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Come scrivere una recensione di un testo, libro, ecc.

Norme redazionali

Non esistono criteri unici e condivisi per le norme che regolano la redazione di un testo. La massima importanza è adottare un criterio e usarlo sempre con coerenza. Si indicano le regole di massima per la redazione di elaborati scritti, tesine e tesi di laurea.

Formattazione del testo
Si consiglia di usare per il testo un carattere con le grazie a corpo 12, con interlinea 1,5/2 (es. Times new roman a corpo 12, interlinea 1,5). I bordi della pagina sono non dovrebbero essere superiori ai 3 cm. Per le note si consiglia un corpo 10/11.
Per i paragrafi si consiglia un rientro sinistro di 0,5 cm. Il testo e le note dovrebbero essere giustificati, preferibilmente senza l’uso della sillabazione automatica. Quando si scrive disattivare l’opzione della correzione automatica, spesso causa di numerosi errori nella battitura di parole non registrate nel vocabolario del computer. Attivare la funzione solo a fine stesura, per verificare gli errori di battitura. Appendici, indici e didascalie vanno battuti con un corpo inferiore rispetto a quello del testo. Titoli di capitoli e di paragrafi vanno evidenziati graficamente con un corpo maggiore o in corsivo. Le citazioni testuali quando superano le tre righe devono essere inserite con un corpo e rientri inferiori rispetto alla formattazione generale del testo. Nelle note invece si mantiene inalterata la formattazione generale.

Nomi
La prima volta che si cita nel capitolo un nome di un autore va indicato con la formula Nome Cognome, poi basta solo il Cognome. La regola vale all’interno di un singolo capitolo e per le note.

Corsivi
Il corsivo va usato nei seguenti casi: parole straniere non entrate in uso comune; titoli di film, opere letterarie, figurative, musicali, riviste; parole latine (es. genius loci).

Maiuscolo e minuscolo
L’iniziale maiuscola si utilizza nei seguenti casi: la prima parola del periodo; nomi propri; istituzioni (es. Museo d’Arte moderna e contemporanea); epoche geologiche e antiche ere storiche (es. Paleolitico, e età paleolitica); periodi storici e movimenti (es. Rinascimento, Illuminismo, Resistenza, Romanticismo); stili artistici (es. la Pop Art); riferimenti cardinali (es. l’America del Sud, il Medio Oriente); istituzioni (es. la Corte di Giustizia, il Senato); eventi (es. Sagra dello Gnocco, Festa della Madonna della Salute), nazioni; stati, comuni, province, regioni (es. il comune di Gorgonzola). L’iniziale minuscola si usa nei seguenti casi: nomi di popolazioni e gruppi etnici (es. i tedeschi, i pellerossa); ordini monastici (es. francescani, benedettini); titoli onorifici, come onorevole, cavaliere, generale; mesi e giorni della settimana; correnti artistiche (es. i macchiaioli, i surrealisti).

Virgolette e apici
Le virgolette caporali « » vengono usate per la citazione del nome del periodico nelle note e nel testo e per tutte le citazioni letterali nel testo e nelle note. Le virgolette alte doppie (“...”) vengono usate per le citazioni all’interno delle citazioni di testi. Le virgolette alte singole (‘ ’) vengono usate per sottolineare un particolare significato della parola.

Trattini
Usare, eventualmente, i trattini lunghi per sottolineare gli incisi nel testo; i trattini brevi vanno usati per unire parole composte (es. nord-est)

Unità di misura
I simboli delle unità di misura non devono essere seguiti dal punto; nelle misure di un’opera bisogna riportare prima la base, poi l’altezza e infine la profondità (es. mm 2000 x 555 x 100). Utilizzare le cifre per date, pagine, quantità e misure quando accompagnati da unità di misura. Non utilizzare spaziature nei numeri. I numeri cardinali non vanno mai accompagnati dal tondino esponente (Pio IX, e non Pio IX°).

