Rischio elevato domande e risposte

Rischio elevato domande e risposte

 

 

 

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Rischio elevato domande e risposte

        Risposta  

1

Il GPL è un gas avente densità rispetto all’aria inferiore a 0,8.

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I gas non possiedono forma e volume proprio ma assumono quelli del recipiente che li contiene.

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3

I gas in funzione delle modalità di stoccaggio possono essere classificati come segue: gas compressi, gas liquefatti, gas refrigerati, gas disciolti.

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Un gas più pesante dell'aria quando liberato dal proprio contenitore tende a stratificare ed a permanere nella parte bassa dell’ambiente ovvero a penetrare in cunicoli o aperture praticate a livello del piano di calpestio.

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Ai fini della loro pratica utilizzazione i gas sono sempre conservati in contenitori che ne impediscono la fuoriuscita, sino al momento della loro utilizzazione.

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A parità di volume del recipiente un gas liquefatto può essere conservato in quantità notevolmente superiore che se soltanto compresso.

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Il metano è un gas leggero, cioè avente densità rispetto all’aria inferiore a 0,8 e, quando liberato in ambiente chiuso, tende a stratificare verso l’alto.

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In funzione della loro densità rispetto all'aria i gas possono essere classificati come segue: gas leggero, gas pesante.

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Per bruciare in presenza d’innesco un liquido infiammabile deve trovarsi a una temperatura superiore alla sua temperatura di infiammabilità.

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Nei liquidi infiammabili la combustione avviene quando tra il pelo libero del liquido e l'atmosfera che lo sovrasta i vapori del liquido miscelati con l’ossigeno dell’aria si trovano in concentrazioni comprese nel campo d'infiammabilità.

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I liquidi di categoria A sono quelli che hanno una temperatura di infiammabilità inferiore a 21°C.

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In un liquido infiammabile tanto più è bassa la temperatura d’infiammabilità tanto prima si ha la possibilità che si formino vapori in quantità tale da essere incendiati.

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I liquidi infiammabili di categoria C sono quelli che hanno una temperatura d’infiammabilità compresa tra 21°C e 65°C.

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I liquidi infiammabili si dividono in tre categorie: A, B e C.

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La combustione delle sostanze solide è influenzata dalla pezzatura e forma del materiale.

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Il legno, materia solida combustibile per eccellenza, può bruciare con fiamma più o meno viva od addirittura senza fiamma o carbonizzare a seconda delle condizioni in cui avviene la combustione.

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I materiali combustibili solidi compatti se in pezzatura sufficientemente grande si accendono facilmente anche a temperature basse.

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Un elemento che influenza la combustione dei solidi è la quantità di umidità in essi contenuta.

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Il legno allo stato di segatura è estremamente pericoloso e, allorchè disperso in aria, può addirittura dar luogo ad esplosioni.

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Il processo di combustione delle sostanze solide porta alla formazione di braci che sono costituite dai prodotti della combustione dei residui carboniosi della combustione stessa.

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Tanto più un pezzo di legno è piccolo tanto più facilmente può essere portato alla temperatura di accensione con sorgenti di calore di piccola energia.

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Tra i parametri che influenzano la combustione delle sostanze solide detenute all'aperto c’è anche la condizione meteorologica atmosferica.

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Il fosgene (COCl2) è un gas tossico che si può sviluppare durante la combustione di materiali che contengono il cloro, come per esempio alcune materie plastiche.

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I principali effetti dell’incendio sull’uomo sono: insufficienza di ossigeno, azione tossica dei fumi, riduzione della visibilità, azione termica.

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L’ossido di carbonio (CO) sviluppato negli incendi risulta pericoloso perchè tossico del sangue .

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Il calore è dannoso per l’uomo potendo causare la disidratazione dei tessuti, difficoltà o blocco della respirazione e scottature.

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Le misure di prevenzione hanno come obiettivo la riduzione del rischio.

