Accesso all'inconscio

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Accesso all'inconscio

LA TECNICA DI ACCESSO ALL’INCONSCIO
Psicoterapia Intensiva Dinamica Breve di H. Davanloo
(I.S.T.D.P.)

LA STORIA

Ogni Psicoterapia dinamica ha come obiettivo principale l’accesso all’inconscio, attraverso la ricerca di quella che Freud chiamava "la Via Regia". La I.S.T.D.P. consente di individuare, sin dai primi incontri, elementi clinici che permettono al paziente ed al suo terapeuta di percorrere tale via e accedere rapidamente all’inconscio.
La I.S.T.D.P. è nata in Canada circa 40 anni fa come risultato del lavoro di studio e ricerca del Dr.Davanloo presso la MacGill University di Montreal. Come già scoperto da Freud, la Resistenza (che è forza inconscia) è il principale impedimento al cambiamento nonostante la volontà della persona, e determina il prolungamento delle terapie (Terapie interminabili), l’instaurarsi della Nevrosi da Transfert (la “Resistenza” delle resistenze) e l’insuccesso degli interventi psicoterapici.
L’I.S.T.D.P., con la ricerca attiva della resistenza e delle emozioni di transfert, evita questo ostacolo e mette il paziente nelle condizioni di familiarizzare con le sue difese e contrastarle.

VIDEOREGISTRAZIONE

Fondamentale è stato l’uso che Davanloo ha fatto della videoregistrazione. Mutuandone l’utilizzo che ne veniva fatto in neurochirurgia, D. ha iniziato negli anni ’60, per primo in area psicoterapica, a registrare tutte la prime interviste dei pazienti esterni che afferivano al Servizio che egli dirigeva, applicando interventi che riteneva utili per mobilizzare il sistema dinamico inconscio. Gli interventi si basavano sul metodo:
stimolo / risposta    =    intervento verbale del terapeuta  /  risposta del paziente
verificabili attraverso la revisione della videoregistrazione.
La tecnica psicoterapeutica che Davanloo ha elaborato sin dall’inizio è dunque:
dimostrabile             ►        replicabile       ►        trasferibile ad altri
avendo potuto dimostrare che la struttura psiconevrotica di ogni paziente è indipendente dalla razza, cultura e luogo di provenienza.
Inoltre la tecnica di videoregistrazione ha anche permesso di approfondire la Biologia della Emozioni sotto forma di manifestazioni espressive e somatiche che sono diventate un’importante supporto terapeutico.

 

ELEMENTI DI METAPSICOLOGIA DELLA I.S.T.D.P.

L'inconscio è costituito da emozioni reattive alla traumatizzazione del legame primario e da difese che hanno come scopo quello di non permettere l'accesso di queste emozioni alla zona cosciente. Il trauma può essere "scoperto", come la morte o l'allontanamento di un genitore, oppure "nascosto" come la conflittualità elevata o la violenza nella famiglia, aspetti caratteriali dei genitori come la tendenza eccessiva all'autorità o al controllo, l'indifferenza affettiva e il distacco emotivo. La traumatizzazione di questo importante legame affettivo nell'età infantile produce forte dolore, il "dolore del trauma" e la risposta a questo è rabbia intensa verso gli adulti responsabili del trauma. A causa dell'intensissimo dolore e della immaturità del sistema psichico nei primissimi anni di vita, questo impulso ha qualità violenta e omicida, per cui viene denominata "rabbia primitiva omicida". Tali impulsi violenti e omicidi verso una persona amata provocano il "dolore della colpa". L'intensità di questo dolore è estremamente elevata, e questo attiva forze, le “difese”, che hanno lo scopo di rendere la colpa non accessibile alla coscienza insieme alle altre emozioni disturbanti attivate dal trauma. Ma mantenere la colpa lontano dalla coscienza significa non poterla esperire né eliminarla, ma solo espiarla, producendo il graduale instaurarsi di comportamenti con funzione autosabotante e autodistruttiva. Per cui il bambino, nonostante il desiderio di vicinanza, all'interno del legame primario, sviluppa aspetti caratteriali finalizzati ad impedire la realizzazione di tale desiderio (“resistenza alla vicinanza emotiva”), come: l'oppositività, la sfida, la provocazione, la chiusura e il distacco emotivo. La colpa ed il bisogno di espiarla sono il centro della Resistenza e il motore delle sofferenze dello psiconevrotico, attraverso la formazione di disturbi caratteriali e di sintomi.
Diagramma per obiettivo 

L'obiettivo della terapia è "svuotare" l'inconscio dalla colpa attraverso l'effettiva esperienza di questa (vissuto emotivo e non cognitivo). Infatti nel momento in cui la colpa raggiunge la zona della coscienza si elimina la necessità di soffrire dello psiconevrotico.

LA TECNICA PSICOTERAPEUTICA DELLA I.S.T.D.P.

