Riconoscimento gruppi funzionali

Riconoscimento gruppi funzionali

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Riconoscimento gruppi funzionali

RICONOSCIMENTO DEI PRINCIPALI GRUPPI FUNZIONALI

 

  1. Alcani e cicloalcani

 

La loro inerzia chimica rende difficile il loro riconoscimento.

L'unico saggio utilizzabile è quello con lo iodio che sciolto in composti che contengono elettroni p e doppietti elettronici disponibili su eteroatomi (O, N, S), ci da una colorazione marrone-bruna. Il colore è dovuto a l'interazione fra lo iodio e gli elettroni disponibili, si forma un complesso con trasferimento di carica chiamato complesso-p.

  • Saggio con I2 


Porre un cristallo in una provetta un cristallo di I2 più 2-3 gocce di campione, si ha una soluzione violetta con gli alcani, cicloalcani, areni, alogenuri alchilici e arilici.

                                                  ………   I2                     CH3 – O: ……I2

                                                                                                    H

  1. Alcheni

 

Sono insolubili in acqua, hanno odore agliaceo forte e sgradevole. Per il loro riconoscimento si sfrutta l'addizione elettrofila del bromo e l'ossidazione dell'alchene con KMnO4.

  • Saggio con Br2                                     

Versare 1 goccia (20 mg) di campione in una provetta più 0,5 ml di CCl4. Aggiungere, goccia a goccia e agitando, una soluzione di bromo al 2% in CCl4. Se ci vogliono più di 2 gocce, per fare assumere alla soluzione un colore rossastro, l'alchene è confermato.

 

R-CH=CH-R' + Br2  ®  R-CH-CH-R'

                                                                                  rosso           Br   Br

                                                                                                     incolore

  • Saggio con permanganato (Bayer)

Sciogliere in provettina 1 goccia (20 mg) di campione con alcune gocce di acetone e aggiungere 1 goccia di KMnO4 1%, agitare. Se la soluzione si decolora, versare una seconda goccia, una terza e così via. Il saggio è positivo se più di 1 goccia di permanganato è decolorata. Fenoli, ammine aromatiche, aldeidi, alcoli primari e secondari danno la decolorazione come gli alcheni.

La reazione di Red-Ox:

 

3 =C=C= + 2 KMnO+ 4 H2O ® 3 -C--C- + 2 MnO2 + 2 KOH

                               OH  OH

 

  1. Alchini

 

Si comportano come gli alcheni con il  KMnO4. Il loro odore è meno gradevole degli alcheni.

La reazione di riconoscimento è con il AgNO3.

  • Saggio con  AgNO3

Ad 1 goccia di campione si aggiungono 1 o 2 gocce di AgNO3 in soluzione satura di etanolo. Un precipitato bianco è segno positivo per il triplo legame terminale:

R-C@C-H + AgNO3 ® R-C=C-Ag + HNO3

Il precipitato è dato anche dagli alogenuri alchilici primari e secondari.

 

 

 

  1. Idrocarburi Aromatici

 

Gli idrocarburi aromatici non decolorano la soluzione di Br2, a conferma della stabilità degli elettroni p aromatici.

Il saggio di riconoscimento si basa sulla reazione di Friedel-Crafts fra CHCl3, AlCl3 e gli idrocarburi aromatici.

  • Saggio di Friedel-Crafts

Scaldare su fiamma una provetta asciutta contenente 50 mg di AlCl3 anidro. Il sale sublimerà lungo le pareti. In una provettina sciogliere 10 mg di campione in 2 gocce di cloroformio o Ccl4 eversare la soluzione lungo le pareti della provetta con  AlCl3. Il saggio è positivo se si ottengono i seguenti colori:

benzene e derivati colore rosso-arancione, naftalene blu o porpora, antracene verde.

 

 

3

 


          

                AlCl3

+ CHCl3      ®

 

 

 

+ 3 HCl

 

  1. Alcoli

Alcoli R-CH2OH, R2CHOH, R3-COH: derivano dagli idrocarburi sostituendo un idrogeno con il gruppo funzionale -OH, per fermentazione alcolica partendo dagli zuccheri:

C6H12O6 ——> CH3CH2-OH + CO2

o per idrolisi di un alogenuro:

CH3CH2-Cl + H2O ——> CH3CH2-OH + HCl

I fenoli si ottengono partendo dai composti aromatici:

C6H5Cl + H2O ——> C6H5-OH + HCl

Sono composti che in presenza di metalli alcalini formano alcolati:

R-OH + Na —-> R-O-Na + ½ H2

In presenza di reagenti alogenati formano gli alogenuri alchilici:

R-OH + HI —-> R-I + H2O

In presenza di acidi reagiscono come basi formando gli esteri:

R-OH + R-COOH ——> R-COO-R + H2O

Gli alcoli primari sono facilmente ossidabili ad aldeidi.

