Napoleone Bonaparte

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Napoleone Bonaparte

Napoleone e l’Europa

 

Subito dopo la reazione termidoriana della grande borghesia, che pose fine alla Rivoluzione francese, la Convenzione Nazionale stipulò trattati di pace col Granducato di Toscana, Prussia, Olanda e Spagna. La guerra contro la Francia era continuata dall’Impero d’Austria, che non voleva rinunciare ai Paesi Bassi austriaci occupati dalla Francia (in questo l’Austria era appoggiata dal Regno di Sardegna), mentre l’Inghilterra continuava a mantenere attiva la guerra sui mari. Fu così che il Direttorio (organo collegiale repressivo cui la Convenzione, sciogliendosi, affidò il governo del Paese) decise d’impegnare contro l’Austria tutto il potenziale bellico a disposizione.
Intanto nel continente europeo, sotto l’incalzare degli eventi francesi, le monarchie assolute e illuminate (con l’appoggio di nobiltà e clero) abbandonano la politica delle riforme, temendo ch’essa possa rivolgersi contro i loro interessi. Saranno gli eserciti francesi al seguito di Napoleone (che comandava un’armata in Italia nella guerra antiaustriaca) a fornire alle minoranze attive e coscienti della borghesia il sostegno della forza militare contro gli ordini privilegiati. Anche se l’occupazione militare dei francesi, il vassallaggio in cui saranno tenute le nuove Repubbliche create da Napoleone, la subordinazione delle attività economiche agli interessi francesi, determineranno nella borghesia liberale l’esigenza di affermare il concetto di nazione (cioè di repubblica indipendente anche dalla Francia).
Il fronte italiano, che nei piani strategici del Direttorio aveva solo rilievo secondario, diventò ben presto il teatro in cui si decise l’esito del conflitto tra Francia ed Austria. La nuova arte militare era basata sulla rapidità dell’azione offensiva accuratamente preparata e decisamente condotta. Il primo regno ad essere sconfitto fu quello sabaudo di Vittorio Amedeo III. Proseguendo l’offensiva, Napoleone occupò Lodi, Milano, Mantova, i ducati di Parma e Modena, la Toscana, lo Stato della Chiesa, mentre il regno di Napoli si ritirò dalla coalizione antifrancese. I governi repubblicani nel nord-Italia dopo aver dato vita a una Confederazione, crearono la Repubblica Cispadana; le province lombarde crearono la Repubblica Transpadana. Napoleone fuse le due Repubbliche creando la Repubblica Cisalpina, con capitale Milano, a capo della quale mise degli elementi moderati filofrancesi, vietando che si ponesse all’ordine del giorno la prospettiva dell’unificazione nazionale. Napoleone vedeva il problema italiano come uno strumento per la sua politica di prestigio personale, e per continuare a imporre esazioni in denaro e confische di opere d’arte. Intanto a Genova un’insurrezione giacobina portò alla formazione d’un governo filofrancese. A Roma, col pretesto dell’uccisione casuale d’un generale francese da parte della gendarmeria pontificia, i giacobini instaurano la Repubblica Romana e pongono fine al potere temporale del papa.

