Calcio mondiali

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Calcio mondiali

 

I mondiali di calcio - Dal 1930 ad oggi…
Documento realizzato da G.Ranuio con materiale tratto dal sito http://fifaworldcup.yahoo.com/

1930

La decisione della FIFA di organizzare la prima Coppa del Mondo FIFA™ in Uruguay non ottenne l'approvazione di tutti, dato che l'Europa si trovava in piena crisi economica. La partecipazione in una competizione oltreoceano richiedeva infatti un lungo viaggio via nave. Inoltre, alcune squadre non avrebbero avuto a disposizione i loro giocatori migliori per due mesi, un problema quanto mai attuale.

La prima edizione della Coppa del Mondo FIFA fu abbastanza diversa da quelle odierne: non vi furono gare di qualificazione, le tredici squadre furono invitate a partecipare al Mondiale e il sorteggio avvenne solo quando le squadre arrivarono in Uruguay.

La Francia giocò contro il Messico nella partita inaugurale e puntualmente vinse per 4 a 1, ma la prima finale fu contesa dal Paese ospitante e dai vicini di casa argentini. In svantaggio 2 a 1 nel primo tempo, l'Uruguay prevalse alla fine per 4 a 2 e vinse la coppa disegnata dallo scultore francese Abel Lafleur.

La prima Coppa del Mondo FIFA, le prime leggende del calcio

 

Sebbene il gioco del calcio fosse ufficialmente nato nel 1904 con la fondazione della FIFA, fu solo nel 1924, con il torneo olimpico di Parigi, che il gioco assunse una fisionomia internazionale. A Parigi per la prima volta arrivarono squadre da altri continenti per affrontare le squadre europee. Il campionato fu senz'altro un successo: 50.000 spettatori assistettero alla vittoria dell'Uruguay sulla Svizzera nella finale. Tuttavia, nel 1928, quando molte nazioni si astennero dal partecipare al torneo olimpico di Amsterdam, si comprese come i tempi fossero maturi per istituire un nuovo torneo internazionale di calcio indipendente, specie in vista della crescita dello sport professionistico.

Il 26 maggio del 1928, ad Amsterdam, il congresso della FIFA votò per l'organizzazione di un nuovo campionato, da disputare nel 1930, aperto a tutte le nazioni associate. Il 18 maggio 1929, il congresso di Barcellona votò l'Uruguay come prima nazione ospitante della Coppa del Mondo FIFA.

Lo sapevi?


Per la prima Coppa del Mondo non vennero disputate le qualificazioni, la partecipazione era su invito diretto della FIFA. A causa della recessione e della lunghezza del viaggio in Uruguay via nave, diverse squadre europee furono costrette a rifiutare l'invito. In Romania un decreto di Re Carol concesse ai giocatori tre mesi di ferie e la garanzia di ritrovare il posto di lavoro al loro ritorno in patria. Il re stesso era un allenatore, ma dopo una brutta sconfitta con il paese ospitante, i suoi giocatori furono costretti a rifare i bagagli e a tornare a casa prima del previsto.

Sembra che ci siano alcune differenze di opinione su un fatto di interesse statistico: mentra la FIFA e alcune altre fonti assegnano all'americano Bertram Patenaude l'onore di aver segnato la prima tripletta della Coppa del Mondo (17 luglio 1930 contro il Paraguay), altri dicono che fu l'argentino Guillermo Stabile, con tre gol realizzati due giorni dopo contro il Messico.

Tutta la Coppa del Mondo fu disputata in una sola città, Montevideo, e in tre stadi (Centenario, Pocitos e Parque Central). Il Mondiale in Spagna nel 1982, per la prima volta con 24 squadre partecipanti, si svolse in 14 città coinvolgendo 17 stadi (due a testa a Barcellona, Madrid e Siviglia) per ospitare 52 partite.

Calciatori naviganti

 

In qualità di detentori della medaglia d'oro olimpica e in occasione del Centenario dell'Indipendenza del Paese, che cadeva nel 1930, la scelta dell'Uruguay come nazione ospitante del primo Mondiale risultò particolarmente appropriata. Sebbene la notizia fosse stata accolta con molto entusiasmo da tutti i Paesi che avrebbero potuto partecipare all'evento calcistico, molte nazioni europee nutrivano riserve sulla prospettiva di attraversare l'Atlantico, un viaggio che si prospettava lungo, stancante e costoso. Per questo motivo, molte associazioni europee non mantennero la promessa di partecipare.

Due mesi prima dell'inizio del campionato, nemmeno una squadra europea si era iscritta. Grazie agli sforzi personali di Rimet, solo quattro delegazioni, il Belgio, la Francia, la Jugoslavia e la Romania, si imbarcarono il 21 giugno del 1930 da Villefranche-Sur-Mer sulla nave di linea "Conte Verde", raggiungendo Rio de Janeiro il 29 giugno; qui si imbarcò anche la nazionale del Brasile e tutte le delegazioni arrivarono a Montevideo il 4 luglio.

Un enorme successo sportivo

 

Alla prima edizione della Coppa del Mondo FIFA parteciparono solo 13 nazioni, di cui quattro europee, otto dell'America Latina e la rappresentanza degli Stati Uniti. Sul campo di gioco tuttavia, la qualità del calcio messo in mostra fu di altissimo livello. Mentre il pubblico si aspettava di vedere dominare le squadre sudamericane, le quattro squadre europee non rimasero a guardare, come dimostrò la squadra francese, battendo il Messico per 4 a 1 e perdendo di misura per 1 a 0 contro l'Argentina in una partita epica. L'arbitro, che aveva fischiato la chiusura sei minuti prima della fine della partita, dopo feroci proteste richiamò i giocatori in campo, alcuni dei quali si trovavano già sotto la doccia!

Prima finale, prima leggenda

 

Pochi giorni dopo, nel colossale stadio del Centenario (100.000 posti), si respirava un'atmosfera elettrica: era stata infatti soddisfatta l'attesa degli spettatori di una finale tutta sudamericana tra l'Uruguay e l'Argentina. All'intervallo l'Uruguay perdeva 2 a 1, ma nel secondo tempo la squadra reagì con coraggio segnando tre reti e lasciando sbalorditi gli argentini vinse per 4 a 2. Il Presidente della FIFA Jules Rimet consegnò il trofeo "Victoire aux Ailes d'Or", una statuetta alta


30cm, tutta d'oro e del peso di 4 kg, al capitano dell'Uruguay José Nazassi. I festeggiamenti a Montevideo proseguirono per diversi giorni e diverse notti. Il giorno dopo la famosa vittoria, il 31 luglio, fu proclamato festa nazionale. Il pallone del più prestigioso trofeo calcistico aveva cominciato a rotolare e l'universalità del gioco del calcio era stata ufficialmente riconosciuta!

Premi ufficiali della Coppa del Mondo FIFA
Vincitore                          Uruguay
Secondo                           Argentina


Vincitore Scarpa d'oro adidas


Guillermo STABILE (Argentina) 8


 

1934
L'Italia, uno dei paesi che non ebbe l'onore di essere invitato per il torneo del 1930, fu scelta per ospitare la seconda Coppa del Mondo FIFA™.

Il trionfo dell'Italia lasciò disillusi sia l'Argentina che il Brasile, che affrontarono un viaggio di
13.000 km. per giocare solamente una partita del primo turno. L'Italia sconfisse in finale la Cecoslovacchia per 2 a 1 dopo i tempi supplementari, con i cechi che avevano condotto per 1 a 0 fino a otto minuti dalla fine.

Premi ufficiali della Coppa del Mondo FIFA

 

Disputata tra il 27 maggio e il 10 giugno del 1934, questa edizione della Coppa del Mondo FIFA fu decisamente più incoraggiante di quella precedente. Parteciparono trentadue nazioni e per questo motivo fu necessario organizzare un girone preliminare (anche la nazione ospitante, l'Italia, dovette partecipare), in cui si qualificarono sedici squadre per le finali. In segno di ritorsione a fronte dei molti ritiri di squadre europee quattro anni prima, diversi Paesi dell'America Latina, come Argentina e Brasile, non inviarono le loro squadre migliori in Italia. L'Uruguay declinò l'invito a partecipare e a difendere il proprio titolo.

Lo sapevi?

 

La finale tra l'Italia e la Cecoslovacchia fu anche un incontro tra due dei più grandi portieri di tutti i tempi, Gianpiero Combi e Frantisek Planicka. Entrambi subirono un gol durante i tempi regolamentari, l'Italia poi segnò durante i supplementari e vinse 2-1.

Dopo il fischio finale, Combi rispettò il proposito fatto il giorno prima della finale e decise di ritirarsi immediatamente dal calcio.


Lotta dura

Come era prevedibile, solo le squadre europee raggiunsero i quarti di finale. La battaglia raggiunse il suo picco a Firenze. Nel caldo estenuante, la ferrea difesa spagnola resistette coraggiosamente all'attacco dell'arcigna e impetuosa squadra azzurra; alla fine dei tempi supplementari il punteggio restava però ancorato sull'1 a 1. La partita sarebbe stata disputata nuovamente il giorno successivo. Nello sforzo di rigenerare le proprie squadre, entrambi gli allenatori chiamarono giocatori freschi (cinque sostituzioni nella squadra italiana e sette nella squadra spagnola), ma tutti i giocatori, uno dopo l'altro, crollavano spossati a causa della fatica. Per la felicità del pubblico italiano ospitante, il centravanti degli azzurri Giuseppe Meazza segnò l'unico gol della seconda partita. Due giorni più tardi, uno scenario simile si verificò nella semifinale contro l'Austria, a Milano. Nello stadio di San Siro che assomigliava a una palude dopo una tempesta torrenziale, fu nuovamente Meazza, che giocava la sua quarta partita in una settimana, a segnare la rete vincente, facendo qualificare l'Italia per la finale. La squadra avversaria dell'Italia sarebbe stata la Cecoslovacchia, che aveva battuto la Germania.

Domenica 10 giugno, tutta l'Italia rimase con il fiato sospeso. Restavano ancora venti minuti da giocare quando, da un calcio d'angolo, l'ala sinistra cecoslovacca Puc portò in vantaggio la sua squadra. Nello stadio calò il silenzio. Pur avendo soltanto pochi minuti a disposizione, l'italo- argentino Orsi pareggiò per l'Italia, imponendo così i tempi supplementari. L'Italia subì un vero shock quando il cannoniere Meazza si infortunò a causa del duro intervento di un difensore; Meazza tuttavia si riprese sufficientemente bene da riuscire a passare la palla al suo compagno Schiavio che segnò il gol della vittoria. La squadra azzurra aveva dimostrato tenacia ed un'innegabile abilità di gioco, meritandosi la giusta vittoria.

Premi ufficiali della Coppa del Mondo FIFA

 

Vincitore                             Italia
Secondo                              Cecoslovacchia
Terzo                                   Germania
Quarto                                Austria
Oldrich NEJEDLY (Cec.) 4


Vincitore Scarpa d'oro adidas


Edmund CONEN (Germania) 4 Angelo SCHIAVIO (Italia) 4


 

 


1938


La terza Coppa del Mondo FIFA™ si giocò in Francia, mentre la guerra stava per sconvolgere l'Europa e la politica tenne lontane alcune nazioni importanti. L'Austria si qualificò, per poi ritirarsi, e alcuni suoi giocatori scesero in campo per la Germania, mentre la Spagna era travolta dalla guerra civile. Anche l'Argentina e l'Uruguay non parteciparono.

Il Brasile e la Polonia giocarono una delle più grandi partite di tutti i tempi a Strasburgo, con i sudamericani che si imposero per 6 a 5 dopo i tempi supplementari, grazie a quattro goal di Leonidas che giocò a piedi scalzi. Nella finale di Parigi l'Italia sconfisse l'Ungheria per 4 a 2.

Di nuovo vittoria per l'Italia!

 

La Coppa del Mondo FIFA giocata sul suolo francese, in stadi rimodernati, conobbe un enorme successo di pubblico; grazie al calcio, il mondo ebbe l'ultima opportunità di vedere un ultimo spettacolo di fratellanza internazionale prima che scoppiasse la Guerra, l'anno successivo.

In Spagna infuriava la guerra civile, la Germania aveva annesso l'Austria e l'Europa, tormentata dalla crisi, si stava preparando alle ostilità, quando la FIFA decise che la terza Coppa del Mondo si sarebbe svolta in Francia. Per essere all'altezza della situazione, lo Stade de Colombes fu ampliato mentre gli stadi di Bordeaux e Marsiglia furono ristrutturati. Per la prima volta la nazione ospitante e i detentori del titolo vennero qualificati automaticamente, un privilegio che si è perpetuato sino a Corea/Giappone 2002, mentre da Germania 2006 solo la squadra ospitante è ammessa di diritto alla fase finale.