Anni e secoli
I secoli vengono espressi con numeri romani e la parola secolo per esteso (un dipinto francese del XIX secolo), quando è tra parentesi deve essere abbreviato (un dipinto francese (sec. XIX)); Settecento, Ottocento, Novecento si scrivono così quando si riferiscono a periodi artistici (i dipinti dell’Ottocento italiano); i decenni devono essere accompagnati dal secolo qualora potesse insorgere un dubbio (gli anni Cinquanta del Novecento; ma solo anni Venti se all’interno di un paragrafo dedicato al XX secolo);nella scrittura utilizzare la formula due fotografie, sei dipinti etc.

Toponimi ed esonimi
Nel testo in caso di località note con la forma italiana del nome si utilizzano nella forma tradotta (es. Parigi, Londra). Nelle citazioni bibliografiche, invece, riportare sempre il toponimo nella forma originale in cui appare.

Traduzioni
Nel caso si citi una frase nel testo questa va riportata nella lingua originale e in nota a piè di pagina va riportata la sua traduzione eseguita dallo studente, specificando: (la traduzione è mia). Per singole parole nel testo si lasciano nella lingua d’origine inserendo la traduzione tra parentesi (es. Bahnhof (Stazione)).

D eufonica
La d eufonica si usa soltanto nell’incontro di due vocali uguali (es. ad altri), ma non si usa mai con la o, davanti a parole che iniziano con AD, ED, se la parola successiva viene separata da virgolette.

Abbreviazioni (es.)
anno= a.; centimetro= cm; chilometro, chilogrammo = km, kg; circa= ca.; decimetro, decigrammo = dm, dg; et cetera= etc.; edizione= ed.; esempio= es.; ettometro, ettogrammo =he, hg: italiana=it.; manoscritto/i= ms, mss.; metro quadrato, metro cubo = mq, mc; metro, grammo = m, gr; millimetro, milligrammo = mm, mg.
numero/i = n., nn.; pagina/e= p., pp.; quintale = q; senza autore = s.a.; senza edizione = s.e.; senza luogo di edizione= s.l.; traduzione= trad.; volume, volumi= vol., voll.
Sigle e acronimi di associazioni e di enti, scritti con le iniziali maiuscole, senza punto (esempio ACI, TCI, CAI).

BIBLIOGRAFIA 1
Citazioni bibliografiche nelle note a piè di pagina
Le citazioni a piè di pagina vanno concepite parallelamente al testo, il quale però deve essere sempre autonomamente comprensibile. Vengono utilizzate per: inserire la traduzione di un testo citato in lingua originale nel testo; proseguire una citazione particolarmente significativa accennata nel testo; sviluppare un concetto enunciato nel testo; inserire i rimandi bibliografici relativi all’argomento trattato. Per illustrare la letteratura esistente su un certo argomento, elencare i testi in ordine di importanza.
I nomi degli autori e dei curatori vanno con iniziale maiuscola e puntata seguiti dal cognome con iniziale maiuscola e, separati da virgola: i titoli in corsivo, il luogo di edizione, il nome della casa editrice, l’anno di pubblicazione, i numeri delle pagine. Fino a tre autori e curatori si separano i nomi con un trattino. Quando gli autori e curatori sono maggiori di tre, l’indicazioni dei nomi si omette senza tuttavia scrivere AA.VV.
La citazione di cataloghi di mostre e di atti di convegni va accompagnata dal luogo dell’evento e dalle date relative, qualora questi dati siano direttamente desumibili dal colophon del volume.
L’assenza di autore, titolo, luogo di edizione, edizione va segnalata con: s.a., s.t., s.l., s.e.