I fenoli si comportano da acidi deboli.

Tranne i tre alcoli butilici, tutti gli alcoli a basso peso molecolare risultano solubili in acqua.

 

  • Saggio con nitrato di cerio

Si sciolgono in una provettina con poche gocce di acqua (o diossano) 15 mg di composto. Si aggiungono 5 gocce di reattivo. Si ha un viraggio da giallo a rosso in presenza di alcol.

R-CH2OH + Ce4+ + H+    ®    R-COOH + Ce3+

Reagente: 20 g di nitrato di cerio e ammonio (NH4)2Ce(NO3)6 si sciolgono in 50 ml di HNO3 2M.

 

  • Test di Lucas: soluzione formata da 45 ml di acido cloridrico conc. Saturata con   65 g di cloruro di zinco ZnCl2. Questo reattivo converte gli alcoli, solubili, in alogenuri insolubili:

ZnCl2

R-CH2OH + HCl ———> R-CH2C1 + H2O

In una provetta contenente 4 gocce di campione aggiungere 2-3 ml di reattivo di Lucas. In presenza di alcoli terziari si ottiene una opalescenza in 1-3 minuti dovuta alla formazione dell'alogenuro. In presenza di alcoli secondari si ottiene una opalescenza in 5 minuti. In presenza di alcoli primari si ottiene una opalescenza in 15 minuti o più.

Questo test é valido solo con gli alcoli solubili in esso (con meno di sette atomi di carbonio).

 

  • Saggio di Jones (potente ossidante, prelevare sotto cappa con contagocce pulito e asciutto, cautela)

Con questo saggio si possono distinguere gli alcol primari e secondari dai terziari.

Sciogliere una goccia di campione in 0,5 ml di acetone e aggiungere 1 goccia di reagente, in presenza di alcol primari e secondari compare una colorazione verde. (anche le aldeidi danno una reazione positiva).

3 R-CH2OH + 2 Cr2O7-- + 16 H+  ®   4 Cr3+   + 3 R-COOH  + 11 H2O

 

Reagente: preparare in mattinata 8,8 g circa di K2CrO7 in 20 ml di acqua e 12 ml di H2SO4 concentrato. Lasciare raffreddare prima dell'uso.

 

  • Test con Sodio metallico: in una provetta pulita e asciutta, introdurre un piccolo pezzo di sodio pulito dal petrolio e 1 ml di campione. In presenza di alcol primario si sviluppa rapidamente idrogeno. Se l'alcol é secondario la liberazione di idrogeno é piú lenta. Se l'alcol é terziario lo sviluppo di idrogeno é poco avvertibile.           

R-CH2OH + Na ——> R-CONa + 1/2H2

      Il test risulta poco attendibile se il campione non è anidro.

 

  1. Fenoli

 

Sono solubili in NaOH al 5% e riprecipitano se si acidifica la soluzione con HCl.

 

  • Saggio con ferricianuro di potassio

Si pongono in una provetta  una punta di spatola o 2 gocce di fenolo, più 2 ml di ferricianuro di potassio, K3Fe(CN)6, preparata di fresco, e 2 gocce di soluzione all'1% di FeCl3. Il saggio è positivo se compare un precipitato blu. Talvolta è necessario scaldare a bagno maria.

 

  • Saggio con cloruro ferrico

Si sciolgono 15 mg di campione in 0,5 ml di CHCl3 in una provettina. Si aggiungono 0,5 ml di FeCl3 in cloroformio, si agita e si versa 1 goccia di piridina. In presenza di fenoli, enoli, si notano colorazioni blu, verdi, rosse, viola.

Reagente: la soluzione cloroformica è formata da 2,5 g del sale in 100 ml di CHCl3.