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Gli ambienti in cui sono previste lavorazioni con fiamme libere non occorre che siano accuratamente controllati.

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I condotti di aspirazione di cucine, forni, seghe, molatrici, devono essere tenuti puliti con frequenza adeguata per evitare l’accumulo di grassi o polveri.

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Le prese di corrente multiple devono essere sovraccaricate per evitare surriscaldamenti degli impianti.

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I portacenere devono essere svuotati in recipienti costituiti da materiali facilmente combustibili ed il loro contenuto deve essere accumulato con altri rifiuti.

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I rifiuti non devono essere depositati, neanche in via temporanea, lungo le vie di esodo o dove possono entrare in contatto con sorgenti d’ignizione.

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Il personale che manipola sostanze infiammabili o chimiche pericolose deve essere adeguatamente addestrato sulle circostanze che possono incrementare il rischio d’incendio.

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Le aree del luogo di lavoro che normalmente non sono frequentate da personale ed ogni area dove un incendio potrebbe svilupparsi senza preavviso, devono essere tenute libere da materiali combustibili non essenziali.

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I materiali combustibili possono essere depositati nelle vicinanze di luoghi dove si effettuano lavori di saldatura o di taglio alla fiamma.

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Realizzando gli impianti elettrici a regola d’arte si consegue lo scopo di ridurre le possibilità d’incendio.

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La messa a terra di impianti, serbatoi ed altre strutture impedisce che su tali apparecchiature possa verificarsi l’accumulo di cariche elettrostatiche prodottesi per motivi di svariata natura.

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La ventilazione naturale od artificiale di un ambiente dove possono accumularsi gas o vapori infiammabili facilita l'insorgere di un incendio.

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L’adozione di pavimenti ed attrezzi antiscintilla risulta indispensabile qualora negli ambienti di lavoro venga prevista la presenza di gas, polveri o vapori infiammabili.

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Al fine di prevenire un incendio gli impianti di distribuzione di sostanze infiammabili vengono dotati di dispositivi di sicurezza di vario genere.

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Le misure di prevenzione incendi sono finalizzate alla riduzione della probabilità di accadimento di un incendio.

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La temperatura d’infiammabilità è la temperatura minima alla quale i liquidi combustibili emettono vapori in quantità tali da incendiarsi in caso d’innesco.

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43

Durante il flash-over la temperatura dell'ambiente aumenta velocemente.

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44

Viene indicata come "fase di incendio generalizzato" quella situazione in cui il materiale partecipa nella sua totalità alla combustione.

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L’esplosione è il risultato di una rapida espansione di gas dovuta ad una reazione chimica di combustione.

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La temperatura di accensione o di autoaccensione è la temperatura alla quale la miscela combustibili-comburente inizia a bruciare spontaneamente in modo continuo senza ulteriore apporto di calore o di energia dall’esterno.

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Il limite inferiore di infiammabilità è la più bassa concentrazione in volume di vapore della miscela al di sotto della quale non si ha accensione in presenza d’innesco per carenza di combustibile.

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I limiti di infiammabilità individuano il campo di infiammabilità all’interno del quale si ha, in caso d’innesco, l’accensione e la propagazione della fiamma nella miscela.

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Nell’evoluzione dell’incendio si possono individuare quattro fasi caratteristiche: fase d’ignizione, fase di propagazione, incendio generalizzato, estinzione e raffreddamento.

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50

La fase di propagazione di un incendio è caratterizzata anche dalla riduzione della visibilità a causa dei fumi della combustione.

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51

Per ottenere lo spegnimento dell’incendio si deve ricorrere a uno o più dei seguenti sistemi: esaurimento del combustibile, soffocamento, raffreddamento.

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52

Per ciò che riguarda la sostanza comburente, un incendio, nella quasi totalità dei casi, viene alimentato dall’ossigeno naturalmente contenuto nell’aria.

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Si definisce come soffocamento, ai fini dello spegnimento dell’incendio, l’allontanamento o la separazione della sostanza combustibile dal focolaio d’incendio.

