglierla sul serio, non allargarla!
Se volete sposarvi cercate di imparare tutto, ma soprattutto imparate lo spirito di sacrificio.
Voi conoscete le opere di Raffaello. Ce n’è una, che dovreste tenere in copia nel vostro salotto, è lo “Sposalizio della Vergine”. È un quadro bellissimo.
La vergine Maria è bellina sul serio e vicino a lei ci sono diverse amiche. Dall’altra parte c’è S. Giuseppe (i pittori e gli scultori, chissà perché, lo fanno sempre vecchio, con la barba...Ma S. Giuseppe era un bel giovane che al massimo avrà avuto 23 anni) e vicino altri ragazzi.
Il mio occhio si è posato sugli altri ragazzi, perché nella mente di Raffaello diversi giovani volevano sposare Maria, ma più di uno non poteva sposarla. Allora nell’immaginario di Raffaello a ciascuno è stato dato un ramoscello. (Dice la Sacra Scrittura: chi ascenderà il monte del Signore? Chi è puro di mano e di cuore). Quello nelle cui mani il ramo secco sarebbe fiorito, quello avrebbe sposato Maria.
Appena il ramoscello tocca le mani di Giuseppe fiorisce. Raffaello ha dipinto un ragazzo che spezza il suo ramo secco che non serve più e sembra dire: io volevo la felicità di Maria...Lui veramente gliela potrà dare...Quindi vada con lui...
Sia così anche per voi, che il ragazzo che viene a voi sia attratto non dai vostri capelli, non dai vostri occhi, non dal portafoglio di vostro padre che vi sta vicino con i bigliettoni  e le cassette di sicurezza in Banca, no, ma dal vostro spirito, dalla vostra pace, dalla vostra calma, dal vostro sorriso, dal modo col quale sapete prendere le tribolazioni della vita, dal vostro vero profondo traboccante spirito cristiano!

 

IL FIDANZAMENTO

 

