Faq televisioni satellitari

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Faq televisioni satellitari

 

140 DOMANDE: LA FAQ SATELLITARE
Ecco a voi la FAQ più completa in italiano su Internet dedicata al mondo delle televisioni satellitari.
1 La qualità della tv via satellite è migliore di quella della tv terrestre?
Sì, senza dubbio. Nel caso della tv analogica, il segnale che arriva dai satelliti non subisce le interferenze tipiche della tradizionale trasmissione terrestre. Le antenne terrestri possono ricevere segnali provenienti da trasmettitori diversi, che spesso si disturbano a vicenda, generando immagini doppie, disturbi, perdite di colore ed altri spiacevoli effetti. La parabola invece è estremamente selettiva: riceve solo il segnale trasmesso dal satellite verso la quale è puntata, un segnale che, se ricevuto in modo ottimale, appare privo di qualsiasi disturbo o interferenza. I segnali, inoltre, sono modulati in frequenza (anziché in ampiezza, come nelle trasmissioni terrestri), per offrire immagini di altissimo livello di definizione e dettaglio. Vi è praticamente la stessa differenza qualitativa che c’è tra una radio trasmessa in onde medie ed una trasmessa in FM.
2 Perché anche la qualità audio è nettamente migliore?
Perchè viene trasmesso con dei sistemi più avanzati e con segnali "discreti" (il canale destro e quello sinistro viaggiano su portanti indipendenti l’una dall’altra). La maggior parte dei canali televisivi via satellite trasmette con audio stereofonico di altissima qualità, degno dei migliori impianti hi fi, caratterizzato da un bassissimo livello di rumore.
In alcuni casi, l’audio è addirittura digitale, con la stessa qualità di un compact disc.
3 Se installo una parabola, quindi, posso anche fare a meno dell’antenna tradizionale?
No. La parabola, e quindi l’impianto di ricezione via satellite, è in grado di ricevere solo i segnali trasmessi dai satelliti. Ovviamente molte tv locali non trasmettono ancora via satellite, ma sfruttano i ripetitori terrestri. Per poterle ricevere, quindi, sarà comunque necessaria la vecchia antenna terrestre.
4 Quali componenti servono per ricevere la tv via satellite?
E’ necessario un impianto composto da vari elementi. Il più evidente è la parabola: un disco di alluminio o di materiale sintetico che capta i segnali provenienti dai satelliti e li riflette, concentrandoli, sul convertitore (detto anche LNB, ovvero Low Noise Block converter, blocco di conversione a basso rumore).
Questo secondo elemento si occupa di amplificare il segnale ricevuto e di convertirlo ad una frequenza più bassa, in modo tale da poterlo trasferire, attraverso un cavo, al ricevitore. Il ricevitore è l’apparecchio che, collegato al televisore, vi consentirà di sintonizzare e memorizzare, con il suo telecomando, i diversi canali ricevuti e di visualizzarli sulla tv o di trasferirli ad un videoregistratore.
5 Che differenza c’è tra un impianto fisso e un motorizzato?
L’impianto fisso può essere puntato su una sola posizione satellitare. Alcuni operatori, come Astra e Eutelsat, dispongono di flotte di satelliti posizionati su una stessa posizione orbitale, a poca distanza l’uno dall’altro. La flotta Hot Bird di Eutelsat, ad esempio, è composta attualmente da 5 satelliti collocati-locati sui 13 gradi Est, che vengono "visti" dalla parabola come un solo satellite, consentendo la ricezione di centinaia di canali con un sistema a puntamento fisso.
Un impianto motorizzato consente invece di spostare la parabola, direttamente dal telecomando, in modo da poter puntare tutti i satelliti visibili.
Esistono anche altre alternative, come i sistemi Dual Feed (in grado di ricevere due posizioni satellitari differenti con una stessa parabola a puntamento fisso, ad esempio Astra ed Eutelsat) e le motorizzazioni lineari (in grado di spostare la parabola su un arco più limitato, rispetto ai sistemi motorizzati completi, ma capaci di ricevere circa 8 diverse posizioni satellitari).
6 Come è possibile ricevere con una parabola fissa i segnali di un satellite in movimento?
I satelliti per le telecomunicazioni appartengono alla categoria dei "satelliti geostazionari": questo significa che il loro movimento segue, con estrema precisione, la rotazione del nostro pianeta.
Posizionati a 36.000 chilometri di altezza, i satelliti geostazionari si muovono alla stessa velocità della Terra, rispetto alla quale, quindi, appaiono fissi.
7 In che fascia di prezzo si posiziona un impianto fisso?
Dipende dalla dimensione della parabola e dalla qualità dei diversi componenti. In media, i prezzi per un kit completo (parabola da 85 cm. di diametro, convertitore e ricevitore analogico stereo) vanno dalle 250.000 lire (per i modelli più semplici) alle 900.000 lire (per i sistemi più complessi, dotati magari di ricevitore con decodificatore integrato o di altri optional).
8 Quanto costa, invece, un impianto motorizzato?
Anche in questo caso, i prezzi oscillano a seconda della configurazione e del tipo di motorizzazione.
Per gli impianti motorizzati tradizionali, al prezzo della parabola va aggiunto il costo di alcuni accessori supplementari, come il montaggio polare (un tipo di montante che consente al disco di seguire, nel suo movimento, l’andamento ad arco della fascia d’orizzonte sulla quale sono collocati i satelliti), l’attuatore (il braccio meccanico che spinge materialmente la parabola, spostandola da una posizione all’altra) e del ricevitore con posizionatore integrato. La cifra da spendere, in questo caso, oscilla dalle 700.000 lire ad oltre 2 milioni.
9 E’ possibile trasformare un impianto fisso in un sistema motorizzato?
Sì. Per non spendere cifre esorbitanti, si possono utilizzare, in questo caso, i sistemi di motorizzazione più economici (come i motori lineari) che si adattano facilmente alle parabole di piccole dimensioni (fino a 100 cm. di diametro).
In questo caso, la spesa supplementare va dalle 300.000 alle 600.000 lire.

10 Quanti canali in più si possono ricevere con un impianto motorizzato?
Questo dipende da vari fattori, come la dimensione della parabola, l’escursione che questa riesce a compiere, e la visibilità dell’orizzonte alle estremità dell’arco. Anche se la maggior parte delle emittenti europee è concentrata sui satelliti Astra e Hot Bird, esistono decine di altri canali diffusi da operatori differenti, oltre a segnali "di servizio" che sfruttano le capacità dei diversi satelliti intercontinentali.
Con un impianto motorizzato di buona qualità, è possibile arrivare a ricevere diverse centinaia di canali.
11 Di che dimensione deve essere l’antenna parabolica?
Dipende dalla località nella quale si intende installare l’impianto e dal satellite (o dai satelliti) che si desidera ricevere. Il fascio di copertura della maggior parte dei satelliti europei è puntato verso le zone centrali del continente. Man mano che ci si sposta verso le zone più esterne, il segnale si fa più debole, ed è pertanto necessaria una parabola di dimensioni maggiori. Per fare un esempio, per ricevere i satelliti Astra in Italia sono necessarie parabole da 60-80 cm. di diametro al Nord, 90-120 cm. al Centro e 150-180 cm. al Sud della penisola. I satelliti delle generazioni più recenti (come gli Hot Bird di Eutelsat) offrono una copertura più uniforme di tutto il continente, garantendo un buon livello di ricezione con una parabola da 75 cm. su tutto il territorio nazionale. Altri satelliti illuminano, con il loro segnale, solo una zona limitata del continente (come i Thor norvegesi, il cui fascio di copertura è concentrato sulla penisola scandinava). In questo caso, una parabola da almeno 180 cm. di diametro è essenziale.
12 Posso montarmi l’impianto da solo?
Anche se l’installazione di un sistema di ricezione via satellite non è molto difficile (almeno per i sistemi a puntamento fisso), è preferibile ad un tecnico specializzato, abilitato al rilascio della necessaria certificazione specificata dalle legge 46/90 (sicurezza degli apparati radioelettrici).
I sistemi motorizzati sono decisamente più complessi, in quanto richiedono delle procedure di installazione, puntamento ed ottimizzazione estremamente delicati.
13 Posso utilizzare il mio balcone per installare la parabola?
Sì, a patto di avere l’orizzonte verso Sud sgombro da ostacoli. La parabola deve avere la possibilità di "vedere" il satellite, che è collocato sulla fascia equatoriale a 36.000 chilometri di altezza. Sulla traiettoria della parabola non devono quindi esserci alberi, palazzi o altri elementi che possano oscurare la visibilità.

14 Posso utilizzare il terrazzo condominiale, in alternativa?
Sì, senza problemi: la legge italiana sancisce il diritto individuale di installare "aerei atti alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive" sugli spazi comuni del proprio condominio. Le parabole, in questo, sono equiparate alle comuni antenne terrestri.
15 L’amministrazione del condominio può vietarmi di installare la parabola?
No, a meno che tale divieto non sia espressamente inserito in un regolamento condominiale di tipo contrattuale (firmato ed accettato all’atto dell’acquisto dell’appartamento).
Il diritto di installare un’antenna è sancito dalla Costituzione Italiana ed è stato più volte ribadito sia nella legislazione ordinaria che in varie sentenze della Corte di Cassazione.
16 Posso montare una parabola all’interno di un’abitazione?
No. Seppure sia possibile, a patto di avere comunque la visibilità dell’orizzonte verso Sud attraverso una finestra, bisogna tenere presenti alcune controindicazioni.
Al di là di quelle pratiche (una parabola è pur sempre un oggetto di dimensioni rilevanti), vi sono ragioni tecniche: per fare un esempio, il vetro delle finestre contiene una certa percentuale di piombo, elemento che attenuerebbe notevolmente il livello di segnale ricevibile.
17 Devo cambiare il televisore per ricevere la tv via satellite?
No, qualsiasi televisore può essere collegato ad un ricevitore sat. Per poter apprezzare appieno la differenza qualitativa con la tv tradizionale, è comunque consigliabile collegare il ricevitore al televisore attraverso la presa Scart (un connettore standard presente su tutti i televisori da una decina di anni a questa parte). In alternativa, se il vostro televisore non fosse dotato di ingressi Scart, potreste utilizzare l’uscita modulata in UHF del ricevitore: in questo caso il segnale proveniente dal ricevitore, verrà visualizzato su uno dei canali della banda UHF ricevuti dal televisore (solitamente selezionabile tra i canali 30 e 39 della banda).
