Il movimento dei lavoratori

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Il movimento dei lavoratori

 

Il movimento dei lavoratori e gli esponenti del pensiero socialista

Il sistema industriale era incentrato sulle fabbriche, in cui gli operai dovevano far lavorare macchine azionate dall’energia del vapore; le condizioni di lavoro erano però pesantissime, i salari molto bassi, le ore lavorative andavano dalle 12 alle 16 ore al giorno, non c’era assistenza per la malattia e la vecchiaia.
Anche i lavoratori che non erano occupati in fabbrica sentivano come una minaccia l’avvento del nuovo sistema industriale. Le prime lotte operaie infatti ebbero come protagonisti i lavoratori semi- o ex- indipendenti; gli obiettivi erano il ripristino dei vecchi metodi di lavoro e la restaurazione dei regolamenti corporativi.
Il primo grande movimento fu quello del luddismo, sviluppato soprattutto in Inghilterra e composto principalmente da artigiani tessili senza lavoro a causa delle nuove fabbriche meccaniche.
Ci si rese conto che era necessario però formare un’organizzazione unitaria della classe operaia per avere maggior peso. In Inghilterra nel 1834 ci fu il primo esperimento di una confederazione generale dei lavoratori, promossa da Robert Owen. Inoltre i lavoratori si impegnarono anche nelle battaglie politiche per la democrazia.
Accanto alle rivendicazioni dei lavoratori si affiancò una elaborazione teorica ad indirizzo socialista per la costruzione di una società più giusta, misurandosi con i problemi concreti della realtà industriale.
Il socialismo non fu però un fenomeno unitario e omogeneo, in quanto le varie dottrine socialiste erano diverse fra loro.
In Inghilterra il primo rappresentante del socialismo fu Robert Owen, che creò un sistema di provvidenze e assistenze per il suo stabilimento industriale; creò anche piccole comunità rurali, organizzate in maniera socialista, i “villaggi della cooperazione”. Fu anche tra i fondatori delle “Trade Unions”, le confederazioni generali dei lavoratori.
Gli esponenti socialisti in Francia furono:

Saint Simon→ voleva instaurare un nuovo ordine sociale sfruttando le potenzialità offerte dal progresso scientifico ed industriale; egli riteneva che ci fossero avvicendamenti tra epoche critiche ed epoche organiche; elaborò anche il progetto di un “Nuovo cristianesimo”, una religione con valori e modelli di comportamento adeguati alla nuova società industriale.

Charles Fourier→ denunciò le conseguenze negative prodotte sull’uomo e sulla società dal sistema economico industriale, tra cui la repressione delle azioni naturali dell’uomo nell’ambito del lavoro e degli affetti. Egli propose il falansterio, una comunità di dimensioni contenute in cui non esistevano convenzioni repressive, ma questo tentativo fallì.

Louis Blanc→ secondo lui la diffusa miseria dei lavoratori dipendeva dall’economia capitalistica fondata sul profitto e sulla concorrenza, la quale provocava la concentrazione della ricchezza in poche mani; secondo Blanc lo stato doveva intervenire attraverso finanziamenti senza interessi per creare fabbriche nazionali in cui gli operai si sarebbero autogestiti, e in cui una parte dei profitti sarebbe servita a scopi di previdenza ed assistenza.

Louis Blanqui→ in linea con il giacobinismo rivoluzionario riaffermò il primato della politica e dell’organizzazione rivoluzionaria; i lavoratori potevano emanciparsi solo impadronendosi del potere con la forza. Per questo era necessario fondare un “partito armato” composto da rivoluzionari che avrebbe guidato le masse alla costruzione di un ordine sociale comunista.

Pierre-Joseph Proudhon→ auspicò una società di tipo pluralistico, che si autogovernasse attraverso dei contratti che dovevano regolare sia i rapporti privati che quelli pubblici. A suo giudizio la propiretà privata doveva sottostare a limiti ben precisi e trasferita a quanti vi impegnavano il proprio lavoro quotidiano; le  persone del popolo infatti non desideravano l’ugualianza assoluta e l’abolizione del possesso privato, ma chiedevano soltanto di essere lasciate libere e di eliminare i privilegi ingiustificati.
Era contrario al centralismo statale per salvaguardare le libertà individuali. Il socialismo era il risultato di un processo di eliminazione-prevenzione dello sfruttamento.

 

Fonte: https://sociologiaunipi.files.wordpress.com/2013/03/riassunti-storia-contemporanea-sabbatucci-vidotto.doc

Sito web da visitare: https://sociologiaunipi.files.wordpress.com

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Gli operai specializzati e gli artigiani fondano le società di mutuo soccorso, alle quali i lavoratori versano una quota in cambio dell’aiuto economico qualora si infortunino o si ammalino, per tutelarsi dallo sviluppo selvaggio del capitalismo industriale.
Riprende anche vigore l’associazionismo clandestino per rivendicare il suffragio universale, le libertà di associazione, di stampa e di riunione.
Il governo fa interrompere una manifestazione degli operai di Manchester da parte della forza pubblica, che provoca 11 morti (viene ricordato come massacro di Paterloo -1819-).
Lo sdegno dell’opinione pubblica rafforza il movimento operaio e induce il governo nel 1824 ad autorizzare la costituzione ufficiale delle Trade Unions.

 

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