Erbe prative per uccelli

Erbe prative per uccelli

 

 

 

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Erbe prative per uccelli

Le erbe prative sono un alimento importante per la dieta dei cardellini. Esse, infatti, sono degli ottimi integratori di vitamine, di fibre e di sali minerali. Per il loro utilizzo occorre però prendere delle precauzioni poiché esse possono essere veicolatori di malattie.
Per evitare che le erbe prative causino problemi di salute ai cardellini, come la dissenteria, è importante lavare le erbe prative raccolte ed asciugate per bene. Infatti, senza volere, potrebbero essere state raccolte in un campo trattato con diserbante, oppure essere state contaminate da altri animali. 
Per chi ne ha la possibilità sarebbe preferibile coltivarle in proprio, per averle sempre a disposizione, abbattendo così i rischi di cui abbiamo parlato prima. Di seguito descriveremo le proprietà delle più comuni erbe prative gradite al cardellino, canarino, ciuffolotto e agli altri uccelli.
Borsa di pastore
La Capsella bursa-pastoris è una pianta erbacea annuale. Ha fusti eretti molto spesso ramificati, e può raggiungere anche gli 80 cm. di altezza. Ha una radice a fittone. Le foglie basali sono riunite in una rosetta, la forma è variabile, da pennatifida a intera. Le foglie disposte sul fusto sono sessili. I fiori sono numerosi e sono inseriti su dei racemi senza foglie, hanno quattro sepali verdi e quattro petali bianchi. I frutti sono triangolari, schiacciati, a forma di cuore con la base cuneata e l’apice incavato. Appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. Capsella bursa-pastoris è una pianta che si adatta a diversi tipi di terreno. Vegeta negli incolti, lungo le strade, negli orti. Le proprietà di questa pianta sono antiemorragiche, emostatica, tonica uterina. I principi attivi della Capsella bursa-pastoris sono alcaloide burserina, un olio essenziale solforato, tannini, derivati della colina, acido malico, acetico, citrico. Si utilizza la porzione aerea della pianta.
S’impiega nelle ferite e nelle emorragie in genere. La Capsella bursa-pastoris appartiene alla famiglia delle Brassicaceae. Questa pianta è commestibile, le foglie giovani possono essere consumate in insalata, mentre la rosetta basale si usa per preparare minestroni. Dai suoi semi si estrae un olio commestibile. Indicato per la dieta del cardellino.

Cardo


Il Silybum marianum, o Cardo Mariano, è una pianta erbacea annuale o biennale, alta 60-150 cm, con fusto scanalato eretto e pubescente.
Le foglie sono alterne, con macchie biancastre lungo le nervature e con margine spinoso. Quelle inferiori sono molto grandi, pennatifide e provviste di picciolo; quelle caulinari sono più piccole, sessili con base del lembo allargata. I fiori sono di solito di color violaceo, più raramente bianchi o rossi. Sono riuniti in capolini globosi portati all'apice del lungo peduncolo e circondati esternamente da un involucro bratteale spinoso. La corolla è divisa in cinque parti e provvista di un lungo tubo. Fiorisce in tarda estate. Il Silybum marianum è una pianta distribuita nella zona mediterranea. In Italia è molto comune al sud, ma è presente anche nelle regioni settentrionali. Cresce nei campi incolti, nei pascoli, lungo i margini dei sentieri, tra le macerie. Le radici del Silybum marianum hanno proprietà diuretiche e febbrifughe, le foglie hanno soprattutto proprietà aperitive. Questa pianta è impiegata nella profilassi e nel trattamento di danni epatici di origine tossico-metabolica. Il Silybum marianum è una pianta nota fin dai tempi più antichi quando era usata come antiemorragico e depurativo. Indicato per la dieta del cardellino.