 

  1. Aldeidi R-CHO:  sono alcol deidrogenati, ottenuti dalla ossidazione parziale di alcol primari:

CH3-CH2-OH + 1/2O2 ——> CH3-CHO + H2O

Una successiva ossidazione li trasforma in acidi:

CH3-CHO + 1/2O2  ——> CH3-COOH

Per riduzione formano nuovamente alcol:

CH3-CHO + H2 ——> CH3CH2-OH

Per la presenza del doppio legame danno reazioni di addizione (es. cianidrine):

R-CHO + NaCN + H+ ——> R-CH-CN + Na+ 

                                                                                      OH

Per la facilità con cui si ossidano, si comportano da riducenti (es. test di Tollens):

R-CHO + 2[Ag(NH3)2]+ + 2OH- ——> R-COOH + 2Ag + 4NH3 + H2O

Sono solubili in acqua quando hanno meno di cinque atomi di carbonio.

 

  • Test di Tollens: soluzione di nitrato d'argento AgNO3 0,1M + sodio idrossido NaOH 1M + ammonio idrossido (NH3 al 25%).

In una provetta introdurre 1 ml di NaOH 1M riscaldare a bagno maria e aggiungere 2 ml di AgNO3 0,1M. Si forma un precipitato bruno dovuto alla formazione di idrossido di argento AgOH insolubile:

AgNO3 + NaOH —-> AgOH + NaNO3

L'idrossido di argento diviene solubile aggiungendo a gocce l'NH3 senza eccesso.

La soluzione che si ottiene é il reattivo di Tollens un debole ossidante:

AgOH + 2NH3 ——> [Ag(NH3)2]+ + OH-

Aggiungere ad alcune gocce di campione circa 1 ml di reattivo. Agitare e riscaldare delicatamente. In presenza di aldeide, questa si ossida ad acido e riduce l'[Ag(NH3)2]+ ad argento metallico che si deposita sulle pareti della provetta formando il caratteristico specchio argentato:

R-CHO + 2[Ag(NH3)2]+ + 2OH- —--> R-COOH + 2Ag + 4NH3 + H2O

Questo test risulta falso-positivo con l'acido formico, gli esteri dell'acido formico e la formammide.

 

  • Test di Fehling: soluzione A: 3,5 g di solfato di rame CuSO4.5H2O + 2 gocce di acido solforico conc. in 50 ml di soluzione acquosa;

soluzione B: 17,3 g di tartrato di sodio COONa (CHOH)2COONa + 7 g di sodio idrossido in 50 ml di soluzione acquosa.

In una provetta contenente una piccola quantità di campione aggiungere 1 ml di soluzione A e 1 ml di soluzione B. Agitare e scaldare lentamente per alcuni minuti. In presenza di aldeidi si formerà un precipitato di colore rosso.

R-CHO + Cu++ + OH- ——> R-COOH + Cu2O + H2O

 

  • Test di Schiff: soluzione composta da sodio bisolfito NaHSO3 e' cloridrato di para-rosanilina [(C6H4NH2)2 C C6H3(CH3)NH2]+Cl-. In una provetta introdurre 1 ml di campione e 1 ml di reattivo di Schiff. La soluzione si deve colorare entro 10 minuti di viola porpora.

Reagente: in beacher da 250 ml si aggiungono 4 ml di soluzione satura di NaHSO3, preparata di fresc, a 100 ml di una soluzione 0,1% di cloridrato di p-rosanilina.

 

  • Saggio di Jones (potente ossidante, prelevare sotto cappa con contagocce pulito e asciutto, cautela)

Si opera come per gli alcoli.

3 R-CHO +  Cr2O7-- + 8 H+  ®   2 Cr3+   + 3 R-COOH  + 4 H2O

 

  • Saggio con la 2,4-dinitrofenilidrazina

Su una piastra di porcellana bianca si versano 8 gocce della soluzione di 2,4-dinitrofenilidrazina

e 1 goccia di campione. Se solido. Si sciolgono prima 10 mg di sostanza in 10 gocce di etanolo e se ne preleva 1 goccia per la prova. La formazione di un precipitato giallo-arancione conferma la presenza di aldeidi o chetoni.

 

 

Reagente: Sciogliere 1 g di 2,4-dinitrofenilidrazina in 5 ml di H2SO4 conc. (con cautela). Versare, lentamente e agitando, la soluzione in beacher da 100 ml contenente 10 ml di H2O e 35 ml di etanolo al 95%.

 

  • Chetoni R-CO-R: derivano dall'ossidazione di alcoli secondari:

                                         CH3                                            CH3

CH-OH + 1/2 O2        ——>       C=O + H2O

                                          CH3                                            CH3

Per la presenza del doppio legame danno reazioni di addizione (es. cianidrine):

R-CO + NaCN + H+ ——> R-C-CN + Na+

                                                                                      OH

Solubili in acqua quando hanno meno di cinque atomi di carbonio.