18 Posso ricevere anche il Televideo dei canali via satellite?
Sì. Se il televisore collegato al ricevitore è dotato della funzione Teletext, basterà selezionarla dopo aver sintonizzato sul ricevitore il canale sat desiderato. Quasi tutti i canali televisivi ricevibili via satellite sono dotati di un proprio Televideo.
19 Posso videoregistrare i programmi ricevuti via satellite?
Certamente. La maggior parte dei ricevitori è dotata di un’uscita Scart collegabile direttamente a qualsiasi videoregistratore domestico. Anche in questo caso, se il proprio videoregistratore non fosse dotato di ingresso Scart, è possibile collegarlo al ricevitore tramite il cavo UHF.
20 E’ possibile ricevere anche le emittenti a pagamento?
Sì. Tutti i canali a pagamento utilizzano dei sistemi di codifica che richiedono l’utilizzo di un decodificatore, collegabile al ricevitore attraverso un apposito cavo. Esistono comunque ricevitori con decoder integrato. Alcuni sistemi di codifica richiedono inoltre l’utilizzo di un’apposita tessera d’abbonamento (Smart Card) da inserire nel decoder. E’ comunque necessario sottolineare che molte pay tv sono dedicate a particolari bacini d’utenza (i canali della Sky Tv, ad esempio, sono riservati ai residenti nella Gran Bretagna), e che pertanto non è possibile ottenere un abbonamento ufficiale.
21 La parabola è assimilabile ad un’antenna tv tradizionale?
No: la parabola è, in realtà, un riflettore. Il suo compito, a differenza delle tradizionali antenne per la ricezione della tv terrestre, è quello di riflettere, grazie alla sua particolare forma, i segnali radioelettrici trasmessi dai satelliti. Questi segnali vengono convogliati in un punto detto "fuoco", in corrispondenza del quale si installa il blocco illuminatore/convertitore.
22 Quanto deve essere grande la parabola?
Questo dipende da vari fattori: se si desidera ricevere un solo satellite (o un gruppo di satelliti collocati sulla stessa posizione orbitale) di potenza elevata (ad esempio gli Hot Bird di Eutelsat), la dimensione della parabola dovrà essere di almeno 75 cm. di diametro (questo per garantire un buon margine nel livello del segnale ricevuto, in modo da non avere problemi anche in caso di forti perturbazioni meteoreologiche). Per la ricezione dei satelliti Astra, la dimensione della parabola varia in base alla propria posizione geografica: tra i 60/80 cm. di diametro (al Nord) e i 150 cm., o anche di più (al Sud). Per parabole dedicate alla ricezione multisatellitare (parliamo quindi di impianti motorizzati), è preferibile scegliere parabole di dimensioni maggiori (non tutti i satelliti sono potenti come Astra: in orbita ne esistono ancora diversi appartenenti alla vecchia generazione, di scarsa potenza, oltre a satelliti il cui segnale non arriva con sufficiente potenza sulla nostra penisola). La regola generale, comunque, è semplice: più grande è la parabola, migliori saranno le prestazioni dell’impianto.
23 Quanti tipi di parabole esistono e quali sono le loro differenze?
Possiamo riassumerli in cinque categorie, ognuna delle quali ha i suoi pregi e i suoi difetti. Le più diffuse sono quelle a fuoco primario (prime focus) e quelle offset.
Esistono altre tipologie, meno diffuse (ma non per questo meno efficaci) come le parabole a doppio riflettore chiamate cassegrain e gregoriane e infine quelle a tecnologia microstrip chiamate antenne piatte.
24 Quali differenze ci sono tra una parabola prime focus ed una offset?
Nelle prime focus, il fuoco coincide con il centro esatto della parabola, la cui forma è perfettamente circolare. Nelle parabole offset, di forma più allungata (quasi ovoidale), il fuoco è spostato rispetto al centro del disco. A livello pratico, le differenze tra un sistema e l’altro possono essere riassunte così: nelle prime focus, i sostegni per il blocco illuminatore/convertitore creano un’ombra sulla parabola, attenuando quindi (seppure in misura contenuta) la quantità di segnale da essa riflesso. Nelle offset invece i sostegni sono posti al di fuori della traiettoria del fascio di segnale che investe il disco. A parità di dimensioni quindi, le parabole offset offrono un rendimento superiore rispetto a quelle prime focus e con l’ulteriore vantaggio che il montaggio più verticale facilita lo smaltimento dell’eventuale neve accumulata, problema particolarmente sentito nel centro e nord Europa.
25 Quindi le parabole offset sono migliori di quelle prime focus?
Non esattamente: questo discorso vale soprattutto per le parabole di dimensioni contenute (in linea di massima fino a 120 cm.). Nelle parabole di dimensioni superiori, la quantità di ombra proiettata sul disco dai sostegni del convertitore diventa irrilevante rispetto alla superficie riflettente. Riassumendo, se si intende installare un disco di dimensioni inferiori ai 120 cm., è preferibile sceglierlo di tipo offset, mentre per i diametri maggiori si può utilizzare indifferentemente sia il tipo a fuoco primario che quello offset.
26 E’ vero che le parabole "piatte" non possono essere utilizzate in Italia?
Non è esatto: le parabole piatte erano state progettate per la ricezione di segnali di alta potenza, come quelli dei satelliti DBS (Direct Broadcasting Satellite, un tipo di satelliti dotati di pochi transponder con potenza elevatissima).
Alcuni modelli sono stati poi adattati per poter ricevere anche i segnali di Hot Bird e di altri satelliti ad alta potenza, ma il loro costo (piuttosto elevato) e il loro rendimento (paragonabile, per una parabola piatta da 40 cm. di lato, a quello di una parabola offset da 60 cm.) sono tali da sconsigliarne l’uso, in particolare in quelle zone del nostro Paese non raggiunte da un livello di segnale sufficientemente potente.
27 In cosa sono differenti le altre parabole, ovvero le Cassegrain e le Gregoriane?
Le Cassegrain sono parabole a fuoco primario che utilizzano un sistema di doppia riflessione: in corrispondenza del fuoco della parabola, viene posto un secondo parabolino, di dimensioni ovviamente molto contenute, che riflette e concentra a sua volta i segnali su un fuoco posto sul retro della parabola principale. Questo tipo di parabole è utilizzato soprattutto a livello professionale, negli impianti di grandi dimensioni. Le parabole Gregoriane sono una diretta derivazione delle Cassegrain, ma sono di tipo offset: anche in questo caso, quindi, grazie alla loro forma si ottiene il vantaggio di non creare ombre sul riflettore principale.
Il rendimento di un sistema a doppia riflessione, inoltre, è superiore a quello di una parabola tradizionale. Quindi le antenne gregoriane offrono, a parità di diametro con quelle tradizionali, una maggiore quantità di segnale.
28 Cosa si intende per "efficienza" di un’antenna parabolica?
E’ il valore riferito alla percentuale di segnale effettivamente riflettuto dalla parabola sul convertitore. Una parabola ideale, ovviamente, dovrebbe avere un’efficienza pari al 100%. Purtroppo le parabole "ideali" non esistono: ci sono molti elementi che inevitabilmente attenuano il segnale, prima che questo venga riflesso dal disco. I più evidenti possono essere delle piccole imperfezioni del disco: anche una ammaccatura, per quanto piccola, può contribuire a diminuire l’efficienza della parabola. Altre perdite di efficienza possono essere dovute al fatto che il segnale, anziché venir riflesso, può venire assorbito dal disco, seppur in minima parte. Anche il blocco illuminatore/convertitore può incidere negativamente sull’efficienza complessiva del sistema: se questi elementi non coincidono esattamente con il fuoco della parabola, ad esempio, avremo un’ulteriore diminuzione del segnale. In linea di massima, una buona parabola ha un’efficienza che si aggira intorno al 75%.
29 Cosa si intende per "guadagno" di una parabola?
Si tratta del valore relativo al livello di amplificazione del segnale ricevuto dalla parabola. Viene espresso in decibel ed è legato sia alla dimensione del disco (maggiori dimensioni, maggior guadagno) che alla effettiva efficienza della parabola.
30 Con quale materiale deve essere costruita una parabola?
E’ possibile utilizzare sia materiali metallici (l’alluminio è il più diffuso) che materiali sintetici (come la fibra di vetro). Le parabole in alluminio sono più semplici da realizzare: un foglio di metallo viene appoggiato su un apposito calco e spinto da una pressa fino ad assumere la forma desiderata. La facilità di realizzazione incide ovviamente sul costo finale, ormai molto contenuto per le parabole in alluminio.
Le antenne in materiale sintetico sono più difficili da realizzare: alla fibra di vetro, ad esempio, deve essere applicata una sottostruttura metallica reticolare, che costituirà l’elemento riflettente vero e proprio. A fronte di questo processo più complesso si ottengono però altri vantaggi: una maggiore solidità della parabola, prima di tutto, molto più difficile da "ammaccare" durante il trasporto e il montaggio, ed una minore sensibilità agli agenti climatici.
31 A cosa serve l’illuminatore, o feed, in una parabola?
E’ l’elemento che viene posto in corrispondenza del fuoco della parabola, e che serve a convogliare i segnali radioelettrici riflessi da quest’ultima verso il convertitore. Spesso sottovalutato, il "feed" ha in realtà una grande importanza: un illuminatore di bassa qualità, o un modello inadeguato alla forma della parabola, può introdurre nel segnale ricevuto una considerevole quantità di rumore, attenuandone quindi la qualità.
32 Posso utilizzare un illuminatore qualsiasi per la mia parabola o è necessario un modello specifico?
No, è preferibile adottare un illuminatore specifico, le cui caratteristiche variano in base al tipo e alla dimensione della parabola. Ad esempio, un illuminatore progettato per parabole offset di piccole o medie dimensioni, si rivelerà inadeguato su parabole prime focus. Viceversa, un illuminatore studiato per un’antenna a fuoco primario, non sarà in grado di convogliare al convertitore una giusta quantità di segnale, rispetto ad un modello specifico per il tipo di parabola che si utilizza. Vi sono inoltre differenze sostanziali anche tra gli illuminatori destinati alla ricezione della banda C e quelli dedicati invece alla ricezione della banda Ku.
33 Quali funzioni assolve il polarizzatore in ricezione?
I segnali radioelettrici trasmessi dai satelliti vengono diffusi con due differenti andamenti: lineari (verticale ed orizzontale, utilizzati dai satelliti come Astra ed Eutelsat) o circolari (destrorso e sinistrorso, utilizzati dai satelliti DBS come il Sirius 1 svedese o il TV Sat tedesco). Il polarizzatore ha il compito di discriminare questi segnali, per consentire al convertitore di riceverli al meglio, senza che questi interferiscano tra di loro. In mancanza del polarotor, infatti, un convertitore riceverebbe entrambe le polarità contemporaneamente, o una sola delle due polarità, a seconda di come è stato installato.