Ancora una volta, tuttavia, la competizione fu boicottata dai sudamericani, che avrebbero voluto che il campionato questa volta si giocasse in Argentina e non di nuovo in Europa. Il Brasile partì comunque forte e dimostrò di essere la più grande attrazione del campionato, con il suo gioco inimitabile e brillante, iniziando bene e confermando strada facendo la propria reputazione. I verdeoro batterono la Polonia dopo i tempi supplementari con un incredibile 6 a 5, con quattro reti di Leonidas, "il diamante nero", e quattro del polacco Willimowski! Purtroppo la successiva partita dei quarti di finale a Bordeaux tra il Brasile e la Cecoslovacchia finì in una vera e propria rissa: tre giocatori furono espulsi e cinque si infortunarono, due dei quali furono portati di corsa in ospedale con arti fratturati.

Lo sapevi?

 

Era il 16 giugno 1938 e la partita tra l'Italia e il Brasile allo Stadio Vélodrome di Marsiglia era in corso da un'ora. L'Italia stava vincendo 1-0 e venne fischiato un rigore a suo favore. L'uomo normalmente incaricato di battere i rigori era Giuseppe Meazza, ma aveva un problema.
L'elastico dei suoi pantaloncini si era rotto…

Meazza non si fece intimorire e, tenendo sollevati i pantaloncini con una mano, mandò la palla in rete con un tiro che non lasciò speranze al portiere brasiliano. L'Italia vinse la partita accedendo così alla finale per difendere il titolo conquistato nel 1934.

L'orgoglio prima della sconfitta

 

La Francia, nazione ospitante, sconfisse il Belgio (3 a 1), grazie soprattutto alla sua ala destra Fred Aston, noto anche come "will-o'-the-wisp", le cui esplosive incursioni sulla fascia furono determinanti. Sfortunatamente per i 58.455 spettatori stipati per la partita dei quarti di finale nello


stadio di Yves-du-Manoir, a Colombes, vicino Parigi, la Francia perse contro l'Italia per 3 a 1. Diversamente dall'Uruguay e dall'Italia nelle due edizioni precedenti, la Francia, paese ospitante, non sollevò la Coppa del Mondo FIFA.

La semifinale Italia-Brasile prometteva di essere la partita decisiva prima ancora di essere giocata, però l'allenatore brasiliano Adheniar Pimenta fece un grossolano errore di valutazione decidendo di lasciare fuori squadra due giocatori fondamentali, uno dei quali era il cannoniere Leonidas. "Voglio che riposi per la finale", dichiarò Pimenta. Lungi dall'essere sopraffatta dal panico, la Nazionale Azzurra vinse (2 a 1) e si guadagnò il diritto di difendere il proprio titolo contro l'Ungheria, che aveva intanto battuto senza alcuna difficoltà la Svezia.

Nella finale, Meazza e Ferrari, i due registi italiani, presero in mano la partita e il già leggendario pragmatismo italiano fece il resto. L'Italia trionfò (4 a 2), e con un'altra vittoria nella Coppa del Mondo FIFA entrò nella storia del calcio come una delle nazionali più gloriose di tutti i tempi.
Purtroppo arrivò la Guerra, che pose fine alla manifestazione per ben dodici anni, privando forse questa talentuosa generazione di calciatori italiani di ulteriori e maggiori glorie.

Vincitore                                    Italia
Secondo                                     Ungheria
Terzo                                          Brasile
Quarto                                        Svezia
Vincitore Scarpa d'oro adidas    LEONIDAS (Brasile) 8

 


1950

Durante la seconda guerra mondiale il vice presidente della FIFA, l'italiano Ottorino Barassi, nascose il trofeo della Coppa del Mondo FIFA™ in una scatola da scarpe sotto il suo letto impendo così che cadesse nelle mani delle truppe d'occupazione.

La fase di qualificazione si trasformò in una sorta di farsa, con squadre che si qualificavano e poi si ritiravano, e squadre già eliminate a cui veniva offerto nuovamente di giocare. L'India si ritirò perché la FIFA non permise ai giocatori di scendere in campo a piedi scalzi. E così solo tredici squadre parteciparono alla fase finale del Mondiale.


La Coppa del Mondo FIFA riprese e l'Uruguay vinse per la seconda volta la "finale che non era una finale", in quanto era soltanto la gara conclusiva di un girone all'italiana.

Prima di ciò, tuttavia, gli Stati Uniti avevano sconfitto l'Inghilterra per 1 a 0 a Belo Horizonte e la Svezia, composta perlopiù da dilettanti, aveva battuto l'Italia per 3 a 2 a San Paolo.

Per questa edizione fu utilizzata una formula di finale a girone e Brasile, Svezia, Spagna e Uruguay giunsero all'ultimo atto. Per il Brasile sarebbe stato sufficiente il pareggio con l'Uruguay per conquistare il trofeo, ma la Selecao perse 2 a 1 di fronte a un pubblico di 174.000 persone che affollava lo stadio Maracanà di Rio.

Lo sapevi?

 

Un record che difficilmente potrà essere eguagliato è quello di 174.000 spettatori presenti allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro il 16 luglio 1950 (alcune fonti non ufficiali parlano di oltre 200.000). Sul risultato di 1-1, Ghiggia spezzò il cuore dei tifosi di casa segnando il gol della vittoria a undici minuti dalla fine. Escludendo il 1958, fu l'unica Coppa del Mondo in cui la squadra del paese ospitante arrivata in finale non risucì a vincere.

Il record di apparizioni nella fase finale della Coppa del Mondo è detenuto dal portiere del Messico Antonio Carbajal. Ha rappresentato il suo pase in cinque Coppe del Mondo tra il 1950 e il 1966. Otto giocatori sono arrivati a quattro partecipazioni, ma a Francia 98 il tedesco Lothar Matthäus fece meglio, riuscendo a eguagliare il record di Carbajal. Matthäus ha anche giocato in 25 partite della fase finale dei Mondiali, stabilendo un altro record. Tra i giocatori in attività il record spetta al difensore italiano Paolo Maldini, con 14 presenze.

Il calcio rinasce dopo la Seconda Guerra Mondiale

 

La prima riunione del congresso della FIFA dopo la guerra, si tenne in Lussemburgo il 25 luglio del 1946 e fu storica per diversi motivi. Prima di tutto, si rese omaggio al presidente della FIFA, che durante gli anni della guerra aveva fatto tutto quanto in suo potere per mantenere vivo lo spirito calcistico. Per questo motivo, il trofeo della Coppa del Mondo FIFA da allora in avanti fu noto come "Coppa Jules Rimet". Il congresso inoltre salutò il ritorno delle federazioni calcistiche britanniche, assenti dal 1929. Fu la federcalcio brasiliana, la cui squadra aveva largamente impressionato nei Mondiali del 1938, che ebbe assegnata la responsabilità di ospitare la Coppa del Mondo FIFA del 1950.

A dodici anni dall'edizione francese, il nuovo campionato mondiale segnò l'inizio di una nuova era; il torneo fu disputato nel famoso stadio Maracanà di Rio de Janeiro e in altre città del Brasile.

Lo stadio più grande del pianeta

 

Il calcio in Brasile era divenuto così popolare che si decise di costruire un nuovo stadio dalla capacità di 220.000 posti alla periferia di Rio de Janeiro. I lavori iniziarono il 2 agosto 1948. La scadenza, tuttavia, si dimostrò troppo ambiziosa e si comprese presto che i lavori non avrebbero rispettato la data prefissata. Cinque settimane prima della partita iniziale, gli organizzatori brasiliani si trovarono in qualche modo sopraffatti dalla situazione e la FIFA decise di inviare a Rio il dottor Ottorino Barassi, presidente della federcalcio italiana (FIGC), che aveva brillantemente organizzato la Coppa del Mondo FIFA del 1934. Il 24 giugno 1950, lo stadio Maracanà venne ufficialmente inaugurato, sebbene sembrasse ancora un cantiere e non avesse


ancora una tribuna stampa. Era comunque pronto ad ospitare le 13 squadre qualificate per la fase finale. Le squadre erano divise in 4 gruppi (2 gruppi di 4 squadre, 1 gruppo di 3 squadre e 1 gruppo di 2 squadre).

Un'intera nazione dietro la propria squadra

 

Dopo una facile vittoria con il Messico (4 a 0), i brasiliani, fra lo stupore di tutti, pareggiarono con la Svizzera (2 a 2). La Jugoslavia aveva già vinto le sue prime due partite e sarebbe stato sufficiente un pareggio con il Brasile per qualificarsi al turno successivo. Di fronte alla folla del Maracanà, composta da 150.000 tifosi, il Brasile uscì vincitore (2 a 0). I padroni di casa si qualificarono quindi con altre tre squadre, Spagna, Uruguay e Svezia, non per le semifinali, ma per una serie di partite finali in un girone all'italiana, da cui l'Inghilterra e l'Italia erano sorprendentemente assenti. Dopo una settimana di riposo, i brasiliani si scatenarono, stracciando la Svezia (7 a 1) e quindi la Spagna (6 a 1). Nessuno dubitò per un solo minuto che questa impressionante sfilza di risultati non sarebbe continuata anche contro l'Uruguay, la quale, dal canto suo, dopo il pareggio con la Spagna, aveva solo tre punti. Per i brasiliani era sufficiente il pareggio per conquistare il titolo di Campioni del Mondo.

Di fronte ad una folla straripante, il Brasile passò in vantaggio dopo circa trenta minuti, eppure sembrava teso e non sfoggiava il suo caratteristico calcio samba. Gli uruguagi pareggiarono, per niente intimiditi dal pubblico a sfavore, e, a soli undici minuti dalla fine, segnarono il gol della vittoria. Il Brasile aveva perso la "sua" Coppa del Mondo. Un'intera nazione precipitò nel lutto. I funzionari brasiliani dimenticarono persino di presentare agli uruguagi il trofeo. Fu proprio Jules Rimet in persona a scendere in campo in cerca del capitano della squadra dell'Uruguay per concludere la cerimonia. L'unica consolazione per il Brasile fu la consapevolezza che la "Taça de Mondo" dimostrò di essere una incredibile storia di successo sportivo e finanziario. Per il calcio era incominciata una nuova era...

Vincitore                                       Uruguay
Secondo                                        Brasile
Terzo                                             Svezia
Quarto                                          Spagna
Vincitore Scarpa d'oro adidas      ADEMIR (Brasile) 9


1954

 


Quattro anni dopo il delirio dello stadio Maracanà, il trofeo Jules Rimet ritornò in Europa nell'atmosfera più tranquilla della Svizzera. Il campo da gioco, comunque, produsse un spettacolo mozzafiato. Questa quinta Coppa del Mondo FIFA™ fu indimenticabile per le partite con punteggi sensazionali e la sorpresa della vittoria della Germania.

Gli ungheresi erano i favoriti, includendo nella propria squadra, imbattuta in 28 confronti internazionali e olimpionici, campioni del calibro di Puskas, Bozsik, Kocsis e Hidegkuti. Eppure, dopo la famigerata gara nota come la "battaglia di Berna" contro il Brasile, finita con tre giocatori espulsi e una rissa tra le squadre negli spogliatoi dopo la partita, gli ungheresi avevano perso la loro sicurezza.

Nella finale contro la Germania Ovest, già battuta dall'Ungheria per 8 a 3 nel girone di apertura, dopo esser stati in vantaggio per 2 a 0 i magiari furono raggiunti e sconfitti a sorpresa per 3 a 2

Una dimensione mondiale

 

Nel 1954, con l'edizione giocata in Svizzera ai piedi delle Alpi, i Mondiali avrebbero definitivamente spiccato il volo. I gironi eliminatori presentavano il più alto numero di nazioni mai registrate sino ad allora e tutto ciò conferiva all'evento una dimensione davvero globale.
Sedici squadre presero parte alla fase finale, tre in più rispetto al Mondiale brasiliano di quattro anni prima. L'America Latina era rappresentata da Uruguay, Brasile e Messico; la squadra asiatica qualificata era la Corea (la prima squadra asiatica era stata la rappresentanza delle Indie Orientali Olandesi nel 1938) e le squadre europee erano Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Inghilterra, Francia, Ungheria, Italia, Scozia, Svizzera, Turchia, Germania Ovest e Jugoslavia. Il numero di squadre partecipanti rimase tale fino alla Coppa del Mondo FIFA del 1982 in Spagna, quando si arrivò al numero di 24, per poi passare a 32 da Francia 1998 in poi.

Lo sapevi?

