Cartesio Renato

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Cartesio Renato

 

Cartèsio, Renàto (La Haye 1596-Stoccolma 1650) Matematico e filosofo francese (René Descartes). Cartesio (Cartusius) nacque il 31 marzo 1596 a La Haye, in Turenna. Nel 1605 entrò al College Royal Henri IV a La Flèche, retto dai gesuiti, per seguire i corsi di letteratura e di filosofia. Studierà in questo collegio, una delle più celebri scuole d'Europa, sino al 1613. In questa scuola ricevette una duratura formazione intellettuale e morale. La filosofia veniva insegnata secondo gli schemi classici della disputa per sillogismi, stimolando, con interminabili controversie su ogni argomento, l'antagonismo fra gli allievi e l'individualismo. Il giovane Descartes, individuato subito come allievo eccezionale, fu sempre molto libero e molto curato, sia per il suo talento che per la sua debole salute. Nella scuola poté studiare anche dottrine altrove proibite quali la magia, l'alchimia, la mnemotecnica e l'evoluzione dell'astronomia. Questa scuola sviluppò in Descartes l'amore per la scienza e per la libertà individuale, un orgoglioso senso di sé, il rispetto per le autorità protettrici della scienza libera, un notevole senso politico e abilità diplomatica. In anni successivi, Descartes rifiuterà questa educazione, respingendo come inutile tutta la cultura scolastica appresa, ma conserverà sempre una grande devozione verso i suoi maestri. Nel 1616 Descartes si laureò in diritto all'università di Poitiers. Nello stesso anno ci fu il primo scontro tra Galileo e l'Inquisizione. Nel 1618 si arruolò in Olanda nell'esercito di Maurizio di Nassau. Intanto a Breda, conobbe Isaac Beeckman che lo stimolò agli studi di fisica. Proprio a lui Descartes dedicò il suo Compendium musicae che uscirà postumo nel 1859. Nel 1619 fece progetti per opere fisico-matematiche. In questo anno si arruolò nell'esercito di Massimiliano di Baviera. Il 10 novembre a Ulm secondo i suoi racconti ebbe un'illuminazione intellettuale relativa al modo di fondare una scienza universale completamente rinnovata, caratterizzata da un metodo. Tra il 1620 e il 1625, lasciato l'esercito, intraprese una serie di viaggi tra cui uno anche in Italia. Nel 1625 rientrò a Parigi dove rimase fino al 1628. In questi anni divenne molto amico del padre Marin Mersenne, teologo e scienziato, che diffuse l'opera di Galileo in Francia. Nel 1627 conobbe il cardinal Pierre de Bérulle, fondatore della Congregazione dell'Oratorio. Nell'autunno partì per l'Olanda, dove risiederà sino al 1649. Nel 1628 fece un breve viaggio in Bretagna, dove poté rivedere Beeckman. In questo periodo compose la sua più importante opera metodologica, le Regole per la guida dell'intelligenza (Regulae ad directionem ingenii), scritta in un vasto lasso di tempo (tra il 1619 e il 1628), rimasta incompiuta e pubblicata postuma nel 1671. In questa opera esprime il concetto di unità della scienza, mostrando come tutte le scienze siano collegate tra loro. Il metodo scelto e indicato come più idoneo ad acquisire la scienza totale sta proprio nelle scienze più semplici e più certe quali le matematiche. Nella regola II, sotto l'influenza di Galileo, scrisse che le fonti della nostra conoscenza sono l'esperienza e la deduzione. In seguito, nella regola III, indicò come vie infallibili per il sapere, in primo luogo, l'intuito, cioè la percezione immediata ed evidente di una verità semplice e in seguito la deduzione per passare da una intuizione a un'altra. Il problema era però quello di un metodo per condurre correttamente le deduzioni. Descartes indicò come soluzione l'attenersi alle regole di ogni corretto ragionamento matematico: partire da premesse certe, dividere tutte le questioni nelle parti più elementari, condurre con ordine i propri pensieri fino alla formazione di una catena di deduzioni sicura e immediata come un'intuizione semplice. Il metodo dunque consiste nell'unificare i criteri di ricerca nei diversi campi adeguandoli al modello più perfetto e sicuro delle ricerche matematiche. Nel 1629 Descartes terminò un Trattato di metafisica, a noi non pervenuto, e scrisse Le Monde, un traité de la lumière, un'opera di fisica incompiuta che non pubblicherà per paura di incorrere nella condanna dell'Inquisizione. In questa opera egli espone la propria concezione del mondo fisico. Partendo dal presupposto che il mondo abbia origine da principi assolutamente semplici e che sia intelligibile in base ai concetti più semplici egli presenta la sua teoria del mondo fisico come una pura ipotesi derivante dalla logica stessa della costruzione teorica a modello matematico. Certo rimane il problema di verificare il fondamento esistenziale della costruzione fisica, ma questo appartiene alla metafisica. Nel 1632 ebbe inizio il processo a Galileo in seguito alla pubblicazione del Dialogo sui massimi sistemi.Galileo dovette ritrattare le sue tesi sul movimento della terra. Nel 1635 Descartes ebbe una figlia, Francine.

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario..doc

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it/

 

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