34 Quanti tipi di polarizzatori esistono?
Essenzialmente ce ne sono di due tipi: magnetici e meccanici. Esiste anche un terzo sistema, quello adottato nei convertitori di tipo Dual Pole (LNB a doppia polarità, selezionabile con la commutazione elettrica da 13 a 18 Volts) e in quelli Universali. Nei polarotor meccanici un dipolo metallico ruota meccanicamente per selezionare una delle due polarità. In quelli magnetici, ormai molto diffusi grazie al loro costo contenuto, la polarità viene discriminata attraverso l’utilizzo di un campo magnetico. Esistono inoltre dei polarotor in grado di gestire sia le polarizzazioni lineari che quelli circolari: sono in tutto simili ai precedenti, ma hanno in più una lamina in materiale plastico che, di fatto, converte i segnali circolari in lineari.
35 Se ho un polarotor lineare posso ricevere i segnali con polarizzazione circolare?
Si, ma non sarà possibile discriminare quelli destrorsi da quelli sinistrorsi. Il segnale comunque raggiungerà il convertitore e il ricevitore indipendentemente da questo.
36 E’ vero che i polarotor lineari e circolari hanno un rendimento inferiore rispetto a quelli solo lineari?
Nei polarizzatori "a 4 polarità" c’è effettivamente una maggiore perdita di segnale, dovuta proprio alla presenza della lamina dielettrica all’interno del cono che permette di discriminare le polarità circolari destrorsa e sinistrorsa.
37 A cosa serve e come funziona il convertitore in un impianto?
Il convertitore, o meglio, l’LNB (acronimo di Low Noise Block converter, ovvero blocco di conversione a basso rumore) è lo strumento sul quale vengono focalizzati i segnali riflessi dalla parabola. Il suo compito è quello di amplificarli e di convertirli a frequenze più basse, dai 10GHz circa a 1-2GHz, in modo da consentire poi il loro trasferimento, attraverso il cavo coassiale, al ricevitore domestico.
38 Quanti tipi di convertitori esistono?
Attualmente i più diffusi sono quelli di tipo "Universale", ovvero LNB studiati per la ricezione sia della tv analogica che di quella digitale.
Si tratta di convertitori in grado di ricevere entrambe le polarità lineari (orizzontale e verticale), selezionandole con la tensione di alimentazione inviata dal ricevitore, e l’intera gamma Ku (da 10.700 a 12.750 GHz), utilizzando il tono a 22 KHz per passare dalla fascia bassa (10.7-11.8 GHz) a quella alta (11.8 - 12.75 GHz). Sono estremamente semplici, e vengono costruiti in grandi numeri.
Il costo, di conseguenza, è molto contenuto. Tali convertitori vengono inclusi, normalmente, nei kit completi.
Alla precedente generazione, ormai meno diffusa, appartengono gli LNB monobanda. Ne esistono di quattro tipi, ognuno destinato ad una particolare banda di ricezione: FSS (da 10.7 a 11.8 GHz), DBS (11.7 - 12.5 GHz), SMS (12.5 - 12.75 GHz) e banda C (3.9 - 4.2 GHz).
Esistono inoltre convertitori multibanda di tipo non Universale: si tratta di convertitori privi di illuminatore e polarizzatore, utilizzati ormai quasi solo in impianti particolari, in grado di coprire tutta la gamma di frequenza della banda Ku (da 10.7 a 12.75 GHz) con la commutazione di banda attuata con il cambio di tensione (13/18 Volts)

39 Cos’è la banda C? Che differenze ci sono con la banda Ku?
Mentre la stragrande maggioranza dei satelliti europei trasmette nella fascia di frequenze denominata Ku, che va da 10.700 a 12.750 GHz (suddivisa a sua volta in tre fasce: FSS, da 10.7 a 11.7, DBS, da 11.7 a 12.5, ed SMS, da 12.5 a 12.75 GHz), alcuni satelliti (come ad esempio gli Intelsat), utilizzano anche una gamma di frequenze più bassa, la banda C (da 3.7 a 4.2 GHz). Il vantaggio offerto da questa gamma è quello di garantire, con la stessa potenza di trasmissione, una propagazione del segnale su un territorio più vasto (un segnale in banda C può coprire ad esempio l’intero continente africano), anche se il livello di segnale a terra risulterà complessivamente più debole (e, di conseguenza, saranno necessarie parabole di dimensioni maggiori per riceverlo). Per ricevere la banda C è necessario un apposito convertitore, differente da quelli utilizzati per la banda Ku.
40 Cosa si intende per figura di rumore di un convertitore?
Nel processo di amplificazione di un segnale, l’LNB introduce inevitabilmente una certa quantità di rumore, che in termini pratici si traduce in disturbo (visibile sulle immagini come un alternarsi di puntini bianchi e neri, più o meno fitti). Con la figura di rumore si quantifica, in decibel, il livello di questo rumore: minore è questo valore, maggiore sarà quindi la sensibilità del convertitore. Un "buon" convertitore è caratterizzato da una figura di rumore inferiore al valore di 1.0 dB. I modelli più recenti di LNB sono ormai arrivati ad una figura di rumore bassissima, addirittura inferiore agli 0.6 dB. Per fare un paragone, i primi convertitori della Marconi (realizzati appena 8 anni or sono) avevano una figura di rumore di 1.8 dB.
41 Perché non posso attaccare la parabola direttamente al televisore?
L’antenna parabolica, da sola, non è in grado di consentire ad un televisore la ricezione della tv via satellite (a meno che il televisore stesso non sia dotato di un ricevitore incorporato): se provaste ad attaccare il cavo che scende dalla parabola direttamente al televisore, non vedreste nulla. I segnali ricevuti viaggiano infatti su frequenze superiori a quelle della normale tv terrestre, per le quali è necessario un sintonizzatore specifico, contenuto nel ricevitore sat.
42 Quanti canali deve avere il ricevitore via satellite?
Dipende dall’utilizzo: nel caso di un ricevitore analogico collegato ad una parabola a puntamento fisso, puntata magari sul satellite Astra, cento canali sono già sufficienti. I satelliti Astra attuali offrono 64 canali televisivi analogici e numerose emittenti radiofoniche.
Se si utilizza il ricevitore con un impianto più complesso (ad esempio un sistema Dual Feed in grado di ricevere sia Astra che Eutelsat), sarà bene scegliere un apparecchio dotato di almeno il doppio dei canali (anche in vista di future espansioni del sistema). Per un impianto motorizzato, invece, è consigliabile avere un ricevitore dotato di almeno 250 canali memorizzabili (ma anche in questo caso, più canali ci sono, meglio è).
43 Cosa significa la sigla IRD accoppiata ad un ricevitore?
La sigla IRD (Integrated Receiver Decoder) indica un ricevitore dotato di decoder incorporato. Il decoder, ovvero lo strumento indispensabile per rimettere in chiaro i segnali delle pay television, può essere di vari tipi. I più diffusi, nei ricevitori analogici, sono naturalmente il VideoCrypt (utilizzato da tutte le emittenti del gruppo Sky su Astra) e il D2-Mac/EuroCrypt (utilizzato da canali come TV1000, dai canali scandinavi sull’Intelsat 707, dalle emittenti erotiche Rendez Vous e Eros Tv). Un ricevitore di tipo IRD offre principalmente il vantaggio di non dover aggiungere, in un secondo tempo, un decoder esterno al proprio impianto.
44 Eventualmente posso aggiungere il decoder in un secondo tempo?
Certamente. Tutti i ricevitori sono dotati di una o più uscite (Scart o RCA) dedicate ai decoder esterni. In molti casi queste uscite sono "passanti", ovvero consentono al segnale di viaggiare in due direzioni (dal ricevitore al decoder e viceversa). In tal modo, il segnale, una volta decodificato, tornerà al ricevitore che lo trasmetterà al televisore attraverso la connessione Scart o quella UHF.
45 E’ possibile collegare al ricevitore analogico un decoder digitale?
No: per ricevere la tv digitale è necessario un apposito apparecchio, differente dai normali ricevitori analogici, dotato di decoder integrato. Naturalmente è possibile far convivere, in uno stesso impianto, sia un ricevitore analogico che uno digitale.
46 Cosa si intende per ricevitore con posizionatore integrato?
E’ il circuito che controlla il puntamento di una parabola motorizzata.
Un ricevitore con posizionatore integrato consente di spostare automaticamente la parabola da un satellite all’altro, semplicemente cambiando canale, associando ad ogni canale il relativo satellite.
47 A cosa serve la funzione Autofocus nei ricevitori?
E’ una funzione tipica dei ricevitori con posizionatore integrato. Spostando la parabola da un satellite all’altro, il ricevitore effettua una misurazione del livello di segnale ricevuto, ottimizzando automaticamente il puntamento sul massimo livello di segnale.
48 E’ possibile aggiungere il posizionatore in un secondo tempo?
Sì, ma è bene accertarsi che il ricevitore sia predisposto per un apposito posizionatore. Molti ricevitori sono dotati di un connettore che consente il collegamento ad un posizionatore della stessa marca. I due apparecchi, in questo modo, possono essere controllati dallo stesso telecomando.
In caso contrario (se si utilizza quindi un ricevitore con posizionatore separato di altro tipo), i due apparecchi dovranno essere controllati da due telecomandi differenti, e non potranno quindi offrire quegli automatismi (spostamento della parabola sul satellite relativo al canale televisivo selezionato ed autofocus) offerti dai sistemi con posizionatore integrato.
49 Quante memorie di posizione deve avere un ricevitore con posizionatore integrato?
Come per le memorie di programma, più ce ne sono meglio è. Per poter spaziare tranquillamente sui vari satelliti europei, sono indispensabili almeno una ventina di posizioni memorizzabili. Ma in vista di futuri sviluppi (nuovi satelliti che verranno lanciati), sarebbe meglio avere a disposizione almeno una quarantina di posizioni memorizzabili.