 

Dopo le vittorie nel 1930 e nel 1950, l'Uruguay era alla sua terza apparizione ed era ancora imbattuto. Giocando per la prima volta nel vecchio continente, aveva l'opportunità di conquistare il trofeo definitivamente con una terza vittoria. Questo però non successe e gli spettatori che videro la semifinale con l'Ungheria pensarono di assistere a un vero passaggio di consegne tra i vecchi e i nuovi campioni. Puskas, Hidegkuti, Kocsis e gli altri avevano vinto il titolo olimpico nel 1952 e battuto l'Inghilterra a Wembley 6-3 nel 1953, e in semifinale sconfissero i campioni del mondo nei tempi supplementari. La finale fu una vera sorpresa con la Germania che rimontò uno svantaggio di due gol battendo l'Ungheria 3-2 e vincendo la sua prima Coppa del Mondo.

Il 26 giugno 1954, la partita dei quarti di finale giocata a Losanna rimane nella storia per il numero di gol segnati. L'Austria sconfisse la Svizzera 7-5, nonostante gli Svizzeri fossero in vantaggio per 3-0 alla fine del primo tempo. Ma il caldo estremo fu fatale per la squadra di casa.

Magici magiari

 

Nel 1954, la qualità del calcio giocato durante le partite di Basilea, Berna, Losanna, Zurigo e Ginevra, le cinque città ospitanti, raggiunse vette inarrivabili. In 26 partite, fu segnato un incredibile totale di 140 reti, con una media di 5,38 goal a partita. È inutile sottolineare come questa media-record di reti segnate in una edizione della Coppa del Mondo FIFA è tuttora imbattuta. Gli ungheresi, vincitori della medaglia d'oro alle Olimpiadi due anni prima e imbattuti


dal maggio 1950 (31 partite: 27 vittorie e 4 pareggi), erano i favoriti indiscussi. Sin dall'inizio di questa quinta edizione della Coppa del Mondo FIFA, i "magici magiari", che includevano nelle loro fila Ferenc Puskas, Jozsef Boszik e Sandor Kocsis, dimostrarono la loro classe, sconfiggendo la Corea (9 a 0) e una Germania dichiaratamente debole per 8 a 3.

Nei quarti di finale, l'Ungheria, ancora in corsa, batte il Brasile (4 a 2) in una partita ad alta tensione che terminò soltanto negli spogliatoi, dove i giocatori, i dirigenti e le due delegazioni vennero alle mani!

Le sorprese arrivarono con altre due squadre europee. Innanzitutto la Svizzera, che sconfisse l'Italia provocando l'umiliante uscita dal campionato della rappresentativa italiana già nel primo girone, e che fu infine battuta dall'Austria in un epico incontro (5 a 7, un altro record).

Quindi la Germania Ovest, che si era aperta baldanzosamente la strada verso la finale e verso una partita con la squadra che l'aveva battuta nel primo girone, l'Ungheria. Gli spettatori si aspettavano di nuovo il magico gioco degli ungheresi; e infatti, l'Ungheria passò rapidamente in vantaggio di due reti. In dieci memorabili minuti i tedeschi pareggiarono, anche se le sorprese non erano finite. Dopo che gli ungheresi ebbero colpito il palo, Helmut Rahn segnò il goal della vittoria per la Germania a soli sei minuti dalla fine, quando il portiere ungherese, Gyula Grosics, scivolò sull'erba bagnata mentre cercava di respingere il pallone. In quella domenica 4 luglio 1954, lo stadio Wankdorf di Berna divenne allora il palcoscenico di una delle più grandi sorprese che i Mondiali avrebbero mai riservato. Per i tedeschi, come ora sappiamo, questo primo successo avrebbe aperto la strada ad una tradizione ricca di ottimi risultati.

Vincitore                              Germania
Secondo                               Ungheria
Terzo                                    Austria
Quarto                                  Uruguay


Vincitore Scarpa d'oro adidas


Sandor KOCSIS (Ungheria) 11


 

 


1958

 

Dopo la Svizzera, la Svezia fu scelta come paese ospitante per la Coppa del Mondo FIFA 1958™
, una Coppa che, il 16 ottobre 1956, perse il suo padre fondatore, quando Jules Rimet morì a Parigi all'età di 83 anni.


Il Brasile, ispirato da un diciassettenne di nome Pelé, vinse per la prima volta il trofeo. Pelé segnò contro il Galles, siglò una tripletta contro la Francia (5 a 2) nelle semifinali e segnò altre due reti nella finale, in cui il Brasile vinse per 5 a 2 contro gli ospiti.

Il francese Just Fontaine segnò 13 reti durante il Mondiale, un record ancora imbattuto. Era anche la prima Coppa del Mondo FIFA in cui una partita finiva con un pareggio a reti inviolate: si trattò della partita del girone iniziale tra Inghilterra e Brasile.

In tutto il mondo grazie alla televisione

 

Per la prima volta, la Coppa del Mondo FIFA ricevette una copertura televisiva internazionale e il mondo fu in grado di assistere alle prodezze delle stelle del calcio dell'epoca: Kopa, Fontaine, Charlton, Yashin, Garrincha, Vavá e Pelé, che a 17 anni segnò sei goal, due dei quali in finale, quando i brasiliani, finalmente, furono incoronati Campioni del Mondo.

Lo sapevi?

 

Con l'introduzione della copertura televisiva nella Coppa del Mondo in Svizzera nel 1954, il mondo era entrato in una nuova era. Otto anni dopo la delusione di Rio, il Brasiel si dimostrò inbattibile con il diciassettenne Pelè in squadra e vinse il primo dei suoi cinque titoli. Un altro giocatore di quella squadra era Mario Zagallo, che partecipò anche ai Mondiali del 1962 come giocatore e poi a quelli del 1970 come allenatore, quando la squadra portò a casa la Coppa Jules Rimet per sempre dopo la terza vittoria.

Sarà difficile che nel 2006 ci possano essere dei nuovi ingressi nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. La classifiica è saldamente guidata da Gerd Müller (Germania) con 14 gol (1970 e 1974) e Just Fontaine (Francia) con 13 gol nel 1958. Pelè ha segnato almeno un gol in tutte le quattro apparizioni alla Coppa del Mondo (1958-70), con un totale di 12 reti. Tra i giocatori in attività l'argentino Gabriel Batistuta ha realizzato nove gol.

La sesta Coppa del Mondo FIFA fu anche caratterizzata dal numero record di Paesi partecipanti (55).I gironi eliminatori non furono privi di incredibili sorprese: il Belgio, l'Olanda, la Svizzera, la Spagna, l'Uruguay e, ancor più inaspettatamente, l'Italia, non riuscirono a qualificarsi. Il primo girone della fase finale offrì al pubblico l'opportunità di scoprire il calcio di nuove nazioni, quali Galles, Irlanda del Nord, URSS e Svezia.

In modo particolare, tuttavia, fu la nazionale francese ad attrarre l'attenzione del pubblico con il suo incisivo trio d'attacco formato da Kopa, Piantoni e Fontaine. I "Bleus" avrebbero raccolto molti onori: capocannoniere (Just Fontaine con 13 goal ed un record per ora imbattuto), migliore attacco (23 goal) e miglior giocatore, eletto da una giuria internazionale, Raymond Kopa. La Francia concluse il girone iniziale al primo posto, con 11 gol segnati in tre partite. La favola finì tuttavia durante le semifinali, contro la favorita del campionato, il Brasile.

Dopo le delusioni consecutive del 1950 e del 1954, i brasiliani si imposero di rimediare. Finirono in testa ad un gruppo difficile che includeva l'Austria (3 a 0), l'Inghilterra (0 a 0) e l'URSS (2 a 0). Nei quarti di finale contro il Galles, il Brasile lavorò duro per un'ora, prima che un tiro geniale da parte di un diciassettenne facesse la differenza. Questa fu la prima rete ai Mondiali segnata da Pelé: era nata una stella. Nelle semifinali Pelé continuò a fare sfracelli, ubriacando i francesi che non poterono fare nulla per fermarlo.


Mercenari e maghi

Ancora una volta il Brasile era arrivato in finale, questa volta contro la Svezia. La presenza degli svedesi nella finale era sorprendente poiché si trattava di una squadra creata dal nulla, appositamente per i Mondiali; ci furono inoltre diverse discussioni prima di decidere se giocatori svedesi professionisti del campionato italiano fossero idonei a giocare nella nazionale svedese del Mondiale. Tuttavia gli scandinavi dimostrarono di essere una squadra solida, unita e robusta, battendo la Germania Ovest campione uscente nelle semifinali (3 a 1). Nella finale "mercenari" contro "maghi", furono i primi a cominciare più energicamente. Per la prima volta nel Mondiale i brasiliani erano in svantaggio. Non per molto, però: grazie alle reti di Zagallo, Vavá e soprattutto di Pelé, che segnò due volte, il Brasile vinse la sua prima Coppa del Mondo FIFA (5 a 2). Il presidente della FIFA Arthur Drewry consegnò la statuetta d'oro al capitano brasiliano Bellini.

Vincitore                                  Brasile
Secondo                                   Svezia
Terzo                                        Francia
Quarto                                      Germania
Vincitore Scarpa d'oro adidas  Just Fontaine (Francia) 13


1962

Un altro trionfo brasiliano, con Pelé che giocò solo nella partita inaugurale col Messico prima di infortunarsi. Il Brasile vinse 3-1 con la Czechoslovakia nella finale di Santiago con igol di Amarildo, Zito e Vavà. Il torneo ospitò anche una delle partite più famose della storia della Coppa del Mondo FIFA™ , la battaglia di Santiago tra l'Italia e il Cile, durante la quale due italiani furono costretti a uscire dal campo con il naso rotto da un pugno di un giocatore cileno.

Il Brasile di nuovo in vetta

In Cile, ai piedi delle Ande, il Brasile si levò in volo con il suo secondo titolo mondiale consecutivo, sebbene Pelé fosse assente. Questo settimo Mondiale viene ricordato anche come l'evento in cui il calcio divenne più "fisico".

Dopo due campionati consecutivi svolti in Europa, in Svizzera nel 1954 e in Svezia nel 1958, la Coppa del Mondo FIFA ritornò in America Latina, dodici anni dopo l'edizione ospitata in


Brasile. La scelta del Cile da parte della FIFA, tuttavia, sollevò non poche polemiche, poiché che si pensava che il Paese non fosse in grado di fornire sufficienti infrastrutture (stadi, strade di accesso, capacità) e che quindi non fosse il luogo adatto ad ospitare un evento di tali dimensioni.

Cinquantasei squadre (un nuovo record) presero parte ai gironi eliminatori, che videro l'eliminazione della Francia e della Svezia, due protagoniste dei Mondiali del 1958. Molte partite del primo girone della Coppa del Mondo FIFA del 1962, come URSS-Jugoslavia, Cile-Italia e Germania Ovest-Svizzera, furono sfortunatamente rovinate da un gioco troppo fisico.

Lo sapevi?

 

Arica, 3 giugno: l'Unione Sovietica sta battendo la sfavorita squadra colombiana per 4 a 1 dopo un'ora di gioco e vede ormai vicina la vittoria. Poi la Colombia pareggiò in un intervallo di nove minuti, durante i quali il "Ragno Nero" il portiere sovietico visse un vero incubo. Si tratta comunque di un'eccezione che conferma la regola dato che Lev Yashin è riconosciuto come il più grande portiere della storia della Coppa del Mondo. Il trofeo FIFA per il miglior portiere dei Mondiali, introdotto nel 1994, porta il suo nome in onore delle sue grandi prestazioni.

Ci sono alcuni nomi famosi nella lista dei gol più veloci: Bryan Robson impiegò 27 secondi per battere il portiere francese Ettori nel 1982; quattro anni prima Bernard Lacombe segnò dopo 37 secondi contro il portiere dell'Italia Dino Zoff. Il record assoluto è detenuto da Vaclav Masek, che segnò per la Cecoslovacchia contro il Messico nel 1962 dopo appena 15 secondi. (Questo gol non fermò i Messicani, con il loro leggendario portiere Carbajal, che vinsero la partita 3-1). Un record davvero sorprendente è detenuto da San Marino, in particulare dal giocatore di 22 anni Davide Gualtieri, che segnò dopo appena 9 secondi dal calcio d'inizio nella partita di qualificazione con l'Inghilterra nel novembre 1993.

