Ferro composti del

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Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Ferro composti del

Ferro, composti del nella tecnica fotografica, lo studio sulla fotosensibilità dei sali di ferro iniziò ad essere portata avanti fin dai primi decenni del xix secolo. Fu sir john herschel che mise a punto i primi procedimenti di stampa basati su questi composti. Il sali di ferro esistono nella forma ferrica e in quella ferrosa: l’esposizione alla luce provoca la trasformazione della forma ferrica in ferrosa. Questo non permette ancora di ottenere stampe definitive. Se però il composto ferroso è messo in contatto con un adatto sale metallico quest’ultimo è ridotto prontamente in metallo puro formando l’immagine. La fotosensibilità è molto marcata con i composti organici del ferro o in presenza di un acido organcio. Le applicazioni più importanti di questo sistema furono la cianotipia, la callitipia, la platinotipia, e la successiva palladiotipia. In questi procedimenti il sale ferroso formatosi dopo l’esposizione alla luce produceva blu di prussia e blu di turnbull (cianotipia), argento metallico (callitipia), platino o palladio metallico (platinotipia e palladiotipia). I sali ferici più impiegati erano l’ossalato ferico, il citrato ferrico-ammoniacale verde, il tartrato ferrico, il cloruro ferrico, quest’ultimo in presenza di acido organico, come ad esempio l’acido ossalico. Bibliografia: scaramella 2003.

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

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