Riassunto psicologia dello sviluppo

Riassunto psicologia dello sviluppo

 

 

 

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Riassunto psicologia dello sviluppo

 

Riassunto libro Psicologia dello sviluppo

 

Cap. 2 Metodi di ricerca in psicologia dello sviluppo:

1. Esperimenti o quasi esperimenti(Metodo sperimentale);2. Ricerche   correlazionali

;3.Osservazione; 4. Colloquio clinico o di tipo Piagetiano. 5.Indagini attraverso interviste o questionari.

 

  • METODO SPERIMENTALE:Caratteristica di questo metodo è che lo sperimentatore non si limita ad osservare i fenomeni ma organizza attivamente le situazioni cercando di controllarle il più possibile. A base del metodo sperimentale vi sono le IPOTESI DA VERIFICARE. Vengono scelti più soggetti aventi delle specifiche caratteristiche e vengono loro proposti gli stimoli previsti nel “disegno  sperimentale”. Lo sperimentatore modifica alcune VARIABILI dette VARIABILI INDIPENDENTI per valutare se ciò produce effetti sulle VARIABILI DIPENDENTI. Inoltre il gruppo dei soggetti viene diviso in GRUPPO SPERIMENTALE e GRUPPO DI CONTROLLO. Soltanto al gruppo SPERIMENTALE viene proposta una certa situazione. E’ difficile che i due gruppi siano perfettamente equivalenti e gli esperimenti puri in questo settore non possono esistere perché possono intervenire innumerevoli variabili che non permettono di controllare perfettamente “il gioco”,per questo si parla di quasi esperimenti.

 

-esperimento pag. 44 numero 2.

 

  • RICERCHE CORRELAZIONALI:Nelle ricerche sperimentali si cerca di comprendere quale sia il rapporto causa-effetto tra variabile indipendente e variabile dipendente. Non sempre ciò è possibile. Si ci interroga quindi sul nesso tra le due variabili ovvero:qual è il nesso tra la lettura ad alta voce ed una buona comprensione del  testo letto? Ricerche di questo tipo sono dette Ricerche Correlazionali in quanto si basano sull’uso DEL COEFFICIENTE DI CORRELAZIONE: FATTORE CHE INSIEME AD ALTRI CONCORRE AL VERIFICARSI DI UN EVENTO.

Il termine “correlazione” viene utilizzato sia per indicare un certo tipo di ricerche che per riferirsi ad un metodo statistico di analisi dei dati.

 

  • OSSERVAZIONE: Piaget utilizza questo metodo per studiare lo sviluppo dell’intelligenza durante i primi anni di vita. L’osservazione è “quasi sperimentale”perché è preceduta dalla formulazione di ipotesi per far sì che grazie all’osservazione tali ipotesi possano essere convalidate o smentite. Questo metodo è molto importante per studiare lo sviluppo nei bambini molto piccoli,per quanto riguarda lo studio dello sviluppo sociale del bambino l’osservazione deve permettere l’ANALISI SEQUENZIALE DELLE SITUAZIONI INTERATTIVE. Necessari sono i MICROLIVELLI DI ANALISI. Per studiare lo sviluppo cognitivo di bambini nei primi mesi di prima vengono descritte 3 tecniche: 2 rientrano nel paradigma ABITUAZIONE-DISABITUAZIONE ed 1 è relativa all’ascolto o allo sguardo preferenziale.

Per quanto riguarda il Paradigma di ABITUAZIONE-DISABITUAZIONE all’infante vengono proposti una serie di stimoli fin quando si osserva che la sua attenzione inizia a scemare. Viene quindi proposta una nuova serie di stimoli. Se  l’infante mostra attenzione osservando lo stimolo per un tempo più lungo si può concludere che questo è stato recepito come uno stimolo differente dal procedente. L’interesse si misura con la maggiore intensità della succhiata o dell’intensità dello sguardo.

Per quanto riguarda il paradigma dell’ascolto o sguardo preferenziale si presentano contemporaneamente all’infante due configurazioni stimolo e si misura quale egli preferisce guardare.

L’osservazione così detta “partecipante” si pone in un continuum tra osservazione e sperimentazione vera e proprio perché lo sperimentatore con i suoi interventi modifica attivamente la situazione. Studi di questo genere sono stati effettuati da White che nel 1940 studia di “Corner Boys” e da Lewin e Lippit che fecero varie


ricerche sugli effetti che producevano leaders con diversi tipi di condotte sui membri dei gruppi  che dirigevano.

 

  • COLLOQUIO CLINICO E-O CRITICO DI TIPO PIAGETIANO: Nel 1920 Piaget inizia le sue ricerche sullo sviluppo psicologico dei bambino. Prima di P. altri studiosi avevano affrontato  questi          studi         con                metodi   di    osservazione longitudinale(diari),interpretazioni dei disegni, eccetera… Dalle critiche dei vari metodi nasce da Piaget il COLLOQUIO CLINICO o intervista di tipo Piagetiano(condotta con metodi particolarmente flessibili).

Il METODO DEI REATTIVI(Piaget si riferisci alle Interviste strutturate in modo molto rigido)consiste nel sottoporre il fanciullo a prove che soddisfino due condizioni: 1

.DOMANDE UGUALI PER TUTTI I FANCIULLI. 2 .LE RISPOSTE VENIVANO ANNOTATE SU  UNA  TABELLA  PER  POI  ESSERE  CONFRONTATE  SIA  QUALITATIVAMENTE  CHE

QUANTITATIVAMENTE. Difetti di tale metodo: 1. le statistiche fornivano spesso dati ininfluenti 2. la rigidità delle domande falsava o rischiava di falsare l’orientamento mentale dei fanciulli.

AL CONTRARIO il metodo proposto da Piaget si caratterizza per la particolare flessibilità con cui viene condotta l’intervista. Prima regola da seguire: partire dalle domande spontanee del bambino per ricavare il tema più adeguato per iniziare e condurre l’intervista. 2 finalità apparentemente opposte da raggiungere:1 prendere spunto dalle affermazioni del bambino per condurlo verso particolari argomenti che avvalorino o smentiscano le ipotesi iniziali;2 Lasciare che il bambino parli il più spontaneamente possibile.

PIAGET DISTINGUE 5 DIVERSI TIPI DI RISPOSTE DA PARTE DEL BAMBINO:

 

  • “LA RISPOSTA “PURCHESSIA”:Se la domanda posta annoia il bambino questo risponde a caso.
  • “LA RISPOSTA FABULATA”: Il bambino senza riflettere risponde inventando una storia
  • *“LA CREDENZA SUGGERITA”: La credenza è suggestiva quando il bambino o si sforza di rispondere ma la domanda è suggestiva o tenta di rispondere senza far appello alla riflessione per far contento l’interlocutore.
  • “LA CREDENZA PROVOCATA”: La credenze è provocata quando il bambino risponde con riflessione cercando la risposta nel proprio intimo senza suggerimenti esterni ma la domanda è nuova per lui.
  • “LA CREDENZA SPONTANEA”: il bambino non ha bisogno di riflettere e risponde prontamente in quanto la risposta è già formulata e formulabile.

 

Facilmente individuabili dal ricercatore esperto la purchessia e la tabulata. *Più difficile invece riconoscere la CREDENZA SUGGERITA. Ci sono 2 tipi di suggestioni: 1- suggestione per mezzo della parola che si elimina formulando la domanda con un linguaggio infantile che il bambino conosce. 2 -suggestione per perseveranza che si elimina variando la formulazione delle domande cosicché il bambino non fornisca sempre le stesse risposte.

 

Piaget individua 5 CRITERI per distinguere i vari tipi di credenza con sicurezza e comprendere quali di esse sono stati assimilati dal fanciullo e non sono frutto di apprendimento imitativo:

 

1.”UNIFORMITA’ DELLA RISPOSTA”: di un gruppo di fanciulli della stessa età mentale

2.”NUOVI ELEMENTI DI CONFERMA”:man mano che la credenza del fanciullo si evolve compaiono nuovi elementi che suffragano la credenza.

3.”MEDIAZIONI”:se la credenza è vera non si estinguerò in modo brusco. 4.”RESISTENZA ALLA SUGGESTIONE”:la credenza presenta una struttura mentale resistente alla suggestione

5.”GENERALIZZAZIONE”:la credenza agirà anche su una serie di rappresentazioni vicine.

 

 

  • INDAGINI ATTRAVERSO INTERVISTE O QUESTIONARI.

 

Vi sono diversi modi di formazione di un Campione(parte dell’universo della popolazione scelta a seconda criteri specifici alla quale si vuole somministrare l’intervista).Campione Casuale:è formato da soggetti scelti a caso (es. tramite


estrazione).Campione Casuale Stratificato: l’estrazione è parzialmente guidata ovvero si scelgono soggetti appartenenti ad un medesimo gruppo(es. per regioni) Campione Sistematico: avendo l’elenco dei soggetti di una data popolazione se ne sceglie 1 ogni 10.

 

Il Questionario può essere preparato chiedendo di scegliere:

    • Una risposta tra 2 alternative  Es: A    B
    • Una risposta tra più alternative che si escludono automaticamente (es: Guarda la tv: A- da 0 a 1 ora al giorno –B- da 1 a 3 ore al giorno –C- più di 3 ore al giorno.
    • Tra più alternative (es: il soggetto è invitato a indicare i suoi hobby tra quelli elencati sul questionario).
    • Tra più alternative indicando anche una graduatoria.
    • Una risposta libera.

 

-LA SCALA PER LA MISURA DEGLI ATTEGGIAMENTI-

 

Thurstone per misurare gli atteggiamenti ad esempio nei confronti della religione o della guerra ha costruito varie scale. Esse sono costituite da una serie di voci (item).A ciascuna voce viene assegnata una valutazione espressa da giudici. Sulla base di queste valutazioni la scala viene costruita lungo una serie di 11 punti. Gli item venivano scelti da Thurstone da una lista molto più ampia(es.45 su 130).Inoltre egli ordinava le affermazioni scelte dalla più sfavorevole alla più favorevole.