Il matrimonio non ha noviziato, una volta detto sì, non si torna indietro. Il matrimonio è così. Bisogna prenderlo com’è. Il matrimonio non è un tiro birbone. Il matrimonio è una istituzione divina quindi se il matrimonio non riesce, la colpa non è del Signore, ma è perché non ci si arriva preparati. Il momento più prezioso, più decisivo della preparazione è il fidanzamento.
Il fidanzamento deve essere ufficiale, gridato ai quattro venti, con le trombe...Fa pena quando si vede un giovane che dicono alla ragazza: tu dunque vuoi che ci fidanziamo? Bene, ma mi raccomando...Nessuno deve sapere niente...Specialmente in ufficio...Per piacere non dire niente, se mi ami...E la ragazza non si accorge che c’è già un alibi...Che forse in ufficio lo sanno fidanzato con un’altra...Oppure sorgerebbe qualche diceria...O qualcuno potrebbe dire quello si fidanza, ma ha certe pendenze...Certe responsabilità...
Se uno sapesse che ci sono degli impedimenti dirimenti è obbligato, sotto pena di colpa grave, a denunciarli. Se sapesse che quel giovane sposa una ragazza ed è già sposato, ed ha letto le sue pubblicazioni matrimoniali, deve andare dal Parroco e dire quello che sa.
Il fidanzamento nella sua ufficiosità è cosa molto importante per salvaguardare la ragazza.
Il fidanzamento deve essere un periodo di grande impegno. Fidanzamento deriva da “fidanza = fiducia” e la donna deve capire che si può e si deve rompere quando non va. Non bisogna farne un dramma: adesso come faccio? Sono fidanzata ufficialmente...
No, sono vicissitudini umane...si può rompere benissimo...è cosa più che naturale...è fatto apposta per vedere se siete fatti o no per camminare insieme. Se due persone hanno statura diversa, è evidente che il loro passo per essere messo all’unisono, richiederà tempo, dello studio e del sacrificio.
Una ragazza deve sapere quali sono le idee, i desideri, le abitudini, la vita morale di lui, proprio tutto deve sapere.
L’ideale sarebbe che lei fosse più giovane di lui perché la parabola della vita della donna ha una precipitazione nella vecchiaia che è diversa da quella del maschio.
La salute è importante.
Certe ragazze non sanno nemmeno dove sia il fegato...Non sanno se va o se non va...Se i polmoni vanno o non vanno...Se il cuore va o non va...E tante altre cose.
La vita fisiologica della ragazza è fatta in modo per cui ci sono dei segni che hanno un’importanza enorme nella sua vita di oggi, ma soprattutto nella sua vita di domani, e certe cose si devono dire al fidanzato.
Curate la vostra salute, il vostro sonno, (non per essere dormiglione, perché al mattino bisogna alzarsi presto e alla sera andare a dormire all’ora che si deve andare a dormire) ma curatevi in modo da avere una attrezzatura solida e non essere come quelle madri che al primo bambino sono là senza forze...Hanno bisogno della mamma, della suocera, della zia e della prozia...Le nostre mamme hanno avuto tanti figli e senza tanti lamenti...Ecco le donne forti. E non facciamo le cose più grosse di quelle che sono...”dottore non resisto più...Mi dia dei tranquillanti...L’iniezione non la sopporto...”. Cercate anche fisicamente di farvi forza, se no non siete fatte assolutamente per il matrimonio.
Nel vostro fidanzamento guardate anche la condizione sociale che vuol dire abitudini di vita. È tutto uno stile...Lui per esempio, a tavola, si toglie la camicia, la maglia e mangia così...Allora fa venire i nervi...Lui, quando parla, sputa in faccia...Anche a casa sua già suo padre e suo nonno facevano così...In casa tutti bevono allo stesso bicchiere perché trovano che è bello...
Ognuno ha la sua condizione sociale e questa ha importanza. Quindi non sposate un uomo se prima non avete visto come abitualmente vive. Purtroppo questo le ragazze non lo vogliono fare, dicono “ho soggezione”...No non si deve avere soggezione quando si tratta di scoprire cose così importanti...Se ce l’hai, vuol dire che hai qualche rotellina svitata o arrugginita...”Sono delicata, ho paura di offenderlo...”. Meglio che s’offenda prima che dopo il matrimonio. “Io ho soggezione ad entrare nella casa del ragazzo che sposerò ad un’ora inopportuna. Ma io voglio vedere se in famiglia sono ordinati, voglio vedere come tratta sua sorella, suo fratello...Come parla con sua madre...Voglio sapere se hanno cambiali, se vanno in fallimento...Voglio sapere se lui quando dorme sbatte giù i cuscini dal letto...Se quando si toglie le scarpe le fa volare dalla finestra...E poi rompe i vetri...Voglio vedere e sapere tante cose.
Se no capita come a quella ragazza che dice: “Mio marito non si soffia il naso come tutti gli altri” ...Sono le piccole cose che urtano nella vita.
La condizione sociale è molto importante, come ho già detto, perché il matrimonio è l’unione di due famiglie...
Il matrimonio è un credito con l’attivo e il passivo...
“Loro hanno una villa e per loro niente di più bello di quella villa...Che è una catapecchia a dire il vero...è nel paese delle formiche...Quando si va là formiche e mosche da tutte le parti...”Vieni volentieri cara? Sì? Allora staremo di più...Poi, sa, là si mangia tutto all’olio...E la pizza! ...Ti piace la pizza? Allora la faremo anche stasera...Si mangia la pizza, poi? Tutti a dormire come si faceva una volta...Vita semplice...Non come quelli là che hanno tante cose...Che mangiano i ravioli...Ravioli no, fanno venire il colesterolo...E poi alle otto un bacetto a nonna e tutti a dormire” ?!?
Poi bisogna andare a trovare il segretario comunale, il quale è in maniche di camicia perché lui vive così...
Anche alle mosche e alle formiche allora ti dovrai affezionare!
Ora parliamoci chiaro: io mi adatto a questa vita? Mi adatto a prendere le gioie di lui ? Lui è appassionato di corse...Dei gatti! Ma sì, io devo andare alle corse dei gatti. Sono disposta a farlo?
L’automobile? No...Si va a piedi, come andava mio nonno...Con gli scarponi, il bastone...E poi si va in cerca di lumache!
Sei disposta ad andare in cerca di lumache?
Questo è l’amore!
Sposate uno che sia intelligente, se no dopo...”ma io vorrei che ti sbrigassi, sono quattro anni, nessuno scatto nella carriera... Non fai un avanzamento...Non passi capo ufficio...Tutti ti passano davanti...”.
Poverino, ma lui è quello che è...Non c’è niente da fare.
Guardate soprattutto che sia buono nell’intimo, che abbia il timor di Dio, che non abbia paura di dire la sua preghiera...
È così bello vedere certi  giovani nel volontariato...
Quando si va a Lourdes si combinano sempre dei matrimoni sotto lo sguardo della Vergine Maria. Si dice: ma guarda quel ragazzo tutto per i poveri...Ma guarda quella ragazza tutta per gli ammalati...Allora nei corridoi, nel silenzio, lui guarda lei, lei guarda lui, Lourdes! Amore! Matrimonio!