1) Volumi
Autore di un volume: I. Jammes, Blanquart-Evrard et les origines de l’édition photographique française. Catalogue raisonné des albums photographique édités, 1851-1855, Paris, Librairie Droz, 1981.
Autori di un volume: A. Jammes, E. Parry Janis, The Art of French Calotype, Princeton, Princeton University Press, 1983.
Catalogo di mostra: Venezia nella fotografia dell’Ottocento, catalogo della mostra (Venezia, Museo Fortuny 16.01- 30.03.1986) a cura di P. Costantini, I. Zannier, Venezia, Arsenale-Böhm, 1986.
Atti di un convegno:
Magistri d’Europa. Eventi, relazioni, strutture della migrazione di artisti e costruttori lombardi,
Atti del convegno (Como 1996) a cura di S. Della Torre, T. Mannoni, V. Pracchi, Como, Nodo Libri, 1997.
Ad vocem: N. Stringa, Domenico Bresolin (ad vocem), in La pittura nel Veneto. L’Ottocento, a cura di G. Pavanello, Electa-Regione Veneto, t. II, 2003, pp. 661-662.
2) Periodici
Al nome e cognome dell’autore e al titolo dell’intervento, segue l’indicazione del nome del periodico riportato fra virgolette caporali e preceduto da in. Le annate del periodico vanno indicate in numero romano, i fascicoli o i numeri in numero arabo, a cui segue il mese, l’anno e le pagine (ovviamente nel caso in cui tutti i dati siano disponibili):
A. Emiliani, Parola e immagine, in «Quaderni di Palazzo Pepoli Campogrande», n. 5 (1998), pp. 7-11. Per la citazione di articoli tratti da quotidiani dopo il titolo della rivista si indicano solamente il giorno, il mese, l’anno e il numero di pagine.
3) Siti Web
Oltre alle indicazioni relative all’autore e al titolo dell’intervento, si riporta l’indirizzo completo della pagina del sito da cui è tratta la notizia fra virgolette angolate semplici <> e nella forma in cui compare (maiuscole, minuscole, etc., ma non sottolineato come collegamento ipertestuale), a cui segue entro parentesi tonde la data di consultazione:
S.a., Recensione libraria, in <http://www.fotomuseum.ch/PUBLIKATIONEN.1.1.html> (23.01.2002).
4) Citazioni ricorrenti
Se nella nota compare un testo già citato in modo esteso nelle note precedenti, si indica solamente l’autore e il titolo, omettendo il resto e riportato dopo una virgola cit.: N. Stringa, Domenico Bresolin, cit., p. 661.
Se nella nota compare un testo citato nella nota immediatamente precedente e si cita la stessa pagina, si indica Ibidem (in corsivo): N. Stringa, Domenico Bresolin (ad vocem), in La pittura nel Veneto. L’Ottocento, a cura di G. Pavanello, Electa-Regione Veneto, t. II, 2003, pp. 661-662.
Ibidem.
Se nella nota compare un testo citato nella nota immediatamente precedente e si cita una pagina diversa, si indica Ivi : N. Stringa, Domenico Bresolin (ad vocem), in La pittura nel Veneto. L’Ottocento, a cura di G. Pavanello, Electa-Regione Veneto, t. II, 2003, p. 661.
Ivi, p. 662.
Se nella nota compare un testo diverso ma dello stesso autore citato nella nota immediatamente precedente, si indica Idem (in corsivo): N. Stringa, Domenico Bresolin, cit. Idem, Realtà e pittura: itinerari del colore, in Ottocento veneto, cit., pp. 43-66.
5) Riedizioni e traduzioni
Nel caso di riedizioni si indica la parentesi tonde dopo il titolo l’anno della prima edizione. Nel caso di traduzioni qualora i dati siano disponibili indicare la citazione bibliografica completa seguita da trad. it. S. Kraucauer, Theory of Film, New York, Oxford University Press, 1960, trad. it. : Film: ritorno alla realtà fisica, Milano, Il Saggiatore, 1962, p. 44.
Documenti di archivio
Indicare nell’ordine: il luogo ove si trova l’ente conservatore, il nome dell’ente conservatore, il nome del fondo o della partizione dell’archivio in cui si trovano i documenti citati, l’autore del documento citato, il titolo o l’incipit o il genere e la data. Se trattasi di una citazione all’interno di un manoscritto indicare anche la numerazione delle carte componenti (abbreviata c.)e se trattasi di recto o verso della carta.
Venezia, Archivio di Stato, Fondo Prefettura, Lettera del prefetto al presidente dell’Accademia, 9 settembre 1852, ms., c. 12verso.

