Viaggi e viaggiatori dell' antichità

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Viaggi e viaggiatori dell' antichità

Colombo, Vespucci e Caboto
Alla fine del Quattrocento tre italiani scoprono l'America


1) Premessa
Alla fine del Quattrocento buona parte del nostro globo era ancora sconosciuta e ne venivano ipotizzate e discusse le forme e le dimensioni: la Terra era piatta o rotonda e quanto misurava?
A quei tempi il mondo noto, ossia esplorato per mare o per terra, comprendeva da ovest ad est l'Europa, parte dell'Africa e l'Asia fino alla Cina, ossia alle terre raggiunte da Marco Polo nel Duecento.
Il desiderio di scoprire la parte sconosciuta della Terra pervadeva quindi scienziati ed esploratori: i sostenitori che essa fosse rotonda, ignorandone però le esatte dimensioni, discutevano sulla possibilità di raggiungere le Indie (come allora veniva chiamata l'Asia) anziché per terra verso est, per mare verso ovest.
Nell'ultimo decennio di quel secolo tre navigatori italiani, il genovese Cristoforo Colombo, il fiorentino Amerigo Vespucci ed ancora il genovese Giovanni Caboto, con le loro coraggiose spedizioni attraverso l'Oceano Atlantico, raggiunsero il continente americano e ne esplorarono le coste orientali.
Nel seguito, verrà eseguita una sintesi dei viaggi compiuti dai tre navigatori, per evidenziare quale sia stato il contributo di questi valorosi italiani all'inserimento dell'America nel mappamondo terrestre, assieme alle aree già conosciute.
Nonostante sia stato Colombo il primo a sbarcare nel 1492 sul continente americano, toccò a Vespucci l'onore di passare alla storia per aver dato il proprio nome a tale continente. Verranno quindi accennate le motivazioni di tale scelta: l'occasione ci viene fornita dalla ricorrenza quest'anno del 500.mo anno dalla morte del navigatore fiorentino (22 febbraio 1512).

2) Le spedizioni di Cristoforo Colombo (Genova 1451 - Valladolid 1506)

Colombo iniziò fin da ragazzo a percorrere i mari e divenne quindi presto un esperto navigatore come mercante al servizio di famiglie genovesi.
La partenza della prima spedizione del navigatore italiano avvenne, con tre navi

