Dispensa storia architettura

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Dispensa storia architettura

 APPUNTI SUL      De re aedificatoria

  • Trattato che fonda l’urbanistica come scienza della città
  • Lo Stato che per Vitruvio si configura nell’impero di Augusto, per A. si configura nella città
  • Non più la città comunale, spazio chiuso e protetto, ma Città-Stato, luogo del potere della politica
  • La città di A. non è  Roma o Firenze, ma il risultato di una lunga riflessione sul significato urbano di Roma e Firenze, come la più antica e la più moderna delle città italiane o gli estremi ricongiunti di un ciclo storico, che comprende l’ascesa, la decadenza, la rinascita
  • Ciò che A. vuole definire e spiegare è la forma dello spazio urbano in rapporto alla forma dello spazio naturale
  • Per A. l’edificio è il personaggio del dramma che rende significante lo spazio con la propria presenza e il proprio gesto
  • La regio albertiana è l’ambiente, il “territorio” dell’urbanistica, la zona che interessa una comunità. L’area è la porzione della regio delimitata da opere murarie, la superficie propriamente urbana
  • La regio si definisce con i fattori naturali che la compongono: pianura, montagna, corsi d’acqua, condizioni climatiche. L’area si definisce in termini geometrici: linee e angoli. Nel costruire la ragione geometrica si sovrappone alla configurazione naturale del terreno
  • La regio albertiana è la zona in cui si dirama l’influenza politica cittadina, l’azione dello Stato. Le sue dimensioni sono date dalle funzioni dello sbocco a mare, delle comunicazioni terrestri e fluviali, dalle fonti di ricchezza
  • La geometria della città è radicata alla morfologia naturale e nelle fondamentali necessità della convivenza sociale
  • Non si giunge all’idea di città partendo dall’idea di spazio; all’opposto senza l’idea di città non può esservi un’idea dello spazio
  • L’urbanistica di A. è scienza umanistica
  • L’opera di A. è l’intenzione di mettere un punto e originare il Nuovo
  • La differenza con Brunelleschi sta nell’atteggiamento di fronte alla tradizione classica e al problema della tecnica
  • La cultura tecnica per Brunelleschi è parte integrante del suo pensiero e ha peso determinante sul piano creativo
  • A. è l’esponente di una cultura in bilico tra esperienza cittadina e mito cortigiano della renovatio, cultura nutrita di ipotesi universalistiche, aspirante a una visione riassuntiva delle esperienze particolari
  • A. mira non solo e non tanto a una restaurazione del classicismo, quanto al «superamento degli Antichi», ottenibile attraverso la reintegrazione della loro eredità e il suo razionale sviluppo
  • In A. è l’oscillazione tra accettazione critica e accettazione passiva dell’antico, ora indagato come storia, ora inteso come principio di autorità
  • Pure ammettendo che l’eredità classica abbia il prestigio di una seconda natura, A. rivendica il diritto di rivolgersi a essa (eredità classica) con atteggiamento scientifico, ricostruendone il percorso storico

 