Il lato oscuro del calcio si manifestò così per la prima volta in un Mondiale, risultando ancora più evidente poiché i Campioni del Mondo brasiliani ebbero molti problemi nell'esprimere il consueto gioco spumeggiante. E l'infortunio subito da Pelé contro la Jugoslavia non rese le cose più facili. La stella della Coppa del Mondo del 1958 lasciò i Mondiali del 1962 a causa di un infortunio muscolare subito nell'incontro contro la Cecoslovacchia. Nonostante queste disavventure, i brasiliani, guidati da Garrincha e Zagallo, sebbene in maniera meno devastante che in Svezia, riuscirono a qualificarsi per i quarti di finale, cosa che non avvenne per l'Uruguay, l'Argentina e l'Italia.

La rivelazione ceca

 

Il momento più emozionante del campionato si verificò nei quarti di finale, quando la nazione ospitante, il Cile, sconfisse l'URSS (2 a 1) e l'intero Paese si riversò in strada a festeggiare. La gioia dei cileni durò poco: nella semifinale i brasiliani si dimostrarono troppo forti per la nazionale di casa. Il Brasile si era qualificato per la seconda finale consecutiva. I cecoslovacchi avrebbero conteso il titolo, dopo una vittoria a sorpresa sulla Jugoslavia nelle semifinali.

La Cecoslovacchia aveva già pareggiato (0 a 0) con il Brasile nel primo girone e aveva anche miracolosamente battuto l'Ungheria nei quarti di finale, dopo che la nazionale magiara aveva colpito il palo non meno di quattro volte. Contro tutte le previsioni, fu la Cecoslovacchia a passare in vantaggio nell'atto conclusivo del Mondiale, prima che i brasiliani pareggiassero due minuti più tardi e andassero avanti segnando altre due reti che permisero di mantenere il titolo: un'impresa magnifica da parte di una squadra in cui giocavano nove giocatori che avevano preso parte al vittorioso campionato del 1958. Il Brasile quindi si unì all'Italia e all'Uruguay nell'Albo


d'Oro delle sole nazioni che avevano vinto due volte la Coppa Jules Rimet. Per il momento, almeno...

Vincitore                          Brasile
Secondo                           Cecoslovacchia
Terzo                                Cile
Quarto                              Yugoslavia
Florian ALBERT (Ungheria) 4
Valentin IVANOV (URSS) 4


Vincitore Scarpa d'oro adidas


Drazen JERKOVIC (Yugoslavia) 4
Leonel SANCHEZ (Cile) 4 VAVA (Brasile) 4
GARRINCHA (Brasile) 4


 

 


1966

 

Sin dal suo lancio nel 1930, la Coppa del Mondo FIFA™ è cresciuta d'importanza diventando chiaramente il torneo di calcio internazionale più importante del Mondo..

La Coppa Jules Rimet fu rubata mentre si trovava in mostra a Londra, e solo pochi giorni dopo i padroni di casa inglesi poterono tirare un sospiro di sollievo, in quanto la prestigiosa statuetta fu recuperata da un cane di nome Pickles sotto un cespuglio in un giardino nel sud di Londra.

Pelé fu nuovamente maltrattato, questa volta dalla Bulgaria e dal Portogallo, mentre il Brasile vacillava nella sua rincorsa al terzo titolo consecutivo. L'Inghilterra, astutamente riuscì grazie ad Alf (più tardi Sir Alf) Ramsey, a battere la Germania Ovest per 4 a 2 ai tempi supplementari, in una finale entusiasmante a Wembley, con Geoff Hurst che passò alla storia con una tripletta, comprensiva del gol più controverso mai segnato. Il pallone superò davvero la linea dopo il rimbalzo sulla traversa? Il dibattito ancora infuria.

Lo sapevi?


Probabilmente nessun episodio nella storia della Coppa del Mondo ha generato così tante discussioni, tra i tifosi e a livello ufficiale, del cosiddetto "Gol di Wembley" di Geoff Hurst che diede la vittoria all'Inghilterra per 3 a 2 nella finale contro la Germania.

Per oltre un anno tutte le nuove tecnologie vennero impiegate per dimostrare una volta per tutte che la palla aveva (o non aveva) superato realmente la linea di porta. L'arbitro svizzero Gottfried Dienst, che prese la sua decisione dopo aver consultato il guardalinee russo, è ancora ricordato dai tifosi di calcio di tuttto il mondo, amorevolmente dai tifosi inglesi, molto meno dalla controparte tedesca...

Tempi moderni

 

Con un enorme successo di pubblico in Inghilterra e in tutto il mondo, nel 1966 la Coppa del Mondo FIFA entrò in un'ulteriore altra dimensione. Sul campo, l'Inghilterra, nazione ospitante, uscì vincitrice, lasciando alcuni dei suoi avversari con la sensazione di essere stati trattati ingiustamente.

Con sedici nazioni africane che dichiararono forfait prima ancora che una sola partita avesse avuto inizio, le qualificazioni per la Coppa del Mondo FIFA del 1966 non partirono nel migliore di modi. La protesta degli africani era il risultato di una nuova regola che stabiliva che per poter partecipare alla fase finale dei mondiali del 1966, i vincitori dell'area africana dovessero battere i vincitori dell'area asiatica o dell'Oceania. Gli africani ritenevano che vincere nella loro area doveva essere sufficiente per passare direttamente alla fase finale dei Mondiali. Le regole del 1964 furono infine riscritte quattro anni più tardi in favore dell'Africa. Intanto, con 70 squadre che prendevano parte alle eliminatorie, un altro nuovo record, la FIFA decise che dieci squadre dovevano qualificarsi per l'Europa, quattro per l'America Latina, una per l'Asia e una per l'America del Nord e l'America Centrale.

Una squadra che si qualificò per la prima volta fu il Portogallo, che raggiunse la fase finale dei Mondiali malgrado si trovasse nello stesso gruppo della Cecoslovacchia, finalista quattro anni prima. L'Inghilterra, di fronte ai propri tifosi e alle telecamere della BBC, era ovviamente tra le favorite del torneo. Giocando abilmente e senza concedere un gol agli avversari, la squadra si qualificò ai quarti di finale, pareggiando 0 a 0 contro l'Uruguay, vincendo per 2 a 0 contro il Messico e di nuovo per 2 a 0 contro la Francia. La grande notizia del primo girone fu l'eliminazione della squadra campione in carica, il Brasile. Dopo aver battuto la Bulgaria, Pelé e la sua squadra persero contro l'Ungheria e poi contro la squadra rivelazione, il Portogallo. E ancora una volta Pelé fu vittima di un gioco troppo fisico da parte dei difensori avversari.
Infortunato durante la partita contro la Bulgaria, non partecipò alla partita contro l'Ungheria, per poi essere portato via in barella durante la partita con il Portogallo.

Campioni sul suolo britannico

 

Tra le squadre che si qualificarono per il secondo girone c'era la Corea del Nord, che sorprese tutti sconfiggendo gli italiani e portandosi in vantaggio con i portoghesi 3 a 0 nell'incontro più sorprendente della manifestazione. Il Portogallo reagì e infine trionfò (5 a 3), con Eusebio che mise in rete quattro gol. Il resto del campionato, tuttavia, si sviluppò in maniera piuttosto lineare. L'Inghilterra, che ebbe il netto vantaggio di giocare tutte le partite a Wembley, vinse infine il titolo, battendo la Germania (4 a 2) in finale dopo i tempi supplementari; il capitano Bobby Moore condusse la squadra alla tribuna reale per ricevere il trofeo dalla regina Elisabetta II.


Vincitore                                        Inghilterra
Secondo                                         Germania
Terzo                                              Portogallo
Quarto                                            Unione Sovietica
Vincitore Scarpa d'oro adidas        EUSEBIO (POR) 9


1970

 

La nona Coppa del Mondo FIFA™ fu un grande spettacolo televisivo e per venire incontro alle esigenze delle TV alcune partite iniziarono a mezzogiorno. Questa decisione scatenò la protesta di diversi giocatori e allenatori a causa del caldo intenso in Messico a quell'ora del giorno..

Durante il Mondiale in campo non si vide nulla della violenza che aveva caratterizzato le due precedenti edizioni. La Coppa del Mondo FIFA del 1970 si concluse senza alcun giocatore espulso, eguagliando il record dell'edizione del 1950. Per la prima volta furono consentite le sostituzioni e furono introdotti i cartellini giallo e rosso.

Pelé ritornò in campo dopo avere giurato di non voler più giocare in un altro Mondiale e il Brasile vinse la Coppa Jules Rimet con una squadra che rasentava la perfezione, con nomi quali Clodoaldo, Gerson, Rivelino, Tostao, Jairzinho, Pelé e Carlos Alberto.

Durante la finale, disputata allo stadio Azteca di Città del Messico, il gioco brasiliano sfavillante e a ritmo di samba, condusse ad una memorabile vittoria sull'Italia per 4 a 1, con Jairzinho che divenne il primo calciatore ad avere segnato in ogni singolo incontro di una fase finale. L'Italia aveva battuto la Germania Ovest per 4 a 3 in una stupefacente semifinale, il solo incontro nella storia dei Mondiali ad avere visto cinque segnature nei tempi supplementari.

Lo sapevi?

 

La Coppa Jules Rimet, che prendeva il nome dal fondatore della Coppa del Mondo FIFA, divenne una proprietà brasiliana quando la squadra in Messico vinse la terza edizione in dodici anni. Questa, comunque, non fu la fine della saga della "Dea dorata". Il trofeo fu rubato in Brasile e non fu mai più ritrovato. La CBF ricevette una copia della coppa da tenere nella sua sala dei trofei.


Nel 1970 vennero usati per la prima volta i cartellini gialli e rossi. Il primo giocatore ad essere espulso con un cartellino rosso fu Carlos Caszely del Cile, che ebbe questo "onore" nel 1974. Ciò avvenne 34 anni dopo la prima espulsione in assoluto nella storia dei Mondiali, quella del peruviano Galindo. Diversi giocatori hanno ricevuto un cartellino giallo nei primi 5 minuti di una partita. Il record spetta a José Batista dell' Uruguay che fu espulso nel primo minuto di gioco il 13 giugno 1986.

Il Brasile conquistò il suo terzo titolo mondiale

 

La Coppa del Mondo FIFA del 1970 conobbe tre grandi vincitori: i brasiliani naturalmente, e il loro re, Pelé, trionfatori per la terza volta dopo il 1958 e il 1962, ma anche il calcio stesso che vide entrare nella leggenda molte partite ed imprese individuali.

Coloro i quali non erano rimasti soddisfatti dello standard di gioco della Coppa del Mondo FIFA del 1966 non ebbero motivo di lamentarsi quattro anni dopo in Messico, dove "il bel gioco" rifulse davvero in tutto il suo splendore. Tre delle più grandi partite di tutti i tempi furono disputate di fronte a un pubblico enorme e appassionato: Inghilterra-Brasile, Inghilterra- Germania Ovest ed una semifinale semplicemente sensazionale tra Italia e Germania Ovest.
Nessuno potrà mai dimenticare Pelé e il suo glorioso tentativo di beffare con un pallonetto il portiere ceco Viktor da una distanza di 50 metri!

Infine, giusto per completare il tutto, il Brasile, la squadra più spettacolare dei Mondiali, che schierava Jairzinho, Tostao, Pelé e Rivelino e che conquistò la Coppa del Mondo. In questa nona edizione della manifestazione, il numero di Paesi partecipanti aveva raggiunto un nuovo record, con 75 squadre iscritte ai gironi di qualificazione. E molte nazioni con una robusta esperienza quali Portogallo, Ungheria, Francia, Spagna e persino l'Argentina, non superarono i gironi di qualificazione. Israele e Marocco, tuttavia, fecero il loro debutto.

Il coraggio di Beckenbauer

 

Il Marocco, che diventò la prima rappresentativa nazionale della confederazione africana (CAF, fondata nel 1957) a qualificarsi per le fasi finali (la prima era stata l'Egitto, nel 1934, che aveva ottenuto la qualificazione senza giocare nemmeno un incontro), fu una delle principali attrazioni del primo girone, insieme al Perù. I peruviani raggiunsero infatti i quarti di finale dove lottarono contro il Brasile prima di soccombere per 4 a 2. Un'altra partita dei quarti di finale vide affrontarsi le due finaliste del 1966, Inghilterra e Germania Ovest. Sul due a zero, a 20 minuti dalla fine, i tedeschi riuscirono miracolosamente a reagire e a vincere per 3 a 2 nei supplementari, ma una sfida più dura e sfibrante li attendeva. La semifinale contro l'Italia, nel nuovissimo stadio Azteca, costruito appositamente per la Coppa del Mondo FIFA.

