Gestire le emozioni

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Gestire le emozioni

Scheda di approfondimento
GESTIONE DELLE EMOZIONI

 

  • Cosa si intende per gestione delle emozioni?

L’Emozione può essere definita un insieme di reazioni fisiche e psichiche come risposta ad uno stimolo esterno. Il provare un’emozione consiste nel verificarsi contemporaneo di alterazioni fisiologiche (es. aumento battito cardiaco, tensione muscolare, respirazione, sudorazione …), di aspetti comportamentali (gesticolare, alzare la voce…) e di pensieri correlati.
Le emozioni sono quindi strettamente collegate al corpo, sono “viscerali” e di “pancia”. Sentendo queste attivazioni fisiologiche la nostra mente comincia a pensare e a valutare, cercando una causa a queste modificazioni corporee.
Le principali emozioni di base sono la paura , la rabbia, la tristezza e la gioia.

Come si fa a dire che si sta provando una determinata emozione?

  • Paura: si avverte la sensazione di pericolo, qualcosa che ci minaccia valutata come superiore alle nostre forze.

La paura ci dice: scappa, fuggi.

  • Rabbia: ci sentiamo aggrediti o offesi. La sensazione di aver subito un torto. Mobilitiamo energia.

La rabbia ci dice: attacca, aggredisci.

  • Tristezza: sentiamo che qualcosa è andato perduto e non esiste più. L’energia prodotta rimane dentro di noi, ci blocca.

La tristezza ci dice di restare fermi e chiusi in noi stessi.
Se si ha la possibilità di buttarla fuori (pianto, sfogo,..) e di condividerla, ci si sente più leggeri.

  • Gioia: è l’emozione che si prova quando un desiderio o bisogno è stato soddisfatto, un problema risolto. 

La gioia ci dice di aprirci, ci fa saltare (di gioia!)

 

2.  Come riconoscere questa capacità?

    • Sa riconoscere le proprie emozioni?

É in contatto con le proprie e le altrui emozioni

    • Riesce ad esprimere ad altri il suo mondo emozionale?

Trova un modo per esprimere e/o condividere le emozioni

    • Come gestisce?

Sa ascoltare le proprie emozioni e attiva un processo di consapevolezza

 

Sequenze dei film di riferimento e cosa osservare:
Billy Elliot sequenza del “ballo sopra il tavolo”: Billy esprime la sua rabbia attraverso il corpo, nell’espressione del ballo.
Fucking Åmål − sequenza del padre che seduto sul divano vicino alla figlia le parla e cerca di consolarla e di sostenere la difficoltà della figlia raccontandole del suo “discreto successo” attuale e condividendo la tristezza, la noia e l’inquietudine della sua adolescenza. Si evidenzia il limite da parte dell'eccessiva razionalizzazione delle emozioni messa in atto dagli adulti, razionalizzazione non compresa da un’adolescente che non appare in grado di affrontare cognitivamente le inquietudini che vive.
Jimmy Grimble − sequenze dell’incontro con la vecchina che gli fa credere nelle scarpe da calcio magiche ed intervallo della partita finale: la magia e la presenza dell’adulto come “mezzi” nella gestione dell’emozione. Il messaggio è la complementarietà − e non l’alterità − tra dato emozionale e dato riflessivo.

Un ponte per Terabithia – sequenze in cui Jess è preso di mira da alcuni compagni di scuola bulli che continuano a spintonarlo e cercano di provocarlo, mentre una ragazza della terza classe lo chiama zappaterra e gli fa scherzi di cattivo gusto; Jess reagisce a queste situazioni con il silenzio ma riesce a rappresentare le emozioni che sente attraverso il disegno.  
Leslie invece appare più spigliata e comunicativa ed esprime le proprie emozioni anche attraverso il tema scritto dove libera ancor più la propria immaginazione, contaminando anche Jess con la forza della fantasia.
La classe – sequenza della situazione in classe: in seguito alla lettura della pagina conclusiva del diario di Anna Frank, l’insegnante invita i ragazzi a raccontare qualcosa di sé e dei propri sentimenti. I ragazzi dapprima titubanti e incerti, si lasciano coinvolgere nel confronto, esplorando la difficoltà di raccontare situazioni personali, legati in particolare alla vergogna.

 


3. Come favorire lo sviluppo di questa abilità sociale?

Si possono individuare 3 fasi importanti per lo sviluppo della “gestione delle emozioni”:
- la prima fase comprende l’imparare a riconoscere le emozioni dando loro un nome; questo significa prendere contatto con le proprie emozioni e diventarne consapevoli. Vuol dire sviluppare una particolare capacità di ascolto per quello che si sente, in modo da aver presente ciò che ci anima o si muove dentro. Indica inoltre la capacità di accettarle, di dare voce alle differenze e alle sfumature delle emozioni che si vivono.
- La fase successiva corrisponde alla comprensione delle emozioni che prevede il riconoscimento degli aspetti emotivi presenti in una certa situazione, le reazioni e i comportamenti emotivi propri e altrui e inoltre capire i pensieri irrazionali associati a quel momento.
- La terza fase è connessa alla consapevolezza e alla regolazione delle emozioni; partendo dal riconoscimento e dall’accettazione delle proprie e altrui emozioni, la consapevolezza può portare alla trasformazione delle emozioni e quindi ad una diversa gestione dei nostri atteggiamenti, delle relazioni e dei conflitti interpersonali.

4. Perché utilizzarla?

La gestione delle emozioni favorisce la capacità di entrare in contatto con il mondo interno proprio ed altrui, attiva la possibilità di cambiamento e facilita la condivisione e la relazione con l’altro in modo più autentico.

 

Fonte: http://www.apandap.org/apandap/wp-content/uploads/2015/12/7.6-Gestione-delle-emozioni.doc

Sito web da visitare: http://www.apandap.org

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