È bello vedere uno che abbia timor di Dio, che capisca la bellezza di una Confessione, di una Direzione Spirituale, di mettersi in un ragionamento che sia sotto lo sguardo di Dio, che dia la forza di impedire a lui di mancarvi di rispetto, di trattarvi male.
Chi ha timor di Dio queste cose non le fa!...
Quando vedete un ragazzo che vi razzola attorno chiedetevi: quello cosa vuole?
Ma cosa mi offre? Mi porta tutto un patrimonio di ereditarietà. Il mio bambino sarà come suo padre. Chi era suo padre? Cosa ha fatto suo padre? Somiglierà anche molto a sua madre. Chi era sua madre?
È cosa importante.
Quanti ragazzi pensate che la Provvidenza vi prepari?
Uno solo – anche per non toglierlo alle altre – perché il Signore è padre e ne distribuisce un po’ a tutti...
Voi dovete trovare il ragazzo su misura per voi, l’anima gemella. Nemmeno papà o mamma sanno qual è il ragazzo su misura...Dite al Signore: per piacere puoi aprire un po’ la mano per farmi vedere questo ragazzo su misura che mi prepari? ...Uno che abbia la vostra attività spirituale...Che vi offra qualcosa di positivo, cioè pensando a voi che ancora non conosceva, sia rimasto buono...Pensando a voi abbia vinto una tentazione...Non si sia andato a scapricciare in quelle pozzanghere che sono a disposizione di tutti...Abbia cercato di farsi una posizione, di raggiungere un qualcosa per poter dare un pane alla famiglia...
Anche voi col vostro ragazzo parlate delle questioni finanziarie. Oggi molti ottimi giovani non si sposano o indugiano a sposarsi perché finanziariamente non ce la fanno. I giovani di oggi partono abbastanza male nel campo economico – finanziario: il primo stipendio è quello che è e non basta a mettere su famiglia! Ciò nonostante resta vero che è meglio sposarsi giovani piuttosto che tardi.
Dite al vostro ragazzo: scusa se ti parlo di queste cose, ma io penso che una ragazza che si sposa, debba venire incontro anche finanziariamente...Ho qualche risparmio...Poi papà ha detto che ci dà questo...
Forse era proprio quello che aspettava e lo togli dall’imbarazzo.
Se il ragazzo è un gentiluomo, conviene dargli un po’ di fiducia...Conviene sappia che nella questione economica è aiutato dalla ragazza, e  subito…Una volta si dava alla morte dei genitori, adesso è meglio subito, perché ci si sposi da giovani...
Una ragazza in gamba un po’ di calcoli li fa (fa pena vedere che le ragazze non sanno il prezzo delle uova, dell’insalata, della carne, del bollito, della coscia). Fate un elenco (ai prezzi di oggi) di quel che costa l’affitto di un alloggio per due sposi, aggiungete il vitto, qualcosa per il vestiario...Lui cosa dovrebbe guadagnare? Quello che guadagna un direttore generale dopo venti anni di attività...Ma lui è un ragazzo al primo impiego, non pretendere che guadagni quella cifra lì.
Allora come si fa? Non mi sposo! No, va incontro, aiutalo, dimostragli che sei disposta a rinunciare a quelle cose che non sono indispensabili.
Sono furbi quei fidanzati che costruiscono la casa poco per volta e non tutta di un sol colpo, non quella casa dove non manca niente, dove hanno fatto tutto la mamma, la zia, la nonna...”No, la casa vogliamo costruirla noi...Saremo grati se qualcuno ci aiuterà”...Ma molto meglio poter dire: quell’armadio l’abbiamo comperato nel primo anniversario del nostro matrimonio...Quella cosa là l’abbiamo comperata quando è nata la nostra prima bambina Luisella...Costruirla insieme!
E poi cercate di essere furbe...Riservate per lui qualche sorpresina...”Avevo dimenticato di dirti che la zia ci farà poi un regalino...”. Questo dissiperà le varie nubi, perché nei primi tempi, la vita coniugale non è affatto semplice anche dal lato finanziario...Sai c’è da pagare la luce...(poverino non l’aveva preventivato) sai c’è da pagare il gas...(ma tutti i momenti c’è da pagare il gas...?) c’è da pagare il riscaldamento...(ma come? Anticipato?) poverino non l’aveva mai pagato...
Allora le piccole compensazioni possono servire.
La parte morale poi è la più importante. La fidanzata deve dire: per me sei disposto a fare un sacrificio? Il primo sacrificio è questo: io mi conservo per te.
Che il maschio abbia pensieri neri per la testa può essere e lo compatisco...Può essere anche che di sorpresa si trovi in un impeto in cui sarebbe male acconsentire e la fidanzata gli dice: ti devi conservare per noi...
Ma la fidanzata deve fare attenzione anche lei, per quanto sia più calma nei sensi, se si svegliano, è molto più furibonda del maschio...Ci vuole più tempo, ma quando si sveglia, non capisce più niente...
Una ragazza dice: “io mi conservo per te, perché proprio nel Sacramento del Matrimonio voglio offrirti qualcosa che ora sarebbe sperperato, perché i fidanzati non hanno i diritti matrimoniali...”.
Sovente si sente dire: “ma tanto siamo fidanzati”...Ma lui non è tuo marito! Certi doni si fanno solo al marito!
Si dice: tra fidanzati qualcosa sarà permesso... È permesso dimostrare che uno ha tale rispetto, tale stima per l’altra persona. E proprio a quella persona, alla quale farà un giorno il dono più grande, vuol dimostrare che fa di tutto per controllarsi, per non cedere a quella tentazione.
È l’atmosfera che non bisogna creare... tutta quell’ambientazione…perché noi siamo fatti così...Se ad una pentola si mette sotto il fuoco, dopo un po’ avviene l’ebollizione...Si comincia con una carezza, un bacio, un abbraccio, con quelle parole più latte e miele...Un bacio più provocante...Poi la macchina esplode, non si capisce più niente e si crede che quello sia amore, mentre invece è passione, e l’anima resta estranea.
È come rubare: se io vado a rubare avrò nelle mani tanti soldi, ma la mia anima non avrà la sua parte, perché dice: sei un ladro, hai rubato, hai frodato, hai calpestato la legge del Signore...
A volte si sente dire: “così non scappa più”. Invece è un mezzo proprio per farlo scappare perché lui quando si è scapricciato potrà dire: “non ti sposo più, sei come tutte le altre...”.
Il periodo di fidanzamento è molto importante perché deve essere il periodo ufficiale nel quale uno cerca di vedere i difetti dell’altro per smussarli. Non devi dire: “difetti il mio fidanzato non ne ha...”.
Lei deve sapere quali sono i difetti del suo fidanzato, deve sapere quali sono i suoi amici (se c’è qualcuno che non va lo sbatta fuori) deve sapere cosa fa alla sera, quali libri legge, quali sono i suoi divertimenti, i suoi hobby, qual è la sua vita, come vive in famiglia, se ha senso di equilibrio, come reagisce al dolore, l’impegno che mette nella vita per guadagnarsi il pane...
Quando siete fidanzati non fate discorsi al miele...Ah! La luna! Mi piace, specialmente quando è pallida...Ti piace mangiare il gelato? Sì alla crema...Guardando i tuoi occhi...Al suono dell’orchestrina...
Ma dite invece: siediti lì, anche se la sedia non è tanto comoda...vorrei sapere cosa tu pensi delle donne.
“Le donne? Sai..la moglie è il dovere e l’amante il piacere”...Ah sì? Niente da fare!