Nelle prime fasi la terapia evita l’utilizzo dell’interpretazione e tende esclusivamente ad attivare la sfera emotiva della persona.
Il paziente arriva in seduta con l’intenzione conscia di guarire, ma con una disposizione inconscia che ostacola la soddisfazione del desiderio di cura. Quando il terapeuta, sulla base del mandato cosciente del paziente indaga su i sentimenti profondi, questi si attivano nella direzione della relazione terapeutica, che è di per sé una relazione intima. Ma contemporaneamente, per evitarli, nel paziente si attivano le Difese, che divengono così Resistenza di Transfert. La mobilizzazione della Resistenza e di altri complessi sentimenti nel Transfert mobilizza l’Ansia Inconscia (ben diversa dall’Ansia Sintomo), col risultato che la resistenza si intensifica ulteriormente per ridurre l’Ansia e mantenere nell’inconscio i sentimenti profondi. In questa situazione di tensione intrapsichica e transferale, l’attivazione massiccia della Resistenza si accompagna al crescere di una forza dinamica nuova che Davanloo chiama Alleanza Terapeutica Inconscia la quale lavora insieme alla coppia terapeuta-paziente per raggiungere l’obbiettivo di liberarsi del sistema autosabotante (cioè della Resistenza) che sostiene la sofferenza.
Ciò crea una crisi intrapsichica, che è il meccanismo che permette l’accesso all’inconscio (Unlocking) e avviene quando l’Alleanza Terapeutica Inconscia supera e sconfigge la Resistenza L’Ansia immediatamente si azzera ed il paziente sperimenta direttamente dentro di sé le emozioni inconsce reattive ai traumi subiti: la rabbia omicida inconscia, come immagine interna, viene vissuta verso il Terapeuta grazie al lavoro nel transfert; ma presto il paziente identifica nel terapeuta le figure importanti e traumatizzanti della sua vita. Ciò dà luogo all'esperienza diretta dei sentimenti di Colpa e di Dolore inconsci, con i loro correlati fisiologici, e permette l’affiorare di ricordi remoti.

STRUMENTI DINAMICI UTILIZZATI

I parametri che il Terapeuta monitorizza continuamente sono
Difese/Resistenze
Vie di Scarico dell’Ansia Inconscia. Quest’ultima è diversa dall’Ansia-sintomo, che ha altri correlati neurofisiologici (tachicardia, iperpnea, tremore, sudorazione, difficoltà di concentrazione, sensazione di testa leggera).
DIFESE. Vengono da Davanloo distinte in:
1) difese tattiche di tipo ossessivo (intellettualizzazione, razionalizzazione, ruminazione, vaghezza, ritrattazione…) e caratteriali (passività, distacco emotivo, ostinazione, provocazione, sfida…).
2) difese maggiori: costituiscono la vera barriera verso l’affettività inconscia come la resistenza contro la vicinanza emotiva, l’isolamento e la rimozione istantanea. Questa implica il rivolgimento dell’impulso contro l’Io con conseguenze sintomatiche (depressione clinica, disturbi funzionali).
3) difese regressive: come lamentosità, piagnucolio, irascibilità, scarica emozionale (perdita del controllo emotivo), spesso collegate ad una bassa tolleranza all’ansia inconscia.
4) difese primitive: come proiezione, introiezione, identificazione proiettiva, collegate agli aspetti fragili del carattere
ANSIA INCONSCIA. E’ riconoscibile poiché segue i seguenti pattern di scarica:
1) la via somatica: l’ansia permea i muscoli striati e si manifesta come tensione muscolare che dalle mani si diffonde agli altri distretti corporei superiori e inferiori. E’ tipica dei pazienti con una buona tolleranza all’ansia inconscia.
2) la via viscerale: permea i muscoli lisci degli organi interni come tratto gastroenterico e bronchi, con difficoltà respiratorie, colon irritabile e altri disturbi somatici. Si tratta di pazienti con bassa tolleranza all’ansia inconscia, con rischi depressivi e funzionali
3) la via cognitivo percettiva: l’ansia interessa le funzioni cognitivo-percettive con fenomeni allucinatori e disturbi del pensiero. Interessa pazienti con difetti strutturali dell’Io e bassissima tolleranza all’ansia inconscia (pazienti “fragili”, come i pazienti psicotici). Sono gli unici che non possono accedere alla I.S.T.D.P.

VALUTAZIONI PSICODIAGNOSTICHE

L’attivazione della via somatica o di quella viscerale permette di inserire il paziente nello Spettro Psiconevrotico, costituito da un continuum che va da persone con struttura caratteriale fluida a persone con un’organizzazione degli impulsi e dei sentimenti inconsci via via più primitiva, con resistenze più elevate, disturbi somatici e caratteriali pervasivi e invalidanti. In questo ambito si collocano: i disturbi d’ansia, i disturbi funzionali, i disturbi depressivi maggiori non deliranti e le patologie caratteriali.
Questi parametri permettono inizialmente la valutazione psicodiagnostica dell’organizzazione caratteriale. La loro costante monitorizzazione nel corso della terapia permette anche di valutare l’andamento della seduta e del processo terapeutico, e conseguentemente di modulare le varianti tecniche più appropriate per accedere all'inconscio. Esso rappresenta il principale strumento operativo a disposizione, e quello che rende il processo sicuro: nessun intervento viene applicato alla cieca, ed ogni intervento deve dare la risposta prevista.

INDICAZIONI
La tecnica di Davanloo è applicabile a tutti i casi di Psiconevrosi, ai casi con sintomi e disturbi somatici (disturbi panici, ansia generalizzata, ansia sociale, fobie, disturbi ossessivo-compulsivi; somatizzazioni di qualsiasi genere, disturbi sessuali maschili e femminili…), ai disturbi dell’umore e a quelli caratteriali non psicotici. Non viene applicata alle Psicosi.

FASE DI WORKING THROUGH
Dopo l’apertura dell’inconscio e il passaggio di sentimenti e impulsi nei confronti del terapeuta, si avvia anche la risoluzione della psicopatologia della vita attuale e della vita passata attraverso la progressiva identificazione ed elaborazione dei relativi problemi affettivi (fase di working through).

 

Fonte: http://www.ordinepsicologiliguria.it/new/images/Formazione/tecnicadiaccesso.doc

Sito web da visitare: http://www.ordinepsicologiliguria.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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