Libri di viaggio

Libri di viaggio

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Libri di viaggio

Libri di viaggio [libro, dal lat. Liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come supporto scrittorio, da cui il significato divenuto poi più comuneviaggio, dal provenz. Viatge, fr. Ant. Veiage, che è il lat. Viatĭcum, «provvista per il viaggio» e più tardi «viaggio», der. Di via, affine a vehĕre, «trasportare»]. Il libro di viaggio appartiene a uno dei generi letterari più ricchi e antichi. Le prime testimonianze risalgono al iii-ii millennio a.C. Con il racconto di sinuhe l’egiziano, pervenuto a noi in numerosi papiri dell’epoca faraonica. Nel mondo greco il più famoso racconto di viaggio fu sicuramente il racconto epico dell’odissea, ma il suo apice si ebbe con le storie di erodoto del iv secolo a.C. Già nel mondo greco si delineano le diverse specializzazioni del libro di viaggio: celebrativo delle gesta dei viaggiatori-eroi, di studio e conoscenza dei popoli diversi o confinanti, di genere turistico come le descrizioni di pausania, vissuto intorno al ii secolo d.C., Di tipo mistico-sapienzale come il racconto di filostrato (vita di apollonio di tiana, del i secolo d.C.), Di puro reportage delle imprese militari come l’anabasi di senofonte (iv secolo a.C.). Nella cultura cinese si trovano invece i racconti di esperienze mistiche di viaggio, come quella del monaco buddhista fa hsien (v secolo d.C.) E soprattutto relazioni di diplomatici e generali al servizio dell’imperatore, come il diario di zang qian (shi chi, ii secolo d.C.) Che spingendosi verso ovest toccò i limiti dell’impero romano. Nella letteratura persiana si hanno invece i prodromi di quelle esperienze di viaggio libere e avventurose che porteranno alla nascita del sufismo, del viaggio mistico, interminabile e continuo rappresentato da opere come quelle di jalaloddin rumi (xiii secolo). Ma si deve al mondo arabo islamico la nascita del vero libro di viaggio inteso come narrazione di incontri ed esperienze fatti in terre straniere e lontane. Tra i numerosi viaggiatori arabi, un posto di particolare rilievo spetta a al-idrisi che racconta l’italia nella sua opera kitab rugiar (xii secolo), e al più grande di tutti, ibn battuta (xiv secolo), detto il marco polo dell’islam, che per distanze percorse, attenzioni documentarie e spirito narrativo ha ben poco da invidiare a marco polo. In europa il libro di viaggio si afferma negli stessi modi e con gli stessi scopi che hanno guidato i viaggiatori dell‘islam. Dapprima sono racconti di peregrinationes, di predicatori e missionari cristiani o istruzioni di viaggio per i pellegrini diretti a roma, a san giacomo di campostela, o a gerusalemme, le principali mete, ma non certo uniche, dei pellegrini altomedievali. Tra le maggiori opere medievali si possono ricordare quelle di due gesuiti che nel xiii secolo si spinsero verso oriente alla ricerca di un fantomatico papa che doveva aiutare l’occidente nella cristianizzazione dell’asia, dove era già penetrato il nestrorianesimo: giovanni da pian del carpine, autore di un viaggio a’ tartari, apparso nel 1247, noto come historia mongolorum, e guglielmo da rubruck, che viaggiò in mongolia e lasciò un fortunato resoconto: itinerario nelle regioni orientali nell’anno di grazie mcliii. Opera di valore ineguagliato nella letteratura di viaggio dell’occidente è e rimane il milione di marco polo, riconosciuto come il vero capostipite dei libri di viaggio, che il veneziano dettò a rustichello da pisa nel 1295, originariamente con il titolo livre des merveilles. Polo compì il suo viaggio di andata via terra, lungo le antiche direttrici continentali della via della seta, ma il ritorno in occidente lo fece via mare. Particolarmente famosi e importanti gli avventurosi viaggi attraverso la tartaria e il mondo delle steppe, che hanno visto importanti imprese di mercanti. Si ricorda