Civiltà antiche

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Civiltà antiche

L’Italia antica e le origini di Roma

Fondazione di Roma à aprile del 753 a.C.

La cartina a pag. 260 fa vedere come, prima di Roma, in Italia ci fossero già molte popolazioni, di diverse etnie, la più importante delle quali è sicuramente quella degli Etruschi. Insomma, l’Italia era un MOSAICO DI GENTI (Etruschi, Celti, Sanniti, Liguri ecc.).
Tutte queste popolazioni verranno sottomesse da Roma. Quando Roma le conquistò, queste popolazioni furono “ROMANIZZATE” (Roma, cioè, diffuse la sua cultura, la sua mentalità e la sua lingua nei territori conquistati).

Le civiltà palafitticola e terramaricola.
La civiltà palafitticola.
Dove erano? Nelle zone corrispondenti all’attuale Lombardia.
Vivevano in abitazioni di legno (sorrette da pali infissi nel terreno), dette palafitte, costruite su terreni paludosi, fiumi e laghi.
In questo modo: 1) avevano sempre a disposizione l’acqua; 2) si difendevano da nemici e animali.
La civiltà terramaricola.
A partire dal 1600 a.C. le palafitte furono costruite anche su terra (per evitare rischio di straripamento delle acque). Nasce così la civiltà terramaricola (terra marna = terra grassa (fertile)). Essi, a differenza della civiltà palafitticola, praticavano anche l’allevamento e l’agricoltura.

La civiltà Villanoviana
Intorno al 1000 a.C. arriva in Italia il popolo degli Umbri che fonda la civiltà Villanoviana (centro della civiltà Villanoviana è più o meno Bologna). Perché si chiama così? Il nome è preso da Villanova, luogo in cui nell’800 furono ritrovati i resti di questa civiltà.
Caratteristiche:

  • Non praticavano l’inumazione (=sepoltura) ma l’incinerazione (le ceneri dei morti venivano conservate in urne)
  • Conoscevano l’uso del ferro.

Nel VI sec. a.C. questa civiltà fu assorbita da quella degli Etruschi.
La civiltà nuragica.
Dove? In Sardegna.
Perché si chiama così? Questa civiltà prende il nome dalle loro costruzioni più importanti, i nuraghi, torri di grandi blocchi di pietra, a forma di cono tronco, alte fino a 20 metri.
A volte i nuraghi erano messi in modo tale da formare veri e propri villaggi, attorno a una torre principale, dove la popolazione si riuniva in caso di pericolo.
La popolazione abitava in capanne costruite vicino ai nuraghi.
La popolazione era divisa in due classi:

  • pastori e agricoltori;
  • guerrieri.

La civiltà nuragica era piuttosto ricca:

  • avevano infatti notevoli risorse minerarie: importante era la lavorazione dei metalli.

Oltre ai nuraghi questa civiltà ci ha lasciato (vedi figure a pag.266):

  • diversi menhir, o tombe dei giganti.
  • molti bronzetti, oggetti di ferro o di ambra.

Insomma, la civiltà nuragica è una civiltà originale e longeva: il massimo splendore è attorno al 1200 a.C.; i Cartaginesi la conquistano attorno al VI sec. a.C.

Civiltà appenninica
Quando: 1600 a.C.
Dove: lungo gli Appennini
Caratteristiche conosciute:

  • praticavano la pastorizia (transumanza = spostamento del bestiame in cerca di pascoli)
  • sepoltura a dolmen (due pietre verticali e una orizzontale, sopra)

 

 

 

Appunti dell’1/10
La civiltà etrusca
Quando? II millennio a.C.
Dove? Nella zona corrispondente alla Toscana (guarda cartina p.265).
Da dove deriva il nome? Furono i Romani a chiamarli così.
La lingua: somigliava molto al greco.
Da dove arrivano? Non si sa bene: forse dalla Lidia (Asia Minore), alcuni affermano che siano originari dell’Italia (autoctoni o indigeni).

Organizzazione dello Stato. Gli Etruschi erano organizzati in CITTÀ-STATO (ogni città è indipendente e autonoma: non formano mai uno Stato unitario): es. Tarquinia, Volterra ecc.
A capo di ogni città-stato c’era un RE ELETTIVO (lucumone), con potere giudiziario e militare; il re era assistito da un consiglio di anziani (aristocratici à aristocrazia = potere dei migliori).
Più avanti il re viene sostituito da magistrati eletti annualmente: da una monarchia si passa a una REPUBBLICA DI TIPO ARISTOCRATICO.
Gli Etruschi, anche se non formarono mai uno Stato unitario, si unirono in una CONFEDERAZIONE DI 12 CITTÀ. Le 12 città si riunivano in assemblea una volta l’anno; gli scopi erano più religiosi, che economici e politici

Economia. Gli Etruschi diedero vita a una fiorente attività commerciale, per terra e per mare. Il territorio aveva molte materie prime (metalli); era perciò anche molto sviluppata la metallurgia (=lavorazione dei metalli).

L’espansione etrusca. Dal territorio originario gli Etruschi (odierna Toscana) si espandono sia verso nord che verso sud, oltre il Tevere (si scontrano però con le colonie greche, nel sud Italia).
Erano abili navigatori e avevano una grande flotta. Occupano la parte orientale della Corsica.
Finiranno poi per essere assoggettati ai (conquistati dai) Romani.

