Favole

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Favole

LE FAVOLE

 

La favola rappresenta per antonomasia il mondo della fantasia e dell’immaginazione. È un mondo nel quale muoversi liberamente, senza troppo interrogarsi su come sia possibile trasformarsi da sirena in donna o su come faccia il principe a trovare l’anello in fondo all’oceano.
Le immagini e i personaggi delle favole sono metafore, speciali portatori di un significato emotivo, più che scientifico. Ecco perché diventano terreno affascinante di esplorazione.
Perché questo mondo fatato è il mondo in cui il bambino vive normalmente?
I bambini non hanno ancora la capacità di astrazione tipica di un modo di pensare adulto. Essi sono perfettamente in grado di costruire delle catene associative per immagini, ma la loro mente è ancora poco adatta a elaborare concetti astratti e a collegarli tra di loro mediante nessi logici.
Ciò di cui ha bisogno il bambino è attribuire significato ai numerosi dati provenienti dal mondo e cerca di farlo chiedendo il perché delle cose e costruendosi una propria mappa di significati stabili.
Mentre le spiegazioni razionali sono completamente incomprensibili al bambino e lo lasciano senza vere risposte, le favole parlano dei perché e del significato di ciò che accade, rispondendo appieno al suo vero bisogno ed entrando nel suo mondo magico e primitivo con un linguaggio a lui comprensibile: la fantasia.
Il mondo del bambino è un mondo animato dove le piante, gli animali e le cose parlano e tutti si muovono secondo una logica e perseguendo un fine. È questo ciò che conta perché utile alla crescita e alla maturazione del bambino.
Ecco perché è così importante nutrire la relazione con i nostri bambini attraverso il racconto delle favole che, oltre ad essere un momento di intimità e calore, sono un’importante via d’accesso al mondo nel quale il bambino è immerso e gli forniscono significativi strumenti per affrontare e risolvere le proprie angosce.

 

Favole come strumento pedagogico
Le favole presentano i problemi e le soluzioni dei problemi. Nelle favole tutto finisce sempre bene, i bambini vincono sempre, il male viene sempre sconfitto mentre il bene trionfa. Il bambino ha bisogno di queste certezze positive per crescere sereno. Così, anche se il protagonista non riesce da solo a risolvere il problema entra in gioco un personaggio magico che lo toglie d’impiccio.
Il messaggio positivo della fiaba sta nel riconoscimento che i problemi esistono, ma si possono superare e quando non basta la sola capacità del protagonista c’è sempre un mago, una fatina, un amico ad aiutarlo.
È questo il motivo per cui i cattivi hanno un ruolo insostituibile. Se non ci fossero i cattivi da sconfiggere, i buoni non potrebbero trionfare.
Inoltre, le fiabe consentono di dare un volto alle mille paure dei bambini e indicano la via per superarle. È questo il motivo per cui vanno raccontate le favole di orchi e streghe. Il male nelle fiabe c’è ed è utile che ci sia, solo che non ha mai la meglio, poiché alla fine viene superato dal bene. È questo il vero messaggio rassicurante.
La fiabe, prima ancora di essere pedagogiche, aiutano il bambino a comprendere ciò che gli sta attorno e ciò che gli accade dentro, le emozioni e le vibrazioni che va provando. Le fiabe sono preziosi strumenti di mediazione tra la realtà e la vita psichica. La loro trama è fatta di fili sottilissimi che legano insieme la vita e il sogno, la storia culturale dell’uomo e l’inconscio collettivo, le figurazioni del mondo reale e i processi della psiche.
Il processo di crescita pone il bambino di fronte a una quantità enorme di problemi e di incognite a cui spesso non sa rispondere. Non è mai semplice né facile crescere, e i genitori lo sanno. Tuttavia, il fatto che un bambino provi insicurezza e ansia, paura e incertezze, non significa che abbia dei problemi, perché nel corso della crescita tutti provano timori di varia natura che sono assolutamente “normali”. Sono le cosiddette paure evolutive, cioè emozioni che si manifestano in ogni essere umano quando deve confrontarsi con la realtà. Le più frequenti sono quelle di essere abbandonato e di essere lasciato solo, la paura di non farcela o di non essere apprezzato a sufficienza e accettato dagli altri.
Ciò che aiuta i bambini sono i fatti piuttosto che le parole. Ovvero l’espressione dell’affetto, il senso di sicurezza e la garanzia della protezione del genitore. In breve, l’attenzione ai suoi bisogni psicologici e l’amore.
Tuttavia, alle volte, anche l’amore può non bastare, nel senso che il bambino ha bisogno di essere aiutato a trovare da sé risposte alle sue incertezze e preoccupazioni. Ha bisogno di non sentirsi solo davanti ai suoi pressanti interrogativi e ai suoi dubbi.
Le parole rassicuranti di un genitore servono, come per tranquillizzare servono le spiegazioni razionali, ma servono ancora di più quelle parole che vanno direttamente alla fantasia e utilizzano un linguaggio accessibile al bambino. E più è piccolo, più il suo mondo è fantastico e regolato da strumenti particolari e magici. Magica, infatti, è la sua concezione del mondo, perchè egli crede che le sue azioni e i suoi pensieri possano produrre eventi. Magico è il suo pensiero, perché crea e disfa a piacimento la realtà, modificandola. Egli stesso si sente un mago, nel senso che trasforma le cose, le fa comparire e scomparire come per incanto.
Per questo le fiabe sono popolate di maghi e streghe, fatine e folletti, principi e principesse, draghi e animali della foresta, incantesimi e magie. Esse parlano la lingua più familiare al bambino, quella della fantasia, e gli offrono l’occasione di un viaggio incantato e incantevole che lo aiuta a capire il mondo e le sue regole, la realtà delle cose che lo attorniano e il significato delle difficoltà. Il loro immutato valore sta nel fatto che narrano a diversi livelli della famiglia umana e delle relazioni che attraversano l’esistenza di un individuo dalla nascita alla morte.
Le fiabe, così, assolvono durante l’infanzia due compiti fondamentali: forniscono informazioni sulla realtà e allo stesso tempo risposte a quegli interrogativi che i bambini vanno ponendosi. Poi raccontano con metafore e simboli universali soprattutto la strada che un bambino sta percorrendo, gli ostacoli e le difficoltà che egli incontra o con cui dovrà confrontarsi.
Attraverso l’identificazione con l’eroe protagonista, il piccolo lettore prende contatto con le sue preoccupazioni e le sue paure, con le sue fatiche e i suoi sforzi. Ma scopre anche che le difficoltà e gli impedimenti fanno parte della vita e che, per quanto possano sembrare insormontabili, sono prove da affrontare per crescere.
La fiaba poi, con le sue soluzioni magiche, fa capire al bambino che si può uscire dal tunnel e che i passaggi difficili sono importanti per il processo di individuazione. Essa dà corpo alle sue paure, ansie e angosce rispetto al futuro che lo attende, ma non lascia mai nell’incertezza, non fa sprofondare nella palude della depressione. Anche quando spaventa, e alle volte spaventa davvero, offre prospettive e sentieri per uscire dalle crisi, soluzioni possibili per affrontare le difficoltà della vita. Offre consolazione e fiducia, speranza nella vita e nei sogni.
Con il suo famoso lieto fine, tranquillizza e rassicura, promette la possibilità della vittoria, consola e dà fiducia. E il bambino, per crescere, ha proprio bisogno di queste cose: sicurezza e consolazione.
Allora andar per fiabe non è un semplice passatempo per far addormentare i bambini. Li aiuta a diventare grandi, serve a guarire le preoccupazioni, fa crescere alimentando la fiducia e la creatività.