tra tutti il fiorentino francesco balducci pegolotti, autore della pratica della mercatura, del xiv secolo, e il missionario odorico da pordenone, che racconterà il suo viaggio in cina in una breve ma interessante relazione pubblicata nel 1330. Ma la più importante relazione di un viaggio in cina rimane quella del celebre missionario gesuita matteo ricci, al quale si deve l’opera de christiana expeditione apud sinas suscepta ab societas iesu..., Pubblicata la prima volta ad augsburg nel 1640, e più volte ristampata e tradotta in diverse lingue. Nel xiv secolo cominciarono a prendere importanza in europa i resoconti di viaggio attraverso il mare. Principali protagonisti nella fase iniziale furono i portoghesi, che si valsero per queste imprese di marinai italiani, come alvise ca’ da mosto e antonio usodimare. Ma è con vasco de gama (secolo xv- xvi) che inizia una nuova epoca nella storia della navigazione e dei viaggi. Non è quindi un caso che a venezia sia concepita un’opera monumentale come quella di giovanni battista ramusio che, secondo un ordine storico-geografico, raccoglie gli scritti e le relazioni di viaggio dei grandi viaggiatori di terra e di mare. L’opera ramussina fu pubblicata per la prima volta ad amsterdam tra il 1563 e il 1606, col titolo navigationi et viaggi. Ma negli anni in cui usciva, le grandi navigazioni erano state compiute, arricchendo gli archivi e le biblioteche di nuove documentazioni letterarie e cartografiche. Si ricordano come capitali i diari di cristoforo colombo, la relazione di antonio pigafetta sul primo viaggio intorno al mondo, la cui prima redazione uscì ad anversa nel 1524 e le relazioni di fernando cortés sul messico. Le ricche documentazioni degli esploratori saranno riprese nel xviii secolo dai philosophes, che costruiranno le loro teorizzazioni e accenderanno i dibattiti sull’uomo, la società civile, il mondo dei selvaggi. Si ricorda, tra i libri di viaggio del xviii secolo che hanno fatto epoca voyage à l’ile de france, à l’ile de bourbon, au cap de bonne esperance, avec des observations nouvelles sur la nature e sur les hommes, di bernardin de saint-pierre. Il libro di viaggi nel settecento, diviene così un riferimento fondamentale per ogni uomo di cultura e nelle biblioteche dei maggiori studiosi, da voltaire a de brosses, sembra che ci fossero collezioni complete di libri di viaggio. Sempre in francia nel xviii secolo l’abate prévost cura un’opera gigantesca, sull’esempio di quella di ramusio, dal titolo onnicomprensivo histoire des voyage. Ma l’attenzione dei viaggiatori europei non si rivolge solo alle terre d’oltreoceano, ma aspira anche a viaggiare per cercare le radici della propria civiltà. Michel de montaigne, con il journal de voyage inaugura, a suo modo, il viaggio che va alle fonti della geografia e della storia europea, proponendo i primi itinerari del grand tour, seguiti nell'ottocento da una schiera di uomini politici, intellettuali, studiosi vari, che rafforzeranno la loro idea del mondo attraverso le esperienze fatte passando dal reno alle alpi sino alla sicilia. Opera fondamentale nella storia di questo genere letterario rimane però italienische reisse di goethe, scritto tra il 1813 e il 1817 (pubblicata tra il 1816 e il 1817), nel quale le osservazioni dell’uomo si intrecciano con quelle sulla natura, sull’arte, sull’archeologia, sulla storia, offrendo lo spunto per altrettanti libri di viaggi. Questo genere di libri si vendeva, attirando l’attenzione di un pubblico sempre più vasto, così che questi erano abbelliti e impreziositi con incisioni sempre più splendide, intercalate alle pagine del testo che ritraevano gli aspetti più significativi dei paesi descritti. Un contributo decisivo in questo senso venne dalle opere di alexander von humboldt. Esemplare fu la sua opera sull’esplorazione scientifica dell’america del sud (voyage aux régions équinoxiales du nouveau