Attualmente molte scale per la valutazione degli atteggiamenti vengono costruite secondo le indicazioni di Likert( che non richiedono giudici).Queste scale raccolgono molte informazioni relative all’atteggiamento che si vuole valutare esse devono rispecchiare le opinioni delle persone alle quali verrà proposto il questionario. Le affermazioni scelte devono non essere ambigue e comprensibili.

La scala costituita da tali items viene poi somministrata ad un campione rappresentativo della popolazione. Vi sono 2 metodi analisi degli items: 1 basato sul confronto fra i giudizi espressi dai soggetti che hanno il punteggio totale più alto e quelli espressi dai soggetti che hanno il punteggio totale più basso.Si scelgono solo gli items che distinguono meglio questi due gruppi di soggetti. 2 l’altro è basato sul confronto dei coefficienti di correlazione tra i singoli items e il punteggio totale;si eliminano gli item che hanno i coefficienti di correlazione minori. Si misurano quindi la Fedeltà e la Validità della scala(una scala è fedele se in più somministrazioni in tempi diversi essa da sempre gli stessi risultati;è valida quando misura ciò che effettivamente si intende misurare).Questa scala viene poi presentata al soggetto il quale si dirà d’accordo,indeciso,contrario e lo stesso soggetto viene collocato in una certa posizione lungo un continuum a seconda del punteggio conseguito. Tra le prime scale tipo Likert  vi sono quelle costruite per rilevare atteggiamenti riguardante

 

 

 

Infanzia

 

Cap. 3 Accrescimento Somatico e Sviluppo Motorio. Sviluppo Prenatale.

Concepimento:unione dell’ovulo femminile con lo spermatozoo maschile. Periodo Germinale: Prime tre settimane dal concepimento.

Lo zigote monocellulare scende lungo le tube di Falloppio e moltiplica le sue dimensioni fino a diventare un organismo con più di 100 cellule.Avviene così una divisione:le cellule esterne costituiranno la placenta,quelle interne danno luogo all’organismo che diventerà un embrione.Al 10 giorno avviene un impianto nella parete uterina che ne permette il nutrimento.

Periodo Embrionale :è il periodo che và dalla 4°all’8°settimana. Iniziano a formarsi tutti gli organi,il cuore comincia a battere e i tratti del viso sono già formati.

Periodo Fetale: Dall’8°settimana fino alla nascita.

Al 3°mese: si sviluppano i muscoli,le ossa iniziano a sostituire la cartilagine e gli organi sessuali completano la loro formazione.Alla fine del 3°mese il feto muove gran parte del corpo,si succhia il pollice e scalcia.


Dal 4° al 6°mese: si formano le unghia ed i capelli,il cervello inizia a funzionare sviluppandosi ulteriormente.

Dal 6°al 9°mese: L’apparato respiratorio si potenzia sempre di più e le dimensioni del feto aumentano notevolmente.

Al 9°mese si ha stasi nella crescita.

 

La nascita non prematura avviene al 266°giorno dal concepimento. Accrescimento somatico e sviluppo motorio nei primi 3 anni di vita.

Con il termine “accrescimento somatico”ci si riferisce all’insieme di modificazioni morfologiche e fisico-chimiche che caratterizzano lo sviluppo dalla cellula uovo al massimo sviluppo del corpo(circa 1/3 del periodo di vita)

Dal 1° al 6°mese di gravidanza si ha un incremento molto veloce di circa 1,8 mm al giorno. Per quanto riguarda il peso duranti i primi due mesi di vita il peso raddoppia notevolmente(all’inizio ogni 3 giorni e alla fine ogni 10).Successivamente ogni 15 giorni,25,60,ecc…Dopo la nascita si ha il raddoppio del peso ogni 6 mesi circa nel primo anno e poi ogni 7 anni fino all’arresto dell’accrescimento ponderale.

 

Alla nascita il neonato pesa in media 3.400 kg ed è lungo circa 50 cm.

    • La testa è lunga circa 12-13 cm.
    • La circonferenza cranica circa 35cm
    • La circonferenza toracica circa 33 cm.
    • Le estremità sono circa il 60% più lunghe del tronco.

 

Questi rapporti con la crescita si modificheranno notevolmente. La statura nel 1°anno aumenta notevolmente (fino a 70cm).

Al 1° anno i bambini tendono a pesare circa 10 kg e dal 2° anno il ritmo di crescita è minore:2-3 kg l’anno.

Organi interni,muscoli e segmenti scheletrici seguono la crescita della statura. Organi riproduttivi,tessuti linfatici,cranio e cervello e cassa toracica seguono invece ritmi diversi.

 

 

Accrescimento Somatico e Sviluppo Motorio dai 3 ai 6 anni.

 

Per quanto riguarda il peso e la statura dai 3 ai 6 anni l’accrescimento è costante. Per quanto riguarda lo Sviluppo Motorio alcune attività richiedono un progresso sul piano dello sviluppo cognitivo,ad esempio:

    • Riconoscere le principali parti del corpo su se stesso e sugli altri
    • Comporre per la prima volta un puzzle raffigurante una figura umana Altre attività richiedono una buona competenza linguistica,ad esempio:
    • Distinguere la destra dalla sinistra
    • Denominare le principali parti del corpo

 

 

Accrescimento Somatico e Sviluppo Motorio nell’età della scuola primaria.

 

Relativamente all’altezza l’accrescimento durante la fanciullezza è costante ed il ragazzo a 11-13 anni sarà alto circa 1.50 cm

Relativamente al peso con 2-3 kg l’anno a 11-13 anni il ragazzo pesa più di 40 kg. Relativamente al piano motorio non vi sono grandi differenze tra maschi e femmine ne non che il maschio ha più forza nell’avambraccio,la femmina una maggiore flessibili generale.

La coordinazione motoria può essere temporaneamente persa durante i primi anni dello sviluppo puberale.

Cap. 4 Lo sviluppo Percettivo

 

Problemi metodologici nello studio dello sviluppo percettivo nei primi mesi di vita.

 

FANTZ si è servito della camera di osservazione per studiare la percezione della luminosità,della grandezza e della forma nei neonati.

Ponendo un oggetto di un colore(es.blu) a destra del bambino ed uno(rs.rosso) alla sua  sinistra Fantz  grazie  ad  un  registratore  ha voluto  studiare  le  preferenze del


bambino. Se guarda per metà del tempo il primo oggetto e per metà il secondo quindi se ne deduce che il bambino non ha alcuna preferenza.Se il bambino osserva per più tempo un oggetto invece significa che discrimina.Se i 2 oggetti come nell’esempio precedente differiscono anche solo per il colore il bambino coglie tale differenza.

BOWER invece s’interessa alla costanza di grandezza utilizzando la Tecnica del Condizionamento. Egli insegnò a bambini di 8 settimane circa a girare la testa ogni volta che egli mostrava loro una foto di un cubo di 28 cm posto ad 1  metro di distanza da loro. Avvenuto il condizionamento egli presentò un cubo di 28 cm posto a

3 metri di distanza e una di 84 cm posto a 3 metri. I bambini reagiscono alla  costanza di grandezza.

 

 

La percezione visiva.

 

A causa dell’immaturità delle reti neurali che presiedono alla percezione visiva i neonati alla nascita mettono a fuoco rapidamente gli oggetti che si trovano da 10 a 75 cm di distanza. A 6 mesi circa la vista è ottimale. Per quanto riguarda il colore i bambini sin dalla nascita discriminano moltissime varietà di colori e percepiscono il movimento.

Relativamente alle forme gli esperimenti di FANTZ confermano che i lattanti sia dalla nascita discriminano le forme distinguendo una forma con strisce orizzontali da una con i cerchi concentrici,una scacchiera da 36 quadrati da una di 64.

Già nel 2° mese di vita i lattanti percepiscono la costanza di grandezza come gli esperimenti di BOWER ci confermano.BRUNER dimostra che già da molto piccoli i lattanti si comportano in modo da evitare il contatto con oggetti che si avvicinano a loro e percepiscono la tridimensionalità. L’esperimento di Gibson e Walk conferma tali ipotesi.( esperimento a pag.80)

I bambini privilegiano il volto umano in quanto esso è simmetrico,complesso e dotato di una certa luminosità. Inoltre esso è preferito in quanto stimolo polisensoriale dato che non coinvolge soltanto la percezione visiva ma anche quella uditiva,tattile e termica.

 

 

La percezione uditiva,gustativa,olfattiva,superficiale e cinestetica nei primi mesi di vita.

 

I bambini sin dalla nascita discriminano la voce materna da qualsiasi altra voce avendola udita sin da prima di nascere. La discriminazione è percepita dal ritmo di suzione. Stessa cosa riguardo alla percezione uditiva ,ovviamente crescendo questa migliora e il bambino è in grado di percepire anche i suoni a bassa frequenza. Per quanto riguarda il gusto e l’odorato la loro percezione è buona sin dalla nascita: i lattanti sono in grado di percepire il dolce,l’amaro e l’acido e anche per le capacità olfattive i risultati sono sorprendenti dato che da alcuni esperimenti si è notato che già dalla nascita i bambini discriminano il latte materno da altro latte. Anche la capacità cinestetica è ben sviluppata e fortunatamente le reazioni a situazioni di disequilibrio sono meno accentuate di quelle dell’adulto.

 

 

Il Sincretismo Percettivo Infantile


Cap.5 Lo Sviluppo della Memoria

 

Molti studi confermano che il bambino sia in grado di apprendere e di percepire  molto precocemente(già durante il periodo fetale).Apprendimento e Memoria sono connessi. L’esperimento di Bower sulla costanza di grandezza ci conferma che già a 2 mesi sono presenti forme sia di memorizzazione che di apprendimento.