Dopo 90 minuti il risultato era bloccato sul punteggio di 1-1. I tempi supplementari sono entrati nella leggenda del calcio, con le due squadre che si alternavano al comando in una sfida al cardiopalma. Franz Beckenbauer rimase in campo con una spalla lussata, giocando con una fasciatura che assicurava il braccio al corpo. Il suo coraggio non venne tuttavia premiato, perché gli italiani si imposero per 4 a 3 e raggiunsero la finale. Una stanca squadra azzurra non riuscì a fermare gli scatenati brasiliani che vinsero per 4 a 1. Carlos Alberto, il capitano "carioca", salì sul podio per ricevere la Coppa Jules Rimet che da allora sarebbe per sempre rimasta in Brasile.
Pelé, in lacrime, fu portato in trionfo sulle spalle dei suoi compagni. Non solo aveva vinto la sua terza Coppa del Mondo: aveva anche disputato la sua ultima partita ai Mondiali.


Vincitore                                 Brasile
Secondo                                  Italia
Terzo                                       Germania
Quarto                                    Uruguay


Vincitore Scarpa d'oro adidas

1974


Gerd Muller (Germania) 10


 

Fu un altro trionfo per il paese ospitante quando la Germania Ovest conquistò la nuova Coppa del Mondo FIFA™ per la prima volta mostrando un gioco fatto di grandi doti atletiche e di duttilità tattica in un torneo ricordato per l'esordio del "calcio totale".

L'Olanda, con un eccezionale Johan Cruyff, annunciò il suo arrivo sulla scena mondiale battendo l'Argentina per 4 a 0 e il Brasile per 2 a 0, ma non riuscì a superare la Germania Ovest in finale e fu sconfitta per 2 a 1: Gerd Müller, "Der Bomber', segnò il gol della vittoria.

20 anni dopo...

 

La Germania Ovest, dopo un inizio traballante, riuscì a recuperare tutta la sua forma e a vincere la "sua" Coppa del Mondo FIFA. Nella finale, guidata dal "Kaiser" Franz Beckenbauer, la Germania Ovest sfoggiò il suo gioco migliore e sconfisse la brillante compagine olandese. La decima edizione della Coppa del Mondo FIFA Germania 1974 vide inoltre l'arrivo della televisione a colori. E come a sottolineare maggiormente questa rivoluzione culturale, il "Weltmeisterschaft 74" fu segnato da altri due grandi cambiamenti.Il primo fu una modifica al regolamento del torneo. Il sistema a gruppi del primo girone, seguito dall'eliminazione diretta nel secondo girone, fu sostituito da un sistema a gruppi in entrambe le fasi. La seconda modifica fu la sostituzione della Coppa Jules Rimet, vinta definitivamente dal Brasile quattro anni prima, con una nuova statuetta in oro massiccio conosciuta come "Coppa del Mondo FIFA".

Lo sapevi?

 

La vittoria della Germania Est per 1-0 contro i nemici politici dell'Ovest, sul terreno degli avversari, non ebbe un grande significato dal punto di vista sportivo dato che entrambe le squadre si erano già qualificate per il turno successivo. Ebbe però certamente un effetto emotivo: i Tedeschi dell'Ovest erano scossi e il loro capitano Franz Beckenbauer reagì in una maniera inusuale per questa parte del mondo. - organizzò un incontro sulla crisi con la squadra e poi andò in televisione per spiegare la situazione a un pubblico agitato per la sconfitta. Con un successo


netto, 20 anni dopo il "Miracolo di Berna", i tedeschi dell'Ovest vinsero la loro seconda Coppa del Mondo.

La Scozia non riuscì a qualificarsi per il secondo turno della fase finale della Coppa del Mondo, ma ci andò molto vicina. Una vittoria e due pareggi nel girone non bastarono e gli soczzesi furono eliminati subito. La delusione fu ancora maggiore dato che alla fine della competizione furono l'unica formazione a rimanere imbattuta.

Come il suo predecessore, il nuovo trofeo, scolpito dall'italiano Silvio Gazzaniga, era ambito da molti e 98 Paesivpresero parte alle qualificazioni. Le prime squadre a qualificarsi furono le rappresentative nazionali di Germania Est, Haiti, Australia e Zaire, la prima nazione dell'Africa subsahariana a qualificarsi per le fasi finali. Ungheria, Spagna, Francia e, più sorprendentemente di tutte, l'Inghilterra, non riuscirono a qualificarsi. Come prologo a questo campionato d'avanguardia, la FIFA nominò il suo nuovo presidente, per la prima volta non europeo: il brasiliano João Havelange sostituì l'inglese Sir Stanley Rous, in carica dal 1961.

Sul campo la favorita Germania Ovest si qualificò per il secondo girone anche se in maniera non molto convincente. Dopo una sconfitta nel primo girone ad opera della Germania Est ci fu una piccola rivoluzione: i compagni di squadra chiesero a Beckenbauer, il capitano, di sollecitare all'allenatore Helmut Schön alcune modifiche alla formazione ed alla tattica di gioco.

Per la nazionale olandese, che vedeva in squadra Cruyff, Neeskens, Rep e Rensenbrink, non ci fu problema a qualificarsi nel primo e nel secondo girone, battendo l'Argentina (4-0), la Germania Est (2-0) e il Brasile (2-0) con la tecnica del "Calcio Totale", resa famosa dalla squadra olandese dell'Ajax. La rivelazione del campionato fu l'eclettica nazionale polacca che si classificò al terzo posto, con l'asso Gzregorz Lato incoronato come capocannoniere del campionato con 7 reti all'attivo.

I polacchi tuttavia non riuscirono a fermare i tedeschi che raggiunsero la finale insieme agli olandesi. La gara conclusiva iniziò in maniera tambureggiante con Cruyff a terra nell'area di rigore tedesca dopo una volata in solitario. Gli olandesi passarono in vantaggio con il rigore tirato da Neeskens prima ancora che i tedeschi avessero toccato il pallone, dopo appena un minuto di gioco. I tedeschi furono punti nell'orgoglio. Maier, Beckenbauer, Vogts che in seguito neutralizzò con un pressing asfissiante Cruyff, Hoeness e Overath, diedero l'anima e infine trionfarono per 2 a 1 con reti segnate da Breitner (su rigore) e Müller. La Germania Ovest conquistò il suo secondo alloro mondiale, venti anni dopo il primo titolo vinto in Svizzera nel 1954.

Vincitore                                    Germania
Secondo                                     Olanda
Terzo                                          Polonia
Quarto                                       Brasile
Vincitore Scarpa d'oro adidas   Gregorz LATO (POL) 7


1978

Dopo aver disputato la finale nel 1930, l'Argentina fu costretta ad aspettare diverso tempo prima di vincere la Coppa del Mondo FIFA™, cosa che accadde nel torneo giocato in casa nel 1978. Il grande tifo per la squadra di casa guidò gli Argentini alla vittoria in finale contro l'Olanda, orfana di Cruyff, il quale si era rifiutato in andare in Argentina a causa della situazione politica..

L'Argentina fu superata dall'Italia nella partita del girone di apertura, ma raggiunse la finale con una vittoria per 6 reti a 0 sul Perù.

I giocatori che si distinsero maggiormente furono Daniel Passarella, Osvaldo Ardiles e Mario Kempes, capocannoniere con sei goal.In finale, l'Argentina sconfisse l'Olanda per 3 a 1 nei tempi supplementari.

Un successo lungamente atteso.

 

Raramente la vigilia di una Coppa del Mondo FIFA è stata così controversa come accadde per l'undicesima edizione ospitata in Argentina. Il calcio finì in secondo piano di fronte alla questione se boicottare o meno il campionato per protesta contro la dittatura del generale Videla e le violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime al potere in Argentina. Infine, nonostante un ampio appello al boicottaggio, tutte le nazionali parteciparono ai mondiali. Tutte, ovviamente, ad eccezione delle squadre non qualificate, come l'Inghilterra (per la seconda volta), la Jugoslavia e l'URSS. Altre nazionali "minori", quali Iran e Tunisia, parteciparono per la prima volta a un campionato mondiale e la Francia ritornò nella massima competizione calcistica del mondo dopo dodici anni di assenza.

Lo sapevi?

 

La Scozia si qualificò per Argentina 1978 e, avendo in squadra campioni come Kenny Dalglish e Graeme Souness, poteva ambire a qualficarsi al secondo turno per la prima volta nella sua storia. Una sconfitta per 3-1 con il Perù e un pareggio per 1-1 con l'Iran, resero però necessaria una vittoria con l'Olanda, finalista dell'edizione precedente, per poter passare il turno.

Dalglish pareggiò dopo un rigore segnato da Rob Rensenbrink, poi Archie Gemmill portò gli Scozzesi in vantaggio con un rigore all'inizio del secondo tempo. Con 20 minuti ancora da disputare Gemmill, un piccolo centrocampista con la barba, superò tre giocatori olandesi per poi batter il portiere Jan Jongbloed. 3-1, un altro gol sarebbe bastato per qualificarsi…ma quando arrivò, fu segnato dall'olandese Johnny Rep. L'Olanda arrivò fino alla finale, sconfitta solo dalla squadra di casa dopo i tempi supplementari, mentre la Scozia, anche questa volta fu costretta a tornare a casa troppo presto…


Il ritorno ai massimi livelli calcistici della nazionale francese, allenata da Michel Hidalgo, non fu lusinghiero, con una sconfitta per 2 a 1 subita sia dall'Argentina che dall'Italia. Michel Platini e i suoi compagni di squadra non raggiunsero la seconda fase, nonostante la vittoria per 3 a 1 sull'Ungheria nell'ultima partita disputata in terra sudamericana.

Tutte le favorite del campionato non persero tempo a sconfiggere gli avversari della prima fase, ad eccezione dell'Olanda, finalista in Germania quattro anni prima, ma senza Cruyff, ora ritiratosi. Comunque gli olandesi riuscirono a sopravvivere e nel secondo girone, guidati da un Robbie Rensenbrink ringiovanito, mostrarono tutto quello di cui erano capaci, superando l'Austria per 5 a 1, battendo l'Italia per 2 a 1 e pareggiando (2-2) con i campioni in carica della Germania Ovest (2-2), che non avevano mai realmente raggiunto la forma consueta.

Intanto nell'altro gruppo del secondo girone, la lotta tra Argentina e Brasile era molto più accanita. Nell'ultima partita il paese ospitante doveva battere il Perù con una differenza di almeno quattro reti, mentre i brasiliani sembravano avere già prenotato un posto nella finalissima. Contro tutte, o quasi, le previsioni, Passarella e i suoi compagni di squadra segnarono sei reti al Perù, inclusa una doppietta di Mario Kempes.

Questa valanga di gol non mancò di attrarre l'attenzione anche degli spettatori più disattenti. Nella finale, tuttavia, gli uomini di Cesar Luis Menotti meritarono la vittoria (3-1 ai supplementari) su una nazionale olandese nuovamente incapace di superare l'ultimo ostacolo. L'Argentina aveva raggiunto il suo obiettivo e nelle strade potevano iniziare i festeggiamenti...

Mario Kempes "Un grande sforzo di squadra"

 

Sebbene la vittoria dell'Argentina si possa attribuire al solido spirito di squadra che univa i suoi giocatori, il talento di un uomo, Mario Kempes, rappresentò un fattore decisivo. Come i suoi compagni di squadra, Kempes, con la maglia albiceleste numero 10, iniziò i Mondiali sottotono, per ritrovare poi la forma migliore solo nell'ultima fase del torneo. Questo era ciò che contava davvero. Insieme alla medaglia di Campione del Mondo FIFA, Kempes ritornò a casa con l'ambito titolo di capocannoniere dei Mondiali, con sei reti all'attivo.

Vincitore                                  Argentina
Secondo                                   Olanda
Terzo                                        Brasile
Quarto                                      Italia
Vincitore Scarpa d'oro adidas Mario KEMPES (ARG) 6 Premio FIFA Fair play             Argentina


1982

L'Italia superò il girone iniziale grazie alla differenza reti per poi vincere il trofeo per la terza volta, dopo aver travolto la talentuosa squadra brasilian in una memorabile partita della seconda fase.

Zico, Socrates, Falcao ed Eder non riuscivano a smettere di attaccare, ma questa strategia costò cara al Brasile: una sconfitta per 3 a 2 con tripletta di Paolo Rossi. L'Italia andò in finale e vinse contro la Germania Ovest 3-1. Rossi vinse la classifica dei cannonieri con sei reti.

Rossi resuscita l'Italia

 

Dopo un sofferto inizio di Mondiale, gli italiani tornarono a nuova vita, grazie alla ritrovata forma dell'attaccante Paolo Rossi, per poi vincere la loro terza Coppa del Mondo FIFA. Questi mondiali vengono anche ricordati per due partite che passarono alla storia: Brasile-Italia e, soprattutto, la semifinale Francia-Germania Ovest.