LIBRO PRIMO Il disegno

  • Disegno come processo mentale, autonomo dal condizionamento dei materiali che verranno impiegati, nel solco della polemica tra le arti liberali e quelle meccaniche.
  • Le sei parti di cui si compone la res aedificatoria, in contrapposizione alle sei categorie astratte di Vitruvio (ordinamento, disposizione, euritmia, simmetria, convenienza, distribuzione), sono ambiente (il luogo nel contesto) area (lotto) suddivisione (distribuzione tipologica) muro (murature strutturali o divisorie) copertura (solai) apertura (finestre e porte); vengono accettati i tre principi vitruviani di solidità utilità bellezza;. importanza della scelta dell’ambiente quindi del clima che lo alimenta. Umidità sole e venti.
  • Scelta del sito di una città con ambiente temperato, ricca di acque salubri. Bisogna evitare il fondo di una valle.
  • Gli indizi di un ambiente sono nella fauna che la abita e nella stessa vegetazione.
  • Altre spie indiziarie dell’ambiente sono il cielo e il volo degli uccelli.
  • La scelta dell’area include la sua perimetrazione, dunque è necessario conoscere gli strumenti per tale attività. Geometria piana: linee rette, angoli, linee curve, cerchio. Archi: intero ribassato, acuto.
  • Area poligonale o circolare. Area in pianura: necessità di uno zoccolo. Sondaggi per accertare la solidità del terreno. Sistemazione dell’area sopra un rilievo e accorgimenti per garantirne la stabilità; orizzontalità delle aree coperte.
  • Suddivisione dell’edificio; armonia tra le parti e loro proporzione. Seguire l’insegnamento degli esperti ma per approntare soluzioni nuove.
  • Il muro e la sua forma. Una fila di colonne non è altro che un muro attraversato da molte aperture. Il muro è come le colonne. Errori di costruzione in San Pietro.
  • Funzioni della copertura e sua primaria importanza; “a cielo aperto” per scaricare le acque piovane, a cielo chiuso per ripiani intermedi. Soffitti e pavimenti. Tetti a una o più falde.
  • Aperture di due tipi: finestre per illuminare e ventilare; porte, scale e intercolumni per fare entrare o uscire persone e cose. Finestre per la salubrità: loro esposizione ai venti e al sole. Porte: loro forma e disposizione. Nicchie per ospitare statue e dipinti. Spazi tra gli intercolumni. Solidità dell’arco intero.
  • Tra le aperture le scale richiedono un sapere avveduto. Con gradini e senza. Pianerottoli e altezza dei gradini. Camini e condotti per le acque. I pozzi.

 

 

LIBRO SECONDO I materiali

  • Ponderazone prima di affrontare le spese per la costruzione. È inevitabile il giudizio estetico in architettura, dunque da ogni costruzione ritorna un credito o un discredito per il progettista e il costruttore. L’importanza di unire ai disegni e agli schizzi anche i plastici in scala onde studiare tutte le varianti possibili. Differenze tra l’architetto e il pittore. Particolare attenzione alle coperture.
  • Rispetto e attenta valutazione della Natura. Considerare non solo cosa sia possibile ma anche cosa convenga. Modestia. Mirare la durata delle opere. Tenere presente tre requisiti: cosa intendi fare, in quale luogo la farai, chi sei tu che la fai.
  • Necessità di sottoporre il progetto al giudizio degli esperti. Il concetto della perfezione: né aggiungere, né sottrarre. La sollecitudine nel concludere l’opera.
  • Calce, sabbia, pietra, legname. Ma anche ferro, rame, piombo, vetro. Teofrasto, Aristotele, Catone, Varrone, Plinio, Vitruvio, Vegezio. Il taglio degli alberi: i varii pareri.
  • La stagionatura dei legnami. Espedienti per migliorare la qualità.
  • Principali legni da costruzione: cerro, quercia, rovere, eschio, pioppo, tiglio, salice, ontano, frassino, pino, cipresso, olivo selvatico e domestico, castagno, larice, bosso cedro, ebano vite. Chi mal tollera l’acqua e chi la sopporta. La durezza. La tolleranza ai pesi. Il larice è il legno che ha quasi tutte le caratteristiche. Non bisogna unire tra loro legni con caratteristiche dissimili.
  • Conclusioni sul legno: tutti gli alberi cresciuti ai temporali e agli maccidenti naturali sono i più resistenti. Le parti peggiori del legno sono quelle più esterne, le ultime nate.
  • Pietre da costruzione. Estrazione e conservazione della pietra. Proprietà delle diverse specie di pietre.
  • Pietre particolari, resistenza al fuoco della pietra tra Roma e Palestrina.
  • I mattoni, origine e vantaggi. L’impiego dell’argilla. Mattoni invetriati. Misure dei mattoni: tre tipi presso gli antichi cm 44,4x29,6; 59,2x59,2; 19,7x19,7. Mai far cuocere i mattoni se non dopo l’essiccazione
  • Calce. Pietre adatte a produrre la calce, cottura circa sessanta ore. Il gesso: cottura circa venti ore. Processi inversi di umidificazione dopo la cottura. Calce in umido a lungo; gesso impiego immediato se bagnato.
  • Sabbia di cava, di fiume, di mare: loro differenze. Adattarsi alla situazione locale.
  • Importanza del periodo scelto per costruire (Frontino: da aprile a novembre) e tempi di esecuzione. Tracciatura del perimetro edilizio. Cerimonie propiziatorie dell’antichità.  