Con la testa fra le nuvole. Favole per bambini che pensano serenamente
Durante la crescita, è normale che il bambino provi insicurezze, ansie e paure: le più frequenti sono quelle di essere  abbandonato, di non farcela, di non essere amato o accettato dagli altri. Per aiutarlo a trovare risposte alle sue preoccupazioni e a non sentirsi solo davanti ai suoi interrogativi e dubbi, uno strumento utilissimo sono le fiabe, che forniscono informazioni sulla realtà raccontando, attraverso un linguaggio accessibile e che va direttamente alla fantasia, la strada che il bambino sta percorrendo e gli ostacoli che incontra o incontrerà.
Le favole sono state scritte proprio per aiutare i bambini a superare le loro paure e hanno come protagonisti dei cuccioli di animali che si trovano ad affrontare le difficoltà più comuni nel percorso evolutivo. Con le loro soluzioni magiche, queste fiabe fanno capire al bambino che i passaggi difficili sono importanti per “diventare grandi”, e offrono consolazione, fiducia e speranza nella vita e nei sogni.
Si tratta di esempi e di similitudini mediante i quali si chiarisce un argomento difficile avvicinandolo a un argomento più chiaro e più noto. La forma è quella della narrazione di un fatto immaginario ma facilmente riconducibile alla vita reale, con il quale si vuole spiegare un’idea, un concetto, una convinzione, e illustrare l’insegnamento che se ne può dare.
Il nostro modo di pensare ha una primaria influenza sul nostro modo di sentirci e di comportarci. E che quindi conviene stare molto attenti a non sbagliare troppo quando interpretiamo e giudichiamo le cose che ci accadono. E che quando sbagliamo, possiamo riflettere e correggere gli errori.
Cambiare pensiero, vedere le cose diversamente si rivela utile infatti per evitare o mitigare o cambiare emozioni negative come rabbia, colpa, ansia, depressione, vergogna e altro. L’obiettivo di queste favole è il cambiamento di pensieri, emozioni e comportamenti. Storie di orsetti, scimmiette, castorini e altri animali, che permettono al bambino di identificarsi con un personaggio di fantasia, e quindi di conoscere, capire e scoprire dei modi alternativi di vedere le cose e risolvere problemi. I protagonisti delle favole hanno un pensiero, un problema, un comportamento negativi o un’emozione disturbata. Durante lo svolgimento della storia vengono aiutati a cambiare idea e a mettere in atto emozioni o comportamenti alternativi, in vista di nuove soluzione.
Attraverso le favole il bambino impara a pensare, ad agire diversamente e a stare meglio a livello emotivo. Il messaggio centrale della favola viene quasi sempre colto dal bambino, con effetto sui suoi pensieri, sulle sue emozioni e sui suoi comportamenti.

 

 

Bibliografia

  • Maiolo G.(2000), L’occhio del genitore. L’attenzione ai bisogni psicologici dei figli, Erickson, Trento
  • Maiolo G. e Franchini G. (2003), Ciripò, Lilli, Rataplan e altri animali paurosi. Favole per aiutare i bambini a vincere le ansie più comuni, Erickson, Trento
  • Rebuffo M. (2005), 5 percorsi di crescita psicologica. Attività su: l’ascolto di sé, la consapevolezza, le emozioni, l’autostima e i propri limiti, Erickson, Trento
  • Sunderland M. (2004), Raccontare storie aiuta i bambini, Erickson, Trento
  • Verità R. (2000), Con la testa fra le nuvole. Favole per bambini che pensano serenamente, Erickson, Trento

 

 

Fonte: http://www.folignano1.org/wp-content/Progetti/www.pereducareunbambino.it/wp-content/uploads/2013/04/4.-FAVOLE.doc

Sito web da visitare: http://www.folignano1.org

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