Nessuna nazione aveva mai avuto tanto tempo per organizzare un Mondiale. La FIFA nominò la Spagna come Paese ospitante della dodicesima Coppa del Mondo, torneo a 24 squadre e non più a 16, come accadeva in precedenza.

In base alle nuove regole, tredici squadre qualificate provenivano dall'Europa, tre dall'America Latina, due dall'Africa, due dall'Asia/Oceania, due dalle federazioni centroamericane gestite dalla CONCACAF (Nord America e America Centrale). L'elenco si completava con la Spagna, nazione ospitante e con l'Argentina, Campione del Mondo in carica. Ulteriori modifiche riguardarono anche il format del torneo che integrava tre fasi distinte: un primo girone con sei gruppi di quattro squadre, di cui le prime due si qualificavano per il secondo girone; un secondo girone con quattro gruppi di tre squadre, di cui si qualificava la squadra vincente di ciascun gruppo; infine le semifinali e la finale.

Lo sapevi?

 

Il 16 giugno lo stadio "El Molinon" di Gijon fu la scena di uno dei risultati più sorprendenti di tutti i tempi: gli outsider dell' Algeria, alla loro prima Coppa del Mondo, passarono prima in vantaggio con la Germania, subirono poi il pareggio tedesco e alla fine, invece che mollare, trovarono le forze per vincere per 2 a 1. Il gol di Belloumi portò la squadra africana a una vittoria assolutamente meritata contro i due volte campioni del Mondo.

Non ci sono limiti di età nella Coppa del Mondo. A soli 17 anni e 42 giorni, l'attaccante dell'Irlanda del Nord Norman Whiteside fece il suo debutto nella Coppa del Mondo nella partita contro la Yugoslavia giocata a Saragozza e rimane ancora oggi il giocatore più giovane della


storia dei Mondiali. Al limite opposto troviamo la leggenda del Camerun Roger Milla che giocò la partita contro la Russia nel torneo del 1994 all'età di 42 anni e 39 giorni, quasi un quarto di secolo più vecchio di Whiteside.

Le vittorie schiaccianti non sono così comuni e si potrebbe pensare che la vittoria più ampia sia un record delle prime edizioni. In realtà il record risale al 1982 quando l'Ungheria vinse con El Salvador 10-1. Gli Ungheresi batterono il loro record di 9-0 contro la Corea nel 1954, eguagliato solo dalla vittoria della Yugoslavia per 9-0 contro lo Zaire nel 1974.

Sebbene ora fossero in numero maggiore le squadre che si qualificavano, l'Olanda, finalista nel '74 e nel '78, non era tra queste; gli olandesi, infatti, erano stati eliminati durante le qualificazioni da una impressionante Francia allenata da Michel Hidalgo, che successivamente si qualificò con difficoltà per il secondo girone, per poi raggiungere le semifinali.

Le stesse difficoltà del primo girone furono incontrate da altre due favorite del Mondiale: la Germania Ovest, battuta 2 a 1 dall'Algeria, riuscì a raggiungere il secondo girone dopo una discussa vittoria contro i vicini di casa austriaci, mentre gli italiani riuscirono a superare il Camerun grazie ad un maggior numero di gol segnati nel girone, a parità di punti fatti.

Emozioni a Siviglia

 

Dopo un vacillante inizio, Francia, Germania Ovest ed Italia ritrovarono lo smalto consueto, vincendo tutte le partite del secondo girone, mentre l'Inghilterra e il Brasile crollarono; i brasiliani furono battuti dagli italiani in una meravigliosa partita.

Nella prima semifinale, gli italiani (grazie a due reti di un Paolo Rossi rinato), si dimostrarono subito troppo forti per la Polonia, in una partita nettamente dominata dagli azzurri. L'altra semifinale fu tutta un'altra storia. Questa favolosa, drammatica e crudele partita è diventata uno degli incontri di cui da allora più si è parlato ed una delle partite più eternamente rimpiante dai francesi. I tedeschi presero il comando grazie a Littbarski, prima che Platini portasse la Francia al pareggio con un calcio di rigore. Nei tempi supplementari i Bleus conducevano per 3 a 1, ma la Germania iniziò la controffensiva raggiungendo il pareggio e quindi la vittoria ai calci di rigore.

L'eclettica squadra azzurra vinse comodamente con la Germania Ovest nella finale (3 a 1), aiutata da un altro gol del suo bomber Paolo Rossi. Dino Zoff, il quarantenne capitano dell'Italia, ricevette la Coppa del Mondo FIFA dal re di Spagna Juan Carlos e l'Italia divenne così, dopo il Brasile, il secondo Paese ad avere vinto tre edizioni dei Mondiali.

Vincitore                                       Italia
Secondo                                        Germania
Terzo                                             Polonia
Quarto                                          Francia
Vincitore Scarpa d'oro adidas      Paolo ROSSI (ITA) 6 Vincitore Pallone d'oro adidas     Paolo ROSSI (ITA) Premio FIFA Fair play                              Brasile


1986

La tredicesima Coppa del Mondo FIFA™ fu assegnata al Messico, che divenne così il primo paese a ospitare la competizione in due occasioni. I Messicani furono scelti per rimpiazzare la scelta originale, la Colombia, che nel 1983 dichiarò di non essere più in grado di organizzare il più grande torneo di calcio del Mondo. Terribili terremoti furono il preludio del torneo, ma gli stadi non furono danneggiati e si decise di andare avanti con i preparativi.

Premi ufficiali della Coppa del Mondo FIFA

 

Nei quarti di finale il Brasile fu battuto ai rigori dalla Francia, che a sua volta fu eliminata da una robusta Germania Ovest nelle semifinali.

Maradona, con due reti segnate all'Inghilterra -una con un fallo di mano che egli affermò fosse stato segnato dalla "mano di Dio" e l'altra che deve essere senza dubbio ricompresa fra i più bei gol mai segnati nella storia della competizione- e due gol contro il Belgio, guidò l'Argentina alla finale nello stadio Azteca, dove sconfisse la Germania Ovest per 3 a 2 di fronte a 115.000 spettatori.

Maradona Show

 

Un violento terremoto che causò circa 20.000 vittime rischiò di privare i messicani di questo evento a lungo atteso. Tuttavia alla fine si decise di andare avanti.

La tredicesima Coppa del Mondo FIFA si concluse con la vittoria degli argentini e del loro maestro e regista Diego Armando Maradona. La Francia, dopo una brillante performance contro l'Italia, nonché dopo avere elevato il proprio gioco a un livello eccelso contro il Brasile, fu fermata come nel 1982 dalla Germania nelle semifinali.

Ventiquattro squadre presero parte alla fase finale come era accaduto quattro anni prima in Spagna. Questa edizione era però diversa nel format, poiché tutte le partite del secondo girone furono giocate con il metodo dell'eliminazione diretta. Il primo girone vide l'eliminazione di sole otto squadre e non riservò molte sorprese. Una prima rivelazione fu tuttavia il Marocco che divenne la prima nazionale di un paese africano a qualificarsi per il secondo girone nelle fasi finali di un Mondiale.

Lo sapevi?

 

Quattro anni dopo la prima partita della storia della Coppa del Mondo decisa ai rigori - la sconfitta della Francia con la Germania nella semifinale di Siviglia - il destino decise che le stesse due squadre fossero coinvolte nuovamente in partite concluse ai rigori.


Il 21 luglio la Francia fu fortunata e sconfisse il Brasile; l'errore di Platini non fu decisivo dato che Socrates e Julio Cesar sbagliarono per il Brasile. Lo stesso giorno la Germania pareggiò senza reti con il Messico, vincendo poi la partita ai rigori e mettendo fine al sogno della squadra di casa di vincere il titolo.

La Francia, proprio come era accaduto nel 1982, aveva conquistato molti tifosi con il suo gioco travolgente, e le quattro leggende del centrocampo, universalmente ammirate, Platini, Giresse, Tigana e Fernandez, gettavano nel panico le difese meglio organizzate.

I Campioni del Mondo sconfitti da "Les Bleus"

 

"Les Bleus" mostrarono tutta la propria classe eliminando l'Italia, Campione del Mondo in carica, negli ottavi di finale per 2 a 0, prima di battere il Brasile a Guadalajara, in maniera piuttosto fortunosa, ma con forza di volontà, in uno degli incontri più appassionanti di tutti i tempi. I brasiliani di Tele Santana colpirono due volte i pali della porta avversaria e a lungo misero in difficoltà Platini e compagni. I transalpini comunque vinsero l'incontro grazie alla performance del portiere Joël Bats, il quale riuscì tra le altre cose a salvare la Francia da un rigore battuto da Zico a dodici minuti dal termine dei tempi regolamentari. Dopo una vittoria ai rigori (1-1 nei tempi regolamentari, 4-3 dopo i tiri dal dischetto), la Francia raggiunse le semifinali. Qui, proprio come in Spagna quattro anni prima, i sogni mondiali della Francia si infransero contro una più fresca compagine germanica.

I tedeschi, abituati ad arrivare sino in fondo, mancarono tuttavia ancora una volta l'obiettivo finale. Battuti dall'Italia di Paolo Rossi nel 1982, questa volta furono sconfitti in extremis (3-2) dagli argentini, guidati da Diego Armando Maratona e freschi della vittoria per 2 a 0 su un coraggioso Belgio nelle semifinali. La vittoria dell'Argentina fu meritata, quanto inaspettata. La squadra era solida, ma priva di ispirazione e si può dire che fu un grande Maradona a vincere la Coppa del Mondo FIFA per il suo Paese. Il suo gioco brillante e l'istinto per il gol (cinque reti segnate), resero Maradona, in maniera del tutto naturale, il miglior giocatore dei Mondiali.
L'unica ombra si affacciò nei quarti di finale quando segnò con la mano contro l'Inghilterra, ma questo non guastò di certo la festa in Argentina dove 30 milioni di persone scesero in strada a festeggiare dopo la vittoria in finale.

Vincitore                                Argentina
Secondo                                 Germania
Terzo                                      Francia
Quarto                                    Belgio
Vincitore Scarpa d'oro
adidas                                    Gary LINEKER (ENG) 6


Vincitore Pallone d'oro adidas


Diego MARADONA (ARG)


Premio FIFA Fair play          Brasile


1990

Una Coppa del Mondo FIFA™ deludente, con un calcio troppo difensivo e partite vinte ai calci di rigore. La stessa finale tra la Germania Ovest e l'Argentina fu la meno emozionante della storia della competizione e fun decisa da un rigore realizzato dal tedesco Andreas Brehme. L'Argentina fu la prima squadra a non segnare in finale e anche la prima con due giocatori espulsi in finale.

L'Italia, Paese ospitante, prima lusingato dal bel gioco espresso e poi disilluso dalla sconfitta ai rigori nella semifinale con l'Argentina. La Germania Ovest vince la semifinale ai rigori contro l'Inghilterra.

La Coppa del Mondo FIFA Italia 1990 ha rappresentato il culmine della carriera di Roger Milla. A 38 anni, Milla si era congedato dal grande calcio per giocare nel Saint-Pierroise, una modesta squadra delle Isole Reunion. L'idea del ritiro era poi stata accantonata per poter lasciare un segno memorabile nelle "notti magiche" italiane e condurre così il Camerun nei quarti di finale.

La Germania prende un posto nella storia

 

Dopo Messico '86, la quattordicesima coppa del mondo FIFA ritorna in Europa: in Italia, un Paese in cui il calcio è passione nazionale e in cui non si badò a spese per fare della Coppa del Mondo FIFA un grande successo. Dieci dei dodici stadi che avrebbero ospitato il Mondiale furono rinnovati completamente e due stadi (a Torino e Bari) furono costruiti specificatamente per l'evento.

Passati alla storia per le imprese di Milla, Schillaci e Goycochea, i Mondiali di Italia '90 furono vinti dalla Germania. Conquistando il terzo titolo, la Germania entrava così a fare parte, insieme ad Italia e Brasile, delle nazioni che avevano vinto più titoli mondiali.

Lo sapevi?

 

Come Giulio Cesare prima di lui, Salvatore "Totò" Schillaci venne, vide e vinse. Per tre settimane fu un eroe per tutta l'Italia. Originario di Palermo, il giocatore della Juventus, aveva giocato solo una partita internazionale prima dell'inizio della Coppa del Mondo di Italia 90. Nella prima partita dell'Italia entro come sostituto e realizzò il gol della vittoria per 1-0 con l'Austria quattro minuti dopo il suo ingresso in campo. Rimase in panchina anche nella partita con gli USA, ma poi venne sempre impiegato da titolare e andò a segno in ogni incontro.

