Baskervile john

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Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Baskervile john

Baskervile, john (1707-1775). Tipografo inglese ritenuto il più grande incisore di caratteri dell’età seguita a quella degli incunaboli. Il baskerville si trasferì molto presto a birmingham, città del libero commercio librario, dove a 17 anni cominciò a insegnare la calligrafia ai ragazzi della parrocchia, passando poi ad assumere l’incarico di maestro di scrittura nella scuola prince edward di birmingham, dal 1733 al 1734. In seguito si dedicò al commercio, acquisendo una grande fortuna economica, finché all’età di 45 anni decise di dedicarsi all’arte tipografica. Personaggio atipico nel mondo della stampa, nel 1750 fondò la sua prima fonderia di caratteri e nel 1754 produsse il suo primo specimen. Nel 1757 pubblicò il suo primo libro, un’edizione del virgilio che segnò profondamente la storia della tipografia europea, per l’utilizzo di un carattere tipografico totalmente differente da quelli prodotti fino a allora. L’anno seguente, il 1758, baskerville stampò un’edizione del paradise lost di milton che si segnala per la sua bellezza, da lui descritta come «un lavoro di stampa uguale al virgilio, se non superiore». La prima edizione fu di 1500 esemplari, la seconda di 700 in un formato più grande, e fu ristampata tre volte negli anni seguenti. Il suo capolavoro però è ritenuta la stampa della bibbia fatta nel 1763 su licenza dell’università di cambridge dove, scrive il gaskell «egli riuscì a stabilire una laison particolarmente felice tra carattere, impaginazione, carta e inchiostro». Tutte le stampe di baskerville furono eseguite nell’arco di sei anni, durante i quali stampò 67 libri, anche se non tutti furono di grande qualità. Stanco dell’attività di tipografo, cercò di vendere senza successo la sua tipografia prima in inghilterra e poi in francia, ma la sua richiesta di 8.000 Sterline sembrò troppo alta. Nel 1765 con la mediazione di b. Franklin la offrì al governo francese, abbassando il prezzo a 6.000 Sterline, ma senza successo. Alla sua morte avvenuta nel 1775, sua moglie sarah baskerville pubblicò un annuncio per la vendita della tipografia, cui fece seguito un secondo annuncio e finalmente nel 1779 riuscì a vendere tutte le attrezzature a una società francese, la societé littéraire typographique, per 3.700 Sterline. Questa cessò di funzionare nel 1810, così che le matrici di baskerville cambiarono più volte proprietario per essere acquistate infine dall’imprimerie bertrand a parigi nel 1893, mentre le matrici originali furono depositate all’imprimerie nationale. Il disegno assolutamente innovativo dei suoi caratteri fu dapprima rifiutato dagli altri tipografi e incisori inglesi, ma una generazione più tardi non solo i caratteri disegnati da baskerville sostituirono quelli di caslon nelle stampe britanniche della fine del xviii secolo, ma influenzarono l’opera dei didot a parigi, di giambattista bodoni in italia e di justus erich walbaum in germania. Oltre che un grande incisore e stampatore, baskerville fu anche un inventore. A lui si deve la creazione nel 1750 di una nuova tecnica per ottenere della carta priva dei segni della vergatura chiamata wove paper (carta velina), utilizzata nella sua stampa dell’opera di j. Milton, paradise lost, nel 1758.

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

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