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Per lo spegnimento di un incendio normalmente si utilizza una combinazione delle operazioni di esaurimento del combustibile, di soffocamento e di raffreddamento.

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Si definisce come raffreddamento, ai fini dello spegnimento di un incendio, la sottrazione di calore fino ad ottenere una temperatura inferiore a quella necessaria al mantenimento della combustione.

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Le condizioni necessarie per avere una combustione sono: presenza del combustibile, presenza del comburente e presenza di una sorgente di calore.

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La combustione può avvenire anche senza sviluppo di fiamme superficiali.

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La separazione del comburente dal combustibile o la riduzione della concentrazione di comburente in aria viene definita come soffocamento ai fini dello spegnimento di un incendio.

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A seguito dell'incendio si sviluppano gas di combustione, fiamme, fumo e calore.

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L’ossido di carbonio (CO) è un gas tossico.

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I gas di combustione sono quei prodotti della combustione che rimangono allo stato gassoso anche quando raggiungono raffreddandosi la temperatura ambiente di riferimento di 15°C.

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La produzione dei gas di combustione dipende dal tipo di combustibile, dalla percentuale di ossigeno presente e dalla temperatura raggiunta nell’incendio.

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Il calore non è la causa principale della propagazione degli incendi.

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Le misure "di protezione" servono a ridurre le conseguenze dell’incendio.

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I presidi antincendio sono degli strumenti di protezione attiva.

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Le misure di protezione passiva vengono studiate in fase di progetto.

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La rete idrica antincendio è un impianto che rientra nelle misure di protezione attiva.

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68

La protezione passiva è l’insieme delle misure di protezione che non richiedono l’azione di un uomo o l’azionamento di un impianto.

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69

Le misure di protezione attiva sono quelle finalizzate alla precoce rilevazione dell’incendio, alla segnalazione e all’azione di spegnimento dello stesso.

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70

La protezione attiva è l’insieme delle misure che non richiedono l’azione di un uomo o l’azionamento di un impianto.

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Le misure di protezione passiva sono quelle che hanno come obiettivo la limitazione degli effetti dell’incendio .

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Maggiore è il carico d’incendio maggiori saranno le conseguenze dell'incendio.

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L’ordine e la pulizia riducono la probabilità dell’insorgenza dell’incendio.

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In caso d’incendio, se l’azienda è dotata di una squadra di pronto intervento interna non serve chiamare i VVF.

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Il rispetto di procedure operative dettagliate sull’ambiente di lavoro riduce il rischio di infortunio e migliora la gestione dell’emergenza.

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Gli interventi di manutenzione su impianti e macchine sono misure di prevenzione incendi.

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Le disposizioni sulla sicurezza sono facoltative.

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In caso d’incendio è utile evacuare immediatamente il fumo ed il calore dal locale.

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79

In caso d’incendio si può utilizzare qualsiasi tipo di estintore.

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80

Per ogni dispositivo di sicurezza la verifica della funzionalità deve essere effettuata ogni sei mesi.

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Sull’incendio di un serbatoio di benzina bisogna utilizzare la schiuma.

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82

Il centralino deve disporre di tutti i numeri telefonici d’emergenza unitamente ai recapiti dei dirigenti, capi squadra, lavoratori, etc.

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L’attività di informazione e formazione deve essere il più capillare possibile a tutti i livelli funzionali aziendali.

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La combustione è una reazione chimica che produce anche gas.

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Un incendio può essere spento per raffreddamento .

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L’incendio di classe B è un incendio di metalli combustibili.

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L’attrito è una sorgente di innesco.

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La temperatura di infiammabilità è il valore più elevato di temperatura che è possibile raggiungere in un liquido infiammabile.

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Il metano è un gas più pesante dell'aria..

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Il CO è un gas inodore e incolore.

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La CO2 è un gas tossico e non asfissiante.