 

  • Test dello iodoformio (Lugol): per tutti i chetoni non ciclici con meno di cinque atomi di carbonio. In questo test il reagente attivo é l'Ipoiodito di Sodio NaIO, che si forma nelle reazioni di equilibrio tra Iodio e NaOH:

I2 + 2NaOH <——> NaIO + NaI

In una provetta contenente 2-3 gocce di campione e 1 ml di NaOH 1M, aggiungere a gocce una soluzione di iodio in ioduro di Potassio KI, mescolando. Se il colore marrone dello iodio schiarisce fino a scomparire, significa che il composto è riducente e quindi non un chetone. Se in seguito si forma un precipitato giallino colloidale, si tratta di iodioformio (CH3I) :

R-CO-CH3 + 2NaOI ——> R-CO-ONa + CH3I + 2NaOH

Questo test risulta falso-positivo con l'etanolo, 2-propanolo e 2-butanolo.

 

  • Test dell’Acetone CH3-CO-CH3 nelle urine: a 2 ml di campione aggiungere un cristallo di sodio nitroprussiato Na2[Fe(CN)5NO] e a goccia a goccia una soluzione di sodio idrossido NaOH 1M. In presenza di acetone si formerà un complesso di colore rosso.

 

  1. Acidi carbossilici R-COOH: sono il risultato dell'ossidazione delle aldeidi:

CH3-CHO + 1/2O——>  CH3-COOH

Sono acidi molto deboli, quelli aromatici leggermente più forti. In presenza di basi inorganiche formano sali organici:

R-COOH + NaOH —-> R-COONa + H2O

In presenza di alcoli formano gli esteri:

R-OH + R-COOH —-> R-COO-R + H2O

Solubili in acqua quando hanno meno di cinque atomi di carbonio.

 

  • Test alla Cartina al Tornasole: la cartina diventa rossa in presenza di acidi organici.

                                                                          (gli insolubili si sciolgono in alcol a 95° + 1gc di acqua)

  • Reazione con Carbonati o Bicarbonati: in una provetta contenente 1-2 ml di campione viene aggiunta una punta di spatola di carbonato di sodio o bicarbonato di sodio. La presenza di un acido organico sviluppa anidride carbonica gassosa:

R-COOH + HCO3- ——> RCOO- + CO2 + H2O

 

  • Saggio con iodato-ioduro

A 10 mg di campione (o 1 goccia) si aggiungono, in provetta, 2 gocce di di KI al 2% e 2 gocce di KIO3 al 4%. Tappando la provetta si scalda a bagno maria, si raffredda e si aggiungono alcune gocce di salda d'amido. Si forma una colorazione blu-nera che indica la presenza dell'acido.

5 I- +  IO3- + 6 H+  ®   3 H2O + 3 I2

  • Calcolo del Peso Molecolare:  si può risalire alla formula dell'acido monocarbossilico, titolando una esatta quantità di campione con una base a concentrazione standard, in presenza di indicatore come la fenolftaleina. Il Peso Molecolare si calcola con la seguente formula:

PM = g  . 1000

           V

g = grammi di campione utilizzato

V = volume di base consumato per la titolazione

M = molarità della base

 

  1.  Eteri R-O-R: si ottengono dalla reazione di un alcossido con un alogenuro alchilico:

R-O-Na + R-Cl ——> R-O-R + NaCl

Sono insolubili o poco solubili in acqua, hanno punto di ebollizione molto basso e sono altamente infiammabili. Poiché sono chimicamente poco reattivi, non esistono semplici test qualitativi di riconoscimento.

  1.  Esteri R-COO-R: sono composti organici analoghi ai sali inorganici. Si ottengono dalla reazione di un acido organico o inorganico con un alcol:

R-OH + HNO3 ——> R-NO3 + H2O

R-OH + R-COOH ——> R-COO-R + H2O

Quando un estere viene idrolizzato in presenza di una base forte avviene una reazione di saponificazione:

R-COO-R + NaOH + H2O ——> R-COO-Na + R-OH

La loro solubilità é variabile in funzione al loro peso molecolare, generalmente decresce con l'aumentare del peso molecolare. Non esistono test qualitativi di riconoscimento. Si possono distinguere gli esteri dagli eteri misurando il punto di ebollizione e la densità.