Napoleone assedia Verona e, spingendosi fino a pochi km da Vienna, obbliga gli austriaci a chiedere un armistizio. Con la pace di Leoben l’Austria rinuncia al Belgio e alla Lombardia, ottenendo in cambio Istria, Dalmazia e parte della terraferma veneta. Verona, sospinta da clero e nobiltà, insorge contro i francesi. Napoleone interviene pesantemente e nonostante che il governo oligarchico veneziano fosse abbattuto dopo pochi giorni dal partito giacobino, nel definitivo Trattato di Campoformio (1797), Napoleone cede Venezia all’Austria, ottenendo in cambio le isole IONIE, i possessi veneziani in Albania e altri territori. Altre Repubbliche filofrancesi si formano in Olanda e Svizzera.
Intanto il Direttorio aveva aderito al progetto di Napoleone che riteneva di poter fiaccare la resistenza dell’Inghilterra -rimasta sola tra le grandi potenze a continuare la lotta- isolandola dall’India e dagli altri suoi domini dell’Estremo Oriente. Di qui la spedizione militare contro il Sultanato d’Egitto, formalmente dipendente dall’Impero turco, ma di fatto comandato dalla forte casta feudale dei Mamelucchi. Napoleone vince alla battaglia delle Piramidi, ma l’Inghilterra, con l’ammiraglio Nelson, gli distrugge la flotta nella rada di Abukir, sicché fu reso impossibile il rifornimento e lo stesso rimpatrio del corpo di spedizione francese. Gli unici aspetti positivi dell’impresa egiziana furono la legislazione che Napoleone diede al Paese, sulla quale nascerà poi l’Egitto moderno, e lo studio di una commissione scientifica che portò alla decifrazione dei geroglifici egiziani.
In Europa invece la spedizione spinse Russia e Turchia a unirsi con l’Inghilterra, seguite da Austria e Napoletano. Quest’ultimo aprì le ostilità della IIa coalizione antifrancese, attaccando la Repubblica Romana, ma la reazione francese fu così violenta che fu occupato anche il Regno Borbonico, mentre il re Ferdinando IV si rifugiava in Sicilia. Si forma la Repubblica Partenopea. Grande successo invece ebbe l’offensiva austro-russa iniziata nel ‘99. Tutte le conquiste militari francesi e i governi repubblicani sorti in Italia caddero l’uno dopo l’altro. Napoleone reagisce compiendo a Parigi un colpo di stato per abolire il Direttorio e ottenere poteri assoluti. Con la vittoria di Marengo (1800), Napoleone intraprende la seconda campagna d’Italia e recupera quasi tutti i territori perduti. Si forma una Repubblica Italiana con Napoleone presidente. L’Inghilterra, rimasta sola e resasi conto che la politica di Napoleone era sempre meglio di quella giacobina, è disposta con la Pace di Amiens (1802) a rendere quasi tutte le colonie tolte in quegli anni alla Francia. Napoleone ne approfitta per farsi proclamare Primo Console a vita (1802). Stipula anche un Concordato con la Chiesa cattolica, i cui punti salienti sono:

    • il papa riconosce la Repubblica come governo legittimo di Francia,
    • Napoleone riconosce il cattolicesimo come religione maggioritaria della nazione (i Consoli sono tenuti a professarne il Credo),
    • il papa ottiene le dimissioni di tutti i vescovi e la possibilità d’istituire canonicamente i loro successori,
    • Napoleone ottiene la fedeltà al governo di tutti i nuovi vescovi e che i vescovi nominino solo i parroci graditi al governo,
    • i beni espropriati alla Chiesa durante la Rivoluzione Francese non vengono restituiti (in cambio il governo assicura uno stipendio al clero).

La politica interna di Napoleone fu tutta favorevole alla grande borghesia:

      • fece preparare un nuovo catasto per meglio distribuire le imposte,
      • eliminò le imposte dirette e ripristinò numerose imposte indirette,
      • favorì i monopoli della produzione,
      • ristabilì la schiavitù nelle colonie americane,
      • impedì le lotte operaie per i miglioramenti salariali,
      • ripristinò la consuetudine del garzonato,
      • fece approvare il Codice Civile.

Nel 1804 Napoleone si fa incoronare a Parigi Imperatore dei francesi, ripristinando il principio monarchico e creando una nuova aristocrazia imperiale. A questo punto l’Inghilterra organizza una IIIa e IVa coalizione antifrancese, con l’appoggio di Russia, Svezia, Austria e Napoletano. Ma entrambe le coalizioni vengono sbaragliate da Napoleone in grandi battaglie: Ulma, Austerlitz, Jena. I risultati furono che la Russia si alleò con la Francia, l’Austria (con Vienna occupata) dovette cedere tutto il Veneto al Regno d’Italia (e Dalmazia-Istria alla Francia). Due fratelli di Napoleone ebbero il Napoletano e l’Olanda. Finisce il Sacro Romano Impero (1806), sostituito da una Confederazione del Reno, creata da Napoleone.
La volontà di piegare l’Inghilterra alla pace suggerì a Napoleone l’idea del Blocco continentale (1807): egli chiuse l’intero continente europeo agli scambi commerciali con l’Impero britannico. Ma questo Blocco fu un fallimento, perché:
1) si sviluppò il contrabbando,
2) l’Inghilterra s’impadronì dei territori dei paesi alleati della Francia (ad es. Olanda),
3) i popoli che avevano visto in Napoleone un “liberatore” ora gli sono ostili.