Centocchio

La Stellaria media, o Centocchio comune, è una pianta erbacea annuale o perenne.
Di solito è una pianta piccola e strisciante. Ha radice sottile e fittonante. I fiori sono ermafroditi, di colore bianco che si chiudono se piove o nella notte, per riaprirsi il mattino seguente. Il suo frutto è una capsula ovale dove al suo interno sono contenuti diversi semi di colore brunastro. La Stellaria media appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae è molto comune sul nostro territorio, predilige terreni umidi. È diffusa in sostanza in tutto il mondo. Fiorisce da Gennaio a Dicembre. Le proprietà della Stellaria media sono diuretiche, vulnerarie, espettoranti, lassativa, diaforetica, rinfrescante. I principi attivi contenuti nella Stellaria media sono saponine, sali alcalini, tannino, vitamine del gruppo B e C. Un cataplasma o una pomata sono astringenti, riducono le infiammazioni della pelle, il prurito, la psoriasi, le vene varicose. Il decotto è utilizzato come tonico-depurativo e come ricostituente.
Un tempo venivano consumate gli steli fogliari come ortaggio, ma per il suo contenuto di saponine oggi questa pratica è sconsigliata. Un tempo era usata per cancellare le lentiggini. Si usa la parte aerea della pianta. La Stellaria media è usata in modo sicuro in Omeopatia.Indicato per la dieta del cardellino.

Crespigno comune

CRESPIGNO COMUNE Sonchus oleraceus è una pianta annuale, può arrivare fino a 1 m di altezza, con fusto cavo e cedevole, molto ramificato e provvisto di foglie molli, grassette, glabre, glaucescenti. Presenta infiorescenza a capolini di 3-4 cm i fiori sono linguati di colore giallo, anche se avvolte, possono essere rossastri all’esterno. I frutti sono di forma ellittica con coste longitudinali. Vive in qualsiasi tipo di terreno, non a caso è considerata un’infestante, la particolarità di questa pianta che riesce a mantenere fertili i semi per ben dieci anni. Al cardellino va fornito il capolino senza nessun problema, invece le foglie possono essere somministrate ma con parsimonia.

Crespigno spinoso

Il Sonchus asper o Crespigno spinoso è una pianta a ciclo biennale, l’altezza varia dai 30 cm a 1 metro. Presenta infiorescenza a capolini di 3-4 cm i fiori sono linguati di colore giallo, anche se possono essere rossastri all’esterno. I fiori sono ermafroditi, e l’impollinazione avviene tramite api. I frutti sono di forma ellittica con coste longitudinali, quasi lisci, senza striature trasversali, con pappo bianco sessile. Vive in qualsiasi tipo di terreno, non a caso è considerata un'infestante, la particolarità di questa pianta che riesce a mantenere fertili i semi per ben dieci anni. Al cardellino va fornito il capolino senza nessun problema, invece le foglie possono essere somministrate ma con parsimonia.

Portulaca


La Portulaca Oleracea, o Porcellana comune, è una pianta erbacea annuale molto infestante.
Ha fusti carnosi e striscianti, di colore rossastro. Le foglie sono opposte, sessili, carnose di colore verde, di forma ovale. I fiori sono solitari, poco appariscenti di colore giallo, che si aprono al mattino con il sole. Appartiene alla famiglia delle Portulacaceae. La possiamo trovare negli orti, lungo le sponde di fossati, nei campi e negli incolti. Questa pianta ha proprietà depurativa, vermifuga, febbrifuga, diuretica, tonica, rinfrescante, antiscorbutica, antibatterico. Contiene mucillagini, proteine, carboidrati, fosforo, Ferro, magnesio, calcio, potassio, zinco, vitamina A, B1, B2, C, Niacina. Si utilizzano le foglie e la parte aerea della pianta. Recentemente è stato dimostrato che le foglie contengono anche gli acidi grassi Omega-3. Si usa in INFUSO per trattare la bronchite e i vermi intestinali. Si usa con la TISANA per trattare gli stati febbrili. Le foglie e il succo della pianta sono utili per trattare malattie della pelle e punture d’insetti. Da qualche tempo è anche usata in cucina, le foglie si consumano crude o cotte o per preparare minestre gustose o insalate. Hanno un sapore leggermente acidulo. Indicato per la dieta del cardellino.