continent, fait en 1799, 1800, 1801, 1803, 1804), pubblicata a parigi tra il 1814 e il 1825, illustrata da tavole a colori realizzate da un pittore che aveva aggregato alla sua spedizione. La spedizione napoleonica in egitto rilanciò prepotentemente l’interesse per quella misteriosa e affascinante civiltà e fu all’origine di alcuni tra i più splendidi titoli della letteratura di viaggio. Ma era anche il momento in cui le potenze europee cercavano di porre le basi dei propri domini coloniali, così che l’esplorazione divenne una necessità, un atto funzionale alla politica di espansione, con il fine ultimo dichiarato di civilizzare quei popoli selvaggi. La curiosità per le terre inesplorate o poco conosciute era così forte, che alla metà del xix secolo il libro di viaggio rappresentava il genere letterario che si stampava di più. Per soddisfare questa richiesta si stamparono opere voluminose riccamente illustrate, tra cui quelle che volevano essere dei compendi di conoscenze di tutti i popoli e paesi. Tra tutte si ricorda la géographie universelle di e. Réclus, opera in 22 volumi, una delle più importanti imprese editoriali del xix secolo con stupende incisioni dovute ai migliori illustratori del secolo. E poi le tour du monde, opera che usciva a fascicoli anch’essa apprezzata per la bellezza dell’iconografia, oltre che per le belle descrizioni di viaggio. Sono le opere che preludono l’avvento della fotografia, che trova nell’illustrazione dei viaggi una delle sue utilizzazioni di maggior successo, come mostrerà alla fine del secolo l’affermazione planetaria di una rivista come l’americana national geographic magazine. La fotografia, che a colori darà sempre più l’illusione di verità, finirà poi per appagare la curiosità di chi non poteva viaggiare. Si arriva così al xx secolo, e alla nascita dei travel-writer, degli scrittori che, rifiutando l’urbanizzazione industriale e il malessere della modernizzazione cercavano nei paesi attardati nelle loro tradizioni, un nuovo senso al loro scrivere. Ne sono interpreti soprattutto gli inglesi, tra cui si ricordano d.H. Lawrence, w.H. Auden, a.L. Huxley, autori degli ultimi affascinanti libri di viaggio. Ma i primi del novecento vedono anche giornalisti che documentano un mondo in trasformazione grazie alle nuove possibilità di viaggio. Si ricordano di luigi barzini e il suo racconto del raid automobilistico pechino-parigi (1908), in cui si dimostra come il viaggiare sia ormai un problema tecnico-industriale. Nel novecento infatti il viaggio in generale diventa un’impresa banale, in balia delle organizzazioni turistiche, e anche il libro di viaggi si banalizza, se non è frutto di analisi acute. In questi filoni diversi si muoveranno in italia a. Moravia, autore di numerosi libri di viaggio, specie sull’africa, e poi p.P. Pasolini, cui si deve un ritratto rapido ma incisivo dell’india d’oggi. Nel frattempo in america esplodeva negli anni sessanta la protesta giovanile. J. Kerouac esprimerà così il proprio disagio in un libero viaggio da una sponda all’altra dell’america (on the road, 1959). E ancora all’inizio della seconda metà del xx secolo c. Lévi-strauss cominciava il suo famoso libro tristes tropiques (1955), sorta di canto funebre dei mondi altri che stavano morendo con la celebre frase «odio i viaggi». Li odiava perché pur avendo nutrito in maniera straordinaria l’uomo, essi ora uccidevano o minacciavano di uccidere l’uomo, facendo sparire quelle diversità che sono state alla base della storia e della crescita culturale dell’età moderna. Bibliografia: manuale enciclopedico 2005, s.V.

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

Libri di viaggio

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

Libri di viaggio

 

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve

 

Argomenti

Termini d' uso, cookies e privacy

Contatti

Cerca nel sito

 

 

Libri di viaggio