Le grandi fratture del primo millenio

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Le grandi fratture del primo millenio

LE GRANDI FRATTURE DEL PRIMO MILLENNIO.

 L’unità dell’impero romano

L’impero romano aveva unificato tutto il bacino del Mediterraneo e l’Europa centro settentrionale con una dimensione mai più vista nella storia. Nel secondo secolo raggiunse l’apogeo con gli imperatori Traiano e Adriano e aveva come confini la Scozia ( vallo di Adriano) il Reno e il Danubio ( con l’eccezione della Dacia, attuale Romania, oltre il Danubio), la penisola  anatolica, il deserto siriano e arabo, il deserto del Sahara. Toccava praticamente tre continenti:l’Europa, l’Asia minore ( il cosiddetto Medio Oriente), l’Africa Nord sahariana, e il baricentro era il Mediterraneo, che univa tutto l’impero.
L’unità dell’impero era testimoniata anche dalla diversa provenienza geografica degli imperatori e dei letterati nel secondo e terzo secolo. Il territorio era unificato della vie di comunicazione marine e terrestri; dall’amministrazione, dal diritto, dalla moneta comune, dalla diffusione della lingua e della cultura romana, almeno tra gli strati colti di ogni parte dell’impero, e dall’enorme esercito che difendeva i confini. Il latino e il greco erano le due lingue diffuse e usate dalla classe dirigente, che le padroneggiava entrambe, anche se il greco era più radicato nella parte orientale e il latino nella parte occidentale.
Un grande elemento di unificazione è inoltre costituito dalla diffusione del cristianesimo che,  dopo essere stato perseguitato, diventa, con Costantino nel 313 culto ammesso, poi, con Teodosio 370, religione ufficiale dell’ impero.

La prima divisione: Impero d’occidente e impero d’oriente

L’estensione dell’impero aveva cominciato a costituire un problema già con l’imperatore Diocleziano, che lo suddivide in quattro grandi diocesi, successivamente Teodosio divide l’impero in due parti che affida ai suoi figli Onorio e Arcadio: l’impero romano d’oriente e l’impero romano d’occidente. Da questo momento la storia si divide: l’impero romano d’occidente cade sotto le pressioni delle invasioni barbariche ( sua caduta e inizio convenzionale del medioevo : 476 ) e si divide in diversi regno romano barbarici; l’impero d’oriente invece resiste per altri mille anni (Bisanzio viene conquistata dai turchi ottomani nel 1453 ). Questa divisione ha aspetti linguistici ( in occidente predomina il latino, in oriente il greco) e religiosi: in occidente il cristianesimo latino con il primato del vescovo di Roma ( il pontefice romano o papa), in oriente il cristianesimo ortodosso, di rito greco.

La seconda divisione: mondo islamico e mondo cristiano

Nell’ ottavo secolo, con la diffusione dell’ Islam, - iniziato con l’egira di Maometto nel  622-  su tutta la sponda meridionale del Mediterraneo e nella penisola iberica, si determina una seconda frattura che taglia da est a ovest il vecchio cuore dell’impero romano.  È una divisione religiosa ( islam e cristianesimo), politica e linguistica.
Nel nono secolo Carlo Magno – Natale dell’ 800. incoronazione - tenta di ricucire i deboli regni romano-barbarici nati nei territori dell’impero d’occidente e risorge un impero romano molto inferiore in quanto territorio e civiltà all’antico impero dei Cesari, il sacro romano impero.
Alla fine del primo millennio l’antica unità è spezzata in tre grandi zone: l’impero bizantino  , erede dell’impero romano d’oriente, il sacro romano impero e altro regni , il mondo islamico.
Le conseguenze di questa divisione rimangono fino ai giorni nostri a livello linguistico ( ad esempio l’alfabeto latino, greco- cirillico, arabo), religioso ( cristianesimo occidentale – a sua volta diviso in cattolici e protestanti; cristianesimo ortodosso; islam), e politico.

 

Fonte: http://www.luciorizzotto.it/classe3/storia/LE%20GRANDI%20FRATTURE%20DEL%20PRIMO%20MILLENNIO.doc

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