Rapunzia

L’Oenothera biennis, o Enagra comune, è una pianta biennale, pubescente e glandulosa. Può raggiungere anche i due metri di altezza. 
Appartiene alla famiglia delle Onagraceae. La troviamo frequentemente negli incolti, in luoghi aridi, nelle discariche, lungo le massicciate ferroviarie, nei terreni sabbiosi. In Italia è molto diffusa al nord. È una pianta originaria del Nord America, diffusa in Europa.Le proprietà di questa pianta sono stimolante la digestione, calmante la tosse, lenitiva, astringente, L'olio di Oenothera biennis, che si estrae dai semi, è uno dei rari prodotti vegetali che può fornire l'acido g-linolenico. Contiene acidi grassi essenziali polinsaturi, ha diverse proprietà, anti-infiammatorie, anti-allergiche, contro le malattie cardiovascolari, l'artrite e altro. Il suo utilizzo regolare contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo e di abbassare la pressione arteriosa. I fiori, le foglie e la corteccia dei gambi possiedono propriètà astringenti e sedative. L’intera pianta è commestibile, in particolare le radici a fittone. Singolare è che questa pianta fiorisce di notte. Indicato per la dieta del cardellino.

Tarassaco

Il Taraxacum Officinalis è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, che raggiunge un'altezza che può andare dai 10 ai 40 cm.
La fioritura avviene fra aprile e maggio. La produzione di semi del Taraxacum officinalis è molto elevata. I suoi semi sono provvisti di pappo che si disperde molto velocemente con il vento. Comune su tutto il territorio. Vegeta negli incolti, ai margini delle strade, lungo le sponde di fossati e torrenti. Le sue proprietà principali sono amaro - toniche, eupeptiche, digestive, coleretiche, colagoghe, depurative, blandamente diuretiche, lassative. I principi attivi sono Carotenoidi, fitosteroli, colina, tannini. La radice contiene inoltre l’alcaloide taraxina e la sostanza amara taraxacina. Le foglie vengono raccolte e consumate in insalata o come verdura cotta, nelle cure primaverili per la depurazione del sangue. Da ricerche effettuate si è dimostrato che il Tarassaco ha effettivamente proprietà coleretiche e colagoghe utili in caso d’itterizia, calcoli biliari e in ogni genere d’insufficienza epatica. Si usa il rizoma in infuso, succo o tintura come depurativo dell'organismo, come stimolante le funzioni del fegato, dei reni e dell’intestino. Indicato per la dieta del cardellino.

Ortica


L’ortica (Urtica dioica) è una pianta erbacea perenne appartenente alle Urticaceae, originaria dell'Europa, dell'Asia, del Nord Africa e del Nord America. Prefesrisce ambienti parzialmente soleggiati e i terreni ricchi di nitrati. Può superare anche il metro di altezza, è famosa per la grande quantità di peli urticanti presenti nelle sue foglie, ricche di ferro, fosforo, magnesio, zinco e calcio. Inoltre è ricca di vitamina A, C e K e di sostanze antiossidanti e anfifiamatarie.
In ornitologia è molto apprezzata proprio per le sopraelencate proprietà. Ai cardellini vanno fornite le foglie appena raccolte.

 

Amaranto Comune


NOME SCIENTIFICO: Amarantus Retroflexus
 
L’amaranto appartiene alla famiglia delle Amarantacee che comprende più di 500 specie, e veniva considerato dagli Aztechi un alimento sacro, costituendo la base della loro alimentazione e di quella degli Incas già 3000 anni fa.
Pianta dicotiledone annuale, infestante, può raggiungere i 120 centimetri di altezza. Il gambo che si trova al di sotto dei cotiledoni è glabro, anche se talvolta può essere ricoperto da una sottile peluria, e vicino alla base può assumere una colorazione rossastra. I cotiledoni sono stretti, lunghi dai 10 ai 12 millimetri, e presentano un colore che va dal verde al rossastro sulla pagina superiore. Le prime foglie sono alternate, di forma ovale, e sono leggermente dentellate all'apice, le foglie successive invece sono alternate. Sui margini delle foglie e lungo le venature, soprattutto sulla superficie delle foglie più basse, ci possono essere dei filamenti. Le foglie sono alternate, lunghe 8 - 10 cm., ovate, con margini ondulati, il picciolo è lungo circa 1 centimetro. Il gambo è robusto, eretto, ramificato e può raggiungere i 120 centimetri di altezza. Talvolta presenta dei peli, specialmente vicino alla parte superiore della pianta. La radice è a fittone, spesso di colore rossastro. I fiori sono piccoli e di colore verde, vengono prodotti in pannocchie terminali dense e compatte lunghe fino a 16 centimetri. Si ritrovano delle piccole infiorescenze anche tra il gambo e il picciolo delle foglie. I fiori maschili e quelli femminili sono sulla stessa pianta. Ogni pannocchia terminale contiene molte spighe densamente impacchettate che hanno brattee lunghe 4 - 8 millimetri.