Vorrei sapere cosa ne pensi dei bambini...Ti piacciono i bambini? “Guarda io sono un dritto, te lo dico subito, quello che ho nel cuore ho sul labbro...Per due anni no...Dobbiamo preparare la casa, perché sai, a vedere tutta quella povera gente...Quelle famiglie...Sai facevo volontariato, adesso non lo faccio più...No, no...Tutta quella gente non doveva arrivare, eh no! Poi io ho studiato filosofia...Per tre anni no...”. Facciamo due, o anche uno?
“No; dobbiamo preparare la casa, riempire i serbatoi in modo da avere del grano...Poi allora si vedrà...Ma non subito un maschietto, no, prima una femminuccia...”.
E il Signore sente...
Qualunque primario ostetrico, interrogato su questo punto dice: non fate così, è il vero modo di guastare l'organismo e quando li vorrete i figli non è detto che vengano...
Non sposatevi...Il matrimonio è anche per i figli...E anche i metodi naturali si possono usare soltanto quando ci siano dei motivi.
“Sai...Un bambino sì, perché la mia famiglia deve continuare...Il mio blasone...Ma uno, non di più...”.
Siamo tutti nobili in Adamo ed Eva, tutti parenti, tutti abbiamo lo stesso albero genealogico, che comprende anche dei mascalzoni. Mi piace leggere nel Vangelo di S. Matteo che tra i parenti di Gesù c’erano anche prostitute...
Se noi non siamo scivolate non dobbiamo dire: “Io sono migliore...”. Ringraziate il Signore. Gli altri? Fuori di qui! No! Non hanno avuto un papà e una mamma come avete voi, ricordatevelo bene! Ecco perché il Vangelo dice che al giudizio di Dio molti peccatori passeranno davanti a noi...
Abbiamo avuto un papà e una mamma...Abbiamo avuto un’educazione...Un ambiente dove c’era tutto uno spirito che era un’orchestra meravigliosa...Dove c’era la legge di Dio, data in modo così soave, cordiale, sorridente...Che merito abbiamo avuto noi? ...Noi abbiamo ricevuto cinque talenti e notate che, se rendiamo quattro per la nostra superbia, rendiamo meno di quelli che avendo ricevuto uno, rendono uno!
Che idee hai sui bambini? ...Ma sai...Uno! Due sarebbero un disastro...Tre poi un fallimento!
Sui figli deve avere il pensiero di Dio: Il pensiero di Dio  è che uno abbia tanti figli quanti ne può educare, cristianamente.
Naturalmente tutto deve essere fatto nella temperanza. Non si può usare male del matrimonio, perché allora quei due chi sono? Marito e moglie? Sono sue che non si amano perché non si rispettano, abusano l’uno dell’altra, rovinano il loro fisico, il corpo, l’anima e… il sistema nervoso.
Quanti vanno in clinica perché, usando male del Sacramento del Matrimoni, si mettono in una situazione per cui si mettono sulle spalle dei dispiaceri, che Dio non vorrebbe...Dispiaceri che vengono dal peccato.
Dio, nel V Comandamento ha detto “non uccidere” e gli uomini vogliono la guerra. Le privazioni del cibo Dio non le voleva...I bombardamenti, Dio non li voleva...Scendere di notte nei rifugi...Lo sfollamento...Dio non lo voleva. Uno si mette sulle spalle dei pesi insopportabili.
Così: cosa ne pensi dei preti? Hum! No, sai...Quelli li...Ma io conosco Padre Eufemio...Sai è il mio Direttore Spirituale (è morto da 15 anni)...E poi sai quelli vivono nella stratosfera...Noi invece siamo uomini...Schopenhauer...Capisci...Kant...Imperativo categorico...Eghel...Capisci? Moravia, D’Annunzio...Sartre...Capisci? Loro vivono con gli angioletti...Ma noi sai...
Quando si trova nel ragazzo un difetto maligno, non c’è niente da fare. Difetti ne abbiamo tutti. Bisogna distinguere: certi difetti maligni non si possono sopportare perché è impostare la vita in un modo tutto diverso che non va.
La mamma insegna una cosa e il papà un’altra; il papà fa in un modo e la mamma in un altro...Così quando si chiede la dispensa per i matrimoni di religione mista. Se volete sposare un protestante, ci vuole la dispensa del Papa. Però che situazione per la famiglia! La mamma afferma una cosa e il papà un’altra... Ed i figli vengono su né carne né pesce...
Fate molta attenzione. Ci sono dei papà che non lasciano fare...La mamma non può andare a Messa, non può fare la comunione neppure a Pasqua, non può confessarsi...Non può fare niente!
Poi capita come in quella famiglia in cui c’era la nonna ammalata che voleva il Sacerdote, e hanno detto: no, qui il Sacerdote non entra!
Così nelle letture – Andate a sorprenderlo in camera sua. Quali sono i libri che legge? Ha letto di tutto.
Vede certi spettacoli...Dice: noi ragazzi non possiamo arrivare al matrimonio come dobbiamo arrivare...E poi vi regalerà qualche malattia.
Quante volte capitano giovani sposate da poco tempo e dicono: mi sono presa una brutta malattia da mio marito!
Non si poteva evitare? Ma non si poteva capire prima? Certo si poteva! E lei lo doveva capire dal suo linguaggio, perché un ragazzo a posto certi discorsi non li fa, e uno non a posto certi discorsi li fa certissimamente...E poi ha un certo modo di comportarsi, di baciare… che urta.
Don Bosco era un grande pedagogista. Quando guardava i ragazzi? Non quando sono in Chiesa, no, ma quando mangiano, si divertono. Perché? Perché in quei momenti lì si vede come si comportano.
Nel periodo del fidanzamento devo mettere cento occhi. Può darsi che lui abbia una doppia vita...Voglio sapere alla sera dove va...Voglio sapere se ha qualche amica (!) perché non voglio che nel giorno del matrimonio capiti (e capita!) che arrivi qualcuno e dica: regoliamo prima qualche pendenza noi due...E il ragazzo: “ma io non conosco questa ragazza!”. Ah! Non mi conosci? Ecco qualche documento! Di chi sono queste lettere? E la ragazza dice: ma allora questo è un mascalzone! Ecco ciò che dovete scoprire.
Se un ragazzo è a posto, se sa domare le sue passioni, lo si vede da tutto perché in certi cinema non va, certe letture non le fa, certe compagnie non le frequenta. Non è possibile che uno non se ne accorga nel periodo del fidanzamento...Il fidanzamento non sarà solo di un mese...Allora gli sto alle calcagna, lo sorprendo, voglio vedere...Quante volte una ragazza ha visto nel portafoglio di un ragazzo certe cose che le hanno fatto capire tutto...
Pensate che la Madonna è stata fidanzata proprio per aiutare il fidanzato e dire a tutte: “abbiate la semplicità e la prudenza che ho avuto io.”.
Le doti della fidanzata sono semplicità, chiarezza, prudenza, amore alla casa perché la casa deve essere il suo regno, anche se ha un impiego fuori. È in casa dove lei comanda, dove si farà amare perché farà le cose che il marito non è capace di fare.
Ma la casa deve avere bambini. I bambini sono il cemento tra marito e moglie.
Tutto deve avvenire con l’osservanza della legge di Dio perché se il Signore non regna nella nostra casa e non osserviamo la sua legge, quella non è una casa, ma un serraglio...E in un serraglio una signorina che si rispetti, non sarà capace di stare.