  • Saggio con Idrossammato ferrico basico: gli esteri reagiscono con il cloridrato dell'idrossilammina NH2-OH-C1 in presenza di una base formando l'acido idrossammico   -NH-OH:

R-COO-R + NH2-OH-Cl + NaOH ——> R-CO-NHONa

R-CO-NHONa + HCl ——> R-CO-NH-OH

R-CO-NH-OH + FeCl3 ——> (R-CONHO)3Fe

L'acido idrossammico complessa il ferro trivalente formando l'idrossammato ferrico, di colore rosso porpora.

Versare una piccola quantità di campione in una provetta, aggiungere 0,5 ml cloridrato dell'idrossilammina 1 M NH2-OH-Cl in etanolo e 4 gocce di NaOH 20%.

Riscaldare a bagnomaria per 3 minuti. Raffreddare e acidificare con HCl 1 M verificando con la cartina. Versare goccia a goccia la soluzione di cloruro ferrico al 5% FeCl3 fino alla comparsa della colorazione rossa indicante la presenza di un estere.

 

  1.  Ammine R-NH2: si ottengono in vari modi, per esempio partendo da un'ammide per riduzione con Idruro di litio alluminio:

LiAlH4

R-CONH2   ——>   R-CH2-NH2

Possiedono un netto carattere basico, più forte dell'ammoniaca. Quelle con pochi atomi di carbonio sono solubili in acqua e nella maggior parte dei solventi organici.

Le ammine hanno odori poco gradevoli di tipo ammoniacale o di pesce non fresco. Le ammine solubili in acqua si riconoscono perché, saggiate con cartina indicatrice, danno reazione basica. Le ammine insolubili si sciolgono (ad eccezione delle diaril e triarilammine) in HCl al 5% e precipitano per successiva basificazione con NaOH. Anche il saggio di Lassaigne, positivo per 1 azoto, può orientarci verso la conferma delle ammine. Più difficile appare la distinzione fra ammine primarie, secondarie e terziarie alifatiche e aromatiche. 

 

    • Saggio di Rimini (ammine alifatiche).

Le ammine alifatiche primarie e secondarie si riconoscono con questa prova. In provetta si versano in successione: 0,5 ml di Na2Fe(CN)5NO • H2O nitro-prussiato di sodio (0,13 M in etanolo acquoso al 50%), [0,96g/25ml di etanolo] 0,5 ml di acqua 2  gocce d'acetone e una goccia d'ammina (o 30 mg di solido). Le ammine alifatiche primarie e secondarie generano un'intensa colorazione rossa.

Saggio di Rimini (ammine aromatiche). In provetta si versano uno dopo l'altro 0,5 ml di nitroprussiato di sodio 0,15 M in tetraidrofurano-etanolo-acqua.

 

 

  • Ammidi R-CONH2: si ottengono partendo da un cloruro acilico con ammoniaca:

R-CO-Cl + NH3 ——> R-CONH2 + HCl

Possiedono un debole carattere acido. Solubili in acqua quando hanno meno di cinque atomi di carbonio.                                                                

                                                                                                                                                                                                                    

  • Idrolisi alcalina con una base forte: una provetta contenente 2 ml di campione e altrettanto volume di NaOH o KOH 1M portata all'ebollizione, libera ammoniaca.          

Si può verificare dall'odore o con una cartina ai tornasole inumidita e posta sopra la provetta senza toccarla. I vapori di ammoniaca la faranno colorare di blu.

R-CONH2 + NaOH ——> R-COONa + NH3

 

  1.  Amminoacidi: si ottengono partendo da un acido organico, sostituendo un idrogeno non carbossilico con un radicale –NH2:

CH2-NH2

                               COOH                (glicocolla)

Hanno caratteristiche miste avendo sia il gruppo acido che quello amminico. Gli amminoacidi unendosi in lunghe carene formano le proteine. Il punto di fusione e difficilmente determinabile in quanto il riscaldamento provoca una degradazione.

Per la loro identificazione si procede mediante saggi relativi alle ammine.

 

  • Saggio alla Ninidrina: si utilizza una soluzione di ninidrina (C9H6O4 ) allo 0,5% in butanolo C4H9OH, la quale in presenza di amminoacidi colora la soluzione di viola:

Procedimento

Introdurre in una provetta 0,5 ml di campione, 1 ml di ninidrina. Scaldare per 10’ a bagno maria. Se il saggio è positivo la soluzione si colora in violetto.

 

  • Zuccheri riducenti: sono monosaccaridi non scindibili in zuccheri più semplici, capaci di ridurre ridurre i reattivi di Tollens [Ag(NH3)2]+, di Fehling (Cu++) e Benedict (Cu++) . Questi reattivi operando in ambiente basico reagiscono sia con gli aldosi (es. glucosio) che con i chetosi (es. fruttosio).