  • Dai 4 ai 7 mesi si ha lo sviluppo cruciale della memoria .
  • Già a 7-8 mesi il bambino differenzia il volto di una persona conosciuta da quelle a lui sconosciute sulla base delle tracce mnesiche(uditive e visive)contenute nella memoria a lungo termine.
  • A 10-12 mesi(1 anno circa)il bambino compie atti di intelligenza che  richiedono intenzionalità come il coordinamento tra mezzi e fini. Ciò è reso possibile da una memoria a breve termine abbastanza capiente ed una memoria di lavoro non primitiva.
  • Dai 12 ai 18 mesi circa(da 1 anno ad 1anno e½)inizia la fase della sperimentazione in cui il bambino butta oggetti nell’acqua per vedere se galleggiano o a terra per sentirne il rumore.
  • Dai 18 mesi in poi inizia l’uso del pensiero simbolico,ciò implica una memoria a lungo termine in grado di contenere immagini ed informazioni, ma anche un uso della memoria di lavoro che permette di utilizzare le informazioni in una situazione problematica cioè per raggiungere un obiettivo per mezzo di azioni( es. il bambino deve raggiungere una palla che è sopra un armadio quindi và nell’altra stanza per prendere un bastone e lo utilizza per recuperare il pallone).
  • Dai 3 anni in poi i bambini sono in grado di utilizzare strategie esterne particolari per favorire la memorizzazione(es. i bambini ai quali viene chiesto di ricordare sotto quale tazza fosse posizionato un certo oggetto usano indicarla con il dito per ricordarne la posizione)

 

Negli anni della scuola materna e di quella elementare

 

Per quanto riguarda i registri sensoriali(memoria a breve termine e memoria a lungo termine)non si registrano grandi differenze fra adulti e bambini. L’unica differenza tra l’adulto e il bambino sta nel processo di maturazione della memoria che nei bambini avviene non prima dei 7 anni. Grazie a tale maturazione la memoria di  lavoro acquisterebbe la capacità tipica dell’adulto. La differenza tra bambino ed adulto sta proprio nell’utilizzo di strategie di memorizzazione che nei bambini sono meno impiegate(Motivi Funzionali e non Strutturali). L’uso delle strategie come l’organizzazione e la reiterazione permetterebbe alla memoria di lavoro di contenere contemporaneamente nel suo magazzino più informazioni per pochi secondi.

Per quanto riguarda la Reiterazione (strategia interna che favorisce la memorizzazione) essa è utilizzata spontaneamente dai bambini a partire dai 7 anni ma le ricerche indicano che già prima dei 7 anni i bambini conoscono questa strategia. Secondo Flavell vi è un periodo in cui i bambini non conoscono tale strategia,uno in cui possono utilizzarla saltuariamente o su invito e un altro in cui la reiterazione è utilizzata spontaneamente(dai 7 anni in poi).

Inoltre per i bambini la memorizzazione avviene spontaneamente e per questo a 5 anni i bambini non utilizzano strategie come la reiterazione per favorirla ma se invitati a farlo ottengono risultati non molto differenti da quelli di età superiore.

L’uso dell’Organizzazione avviene verso i 9 10 anni permettendo di organizzare i vari item in cluster(unità più grandi).Questa strategia permette alla memoria di lavoro di contenere nello stesso momento più informazioni,infatti è ben diverso memorizzare le cifre 2,0,0,5 e ricordare 2005.

 

  • I bambini più piccoli(6-7 anni)tendono a formare Raggruppamenti Sintagmatici(es. mangiare,dolce)o Complementari(es. cielo,azzurro).
  • I bambini più grandi invece tendono a formare Raggruppamenti Paradigmatici(es. cane,gallina,topo,elefante:tutti animali)

 

 

I bambini più piccoli preferiscono l’organizzazione di tipo epiosodica rispetto a quella semantica. Nelson afferma che i bambini sin da piccoli utilizzano degli schemi  di  rappresentazione   di  ciò  che   conoscono  -ci   riferiamo   al    termine


“schema”come ad una struttura cognitiva che collega oggetti,persone e cose nello spazio e nel tempo creando fatti ed eventi,come fosse un gioco.

Questi tipi di rappresentazioni mentali favoriscono il passaggio dalla memoria episodica a quella semantica,ovvero il bambino diventa capace di creare dei concetti.

Altra differenza tra adulti e bambini sta nel fatto che i bambini privilegiano la memorizzazione iconica,gli adulti quella verbale.

Sintesi:

  • i bambini di scuola materna preferiscono i raggruppamenti Sintagmatici(mangiare,dolce); i bambini di scuola primaria i Raggruppamenti Paradigmatici.
  • Con il passare dell’età vi è la preferenza della memorizzazione basata sul codice verbale rispetto a quella iconica.
  • Solo a partire dai 6-7 anni il bambino utilizza spontaneamente la strategia della Reiterazione.
  • A partire dai 9-10 anni si ha l’utilizzo spontaneo dell’Organizzazione.

 

 

 

Cap.6   Lo Sviluppo Cognitivo:

Contributi di Orientamento Piagetiano

 

 

Le ricerche di Piaget si sono rivolte soprattutto alla psicologia dell’età evolutiva e in particolare allo sviluppo dell’intelligenza. Egli individua 4 fasi dell’intelligenza:l’intelligenza senso-motoria,il pensiero simbolico a livello pre- concettuale e intuitivo,il pensiero operatorio concreto e il pensiero operatorio formale.

Inoltre Piaget afferma che il bambino attraversa una serie di fasi evolutive  diverse tra loro sia qualitativamente che quantitativamente.

 

Dall’intelligenza senso-motoria al pensiero simbolico.

 

Dalla nascita alla comparsa del pensiero simbolico(18 mesi in poi)il bambino attraversa 6 fasi evolutive o stadi. Le prime 3(fino a 8-10mesi) sono caratterizzate dal perfezionamento dei riflessi e da azioni sul reale non ancora caratterizzate dall’uso dell’intelligenza vera e propria(si parla di intelligenza senso-motoria).Nella 4° e la 5°(fino ai 18 mesi circa) l’so dell’intenzionalità nel coordinare tra loro mezzi e fini permette comportamenti di intelligenza senso-motoria. Nella 6° fase(dai 18 mesi in poi)il bambino supera un agire puramente senso-motorio per compiere atti d’intelligenza guidati dal pensiero.

 

1°PERIODO:Periodo Senso-Motorio Comprende 6 stadi

 

  • 1° STADIO- 0-1 mese-: Esercizio dei Riflessi.

L’adattamento all’ambiente si basa sul perfezionamento dei comportamenti riflessi quali la suzione,la fonazione,ecc..

Il neonato piange come reazione a qualcosa spiacevole per lui,succhia il pollice o l’angolo del cuscino.

  • 2° STADIO- 1-3 mesi-: Reazione Circolare Primaria

Dal 2° mese compaiono le prime abitudini. Il bambino porta correttamente il pollice alla bocca e coordina 2 schemi di azione tra loro( es. prende un oggetto e lo porta in bocca). Piaget chiama questi tipi di adattamenti acquisiti “REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE” (circolari per la tendenza alla ripetizione dopo la percezione del risultato). Esse consistono in semplici movimenti che coinvolgono uno o più organi. La conoscenza del mondo fisico è ancora primordiale e ciò che scompare dal campo percettivo viene subito dimenticato,cessa di esistere.

  • 3°STADIO- 3-8mesi -:Reazione Circolare Secondaria

Dal 3°mese circa il bambino tende a compiere azioni che producono risultati”interessanti” nell’ambiente esterno. Piaget chiama questi comportamenti centrati sull’esterno REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE( es. il bambino tende a scuotere le coperte muovendo le gambe).Con il passare del tempo le reazioni circolari secondarie diventano sempre più complesse ed il bambino è in grado    di


prendere un biscotto,portarlo alla bocca,romperlo e prenderne in più pezzi ma  non si tratta di azioni basate sull’uso dell’intelligenza propriamente detta perché  il coordinamento mezzo-fini sarà scoperto dal bambino a posteriori.

  • 4°STADIO- 8-12 mesi- Coordinazione degli schemi d’azione acquisiti e il loro impiego in situazioni nuove

A 10 mesi circa si può parlare di intenzionalità completa. A questa età il bambino esplora il mondo esterno:morde,getta per terra,sbatte gli oggetti tra loro. Si può parlare adesso,secondo Piaget,di atti di intelligenza caratterizzati dalla risoluzione di problemi con i coordinamento intenzionale di mezzi e fini. Si parla sempre però di intelligenza senso-motoria in quanto non vengono ancora utilizzate azioni e  immagini mentali. A partire dagli 8 mesi il bambino inizia a cercare oggetti anche se questi spariscono dalla sua vista.

  • 5°STADIO- 12-18 mesi: Reazioni Circolari Terziarie

Il bambino perfeziona sempre di più gli atti guidati da un’intelligenza senso motoria,riesce infatti a prendere il pallone che sta su un armadio grazie all’uso di un bastone. Utilizza la possibilità di camminare per esplorare il mondo che lo circonda  ed utilizza tutto ciò che trova. Piaget denomina “REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE”tutte quelle azioni che vengono compiute non tanto per ottenere risultati all’esterno quanto per comprendere le regole sottostanti agli effetti del proprio agire(es. in presenza di una vasca piena d’acqua il bambino proverà a gettare degli oggetti per vedere se questi galleggiano o meno).

  • 6°STADIO – 18 mesi in poi-:Invenzioni di Mezzi Nuovi mediante combinazione mentale.

Il 6°stadio del periodo senso-motorio coincide con l’utilizzo del pensiero simbolico,ciò permette al bambino di utilizzare rappresentazioni di oggetti non presenti e di azioni non compiute( es. per fare entrare una collanina in una scatola di dimensioni ridotte il bambino prima di infilarla l’appallottola e poi la ripone nella scatolina).Inoltre il bambino è in grado di imitare un’azione avvenuta anche ore prima(Imitazione Differita)e di giocare “facendo finta”che gli oggetti che ha a disposizione siano altri da quello che in realtà sono(Gioco Simbolico),Per quanto riguarda le nozioni spaziali il bambino è in grado di ritornare da solo in un posto in cui era già stato. Notevoli progressi anche per quanto riguarda le nozioni temporali.