 

 

LIBRO TERZO Esecuzione dell’opera

  • Necessità di costruire un organismo unitario, benché composto di legni, malte, pietre ecc. Concetto di fondamenta, come altro dalla costruzione vera e propria. Scelta del luogo attraverso indizi naturali. La tracciatura delle fondazioni, che si fa con una squadra molto grande, non richiede che venga abbattuto tutto ciò che ricade all’interno: “è preferibile lasciare intatte le vecchie costruzioni fin tanto che le nuove possano essere innalzate senza demolirle”.
  • La fondazione deve essere più larga del muro che le starà sopra. Accorgimenti nel disegnare le fondazioni ma necessità di conoscere la matematica. I due assi fondamentali su cui costruire tutta la parte restante: la linea di prospetto e la perpendicolare nel punto mediano. Quando il terreno non è piano: gnomone e linee parallele. Cautele nello scavo: presenza di acqua e strati di varia natura. Chiedere agli abitanti del luogo e agli architetti viciniori.
  • Precauzioni nello scavo e adeguamento alla natura dei luoghi: scavare preventivamente pozzi. Nei luoghi paludosi configgere pali. A volte è utile fare tante piccole fosse, in luogo di una, come tanti pilastri sotterranei.
  • Diverse qualità delle pietre, che devono comunque essere sempre umide. La calce e l’impasto con la sabbia ai fini della costruzione.
  • La costruzione dei muretti, che sono la parte superiore delle fondazioni fino al livello del terreno. Diverse tecniche del passato: pietre lunghissime o pietre durissime grandi un palmo o pietre squadrate fissate con calce o ancora pietre sferiche e argilla.
  • La costruzione dei muri. Quando la sezione è notevole bisogna lasciare spiragli da cui liberare i vapori che sgorgano dalla terra. I tre livelli del muro: lo zoccolo, la parte mediana detta legamento, la parte alta detta cornice. L’ossatura del muro: cantonali, pilastri e colonne che reggono gli archi e le travi. I tamponamenti sono i pannelli di riempimento (eredità gotica). Tipi di muratura: ordinario, reticolato, incerto. L’ordinario è il più sicuro, realizzato con pietre squadrate e si utilizza nello zoccolo.
  • Attenzioni alle pietre, alle sue sorprese interne, alle venature che si fendono per cui è necessario esporre alle intemperie le parti più sane (la venatura in posizione orizzontale). Particolare attenzione agli angoli dell’edificio, che gli antichi costruivano con sezioni maggiori. Ulteriore attenzione alle ossature e agli stipiti delle aperture. Attenzione alle ammorsature tra ossatura e pannelli murari.
  • Gli involucri del muro (della muratura a sacco). Quello esterno deve essere costruito con pietra dura. L’esposizione più soggetta a usura è quella volta a sud. Costruire muri con filari costanti per l’intera costruzione, alternando le altezze. Se si avvia l’intonaco a muratura fresca, il risultato sarà ottimo. Riempimentro tra gli involucri. Ammorsature anche tra gli involucri e tra le ossature. Evitare materiali troppo differenti e soprattutto annullare i vacui.
  • Diversi generi di legamenti di pietre lunghe e larghe per consolidare a giro le pareti alle ossature. I legamenti di cornice sporgono in fuori e devono essere di pietra molto dura fissata con ottima calce. Problemi derivanti dal marmo che si macchia con la calce.
