Bandiera italiana storia e significato

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 TRE COLORI, UN’IDENTITA’

Reggio Emilia, 7 gennaio 1797: nasce il Tricolore italiano. Simbolo dell’identità nazionale, vessillo della nostra patria. La nostra bandiera viene annualmente commemorata nell’anniversario della sua nascita. Ma chi celebra davvero questa ricorrenza? Se solo si provasse a domandare ad un giovane studente che cosa rappresenti per lui il 7 gennaio, di certo risponderebbe: -Il doloroso rientro dalle vacanze natalizie!-.
Ma perché svalutare una data così importante? Alcuni ritengono che non sia opportuno far risalire la storia della nostra bandiera a due secoli or sono, quando invece lo stato unitario italiano risale solo al 1861. In realtà una giustificazione c’è, poiché il nostro Risorgimento trova le sue basi socio-culturali proprio negli eventi degli ultimi anni del XVIII secolo, al tempo di Napoleone, quando il Parlamento dell’allora Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decretò che si rendesse universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori: Verde, Bianco e Rosso.
Da quel giorno la bandiera ha subito diverse modifiche, in seguito alle varie vicissitudini del Risorgimento italiano. Alle tre strisce orizzontali della bandiera della Repubblica Cispadana, si sono via via aggiunti i più svariati simboli, sino ad arrivare alle tre bande verticali di uguali dimensioni che conosciamo oggi. Verde, Bianco e Rosso non sono stati scelti casualmente, ma il loro significato risiede nelle radici stesse della nostra terra: Verde, come le nostre pianure, Bianco, come le nevi delle Alpi e degli Appennini e Rosso, come il sangue versato dai nostri compatrioti per l’unione della nostra terra.
I tre colori della nostra bandiera compaiono anche in alcuni passi della Divina Commedia, e ciò ha alimentato teorie che collegano la nascita del Tricolore al Sommo Poeta: in realtà, Dante non pensava all’Italia come uno Stato unitario, bensì alle virtù teologali, ossia Fede (bianco), Speranza (verde) e Carità (rosso). Il canto XXX del Purgatorio, infatti, recita:
“sovra candido vel cinta d'uliva
donna m'apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva”

Quindi, la nostra bandiera nasce probabilmente già nel XIV secolo, segno che il desiderio di unità nazionale era presente già allora nel cuore degli “italiani” del tempo. Ciò deve dunque farci riflettere sull’importanza che questo simbolo ha per noi e per la nostra identità nazionale.

Anche in questi ultimi tempi, segnati da guerre e violenze atroci, il nostro Tricolore è sempre stato associato alla pace e all’accoglienza. Proprio la nostra Costituzione, all’Articolo 11, afferma che “L’Italia ripudia la guerra” e ciò risiede nella nostra stessa indole, quella di un Paese accogliente e dedito alla solidarietà verso chi ha bisogno. Basti pensare alle migliaia di immigrati che fuggono dalla loro patria e che vedono nel nostro Tricolore un’ancora di salvezza, un rifugio in cui realizzare il sogno di una vita migliore. Quindi, non il simbolo di una nazione violenta e repressiva, ma l’emblema dell’armonia e della speranza, proprio come aveva ipotizzato Dante più di sette secoli fa. Il nostro Tricolore, infatti, riassume quelli che sono i naturali "Diritti dell'Uomo", le aspirazioni di ognuno, la volontà di chi crede nel progresso della propria nazione, con leggi adeguate, senza divisioni, stessi diritti e doveri. Un Paese dove non ci siano né discriminazioni, né violenze, un Paese che possa dimostrare al mondo intero quei valori che sono scritti nella nostra Costituzione e rappresentati nella nostra bandiera, oggi come e più che nel passato, perché, in fondo, il Tricolore siamo noi.


 

Fonte: http://www.prefettura.it/FILES/allegatinews/1190/Liceo_Quinto_Ennio_Gallipoli.doc

Sito web da visitare: http://www.prefettura.it

Autore del testo: G. Fiorito e R. Leone

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