Tipografia medicea orientale

Tipografia medicea orientale

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Tipografia medicea orientale

Tipografia medicea orientale la tipografia medicea orientale ha origine da un’impresa nata nel 1584 a roma, sotto gli auspici di papa gregorio xiii, patrocinata dal cardinale ferdinando de’ medici, il futuro granduca ferdinando i (1594-1609). Questa iniziativa, che si proponeva la diffusione delle sacre scritture in terra d’oriente a mezzo stampa, aveva molteplici fini, che sono sostanzialmente riassunti nell’istrumento di fondazione della tipografia emanato da parte di ferdinando: «havendo considerato non tanto l’util pecuniario che se ne potesse conseguire, et la facilita che si accresce alla notitia delle scientie, quanto al poter con tal occasione aprirsi la strada all’aumento della fede». Tipografia specializzata nella stampa di opere in caratteri arabi, persiani e siriaci, si avvalse dei maggiori studiosi del tempo, come giovanni battista raimondi (ca. 1536-1614), Cui si deve il progetto intellettuale che aveva sostenuto le scelte organizzative, gli impegni economici, i viaggi e i movimenti diplomatici, il patriarca siro-ortodosso ignazio na’matallah, giovanni battista gritti e i fratelli giovanni battista e girolamo vecchietti. La direzione della tipografia venne affidata all’orientalista g.B. Raimondi. Alla traduzione araba dei vangeli (1590), primo prodotto della medicea, seguirono altre ottime edizioni, tra le quali il canone di avicenna (1593) e la traduzione araba di euclide (1594). Quando il cardinale ferdinando divenne granduca di toscana (1596), g.B. Raimondi acquistò la proprietà della tipografia, ma per le difficoltà finanziarie dovute all’incapacità di trovare un mercato editoriale in occidente, e soprattutto in oriente, in grado di assorbire la sua produzione tipografica, alla morte di raimondi (1614) la tipografia cessò ogni attività. Da allora la stamperia iniziò le sue peregrinazioni. I preziosi manoscritti, gli esemplari di edizioni, le matrici, i punzoni e i caratteri, furono dapprima trasferiti nel palazzo mediceo di trinità dei monti. Sotto ferdinando ii, nel 1627, tutto fu trasportato a pisa, nel palazzo granducale nel 1684, per volere di cosimo ii, passò da pisa a firenze, nel guardaroba di palazzo vecchio, dove agli smarrimenti e alle dispersioni dei precedenti traslochi si aggiunsero i danni di un grave incendio avvenuto nel 1690. A questo punto, quel che restava del materiale tipografico risultava completamente in disordine. Il granduca incaricò allora pietro benedetti, lettore di lingue orientali all’università di pisa, di sistemarlo. I manoscritti passarono poi alla biblioteca privata dei granduchi (palatina) e poi alla laurenziana, dove oggi costituiscono il prezioso fondo orientale. Il granduca cosimo iii nominò bibliotecario della libreria dei medici, antonio magliabecchi (1633-1714) che prelevò alcuni manoscritti, inserendoli nella sua collezione, che costituisce oggi il nucleo originario dell’attuale biblioteca nazionale di firenze. I codici della tipografia medicea sono oggi conservati, oltre che nella laurenziana e nella biblioteca nazionale di firenze, anche presso la biblioteca apostolica vaticana, in particolare quelli copti, la nazionale di napoli, la marciana di venezia e la bibliothèque nationale de france. Diversa sorte ebbero invece i punzoni dei caratteri orientali, incisi su modelli del raimondi dal francese robert granjon e dagli altri artigiani che lavorarono per la medicea, i quali furono utilizzati per costituire il nucleo centrale per l’impianto delle tipografie orientali di propaganda fide (1626) e del seminario di padova. Il cardinale barbarigo, vescovo di padova, si fece infatti promotore della stamperia del seminario, progettando l’edizione di opere in lingue orientali a fini missionari e nel 1684 ottenne in prestito dal granduca cosimo iii i tipi e i punzoni della dismessa tipografia medicea. Durante l’occupazione francese nel 1811, il materiale della tipografia medicea fu trasportato a parigi per ordine di napoleone, che lo destinò all’imprimerie imperiale. Rientrato a firenze nel 1816 fu assegnato dal granduca alla laurenziana, dove francesco del furia lo riordinò. Nel 1860 il materiale fu spostato nell’allora reale archivio centrale dello stato, dove servì alla pubblicazione fatta da michele amari dei diplomi arabi (i diplomi arabi del r. Archivio fiorentino. Testo originale con la traduzione letterale e illustrazioni di michele amari. In firenze, dalla tipografia di felice le monnier, 1863) per poi rientrare definitivamente alla laurenziana. La stamperia orientale di distinse per la bellezza dei propri caratteri e per l’incredibile ricchezza e varietà dei tipi dei quali disponeva. In una prima fase l’impresa acquisì e acquistò alcuni tipi già prodotti per altri stampatori, probabilmente dalla tipografia poliglotta vaticana, a capo della quale vi era domenico basa. Nel frattempo furono assunti abilissimi incisori, che nel corso degli anni realizzarono una grandissima quantità di caratteri, di diverse dimensioni e in diversi stili. L’officina era pertanto in grado di stampare in arabo, siriaco, ebraico, armeno, greco, cirillico, persiano e copto. Gli incisori produssero poi fregi e elementi decorativi e alcune edizioni, come a esempio quella dei vangeli arabi, furono corredate con xilografie. Presso questa tipografia fu presto assunto il famoso incisore di caratteri robert granjon, che lavorò per la tipografia medicea intensamente fino alla propria morte, come documentato dalle lunghe liste di punzoni da lui prodotti. Bibliografia: tipografia medicea 2012.

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

Tipografia medicea orientale

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

Tipografia medicea orientale

 

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve

 

Argomenti

Termini d' uso, cookies e privacy

Contatti

Cerca nel sito

 

 

Tipografia medicea orientale