Didascalie
Le didascalie alla immagini riportate come illustrazioni o come tavole fuori testo devono fornire informazioni dettagliate. Nell’ordine: autore, titolo, data, tecnica, specifiche della tecnica, dimensioni, ente conservatore: L. Sacchi, 1852 ca., fotografia, stampa su carta salata, mm 100 x 73, Milano, Accademia di Brera.

Bibliografia a fine testo
La bibliografia raccoglie testi, articoli e manoscritti citati nelle note. L’ordine è preferibilmente alfabetico per ogni categoria summenzionata ma può essere anche cronologico, in questo caso indicare sempre la prima edizione segnalando quale edizione o traduzione è stata consultata. Nel caso si adotti l’ordine alfabetico va cambiato l’ordine della citazione in Cognome, Nome.

 

BIBLIOGRAFIA 2
In alternativa al set di regole precedente, il testo può presentare le referenze bibliografiche abbreviate nelle note e deve essere accompagnato da una bibliografia con le referenze complete alla fine del testo.

Referenze abbreviate nelle note
Nelle note, gli studi sono citati sotto forma abbreviata: nome dell’autore in maiuscoletto (o in corsivo nel caso in cui si ritenga opportuno privilegiare il titolo di un libro perché questo risulta senza autore o con numerosi autori), anno, numero di volume (quando necessario) e pagine.

9. Chastel, 1981, p. 42.
10. L’Idea del Bello…, 2000, pp. 145-150.

Indicazione delle pagine: pp. 50-55; dei numeri di note: p. 35, n. 25; dei numeri di catalogo di mostra o catalogo dell’opera di un artista: cat. 55; di un numero di volume: II, pp. 50-55. (Per le pagine che non si seguono: p. 50, 54).
Utilizzare Ibidem (in corsivo) quando la referenza abbreviata è proprio identica a quella della nota precedente. Si eviti per quanto è possibile l’uso di “Cfr.”

Regole generali
Nella bibliografia generale, vanno date, in ordine alfabetico, le referenze complete degli studi già citati nelle note in forma abbreviata come sotto:

– Chastel, 1981: André Chastel, Les jardins et les fleurs, “Revue de l’art”, LI, 1981, pp. 42-50.

Si precisino sempre sia il nome che il cognome dell’autore.
Tutti i titoli di libri (saggi, libri, cataloghi, riviste…) vanno messi in corsivo e citati per esteso; i titoli degli articoli sono da indicare in corsivo seguiti dal titolo della rivista tra “ ”. Usare “in” nel caso di libri collettivi.
Indicare la casa editrice e i titoli di collana. I nomi di città sono dati in lingua originale (Paris, Torino, London).
Quando vengono citati più di due testi tratti da uno stesso libro, e magari di diversi autori, il libro deve apparire nella bibliografia generale e essere utilizzato come referenza abbreviata.
Quando si rinvia a più studi dello stesso autore pubblicati nello stesso anno, si distinguano le referenze con l’uso delle lettere (a), (b)… dopo la data:

– Fagiolo, 1997(a): Marcello Fagiolo, Roman Gardens, Villas of the Countryside, Monacelli Press, New York 1997.
– Fagiolo, 1997(b): Marcello Fagiolo, La scena del giardino romano, in Marcello Fagiolo, Maria Adriana Giusti, Vincenzo Cazzato, Lo specchio del paradiso. Giardino e teatro dall'Anticoal Novecento, Silvana Editore, Cinisello Balsamo (Milano) 1997, pp. 10-21.

Quando ci sono più di tre autori, si metta il primo nome citato seguito da (et alii).
Nel caso del direttore di un’edizione scientifica, indicare (ed.) dopo il nome e cognome dell’autore:

Hewitt, 1958: Barnard Hewitt (ed.), The Renaissance Stage: Documents on Serlio, Sabbattini and Furttenbach, University Press of Miami, Coral Gables (Florida) 1958.

Libri
– Michaud, 1999: Yves Michaud, Critères esthétiques et jugement de goût, Jacqueline Chambon, Nîmes 1999.