50 Cos’è la gamma di ricezione? Influisce nella scelta dell’impianto?
E’ la fascia di frequenze che il ricevitore è in grado di sintonizzare. I modelli più vecchi avevano una gamma limitata alla fascia da 950 a 1.750 MHz, sufficiente per ricevere e sintonizzare le frequenze della fascia FSS (Fixed Satellite Service, ovvero le frequenze che vanno da 10.950 a 11.700 GHz: si tratta della "vecchia" fascia utilizzata dalla maggior parte dei satelliti europei). Questa gamma di ricezione risulta però insufficiente qualora si utilizzi un convertitore Universale, multibanda. Quasi tutti i moderni ricevitori sono quindi dotati di una gamma di ricezione estesa (da 950 a 2.050 MHz) o, meglio ancora, super-estesa (da 700 a 2.150 MHz), per poter ricevere tutti i satelliti presenti e futuri.
51 Che differenza c’è tra la gamma estesa e quella super-estesa?
Un ricevitore dotato di gamma di ricezione estesa (950-2.050), se utilizzato in connessione da un LNB Universale, non è in grado di ricevere la parte più alta della banda Ku (quella compresa tra 12.650 e 12.750 GHz). Viceversa, utilizzando un tuner con capacità ancora più estesa, (da 950 a 2.150 GHz, o da 700 a 2.150 GHz), sarà possibile ricevere l’intera gamma di frequenze.
52 Quanti ingressi per LNB deve avere un ricevitore?
La maggior parte dei ricevitori è dotata di un solo ingresso per LNB. Se si desiderasse utilizzare un secondo convertitore su questi modelli (ad esempio per un impianto dual feed, o per collegare al ricevitore una seconda parabola, o per ricevere sia la banda Ku che la C), sarebbe dunque necessario ricorrere ad un accessorio esterno (eventualmente controllabile dallo stesso ricevitore, con le funzioni di switch di cui parleremo in seguito).
I ricevitori dotati di doppio ingresso per LNB sono quindi preferibili, in previsione di future espansioni del proprio impianto di ricezione.
53 Quante uscite RCA o SCART deve avere un ricevitore?
Ancora una volta, più ce ne sono meglio è. Quelle indispensabili sono almeno tre, preferibilmente di tipo scart (è il connettore più comune su qualsiasi apparecchio video): una per il televisore, una per un decoder esterno e una per il videoregistratore. Quasi tutti i ricevitori (almeno quelli con audio stereo) sono inoltre dotati di uscite RCA per il collegamento ad un impianto hi fi o per quello ad un ulteriore decoder.
54 Quali sono i sistemi di controllo per accessori esterni di un ricevitore?
Ne esistono di vari tipi. Il più versatile è il protocollo DiSEqC (Digital Satellite Equipment Control), uno standard che consente di modulare, sullo stesso cavo che collega il ricevitore al convertitore, un segnale destinato al controllo di commutatori, posizionatori o altre periferiche. Grazie al DiSEqC, ad esempio, è possibile realizzare un sistema multifeed o un impianto motorizzato controllabile attraverso un unico cavo di discesa. Un altro sistema piuttosto diffuso è basato sul tono a 60 Hz, attraverso il quale è possibile controllare un commutatore per sistemi Dual Feed. I ricevitori con posizionatore integrato, oltre ovviamente alle uscite di controllo per il posizionatore, sono dotati di comandi per polarizzatori meccanici e magnetici. In entrambi i casi, e però necessario collegare questi accessori attraverso cavi supplementari.
55 Cos’è la soglia statica di un ricevitore?
E’ la soglia di segnale entro la quale il tuner del ricevitore può funzionare: più è bassa questa soglia, misurata in decibel (dB), maggiore sarà la sensibilità dell’apparecchio e quindi la sua capacità di ricevere anche segnali debolissimi. Alcuni ricevitori sono dotati di una funzione che consente di estendere la soglia statica, per incrementare la capacità ricettiva dei segnali più deboli.
56 Cos’è e come funziona il sistema Wegener Panda nei ricevitori analogici?
E’ uno standard di compressione ed espansione dell’audio stereo utilizzato dalla stragrande maggioranza dei canali sat. Per minimizzare l’introduzione di rumore in fase di trasmissione, l’audio stereo viene compresso. Il circuito Panda del ricevitore provvede a riespanderlo alla forma originaria, mantenendo inalterate le sue caratteristiche. Il sistema è brevettato dall’industria Wegener. Su molti ricevitori sprovvisti di circuito Wegener Panda originale sono comunque presenti sistemi di decompressione perfettamente compatibili, in grado di fornire le stesse prestazioni.
57 Cosa si intende per deenfasi audio e a cosa serve?
E’ un altro sistema utilizzato per ridurre il rumore introdotto in fase di trasmissione: le frequenze più alte del segnale audio vengono enfatizzate all’origine allo scopo di ridurre il fruscio. Il sistema di deenfasi del ricevitore provvede a correggere il segnale ricevuto ripristinando i livelli originari.
58 A cosa serve avere diverse larghezze di banda audio?
Si tratta della quantità di spazio, nello spettro di frequenze, utilizzato per diffondere le informazioni relative al segnale audio. Ogni emittente può utilizzare diversi tipi di larghezza di banda per le sue sottoportanti audio. La più comune, quella usata con lo standard Wegener Panda, è di tipo stretto (indicata su molti apparecchi con il termine "narrow"), corrispondente a circa 130 KHz. I segnali audio mono tradizionali, che non utilizzano il sistema Panda, sfruttano invece una larghezza di banda audio maggiore (detta "wide"), corrispondente a 230 KHz. Alcune emittenti, infine, (solitamente quelle che sfruttano il satellite solo per collegamenti, da una sede all’altra, utilizzano una larghezza di banda ancora maggiore (intorno agli 800 KHz). Un buon ricevitore quindi deve essere dotato di almeno due larghezze di banda audio: Narrow (per la ricezione dei segnali stereo) e Wide (per ricevere i segnali monofonici).
59 Molti ricevitori sono dotati della funzione OSD. A cosa serve?
Si tratta di un sistema di grafica su schermo: tutte le informazioni relative alla programmazione del ricevitore, o quelle sul canale selezionato, vengono visualizzate direttamente sullo schermo televisivo collegato al ricevitore, in sovraimpressione alle immagini o su sfondo colorato. L’OSD (acronimo di On Screen Display) facilita notevolmente la programmazione e la gestione dell’apparecchio, consentendo l’utilizzo di veri e propri "menù" per scegliere le varie funzioni.
60 A cosa serve la funzione "download"?
Alcuni ricevitori sono dotati di una funzione (solitamente definita "download" o "data transfer") che ne consente una programmazione rapidissima. E’ una funzione dedicata soprattutto agli installatori: basta collegare due ricevitori l’uno all’altro, attraverso un apposito cavo, e tutti i canali memorizzati sul primo apparecchio verranno "copiati" direttamente sulle memorie del secondo. In questo modo, è possibile rendere rapidissime quelle programmazioni di tutte le varie memorie che, altrimenti, potrebbero richiedere anche qualche ora.
61 Il ricevitore analogico può essere dotato di Televideo?
No, a meno che non si tratti di un ricevitore con decoder D2-Mac integrato. Il Televideo delle emittenti satellitari trasmesse con standard tradizionali (Pal e Secam) viene ricevuto e visualizzato direttamente dal televisore. Nei segnali di tipo D2-Mac invece il Televideo deve essere decodificato dal ricevitore.
62 Cos’è un impianto motorizzato?
E’ un sistema di ricezione, naturalmente più complesso di un sistema a puntamento fisso, in grado di gestire anche il movimento della parabola. A differenza dei sistemi fissi, in un impianto motorizzato sono necessari alcuni elementi supplementari, primo tra tutti il posizionatore d’antenna (spesso già incorporato nel ricevitore). Il posizionatore è l’apparecchio che controlla il movimento della parabola e consente di memorizzare le posizioni dei vari satelliti ricevuti.
Gli altri elementi necessari in un sistema motorizzato sono: il motore vero e proprio (normalmente si tratta di un pistone meccanico detto "attuatore") e un particolare montante (il Polarmount) che consente alla parabola di seguire, nel suo spostamento, l’andamento dell’arco polare sul quale sono collocati i satelliti.
63 A cosa serve il supporto particolare chiamato "Polarmount"?
La stragrande maggioranza delle parabole viene venduta, di solito, con un montaggio di tipo Az/El (Azimuth/Elevazione), inadatto alla motorizzazione. Questo tipo di montaggio è infatti riservato ai sistemi fissi, dove il puntamento viene eseguito manualmente solo in fase di installazione dell’impianto (basta regolare la parabola sui valori di elevazione ed azimuth relativi al satellite desiderato ed alla propria posizione geografica). Per poter realizzare un impianto motorizzato è invece necessario il "Polarmount" (montatura polare), che consente di spostare la parabola con un movimento ad arco.
64 Esistono anche dei sistemi di puntamento Az/El motorizzati?
Certamente: sono i sistemi che garantiscono la massima precisione nel puntamento, oltre alla possibilità di puntare correttamente i satelliti in orbita declinante (satelliti che, avendo esaurito il proprio carburante, non sono in grado di mantenere esattamente la propria orbita geostazionaria). Si tratta di sistemi che utilizzano però due diversi motori, che controllano separatamente elevazione del puntamento e movimento azimutale della parabola.
La maggior parte dei ricevitori con posizionatore integrato non sono in grado di controllare questi sistemi, utilizzati per lo più in ambito professionale.
65 Quanti tipi di sistemi motorizzati esistono?
Il motore utilizzato con i montaggi polari si chiama attuatore. In sostanza si tratta di un pistone che spinge (o tira) la parabola facendola spostare sull’arco polare. Esiste un sistema alternativo (detto H-H, ovvero Horizon to Horizon) nel quale il motore è direttamente incorporato al montante. Gli attuatori si differenziano in base alla loro lunghezza e al tipo di sensore utilizzato per controllare lo spostamento (reed, ad effetto hall od optomeccanico). Esistono inoltre sistemi di motorizzazione più semplici ed economici (come il SatWalker, l’Omnisat, o come i motori lineari) che consentono la ricezione di una porzione più limitata dell’arco polare, facilmente adattabili a qualsiasi impianto fisso con parabola di piccole dimensioni.
66 Che differenze ci sono tra un sistema motorizzato H-H ed uno con il Polarmount?
Il sistema H-H offre un’escursione maggiore sull’arco polare (fino a 180 gradi), ma ha un costo maggiore rispetto ai sistemi con Polarmount ed attuatore, ormai molto economici.