Grazie ai suoi sforzi l'Italia raggiunse la semifinale, dove perse con l'Argentina ai rigori. Nella finale per il terzo posto segnò contro l'Inghilterra, dando all'Italia almeno la medaglia di bronzo. La sua fama però non durò a lungo. Il capocannoniere Schillaci fu una stella di breve durat e perse presto il suo posto in Nazionale.


Sebbene ai gironi di qualificazione avessero partecipato meno nazioni che nel 1986 (112 invece di 121), il raggiungimento della fase finale si rivelò altrettanto difficoltoso. Tra le squadre che non riuscirono a qualificarsi troviamo la Danimarca, il Portogallo e persino la Francia, arrivata in semifinale nel 1986.

A eccezione del Costarica, che aveva raggiunto gli ottavi di finale nella prima edizione a cui partecipava, il primo turno si svolse esattamente come previsto. Tre giocatori, tuttavia, Roger Milla, Salvatore Schillaci e il portiere argentino Sergio Goycochea, infiammarono il pubblico. Milla, rientrato in attività per giocare ai Mondiali, segnò contro la Romania e la Colombia e condusse la squadra ai quarti di finale. Pochi giorni dopo, il vecchio leone e i suoi indomabili compagni di squadra del Camerun furono sconfitti dall'Inghilterra per 3 a 2 dopo avere condotto per 2 a 1, a dieci minuti dalla fine dell'incontro. Le meraviglie del Camerun, insieme all'eccellente performance dell'Egitto, non passarono inosservate e stabilirono che l'Africa sarebbe stata in grado di spedire tre, e non solo due, compagini nella successiva edizione del 1994.

Praticamente sconosciuto alla vigilia del campionato, Salvatore Schillaci, meglio conosciuto come "Totò", rappresentò la forza propulsiva della compagine italiana. Quest'ultima, sebbene giocasse in maniera spettacolare, non aveva la necessaria capacità sotto rete. Schillaci, 25 anni, in forza alla Juventus, era in una forma atletica strepitosa, segnò sei goal e chiuse il Mondiale come capocannoniere: si può dire che da solo abbia portato l'Italia nelle semifinali. La squadra azzurra giunse ai rigori contro l'Argentina, subendo in quella gara il primo gol in sei partite.

La bestia nera dell'Italia non era altri che il portiere argentino Sergio Goycochea, entrato in squadra dopo il grave infortunio di Nery Pumpido (doppia frattura nella tibia).In qualità di ultimo arrivato, in una squadra priva di ispirazione, ma opportunista come sempre, Goycochea si dimostrò l'elemento decisivo contro il Brasile negli ottavi di finale, e quindi ai rigori contro la Jugoslavia nei quarti di finale e contro l'Italia nella semifinale di Napoli.

Goycochea non riuscì tuttavia a parare un rigore molto contestato che l'arbitro messicano concesse alla Germania durante la finale. La nazionale tedesca, con vittorie sulla Jugoslavia (4- 1), l'Olanda (2-1), la Cecoslovacchia (1-0) e l'Inghilterra (1-1 nei tempi regolamentari e 4 a 3 dopo i rigori) aveva meritato il titolo di Campione del Mondo. Ben allenata da Franz Beckenbauer, capitano nel 1974 della sua vittoriosa nazionale, la Germania aveva nei suoi ranghi giocatori come Matthäus, Brehme, Völler, Klinsmann, Kohler e Hässler, tutti grandi talenti.
Vincendo il terzo titolo, la Germania entrava a fare parte insieme ad Italia e Brasile del novero delle nazioni che avevano vinto più titoli mondiali FIFA.

Vincitore                              Germania
Secondo                               Argentina
Terzo                                    Italia
Quarto                                  Inghilterra


Vincitore Scarpa d'oro adidas
Vincitore Pallone d'oro adidas


Salvatore SCHILLACI (ITA) 6
Salvatore SCHILLACI (ITA)


Premio FIFA Fair play         Inghilterra


1994

Una Coppa del Mondo FIFA™ superba, macchiata solo da una finale deludente con il Brasile che vinse ai rigori con l'Italia dopo un pareggio a reti inviolate. Ci furono tanti gol, emozioni, drammi e sorprese. La Bulgaria, che non aveva mai vinto nei 16 incontri disputati nella Coppa del Mondo FIFA, fu la più grande sorpesa con la vittoria sulla Germania nei quarti di finale.

Fu dramma quando Diego Maradona, eroe dell'Argentina nel 1986, fu trovato positivo ai test antidoping e fu espulso dalla manifestazione e fu tragedia quando il colombiano Andres Escobar venne assassinato qualche giorno dopo il suo rientro in Patria, si dice per aver segnato un'autorete nella partita contro gli Stati Uniti.

Il paese ospitante non fu sfortunato di fronte al Brasile nel secondo turno. La nazionale brasiliana era la migliore squadra dei Mondiali e meritava di vincere, anche se le modalità della vittoria nella finale lasciarono molti con l'amaro in bocca.

I brasiliani al traguardo

 

Nel Paese in cui il basket, il baseball ed il football americano hanno un seguito di gran lunga superiore a quello del calcio, la quindicesima Coppa del Mondo FIFA attirò grandi folle negli stadi. La finale vide il Brasile vincere il suo quarto titolo dopo i calci di rigore.

Furono in molti ad essere sorpresi quando gli USA ricevettero l'onore di ospitare la quindicesima Coppa del Mondo FIFA. Il 'soccer' negli USA non aveva mai avuto il largo seguito degli altri sport.

In Marocco, il principale rivale degli USA per l'organizzazione dell'evento, la delusione fu enorme. Un Paese africano non aveva mai organizzato un Mondiale, ma con soli due stadi a disposizione mancavano le strutture per organizzare un evento di tale portata. Scegliendo gli USA, João Havelange, il presidente della FIFA, aveva aperto una nuova frontiera.

147 Paesi, un nuovo record, parteciparono alle qualificazioni per la fase finale del 1994, tra queste il Sudafrica, dopo una lunga esclusione. Molti pezzi da novanta, tuttavia, non riuscirono a qualificarsi: l'Inghilterra, la Danimarca campione europea del 1992, il Portogallo, la Polonia e, ancora una volta, la Francia, eliminata da un gol della Bulgaria all'ultimo secondo dell'ultimo incontro di qualificazione. Fu esclusa anche la Jugoslavia, poiché in Bosnia infuriava la guerra civile. Ventiquattro Paesi arrivarono alla fase finale.


Lo sapevi?

Il gol di consolazione del Camerun nella sconfitta per 6-1 con la Russia fu segnato da Roger Milla, che conquisto così un'altra citazione nel libro dei record come il marcatore più vecchio nella storia della fase finale della Coppa del Mondo. L'onore di essere stato il più giovane marcatore di tutti i tempi spetta invece al grande Pelé, che a soli 17 anni e 239 giorni segnò il gol della vittoria del Brasile contro il Galles nella Coppa del Mondo del 1958 in Svezia.

Immortale in un'ora: il russo Oleg Salenko non faceva parte della formazione titolare all'inizio dei Mondiali del 1994. Ma in quella vittoria per 6-1 contro i "Leoni indomabili" del Camerun (una partita con poco significato dato che entrambe le squadre non potevano più qualificarsi per la seconda fase del torneo), nella sua settima partita internazionale, segnò 5 volte in meno di 60 minuti. Dopo questo exploit, sparì dalla scena internazionale e fu costretto a terminare presto la sua carriera per ragioni di salute.

Durante un mese condizionato dal caldo opprimente, la Coppa del Mondo FIFA fu giocata di fronte ad un numero di spettatori da record (ben 3.587.538). Il primo girone, in cui ora una vittoria valeva tre punti, riservò poche sorprese: gli USA e l'Arabia Saudita (con il cannoniere Saed Owairan che mise a segno quello che quasi certamente fu il goal più bello dei mondiali) riuscirono a raggiungere gli ottavi di finale. La Russia, nonostante i cinque goal di Oleg Salenko al Camerun, non riuscì a passare il turno. E non ci riuscirono Roger Milla e i suoi Leoni Indomabili, sebbene Milla confermasse il suo record come giocatore più anziano a segnare gol, all'età di 42 anni, 1 mese e 8 giorni.

Nei quarti di finale il Brasile si trovò di fronte sette squadre europee, tra le quali l'Italia, una squadra che aveva dimostrato capacità di reagire alle difficoltà. Gli italiani avevano già rischiato grosso nel primo turno, prima di arrivare agli ottavi di finale e trovarsi sotto per 1 a 0 con la Nigeria, a 90 secondi dalla fine e con soli dieci uomini in campo. A quel punto gli uomini di Arrigo Sacchi giocarono la loro carta migliore. Il salvatore dell'Italia fu Roberto Baggio, giocatore dal talento favoloso, che continuò a sostenere la sua squadra battendo la Spagna (2-1) nei quarti di finale e la Bulgaria (2-1) nelle semifinali, dopo che i bulgari avevo stupito tutti battendo la Germania, campione in carica.

I quarti di finale tra Brasile e Olanda si rivelarono l'incontro più bello di quell'edizione. Dunga e i suoi compagni di squadra vinsero la partita per 3 a 2 dopo avere condotto l'incontro sul 2 a 0. Fu in questa partita che Bebeto, Mazinho e Romario fecero finta di cullare Mattheus, il figlio di Bebeto, nato da pochi giorni. La splendida foto di questo episodio fece il giro del mondo.

La finale vide il Brasile affrontare l'Italia, due nazioni entrambe tre volte Campioni del Mondo. Quella che in teoria era una partita ideale si rivelò un match duro, fisico e in ultima analisi deludente. Per la prima volta nella storia della Coppa del Mondo FIFA, il risultato fu deciso dai calci di rigore. Al quinto tiro Roberto Baggio, il salvatore dell'Italia, sapeva di dover segnare. Il suo rigore terminò però alto nel cielo blu della California e i brasiliani furono di nuovo campioni, ventiquattro anni dopo la conquista dell'ultimo titolo. Il Brasile era diventato il primo Paese ad aver vinto per quattro volte la Coppa del Mondo FIFA.

Vincitore                                 Brasile
Secondo                                  Italia


Terzo                                       Svezia
Quarto                                    Bulgaria


Vincitore Scarpa d'oro adidas

Vincitore Pallone d'oro


Hristo STOICHKOV (BUL) 6
Oleg SALENKO (RUS) 6


adidas                                     ROMARIO (BRA)
Premio FIFA Fair play           Brasile Premio FIFA per la squadra
più divertente                         Brasile
Premio Yashin per il miglior Michel PREUD’HOMME
portiere                                   (BEL)

 

1998

La sedicesima Coppa del Mondo FIFA™ fu la più ampia di sempre, con la presenza di 32 squadre e 64 partite disputate. Gli otto gruppi di quattro squadre furono suddivisi in tutta la Francia in dieci stadi nuovi o rimodernati, con la partita di apertura e la finale disputate nello splendido Stade de France a nord di Parigi.

Trentadue Paesi significavano trenta posti disponibili per la qualificazione, con maggiori opportunità per le squadre provenienti da Africa e Asia. I gruppi di quattro squadre riflettevano anche la distribuzione geografica, con tutti i gironi (ad eccezione di uno) che comprendevano due squadre europee, una americana e una proveniente dall'Africa o dall'Asia.

Come spesso accaduto nella Coppa del Mondo FIFA, il girone di apertura offrì la sua parte di sorprese, con alcune squadre favorite che dovettero cedere il posto ad alcune stelle di seconda grandezza negli ottavi di finale. La Spagna non riuscì a spezzare il maleficio del Mondiale, dopo un inizio al rallentatore e nonostante un finale serrato. Sul filo delle probabilità, dopo una sconfitta per 3 a 2 contro la Nigeria nell'incontro di apertura, la squadra di Javier Clemente segnò sei reti ad una sfortunata Bulgaria, per poi vedere il Paraguay battere le Super Eagles nigeriane, leader del gruppo, e qualificarsi al proprio posto.

Anche la Colombia non superò il girone, in un gruppo capitanato dalla Romania che superò a sorpresa l'Inghilterra per 2 a 1. La Scozia e la Giamaica dovettero inchinarsi, rispettivamente davanti a Brasile ed Argentina, nei rispettivi gironi di qualificazione. I loro gruppi di tifosi


approfittarono comunque delle settimane del Mondiale per spargere calore e divertimento in tutto il Paese ospitante. Il Marocco chiuse il campionato mondiale con una vena di rimpianto, dopo che un rigore all'ultimo minuto consentì alla Norvegia di battere un Brasile deconcentrato e di soffiare la seconda posizione nel gruppo ai nordafricani.