 

LA VITA CONIUGALE

 

Non deve fare la sarta chi non sa cucire o non vuole cucire, e non deve affrontare il matrimonio chi non vuole il marito o non vuole figli, ma soprattutto chi non vuole il marito, perché nel matrimonio i figli possono anche mancare, mentre il marito non manca mai.
Il matrimonio è l’unione di due, è evidente. Chi si è sposato non è fatto per il matrimonio, tira poi fuori comandamenti che non ci sono. I comandamenti sono dieci, non undici o nove.
Bisogna conoscere il matrimonio com’è. Ciascuno è libero di sposarsi o no, se dice di sì, deve prendere il matrimonio come Dio, per il bene di tutti, l’ha fatto.
Chi si sposa non può dire: io non voglio cambiare la mia vita...Non voglio prendere il cognome di mio marito...Non voglio traslocare...Non voglio questo...Non voglio quello...
La Sacra Scrittura quando parla del matrimonio dice: “lascerà suo padre e sua madre...”.
Quando vi sposerete vi sentirete tanto più attaccate alla vostra famiglia quanto più dovrete staccarvene...
Voi dovrete staccarvi dalla vostra famiglia e il marito dovrà passare sempre per primo!
Il papà e la mamma non si stufano mai dei loro figli, anche se arrivano alle due del mattino o alle quattro del pomeriggio...Invece il marito può anche stancarsi...
Abbiamo detto che il matrimonio è una istituzione divina, è un Sacramento, e questo Sacramento dà dei diritti ai coniugi, che i fidanzati non hanno. Tante cose sono lecite nel matrimonio, però non bisogna credere che sia tutto lecito.
Prima di tutto l’unica donna è la moglie e l’unico uomo il marito. Il matrimonio non dà dei diritti su se stesso ma dà dei diritti sull’altro, appunto per questa altissima missione della procreazione e della educazione della famiglia.
Il piano di Dio è meraviglioso, perché tutto quello che il Signore fa, ha sempre uno scopo. Pensate solo alla gestazione...Alla mamma che allatta il bambino...Quel latte ha la temperatura giusta, la giusta dose di zucchero ed è l’alimento più adatto...All’inizio è fatto diversamente perché il bambino ha bisogno di latte speciale...
Certe mamme non vogliono allattare il bambino perché troppo impegnativo, perché non possono più andare al cinema e non pensano che sottraggono al bimbo il nutrimento più adatto e non capiscono che la vita è amore proprio perché è sacrificio.
Il marito è molto impacciato nei confronti del suo bambino che pure ama, e si attacca di più alla moglie quanto più vede in lei anche la madre.
La vita coniugale sarà facile se avrete sposato un gentiluomo. Nella Summa tecnologica leggiamo: “meglio essere che non essere”, anche se un bambino non fosse normale, meglio essere che non essere. E’ sempre un’anima che abiterà il cielo per tutta l’eternità.
Bisogna che già nei fidanzati ci sia armonia su questo punto dei figli. Noi siamo strumenti, nelle mani di Dio, di cose più grandi di noi. Bisogna andare al matrimonio col desiderio di avere dei bambini e poiché è solo il Signore che li manda, si deve chiedere questa grazia.
Vorrei sfilassero in passerella tutte le spose che hanno avuto bambini per l’intercessione della Turris Eburnea.
Voi forse non sapete che la Turris Eburnea si è specializzata nel dono dei figli agli sposi che non ne hanno.
Nel giorno dell’incoronazione della statua della Turris Eburnea (con la corona benedetta dal Papa Pio XII), il 27 aprile 1941, ad una signora sposata da 12 – 14 anni, che non aveva bambini ma che li desiderava, ricordo di aver detto: “il 27 c’è l’incoronazione della Turris Eburnea, faremo il giro della Chiesa del S. Cuore di Maria, quando scenderemo i tre gradini a destra dell’altar Maggiore, chieda la grazia alla Madonna, la chiederò anch’io, metto la mia firma, e poi si vedrà...”. Così ho fatto, ma ho aggiunto: Vergine Maria non farmi fare brutta figura”.
Nove mesi dopo nasceva una bambina chiamata Maria Grazia. Così per altre...
Se una ragazza desidera sposarsi e già da adesso non prega e non chiede questa grazia, ha qualche rotellina arrugginita, perché è una grazia immensa...E se vostro marito prima vi guardava estasiato, dopo il primo figlio lo sarà doppiamente, perché siete la mamma del suo bimbo.
Dite sempre che assomiglia tutto a lui e tutto a sua madre!
Se vi sposerete, ricordate, che non potete rovinare il vostro organismo né dettare legge al Padre Eterno dicendo: per due o tre anni niente bambini, intanto prepariamo la casa...Comperiamo la casetta in montagna...Poi quella al mare...Poi venga pure il pupo… Quando lo vorrete forse non verrà più...E andrete in clinica perché vi siete rovinata la salute. Gli ultimi studi in questo campo hanno detto cose meravigliose proprio a vantaggio di chi usa il Sacramento come deve essere usato. La moglie viene ad avere un’infinità di benefici fisiologici che fanno vedere la sapienza di Dio in tutto.
Queste cose un ostetrico, un ginecologo in gamba, le sa dire.
La malizia umana, l’intelligenza umana, ha saputo tirar fuori in questo campo tante forme di peccato, cioè quello che si chiamano le pratiche anticoncezionali, usate prima, o durante o dopo, l’uso del matrimonio oppure interrompendo la gravidanza...Tutte cose che gridano vendetta al cospetto di Dio.
La Chiesa fa così non perché voglia tenere il battipanni o fare la matrigna o la suocera, ma vuole dire: non fare quello per cui certissimamente un giorno ti pentirai. Si dice: è un grumo di sangue...È una cellula di due decimi di millimetro...Ma lì c’è un uomo, c’è una donna, c’è una vita...Non si può ucciderla!
Pensate al rimorso tremendo per aver sbattuto la porta in faccia alla vita quando questa vita poteva arrivare al Battesimo, alla Grazia.
Alcuni giorni fa è stata la festa di Raimondo Nonnato, un beato della nostra Diocesi, nato dopo la morte della mamma. La mamma posta di fronte al dilemma morire lei o il figlio, ha sacrificato la sua vita per far nascere il bambino. Il ragazzo, quando ha saputo il comportamento della mamma che per dargli la vita era morta, è rimasto così impressionato che si è fatto santo e grande santo.
Si dice: allora dobbiamo avere tanti figli quanti se ne possono avere?
Una volta le famiglie erano tutte numerose. Santa Caterina da Siena era la ventiquattresima. Nei paesi erano tutte famiglie di 10 – 12 figli. Nel meridione poi tanti bambini...
Non bisogna giudicare le cose da come si vede. Si dice: tutti quei figli, per educarli male...Tutti sporchi... E poi noi dobbiamo pagare...!
Vorrei che S. Pietro dicesse, al giudizio, cosa hanno dato, quelli che parlano così, per la Chiesa, per i poveri, per i figli degli altri!
C’è un aneddoto significativo che narra di una signora che, quand’è morta, è andata da S. Pietro e insisteva per passare subito. E S. Pietro: “Calma, calma, aspetta, bisogna fare le cose giuste, dobbiamo andare a vedere il registro: quanto ai dato per i poveri? Per la Chiesa? Qui non c’è segnato niente”.
E la signora: “Ma come? Ho fatto un’offerta alla Chiesa e il Parroco ha persino messo la lapide in memoria”... “Appunto, quello non è segnato, perché non conta, l’hai dato per pavoneggiarti...Bisogna dare secondo quanto uno ha. Vediamo la tua denuncia dei redditi...Facciamo il conto...Avevi tanto, , di conseguenza, avresti dovuto dare tanto ai poveri, alla chiesa...Qui non c’è segnato niente, quindi non posso farti passare”…
Qual è il pensiero giusto sui figli? Il pensiero del Papa e della chiesa? Guardate la delicatezza, il Papa non dice controllo, ma regolazione, perché non si può entrare nell’intimo della vita coniugale e dire è così, è cosà.
Tante volte si critica una donna che ha tanti bambini... Mentre ci sarebbe da baciare dove passa.
Certe mogli sono delle sante e a volte sono i mariti che sono santi...Lui poverino sarebbe disposto a fare un sacrificio, ma la moglie è così com’è...Queste cose le sa solo il Confessore non il mondo.
Quindi c’è da baciare dove passano certe mamme e certi papà che sono dei santi, perché vogliono essere a posto con la legge di Dio, non vogliono mettersi in colpa, poi si fidano della Provvidenza.