 

2°PERIODO: Periodo del Pensiero Pre-Operatorio. Si divide in due fasi:Fase Pre- Concettuale(2-4anni) e Fase Intuitiva(4-7 anni)

 

Fase Pre-concettuale(2-4 anni):E’ un periodo animato da un forte egocentrismo. Il bambino è convinto di essere compreso anche senza esprimere i propri bisogni. Il linguaggio è molto importante in quanto il bambino inizia ad associare le parole ad oggetti. Il gioco occupa gran parte della giornata e l’imitazione delle persone vicine è molto intensa,inoltre,il bambino impara a comportarsi come gli adulti vogliono ma non ha ancora acquisito il concetto di “obbedienza”. Non è in grado di distinguere una classe di oggetti da un singolo oggetto(es. se vede un gruppo di lumache il  bimbo è convinto che si tratti sempre di un unico animale e non ti tanti animali della stessa specie).Il suo ragionamento non è né Deduttivo(dal generale al particolare)né Induttivo(dal particolare al generale)ma Trasduttivo(dal particolare al particolare) es. : se il bambino ha paura di un insetto perché l’ha punto è molto facile che abbia paura di molti altri insetti anche se questi non lo hanno mai punto.

 

Fase Intuitiva(4-7 anni):Inizia la socializzazione e la partecipazione attiva alla vita sociale.Il bambino entrando a scuola sperimenta l’esistenza di altre figure d’autorità oltre ai genitori e inizia a rivedere le conoscenze precedentemente acquisite tramite processi di Generalizzazione ovvero le conoscenze possedute riguardo una specifica situazione vengono trasferite a quelle situazioni che possono essere classificate nella stessa categoria. La sua comprensione degli eventi è ancora primitiva in quanto il bambino non è in grado di comprendere contemporaneamente gli aspetti salienti di una situazione. La peculiarità del pensiero nella fase Pre-Concettuale è la sua Irreversibilità ovvero l’incapacità di considerare una serie di operazioni inverse che possono reinstaurare la situazione originaria.

 

3°PERIODO: Periodo del Pensiero Operatorio Concreto(7-11 anni).


Fase delle operazioni concrete: il bambino passa dalla fase del pensiero trasduttivo(dal particolare al particolare)tipico della fase pre-concettuale ad una pensiero Induttivo(dal Particolare al Generale),è capace di raggiungere un punto anche da due vie diverse e di comprendere che un’azione rimane tale anche se ripetuta più volte. Durante questa fase il bambino getta le basi del Pensiero Logico che caratterizza la prossima fase,quella operatoria formale e coincide con l’ultimo stadio dello sviluppo intellettuale.

 

Differenze tra Periodo del Pensiero Pre-Concettuale e Periodo del Pensiero Operatorio Concreto:

  • Per quanto riguarda il problema della Conservazione il bambino comprende che le quantità restano invariate malgrado le trasformazioni colte tramite la percezione(cosa che nella fase precedente non era in grado di fare)
  • Il bambino comprende le operazioni inverse(Cosa che nella fase precedente non era in grado di fare)
  • Il bambino ha sviluppato correttamente le nozioni di classificazione e classe. (Cosa che nella fase precedente non era in grado di fare)
  • Lo sviluppo dell’abilità a pensare simultaneamente alla relazione parte- tutto si è ora stabilito. (Cosa che nella fase precedente non era in grado di fare)

 

4° PERIODO: Periodo del Pensiero Operatorio Formale(11-14anni)

 

In questo periodo il bambino passa ad una nuova fase:quella dell’Adolescenza. Il ragionamento dell’adolescente è di tipo Ipotetico-Deduttivo:egli per la risoluzione di un dato problema considera tutte le ipotesi che possono verificarsi e tramite un processo di sperimentazione combinato con l’analisi logica ogni singola ipotesi verrà confermata o respinta.La capacità di produrre tutte le ipotesi risolutive possibili e di verificarne la validità tramite analisi logica è una peculiarità del pensiero operatorio formale.

 

(Gli esperimenti riguardanti il passaggio dalla fase delle operazioni concrete a quella delle operazioni formali sul libro da pag. 111 a pag. 118)

 

Lo Sviluppo delle Conoscenze.

 

 

Piaget oltre ad interessarsi allo sviluppo delle strutture intellettuali analizza anche i datti relativi allo sviluppo delle conoscenze. Nei suoi primi studi Piaget interpreta lo sviluppo delle modalità di ragionamento del bambino e delle sue conoscenze riferendosi ad alcune tendenze che differenziano il bambino dall’adulto. La più importante è

  • L’Egocentrismo. Particolarmente utilizzato è anche il termine 2- Realismo.Ulteriori spiegazioni si basano sulla 3-distinzione tra Pensiero Precausale e Pensiero Causale.

 

L’egocentrismo:Con il termine Egocentrismo si indica la tendenza a non tener conto della possibilità che esistano punti di vista diversi dal proprio,cioè la difficoltà a considerare l’esistenza di modi di conoscere e di percepire differenti dai propri. Piaget ipotizza che l’egocentrismo ed il realismo siano caratteristiche “di base” peculiari dei bambini e che essi si manifestino un po’ in tutti gli aspetti cognitivi del bambino:linguistici,morali,ecc…

Con il passare dell’età il bambino supera gradualmente tale difficoltà ma all’ingresso della scuola elementare l’egocentrismo non è ancora del tutto superato:basti pensare alla difficoltà dei bambini di 6-7 anni nel riconoscere la destra e la sinistra nelle persone poste di fronte a loro.

(I 3 aspetti dell’egocentrismo verbale che si manifestano nei bambini di età scolare si trovano a pag.119-120).

 

Il Realismo:Con il termine realismo ci riferiamo alla tendenza a dare più valore ai fatti percettivi che a quelli rappresentativi e a considerare come unica realtà solo quella visibile e materiale. Ciò porta il bambino ad attribuire a realtà puramente soggettive  come  il  sogno  o  il  pensiero  caratteristiche  tipiche  degli      oggetti


materiali e alla convinzione che i nomi derivino direttamente dalle cose e che possono essere conosciuti soltanto guardando le cose. A causa del realismo il bambino non comprende nozioni impartite dall’adulto basate sul “possibile”o sul”soggettivo”in quanto non vi è un sufficiente riscontro con la realtà percettibile.

 

Pensiero Precausale:Il pensiero Preclusale è il prodotto delle tendenze egocentriche e realistiche. A causa di questi tipo di pensiero il bambino vive il mondo interiore e quello esterno come non sufficientemente distinti e quindi come appartenenti alla stessa realtà. Per questo è convinto che gl’incubi vengano per punire il bambino disobbediente e che l’erba cresca perché altrimenti le mucche morirebbero di fame.

 

Le idee infantili sulla realtà naturale.

 

Animiamo Infantile:I bambini piccoli tendono ad attribuire vita,intenzionalità e coscienza ad elementi che al contrario sono inanimati,privi di coscienza ed intenzionalità:bambini interrogati da Piaget rispondono che la candela è viva quando brucia e si fa male perché si consuma,quando non brucia,invece, non è vivente.

Per quanto riguarda lo sviluppo dell’animismo è possibile distinguere 4 diversi periodi:

    • I bambini inferiori a 5-6 anni attribuiscono vita ed intenzionalità a tutti gli oggetti che attivamente o passivamente vengono inseriti in un qualsiasi processo dinamico,es. il tavolo che brucia,la candela che fa luce,ecc…
    • I bambini tra i 6 e gli 8 anni rilevano tendenze animistiche solo per le cose in movimento, es. :nubi,veicoli,ecc…
    • I bambini tra gli 8 e i 10 anni distinguono tra Oggetti che si muovono Per Moto Proprio e oggetti che invece si muovono solo per Moto Ricevuto attribuendo vita,coscienza ed intenzionalità soltanto ai primi,  es.  vento,nubi ecc…
    • Verso gli 11-12 anni i bambini sviluppano conoscenze simili a quelle adulte.

 

Artificialismo Infantile: I bambini tendono inoltre a pensare che alcuni elementi naturali siano prodotti dall’uomo(es. che le colline siano il prodotto dell’azione fabbricatrice dell’uomo.)

Piaget spiega l’artificialismo e e l’animismo infantili sottolineando che sin dalla nascita i bisogni dei bambini vengono soddisfatti dai genitori prima che essi li esprimano quindi secondo i bambini gli adulti sono in gradi di risolvere qualsiasi problema.Inoltre i bambini hanno una visione provvidenziale della natura per la quale valgono gli stessi principi morali propri della realtà umana.

 

Nozioni relative al passare del temo e dell’età.

 

  • I bambini inferiori ai 5-6 anni non sono ancora in grado di comprendere che una persona è più vecchia di un’altra è perché questa è nata prima. Questo fenomeno è causato dall’influenza del Realismo Infantile che fa attribuire più importanza alle trasformazioni vistose del corpo e non al trascorrere obiettivo del tempo.
  • A 7-8 anni il bambino inizia a comprendere il concetto del passare del tempo ma non in maniera completa.
  • Solo dopo gli 8 anni il bambino comprende a pieno il concetto d’età.

 

 

Considerazioni critiche sulla teoria piagetiana.

 

FLAVELL critica Piaget per: 1 l’interpretazione di molte affermazioni che egli chiama “lagnanze” in quanto definisce la teoria dello sviluppo di Piaget generica,imprecisa,instabile nella definizione di concetti; 2 colma di vuoti tra teorie e dati empirici; 3 esaminando le caratteristiche principali delle indagini di Piaget si  nota l’incapacità di quest’ ultimo di spiegare in modo esauriente ciò che egli ha fatto durante gli esperimenti: è difficile criticare un avvenimento sconoscendo tutti i singoli fattori che ne sottendono la riuscita;si può pensare infatti che egli abbia proceduto in maniera casuale nella formazione dei campioni. 4 In ultimo Piaget   trae


delle conclusioni da prove che altri studiosi definirebbero incerte e tutti i suoi articoli sono caratterizzati da un eccesso di interpretazione.