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La realizzazione degli impianti elettrici a regola d’arte è una misura di prevenzione.

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L’informazione e la formazione dei lavoratori è una misura di prevenzione..

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94

Gli estintori e gli idranti sono misure di protezione attiva.

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L’illuminazione di sicurezza è una misura di protezione passiva.

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Bisogna sempre tentare lo spegnimento di un incendio con i mezzi portatili. .

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L’addestramento del personale è una componente importante della pianificazione di emergenza.

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98

Dopo l’utilizzo di un estintore a CO2 è necessario areare il locale.

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99

La squadra antincendio aziendale deve essere a conoscenza dei luoghi a rischio specifico presenti.

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100

I vapori di benzina sono definiti comburenti.

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101

Il soffocamento è la sottrazione di calore fino ad ottenere una temperatura inferiore a quella necessaria a mantenere la combustione.

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102

La schiuma non è una sostanza estinguente.

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La CO2 è un gas di combustione.

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Il fosgene è un gas a bassa tossicità.

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La verifica degli estintori viene fatta ogni 12 mesi.

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Gli estintori e gli idranti non sono misure di protezione attiva.

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107

La compartimentazione è una misura di protezione passiva.

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108

La dicitura REI 60 su di un elemento indica che quell’elemento conserva la stabilità, la tenuta e l’isolamento termico per almento 60 minuti.

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109

La reazione al fuoco di un matriale rappresenta il suo grado di partecipazione al fuoco.

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110

La CO2 che fuoriesce da un estintore può provocare ustioni da freddo.

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111

Uno degli obiettivi di un piano di emergenza è consentire l’evacuazione delle persone.

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112

Un buon piano di emergenza è l’insieme di poche, semplici ed essenziali azioni comportamentali.

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113

Per estinguere un incendio con un estintore è opportuno indirizzare il getto di estinguente alla sommità della fiamma .

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114

In un incendio di gas da una tubazione è opportuno intercettarne la perdita piuttosto che tentare lo spegnimento.

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Gli impianti idrici antincendio vanno tenuti privi d’acqua per evitare allagamenti o il congelamento dell’acqua.

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116

Le squadre antincendio aziendale possono non essere a conoscenza dei luoghi a rischio specifico presenti.

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Le schede di sicurezza delle sostanze pericolose presenti all’interno dell’azienda devono essere tenute a disposizione dei lavoratori.

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118

Sull’incendio di una pozza di benzina bisogna utilizzare l' acqua a getto pieno.

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I liquidi infiammabili sono classificati in base alla temperatura di infiammabilità nelle categorie A-B-C.

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Le conseguenze dell'incendio vengono ridotte attuando le misure di protezione.

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121

La verifica degli estintori deve essere fatta ogni 6 mesi.

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122

Gli idranti sono del tipo UNI 45 E UNI 70.

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123

Per un efficace intervento un idrante UNI 45 deve avere caratteristiche idrauliche pari almeno a: portata = 120 l/min e pressione = 2 bar al bocchello.

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124

Un materiale che appartiene alla classe 5 di reazione al fuoco è detto ignifugo.

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125

Un estintore di classe 21A 89BC non estingue un fuoco di materiale legnoso .

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126

La rete a naspi è una particolare rete idrica antincendio.

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127

Un impianto di spegnimento automatico ad acqua a secco è caratterizzato dal fatto che tutto l’impianto è permanentemente riempito di acqua.

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128

I segnali di salvataggio sono rappresentanti su cartelli aventi lo sfondo di colore verde e le figure di colore bianco.

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129

Per l’utilizzo di un idrante UNI 70 è sufficiente un solo operatore.

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Lo spegnimento di un incendio con due operatori deve essere effettuato posizionandosi in modo da formare un angolo di 180°.

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La compartimentazione di un edificio è la suddivisione del suo spazio interno in spazi più piccoli per mezzo di strutture resistenti al fuoco.