(Nina, Pinta e Santa Maria) e 90 uomini, il 3 agosto 1492 da Palos in Spagna, dopo un lungo periodo di sofferte vicissitudini e dopo estenuanti verifiche eseguite da parte di commissioni tecniche appositamente costituite, seguite infine dal benestare della regina Isabella di Castiglia.
Le resistenze che Colombo dovette infatti superare per ottenere i finanziamenti necessari ad intraprendere l'ardita impresa non furono soltanto economiche. I problemi erano anche i seguenti:
- il terrore che incuteva l'Oceano "Tenebroso", come si chiamava allora l'Oceano Atlantico e la credenza che esistesse in quell'immenso mare una zona torrida che impediva la vita;
- l'oscurantismo religioso, cioè il sospetto che il progetto si scontrasse con la concezione della Bibbia secondo cui la Terra era piana, e non rotonda;
- la sospettata appartenenza di Colombo ai Templari, osteggiati e all'indice da parte della Chiesa dogmatica.
Il viaggio di andata richiese circa settanta giorni di navigazione, con una prima tappa alle isole Canarie, la traversata dell'Atlantico e lo sbarco nell'isola che Colombo battezzò San Salvador (nelle attuali Bahamas) il 12 ottobre 1492: sospinsero le navi verso ovest i venti Alisei ed i giorni di bonaccia furono fortunatamente scarsi. I pochi indigeni nudi che si trovavano sull'isola vennero denominati da Colombo, che credeva di essere sbarcato in India, "indios".
A questo proposito si osserva che il navigatore genovese mantenne in questo e nei successivi viaggi il convincimento di aver raggiunto l'Asia viaggiando verso ovest, dopo aver percorso soltanto tremila miglia, contro le diecimila miglia da percorrere per raggiungere l'Asia viaggiando dall'Europa verso est.
Lasciata San Salvador, il viaggio proseguì verso l'isola di Cuba e poi di Haiti (battezzata da Colombo Hispaniola), anch'esse esplorate ma scarsamente abitate; i naviganti quindi iniziarono le operazioni per il rientro in Europa, con la delusione di non aver trovato in quelle isole la ricchezza, l'oro ed il benessere sperati.
Il 16 gennaio 1493 ripartirono due navi su tre (la Santa Maria era rimasta incagliata sugli scogli di Haiti) con a bordo alcuni indios come ostaggi, seguendo un percorso verso nord che facilitava la navigazione; dopo una tappa alle isole Azzorre ed una a Porto Restelo in Portogallo, rientrarono il 13 marzo a Palos. Grandi festeggiamenti furono riservati ai navigatori a Barcellona: a Colombo il re assegnò il titolo di Nobile Grande Ammiraglio dell'Oceano, Vicerè delle Indie.
Il coraggioso navigatore iniziò la seconda spedizione il 25 settembre 1493 con ben 17 navi e 1200 uomini e, dopo una tappa alle Canarie, attraversò l'Atlantico con un percorso più a sud del precedente e raggiunse ed esplorò l'arcipelago delle piccole e grandi Antille per poi ritornare il 23 novembre ad Hispaniola, dove riprese nell'entroterra la ricerca dell'oro. Ripartì per Cuba il 24 aprile 1494, navigò ancora nei pressi dell'isola e dopo un periodo di perigliose avventure (ribellioni, problemi di rifornimento viveri, malattie, battaglie con gli indigeni, uragano che distrusse la maggior parte delle navi, etc.), ed essendo trascorso più di un anno, Colombo decise il rientro in Europa: le navi partirono da Hispaniola il 10 marzo 1496 e giunsero a Cadice l'11 giugno 1496.
La terza spedizione partì da il 30 maggio 1498, quando era in pieno svolgimento da un anno -come vedremo più avanti- la prima spedizione di Vespucci: la flotta si diresse verso le isole Canarie, da dove proseguì verso sud costeggiando il continente africano fino alle isole di Capo Verde. Quindi attraversò l'Atlantico e raggiunse il 31 luglio l'isola di Trinidad, al largo dell'attuale Venezuela da dove venne poi perlustrata a lungo la costa orientale.
Qui Colombo scoprì per la prima volta la costa vera e propria del continente sudamericano, ritenendo però ancora di essere di fronte ad un vasto territorio delle Indie orientali.
L'11 agosto 1498 la spedizione rientrò al quartier generale dell'isola Hispaniola, dove però l'anno successivo i fatti precipitarono: un numero nutrito di uomini si ribellarono a Colombo ed alcuni di essi, rientrati in Spagna, avvertirono i sovrani dei disordini e li indussero ad inviare una ispezione nell'isola.
Veniva infatti incolpato Colombo di voler appropriarsi delle terre conquistate, dell'oro ed anche di essere incapace a governare gli indios. L'ispettore, dopo una breve indagine, mise i ferri ai polsi del grande navigatore e lo tradusse in catene in Spagna nell'ottobre del 1500, dopo avergli confiscati tutti i beni. A seguito dei chiarimenti dati ai reali, Colombo venne però subito liberato, recuperò i suoi beni, ma gli venne tolto il titolo di Vicerè delle Indie.
La quarta spedizione nelle Americhe su quattro navi iniziò il 9 maggio 1502, ma Colombo non ne aveva il comando; effettuata una tappa alle Canarie e la traversata dell'Atlantico, dopo venti giorni venne raggiunta l'isola Martinica. Da qui, evitata l'isola Hispaniola, proibita al grande esploratore dal nuovo Vicerè, la navigazione proseguì lungo le coste dell'America centrale, nel tentativo di trovare un passaggio per le Indie: tra luglio e ottobre 1502 vennero costeggiate l'Honduras, il Nicaragua e la Costa Rica fino a Panama, dove la spedizione si fermò per l'inverno.
Il 16 aprile 1503 la squadra ripartì per il rientro, ma gli scafi delle navi, infestati da parassiti, erano stati danneggiati ed imbarcavano acqua: fu necessaria una lunga sosta nell'isola di Giamaica, dove vennero attesi gli aiuti da Hispaniola per il recupero di Colombo e dei suoi compagni ed il trasferimento prima nell'isola, poi in Europa. Il rientro in Spagna avvenne il 7 novembre 1503 con pagamento delle spese di viaggio di tasca propria da parte dei partecipanti alla spedizione.
Cristoforo Colombo morì meno di tre anni dopo a Valladolid il 20 maggio 1506, all'età di 55 anni.

3) Le spedizioni di Amerigo Vespucci (Firenze 1454 - Siviglia 1512)

In gioventù l'esploratore fiorentino si era formato nella vivace corte de Medici, dialogando con filosofi e scienziati ed era quindi esperto di geografia e cosmografia.
Trasferitosi nel 1491 a Siviglia, il 10 maggio 1497 Vespucci partì da quel porto con una prima spedizione battente bandiera spagnola al comando di Juan Diaz de Solis; attraversato l'Atlantico seguendo un percorso simile a quello dei due viaggi già compiuti da Colombo, la spedizione approdò il 24 giugno di quell'anno sulla terraferma del continente sudamericano, prima in una località della attuale Colombia (penisola di Guajira) e poi dell'attuale Venezuela (laguna di Maracaibo), descritta dal navigatore come simile a Venezia. A Vespucci si deve quindi anche il nome dato a quei luoghi. La spedizione risalì verso nord-ovest costeggiando il continente e poi verso nord in mare aperto tra l'isola di Cuba e la Florida, per poi nel 1498 rientrare in Europa.
Al ritorno da questo viaggio il navigatore cominciò a nutrire dubbi che il lungo tratto di costa esplorato facesse parte di grandi isole appartenenti alle Indie Orientali, ma piuttosto doveva essere parte di un "mondo nuovo".