  • La critica a carattere più generale rivolta a Piaget è di aver proposto un modello di sviluppo particolarmente unilaterale dove vita affettiva,linguaggio e socializzazione sarebbero stati trascurati
  • L’interesse di Piaget è stato più epistemologico che psicologico. Egli non era tanto interessato a descrivere lo sviluppo psicologico quanto a ricavare da tali studi indicazioni su come si sviluppano le strutture che permettono la conoscenza.
  • Piaget ha puntato l’interesse solo sugli aspetti cognitivi dell’individuo trascurando gli altri elementi coinvolti nello sviluppo. Egli era soprattutto interessato allo sviluppo dell’intelligenza  e in particolare del Pensiero Logico

Da questi elementi si può concludere che Piaget abbia proposto un modello di sviluppo intellettuale unilaterale in cui vita affettiva,sociale e morale sono poco valorizzate;ma si deve sottolineare che Piaget non ha mai negato l’importanza: 1 degli aspetti affettivi:egli infatti afferma che l’affettivita e la sua privazione possono essere causa di accelerazione o di ritardo nello sviluppo cognitivo ma ciò  non  significa  che  l’affettività  generi  o  modifichi  le  strutture  cognitive; 2 degli aspetti sociali: Piaget afferma che senza l’interazione e la cooperazione tra individui non si avrebbe il superamento dell’egocentrismo e la costruzione dei sistemi di operazioni concrete e formali ma nega che le strutture che sottendono l’intelligenza siano il prodotto solo delle pressioni sociali.

3 degli aspetti linguistici: Piaget ritiene che il linguaggio non sia necessario per lo sviluppo dell’intelligenza eccezion fatta per lo sviluppo del pensiero formale.

 

Piaget è si più preoccupato di sottolineare come il linguaggio rispecchi l’intelligenza e la condizioni ma non viceversa.

Critiche riguardanti queste 2 affermazione gli sono state rivolte dalla scuola storico culturale russa(interazionisti):Vygotsky,Lurja e  Leontiev.  Piaget risponde a tali critiche evidenziando che i soggetti sordomuti sono ugualmente capaci di svolgere operazioni cognitive e che il linguaggio gestuale permette  loro la socializzazione.

  • Piaget per spiegare come lo sviluppo dell’intelligenza avvenga sempre  allo stesso modo (Anche se non tutti gli indivui arrivano all’ultimo stadio)ipotizzando l’esistenza di un FATTORE DI EQUILIBRAZIONE accanto a fattori maturazionali, linguistici e sociali. Il fattore di Equilibrazione è un concetto chiave dell’epistemologia piagetiana,infatti esso ipotizza lo sviluppo cognitivo come una sequenza singola ed invariante e porta Piaget a negare un ruolo determinante a fattori affettivi,linguistici e sociali.

Sia coloro i quali attribuiscono ai fattori sociali un ruolo determinante nello sviluppo cognitivo,sia coloro che invece sottolineano l’importanza dei fattori maturazionali trovano il concetto di “FATTORE DI EQUILIBRAZIONE”inutile.

Mounoud e Vinter preferiscono affermare che lo sviluppo è dovuto,in alcuni suoi aspetti,a fattori innati.

  • Critiche rivolte a Piaget anche relativamente al 1°anno di vita.

Piaget nega,durante questa fascia d’età,l’esistenza di strutture cognitive,a parte i riflessi,tanto da non ammettere che il cervello possieda tipi di preadattamento nei confronti di un mondo fatto di persone.Critiche riguardanti questo concetto provengono da Gibson,Bruner e Bower che evidenziano le notevoli abilità percettive ,il coordinamento tra percezione ed azione che avviene infatti a livello innato.

  • Altre critiche riguardano l’uso del Pensiero Formale che Piaget vede comparire soltanto al Sesto Stadio del periodo senso-motorio(ovvero dai 18 mesi in poi.)Alcuni studiosi affermano che i tempi di passaggio tra uno stadio ed un altro disomogenei e più lunghi quindi sarebbe necessaria una modifica non indifferente della teoria piagetiana.

 

Apprendimento e Strutture della Conoscenza.

 

Tre  studiose:    Inhelder,Bovet  e  Sinclair  elencano  3  meccanismi  responsabili dell’apprendimento e dello sviluppo:


  • ATTIVITA’ DEL SOGGETTO: ogni situazione di apprendimento è tanto più fruttuosa quanto più il soggetto è attivo.
  • COORDINAZIONE DEGLI SCHEMI: ogni nuova struttura integra gli schemi interiori primitivi che devono essere arricchiti dagli adulti senza che essi diano la soluzione al bambino. Affinchè l’apprendimento avvenga il  bambino deve essere unico protagonista motivato.
  • TAPPE D’EVOLUZIONE: lo sviluppo cognitivo ha delle tappe evolutive sequenziali da raggiungere e superate. Bisogna conoscere tali tappe per valutare il reale sviluppo cognitivo del bambino.

 

Case e Leone: due ottimi esempi di studiosi neopiagetiani.

 

Concordano con Piaget per quanto riguarda:

    • Lo sviluppo può essere descritto sulla base di una successione per stadi caratterizzati ognuno da una propria struttura di pensiero.
    • Ogni struttura si svilupperebbe inglobando quella precedente
    • Ogni stadio è caratterizzato da modificazioni quantitative e qualitative. Differenze con Piaget:
  • Sottolineano il ruolo dei processi maturativi(innati).
  • Non tengono conto del fattore di equilibrazione(che spiega lo sviluppo come una lunga serie di sequenze singole ed invarianti).
  • Descrivono in modo più analitico di quanto faccia Piaget ulteriori passaggi all’interno dei 4 stadi classici piagetiani e considerano i momenti di stallo normali all’interno dello sviluppo.

Leone :

  • Afferma che la capacità mentale del bambino progredisca l’età
  • Inserisce a tal proposito il concetto di Unità –capacità di base che parte dai 2 anni e che progredisce di un’unità ogni 2 anni-grazie al quale il bambino con il passare dell’età ha a disposizione sempre più spazio mentale per l’attivazione dei proprio schemi mentali.
  • Sottolinea l’importanza di fattori percettivi,affettivi,motivazionali ed esperenziali  che possono influenzare il ragionamento del bambino.

Case:

  • Inoltre per lui ogni stadio è suddivisibile in 3 sottostadi ed il bambino Afferma che per ogni stadio vi è un miglioramento quantitativo.                                                                                        cresce di 1 unità ogni sottostadio arrivando ad un massimo di 3 unità per ogni stadio.
  • Case al contrario di Leone afferma che le differenze della capacità della memoria di lavoro tra adulti e bambini,è causata da motivi funzionali e non strutturali
  • Secondo Case le strategie utilizzate dai bambini nella risoluzione dei problemi sono influenzate sia dalle conoscenze possedute che dallo spazio mentale che il bambino ha a disposizione.

 

 

Doise e Mugny:il gioco cooperativo.

 

Doise e Mugny,per quanto riguarda l’apprendimento,sottolineano l’importanza dell’interazione sociale fra bambini. Il loro esperimento più famoso è un dispositivo utilizzato per il Gioco Cooperativo. Si tratta di un tavolo con un  disegno prestampato ed un pennarello collegato da un filo a 2 pulegge. Le 2 pulegge tenute in mano dai bambini hanno 2 rotelle al centro che permettono di far muovere il pennarello e di girare il filo.A questo punto i bambini possono compiere 3 azioni:

 

  • tenere bloccato il pennarello.
  • spostare il pennarello verso sé.
  • spostare il pennarello lontano da sé.

Partecipano a questo esperimento bambini appartenenti a 3 fasce d’età: 1°fascia:bambini compresi tra i 5 e i 6 anni. 2° fascia :7-8 anni.  3°fascia:9-10 anni.

I risultati più significativi emersi riguardano:


  • Gruppi o Singoli: A 7-8 anni il gruppo fornisce prestazioni migliori dei singoli. Tale effetto è minore per i bambini appartenenti alla 1° e alla 3°fascia d’età.Infatti il compito risulta troppo difficile per bambini di 5-6 anni e troppo facile per quelli di 9-10 anni.La cooperazione tra i bambini di 7-8 anni  favorisce l’apprendimento e la risoluzione di un nuovo compito.
  • Gruppi con o senza capo: A 7-8 anni forniscono prestazioni migliori i gruppi spontanei(senza un capo).Il contrario avviene a 9-10 anni. Interpretazione: il gruppo gerarchizzato funziona meglio quando il compito è di una certa facilità e quindi ha un carattere prettamente esecutivo.
  • Aiuto del linguaggio:A 7-8 anni il compito risulta più difficile se eseguito senza comunicazione verbale.A 9-10 anni tale difficoltà sparisce essendo il compito molto più facile per i soggetti appartenenti a questa fascia d’età.

La cooperazione tra bambini è fondamentale perché suscitando un conflitto sociocognitivo lo sviluppo cognitivo viene favorito.Anche la  cooperazione  tra bambino ed adulto è molto importante in quanto il bambino confronta le proprie idee con una persona più grande ma è importante che il bambino si senta trattato “alla pari”. In ultimo si è notato che le prestazioni del bambino migliorano quando è lui a svolgere il ruolo dell’insegnante rispetto ad un altro allievo.

 

 

 

 

 

 

Le idee del bambino sulla scrittura prima di “saper” leggere e scrivere

 

Due studiose di orientamento neopiagetiano(Teberosky e Ferreiro)si sono  interrogate sulle idee che hanno i bambini sulla lettura prima di saper leggere e scrivere. Ciò evidenzia un tipico approccio piagetiano:ritenere che il bambino formuli ipotesi su tutti gli aspetti della realtà con cui viene a contatto e si costruisca delle conoscenze al proposito.

Si ritiene che il bambino acquisisca le prime nozioni sulla lettura e sulla scrittura in prima elementare. Già a 3 anni il bambino sa qualcosa su cosa significa scrivere e leggere, l’apprendimento della lettura e della scrittura consiste nell’acquisizione concettuale. L’ambiente sociale al quale il bambino appartiene influenza positivamente o negativamente lo sviluppo delle concettualizzazioni.

 

Quando c’è qualcosa da leggere?

 

  • Dai 2-3 anni i bambini distinguono tra i disegni e la scrittura. Nella scrittura vi sono dei segni che non sono immagini.
  • Dai 3-4 anni i bambini pensano che solo alcuni segni(lettere)possono essere lette:devono essere più segni e non uguali. Anche un solo carattere può essere letto ma si tratta di un numero.

Il bambino non si pone spontaneamente il problema se si legge da sinistra verso destra o viceversa.

 

Cosa c’è da scrivere?

