Centri fitness

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IL FITNESS

 

Il fitness può ormai, visti i numeri, essere definito un fenomeno di massa.

Fitness è un termine di difficile traduzione. Letteralmente significa idoneità. Nel manuale ISSA, uno degli enti privati più attivi sul piano della formazione degli operatori sportivi e degli allenatori si legge” …Fitness in senso traslato identifica ora tutto ciò che è utile per raggiungere uno stato di buona salute.”, e ancora “…una particolare condizione di benessere fisico e psichico che permette all’intero organismo di sopportare senza problemi i vari tipi di stress che la vita quotidiana impone.”

Recentemente Roberta Sassatelli ha pubblicato un accurato studio sociologico del centro fitness, a partire dall’osservazione sistematica di due centri italiani.

Corre urgenza far innanzitutto notare come finalmente si sia voluto affrontare questo articolato e complesso mondo dei centri fitness anche in Italia con rigore metodologico e competenza scientifica, che hanno prodotto un testo di notevole importanza nel percorso di avvicinamento e conoscenza di un fenomeno, quello appunto dei centri fitness ormai di dimensioni di massa. 

A dire il vero sarebbe forse più rigoroso, come scelto da Roberta Sassatelli, parlare e scrivere di “la fitness”, essendo la sua storia radicata nel mondo della ginnastica, definendosi così più precisamente come una “ginnastica ricreativa”. Questo corretto approccio storico alla questione terminologica non tiene peraltro conto del divenire dell’uso della lingua e soprattutto dell’evoluzione del concetto di sport di cui si è discusso nel primo capitolo. Così oggi fitness è un lemma che si riferisce sempre più spesso all’idea di una pratica sportiva, di tipo particolare certo, più chiusa e autoreferente rispetto allo sport inteso in modo tradizionalista, ma sempre uno sport. Questa trasformazione da ginnastica a sport è anche osservabile attraverso le metodologie di intervento e di allenamento attuate solitamente nei centri fitness, dove vengono utilizzati in modo sempre più massiccio gli strumenti e gli obbiettivi tipicamente propri dello sport, e dove la gestualità risultato dell’allenamento è ormai comunemente identificata in termini di prestazione.

Al contempo soggetto e oggetto della prestazione è, come ben descritto dalla stessa Sassatelli, se stessi e il proprio corpo in particolare, e ciò rende il fitness uno sport assolutamente particolare nel panorama della pratica sportiva consueta. In questo senso è infatti di nuovo concepibile più come ginnastica che come sport,  ma la moderna strutturazione del percorso di fitness prevede tappe ed obbiettivi tipicamente sportivi, con test e monitoraggio costante, esercizi aspecifici e simulazioni

Il luogo fitness per eccellenza sono i “centri fitness”, o ancora comunemente chiamati “palestre”.

Nati attorno alla pratica del body building di origine californiana, i centri dove si praticano le diverse discipline del fitness sono oggi luoghi molto frequentati.

Il fitness nella sua dimensione ricreativa è un’attività fisiche che riunisce un insieme di esercizi e pratiche di grado piuttosto leggero e generalmente di mira salutistica.

Nella palestra la complessità culturale si traduce in un notevole numero di possibilità e scelte personali e, come sostiene felicemente la Sassatelli, “Essa  [la palestra fitness] si connota tipicamente come una istituzione individualistica e universalistica…”

Normalmente frequentare una palestra non ha un costo elevato, e comunque in media decisamente tra i più bassi richiesti per un sevizio temporalmente e contenutisticamente così distribuito e consistente.

Le ragioni che spingono ad entrare per la prima volta in un centro fitness sembrano essere molteplici.

In parte la clientela mostra fin da subito il bisogno di recuperare una maggior sicurezza di sé, una maggior confidenza con il proprio corpo, che spesso viene considerato inadeguato alla propria persona nel suo complesso.

Una caratteristica fondamentale del centro fitness è l’appiattimento della distanza sociale che si crea al suo interno: casalinghe, professionisti, impiegati e industriali possono faticare quasi a contatto di gomito.