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La resistenza al fuoco può definirsi come l’attitudine di un elemento strutturale a conservare la stabilità, la tenuta e l’isolamento termico.

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133

Con il simbolo REI 45 si identifica un elemento costruttivo che deve conservare la stabilità, la tenuta e l’isolamento termico per una temperatura di 45°C.

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134

Nella sigla REI il simbolo E identifica la tenuta di un elemento costruttivo, che è l’attitudine dell’elemento a non lasciar passare nè produrre, se sottoposto all’azione del fuoco su un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto al fuoco.

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135

Per una completa ed efficace compartimentazione i muri tagliafuoco è bene che abbiano delle aperture prive di serramenti.

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Si possono trovare in commercio dei serramenti (porte) che hanno una resistenza al fuoco REI predeterminata.

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137

Il rischio è la probabilità che si verifichino eventi che producono danni.

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138

La sicurezza è l’attività finalizzata a rendere minimi i rischi.

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139

La sicurezza antincendio è orientata alla salvaguardia dell’incolumità delle persone ed alla tutela dei beni e dell’ambiente.

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140

L’attuazione di tutte le misure per ridurre il rischio mediante la riduzione della sola frequenza di accadimento viene comunemente chiamata  "prevenzione".

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141

Il rischio di ogni evento incidentale risulta definito da due fattori: frequenza di accadimento e la gravità delle conseguenze.

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142

Una possibile causa d’incendio è lasciare le apparecchiature elettriche sotto tensione anche quando non utilizzate.

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143

Si parla di autocombustione quando senza alcun apporto dall’esterno (innesco), una sostanza combustibile si accende a seguito di una reazione di ossidazione, inizialmente lenta, con successivo graduale aumento della temperatura.

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144

Le possibili modalità d'innesco possono essere suddivise in quattro categorie: accensione diretta, accensione indiretta, attrito, autocombustione.

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145

Si parla di attrito quando il calore è prodotto dallo sfregamento di due materiali.

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146

Si ha l’accensione diretta quando una fiamma, una scintilla o altro materiale incandescente entra in contatto con un materiale combustibile in presenza di ossigeno.

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147

Uno dei meccanismi di estinzione della polvere chimica è il soffocamento.

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L’uso delle schiume è controindicato sugli incendi di liquidi infiammabili.

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L’uso di impianti di estinzione ad idrocarburi alogenati è vietato nei locali contenenti apparecchiature elettriche.

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La schiuma è un agente estinguente che agisce per soffocamento e raffreddamento.

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I prodotti della decomposizione delle polveri separano il combustibile dal comburente, raffreddano il combustibile incendiato e inibiscono il processo della combustione.

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L’acqua quale agente estinguente è consigliato per incendi di apparecchiature elettriche.

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L’azione estinguente delle schiume avviene per separazione del combustibile dal comburente e quindi per soffocamento.

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154

L’utilizzo degli idrocarburi alogenati è stato recentemente limitato da disposizioni legislative emanate per la protezione della fascia di ozono stratosferico.

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Il pericolo è una fonte di possibile danno fisico alle persone.

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I fuochi di classe B sono quelli di materiali solidi.

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157

I fuochi di classe C sono quelli di gas infiammabili.

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158

La distinzione in classi di un incendio avviene tramite un numero: 1, 2, 3 e 4.

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Qualora si intenda evitare di danneggiare il materiale sul quale viene erogata la sostanza estinguente è da preferire l’uso di estintori a polvere rispetto a quello ad anidride carbonica

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160

Il principale vantaggio dell’uso di un getto d’acqua frazionato rispetto al getto pieno è la maggiore capacità di raffreddamento

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161

La lancia innestata sulla tubazione serve anche per indirizzare il getto dell’acqua

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Un impianto automatico di estinzione a secco ha le proprie tubazioni riempite di ghiaccio secco

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La lancia serve anche a trasformare l’energia di pressione posseduta dall’acqua in velocità.