Un epico ottavo di finale si disputò a Saint-Etienne, dove Inghilterra ed Argentina si incontrarono per un match indimenticabile. Il primo tempo sarà ricordato negli annali per quarantacinque minuti di calcio leggendario, un rigore a testa nei primi dieci minuti, il gol da campione di Michael Owen che porta la squadra inglese in testa, prima che Javier Zanetti ristabilisca l'equilibrio con una punizione che allo scoccare del quarantacinquesimo minuto porta le squadre in parità. Dopo la pausa, i gol vengono sostituiti dalla tensione: David Beckham espulso per un calcio a Diego Simeone, il "gol vincente" di Sol Campbell annullato per un fallo sul portiere, i supplementari, i rigori...Carlos Roa salva il quinto e ultimo tiro dal dischetto di David Batty e i sudamericani sono in finale.

Lo sapevi?

 

Dal punto di vista sportivo Francia '98 passerà alla storia come una Coppa del Mondo di successo. Aumentando il numero di partecipanti a 32, venne rimossa la "rete di sicurezza" rappresentata dalla possibilità che veniva data alle 24 squadre di qualificarsi alla fase successiva tra le migliori terze classificate dei gironi. In questo modo le partite del girone acquistavano un'importanza molto maggiore. Questo spinse le squadre a cercare di più la vittoria, piuttosto che a chiudersi in difesa.

Alcune squadre puntarono a vincere grazie a giocatori di qualità, non solo con la potenza e mostrarono al Mondo alcuni giovani talenti come Ariel Ortega (Argentina), Thierry Henry (Francia) e Michael Owen (Inghilterra). Owen si segnalò per uno dei gol più belli dell'intera Coppa del Mondo. Nelle 64 partite disputate furono segnati 171 gol e Davor Suker (Croazia) fu il capocannoniere con sei reti.

Intanto il Paese ospitante, la Francia, si faceva lentamente strada verso l'appuntamento con il destino. Dopo aver fatto registrare un percorso netto nel primo turno, i transalpini incontrarono lacocciuta resistenza da parte del Paraguay e per proseguire la corsa ebbero bisogno del primo golden gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA, segnato al 113' ad opera del difensore centrale Laurent Blanc. L'Italia fu il successivo avversario e questa volta fu una porta inespugnabile a salvare la Francia. Roberto Baggio sfiorò il palo negli ultimi minuti dei supplementari, quindi Gigi Di Biagio colpì la traversa con il quinto e decisivo calcio di rigore.

Nella semifinale i francesi si trovarono di fronte alla rivelazione del campionato, la Croazia. Prima partecipazione della Croazia alla Coppa del Mondo FIFA dopo la divisione in stati separati della ex Jugoslavia: gli eroi in maglia a scacchi di Miroslav Blazevic avevano battuto la Germania per 3 a 0 nei quarti di finale, prima di stupire il pubblico francese quando Davor Suker, vincitore della Scarpa d'Oro, portò in vantaggio la Croazia sulla Francia. Scocca però l'ora della sveglia per i francesi ed arriva l'uomo del destino, ovvero il terzino destro Lilian Thuram che sceglie questo momento per segnare il suo primo ed il suo secondo gol internazionale e per regalare una finale da sogno: la Francia, paese ospitante, contro i campioni in carica del Brasile, che avevano battuto Cile, Danimarca e Olanda nelle fasi ad eliminazione diretta.

Era il 12 luglio, "il giorno della gloria è arrivato", per citare un verso dell'inno nazionale francese, la Marsigliese. Con un colpo di testa al 27', seguito da un altro nel recupero del primo tempo, il leader transalpino Zinedine Zidane inferse agli avversari brasiliani un colpo terribile da


cui non si ripresero più. Ridotta in dieci uomini dopo l'espulsione di Marcel Desailly al 68', la fortezza francese non solo resistette all'attacco finale del Brasile, ma segnò un altro gol con un contropiede ben finalizzato da Emmanuel Petit all'ultimo minuto. Il fischio di chiusura dell'arbitro marocchino Belqola, il primo africano a dirigere una finale di Coppa del Mondo, fu il segnale d'inizio di una gioiosa festa popolare. I soli Campi Elisi furono invasi da oltre un milione di tifosi che ballarono per tutta la notte.

Vincitore                                        Francia
Secondo                                         Brasile
Terzo                                              Croazia
Quarto                                            Olanda
Vincitore Scarpa d'oro adidas        Davor SUKER
(CRO) 6
Vincitore Pallone d'oro adidas RONALDO (BRA) Premio FIFA Fair play                                Inghilterra / Francia Premio FIFA per la squadra più
divertente                                       Francia


Premio Yashin per il miglior portiere

2002


Fabien BARTHEZ (FRA)


 

Il primo turno della Coppa del Mondo FIFA 2002 ha mostrato un mondo del calcio in trasformazione, in quanto risultati a sorpresa hanno elettrizzato il torneo fin dalla partita inaugurale. Alla fine, tuttavia, furono due squadre familiari, Germania e Brasile, a contendersi il titolo di Campione del Mondo e furono i sudamericani a conquistare per la quinta volta nella loro storia l'ambito trofeo, un risultato senza precedenti.

Ronaldo, che aveva giocato una scadente e discussa finale quattro anni prima, fu l'eroe della Seleçao, segnando entrambi i goal della vittoria per 2 a 0. Il fortissimo attaccante concluse i Mondiali totalizzando otto gol, il migliore risultato da quando Gerd Müller aveva segnato dieci goal nel 1970 in Messico.

Shock d'apertura

 

Il leit motiv del primo girone fu impostato nell'incontro di apertura, allorché i debuttanti africani del Senegal scioccarono i Campioni del Mondo della Francia con un'impressionante vittoria per 1


a 0. Les Bleus non si ripresero più da questa sconfitta, uscendo dal difficile Girone A senza segnare nemmeno un gol. Sebbene per i francesi il disappunto fosse grande, il Senegal giocò una partita ed un Mondiale di altissimo livello. I senegalesi arrivarono agli ottavi di finale, dove batterono la Svezia con un golden gol e si arresero solo di fronte a un golden gol della Turchia nei quarti di finale.

Anche il Girone D registrò una grande sorpresa, quando gli Stati Uniti aprirono il torneo battendo il Portogallo favorito per 3 a 2. La generazione d'oro del Portogallo sconfisse la Polonia, ma dovette soccombere di fonte all'altra rivelazione del raggruppamento, la Repubblica di Corea.
Un'altra delle potenze europee fece ritorno a casa molto prima del previsto.

Lo sapevi?

 

Il capitano brasiliano Cafù è stato il primo uomo a giocare tre finali della Coppa del Mondo FIFA. Anche se spesso la luce dei riflettori è stata per le "Tre R", Rivaldo, Ronaldinho e Ronaldo, senza dimenticare Roberto Carlos, Cafu ha giocato tutti i minuti di ogni partita della Seleçao, correndo lungo la fascia destra e rappresentando un vero pnto di forza della squadra.

La finale vide affrontarsi una coppia inedita. Stranamente le due squadre più vincenti della Coppa del Mondo FIFA, il Brasile e la Germania, non si erano mai affrontate durante il torneo, in nessuno degli 87 e 85 incontri disputati rispettivamente. Anche la finale per il terzo posto fu completamente inedita, con il gol di Hakan Sukur per la Turchia contro la Corea del Sud 11 secondi dopo l'inizio, il gol più veloce nella storia delle finali.

L'Europa si vendicò in quello che fu chiamato il "gruppo della morte", dove Inghilterra e Svezia superarono la prima fase a spese della forte Argentina e della sempre pericolosa Nigeria.
L'incontro più atteso dell'intera fase di apertura era forse Argentina-Inghilterra, a Sapporo, in Giappone. Il capitano dell'Inghilterra David Beckham, che era stato espulso durante il precedente incontro ai Mondiali di Francia nel 1998, sconfisse i propri fantasmi con un calcio di rigore che si sarebbe rivelato l'unico gol di un incontro che da sempre porta con sé un fascino unico.
L'Argentina, alla vigilia considerata da molti una delle favorite, riuscì solo a racimolare un pareggio nell'ultimo match con la Sveziae si unì al gruppo dei grandi nomi mandati a casa prima del previsto.

Finale fantastica per i paesi ospitanti

 

Mentre gli ottavi di finale seguivano un corso più prevedibile della stupefacente prima fase, la Repubblica di Corea, nazione ospitante insieme al Giappone, faceva del suo meglio per inseguire il proprio sogno. Negli ottavi affrontava l'Italia e portava a casa una elettrizzante vittoria per 2 a 1, con il golden gol di Ahn Jung Hwan. Ancora più incredibile fu quello che accadde dopo, ovvero una vittoria ai calci di rigore nei quarti di finale a spese di un altro avversario europeo, la coriacea ed eccellente Spagna.

Una sconfitta per 1 a 0 nelle semifinali contro la Germania non smorzò l'incredibile entusiasmo dei coreani che invasero le strade come una marea rossa durante e dopo ogni partita. Il Giappone, l'altra nazione organizzatrice della prima Coppa del Mondo FIFA ospitata in Asia, era anche esso impegnato a festeggiare i propri risultati raggiunti. La folla in blu, impazzita di gioia, aveva aiutato la nazionale giapponese a conquistare la prima vittoria della storia nelle fasi finali dei


Mondiali. I tre punti guadagnati nell'incontro contro una Russia matura ed esperta, dimostrano quanto il gioco del calcio sia cresciuto in Estremo Oriente.

Un’incredibile Turchia batte i giapponesi negli ottavi, quindi trovò e sconfisse il Senegal sulla strada delle semifinali. Era una nazionale turca dal basso profilo che aveva mostrato di fare sul serio nell'incontro di apertura conclusosi con la vittoria del Brasile per 1-2. Nonostante il goal della vittoria di Rivaldo, i futuri campioni riuscirono appena a tenere testa ai turchi che si dimostrarono tecnicamente temibili ed in ottima forma fisica.

La Turchia passò al girone successivo a spese del Costarica per la differenza reti, ed eliminò Giappone e Senegal, squadra preferita dal pubblico, prima di soccombere di fronte al Brasile, in un altro incontro finito sull'1 a 0.

La Germania arriva in finale

 

La Germania , tradizionale potenza calcistica, non era esattamente tra le favorite della vigilia. Tuttavia, secondo le più tipiche modalità tedesche, la Germania fece registrare tre vittorie consecutive per 1 a 0 nei turni ad eliminazione diretta e prenotò un posto nella settima finale della sua storia.

Innanzitutto sconfisse il Paraguay per 1 a 0, con un tiro all' 88' di Oliver Neuville. Il gol di Ballack nel primo tempo e in seguito le prodezze del portiere Oliver Kahn, consentirono di battere una nazionale statunitense particolarmente temibile nei quarti di finale. Nella semifinale contro la Repubblica di Corea, i tedeschi si comportarono poi in maniera tipicamente distaccata nei confronti della pesante pressione del pubblico di casa. Kahn dimostrò ancora una volta la sua statura di portiere di livello assoluto e Ballack segnò di nuovo l'unico gol della Germania, sebbene l'ammonizione durante la partita privò la compagine europea del proprio leader.

Ironicamente, fu Kahn, fino a quel momento impeccabile, a regalare a Ronaldo il gol di apertura che decise la finale. Il ricordo di questo unico errore fu rapidamente smorzato, tuttavia il "Fenomeno" e i suoi compagni di squadra del Brasile dimostrarono di potere ancora definirsi la migliore squadra di calcio del mondo. Una volata di Kleberson e una brillante finta di Ronaldo, liberarono lo spazio sufficiente per quest'ultimo che, con semplicità e potenza, infilò per la seconda volta la porta di Kahn.

Dopo un intero mese di passione, che aveva visto alternarsi senza tregua eroi imprevisti e vittime ancora più inaspettate, le finali si conclusero nella maniera più consueta: i giocatori in verdeoro che sollevavano al cielo la Coppa del Mondo FIFA. Con il quinto titolo mondiale, conquistato nella prima fase finale disputata in Asia, il Brasile raggiunse un record straordinario: avere vinto la Coppa in ogni continente in cui essa è stata disputata.

Vincitore                                            Brasile
Secondo                                             Germania
Terzo                                                  Turchia
Quarto                                                Corea del Sud
Vincitore Scarpa d'oro adidas            RONALDO (BRA)
8


Vincitore Pallone d'oro adidas           Oliver KAHN
(GER)
Premio FIFA Fair play                       Belgio Premio FIFA per la squadra più
divertente                                           Corea del Sud


Premio Yashin per il miglior portiere


Oliver KAHN (GER)


 

Fonte: http://www.juveclubsantagata.it/Storia%20mondiali.pdf

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