  • Le qualità della calce e l’impiego nelle parti della costruzione con diversi tipi di pietra. Le fasi e i tempi nell’esecuzione della muratura; utilità delle soste per attendere che il materiale si rapprenda. Utilità degli archi per irrobustire la muratura laddove si pensa che si aprirà successivamente un foro. Difficile che nell’unione di un nuovo muro a uno vecchio non si producano delle crepe.
  • Pietre che si fissano con il fango, altre che si fissano a secco. Il mattone crudo essiccato è indubbiamente il prodotto migliore. Quando si costruisce con pietre squadrate è bene usare grappe e caviglie di ferro, meglio di rame, piombo o di legno: le prime per riunire orizzontalmente, le seconde verticalmente. Devono essere collocate in maniera che l’acqua non le raggiunga. Nelle costruzioni più povere si costruiscono muri con graticci e stuoie di canne.
  • Le coperture, come i muri, sono composte da ossature, riempimenti e involucri. Le travi lignee orizzontali da muro a muro costituiscono l’ossatura; su di esse verranno poste altre travi trasversali, quindi travicelli correnti e tavolame che hanno il ruolo di tamponamento. Pavimento o tegole hanno il ruolo dell’involucro esterno. Per innestare le travi al muro non è opportuno lasciare fori ma prevedere mensole di pietra. Se vi è qualche guasto nella trave, questo va rivolto verso l’alto. Il legno non deve mai stare a contatto della calce. L’utilizzo dei chiodi per fissare il tavolato, di rame all’esterno, di ferro all’interno. Si utilizzano anche travi di pietra seguendo gli stessi accorgimenti del legno.
  • Coperture curvilinee. Una volta è costituita da una successione di archi. Storia dell’arco dalle due falde al “p” greco ai conci. L’arco a tutto sesto il più solido. Costruire l’arco con pietre dure di grandi dimensioni. Quando più archi traggono origine da un solo capitello il concio da cui origina la curva deve essere unico. Gli incastri della terza pietra. Le linee di unione dei conci rivolte verso il centro dell’arco.
  • Le volte: a botte (piante quadrangolari), a crociera (su piante quadrate), sferica (su muri a pianta circolare). Tecnica costruttiva della volta come quella dei muri. L’ossatura in pietra o mattoni curando che le linee di giuntura siano rivolte verso il centro dell’arco. Talvolta è necessario costruire delle armature lignee nell’intradosso. Nel caso della sferica (la cupola) si può fare a meno dell’armatura perché si possono costruire gli anelli concentrici l’uno sull’altro. La crociera composta si potrà innalzare senza armatura, purché all’interno del suo spessore si inserisca una volta sferica. Volte a crociera e a botte esiggono l’armatura e che si continui l’opera del muro nelle reni degli archi. Esecuzione rapida. Disarmare lentamente.
  • Il tetto come difesa dalle intemperie. La tegola di terracotta è la migliore. Tegole piane e curve. Tetti di canne e bitume con pietre cotte cementate col gesso e tegole di piombo.
  • Pavimenti a cielo aperto. La pendenza per il deflusso delle acque. Strati di isolamento tra le travi lignee e il pavimento esterno (pomice, carbone ecc). Fattori climatici che agiscono sulla tenuta del pavimento. Alle varie fasi di costruzione di un edificio sono adatte diverse stagioni e condizioni atmosferiche.