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L’autorespiratore viene indossato prima di entrare nella zona a rischio.

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165

La resistenza al fuoco di un elemento strutturale in acciaio si può migliorare rivestendolo con intonaco di cemento-vermiculite.

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166

In caso di incendio in edifici civili o industriali è vietato usare i normali ascensori.

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167

La combustione avviene ogni qualvolta si ha contatto tra un combustibile e un comburente.

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168

La bassa temperatura di infiammabilità aumenta la pericolosità di un liquido infiammabile.

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169

La temperatura di infiammabilità è la massima temperatura che si può raggiungere durante la combustione.

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170

La resistenza al fuoco di una struttura si esprime in minuti.

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171

Le strutture che presentano la migliore resistenza al fuoco sono quelle realizzate in acciaio.

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172

Fra i principali provvedimenti di prevenzione incendi vi è quello di evitare l’uso di fiamme libere.

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173

Il controllo dei rivelatori di fumo deve essere annotato su apposito registro.

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174

In assenza del comburente è possibile che avvenga una combustione.

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1

175

La classe d’incendio del tipo A corrisponde al combustibile solido.

V

F

V

1

176

I getti d’acqua sono efficaci quando non sono diretti contro le fiamme ma contro le sostanze combustibili da cui le fiamme si sprigionano.

V

F

V

4

177

Gli idrocarburi alogenati sono estinguenti che agiscono principalmente per inibizione della combustione.

V

F

V

1

178

I combustibili possono presentarsi sia allo stato solido che liquido che gassoso.

V

F

V

1

179

La prevenzione incendi comprende misure tendenti a ridurre la probabilità dell’insorgere di un incendio e misure tendenti a limitarne le conseguenze.

V

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V

1

180

Una miscela combustibile-comburente, allo stato gassoso, è sempre infiammabile, indipendentemente dalla percentuale di combustibile presente nella miscela stessa.

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F

1

181

L’uso della schiuma è controindicato negli incendi di classe C D.

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V

1

182

Il raffreddamento rappresenta l’unica azione estinguente possibile in caso di incendio.

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F

1

183

In caso di incendio in edifici civili o industriali è fatto divieto assoluto di usare le scale esterne.

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F

3

184

L’estintore è un mezzo di primo intervento adatto allo spegnimento dei principi d’incendio.

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V

2

185

L’agente estinguente contenuto in un estintore fuoriesce per l'azione della pressione interna o di un propellente.

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V

2

186

Un estintore portatile può pesare Kg 30 .

V

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F

2

187

Esistono estintori a polvere, ad acqua, ad anidride carbonica, ad idrocarburi alogenati.

V

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V

2

188

Sugli estintori è installata una valvola di sicurezza.

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F

V

2

189

Sull’etichettatura dell’estintore è indicato il tipo di focolare per il quale può essere utilizzato.

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V

2

190

Gli estintori possono essere installati a 2 m di altezza dal pavimento.

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F

2

191

È corretto aprire l’acqua prima che sia stata srotolata la manichetta.

V

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F

4

192

Sono misure di protezione passiva le luci di emergenza, gli idranti, e gli evacuatori di fumo.

V

F

F

2

193

Sono misure di protezione attiva quelle che hanno bisogno per attivarsi di energia e/o dell’intervento dell’uomo.

V

F

V

2

194

Una combustione di vapori infiammabili può propagarsi a velocità elevata causando una esplosione.

V

F

V

1

195

Perché si verifichi una combustione è necessaria la presenza di un combustile, di ossigeno (aria) e di una sorgente di ignizione.

V

F

V

1

196

La CO2 estingue per soffocamento e raffreddamento.

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V

1


197

Per realizzare una compartimentazione si possono usare elementi resistenti al fuoco.

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V

2

198

Un impianto automatico di estinzione incendi ad acqua frazionata è un valido impianto di protezione nel caso di incendi di classe A.

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V

2

199

I fuochi di gas sono di classe G e si estinguono con schiuma.