 
Lo possiamo trovare nei campi coltivati, pascoli, fossi lungo le strade e nelle aree abbandonate.
produce molti semi che possono rimanere vitali anche per 5 anni. Fiorisce da Maggio a Settembre. 
Fornire i semi.

Ligustrum vulgare


NOME SCIENTIFICO: Ligustrum vulgare L., Ligustrum lucidum Ait. 
NOMI DIALETTALI: i sinonimi sono riferiti a L. vulgare: Olivastro sarvaego, Listru (Liguria), Sanguin, Ciarvel, Cruvagna (Piemonte), Spuzzei, Olivel, Cavrossen (Lombardia), Canastrel, Olivetto, Legn negro (Veneto), Cabross, Cavros da seva, Ulivaela (Emilia), Ruvistico, Ulivella (Toscana), Crustici (Marche), Lamitra (Lazio), Fior di San Giuseppe, Lacustro (Abruzzo), Mimmolo, Lanitro (Campania), Aulivella (Basilicata), Mivella, Innamiora (Puglia), Ligustrello (Calabria), Laxanna, Listimu (Sicilia) 
FAMIGLIA: OLEACEAE 
CARATTERISTICHE: arbusti o piccoli alberi, i fiori sono piccoli e bianchi e i frutti sono bacche nere non commestibili. Il genere comprende circa 50 specie. 
SPECIE SIMILI: le due specie qui descritte si distinguono per: 
* L. vulgare con foglie (max 5 cm.) piccole oblungo-ovate a lanceolate (Cfr.immagine a lato); 
* L. lucidum cespuglio che arriva fino a 10 metri, anche a forma di alberello, con foglie (fino a 10 cm.) lungo-acuminate 
DISTRIBUZIONE: 
* L. vulgare: Europa , Asia minore, Nordafrica; 
* L. lucidum: Cina, Corea, Giappone. 
HABITAT: boschi radi, margini dei boschi. Sono frequentemente piantati nei giardini per formare siepi. 
LEGNO: molto duro e pesante, simile a quello del Sanguinello. 
USO MEDICINALE: dopo l’ingestione dei frutti si manifestano infiammazioni gastroenteriche, accompagnate da vomito, diarrea, crampi e paralisi circolatoria anche mortale. Le foglie e la corteccia esercitano un’azione irritante sulla cute. In uso in passato nella medicina popolare per il trattamento di irritazioni alla gola; i frutti erano utilizzati per colorare il vino. 
IMPORTANZA PER GLI ANIMALI: le foglie sono consumate 
dai bruchi di lepidotteri ninfalidi (Sphinx ligustri), i fiori imbutiformi ricchi di nettare sono visitati dalle api, mentre Capinere, Ciuffolotti e Fringuelli si nutrono volentieri dei frutti. Serve da riparo e come luogo per la nidificazione.

 

Rapunzia (Oenothera biennis)

Rapunzia (Oenothera biennis)
 
La Rapunzia, nome latino Oenothera biennis, detta erroneamente "bella di notte" per il fatto che i fiori si schiudono al tramonto, è una pianta biennale, quindi la raccolta delle capsule che contengono i suoi semini piccolissimi si effettua al secondo anno di sviluppo della pianta. Si può definire una pianta infestante, e può raggiunge l'altezza di circa 1 mt e mezzo.La fioritura inizia nei mesi di Luglio / Agosto, mentre i semini verranno raccolti in Autunno. Predilige i terreni sabbiosi ed e' facilmente trovabile sulle sponde dei fiumi. Ha proprietà antiffiammatorie, tossifughe, antispasmodiche e sedative. Fornire semi e infiorescenze. 