Napoleone, per far rispettare il Blocco, è costretto a:
1) decretare la fine del Regno d’Etruria,
2) occupare militarmente Roma e imprigionare Pio VII,
3) occupare il Portogallo,
4) detronizzare dal regno di Olanda il fratello Luigi.

Mentre attraversava la Spagna per raggiungere la frontiera portoghese, Napoleone trae l’occasione di un colpo di stato imponendo alla Spagna il fratello Giuseppe, sostituendolo nel Napoletano col cognato Gioacchino Murat. La popolazione spagnola però si ribella rivendicando la propria tradizione monarchica e cattolica. L’Inghilterra, aiutando militarmente il Portogallo, finisce con l’appoggiare anche la Spagna, che però conseguirà decisivi successi solo verso il 1812. Nel frattempo Austria e Prussia cercarono di realizzare la Va coalizione, ma con la vittoria francese di Wagram essa fallì. L’imperatore d’Austria fu costretto ad acconsentire che la propria figlia andasse sposa a Napoleone (senza figli maschi), il quale così s’imparentò con la più prestigiosa dinastia d’Europa.
Nel 1812 Napoleone intraprende la campagna di Russia. Il pretesto sta nella violazione del Blocco. Il motivo reale sta nella volontà di occupare tutta l’Europa orientale, nella convinzione di poter realizzare una “guerra lampo”. Napoleone sottovalutò il fatto che la popolazione locale, pur oppressa dal regime feudale, vedeva in lui l’Anticristo venuto a profanare la “Santa Russia” (motivi nazionalistici e religiosi). I russi ebbero la meglio perché non attaccarono per primi, non si fecero agganciare ma indietreggiarono di continuo facendo terra bruciata alle spalle dei francesi. Con l’occupazione di Mosca, Napoleone sperava che lo zar chiedesse l’armistizio. Invece lo zar, attendendo l’inverno, costrinse l’armata francese, priva di viveri, a ritirarsi. Fame, freddo, stenti e il ritorno offensivo dei russi uccisero più di mezzo milione di francesi.
La VIa coalizione si formò subito: Austria, Russia, Prussia e Inghilterra sconfissero Napoleone a Lipsia. Nel Napoletano, Murat, pur di conservare il trono, si allea con l’Austria. Napoleone non era appoggiato neppure dalla borghesia francese, che chiese la restaurazione della dinastia borbonica. Egli dovette abdicare nel 1814, ritirandosi in esilio nell’isola d’Elba. Alla Francia di Luigi XVIII (fratello di Luigi XVI) con la pace di Parigi vennero riconosciuti i confini del 1792. In Italia rientravano gli austriaci nel Lombardo-Veneto e i borboni spagnoli nel Napoletano.
Il ritorno dei Borboni in Francia aveva scontentato molte classi sociali; era aumentata la disoccupazione; gli aristocratici miravano a vendicarsi; ufficiali e soldati napoleonici erano stati smobilitati senza essere reimpiegati. Napoleone rientrò a Parigi cacciando Luigi XVIII. Le grandi potenze costituirono la VIIa coalizione e sconfissero Napoleone a Waterloo (1815), relegandolo a Sant’Elena, isola sperduta dell’Atlantico. Vi morirà nel 1821; Murat non riuscirà a sollevare i meridionali contro il governo borbonico: morirà fucilato.

 

Fonte: https://sociologiaunipi.files.wordpress.com/2013/03/riassunti-storia-contemporanea-sabbatucci-vidotto.doc

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