67 Quanto deve essere lungo un attuatore?
Questo dipende dalla dimensione della parabola utilizzata. Mediamente, per le parabole di piccole dimensioni (fino ad 85 cm.) sono sufficienti attuatori da 12 pollici. Per le parabole di medio taglio (da 85 a 150 cm. di diametro) si passa ad attuatori da 18 pollici. Per le parabole di dimensioni maggiori (da 180 cm. in su) sono invece necessari attuatori di lunghezza maggiore (24 pollici). E’ sconsigliabile utilizzare attuatori sovradimensionati rispetto alla parabola, in quanto il puntamento sarà più facilmente soggetto ad errori. Con un attuatore di dimensioni superiori al necessario è inoltre più facile spingere la parabola oltre i limiti consentiti dal montante utilizzato, con il rischio conseguente di produrre danni meccanici al sistema.
Per questa ragione, la prima cosa da fare in fase di installazione è quella di memorizzare sul posizionatore i limiti di corsa dell’attuatore.
68 Che differenze ci sono tra i diversi tipi di sensori?
Il sensore è l’elemento attraverso il quale il posizionatore controlla di quanto si è spostata la parabola. I sensori di tipo reed sono in pratica dei semplici interruttori: ad ogni giro del motore che spinge l’attuatore, un interruttore viene premuto meccanicamente. L’impulso prodotto viene inviato al posizionatore, che può così controllare l’avvenuto spostamento. Negli attuatori ad effetto hall, si utilizzano dei sensori a transistor, mentre in quelli optomeccanici, l’impulso è fornito da un sensore ottico.
69 Un posizionatore è compatibile con qualsiasi tipo di attuatore?
Quasi sempre: è però consigliabile, prima di fare un acquisto, verificare questa compatibilità sulle caratteristiche tecniche dell’apparecchio.
Alcuni posizionatori (specialmente i modelli più economici) sono in grado di controllare soltanto gli attuatori con sensori di tipo reed.
70 E’ meglio scegliere un ricevitore con posizionatore separato o un ricevitore con posizionatore integrato?
Un ricevitore con posizionatore integrato è sicuramente preferibile, in quanto offre maggiori facilitazioni (ad esempio il fatto di muovere automaticamente la parabola verso un nuovo satellite cambiando semplicemente canali) e funzioni supplementari (come l’autofocus) di indubbia utilità. Va però sottolineato che anche alcuni ricevitori hanno la possibilità di interfacciarsi direttamente ad un posizionatore della stessa marca, per consentirne il controllo con lo stesso telecomando.
71 Se il mio ricevitore non offre la possibilità di collegare un posizionatore separato, come posso motorizzare l’impianto?
Il fatto di non poter collegare un posizionatore al ricevitore non impedisce la motorizzazione del sistema: sarà semplicemente un pò più scomoda la gestione della programmazione.
Per passare da un satellite all’altro, non sarà sufficiente, in questo caso, cambiare canale: bisognerà comandare separatamente il posizionatore per spostare la parabola sul satellite desiderato.
72 A cosa serve la funzione autofocus in un ricevitore via satellite?
E’ una funzione che consente l’ottimizzazione automatica del puntamento. La precisione del puntamento, in effetti, può essere inficiata da vari fattori (vento, attrito meccanico del motore, ecc.). La posizione memorizzata dal posizionatore può quindi essere leggermente differente dalla posizione ottimale della parabola per puntare il satellite prescelto. L’autofocus è un sistema che verifica l’intensità del segnale ricevuto e sposta, a piccoli passi avanti e indietro, il disco, fino ad individuare il massimo livello ricevibile del segnale.
73 Cos’è la funzione auto-track presente in alcuni ricevitori motorizzati?
E’ un altro sistema adottato in alcuni ricevitori con posizionatore incorporato di alto livello. In fase di installazione, questo sistema consente di individuare e memorizzare automaticamente la posizione di ciascun satellite in modo semi-automatico.
Basta individuare manualmente tre satelliti di riferimento (uno ad Est, uno al centro dell’arco polare ed uno ad Ovest) per consentire al sistema auto-track di rintracciare e memorizzare le posizioni di tutti gli altri satelliti.
74 Cos’è una pay tv?
Si tratta di un’emittente a pagamento, visibile solo a coloro che si abbonano al servizio offerto. Attraverso i satelliti europei è possibile ricevere svariate decine di pay television che, naturalmente, sono tutte codificate.
75 Cos’è una trasmissione televisiva codificata?
E’ una trasmissione le cui immagini sono rese artificialmente inintelligibili, attraverso vari metodi. Solo chi è in possesso di un apposito decodificatore, da collegare al ricevitore satellitare (alcuni ricevitori sono già dotati di decoder integrato) e, se necessaria, della relativa smart card, può "rimettere in chiaro", ovvero rendere nuovamente visibile, la trasmissione tv.
76 Come avviene la codifica dei segnali video nelle trasmissioni satellite?
Esistono diversi metodi, a seconda del tipo di codifica utilizzata. Nella televisione analogica, i sistemi più semplici, ma ormai poco usati, si basano sulla soppressione dei segnali di sincronismo delle immagini, in modo tale che il televisore non sia in grado di visualizzarle correttamente.
Altri metodi "di base" sono: l’inversione del video (da positivo a negativo) o l’inserimento del segnale sonoro al posto dei sincronismi.
I sistemi di codifica più evoluti, si basano su tecniche molto più complesse, come quella del taglio e rotazione, o quella dell’inversione di posizione delle linee. Nel primo caso, ognuna delle 625 linee che compongono un’immagine viene tagliata su uno dei suoi 256 punti e ruotata su se stessa. Nel secondo caso, la posizione delle varie linee viene invertita: ad esempio, la linea 2 viene visualizzata al posto della linea 50, e così via. In entrambi i casi, si otterrà un’immagine assolutamente indecifrabile.
77 Cos’è una smart card? Come funziona? Quanti tipi ne esistono?
Alcuni sistemi di codifica richiedono, oltre al decoder, l’utilizzo di una particolare tessera, chiamata Smart Card. Si tratta in pratica di una scheda contenente un microchip, estremamente sofisticato, sul quale sono memorizzate le informazioni necessarie a rimettere in chiaro le immagini.
E’ come se, da un decoder, si togliesse un elemento essenziale e lo si inserisse in un circuito separato. La smart card serve a garantire la sicurezza del sistema: in caso di cedimento della codifica, sottoposto a continui attacchi da parte dei "pirati" del sat (ad esempio se qualcuno riesce a clonare le smart card o ad utilizzare altri sistemi che ne facciano le veci), l’emittente può emettere una nuova serie di card, rendendo inutilizzabili quelle vecchie, e modificando parte del sistema di codifica utilizzato. Gli abbonati riceveranno la loro nuova card per posta, e non dovranno fare altro che sostituirla a quella vecchia.
78 Quanti sistemi di codifica esistono attualmente in Europa?
Ce ne sono almeno una decina, attualmente in uso. Alcuni presentano anche delle varianti. I principali sistemi utilizzati in Europa sono comunque tre. Il VideoCrypt, il Mac-EuroCrypt ed il Syster/Nagravision.
Il VideoCrypt è il sistema sviluppato dalla News Datacom per le emittenti del bouquet anglosassone BSkyB, diffuse dai satelliti Astra a 19.2 gradi Est. In passato, è stato messo a dura prova da numerosi attacchi (alcuni dei quali perfettamente riusciti) dei pirati, dai quali si è comunque ripreso con l’emissione di nuove smart card.
Il Mac/EuroCrypt, utilizzato soprattutto dalle emittenti scandinave e da due canali a luci rosse (Rendez Vous e Eros Tv) ha alcune varianti (EuroCrypt/M, EuroCrypt/S ed EuroCrypt/S2), ma la maggior parte dei decoder è in grado di rimettere in chiaro, con l’opportuna smart card, tutti e tre i sistemi.
Il sistema Syster, infine, è quello utilizzato principalmente dalle pay television francesi, tedesche e spagnole.
Esistono inoltre altri sistemi, come lo SmartCrypt (utilizzato per ora solo da un canale francese), il Nokia LS-252, e il SIS, utilizzato dai canali dell’Eurovisione. Alcuni canali dedicati alle Forze Armate americane, inoltre, utilizzano una variante dello standard Mac (B-Mac).
79 Esiste un decoder universale o per ogni sistema è necessario utilizzare un particolare decoder?
Non esiste un decoder universale, purtroppo. Per il momento, per ogni diverso tipo di codifica è necessario un particolare decoder. Esistono però dei decodificatori "MultiCrypt", ovvero apparecchi nei quali sono integrati, ad esempio, sia il VideoCrypt che il Mac/EuroCrypt.
80 E’ possibile abbonarsi alle pay tv europee dall’Italia?
Nella maggior parte dei casi, no. La ragione riguarda la problematica del diritto d’autore: ogni pay tv acquista i diritti d’autore dei programmi che trasmette per un solo territorio (la Sky per la Gran Bretagna, Canal Plus per la Francia, TV1000 per i i paesi scandinavi e così via).
Di conseguenza ogni pay tv offre la possibilità di abbonarsi solo ai residenti del proprio paese d’origine.
Solo alcune emittenti offrono la possibilità a tutti gli europei di sottoscrivere un abbonamento: parliamo di The Adult Channel, Rendez Vous, e BBC Prime.
81 Cosa sono e a cosa servono le "Trick Card"?
Si tratta in pratica di smart card pirata: sono card che, una volta inserite nel decoder, consentono all’apparecchio di rimettere in chiaro i programmi di un particolare canale o addirittura di un pacchetto di emittenti. Ne esistono decine di tipi diversi, in particolare per il sistema EuroCrypt, dalle più semplici alle più sofisticate, aggiornabili dall’utente in caso di contromisure adottate dalle pay tv per metterle fuori uso, operazione possibile anche con programmi presenti sulla rete Internet.
82 Cos’è un ECM?
E’ l’acronimo di Electronic Counter Measure, ovvero contromisura elettronica. Si tratta, in pratica, di una variazione alla codifica (ad esempio il cambio di una "chiave") messa in uso da una pay tv per rendere inutilizzabili le trick card, senza che le card originali ne abbiano a soffrire.
83 E’ vero che alcuni canali possono essere decodificati con un tradizionale computer?
Non è esatto: esistono sistemi, derivati da un software chiamato "Season 7", che possono consentire al computer, attraverso un apposito adattatore, di fare le veci di una smart card, ma è comunque indispensabile utilizzare il decoder.
Sistemi di questo tipo sono utilizzati per rimettere in chiaro i programmi codificati in D2-Mac/EuroCrypt e, in passato, di alcuni canali in VideoCrypt.