Bardana

Il suo nome scientifico è ARCTIUM LAPPA. Un'etimologia per metà greca e per metà celtica che indica 
una pianta pelosa come un orso e che afferra come una mano e capiremo ora il perché.
La Bardana appartiene alla famiglia delle Compositae, raggiunge più di un metro di altezza, 
le foglie sono larghe e nella forma ricordano un cuore, in piena estate produce dei fiorellini 
di color rosso. I frutti, e qui si svela il mistero del nome, sono chiamati petole 
(da cui il nome di petolara che le viene dato in Trentino) e hanno la caratteristica di 
attaccarsi a vestiti, peli di animali e capelli. Questa particolarità pare fu l'ispiratrice 
dell'invenzione del velcro. In realtà è il sistema utilizzato dalla pianta per assicurasi 
la riproduzione, i suoi semi, infatti, si spargono proprio e soprattutto durante il viaggio 
che il frutto peloso fa attaccato a qualche trasportatore distratto.
Cresce comunemente nei luoghi abitati, tra le macerie, nei terreni 
incolti dal mare al piano montano fino a 1700m, in tutta Italia, e la possiamo trovare da Luglio fino a Marzo.
La parte più ricca di principi attivi è la forte ed enorme radice che si allunga nel terreno 
fino ad un metro di profondità, è in essa che sono presenti tutte le più rilevanti proprietà 
curative e magiche della pianta. E' un antibiotico naturale, inoltre è depurativa, antibatterica, sudorifera,
diuretica, lassativa, antivelenosa e topica.
Fornire la pianta tal quale, con i capolini pieni di semi

Sambuco

Sambuco.
Sambuco (nome scientifico Sambucus Nigra). Il Sambuco è una pianta originaria dell'Europa e del Caucaso; oggi è una specie ormai cosmopolita, diffusa in tutte le aree temperate dei continenti. In Italia è presente in tutte le regioni, dal piano ai 1.400 metri circa di quota. Raggiunge al massimo un'altezza di 10 metri. Ha chioma espansa, densa e globosa. I fusti sono retti e molto ramificati, con rami ad andamento arcuato e ricadente. Ha foglie opposte, decidue, picciolate, lunghe 20-30 cm, provviste di stipole ovate o tondeggianti (1 cm), acute all'apice. Emanano un odore sgradevole. La lamina è imparipennata, composta da 5-7 segmenti ovati, ad apice acuminato e margine seghettato. I frutti sono delle drupe globose, succose a maturità, viola-nerastre; contengono da 2 a 5 noccioli monospermi a forma di pinolo, ed hanno contenuti di nitrato di potassio, glucosidi, alcaloidi, vitamina C e oli essenziali. Fornire le bacche mature.

Panico d'Italia

Panico d'Italia.
Panico d'Italia (nome scientifico Setaria Italica). Pianta graminacea spontanea conosciuta da oltre 5000 anni; resti fossili sono stati ritrovati a Chassey in Francia e risalgono al terzo millennio a.C. I semi, dal sapore dolce e gradevole, in Asia, Africa ed Europa orientale vengono anche utilizzati nell'alimentazione umana per minestre, cotti come il riso, o per la panificazione. Ottime le proprietà antianemiche, diuretiche e stimolanti. Pianta difficile da trovare. Fornire i semi.

Portulaca

Portulaca.
Portulaca (nome scientifico Portulaca Olearcea). Pianta annuale, 2-10 dm; con fusti eretti ramosi e fogliosi fino in alto. Foglie a contorno più o meno spatolato, cioè allungato e arrotondato in cima; le inferiori tondeggianti e incise, con 2-5 segmenti per lato; le superiori spatolate e dentate. E' comune nelle colture concimate, negli orti, nei prati, ai bordi delle vie e nei terreni ruderali. E' presente anche negli abitati tra le fessure delle pavimentazioni stradali. Contiene berberina, acido citrico acido malico. Ha prorietà antiscorbutiche, depurative e diuretiche. Per uso esterno contro dermatiti, orticarie, foruncoli, punture di api ed eczema. (Droga usata: foglie, parte aerea)
Nelle foglie è stata accertata la presenza di acidi grassi omega-3, utili per prevenire attacchi cardiaci e aumentare le difese immunitarie. Fornire capolini e foglie.