 

I bambini piccoli(3-4 anni)pensano che non si possa scrivere tutto ma solo le cose importanti come i nomi.

 

 

Sillabazione e ulteriori suddivisioni:

 

Già a partire dai 4-5 anni i bambini tendono a pensare che la parola singola es. CASA sia scritta con più caratteri.

Pur vedendo la parola scritta in maiuscolo con 4 caratteri separato CASA i bambini dicono che ci sia scritto CA-SA.(Fase sillabica).Più tardi,verso i 5-6 anni,potranno rivedere le proprie opinioni per avviarsi verso la suddivisione alfabetica(Fase alfabetica).

 

Primi tentativi di scrittura:


Di solito il primo soggetto di scrittura è il proprio nome.

 

 

Cap.7            Lo Sviluppo del Pensiero:

Contributi di orientamento Cognitivista

 

 

 

 

Cap.8    Lo Sviluppo Delle Emozioni

 

Secondo Plutchick un’emozione è “una complessa serie di eventi che inizia con la percezione di uno stimolo e finisce con un’interazione tra l’organismo e lo stimolo che ha dato avvio alla catena di eventi. Le maggiori componenti della catena sono:

  • una valutazione cognitiva dello stimolo;
  • un sentimento o esperienza soggettiva;
  • un’eccitazione fisiologica
  • un impulso all’azione
  • un comportamento manifesto

Darwin ipotizzò che le emozioni abbiano una funzione adattiva al fine di permettere una reazione gli stimoli esterni. Altri studiosi avvalorano l’ipotesi secondo cui vi è  una base innata ed universale delle esperienze emozionali. Altri ancora pensano che vi sia una base innata che sottende sl riconoscimento delle espressioni facciali relative alle emozioni.

Possiamo distinguere 6 componenti che caratterizzano un’emozione:

  • La presenza di uno stimolo scatenante che può essere esterno(qualcosa che fa paura)o interno(un pensiero che genera ansia,angoscia o disperazione)
  • La valutazione della situazione porta a un vissuto soggettivo(di paura,di tristezza,di angoscia,ansia e disperazione,o di gioia)un feeling che si differenzia a seconda delle emozioni provate
  • La                   comparsa                    di                   reazioni                       fisiologiche particolari(tremore,sudorazione,tachicardia,ecc…)
  • Una reazione tonico-posturale(di tensione o di rilassamento)che tende ad interessare di solito tutto il corpo.
  • e a manifestarsi nelle espressioni del volto,nei gesti,nella voce,ecc..
  • e a realizzarsi tramite comportamenti esterni a seconda delle emozioni provate(es. lo scappare via,il piangere,l’urlare).

 

Le emozioni hanno 3 peculiari funzioni:

1 di attivare l’organismo per far fronte ad una situazione vissuta come eccezionale. Le altre 2 sono di tipo comunicativo:comunicare all’esterno la propria situazione( es. arrossendo) e comunicarla a se stessi.

 

 

 

Si deve distinguere tra:EMOZIONI PRIMARIE(quelle cioè che hanno una base innata)e le EMOZIONI COMPLESSE.

Tra le Emozioni Primarie si annoverano:

  • TRISTEZZA
  • FELICITA’
  • INTERESSE
  • PAURA
  • COLLERA.

Alcuni a queste aggiungono anche:

  • SORPRESA
  • DISGUSTO.

Oggetti di discussione è l’aggiunta tra le emozioni primarie del:

  • SENSO DI COLPA
  • DISPREZZO
  • VERGOGNA.

Tra le Emozioni Complesse si annoverano:

  • DELUSIONE in cui sono comprese sia la sorpresa che la tristezza. Essa è caratterizzata da tristezza,collera,o vergogna.

Teoria dello Sviluppo delle Emozioni

 

Nel corso dello studio sullo sviluppo emotivo si sono andate delineando due diverse ipotesi teoriche: la TEORIA DELLE DIFFERENZIAZIONE e la TEORIA DIFFERENZIALE.

 

TEORIA DELLA DIFFERENZIAZIONE(Bridges 1930)

La teoria della differenziazione ipotizza che:

All’inizio,nel neonato,sia possibile distinguere soltanto uno stato di maggiore o minore eccitazione.

 

Successivamente avviene una differenziazione che permette di distinguere tra stati emotivi di Sconforto e di Piacere.

 

Dopo i 3 mesi lo SCONFORTO si differenzierebbe in PAURA,COLLERA,DISGUSTO.

 

Ancora più tardi il PIACERE si differenzierebbe in GIUBILO ed AFFETTO PER GLI ADULTI.

 

Per i primi 18 mesi  per lo Sviluppo delle emozioni si distinguerebbero 6 stadi:

 

  • Primo Stadio(0-1 mese):PRECURSORI DELLE EMOZIONI:sorriso endogeno,trasalimento,dolore(manifestato dal pianto)sconforto.
  • Secondo Stadio(1-3mesi): PRECURSORI DELLE EMOZIONI:attenzione coatta precoce(il bambino di fronte ad uno stimolo nuovo lo fissa)per poi passare allo sconforto.Comportamento precursore della paura.
  • Terzo Stadio(dai 3 mesi in poi): Compaiono le prime emozioni vere e proprie: piacere,rabbia,tristezza.. Si tratta di emozioni basate su azioni del bambino centrate su oggetti esterni( es. il bambino prova tristezza quando non riesce a raggiungere un oggetto, prova piacere quando i suoi tentativi riescono)
  • Quarto Stadio: caratterizzato da una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni.
  • Quinto Stadio: Le emozioni diventano sempre più raffinate e compaiono le ambivalenze di emozioni.
  • Sesto Stadio: E’ caratterizzato dalla Sperimentazione a livello affettivo ed emotivo. Compaiono Ansia,Petulanza,Esultanza.

Dopo i 18 mesi apparirebbero ulteriori emozioni quali vergogna,affetto per se stessi e più tardi orgoglio,amore,ecc…

 

 

 

TEORIA DIFFERENZIALE(Izard 1978)

La teoria Differenziale si caratterizza rispetto alla teoria precedente per l’importanza attribuita alle componenti innate.

Izard distingue 3 LIVELLI DI SVILUPPO:

1°(0-3mesi):caratterizzato dall’espressione delle emozioni per comunicare i propri bisogni .Si tratterebbe di emozioni di interesse,sconforto,tristezza,sorriso endogeno,trasalimento e disgusto.

2°(dai 3 ai 9mesi)Il bambino presta attenzione al mondo esterno.Appaiono collera,gioia,paura e sorpresa.

3°(da 9 mesi in poi) Caratterizzato dalla comprensione di sé e del proprio agire.Compaiono emozioni nuove di Disprezzo,Colpa e Timidezza.

 

Scherer ritiene che lo sviluppo emotivo del bambino sia condizionato dalle sue capacità di valutazione.

Al primo mese il bambino è in gradi di comprendere se uno stimolo gli è nuovo o familiare. Appaiono infatti emozioni di Trasalimento,Sorpresa e Noia.

Al secondo mese il bambino è in grado di distinguere tra emozioni che gli provocano piacere e stimoli che provocano dispiacere. Appaiono infatti emozioni di piacere e di dispiacere.

Dal terzo mese in poi il bambino è in grado di valutare uno stimolo a seconda che questo gli permetta di raggiungere un obiettivo o al contrario lo ostacoli. Se lo stimolo   ostacola   il   bambino   nel   raggiungimento   degli   obiettivi compaiono


emozioni di collera e paura,se al contrario lo agevola compaiono emozioni di gioia e contentezza.

 

Harris come Darwin concorda sul fatto che il bambino abbia un repertorio innato di conoscenze che gli permettono di riconoscere le espressioni facciali relative a felicità,rabbia e dispiacere ed attribuisca ad esse un corretto significato.Inoltre Harris enfatizza il ruolo delle Competenze Cognitive del bambino nella comprensione delle emozioni.

Nella fanciullezza compaiono tentativi di controllo delle emozioni. Comparsa delle varie emozioni

Esistono concordanze da parte degli studiosi relativamente alla presenza:

    • Del sorriso endogeno,trasalimento e sconforto sin dalla nascita.
    • Del sorrido al volto umano (nel 2° e 3° mese)
    • Del riso come espressione di Gioia,emozioni di Rabbia,Paura,Collera(tra i 3 ed i 9 mesi)
    • Della Colpa e del Disprezzo (dopo il 1°anno di vita) Discordanze per quanto riguarda
      • Sorpresa e Vergogna
      • La comparsa della Gioia,della Rabbia,della Collera e della Paura si colloca nel periodo tra i 3 e gli 8 mesi,periodo delle reazioni circolari secondarie.

 

La comprensione delle emozioni altrui.

 

Secondo l’ipotesi innatista di Darwin il bambino già in età precoce dovrebbe essere in grado di comprendere le emozioni altrui.

Da vari studi ed esperimenti è emerso che:

    • Gia ad 1 anno i bambini interpretano correttamente le espressioni emotive che le loro madri rivolgono sia a loro che ad oggetti esterni.
    • A 2-3 anni i bambini non soltanto comprendono le emozioni altrui ma in caso  di emozioni “negative” tentano di consolare l’altro.
    • Dai 3 anni in poi i bambini sono in grado di comprendere che le reazioni alle emozioni sono soggettive per cui la stessa emozione può essere positiva per  un soggetto e negativa per un altro.

 

Il controllo delle emozioni.

 

Dagli 8-9 mesi circa iniziano i primi tentativi di controllo delle emozioni. I progressi nello sviluppo cognitivo possono favorire tale controllo.

Dai 6-7 anni i bambini riescono a controllare parzialmente le emozioni e preferiscono la modalità “sostitutiva”,ovvero riempiono la mente con qualcosa di più piacevole rispetto a quella precedente.

(consultare il libro a pag.224-225).

 

 

 

 

 

 

Cap 9  Lo Sviluppo Affettivo Secondo la Psicoanalisi

 

La psicoanalisi viene ripresa per illustrare alcuni aspetti significativi sul piano evolutivo,prendendo in considerazione:

    • Le caratteristiche fondamentali degli stadi psicosessuali (freud).
    • Come     l’individuo     costruisce      il    primo     rapporto      affettivo    con              una persona(Pine,Mahler).
    • Come avviene progressivamente la definizione dei confini individuali e la distinzione di sè dagli altri(Spitz).
    • La costruzione dell’identità personale (Erikson).