 

 

LIBRO QUARTO Fondazioni di città con infrastrutture viarie. Ponti. Fogne. Porti

  • La varietà degli edifici rispecchia la varietà umana. Nell’antichità venivano divise le classi sociali con differenti criteri. Gli Ateniesi posero al primo posto i colti e i saggi, al secondo i contadini, al terzo gli artigiani. Le cariche pubbliche devono essere assegnate a chi si distingue per doti intellettuali o per ricchezze, gli altri devono obbedire. La diversità degli edifici corrisponde alla triplice partizione: per la comunità, per i maggiorenti, per il popolo.
  • Dove fondare una città. Esempi dell’antichità. Autosufficienza e facilità nella difesa. In montagna, in pianura, sul litorale: vantaggi e svantaggi di ciascuna soluzione. Accorgimenti per la fondazione di una città costiera (Platone e Aristotele). Città edificate sulle alture: evitare la costruzione sotto una rupe o sopra un precipizio. Esempi di città di montagna con scopi militari. Città di pianura: attenzione ai fiumi e ai venti.
  • Piante di città. Sono utili le piante tentacolari come Perugia. Ampiezza interna di una città. Cerimonie antiche per segnare il perimetro della città. Opportunità di costruire le mura. Necessità di adattare le piante urbane alla natura dei luoghi. Tecnica costruittiva delle mura: disputa in corso sull’utilità del fossato.
  • Le mura della città: diverse tecniche ed esempi dell’antichità. Tecniche di consolidamento delle mura. Uso dei contrafforti e di materiali morbidi (pomice, argilla) per attutire i colpi nemici. Misure di rinforzo. Torri a pianta circolare fuori dalla cortina. Porte e posti di guardia.
  • Dalle porte per introdurre in città alle strade militari. Strade incassate nel terreno o collocate sopra argini. Le strade che entrano in città. Elogio delle strade in curva: elementi culturali  che richiamano la tecnica della prospettiva. Altre strade cittadine la cui tipologia può risultare utile alla difesa.
  • Il ponte cittadino: posizione più adatta alla collettività per costruirlo. Di pietra o di legno. Il ponte di legno fatto costruire da Cesare sul Reno. Ponte di pietra è formato da: spalle, piloni, arcate, pavimentazione. Numero dispari di arcate per lasciare la zona centrale libera all’azione delle acque. Punti del fiume più adatti. Costruzione dei piloni: modi di arginare il fiume. Unica base per tutti i piloni o basi separate. Forma di nave da dare alla base dei piloni: la poppa è più soggetta alle onde. Tecnica costruttiva dei piloni con grandi pietre in lunghezza e in altezza incastrate tra di esse. Le spalle del ponte, gli archi e le volte. Pavimentazione e inclinazione.
  • Le fogne. Fogne che scaricano nei fiumi, laghi o mare. Fogne che scaricano nelle viscere della terra. Fiumi, canali e mare si devono considerare come strade.
  • Il porto. Scelta dell’ubicazione del porto in base ai venti, alla profondità delle acque, alla natura del fondo e della costa. Parti del porto: l’imbocco, la banchina, l’arsenale. Torri di vedetta e fari. Strada di comunicazione tra città e porto. Grandi piazze nella città.

 

 

LIBRO QUINTO Opere di carattere particolare. Case private di re e tiranni, di magistrati, del clero. Il tempio, i monasteri, palestre, case di cura, accampamenti militari, navi, granai, carceri. Ville e case contadine