La Provvidenza ha sempre aiutato le famiglie numerose.
Non è detto che uno debba avere tanti figli quanti ne può avere. La Chiesa dice che l’uso del Sacramento è un atto di ragione e deve essere fatto con ragione.
Il marito non deve chiedere fuor della ragione...Così deve astenersi in certi periodi in cui la moglie non si trova opportunamente pronta...(questo reciprocamente).
Si domanda: la moglie è sempre obbligata a dire di sì? La risposta è: quando il marito chiede ragionevolmente.
La moglie che si rifiuta al marito che chiede ragionevolmente, commette colpa grave.
Il Papa dice: regolazione delle nascite; le pratiche anticoncezionali non sono ammesse. Sono sempre prodotti che fanno del male, prima moralmente poi anche fisicamente. È come fare una bella frenata su una macchina lanciata a piena velocità: la macchina gira su se stessa e si capovolge...Così nella donna è tutto un ingranaggio che si blocca.
Tutte le cellule dell’organismo femminile, dalla testa ai piedi, sono chiamate a quella funzione, si aiutano l’un l’altra, e dicono siamo pronte, abbiamo sentito la campana che dice che è l’ora nostra, invece l’ora nostra non suona…E’ qualcosa che va fuori dai binari, e tutto questo non è senza danno per la salute fisica, ma soprattutto per il sistema nervoso.
Così non si può fare in modo che l’atto sia viziato prima, durante, o dopo, sotto qualunque forma.
A volte si sentono dei ragazzi dire: vieni con me, tanto non capita niente. Io prendo tutte le precauzioni possibili e immaginabili...
Un giovane che dice così per il mondo è un furbo, è bravo, è un dritto, per il codice del Signore invece ha una malizia in più, perché si serve della intelligenza per peccare. Come un ladro che decide di rubare e intanto si prepara l’alibi e predispone tutte le cose...
Il proverbio dice: il diavolo fa le pentole ma non il coperchio. Quelli che vogliono gareggiare con l’intelligenza infinita di Dio, il Signore li stronca, perché l’intelligenza non ci è stata data per il male.
Se non sono ammessi metodi anticoncezionali, come ci si deve comportare?
Tenete presente che tutti i coniugi (coniugi vuol dire comune giogo, come consorti vuol dire comune sorte) devono essere allenati alla temperanza. Ci saranno momenti in cui la temperanza sarà assolutamente necessaria e se non si è preparati, non si è capaci.
Pensate al tempo che segue immediatamente il parto...Il tempo in cui lui sarà fuori casa...O il tempo di malattia di lui o di lei...In questi periodi bisogna star buoni, essere fedeli, non scapricciarsi.
Così, pur acconsentendo a quelli che sono i diritti matrimoniali, cercate di abituare un pochino il marito alla temperanza, anche perché non ci sia una frequenza irragionevole che frustra la salute in modo enorme...Si tratta delle energie, della ricchezza della vita.
La moglie deve anche avere l’abilità di non essere troppo eccitante nei periodi in cui si ha bisogno di stare tranquilli...Ciascuno capisca che la strada ora deve essere fatta a piedi e non in carrozza.
Si sente tanto parlare di metodi naturali e tra questi del metodo Billings. Chi sono i coniugi Billings? Sono stati due medici con occhi buoni. Non hanno inventato niente. Hanno letto nel libro della natura, nel libro di Dio e hanno visto che nei 30 giorni del mese ci sono giorni in cui la donna non è assolutamente feconda e altri giorni, pochi, in cui lo è. Domani forse si potranno fare altre scoperte...
Ogni ragazza di una certa età dovrebbe viaggiare con una sua cartella.
Oggi è naturale che chi va in automobile sappia a qual gruppo sanguigno appartiene perché la scienza ha visto che certe trasfusioni anziché far bene, fanno male perché il sangue era di un altro gruppo. In caso di incidente non c’è il tempo di fare la prova...Eppure è utile solo il sangue del gruppo al quale si appartiene.
Così la ragazza deve avere la cartella della sua fertilità. E’ lei che deve fissare il giorno del matrimonio.
Dalla cartella si possono capire un’infinità di cose. Ci sono variazioni che hanno influenza e ripercussioni e possono essere molto importanti per capire che in questo periodo non capita niente, ma in questo è molto più probabile.
Questo metodo serve molto per quelli che vogliono avere bambini e non ne hanno e cercano di usare del Sacramento nel periodo in cui ci sono 90 o 99 probabilità su cento che il matrimonio sia fecondo.
Si domanda: se si sa che dal giorno tale al giorno tale il matrimonio non è fecondo, noi possiamo usare di quell’epoca lì? La risposta viene dal Papa.
Trovo così bello, così confortante e rassicurante poter avere sempre, su ogni problema, una risposta infallibile che ci viene dalla Chiesa. Tutti muoiono, ma la Chiesa non muore...I vostri bambini attaccateli alla Chiesa...Già presto, con la vostra vita...Ricordo una signora, madre di dieci figli, morente, ha avuto la forza di chiamarmi ed ha detto ai suoi figliuoli: “ho chiamato il Teologo non tanto per me, perché mi confesso regolarmente, ma per dire a voi che qualunque cosa abbiate bisogno chiedete a Lui”.
Bisogna vedere come quei figli sono fedeli alla parola della mamma e ogni tanto vengono a chiedere per questo o per quello.
Il Papa ha risposto: ci vogliono motivi gravi. Questi motivi gravi sono tre: indicazioni mediche – eugenetiche – economico – sociali.
Indicazioni mediche: qui un medico dice una cosa, l’altro un’altra. Cercatene uno che sia profondamente capace e cristiano perché se è un medico materialista, potrà dire al ragazzo: scapricciati e il tuo sistema nervoso va a posto e alla ragazza: cercati qualche avventura.
Questi consigli non si devono dare.
Indicazioni mediche: per esempio un parto laboriosissimo (tenete presente che il primo è quello che è, ma il secondo non è come il primo) oppure eugenetiche, cioè malattie ereditarie per cui i figli nascono tutti con quel difetto,  oppure economico – sociali: il marito ha avuto un rovescio di fortuna per cui è andato in fallimento e si trovano proprio al lumicino...
Quindi motivi gravi.
Non ad esempio due giovincelli che dicono, ci sposiamo e poi col metodo...Non ne avete alcun motivo. Fate il vostro dovere. Se non volevate figli non dovevate sposarvi.
Alcuni vogliono usarlo dopo il primo figlio...No, perché la tecnica non deve uccidere l’amore.
I metodi naturali sono metodi in cui bisogna mettere tanta virtù per usarli quando si devono usare e non usarli quando non si deve...Dipende tutto da una fusione di anime.
Ecco perché dico che tante mogli e tanti mariti sono dei santi.
Manca la fusione di anime.
Se uno crede che la vita sia un carnevale non si sposi, perché la vita non è un carnevale...
Pensate ad un bambino piccolo: quando sbava, quando sbadiglia, quando piange, quando si bagna, quando si macchia...E allora capite che la vita è sacrificio, è missione...Si fa volentieri perché uno fa una cosa, l’altro un’altra...Quella che ha scelto di fare la madre di famiglia la faccia bene con coscienza e fino in fondo.
Un giorno, a un Battesimo, un papà (salame – l’avrei picchiato) dice a una piccola bambina che guardava estasiata il suo fratellino: adesso quando c’è la torta metà se la piglia lui...E la bimba pronta: ma c’è più compagnia!
Nessuna fotografia più bella della sorellina col fratellino e il papà felice dei suoi figli. Nelle famiglie numerose i figli mettono radici buone e daranno poi tanta consolazione ai loro genitori.
Pio X di famiglia numerosa – S. Teresa del Bambino Gesù di famiglia numerosa...Ma anche i grandi uomini: Dante, Newton, Galileo...Di famiglie numerose.
Un autore dice che nelle famiglie numerose l’ultimo è il più in gamba..Non so se sia vero,ma, dico io, forse è costato ai genitori un maggior atto di Fede nella Provvidenza di Dio.
Non dimenticate questa verità: se nella vita voi farete la vostra parte, Dio non mancherà di fare la Sua.