L'altra importante spedizione riconosciuta a Vespucci è quella compiuta negli anni 1501-1502 sotto bandiera portoghese, comandata da Gonzalo Coelho: partita da Lisbona raggiunse a sud le isole di Capo Verde, per poi attraversare l'Atlantico fino a toccare la attuale costa brasiliana ed entrare il 1°gennaio 1502 nella meravigliosa baia che fu denominata Rio de Janeiro. Il viaggio proseguì verso sud lungo la costa orientale, fino a raggiungere l'estuario del grande fiume Rio de la Plata ed a terminare poco prima dello stretto scoperto diciotto anni dopo da Magellano. Il ritorno verso nord si rese necessario per le cattive condizioni climatiche presenti a quelle latitudini.
Amerigo Vespucci morì a Siviglia dieci anni dopo il 22 febbraio 1512, all'età di 58 anni.

4) Le spedizioni di Giovanni Caboto (Genova 1450ca - Oceano Atlantico? 1498)
Nato a Castiglione Chiavarese (GE), vissuto a Venezia, poi a Valencia in Spagna e trasferitosi infine in Inghilterra, Caboto effettuò due spedizioni sotto bandiera inglese.
Nella prima del 1497, partito da Bristol ed attraversato l'Atlantico del Nord, il navigatore, che viaggiava con una sola nave, avvistò l'isola di Terranova ed approdò il 24 giugno nella Nuova Scozia, toccando quindi per primo il continente nord americano.
Nella seconda del 1498 il navigatore costeggiò forse il Labrador e la Groenlandia, ma nel seguito del viaggio le navi scomparvero forse per un naufragio: non si ebbero infatti più notizie del rientro di questa spedizione in Europa. Giovanni Caboto morì quindi a soli 48 anni.

5) Conclusioni
La documentazione esistente sulle imprese di questi tre nostri grandi esploratori deriva da fonti diverse: non sono infatti pervenuti fino a noi i manoscritti dei diari di Colombo e, per quanto riguarda i viaggi di Vespucci, sono esistenti soltanto due lettere manoscritte. Le altre fonti a stampa dell'epoca sono state a volte discusse e diversamente interpretate.
Quanto più sopra riportato corrisponde alla versione più certa dei viaggi compiuti da questi primi scopritori del continente americano (in particolare non si è riferito di ulteriori due incerte spedizioni che dovrebbe aver compiuto Amerigo Vespucci in quegli anni).
Oltre alle loro, tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, numerose altre spedizioni vennero organizzate verso tale continente, con la guida di nuovi navigatori: lo spagnolo Alonso de Ojeda, il portoghese Pedro Alvares Cabral, etc. Nel Cinquecento poi e nei secoli successivi iniziò e continuò quella che fu chiamata la vera e propria conquista dell'America.
Da quanto abbiamo più sopra riferito, si può concludere che la priorità della traversata dell'Atlantico e del raggiungimento delle isole al largo del continente americano spetta indubbiamente a Cristoforo Colombo (12 ottobre 1492); per quanto concerne invece il vero e proprio approdo sulla costa orientale del continente, le priorità sono di Giovanni Caboto per la costa nord (24 giugno 1497) e di Amerigo Vespucci per quella sud (lo stesso 24 giugno 1497).
In merito alla assegnazione del nome "America" al nuovo continente in onore di Vespucci, essa avvenne ad opera del cartografo tedesco Martin Waldseemueller, che inserì il nome in alcune carte del mondo disegnate nel 1507, riconoscendo all'esploratore fiorentino di avere per primo utilizzato il termine di "mondo nuovo" in alcune sue lettere, con riferimento alle terre da lui scoperte.
Si può in definitiva affermare che con la volontà, il coraggio ed il valore, i tre navigatori italiani Colombo, Vespucci e Caboto contribuirono in maniera determinante con le loro imprese a far uscire la società civile di allora da un ristretto medioevo ed a portarla nell'era moderna.


Fonte: https://www.peoplecaring.telecomitalia.it/doc_Welfare/Editor/File/Colombo.doc

Sito web da visitare: https://www.peoplecaring.telecomitalia.it/

Autore del testo: Umberto Tarozzi

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