 

  • Test di Fehling: soluzione A: 3,5 g di solfato di rame CuSO4-5H2O + 2 gocce di acido solforico conc. in 50 ml di soluzione acquosa; soluzione B: 17,3 g di tartrato di sodio COONa (CHOH)2COONa + 7 g di sodio idrossido in 50 ml di soluzione acquosa.

In una provetta contenente una piccola quantità di campione sciolto in 2-3 ml di acqua, aggiungere 1 ml di soluzione A e 1 ml di soluzione B. Agitare e scaldare lentamente fino all'ebollizione. Lasciare riposare per alcuni minuti. In  presenza di zuccheri riducenti si formerà un precipitato di colore rosso.

—CHO + Cu++ + OH- ——> —COO  + Cu2O + H2O

  • Test di Benedict: soluzione A (solfato di rame + acido solforico) + soluzione B (soluzione complessante di acido citrico C6H8O7 con E.D.T.A. C10H14N2O8Na2) . Si procede come per il test di Fehling.

 

    • Amido (C6H10O5)n: questo metodo consente la ricerca dell'amido mediante la sua    trasformazione dopo attacco con acido cloridrico in zuccheri riducenti.

Ad una piccola quantità di campione disciolto in 10 ml di acqua, aggiungere 2 ml di acido cloridrico 1 N, agitare e attendere qualche minuto; neutralizzare con 2 ml di sodio idrossido 1 N. Aggiungere 2 ml di soluzione di Fehling A e 2 ml di soluzione di Fehling B. Scaldare lentamente fino all'ebollizione. In presenza di zuccheri riducenti la soluzione risulterà torbida e si formerà un anello di colore rosso.

IDENTIFICAZIOME SPETTROFOTOMETRICA FT-IR

Lo strumento ha la possibilità di operare sia in modo diretto che con uno specifico software in grado di elaborare in seguito i risultati.

    • Preparazione di un campione solido in polvere o in cristalli: prelevare una punta di spatola di campione e trasferirlo in un mortaio.

Aggiungere una quantità di Potassio Bromuro anidro in rapporto 1:100 (1 di campione e 100 di KBr). Macinare finemente il tutto e trasferirlo nell'apposito contenitore.

Se si deve preparare la pastiglia utilizzare la pressa con apposito adattatore collegata ad una pompa da vuoto per eliminare l'umidità.

    • Preparazione di un campione liquido: utilizzare una cella formata da due finestre (per liquidi apolari di NaCl o KBr) .

Preparare il supporto per contenere le due finestre. Posizionare la finestra priva di fori in basso nell'apposita sede, applicare io spessore e la seconda finestra, chiudere il supporto con le viti serrando con delicatezza a croce.

Prelevare con una siringa il campione e iniettarlo nella cella attraverso l'apposito foro fino a provocarne una leggera fuoriuscita. II liquido in eccesso asciugarlo con carta scottex. Chiudere i fori con gli appositi tappi. Verificare che all'interno della cella non siano presenti bolle d'aria.

Dopo la lettura rimuovere rapidamente il liquido dalle celle con carta scottex e strofinarle su di un panno di daino per la lucidatura (non utilizzare mai acqua o altro solvente).

    • Procedimento per l'analisi: si eseguono un uguale numero di scansioni della sorgente (background) e successivamente del campione.

Memorizzare lo spettro campione in una delle regioni (X-Y-Z).

Confrontarlo con uno spettro standard e procedere alla correlazione.

Se il risultato é superiore a 0,90 significa che il campione é simile allo standard; se é superiore a 0,95 si può affermare che il campione è corrispondente allo standard; se é inferiore a 0,90 il campione ha sostanziali differenze con lo standard. Per confermare il risultato eseguire la prova due volte.

Stampare sia lo spettro standard che il campione e la rispettiva correlazione.

 

 

 

Fonte: http://xoomer.virgilio.it/espraf/Organica/RICONOSCIMENTO%20DEI%20PRINCIPALI%20GRUPPI%20FUNZIONALI_05.doc

Sito web da visitare: http://xoomer.virgilio.it/espraf/Organica

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

Riconoscimento gruppi funzionali

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

Riconoscimento gruppi funzionali

 

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve

 

Argomenti

Termini d' uso, cookies e privacy

Contatti

Cerca nel sito

 

 

Riconoscimento gruppi funzionali