Il vantaggio di questi sistemi è che, in caso di contromisure che mettono fuori uso le tradizionali trick card, l’utente può facilmente procurarsi una versione aggiornata del programma di decodifica (reperibili su Internet e su molte banche dati amatoriali italiane).
Inoltre, per sistemi di codifica come il Syster/Nagravision, il Discret e il sistema adottato da TELE+ via etere, sono disponibili su Internet dei software che permettono di decodificare i segnali direttamente sul monitor, tramite l'uso di un'interfaccia WIN/TV che consente al PC di ricevere le trasmissioni televisive.
84 Con un solo computer, quindi, è impossibile decodificare un’immagine codificata all’origine?
E’ possibile, con un’attrezzatura di alto livello (ad esempio un mainframe, ovvero un computer professionale multiprocessore estremamente veloce), digitalizzare le immagini codificate e, con appositi programmi, rimetterle in chiaro utilizzando la "forza bruta" del computer.
Esperimenti di questo genere sono stati tentati utilizzando supercomputer nei dipartimenti scientifici di alcune università, ma attualmente è impensabile applicare questi sistemi a computer domestici, tranne che nei casi citati al punto 83
85 Le trick card sono carte illegali? E per quali nazioni?
La situazione legale di questi sistemi varia molto da un Paese europeo all’altro. In Italia attualmente vengono vendute liberamente, ma la Comunità Europea è al lavoro su una proposta per unificare le leggi dei vari Paesi su questi sistemi, al fine di metterli al bando.
86 Cos’è la tv digitale?
Fino ad oggi i segnali televisivi (compresi quelli diffusi via satellite) sono stati trasmessi in forma analogica. A partire dall’inizio del 1996 in Europa è stata introdotta la trasmissione interamente digitale: un programma televisivo, viene codificato e trasmesso in forma numerica. Immagini e suoni, in pratica, vengono "campionati", ovvero convertiti in stringhe di dati digitali, per poi essere trasmessi attraverso i ripetitori satellitari.
87 Che differenza c’è tra tv digitale e tv analogica?
La differenza, per chiarirci, rispetto ai sistemi analogici, è la stessa che c’è tra un vecchio disco di vinile ed un compact disc. Sul primo le informazioni sono incise in forma "qualitativa", mentre il CD contiene informazioni "quantitative", rappresentate da semplici bit (0 e 1).
88 Quali sono i vantaggi della tv digitale?
Ce ne sono parecchi: innanzi tutto a livello qualitativo la tv digitale offre la possibilità di trasmettere e ricevere segnali di altissimo livello, privi di qualsiasi disturbo. Con i sistemi di correzione d’errore adottati in trasmissione, il degrado qualitativo e l’introduzione di fattori di disturbo, come il rumore video e audio, vengono praticamente eliminati.
E poi a livello quantitativo: grazie alla compressione digitale, è possibile diffondere da un transponder satellitare (dove normalmente viene ospitato un solo canale televisivo analogico), fino a otto diverse emittenti televisive o decine di canali radiofonici.
89 Cos’è il DVB?
Acronimo di Digital Video Broadcasting, è il sistema europeo per la tv digitale, elaborato da un consorzio al quale hanno partecipato i maggiori broadcaster, i tecnici e le grandi industrie europee. Questo standard è stato adottato anche da alcuni canali televisivi americani.
Si divide in tre diversi sottosistemi: il DVB-S per le trasmissioni satellitari, il DVB-T per quelle terrestri e il DVB-C per le trasmissioni via cavo.
90 Cos’è il sistema MPEG-2?
MPEG è l’acronimo di Motion Picture Expert Group, un consorzio internazionale di ricerca che ha stabilito i canoni per la digitalizzazione e la compressione delle immagini in movimento, elaborando lo standard (MPEG-2) sul quale si basa il DVB europeo. L’MPEG2 viene utilizzato anche nei nuovi videodischi digitali DVD.
91 Cosa serve per ricevere la tv digitale via satellite?
E’ necessario un impianto di ricezione sat composto da: parabola, convertitore (preferibilmente di tipo Universale) e da un apposito ricevitore digitale, detto anche "set-top box". Il costo complessivo dell’impianto si aggira, attualmente, su cifre che vanno dal milione in su, ma è anche possibile noleggiare il ricevitore, abbonandosi ai bouquet a pagamento offerti dagli operatori italiani D+ o Stream.
92 Non è possibile utilizzare un convertitore di vecchio tipo?
Teoricamente si, ma non è consigliabile: i ricevitori digitali sono preprogrammati per funzionare con un convertitore Universale, utilizzando il tono a 22 KHz per passare dalla banda bassa a quella alta e il cambio di tensione 13/18 Volts per passare dalla polarità orizzontale a quella verticale. Utilizzando LNB non universali, i ricevitori digitali non possono assicurare le funzioni di sintonia automatica dei canali di ciascun bouquet.
93 Non è possibile utilizzare un ricevitore analogico, magari con un decoder esterno?
No: il segnale digitale deve essere trattato in modo profondamente diverso rispetto a quello analogico, a partire dalla prima demodulazione. Non è quindi possibile utilizzare un ricevitore analogico, e non esistono decoder digitali da affiancare al proprio ricevitore.
94 Cosa si intende per "bouquet" digitale?
Il bouquet è l’offerta di emittenti diffuse da uno stesso operatore. Ad esempio i canali RaiSat 1, 2 e 3 fanno parte del "bouquet Rai", mentre emittenti come Match Music Satellite, Cine Cinema e Classica fanno parte del bouquet D+.
95 Le trasmissioni digitali via satellite sono codificate o in chiaro?
Come accade per i canali analogici, anche quelli digitali possono essere diffusi in entrambe le modalità: attraverso i satelliti europei è possibile ricevere decine di emittenti digitali diffuse in modalità "Free To Air" (ovvero in chiaro). Con un impianto Dual Feed in grado di ricevere sia i satelliti Hot Bird di Eutelsat che gli Astra, è possibile accedere ad un centinaio di canali numerici in chiaro. Molto più elevato il numero delle pay tv digitali, ovviamente codificate...
96 Quindi è necessario anche un decoder, oltre al ricevitore?
Per la ricezione di un segnale digitale codificato, si utilizzano ricevitori IRD (Integrated Receiver Decoder, ovvero ricevitore con decoder integrato). L’integrazione dei circuiti di decodifica all’interno dei ricevitori può essere di due tipi: attraverso un sistema "on board" di tipo chiuso (i circuiti vengono assemblati sulla piastra madre dell’apparecchio) o attraverso uno standard modulare aperto (come la Common Interface), basato su uno slot nel quale inserire il modulo di decodifica (detto CAM - Conditional Access Module, ovvero Modulo d’Accesso Condizionato). I due sistemi possono essere usati anche insieme: i ricevitori dedicati al bouquet spagnolo Via Digital, ad esempio, sono dotati di decoder Nagravision "on board" e di slot Common Interface per moduli supplementari.
97 Esistono diversi sistemi di codifica per la tv digitale?
Attualmente in Europa ne vengono utilizzati almeno sette: Irdeto, Viaccess, CryptoWorks, Seca Mediaguard, Conax, Nagravision, Videoguard.
98 Un ricevitore dotato di un tipo di sistema d’accesso condizionato (ad esempio Seca Mediaguard) può essere utilizzato per vedere programmi diffusi da operatori che utilizzano un sistema differente (ad esempio Conax)?
No: esattamente come avviene per i sistemi di codifica utilizzati nella tv analogica, ciascun tipo di sistema d’accesso condizionato richiede la presenza, sul ricevitore, del relativo standard di decodifica e della smart card abilitata.
99 Cos’è il SimulCrypt?
E’ una soluzione tecnica che consente di trasmettere un’emittente digitale con diverse codifiche contemporaneamente. I canali del bouquet D+/Tele+, ad esempio, utilizzano il SimulCrypt per poter essere decodificati sia dai ricevitori basati sul sistema di accesso condizionato Seca Mediaguard che da quelli in standard Irdeto.
100 Cos’è la Pay per View?
E’ una delle offerte commerciali della televisione a pagamento, che offre la possibilità di acquistare singole trasmissioni (ad esempio eventi sportivi, concerti, eccetera).
101 Cos’è il Near Video On Demand?
E’ una derivazione del sistema Pay per View che sfrutta le grandi capacità della tv digitale. Dal momento che su un singolo transponder possono essere "compressi" circa 8 canali televisivi differenti, si trasmette uno stesso film su più canali, con l’orario d’inizio sfalsato di un quarto d’ora. In questo modo l’utente, in qualsiasi momento della giornata, potrà "comprare" quel film e vederlo dall’inizio aspettando al massimo un quarto d’ora.
102 Come funziona la "compressione" digitale?
Per ridurre la quantità di informazioni necessarie a comporre le immagini, si sfruttano diverse tecniche. Alla base c’è l’eliminazione della ridondanza: mai trasmettere due volte quello che può essere memorizzato e riprodotto dal ricevitore. Ad esempio, visto che per comporre un secondo di immagini in movimento sono necessari 25 fotogrammi, in realtà molto simili tra di loro, il sistema digitale trasmette il primo fotogramma per intero, mentre nei successivi vengono trasmessi solo gli elementi differenti dal primo fotogramma.
103 La compressione fa decadere la qualità delle immagini?
Solo in parte, dipende da quanto un canale viene compresso. Il DVB prevede diversi livelli di compressione, a seconda del tipo di immagini che vengono trasmesse.
Per un canale caratterizzato da immagini molto statiche (ad esempio un canale di televendite o di news) si può utilizzare una forte compressione senza notare decadimenti della qualità. Per un canale che trasmette invece sport, dove le immagini sono in rapido movimento, sarà necessario utilizzare un livello di compressione minore.
104 La tv digitale è compatibile con il formato 16:9?
Certamente. Esistono già canali (Tele+ 16:9 e RAI Widescreen) che trasmettono esclusivamente in formato "widescreen". La stessa Rai ha diffuso oltre quaranta incontri del passato Campionato del Mondo di Calcio in formato panoramico, e diffonde periodicamente film e spettacoli in 16:9 attraverso i suoi canali digitali.
105 L’audio digitale è compatibile con i sistemi Dolby Surround e Pro-Logic?
Sì, e non solo con quelli: in futuro, con l’audio della tv digitale sarà possibile andare anche oltre, utilizzando i nuovi standard (come il Musicam o il Dolby Digital) che offrono 5 canali discreti (due anteriori, uno centrale e due posteriori), più uno dedicato al sub-woofer.