 

Borsa del pastore

Borsa del pastore.
Borsa del pastore (nome scientifico Capsella bursa pastoris). Pianta annua o biennale, diffusissima in tutte le regioni, fiorisce tra Gennaio e Luglio (facilissimo riconoscerla per la caratteristica forma "a cuoricino" delle foglioline). È ricca di potassio, acido malico, acido acetico, tannino, tiramina e colina ed ha proprietà toniche ed emostatiche. Agli uccelli si fornisce tutta la pianta non le radici e particolarmente graditi sono i semi contenuti nelle piccole silique triangolari. Fornire semi e pianta.

Cardo Mariano

Cardo Mariano.
Cardo Mariano (nome scientifico Silybum Marianum). È una pianta con portamento vigoroso, che nel primo anno forma una rosetta basale di foglie e nel secondo anno lo scapo fiorale alto fino ad oltre 150 cm. L'intera pianta è glabra e spinosa. Lo scapo è robusto, striato e ramificato, con rami eretti. Il cardo mariano godeva un tempo di molta stima nella medicina popolare, stima che è andata via via sfumando ingiustificatamente. La pianta, infatti è ricca di virtù terapeutiche che la rendono preziosa in particolare nelle disfunzioni epatiche. La fioritura ha luogo in piena primavera, da aprile a maggio del secondo anno. I semi verranno raccolti da Maggio a Settembre. Fornire semi.

Cardo Selvatico

Cardo Selvatico (nome scientifico Dipsacus Fullonum). Pianta comune dei bordi delle strade, dei luoghi incolti, dei fossi e delle macerie, sino a 1.400 m. diffusa su tutto il territorio nei luoghi incolti e sui bordi delle strade. I fiori sono di colore biancastro o malva.
La pianta ha proprietà sudorifere, aperitive, diuretiche e depurative. I semi secchi sono usati come componenti dei semi condizionatori. Fornire capolini.

Cicoria Selvatica

Cicoria Selvatica (nome scientifico Cichorium Intybus). Pianta perenne con rizoma ingrossato proseguito verso il basso da una radice affusolata e fittonante; il fusto, alto fino a un metro, è ampiamente ramificato fin dal basso dove è spesso ricoperto di peli setolosi.
Le foglie basali, raggruppate in rosetta, spuntano nell'autunno, durano tutto l'inverno e si seccano durante la fioritura; la loro forma è molto varia, il contorno è allungato-lanceolato con il margine variamente inciso. Le foglie del fusto sono gradatamente più piccole, sessili e amplessicauli. La superficie delle foglie varia da quella glabra di molte forme coltivate a quella pelosissima delle piante spontanee. 
I fiori, raggruppati in capolini, hanno la corolla prolungata in una lunga ligula di colore azzurro. 
Il frutto è un achenio lungo 2-3 mm; nella porzione superiore vi è una coroncina di piccole squame. Ha proprietà depurative, diuretiche, lassative, toniche. Fornire la pianta tal quale specie quando presenta i capolini sfioriti e ricchi di semi.

Cartamo

Cartamo (nome scientifico Carthamus Tinctorius). Prima della scoperta dei coloranti chimici, questa pianta era utilizzata per le sue sostanze coloranti (una gialla solubile in acqua ed una rossa solubile in alcol). È una specie di cardo, con fiori giallo-arancione circondati da brattee, il cui nome deriva dall’ebraico kartami che significa tingere; ricca di cartamina, detta rosso vegetale, è ancora oggi adoperata dai pittori e in Algeria viene utilizzata per prodotti cosmetici. I semi sono molto amari però molto appetiti da uccelli e pappagalli. Nell’Italia Settentrionale questa pianta viene coltivata come surrogato dello zafferano (il sapore però è molto più debole). Rara allo stato spontaneo. Oltre alla cartamina vi sono glucidi, lipidi, vitamina C ecc, ecc. I semi si trovano normalmente in vendita. Fornire semi.

Grespino Spinoso

Grespino Spinoso.
Grespino Spinoso (nome scientifico Sonchus Asper). Pianta annuale, alta fino ad 1 m, con fusto cavo e cedevole, molto ramificato e provvisto di foglie molli, grassette, glabre, glaucescenti, grossolanamente lobato-partite con lobi a margine finemente dentato. I fiori, di colore giallo, sono riuniti in capolini disposti in cime corimbiformi. I frutti sono acheni oblunghi con 3 coste longitudinali munite di spine. Fiorisce da Febbraio a Dicembre. Fornire capolini e foglie.

