Il Terzo Reich

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Il Terzo Reich

27 febbraio 1933: incendio al Reichstagh, il Parlamento nazionale.
Di ciò viene accusato un comunista olandese; nasce un’imponenente operazione di polizia contro i comunisti e vengono varate misure eccezionali che limitavano le libertà di stampa e di riunione.
Hitler, nonostante avesse vinto le elezioni del marzo 1933, e potesseformare un nuovo governo con la destra, mirava ad abolire il Parlamento. Il Reichstagh lo appoggiò e conferì con una legge pieni poteri al governo, tra cui quello di legiferare e modificare la costituzione.
Pian piano tutti i partiti si sciolsero. A luglio Hitler varò una legge in cui il Partito nazionalsocialista era l’unico consentito in Germania.
30 giugno 1934: “notte dei lunghi coltelli”→ reparti delle SS (“squadre di difesa”) assassinano Rohm, capo delle SA, e tutto il suo stato maggiore.
Hitler chiede alle forze armate l’assenso alla sua candidatura alla successione di Hindenburg.
Agosto 1934: Hitler ricopre le cariche di cancelliere e capo dello Stato. Gli ufficiali sono costretti a prestare giuramento di fedeltà ad Hitler e al nazismo→ nasce il Terzo Reich, il terzo Impero (dopo il Sacro Romano Impero).
Nel nuovo regime il capo (Fuhrer) era anche la fonte suprema del diritto, colui che esprimeva le aspirazioni del popolo.
Attorno al partito vi erano una serie di organizzazioni di massa: il Fronte del lavoro, che sostituiva i sindacati; le organizzazioni  giovanili che facevano capo alla Hitlerjugend (gioventù hitleriana), il cui compito era quello di trasformare l’insieme dei cittadini in una comunità del popolo compatta e disciplinata.
Gli ebrei erano concentrati nelle grandi città e occupavano le zone medio-alte della scala sociale; la propaganda nazista riuscì a risvegliare nei loro confronti i sentimenti di ostilità contro la diversità etnica e religiosa e contro il privilegio economico.
Settembre 1935: leggi di Norimberga→ tolgono agli ebrei la parità dei diritti e proibiscono i matrimoni tra ebrei e non ebrei.
Novembre 1938: notte dei cristalli→ dopo l’uccisione di un diplomatico tedesco a Parigi per mano di un ebreo, i nazisti organizzano un pogrom in tutta la Germania.

La difesa della razza prevedeva anche manifestazioni razziali contro altre minoranze.

La Chiesa si adattò al regime, anche in seguito al concordato stipulato dalla chiesa di Roma col governo nazista del luglio 1933.
Marzo 1937: Papa Pio XI interviene con un’enciclica per condannare il nazismo.
Il consenso generele dato al nazismo dipendeva anche dall’apparato repressivo e terroristico, rappresentato dalle molte polizie, tra cui la Gestapo e le SS, e i lager.
Un altro fattore di consenso fu la ripresa economica, grazie all’impulso dato ai lavori pubblici ed alla politica di riarmo. Inoltre il nazismo riuscì ad imporre formule e miti per toccare l’anima popolare, anche grazie alle comunicazioni di massa; l’ideale era la formazione di una società patriarcale lontana dalle metropoli moderno e dalle malattie della civiltà industriale (mito della terra e del sangue).
Per diffondere quest’utopia antimoderna, il regime si servì però di mezzi moderni; istitui un ministero per la Propaganda, affidato a Goebbels; la stampa fu sottopoasta a stretti controlli; gli intellettuali furono inseriti in un’organizzazione nazionale.

 

Fonte: https://sociologiaunipi.files.wordpress.com/2013/03/riassunti-storia-contemporanea-sabbatucci-vidotto.doc

Sito web da visitare: https://sociologiaunipi.files.wordpress.com

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