La fine del sistema bipolare

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La fine del sistema bipolare

 

Il crollo dell'Unione Sovietica ha segnato la fine del sistema bipolare che aveva retto il mondo dopo la Seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti, forti di un indiscusso primato economico, tecnologico e militare, hanno assunto il ruolo di custodi dell'ordine mondiale. Un esempio eloquente di questo fenomeno è rappresentato dalla guerra del Golfo. Nell'agosto del 1990 l'Iraq invase l'emirato del Kuwait con il proposito di annetterselo. L'ONU condannò l'aggressione e patrocinò una spedizione militare multinazionale; di fatto, però, la conduzione politica e militare dell'intera operazione fu appannaggio degli USA, che fornirono gran parte degli effettivi e degli armamenti. Il conflitto si chiuse con la sconfitta dell'Iraq, che fu costretto a ritirarsi dal Kuwait. Oltre che sul piano militare, il ruolo guida degli USA si è manifestato anche su quello diplomatico. Grazie alla loro mediazione, infatti, israeliani e palestinesi firmarono, nel 1993 a Washington, un accordo che impegna i primi a concedere agli arabi di Palestina ampie forme di autogoverno e i secondi a riconoscere il diritto all'esistenza dello Stato di Israele. La strada da compiere per giungere a una pace duratura in Medio Oriente è tuttavia ancora lunga. L'assassinio nel 1995 del premier israeliano Rabin, la vittoria delle destre nelle elezioni politiche in Israele l'anno successivo e i frequenti atti di terrorismo dinamitardo a opera di estremisti palestinesi hanno comportato gravi battute d'arresto nel processo di pace in corso.
A complicare la soluzione dello stesso problema palestinese, ma, più in generale, a scuotere l'intero mondo arabo è intervenuto, negli ultimi anni, il fenomeno dell'integralismo islamico. Gli integralisti islamici sostengono che Io Stato e la società devono essere modellati  secondo i dettami del Corano e si fanno interpreti del risentimento delle masse povere del mondo arabo nei confronti del mondo occidentale. Già da tempo al potere in Iran, gli integralisti hanno rovesciato il regime comunista dell'Afghanistan; hanno spinto il leader libico Gheddafi ad  accentuare  il carattere anti-occidentale della sua politica; infine, in Algeria, hanno innescato una vera e propria guerra civile.
Sanguinose guerre civili si sono sviluppate negli ultimi anni, anche in molti altri Stati africani, assumendo spesso il carattere di un vero e proprio sterminio etnico. Contemporaneamente, in diversi Stati dell'America centrale e meridionale gruppi di ispirazione castrista o maoista si sono resi protagonisti di atti di guerriglia contro i regimi locali.
Il maoismo appare invece definitivamente tramontato in Cina. Superato il trauma dei fatti di piazza Tienanmen del 1989, allorché l'esercito represse nel sangue un movimento studentesco che reclamava libertà e democrazia, negli anni seguenti la Cina ha proseguito sul doppio binario


aperto da Deng Xiaoping dopo la morte di Mao (1976): progressiva apertura dell'economia al libero mercato, ma costante riaffermazione del monopolio del potere politico da parte del partito comunista.

 

Fonte: http://rossanaweb.altervista.org/blog/mater_studenti/storsunt.pdf

Sito web da visitare: http://rossanaweb.altervista.org/

Autore del testo: R.Cannavacciuolo

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