  • Dopo avere trattato le opere pubbliche, si passa a esporre degli edifici che sono destinati a particolari gruppi e innanzitutto a chi detiene il potere. Il tiranno deve prevedere una propria difesa anche contro i suoi concittadini. La strategia di dividere la città in parti per meglio controllare i facinorosi. Dividere la città con un muro in forma di cerchio in maniera che i più abbienti stiano all’esterno e dispongano di ampi spazi e i commercianti e gli artigiani con le officine, i mercati stiano al centro. Il muro sia attrezzato di torri da cui sorvegliare. La casa nasce dalla necessità.
  • Portico e vestibolo sono destianti a tutti, mentre atrio, cortile e sala sono ambienti frequentati soltanto da chi abita la casa. L’atrio e la sala dovranno essere fatti come in una città il foro e i grandi viali dunque in luogo visibile e facilmente raggiungibile. Bisogna che vi sia un solo ingresso  e che le finestre non siano soggette agli sguardi degli estranei. Gli Egizi costruiscono le case senza alcuna finestra all’esterno. È opportuna qualche entrata segreta nota solo al capofamiglia e rifugi segreti. Differenze tra case principesche e case dei cittadini comuni. Nelle residenze dei principi anche le stanze private devono suggerire la grandiosità. Sarà opportuno separare le stanze del marito da quelle della moglie da quelle della servitù con appartamenti autonomi. Quello del principe avrà in comune con quello della moglie la stanza più interna a entrambi.
  • Abitazioni principesche: portico, vestibolo, sale di riunioni. La basilica.  Espedienti per ricevere separatamente le persone. Differenze tra dimore di re e di tiranni. Al re è utile una casa nel centro della città. Al tiranno una rocca. Al re staranno intorno gli edifici per lo spettacolo e altro; la casa del tiranno sarà isolata.
  • Ubicazione della rocca e sua conformazione: non deve essere né dentro la città né fuori; mura e fossati. Mezzi di difesa. Torri e ponti.
  • Ancora sulla rocca: postazioni per difenderla. Il tetto e la pomice. L’autonomia in caso di assedio. Condotti sotterranei e passaggi segreti.
  • La vita pubblica si divide in sacra e profana, alla prima sovrintende il clero, alla seconda senatori e giudici e, in tempo di guerra, generali e ammiragli. A questi uomini servono case sia per le cariche, sia per la vita privata. A queste ultime bisogna dare ampi ingressi e locali per il ricevimento. Gli edifici riservati ai religiosi. Il tempio: ubicazione e caratteri generali. Un tempo si volgevano le tribune a oriente, oggi è indifferente.
  • Il monastero e le sue funzioni. La filosofia. Monasteri maschili e femminili. La clausura e la necessità del chiostro a servizio di tutto: dalla luce alla distribuzione dei servizi interni. Monasteri aperti al pubblico.
  • Antiche palestre per riunioni a scopo eruditivo. Edifici destinati all’assistenza. Case di cura.
  • La casa del Senato deve essere edificata nel centro cittadino. La corte di giustizia.
  • L’accampamento militare è come un embrione di città. Tipi di accampamento: temporamei, fissi, d’assedio. Fortificazione degli accampamenti. Accampamenti temporanei.
  • Accampamenti fissi: posizione, ampiezza, pianta. Fossati, terrapieni, torri, porte. Accampamenti d’assedio: mezzi d’assalto e di difesa. Tecnica delle fortificazioni d’assedio.
  • La flotta. Le navi: materiali di costruzione. Lago di Nemi: recupero di una nave affondata da 1300 anni. Opere di difesa e sbarramento dei porti.
  • Granai. Magazzini del sale. Il carcere.
  • Edifici privati. Case di campagna e di città, per ricchi e per poveri. Posizione della villa rispetto al clima, alla città, alle strade, al panorama.
  • Abitazioni dei contadini. La cucina. Strumenti per il lavoro nei campi. Animali e stalle.
  • Ovili, conigliere, pollai, colombai, voliere, vivai. Granaio e aia.
  • Ville signorili per l’estate e l’inverno. Vani aperti al pubblico. Divisione della villa: il cuore della casa (corte). Vestibolo, cappella. Tipologia complessa.
  • Casa di città per ricchi. Case per meno abbienti. Botteghe. Norme igieniche.

 

 

Fonte: http://ww2.unime.it/ingegneria/new/materiale/Storia%201%20Seconda%20dispensa.doc

Sito web da visitare: http://ww2.unime.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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