Libri appartenenti a una collezione
– Waquet, 1989: Françoise Waquet, Le modèle français et l’Italie savante. Conscience de soi et perception de l’autre dans la République des lettres (1660-1750), (Collection de l’École française de Rome, 117), Roma, 1989.
– Previtali, 1979: Giovanni Previtali (a cura di), Materiali e Problemi: Questioni e Metodi, (Storia dell’arte italiana, I),
Einaudi, Torino 1979.

Libri rieditati e tradotti
– Bellori, 1672 (1976): Giovan Pietro Bellori, Le vite de’ pittori, scultori ed architetti moderni, (Roma, 1672), a cura di Evelina Borea, Einaudi, Torino 1976.
– Haskell, Penny, 1981 (1984): Francis Haskell, Nicholas Penny, L’Antico nella storia del gusto. La seduzione della
scultura classica, 1500-1900, (Yale University Press, New Haven/London 1981), trad. it. Renato Pedio, Einaudi, Torino 1984.

Cataloghi di mostre
Indicare come nome dell’autore il nome, o i nomi, che appaiono sul frontespizio del catalogo; altrimenti mettere direttamente il titolo della mostra.
– L’Idea del Bello…, 2000: L’Idea del Bello. Viaggio per Roma nel Seicento con Giovan Pietro Bellori, (catalogo della mostra: Roma, Palazzo delle Esposizioni, 2000), 2 vol., De Luca, Roma 2000.
– Rodin and Michelangelo…, 1997: Rodin and Michelangelo: a study in artistic inspiration, (catalogo della mostra: Firenze, Casa Buonarroti, 1996; Philadelphia, Philadelphia Museum of Art, 1997), Charta, Milano 1997.

Atti di convegni
Nel caso del direttore di opere collettive, indicare il nome e il cognome dell’autore seguiti da (dir.). Come già precisato, per atti a cura di più di tre persone, si metta il primo nome seguito da (et alii).
Si precisino sempre il nome della città e l’anno in cui si è svolto il convegno, poi la città e l’anno di pubblicazioni degli atti.
Frommel, Schütze, 1998: Christoph Luitpold Frommel, Sebastian Schütze (a cura di), Pietro da Cortona, (atti del convegno: Roma, Bibliotheca Hertziana, Max-Planck-Institut; Firenze, Kunsthistorisches Institut, 1997), Electa, Milano 1998.

Articoli in riviste
Dare nell’ordine il numero di volume, di fascicolo, (il mese), l’anno e le pagine. Per le riviste di cui il numero
specifico corrisponde a un anno diverso di quello di pubblicazione, mettere quest’ultimo tra parentesi.
– Dempsey, 1966: Charles Dempsey, The Classical Perception of Nature in Poussin’s Earlier Works, “Journal of The Warburg and Courtauld Institutes”, XXVIII, 1966, pp. 219-249.
– Ternois, 1995 (1996): Daniel Ternois, Du bon usage des correspondances d’artistes: les lettres d’Ingres à Marcotte et à Gilibert, “Bulletin de la Société de l’Histoire de l’Art français”, 1995 (1996), pp. 213-238.

Testi di atti di un convegno, di un catalogo o di un libro da più autori
Il nome nella referenza abbreviata sarà quello dell’autore dell’articolo e non quello dell’editore scientifico del libro.
Se il libro è citato nella bibliografia, il suo titolo può essere messo abbreviato.
– Rosand, 1987: David Rosand, Ekphrasis and the Renaissance of painting: observations on Alberti’s Third Book,
in Karl-Ludwig Selig, Robert Somerville (ed.), Florilegium Columbianum. Essays in honor of Paul Oskar Kristeller, Italica Press, New York, 1987, p. 147-166.
– Damisch, 1980: Hubert Damisch, La grille comme volonté et comme représentation, in Cartes et figures…, 1980, p. 30-40.

 

 Fonte: http://sfp.uniroma3.it/files/0acc8758-712e-4d69-895e-adc0fb7da256.doc

 

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