106 I ricevitori digitali con decoder integrato possono ricevere i canali trasmessi in chiaro?
Certamente: i canali diffusi in modalità "Free To Air" possono essere ricevuti con qualsiasi set-top box digitale, indipendentemente dal sistema d’accesso condizionato utilizzato da quest’ultimo.
107 Cosa significa "aggiornamento del software"?
I ricevitori digitali sono molto simili, nel concetto, ad un personal computer: sono apparecchi sui quali possono essere installati diversi tipi di software o sistemi operativi. In questo modo è possibile aggiungere a ciascun apparecchio nuove funzioni (ad esempio la gestione dei servizi di Pay per View, la possibilità di visualizzare il Teletext, o di accedere a funzioni interattive). L’aggiornamento del software consiste nella sostituzione del sistema operativo con una nuova versione più avanzata.
108 Come avviene l’aggiornamento del software?
Nel caso di ricevitori dedicati ad un bouquet di pay tv digitali, il software viene teletrasmesso via satellite. La maggior parte dei ricevitori è dotata di un’apposita funzione per verificare l’eventuale presenza di un nuovo sistema operativo e consentirne il telecaricamento. Alcuni apparecchi non richiedono neanche l’intervento dell’utente: nel caso in cui l’operatore stia trasmettendo un aggiornamento del software, effettuano automaticamente il "download" (caricamento) del nuovo sistema operativo. Se si dispone invece di un ricevitore di tipo "Free To Air", l’aggiornamento deve essere eseguito tramite computer. L’industria che ha fabbricato il ricevitore mette a disposizione dell’utenza la nuova versione del software attraverso Internet o tramite la sua rete commerciale. Il software viene "caricato" sul ricevitore collegandolo, attraverso un cavo seriale, al connettore RS-232 del Personal Computer.
109 Cos’è il Modem e a cosa serve?
Il Modem (il termine deriva da modulatore-demodulatore) è un apparecchio che consente di trasmettere e ricevere segnali digitali (in questo caso possiamo parlare di "files", ovvero dati destinati a computer) attraverso la rete telefonica. Nei sistemi digitali il Modem offre la possibilità di stabilire un "return path" (ovvero un segnale di ritorno) tra l’abbonato e il fornitore del servizio (in questo caso Tele+). Lo scopo è quello di consentire l’utilizzo di servizi come l’IPPV (Impulse Pay per View, ovvero pay per view ad impulsi): ogni volta che si acquista un programma in Pay per View, il costo della trasmissione viene memorizzato sulla smart card dell’abbonato. Quando si supera un certo numero di programmi acquistati, o a scadenze prefissate (ad esempio una volta al mese) il ricevitore, attraverso il Modem, "chiama" il centro servizi di Tele+ per comunicare i dati accumulati (per consentire la fatturazione dei servizi). Se questo non avviene, magari perchè il Modem non è stato collegato correttamente, l’utente non avrebbe più la possibilità di acquistare ulteriori programmi in Pay per View.
110 Come si fa a sintonizzare un bouquet digitale?
Ciascun pacchetto di canali trasmette con determinate caratteristiche, che vanno impostate nel menù di ricerca manuale dei canali: frequenza e polarizzazione (come per i normali canali analogici), FEC e Symbol Rate. Una volta introdotti questi dati, il ricevitore provvederà a sintonizzarsi sulla frequenza fornita e a memorizzare i canali trasmessi su di essa.
111 Cos’è il FEC?
Il FEC (acronimo di Forward Error Correction) è un sistema di correzione d’errore che consente, in caso di un momentaneo abbassamento del livello di segnale, di evitare la perdita dell’immagine e di mantenere stabile la ricezione. Maggiore è il FEC, minore sarà la capacità del transponder per contenere canali (ad esempio, un transponder con FEC a 2/3 può ospitare meno canali di uno con FEC a 3/4) . Normalmente, i segnali destinati ad utilizzo professionale, per i quali è necessaria una maggiore qualità, utilizzano un FEC più alto rispetto a quelli destinati alla ricezione domestica.
112 Cos’è il Symbol Rate
Il Symbol Rate rappresenta la velocità di trasmissione al secondo, di dati digitali. Normalmente viene utilizzato, per la maggior parte dei bouquet digitali, un rate di 27.500 simboli al secondo. Per i canali di servizio o per quelli diffusi con la tecnica SCPC, si utilizzano velocità più basse, per garantire una qualità migliore. Ovviamente, minore è la velocità, minore è lo "spazio" disponibile per trasmettere altri canali.
113 Cosa significa EPG?
L’EPG, ovvero l’Electronic Program Guide (guida elettronica ai programmi) è il sistema adottato nelle trasmissioni digitali che consente di visualizzare sullo schermo delle informazioni dettagliate su ciascun programma trasmesso: è possibile, ad esempio, ottenere la trama e gli interpreti di un film, o visualizzare l’elenco dei programmi trasmessi da ciascun canale ad una data ora della giornata.
114 Cosa sono le System Information?
Si tratta di segnali diffusi da ciascun bouquet digitale che vengono utilizzati per "informare" costantemente il ricevitore su quali canali sono attivi, e su quali transponder si trovano: grazie a questa tecnica, per ricevere ad esempio il bouquet di canali di Tele+, è sufficiente introdurre i dati relativi ad un solo transponder. A partire da questo, il ricevitore, attraverso le System Information, otterrà automaticamente le frequenze e le caratteristiche necessarie per memorizzare anche i canali diffusi dagli altri transponder.
115 Cosa sono i canali SCPC?
Sono canali trasmessi con una particolare modalità, utilizzata in particolare per emittenti non destinate alla ricezione pubblica: in pratica, anzichè diffondere attraverso un transponder un "pacchetto" di emittenti, che di fatto condividono la stessa portante, il transponder stesso viene segmentato in modo da poter ospitare diverse portanti, ad ognuna delle quali viene associato un singolo canale (la sigla SCPC significa proprio Single Channel Per Carrier, ovvero singolo canale per portante). Tra le emittenti che utilizzano questo sistema c’è Rai International, il canale d’esportazione della Rai. Non tutti i ricevitori digitali sono in grado di ricevere i segnali SCPC.
116 E’ possibile collegare alla stessa parabola un ricevitore digitale ed uno analogico?
Certamente: è necessario utilizzare uno splitter particolare, dotato di un ingresso (al quale collegare il cavo proveniente dalla parabola), due uscite (una per il ricevitore digitale e una per quello analogico) e un cavo di controllo, da collegare al piedino 8 della presa Scart del ricevitore analogico. Il segnale proveniente dall’LNB viene inviato, in via prioritaria al ricevitore digitale. Accendendo il ricevitore analogico, lo splitter commuta automaticamente su di questo, escludendo temporaneamente il digitale. Ovviamente non è possibile mantenere entrambi i ricevitori in funzione contemporaneamente.
117 E’ possibile utilizzare un ricevitore digitale in un sistema Dual Feed?
Certamente. Esistono diverse modalità, per poter usare un solo cavo di discesa dai convertitori al ricevitore. La prima utilizza uno switch esterno comandato da una tensione 0/12 Volts. In questo caso, è indispensabile utilizzare però un cavo che porti questa tensione allo switch, o un coassiale dotato di un conduttore supplementare, all’interno della stessa guaina. La seconda utilizza invece un commutatore esterno controllabile attraverso un tono a 60 Hz, che transita attraverso lo stesso cavo coassiale. Infine, è possibile utilizzare un commutatore di tipo DiSEqC, se il ricevitore è compatibile con questo standard.
118 E’ possibile collegare un ricevitore digitale ad un sistema motorizzato?
Certamente. Purtroppo, la maggior parte dei ricevitori digitali attualmente disponibile è stata progettata per funzionare in impianti mono o dual feed, e non con sistemi motorizzati. La gestione delle memorie non consente di differenziare quindi i canali in base ai satelliti.
119 E’ possibile controllare un sistema motorizzato con un ricevitore digitale?
Sì: utilizzando il protocollo DiSEqC 1.2, che comprende un set di comandi in grado di gestire un motore compatibile con questo standard, è possibile comandare lo spostamento della parabola da un satellite all’altro semplicemente cambiando canale sul ricevitore.
120 Cosa significa "Open Tv"?
Si tratta di un linguaggio di programmazione sviluppato da Sun e Thomson, dedicato espressamente alle applicazioni multimediali per ricevitori digitali. In Europa, esistono già molti servizi che utilizzano il linguaggio OpenTv. Ad esempio, il canale Meteo del bouquet francese TPS consente di navigare, con il telecomando, attraverso una serie di menu interattivi che offrono la possibilità di visualizzare le previsioni meteoreologiche relative alla propria zona geografica.
121 Cosa significa "MP@ML"?
E’ l’acronimo di Main Profile at Main Level, ovvero il sistema di trasmissione utilizzato nello standard DVB: Profilo e Livello rappresentano la qualità complessiva dei segnali trasmessi e la loro compressione.
122 Per ricevere la tv digitale è necessario un televisore digitale?
No: una volta ricevuti, i segnali digitali vengono riconvertiti in informazioni analogiche dal ricevitore, per poter essere visualizzati sotto forma di segnali RGB (le tre componenti cromatiche che compongono l’immagine televisiva, ovvero Rosso, Verde e Blu) o direttamente in Pal videocomposito.
123 La tv digitale sostituirà completamente quella analogica?
In un futuro ancora lontano, probabilmente. In Gran Bretagna, ad esempio, si prevede che tutte le trasmissioni televisive, comprese quelle terrestri, saranno convertite al digitale entro il 2008. Gradualmente, i nuovi televisori potranno così essere equipaggiati di ricevitore digitale incorporato. Ma saranno necessari parecchi anni, durante i quali digitale ed analogico continueranno a convivere "pacificamente".
124 Esistono canali che trasmettono via satellite in italiano?
Certamente. Da qualche anno a questa parte, l’offerta di emittenti italiane via satellite è cresciuta in misura esponenziale, e per i prossimi mesi è previsto l’esordio di numerose nuove emittenti. La maggior parte dei canali italiani viene diffusa dai satelliti Hot Bird di Eutelsat, ricevibili con una parabola a puntamento fisso dai 13 gradi Est.
125 I canali italiani via satellite sono tutti a pagamento?
No, esistono numerosi canali diffusi in chiaro, ricevibili senza che ci sia bisogno di pagare alcun abbonamento (a parte, naturalmente, il canone, ovvero la tassa di possesso del televisore).