 

IL SEGRETO DEL SUCCESSO MATRIMONIALE

 

Molti sbagli nella vita coniugale si potrebbero evitare se ci fosse stata un’ adeguata preparazione. Questo insegna l’esperienza.
Pensando alla vostra vita di domani, dovreste radicare bene nella vostra testa, questa massima fondamentale: “devo prepararmi”. Non aspettare; quelli che aspettano non combinano niente e sono gli eterni stanchi, i delusi della vita.
In questa preparazione sta il segreto del successo matrimoniale.
Forse qualcuna di voi avrà già pensato: ma se questo è il matrimonio, meglio non sposarsi!
Ecco perché di questo argomento ho voluto parlarne qui in chiesa, nella casa del Signore, proprio dinanzi al Santissimo Sacramento, per infondere in ciascuna di voi un grandissimo coraggio.
Il Signore, che sa tutto, ha voluto che il contratto del matrimonio fosse elevato a Sacramento.
Se uno riuscisse a capire il regalo che Gesù ha fatto a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi che si sposano e ai loro figli che nasceranno da questo Sacramento!
La meraviglia aumenta ancora di più quando si pensa chi è la materia del matrimonio. La materia dell’Eucarestia è il pane (frumento di prima qualità). Materia del Sacramento del matrimonio chi è? È ciascuna di voi.
Se una ragazza pensa questo nel momento della tentazione, si imbratterà ancora sapendo che dovrà andare un giorno all’altare a offrire se stessa? E laragazza non indurrà anche il ragazzo che ama a mantenersi buono perché “noi saremo la materia del Sacramento?”.
Chi sono i ministri del Sacramento del matrimonio? Sarebbe errore gravissimo rispondere che è il Sacerdote.
Il Sacerdote è semplicemente lì a rappresentare la gioia della Chiesa, che vuole essere presente in un momento così solenne e nello stesso tempo vuole tutelare, di fronte a voi e alla società, che tutto è fatto bene, secondo la legge. E anche per portare il suo regalo.
Ministri del Sacramento sono gli sposi.
Nel momento del sì gli sposi si comunicano l’un l’altra la grazia.
Il Ministro del Sacramento non può essere in peccato mortale, commetterebbe un sacrilegio, perché il matrimonio è un sacramento dei vivi cioè in grazia di Dio. Quante volte il ragazzo dovrebbe ripetersi: “il matrimonio è un sacramento dei vivi”: allora io che mi voglio sposare, certe cose non le faccio, per avere una buona preparazione al Sacramento.
Tutto nella vostra vita deve essere visto in questa luce...Tutti i giorni, tutte le ore, tutti i minuti devono trascorrere come preparazione al Sacramento del Matrimonio e allora vedrete che tutto avrà frutto.
Ma ecco la cosa più impressionante. Immaginate che dieci coppie ricevano il Sacramento del Matrimonio. Tutte e dieci lo ricevono, ma non tutte ricevono la stessa carica di Grazia. Questa carica è proporzionata alla preparazione di ciascuno.
Se si pensa a questo, se uno ama i suoi bambini di domani, non vorrà accumulare oggi tanta preparazione nel vincere le tentazioni, nell’aumentare la grazia, nel propiziarsi l’aiuto del Signore attraverso la preghiera, la vita buona, la vita di apostolato, dando agli altri questa luce, questa fiamma che ha ricevuto, per aprire di più il suo cuore in modo da ottenere una grande abbondanza di grazia di Dio?
Più ci si prepara al Sacramento della Comunione, più il Signore viene con l’abbondanza dei suoi doni...Più ci si prepara al Sacramento del Matrimonio, più questo sarà benedetto.
La miglior preparazione è una vita immacolata per cui la ragazza dice: certi romanzi non li leggo, a certi spettacoli non vado, soprattutto cerco di andare contro corrente...E’ di moda andare a certi spettacoli...Fa fine ridere di certe barzellette...Ma io penso al Sacramento che devo ricevere e voglio prepararmi, l’unica preparazione è una vita immacolata.
Nessuno è più educabile di un maschio, di un ragazzo, il quale è ben contento di essere “ il primo figlio di sua moglie”.
I ragazzi si lasciano benissimo educare ma prima vogliono avere ammirazione per la ragazza che hanno dinanzi...Vogliono avere la stima.
Credetelo pure, delle civette non hanno nessuna stima, sanno benissimo che servono per cose di sottofondo, non per le cose buone. una partita che si liquida subito. Ma ahimè! Il proverbio dice: prima il bacio, poi le unghie...
Parlando del matrimonio, sentendo queste conversazioni, qualcuna può dire: ma se questo è il matrimonio meglio non sposarsi!
Io vi dico: il matrimonio è la via normale, è la strada comune, la via generale. Vi incoraggi il pensiero che è un Sacramento, cioè il Signore ha dato la sua Grazia. Oltre la grazia santificante (che è la vita stessa di Dio partecipata all’uomo) c’è la grazia sacramentale, cioè quel complesso di aiuti che riceverete in quel momento e che si distribuiranno poi nella vita ogni qualvolta dovrete essere mogli, ogni qualvolta dovete essere madri.
Chiedo troppo se dico: fate adesso qualche fioretto per il vostro primo maschietto? Per la vostra prima bambina?
È una cosa bella sapete!
Chiedete al Signore la grazia di avere bambini. A volte si chiede a chi non ha figli: “Lei ha chiesto questa grazia al Signore?”. La risposta è: no...non ci pensavo…
La preghiera è un grande rifugio. Certi giorni, dopo i primi incontri e anche i primi scontri, o il giorno brutto in cui scoprirete il primo difetto di vostro marito...Saranno giorni di tristezza, di malinconia...
In quei momenti la preghiera è il vostro rifugio.
Tante volte penso alla preghiera serale del Papa...Quando chiude la porta della stanza e il Vicario di Cristo s’inginocchia per la preghiera della sera...In quel momento gli angeli del Signore devono fare corona alla sacra persona del Papa che dice l’ultima preghiera prima del riposo...Povero Papa, con tutti i fastidi che ha...!
La preghiera del sacerdote...La preghiera di una mamma...
Il Signore sa, vi capisce...Dite al Signore: quella cosa là di mio marito...Del mio bambino...Il Signore sa sempre tutto e vi aiuterà...”Il Signore è la mia forza”...Prendete l’abitudine di elevare in questi momenti il pensiero a Dio con una giaculatoria (ad esempio c’è una circostanza dolorosa? Ma il Signore ci aiuterà, rispondete voi a voi stesse...Il Signore provvederà!...)