 

I primi 18 mesi di vita Lo stadio orale


La psicoanalisi considera di notevole importanza la zona della bocca del bambino in quanto essa,oltre a soddisfare i bisogni alimentari ed essere il mezzo di comunicazione con il mondo esterno,è la zona che permette le prime sensazioni di piacere e per questo è definita zona erogena o prima sede della libido. Per Freud la pulsione non è indirizzata verso altre persone ma si soddisfa sul proprio corpo,per questo è una zona autoerotica. L’atto del succhiare presenta 3 caratteristiche essenziali:

  • Non conosce ancora l’oggetto sessuale
  • E’ autoerotica
  • La sua meta sessuale è dominata da una zona erogena.

Data l’importanza della zona orale la qualità della relazione che si instaura tra madre e bambino può risultare particolarmente condizionata da come vengono risolti i problemi dell’alimentazione,si tratta infatti di un vero e proprio dialogo. Con la comparsa dei primi denti(circa 6°mese)il bambino mordendo,ha la possibilità di attaccarsi a parti del mondo esterno,impossessandosene. Con lo svezzamento il bambino compie un ulteriore passo molto conflittuale e difficile perché vive sentimenti di privazione ed assume atteggiamenti di rifiuto quali per esempio sputando il cibo diverso dal latte. Con lo svezzamento si sviluppa la conoscenza che il bambino ha della madre.

 

Il processo di separazione-individuazione:Mahler.

 

In questo periodo inizia quello che la Mahler chiamò Processo di Individuazione- Separazione,tale processo porterà gradualmente il bambino a conoscere se stessi e a distinguersi dagli altri. Durante una prima fare detta “Autismo primario” il bambino non distingue tra ciò che è dentro e ciò che è fuori,tra ciò che appartiene a lui e ciò che appartiene alla madre(ad es. il seno).Si può quindi sinteticamente affermare che il bambino si trova in una situazione di totale o quasi indifferenziazione. A partire dal 2° mese di vita il bambino inizia a comprendere che ci sia qualcuno che soddisfi i propri bisogni(Fase Simbiotica). Pian piano inizia il processo di differenziazione con il mondo esterno.;un segno di avvenuta differenziazione è il sorriso al volto umano. Comportamenti di differenziazione sono: si stringerà o allontanerà dal corpo della madre,porterà la mano in bocca,con la mano toccherà il seno della madre. Tutti  questi sono comportamenti d’attesa. Con il passare del tempo il bambino diventerà sempre più attivo:toccherà le guance o il vestito della madre e verso i 5 6 mesi come avviene per lo sviluppo intellettuale agirà sempre di più sul mondo esterno. Il processo di separazione-individuazione procederà fino i 12 mesi quando subentrerà la deambulazione che segna la fase dedicata all’esplorazione e la sperimentazione.

 

Le Relazioni Oggettuali: Spitz.

 

Gli studi di Spitz sono rivolti soprattutto alla descrizione di come avviene la costruzione di quello che in psicoanalisi viene detto “oggetto libidico”. Nella vita intellettuale il bambino costruisce un mondo esterno costituito da oggetti situati nello spazio e collegati tra loro da cause ed effetto;la stessa cosa avviene per la costruzione dell’oggetto libico necessario per l’instaurazione della prima relazione affettiva. Tappa fondamentale è costituita dal sorriso al volto umano. Il bambino inizia così ad essere attivo nei confronti di ciò che è esterno a lui;con ciò non siamo  di fronte al riconoscimento di una persona ma alla costituzione di una relazione oggettuale. Con il sorriso il bambino consolida la capacità di provare sentimenti nei confronti di un’altra persona. Successivamente manifesterà i propri sentimenti di dispiacere allo sparire della madre. La costruzione dell’oggetto libidico avviene però sempre verso il 6°-8° mese di vita. Proprio quest’ultima fase è definita con il termine “Angoscia dell’8° mese”. Durante questo periodo il bambino può smettere di sorridere e di fronte ad un estraneo(soprattutto se la madre non è presente)può anche scoppiare a piangere. Ciò significa che il bambino differenzia benissimo la madre da un estraneo e la reazione di angoscia è motivata dalla paura del bambino che la madre lo abbandoni e non torni più.


La costruzione dell’identità personale :Erikson.

 

Nell’analisi di Erikson il focus si sposta sulle strategie che l’Io adotta per affrontare non tanto le istanze dell’Es quanto il mondo esterno nella sua complessità. La fase relativa al periodo compreso tra la nascita e i primi 18 mesi di vita è definita “dall’acquisizione di un senso di fiducia di fondo,attraverso il superamento del senso di sfiducia”. Secondo Erikson durante questa fase compito evolutivo primario è acquisire fiducia in se stessi e negli altri. Su tali basi il bambino accetta l’assenza della madre con la consapevolezza che questa ritornerà. (nota 6 di pag. 234)

 

 

I Secondi 18 mesi di vita (dai 18 mesi ai 3 anni). Lo stadio anale.

Secondo Freud durante il 2° ed il 3°anno di vita si assiste ad un cambiamento della zona erogena:da quella orale a quella anale. I bambini che utilizzano l’eccitabilità della zona anale si tradiscono nella ritenzione delle masse fecali finchè queste non provocano contrazioni muscolari e un forte stimolo sulla mucosa. Il contenuto intestinale è trattato come una parte del proprio corpo e rappresenta un regalo. Il bambino infatti lo adotta come strumento di controllo sia su se stesso che sul mondo esterno in quanto con il controllo degli sfinteri il bambino esprime accettazione o rifiuto,obbedienza o ostilità. Durante questo periodo il bambino può avere atteggiamenti contraddittori in quanto avere una cosa o una persona per se e nello stesso tempo poterne fare ciò che vuole anche distruggerla rappresenta per lui un conflitto emotivo. Tali battaglie emotive hanno il significato di dare inizio ad una  sorta di indipendenza ma l’indipendenza del bambino di questa età è sempre molto relativa.

 

Il processo di separazione-individuazione

 

Come già preannunciato con la deambulazione il bambino inizia ad esplorare l’ambiente,ad allontanarsi dall’oggetto libidico con particolare sicurezza. Dopo un po’ d tempo però questa sicurezza inizia a diminuire, il bambino infatti ricerca l’autonomia ma allo stesso tempo sente il bisogno di rifugiarsi presso l’adulto,egli ha bisogno di verificare di non essere solo nelle proprie esperienze. Conclusa questa fase di riavvicinamento il terzo anno è caratterizzato dal consolidamento del senso della propria individualità e perché il bambino,in assenza della madre,porta con sé l’oggetto libidico(oggetto transizionale che separa l’ambito del soggettivo da quello oggettivo). Secondo la psicoanalisi in questo periodo diventano molto importanti anche figure diverse da quella materna,in particolare quella del padre.

 

Le relazioni oggettuali: Spitz

 

Secondo Spitz un fenomeno particolare nel secondo anno di vita è costituito dal “no”, Tale parola utilizzata dalla madre e accompagnata dal gesto di scuotere la testa impedisce al bambino di fare ciò che egli desidera. Ciò genera molta frustrazione nel bambino che si trova in conflitto tra il legame libidico che lo spinge verso la madre e l’aggressività provocata dalla frustrazione di non poter fare ciò che vuole a causa dell’imposizione della madre,il bambino allora tenta una soluzione di compromesso che consiste in un cambiamento consentita da un meccanismo di difesa:l’identificazione. Quindi il bambino applica l’identificazione con “l’aggressore”(la madre).Compiuto tale passo inizia la Fase Di Ostinazione.

 

La costruzione dell’identità personale(Erikson)

 

Secondo Erikson il periodo compreso tra i 18 ed i 36 mesi è caratterizzato “dall’ Acquisizione del Senso Di Autonomia e dalla Lotta contro il Senso Di Dubbio e la Vergogna.”In questo periodo conflittuale il bambino ha una forte spinta verso l’indipendenza ma dall’altra parte ha paura della separazione dai genitori e di perdere la stima di sé di fronte ad un insuccesso. Per quanto riguarda il controllo degli sfinteri nella fase anale il bambino da una parte si sente capace del controllo  ma dall’altra non si sente sicuro di farlo.In questo periodo il sostegno dell’adulto è


molto importante,se tale figura dovesse mancare provocherebbe l’insorgere nel bambino sentimenti di dubbio e vergogna.

 

Dai 3 ai 6 Anni.

 

Lo Stadio Fallico(Freud)

In questa fase l’interesse dominante è per i genitali. Bambini e bambine sono  centrati sui genitali maschili(il pene)e non riconoscono la vagina come tale. Inoltre acquista importanza la manipolazione dei genitali: la masturbazione.

Questo stadio è caratterizzato dal Complesso di Edipo che comporta sentimenti libidici per il genitore del sesso opposto e atteggiamenti ambivalenti verso quello dello stesso sesso. Per quanto riguarda la bambina il complesso edipico ha inizio con la constatazione di non possedere il pene,si stupisce,spera in un cambiamento e non è convinta che le altre bambine siano come lei. Pian piano si convince di essere uguale a tutte le altre femmine ed in particolar modo alla madre così rivolge tutte le attenzioni al padre entrando in conflitto con la madre che inizia ad essere svalutata ma rimane comunque un modello da imitare. Grazie al meccanismo dell’identificazione allora la bambina si identifica con la madre rinunciando alla rivalità e superando il conflitto.

Il bambino al contrario prova una grande ammirazione per il padre,vorrebbe essere come lui e lo imita in tutto. Pian piano però inizia a rivolgere tutte le sue attenzioni verso la madre e si rende conto che il padre ostacola il suo cammino verso lei,vorrebbe sostituirsi con il padre ma non può. L’identificazione quindi si trasforma in ostilità. Tutto ciò causa un conflitto emotivo nel bambino. Secondo Freud  l’angoscia di castrazione costituisce la spinta al superamento del complesso di Edipo. Il bambino cessa la sua ostilità verso il padre e tende di nuovo all’identificazione.  Con la risoluzione del complesso di Edipo inizia la Fase di Latenza.