Approfondimento. Federazioni antiche e moderne. Federazione = patto, alleanza.
Perché ci si univa in federazione? Per motivi politici, economici, difensivi e soprattutto, in epoca arcaica (=antica) religiosi (come la confederazione etrusca).
Cultura, religione e società degli Etruschi
Gli Etruschi danno una straordinaria importanza al culto dei morti. Molte sono le tombe a capanna ritrovate dagli archeologi, che probabilmente assomigliavano alle abitazioni dei vivi.
I documenti ci fanno conoscere anche il sistema onomastico (=dei nomi) etruschi; il loro sistema prevede il matronimico (il nome della madre) accanto a quello del padre (a Roma, invece, il nome della madre non veniva mai ricordato). Le donne etrusche in effetti, a differenza di altre società, erano molto considerate, colte, e spesso anche economicamente autosufficienti.

Lettura: le “libertà” delle donne etrusche. Le donne etrusche godevano di grande libertà, tanto che gli altri popoli le consideravano senza pudore. Nelle altre società (greci e romani) la donna non era così libera; questo faceva nascere tante leggende sulle donne etrusche.
Il romano Valerio Massimo, ad esempio, racconta l’aneddoto di Spurinna. Spurinna era un giovane etrusco così bello da attrarre gli sguardi di tutte le donne, che lo desideravano. Spurinna allora decise di sfregiarsi (esempio di “verecondia”, di rettitudine morale), per rendersi brutto. Ai romani questa storia pareva stranissima:

  • le donne romane dovevano avere un forte senso del pudore, mica correre dietro agli uomini!
  • gli uomini romani dovevano prendere l’iniziativa, non essere pudichi (timidi) come Spurinna

Insomma, questa storia invertiva completamente i normali comportamenti sessuali dei romani.
Quello che è certo è che le donne etrusche dovevano essere molto intraprendenti. Leggendo il testo di una ninna-nanna etrusca vediamo che la donna poteva addirittura rapire l’oggetto dei suoi desideri : “Che il re e la regina lo scelgano come genero, che le fanciulle lo rapiscano, che tutto quel che calpesta diventi una rosa”.

 

La religione. Gli Etruschi, che si interessavano molto di religione e divinità, ebbero grande influenza sulla religione romana.
Trasmisero, ad esempio, ai romani la pratica dell’aruspicina (si prevedevano eventi futuri dal volo degli uccelli o dall’osservazione delle viscere degli animali sacrificati).
Gli Etruschi infatti credevano che forze sovrannaturali e divine  governassero ogni evento: per questo tutto ciò che succedeva andava interpretato (e, all’arte divinatoria, cioè all’arte degli indovini, gli Etruschi dedicarono diversi libri, come i Libri aruspicini).
Anche i romani praticarono la divinazione, anche se in modo meno ossessivo. Questo fa pensare che gli Etruschi vedessero la divinità come qualcosa di incombente (qualcosa che pesa, qualcosa che domina) sugli uomini.
La religione etrusca è una religione rivelata: si racconta di un fanciullo di nome Tages che, uscito da un solco tracciato da un aratro, rivelò questa religione agli Etruschi (le sue parole vennero trascritte da un sapiente, di nome Tarconte, e trascritte nei Libri tagenitici).
Gli Etruschi avevano un pantheon di divinità antropomorfe (gruppo di esseri divini dalle forme umane), in buona parte di derivazione greca (riprese poi dai romani).

  • Pantheon à insieme delle divinità
  • Antropomorfe à di forma umana

La morte. [a pag.271 vedi un esempio di sarcofago etrusco] Quando moriva qualcuno il corpo veniva steso su un letto e c’era la CONCLAMAZIO (si diceva il nome del defunto ad alta voce); poi arrivavano le LAMENTATRICI, che proponevano i loro canti funebri.
Il destino dell’anima dopo la morte. L’oltretomba era rappresentato come qualcosa di oscuro e pauroso: si pensava che il defunto venisse accolto da paurosi demoni, tra cui Caronte o Cerbero (che ritroveremo in Dante).

L’arte. Ricordiamo gli affreschi (ad esempio di Tarquinia), statue in terracotta, bassorilievi e diverse statue in bronzo di animali (veri o di fantasia, come il Grifone o la Chimera); famosissima è la lupa capitolina, che poi sarà il simbolo di Roma (i due bimbi allattati dalla lupa non sono però etruschi, ma verranno aggiunti in seguito).
Fra le scoperte architettoniche etrusche ricordiamo l’arco di pietra e le fognature. Loro sono anche i primi piani regolatori delle città.


ETRUSCHI (in breve)

Quando e dove

Organizzazione dello Stato

Economia

Società

La religione

Dal II millennio a.C., nell’attuale Toscana, da cui si espandono sia verso nord che verso sud (fino a che sono conquistati dai Romani)

Sono organizzati in città-Stato.
Inizialmente comandati da un re elettivo (lucumone) e un consiglio di anziani.
Successivamente la forma di Stato diventa la Repubblica.
Si unirono in una confederazione di 12 città.

Grazie alle molte materie prime si dedicarono alla metallurgia.
Fiorente il commercio, per terra e mare.

Particolarmente importante era il ruolo delle donne, molto considerate (tanto che il loro sistema onomastico prevede il matronimico).

Era una religione rivelata (da Tages).
Praticavano l’arte divinatoria (aruspicina).
Hanno un pantheon di divinità antropomorfe, che poi passeranno ai Romani.
Hanno una visione oscura e paurosa dell’aldilà.

 

Fonte: http://www.sdstoriafilosofia.it/download/IIG/02%20civilta'%20preromane.docx

Sito web da visitare: http://www.sdstoriafilosofia.it

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