Ho conosciuto un signore che è il marito di una ragazza della Turris di 15 – 20 anni fa. Mi ha detto che la moglie dice le stesse cose “Ah! ma il Signore ci aiuterà...Il Signore sa e noi non sappiamo...”
Le stesse cose sono passate dalla ragazza alla moglie, dalla moglie al marito e passeranno nei figli... È proprio questa osmosi che ci vuole...
Guai se nella nostra vita non ci fossero queste mani alzate...Credete pure che potrete anche ottenere miracoli dal Signore. Non credete che sia finito il tempo dei prodigi...
In qualunque circostanza non abbattetevi mai, non scoraggiatevi mai. Pensate che la persona più forte di quella casa non è il marito...Gli uomini sono sempre un po’ bambini: dovrete essere voi in quel momento a dire: ma senti preghiamo il Signore; ...Lui può cambiare le cose da così a così...Domani andremo a sentire una Messa...Ci raccomandiamo a qualche Santo...Il Signore aggiusterà...
Vi accorgerete che nel momento del bisogno le creature sono piccine piccine e poco forti...Non credete nelle amicizie del mondo...Non fidatevi delle conoscenze del mondo...”Io conosco un tale, cavaliere...” e andate là e vi accorgerete che vi sbatte la porta in faccia...Fidatevi invece del Signore, fidatevi dei Sacramenti, della Messa, della Madonna.
La Chiesa è presente al Matrimonio per farvi un regalo e il regalo è la Messa degli Sposi. Leggetela nel Messale. È antichissima, bellissima...Una Messa nella quale si dice: ...”fa Signore che d’ora innanzi possano benedirvi più di prima”, sì perché prima era una voce isolata, adesso è un duetto.
Ecco perché bisogna sposare un uomo religioso, praticante.
Fa pena quando si vede la moglie arrivare in Chiesa e lui rimanere in fondo, in piedi, non si sa se guarda i pilastri o se guarda l’architettura...No, lui non s’inginocchia perché lui è un uomo...!
Ma siamo nella casa del Signore il quale si è umiliato fino a morire sulla Croce per noi...Ha istituito per noi il Sacramento dell’Eucarestia nascondendosi nella briciola di pane per essere il nostro nutrimento...
Pensate alla gioia che proverete andando insieme alla Comunione, pregando insieme per il vostro primo bambino, per la vostra bambina, perché nasca bene, perché sia buona...
E alla sera, se avrete la consolazione di poter dire le preghiere con vostro marito, non fate come certe mogli che pretendono dica le preghierine che vuole lei...No, lasciategli dire il Padre Nostro e l’Ave Maria come gli ha insegnato sua madre, lasciatelo fare... Sempre per quello spirito di unione e di pace che è cosa tanto importante.
Nella Messa degli Sposi, ci sono tre preghiere antichissime, più che secolari, che costituiscono la così detta benedizione nuziale, che non si può dare in due periodi dell’anno: in Avvento (periodo che precede il Natale) e nella Quaresima (periodo che precede la Pasqua), ma voi non vi sposerete in Avvento né in Quaresima.
Sentendo parlare del matrimonio, uno ne vede piuttosto il peso, o meglio, la missione; questa parte del Sacramento, della vita della grazia, della preghiera, e soprattutto della Madonna, è molto consolante.
La Madonna è stata fidanzata, si è sposata, è stata madre...Voi guardando alla Madonna sarete più fiduciose...Nessuna vita è più semplice di quella della Madonna...Vita di gioia, di semplicità, di umiltà, di lavoro...Non una vita di piacere.
Se vi sposerete, proponetevi si essere sempre pieni di gioia e di sorriso...Non quei tipi sempre lì a piangere: oggi perché è arrivata la bolletta del gas...Domani piangono perché è arrivata quella della luce...Dopodomani perché il marito si è fatto male a un piede...
Sono più sante quelle donne che sanno sorridere nelle varie circostanze della vita, pensando che il Paradiso non è qui, ma siamo tutti incamminati verso il cielo; prima però dobbiamo dare testimonianza della nostra fede, della nostra speranza, della nostra carità.
Tante altre cose si potrebbero dire, ma le lascio a quei Sacerdoti che voi consulterete, perché, forse, il proposito di molte di voi, sarà di avere ogni tanto un colloquio col Ministro di Dio.
Ognuna di voi ha la sua fisionomia e i suoi problemi, e sono diversi l’uno dall’altro. In ogni città c’è una gamma di sacerdoti e di religiosi, uno meglio dell’altro (Barnabiti, Gesuiti, Salesiani, Domenicani, Filippini...), quindi non è difficile scegliersi una guida.
Di una guida avete bisogno per i vostri figli di domani, ma soprattutto per vostro marito, anche perché certe cose pratiche ve le può suggerire il vostro Direttore Spirituale dicendovi: in questa circostanza è meglio così...Oppure: in questa situazione bisogna comportarsi così...
Anche perché quando sarete lì per decidere avrete bisogno di tre riflettori che vi diano maggior luce: papà e mamma vi diranno la loro e il vostro Direttore Spirituale vi dirà la sua.
Così quando entrerete in Chiesa, al suono della marcia nuziale, non sarete come certe che guardano di qua e di là, smarrite, o come andassero a un funerale, ma entrerete come spose sicure, perché quel sì ve l’ha già detto il papà, la mamma e il vostro Confessore.
Direte: io vado a ricevere un Sacramento; tra poco sarò più bella perché avrò un aumento della vita divina ed è questa la bellezza che vede il Signore...Anche lui, dopo, vi vorrà più bene anche lui sarà più bello e avrà avuto un aumento di grazia.
Così non vorrò che proprio nel periodo del fidanzamento lui offuschi la sua anima perché il Matrimonio è Sacramento dei vivi e non voglio che lui si macchi, ma sia sempre più bello della bellezza profonda che è quella intima del cuore.
E con questi pensieri, mettendovi sotto la protezione della Madonna che è la più bella di tutte le fidanzate del mondo, la migliore di tutte le spose, la più cara di tutte le madri, voi siate benedette nell’oggi, nel domani, e per sempre!

 

Fonte: http://www.turriseburnea.it/download/MATRIMONIO%20-%2024%20ORE%20sul%20matrimonio%20-%20integrale.doc

Sito web da visitare: http://www.turriseburnea.it

Autore del testo: indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

Tutto sul matrimonio

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

Tutto sul matrimonio

 

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve

 

Argomenti

Termini d' uso, cookies e privacy

Contatti

Cerca nel sito

 

 

Tutto sul matrimonio