 

La costruzione dell’identità personale(Erikson)

Secondo Erikson il periodo compreso tra i 3 ed i 6 anni è caratterizzato dall’ “acquisizione del senso di iniziativa e dal superamento del senso di colpa”. In questo periodo il bambino tende a prendere iniziative,a raggiungere obiettivi e a competere con gli altri. A volte infatti il bambino può mostrare una notevole aggressività o eccessivo attivismo. Le femmine invece tendono ad avere comportamenti volti ad accattivarsi le simpatie degli altri,ad acquistare valore ed importanza per gli altri.

 

L’età della Scuola Elementare. La fase di latenza(Freud).

Con la risoluzione,più o meno organica,del complesso edipico inizia la Fase di  Latenza in cui l’individuo impara le proprie capacità di dominio della pulsione sessuale. Gli impulsi sessuali non cessano di esistere ma l’energia viene sublimata e canalizzata verso attività intellettuali sociali e scolastiche. I meccanismi di sublimazione e della Formazione Reattiva(in questo caso si intendono l’esaltazione di emozioni e di sentimenti quali la condanna,la vergogna ed il disgusto)sono responsabili dell’ “amnesia infantile”,che porta a ricordare poco di quanto è avvenuto nei primi 6-7 anni di vita.

 

La Costruzione dell’identità personale(Erikson)

 

Secondo Erikson questo periodo è contraddistinto “dall’acquisizione del senso di industriosità e dalla difesa dal senso di inferiorità”.Il bambino si sente competente,in cerca di successo e vuole dimostrare a sé stesso che riesce a padroneggiare le situazioni.Quando non ci riesce subentrano sentimenti di inadeguatezza e di inferiorità. Nel complesso però si tratta di un periodo tranquillo in cui è attribuito molto interesse ai coetanei.


L’Adolescenza.

 

Lo stadio Genitale.

Con la pubertà e l’adolescenza gli impulsi libidici ritornano attivi ed il complesso di Edipo potrebbe riemergere ma la qualità delle pulsioni non è uguale a prima. Nell’adolescenza infatti, avviene la sostituzione delle pulsioni pregenitali con pulsioni sessuali di tipo genitale. L’adolescente può investire come oggetti d’amore genitori,fratelli e sorelle e iniziano fantasie incestuose.

Il preadolescente cerca di contenere gli impulsi sessuali con meccanismi di difesa quali la rimozione,la formazione reattiva,la sublimazione.La battaglia contro i genitori è condotta in molti modi: dall’indifferenza alla negazione della loro importanza alla denigrazione,al pensiero che loro siano inutili e stupidi.L’adolescente cerca una sostituzione per i genitori e per i loro ideali e lo trova in un leader adulto(attore,calciatore)e nel gruppo dei coetanei.

 

La Costruzione dell’Identità personale (Erikson)

 

Secondo Erikson questa fase è contraddistinta dall’”acquisizione del senso di identità e dal superamento del senso di diffusione dell’identità”. Da una parte l’individuo tende a mettere in discussione l’identità della fanciullezza,dall’altra fa fatica a definire sia la propria identità che la sua proiezione nel futuro. Il confronto con i coetanei favorisce la sperimentazione di diversi modi di essere e di proporsi ma quando l’adolescente sui identifica con identità socialmente non accettare avremo un’identità deviante. Se invece l’individuo mostra difficoltà ad identificarsi con i propri ruoli nelle diverse situazioni avremo un’identità diffusa ovvero una personalità frammentaria senza un vero e proprio nucleo. Erikson propone dopo la pubertà altre 3 fasi evolutive: la 6° riguarda la prima età adulta ed è caratterizzata da intimità e solidarietà contrapposta ad isolamento per cui il giovane dopo aver costruito un’identità stabile ha bisogno di intimità perdendosi nell’altro. Esperienze negative portano all’isolamento e alla sfiducia negli altri.

La ° fase dell’età adulta è caratterizzata da generatività opposta a stagnamento per cui l’attenzione dell’adulto si sposterà sull’educazione dei figli e alla loro crescita.

L’8° fase è caratterizzata dall’integrità dell’io opposta a disperazione;l’individuo farà un bilancio della propria vita passata con l’accettazione dei limiti che subentrano con l’età senile e il problema della morte è centrale. In caso di non accettazione subentra la disperazione.

 

 

 

Cap 10  Lo Sviluppo Sociale

 

In questa ottica lo sviluppo affettivo è incluso nello sviluppo sociale.

 

Bowlby e la prospettiva interattivo-cognitivista.

 

Tra il 1950 ed il 1960 il “comportamento” entra in crisi. Bowlby propone “un quadro teorico di riferimento” centrato sulla nozione di attaccamento.

Secondo Bowlby il bambino è predisposto geneticamente a ricercare i membri della propria specie e soprattutto la propria madre. Il periodo che va dai 6 mesi al 1° anno di vita è fondamentale affichè si stabilisca un ottimale legame di attaccamento con la propria madre ed i lunghi periodi di abbandono possono influenzare negativamente la formazione della personalità del bambino. Bowlby infatti formula l’ipotesi sul piano evoluzionistico secondo la quale il comportamento di attaccamento assolva la funzione di proteggere il piccolo dai pericoli e per questo esso si manifesta maggiormente nelle situazioni di pericolo. Bowlby distingue inoltre due tipi di comportamento di attaccamento: i comportamenti di segnalazione(pianto,sorriso,sollevare le braccia) e quelli di accostamento (suzione,aggrapparsi,seguire). Secondo lui la socializzazione è un bisogno primario.

Critiche a Bowlby:


  • Enfatizza il concetto che il comportamento di attaccamento si realizzi con una sola persona.
  • Enfatizza il comportamento di attaccamento come se questo fosse il prototipo di tutte le relazioni successive.
  • Sottovaluta l’importanza,nei primi anni di vita,del rapporto tra i coetanei. Punti di forza della prospettiva interattivo-cognitivista:
  • La teoria dell’attaccamento è rivolta sia al bambino che alla  madre concepiti come unità che si evolve insieme.

 

Il termine “cognitivista” indica la tendenza a esaminare lo sviluppo sociale con gli stessi paramentri di studio utilizzati per lo studio delle funzioni cognitive.

 

I primi 3 anni di vita L’interazione con i genitori

 

Dai 2 mesi: il bambino progredisce nel prestare attenzione al mondo esterno. Le interazioni vis-à-vis durante questo periodo sono per lui e per la madre molto soddisfacenti .Gli scambi sociali migliorano gradualmente man mano che le azioni del bambino diventano sempre più autonome.

Dai 5 mesi: Le attenzioni del bambino gradualmente sono rivolte anche agli oggetti inanimati. Il bambino riconosce la madre dalle persone a lui estranee e su tali basi si fonda il legame di attaccamento.

Dagli 8 mesi: lo sviluppo del bambino si manifesta con cambiamenti notevoli(paura degli estranei e le interazioni con il care-giver sono fondati sulla reciprocità e sull’intenzionalità.)

Da esperimenti condotti sui bambini le caratteristiche dell’oggetto di attaccamento sono:

  • La disponibilità del care-giver nel prestare attenzione ai bisogni del bambino.
  • La quantità e la qualità dell’interazione che il care-giver avvia spontaneamente con il bambino. Infatti se una madre poco stimolante è associata ad un padre particolarmente attivo quest’ultimo diverrà l’oggetto di attaccamento.

Dopo la comparsa dell’attaccamento il bambino avendo introiettato la figura d’attaccamento manifesta comportamenti di separazione e di esplorazione.

La comunicazione non verbale.

 

La comunicazione Verbale è soltanto una delle tante forme di comunicazione.Gli psicologi da circa 20 anni dedicano la loro attenzione ai comportamenti comunicativi non verbali.

Argyle distingue a tal proposito 10 tipi di segnali non verbali:

  1. Aspetto esteriore
  2. Aspetti non linguistici del discorso(tono di voce,velocità nel parlare,ecc..)
  3. Gesti
  4. Cenni del capo
  5. Espressione del volto
  6. Sguardo
  7. Postura
  8. Orientazione(come una persona è situata rispetto all’altra)
  9. Contatto Fisico
  10. Vicinanza.

Secondo Argyle i segnali non verbali assolvono 3 diverse funzioni:

  1. Controllo della Situazione Sociale Immediata
  2. Sostegno della comunicazione Verbale
  3. Sostituzione dell’eloquio.

 

Comunicazione tra animali

 

Le 4 forme elementari di comunicazione tra animali sono:

  1. per mettere il gruppo in stato di allarme( alcuni animali con le grida,altri come le formiche emettendo un particolare odore)
  2. per richiamare o trovare un compagno(luminosità delle lucciole)
  3. per allontanare o minacciare(gli uccelli emettono un particolare canto per marcare il territorio)
  4. per procurarsi il cibo(le formiche emettono un particolare odore).

 

Comunicazione Gestuale e Linguaggio dei Segni.

 

Ekman e Friesen individuano 5 categorie di segni non verbali che si riferiscono in particolar modo ai gesti delle mani:

  1. Segnali Emblematici:segnali intenzionali aventi un particolare significato traducibile direttamente in parole( es. scuotere la mano in segno di saluto).
  2. Segnali Indicatori: segnali non verbali che indicano lo stato emotivo di chi li emette (es. pugno chiuso in segno di rabbia).
  3. Segnali Regolatori: segnali che tendono a mantenere il flusso della conversazione e che indicano a chi parla se l’interlocutore è interessato alla discussione,la vuole interrompere ecc…
  4. Gesti Illustratori:che accompagnano la comunicazione verbale e che illustrano ciò che si sta dicendo.
  5. Gesti di Adattamento:Rappresentano un modo di controllare e soddisfare le emozioni che riguardano la situazione in cui l’individuo viene a trovarsi.

 

Fonte: http://www.riassuntisdf.altervista.org/wp-content/uploads/2012/09/psicologia-dello-sviluppo-vianello.pdf

Sito web da visitare: http://www.riassuntisdf.altervista.org

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