Questa commistione di ceti riesce a mantenersi anche a fronte di un eventuale impegno duraturo, e può protrarsi nel tempo fino a costituirsi in un modus vivendi specifico e riservato al contesto a cui si riferisce, una sorta di ricollocazione sociale strettamente funzionale all’obiettivo prefissatosi.

Circa le motivazioni che spingono gli utenti ad abbandonare l’attività presso i centri fitness si osservano ragioni “interne” ed “esterne”. Scopriamo che molti sono i clienti che chiudono la propria esperienza a causa di un giudizio negativo sugli esercizi, per la loro impostazione basata su numerose ripetizioni, per la difficoltà di stringere rapporti interpersonali di una ragionevole consistenza o l’eccessivo ammontare di energie che un allenamento efficace richiede. D’altro canto osserviamo clienti che rinunciano a proseguire la frequenza quando prendono consapevolezza della fragilità e inadeguatezza delle loro aspettative, spesso eccessive e basate su una assoluta mancanza di conoscenza dei percorsi del fitness.

L’uso di sovrappesi per rinforzare la muscolatura è documentata fin alla cultura ellenica, e molto probabilmente la pratica risale anche a tempi più antichi. La nascita del body building moderno però, che letteralmente significa “costruzione del corpo”,  si può collocare nel 1947, con la prima competizione a Philadelphia per l’assegnazione del titolo di Mr. Universo, ai margini del primo campionato del mondo di sollevamento pesi.

Nel 1950 viene poi fondata in Inghilterra la NABBA, National Amateur Bodybuilders Association, che da allora cura l’organizzazione delle competizioni internazionali di questo che è da tempo considerato e strutturato come un vero e proprio sport.

Ma dal body building presto il mercato si sposta versi pratica meno estremistiche e non competitive, propriamente ricreative e con un a forte motivazione estetica: l’aerobica.

Andare in palestra significa anche trovare uno “ spazio per se stessi”

Uno dei valori centrali della soggettività moderna è la creazione di un sé che sceglie di disciplinare il proprio corpo per realizzare appieno la propria natura.

E’ un ambiente separato e relativamente autonomo dallo scorrere della vita quotidiana.

Rivolgendosi a un pubblico di individui la palestra per la fitness innanzitutto favorisci percorsi individuali di frequentazione

I clienti i gestori e gli stessi allenatori riconoscono che l’allenatore è una figura fondamentale nell’ambiente della palestra.

Le attività che si svolgono in gruppo chiedono all’insegnante di rafforzare l’impressione di una uguaglianza formale tra i clienti, per questo l’allenatore non può andare oltre una generale cortesia, eppure è proprio la cortesia ad ammorbidire approcci altrimenti eccessivamente rigidi, meccanici e irriverenti.

C’è sempre la necessità di un’altra coordinazione tra i clienti.

L’insegnante deve anche essere, oltre che cortese, capace di controllare i sottogruppi che rischiano derive.

L’andare in un centro fitness è una forma di evasione per molti.

L’organizzazione delle aree è tale da permettere ai clienti di poter seguire attentamente gli esercizi, le numerose attività vengono smistate in modo tale da far sì che non entrino in conflitto tra di loro.

Le varie forme di ginnastica in gruppo si strutturano come vere e proprie lezioni in cui l’allenatore si mette di fronte a più file di clienti e mostra loro i movimenti corretti da fare.

Esse si fondano sulla simultanea riproduzione dei movimenti, cosicché c’è un centro d’attenzione condiviso.

Con le macchine invece no.

Proseguire l’esercizio in gruppo è possibile solo ai clienti capaci e sufficientemente concentrati.

Sia con le macchine che in gruppo il centro dell’attenzione è l’esercizio.

La palestra lavora al lavoro del corpo.

Il fitness è apertamente organizzato in modo molto diverso della maggior parte delle attività sportive contemporanee individuali o di squadra.

Le attività sportive contemporanee infatti si ispirano all’atletismo mentre il rendimento ultimo dell’allenamento in palestra va oltre l’esecuzione degli esercizi, coincide con la possibilità di trasformare il proprio corpo.

Fonte: http://www.dsnm.univr.it/documenti/OccorrenzaIns/matdid/matdid510942.doc

Sito web da visitare: http://www.dsnm.univr.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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