126 I canali italiani via satellite sono tutti in digitale?
No: le tre reti Rai (RaiUno, RaiDue e RaiTre) vengono diffuse anche in analogico, attraverso il satellite Hot Bird 1.
127 E’ vero che i programmi della Rai via satellite sono codificati?
La Rai è costretta a codificare alcuni programmi per i quali non è riuscita ad acquisire i diritti per tutta l’Europa. Si tratta soprattutto di alcuni avvenimenti sportivi e, più sporadicamente, di film e tv movie. Il sistema di codifica utilizzato è il Discret 12. I decoder, indispensabili per chi può ricevere i programmi Rai esclusivamente via satellite, sono reperibili presso i maggiori distributori di materiale Sat.
128 Quali sono gli operatori di tv a pagamento italiani?
Attualmente esistono due differenti "piattaforme digitali" a pagamento. La prima è quella di D+, attraverso la quale vengono trasmessi i canali Tele+, le partite di +Calcio, le corse automobilistiche di +F1, una serie di canali basic oppure opzionali e la Pay per View "Palco". La seconda è quella di Stream, la cui offerta attualmente è composta dal bouquet BluStream, dai canali interattivi e dai servizi di Pay Per View "Primafila".
129 Ho un ricevitore digitale Irdeto con smart card D+. Per vedere i programmi di Stream, è sufficiente fare l’abbonamento o devo anche cambiare qualcosa nell’impianto?
Per la ricezione dei canali del bouquet BluStream, un ricevitore Irdeto con la smart card abilitata al servizio è sufficiente. Ma l’utilizzo di un apparecchio differente da quello che Stream offre in comodato ai propri abbonati potrebbe essere limitante per la fruizione di altri servizi, come quelli dedicati alla Pay Per View o i canali interattivi.
130 Ho letto che i canali Sky saranno presto disponibili in digitale. Grazie a un amico residente in Gran Bretagna, ho una smart card ufficiale per ricevere il segnale analogico. Cosa succederà? Il passaggio in digitale implica l’annullamento del servizio analogico? Se sì, potrò comunque abbonarmi al digitale attraverso il mio amico?
Il servizio analogico della Sky continuerà ad essere diffuso ancora a lungo: è impensabile che oltre 5 milioni di abbonati al bouquet analogico possano passare, tutti insieme, alla ricezione digitale. Quanto alla possibilità di abbonarsi al servizio Sky Digital, attraverso un amico residente in Gran Bretagna che sottoscriva l’abbonamento a proprio nome, non dovrebbero esserci grosse difficoltà. L’unico problema sarà quello riguardante l’accesso ai servizi interattivi e a quelli di Pay Per View, per i quali è richiesta la connessione telefonica tramite modem: il ricevitore digitale di BSkyB è infatti programmato per telefonare ad un numero locale, per collegarsi al centro servizi che abilita la card alla ricezione dei prodotti Pay Per View. Probabilmente si tratterà di un numero telefonico accessibile solo dalla Gran Bretagna...
131 Procedendo alla sintonizzazione dei canali sul mio Gold Box, ho notato che il ricevitore memorizza molte posizioni di canali che però non riesco a vedere. Immagino che si tratti di altri bouquet a pagamento. E’ possibile acquistare le smart card di questi bouquet?
Il software del GoldBox italiano è compatibile esclusivamente con le smart card del bouquet Tele+/D+. Anche se si utilizzasse una smart card differente (ad esempio quella del bouquet spagnolo Canal Satellite Digital), il ricevitore non sarebbe in grado di visualizzare le immagini in chiaro. L’apparecchio, inoltre, è dotato esclusivamente di sistema d’accesso condizionato Seca, e non è quindi compatibile con le smart card di operatori che utilizzano sistemi di codifica differenti.
132 Sono un tifoso della Juventus e, credo, uno dei primi abbonati a +Calcio. Una domanda che forse dovevo pormi prima: ma se un domani i diritti del calcio in Pay per View venissero acquistati da qualcun' altro (es. Stream), dovrò cambiare il mio impianto satellitare?
Difficile dirlo, per il momento. C’è una possibilità, ma è legata ad eventuali accordi di SimulCrypt tra i due operatori: in pratica, se Stream e Tele+ raggiungessero un accordo, potrebbero offrire ai propri utenti la possibilità di accedere ai servizi del bouquet "concorrente" con il proprio ricevitore, trasmettendo gli stessi canali con sistemi d’accesso condizionato differenti. Ad esempio, se Stream conquistasse i diritti di trasmissione per le partite della Juventus, potrebbe diffonderle sia in codifica Irdeto che con il sistema Seca, per consentirne l’accesso sia agli abbonati al proprio bouquet (dotati di ricevitore Irdeto) sia a quelli del bouquet di Tele+ (dotati di ricevitore Seca).

133 Che differenza c’è fra Pay per View e Impulse Pay per View?
Nel primo caso, la smart card viene precaricata con alcuni "gettoni", che l’utente consuma ogni volta che accede ad un evento. Questi gettoni possono essere preacquistati, telefonando al centro servizi del gestore. Nel secondo caso, ogni evento viene invece acquistato singolarmente, attraverso una connessione che il ricevitore effettua, tramite il modem incorporato, con il centro servizi, in modo del tutto automatico.
134 Abbonandosi a D+ è possibile acquistare un singolo evento o una partita di calcio?
Grazie al servizio Palco, la Pay per View di D+, si possono acquistare le singole partite di calcio, i singoli gran premi di F1 o i film in anteprima assoluta, pagando solo ciò ce si vede.
135 Sono un appassionato di cinema e di sport. Vorrei perciò riuscire a ricevere i canali Tele+, CineCinema, CineClassics, Studio Universal e TNT, e allo stesso tempo Eurosport e DSF. Che tipo di impianto dovrei installare per coniugare questi miei interessi?
E’ necessario un sistema Dual Feed analogico e digitale, in grado di ricevere sia i canali di Astra che quelli di Hot Bird. Il costo del sistema è solo di poco superiore a quello di un "normale" kit per la ricezione di Hot Bird: si tratta di aggiungere un ricevitore analogico (il cui prezzo si aggira intorno alle 250.000 lire), un secondo convertitore (100.000 lire) e un commutatore.
136 C’è qualche differenza fra i canali Tele+ trasmessi via etere e quelli trasmessi via satellite?
Le differenze sono sia a livello quantitativo (via satellite, oltre ai canali Tele+ Nero e Bianco, è possibile ricevere anche Tele+ Grigio e Tele+ 16:9) sia per l’aspetto qualitativo (nella trasmissione via satellite, grazie al sistema digitale DVB, la qualità di immagini e suoni è decisamente superiore).
137 A livello qualitativo, che differenza c’è fra la ricezione satellitare in digitale e quella via cavo?
Nessuna differenza, in teoria: un segnale digitale è uguale, come caratteristiche, in entrambi i sistemi. Nella diffusione via cavo si è meno soggetti ad eventuali cali del livello di segnale dovuti ad agenti atmosferici: durante un diluvio, una parabola di piccole dimensioni potrebbe rivelarsi insufficiente alla ricezione del segnale. Il cavo, naturalmente, non è soggetto a questi problemi.
138 Sono anni che sento parlare di tv interattiva, ma il massimo di interattività che vedo riguarda la sempre maggiore facilità di acquistare (e quindi pagare) i programmi trasmessi via satellite. Rimarremo enormi porcellini-salvadanaio da spremere a piacimento o possiamo sperare veramente di riuscire a interagire in maniera attiva con la televisione?
Di "reale" interattività si potrà parlare solo quando ci sarà un "return path" (ovvero un canale di ritorno) tra l’utente e il fornitore del servizio. Sino ad oggi il return path è stato garantito dalla connessione telefonica via modem, legata più che altro alla fatturazione dei servizi in Pay Per View. L’evoluzione della tecnologia digitale porterà, nei prossimi anni, ad utilizzare nuovi strumenti come le tecnologie ADSL (un sistema a larga banda in grado di collegare, le nostre abitazioni ai centri servizi, attraverso il doppino telefonico), l’ARCS proposto da Astra (Astra Return Channel System: un sistema che utilizzerà la parabola sia per ricevere che per trasmettere), o i sistemi satellitari in orbita bassa. Solo allora avremo la possibilità di interagire direttamente con i servizi televisivi. Esiste comunque un’interattività di livello inferiore, già ampiamente utilizzata da vari operatori satellitari: servizi come il canale Meteo della francese TPS, ad esempio, consentono all’utente di accedere alle informazioni meteorologiche relative alla propria zona geografica attraverso un menu visualizzato dal ricevitore digitale. La differenza tra l’interattività reale e la bassa interattività attuale, in sostanza, è la stessa che c’è tra una connessione ad Internet (nella quale l’utente invia e riceve informazioni) e la consultazione di un CD-Rom (dove l’utente può scegliere solo le informazioni memorizzate sul supporto).
139 Qual è il formato audio migliore che un’emittente satellitare potrebbe trasmettere? E perché la maggior parte dei film vengono trasmessi con un semplice audio stereo (quando va bene?).
Il formato audio "ideale" è quello multicanale: ne esistono due versioni, una progettata dalla Dolby (Dolby Digital o AC-3) e una basata sulla compressione MPEG (MPEG 5.1). Entrambi i sistemi offrono ben 5 canali audio discreti (destro, sinistro, centrale, posteriore destro e posteriore sinistro), più un canale per il subwoofer, e sono attualmente utilizzati nei dischi DVD. Gli attuali ricevitori digitali non sono però compatibili con la gestione dell’audio multicanale. Il massimo che si può ottenere, attualmente, è l’audio Dolby Surround, basato sulla tradizionale trasmissione stereofonica.
140 Sento dire che la ricezione analogica è ben lontana da cedere il passo a quella digitale. Ma è anche vero che tutti i nuovi canali che vediamo comparire sono trasmessi solo in digitale, e che in analogico, in lingua italiana, non c’è quasi nulla. Siamo sicuri che l’analogico non sia già morto?
La transizione da tv analogica a tv digitale è un processo lungo: in Europa, ci sono complessivamente più di 50 milioni di sistemi di ricezione Sat installati, ma solo una piccola percentuale di questi è attualmente in grado di ricevere la tv digitale. L’assenza, nel nostro Paese, di un parco utenti di tv satellitare analogica numericamente elevato, ha favorito l’immediata diffusione della tv digitale, a discapito di quella analogica. Ma nel resto del continente, i canali analogici continueranno ad essere diffusi ancora a lungo.

Fonte: http://www.sandrodiremigio.com/ingegneria/140_domande_satelliti_2000.doc

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