Crescione

Crescione.
Crescione (nome scientifico Nasturtium Officinale). Pianta erbacea perenne con fusti prostrati o ascendenti lunghi fino a 60 cm. generalmente ramificati in alto. Le foglie pannatosette, hanno 2-3 paia di segmenti laterali ovali e uno apicale, reniforme e più grande. I fiori, bianchi, lunghi 6-7 mm. sono riuniti in un breve racemo. I frutti sono delle siluque oblungo-lineari contenenti numerosi semi, che si trovano normalmente in commercio e hanno proprietà depurative, diuretiche, stimolanti e ravvivanti il colore giallo dei canarini (se abbinati ai semi di camelina sativa). Contenuti: fosfati, ferro, iodio, calcio, vitamine A-B2-C-E-PP. Si può fornire anche la pianta tale quale. Fornire pianta e semi.

Farfarugio

Farfarugio.
Farfarugio (nome scientifico Tussilago Farfara). E' una pianta erbacea perenne, provvista di un grosso rizoma, coperto di scaglie, che può raggiungere anche i due metri di lunghezza. 
Gli steli, pelosi ed eretti, portano i fiori prima delle foglie (che sorgono dopo la fioritura). Queste, hanno un picciolo lungo e sono tomentose nella pagina inferiore, cuoriformi e con il margine dentato. 
I fiori, in capolino solitario, sono di colore giallo e compaiono da febbraio ad aprile. Il frutto è un achenio cilindrico, ricoperto da un pappo di peli bianchi. 
Viene raccolta anche allo stato selvatico. Si riproduce per seme, per talea o per divisone dei cespi. Moderatamente fornire capolini, non le foglie.
Piantaggine.
Piantaggine (nome scientifico Plantago Major). La Piantaggine cresce un po’ dovunque dal mare alla regione alpina; si trova nei prati, nei campi, lungo le strade e in tutti i luoghi erbosi. E’ una pianta erbacea perenne, la pianta non possiede fusto, ha solo uno o più scapi senza foglie alti fino a 30 cm, che portano al loro apice l'infiorescenza. L’infiorescenza è una spiga composta da numerosi fiori. Ha proprietà rinfrescanti, diuretiche, astringenti, emollienti. I semi raccolti allo stato lattiginoso o maturi sono il cibo preferito degli uccelli da gabbia. Fornire semi.

Grespino Comune

Grespino Comune (nome scientifico Sonchus Oleraceus). Pianta annuale, 2-10 dm; con fusti eretti ramosi e fogliosi fino in alto. Foglie a contorno più o meno spatolato, cioè allungato e arrotondato in cima; le inferiori tondeggianti e incise, con 2-5 segmenti per lato; le superiori spatolate e dentate. E' comune nelle colture concimate, negli orti, nei prati, ai bordi delle vie e nei terreni ruderali. E' presente anche negli abitati tra le fessure delle pavimentazioni stradali. Contiene berberina, acido citrico acido malico. Fornire capolini e foglie.

Achillea Millefolium

Achillea Millefoglie.
Achillea millefoglie (nome scientifico Achillea millefolium L.) è una pianta della famiglia della Asteraceae, di tipo erbaceo, perenne e aromatica con rizoma ramificato e strisciante e fusto diritto alla cui sommità dei corimbi portano diversi capolini di fiori profumati bianchi o rosati. L'aspetto è densamente cespitoso dato soprattutto dalle foglie tipiche (molto frastagliate in profondità) di questa specie.
Raccolta semi, da giugno a settembre è provvista di semini dal sapore agro-amaro ricchi di oli essenziali, alcaloidi, fosforo, potassio e sostanze azotate. Ha proprietà antispasmodiche, astringenti, digestive, toniche e cicatrizzanti. Fornire semi.

Camelina

Camelina.
Camelina (nome scientifico Camelina Sativa). La Camelina è una pianta annuale a germinazione spontanea, con piccoli fiori gialli e silhouette ovali lunghe 5-10 mm. La fioritura va da maggio a fine giugno e la si trova per lo più, ai margini dei campi seminati a frumento. I suoi semi sono piccoli, (da 1 a 1,5 mm) di colore giallo dorato con uno spacco centrale simile al frumento. Può essere coltivata in altitudini fino e anche oltre i 1000 metri. La sua diffusione si è estesa in tutta l'Europa dopo essere stata maggiormente presente nella parte Sud-Orientale europea.
Nei paesi anglosassoni la Camelina Sativa è chiamata "Gold of Pleasure" espressione che ne indica il colore ed il piacere che gli uccelli esprimono cibandosene. È un seme che, grazie agli oli Omega 3 e Omega 6 ivi contenuti è molto utile per lo sviluppo dei nidiacei e per la fase di muta.
Graditissimo ai canarini e a tutti gli altri carduelidi.
Ha un tenore proteico del 18% e può essere utilizzata allo stato naturale, mescolata in ragione del 10% circa al pastoncino che viene offerto giornalmente.

Pyracanta Coccinea

Agazzino.
Agazzino (nome scientifico Pyracantha Coccinea). Arbusto sempreverde, originario dell'Asia e dell'Europa, che raggiunge abbastanza rapidamente i 2-3 m di altezza. Ha portamento eretto, i sottili fusti di colore marrone scuro tendono a svilupparsi in maniera abbastanza disordinata, producendo una densa chioma tondeggiante; sono munite di lunghe spine acuminate. Le foglie sono di piccole dimensioni, di colore verde scuro, ovali, lucide, leggermente coriacee; in primavera produce innumerevoli piccoli fiori a stella, di colore bianco, profumati, che attirano gli insetti impollinatori. In autunno sulla pianta maturano i piccoli frutti tondeggianti, riuniti in grappoli, di colore arancione.
I frutti della Pyracantha sono commestibili, e talvolta rimangono sulla pianta fino alla primavera successiva. Fornire semi maturi.

Poa

Poa (nome scientifico Poa Pratensis). 
Pianta perenne erbacea, cespitosa., Può raggiungere anche un metro di altezza. Si fornisce tutta la pianta o sole le spighette raccolte in mazzi.

Tarassaco

 

Tarassaco (nome scientifico Taraxacum Officinale). Il tarassaco più che con il suo nome botanico è noto con mille appellativi comuni che ne dimostrano l'enorme diffusione: "dente di leone", "soffione", "dente di cane", "cicoria matta" e "piscialletto" sono alcuni dei nomi in uso nelle varie regioni italiane per indicare questa erbacea perenne rustica, cioè resistente al gelo. Il Tarassaco ha foglie oblunghe, glabre, frastagliate cioè con i lobi triangolari dentati simili per forma ai denti del leone, e formano rosette alte anche una trentina di centimetri. Sono assai ricche di vitamine e sali minerali perciò le foglie si raccolgono in primavera, quando sono tenere. Graditissimi dagli uccelli sono anche i capolini ricchi di semi immaturi. Contenuti di oli: essenziali, inulina, glucidi, sali minerali, provitamina A, vitamine B e C. Proprietà coleretiche, depurative, diuretiche, lassative e toniche con altissimo contenuto di calcio. Fornire foglie e capolini.

Sonco di campo

Sonco di campo (nome scientifico Sonchus Arvensis). 
Pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente in ogni condizione fino ai 2000 metri. Ha azione diuretica, ipoglicemizzante, digestiva, lassativa. Da fornire le foglie, in special modo nel mese di Marzo, perché sono più tenere.

 

Rosa Canina

Rosa Canina.
Rosa Canina (nome scientifico Rosa Canina L.). Questa pianta deve il nome canina a Plinio il vecchio che affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di radici. È un arbusto spinoso, alto 100 - 200 cm. Ha fusti legnosi glabri, con spine (rosse) robuste, arcuate, a base allungata, compresse. Le foglie sono composte da 5-7 foglioline ovali o ellittiche con margini dentati (denti semplici). I fiori, rosati hanno grandi petali e sono poco profumati. Fiorisce nei mesi di maggio e giugno. I frutti, o meglio i falsi frutti, chiamati cinorrodi sono ricchissimi di vitamine e di acidi organici e particolarmente graditi da quasi tutte le varietà di silvani. Fornire i falsi frutti.

 

Fonte: http://www.aovgfreni.it/files/erbe-prative.docx

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