V

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F

1

200

Il calore si trasmette per conduzione, convezione e irraggiamento.

V

F

V

1

201

Gli ugelli degli impianti a pioggia (sprinkler) si rompono e lasciano uscire l’acqua quando viene raggiunta una certa temperatura.

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V

2

202

Gli idrocarburi alogenati se riscaldati possono sviluppare sostanze tossiche.

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V

1

203

In assenza del comburente è possibile che avvenga una combustione.

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F

1

204

Il controllo degli evacuatori di fumo e calore deve essere annotato su un apposito registro.

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F

V

2

205

Negli estintori il gas inerte propellente può essere l’ossigeno.

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F

F

2

206

I sistemi di protezione contro l’incendio possono essere attivi o passivi.

V

F

V

2

207

Al di sopra del limite superiore di infiammabilità la combustione è possibile.

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F

1

208

Un estintore ad anidride carbonica è efficace all’aperto in presenza di forte ventilazione.

V

F

F

1

209

Il metano essendo più leggero dell’aria si disperde verso l’alto.

V

F

V

1

210

Un impianto di rilevazione incendi può essere collegato ad un impianto di spegnimento automatico.

V

F

V

2

211

Alcuni rilevatori di incendio sono sensibili al calore emanato dal fuoco.

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F

V

2

212

Un combustibile a temperatura superiore a quella di accensione brucia se a contatto con aria.

V

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V

1

213

La manutenzione periodica è prevista solo per gli estintori . Per idranti, luci di emergenza, rivelatori di fumo basta un controllo una tantum senza particolari scadenze.

V

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F

2

214

L’acqua è adatta ad estinguere combustibili di classe A.

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V

1

215

Per individuare una perdita da una bombola di gas infiammabile si usa una miscela di acqua saponata.

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1

216

La schiuma è idonea a spegnere incendi di classe B.

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1

217

Al di sopra della temperatura di autoaccensione è necessaria una scintilla per dare inizio alla combustione.

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1

218

Il comburente più comune è l’idrogeno.

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1

219

Per l’evacuazione celere di un edificio civile o industriale, in caso di incendio la squadra indirizzerà le persone verso gli ascensori.

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3

220

Gli estintori a polvere non hanno bisogno di un sistema di pressurizzazione.

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2

221

Il CO è pericoloso perché fortemente irritante.

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1

222

Sono misure di protezione passiva quelle che hanno bisogno per attivarsi di energia e/o dell’intervento umano.

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F

1

223

L'incendio di un trasformatore ad olio sotto tensione è opportuno estinguerlo con la schiuma.

V

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F

1

224

Fra i composti delle polveri vi possono essere solfato di ammonio e bicarbonato di sodio.

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1


225

Per spegnere un incendio di apparecchiature elettriche sotto tensione il mezzo più idoneo è l’acqua.

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F

1

226

Un impianto automatico fisso di estinzione serve esclusivamente a dare l’allarme.

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F

2

227

Il maniglione antipanico serve a bloccare un’uscita di sicurezza.

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F

2

228

La classe d’incendio del tipo A corrisponde al combustibile solido.

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V

1

229

Gli idranti stradali sono derivati dall’acquedotto.

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V

2

230

È possibile depositare temporaneamente materiale sul percorso di una via d’esodo.

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2

231

Il vapore acqueo è uno dei prodotti di una combustione completa.

V

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V

1

232

L’incendio è una reazione chimica.

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V

1

233

Perchè avvenga un incendio devono esserci contemporaneamente i seguenti elementi: il comburente, il combustibile e un opportuna temperatura.

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1

234

Il combustibile è una sostanza in grado di bruciare.

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1

235

Il combustibile è sempre solido.

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1

236

Un combustibile può essere solido, liquido, o gassoso.

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1

237

Un combustibile può essere esclusivamente gassoso.

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1

238

Un combustibile può essere soltanto solido o liquido.

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1

239

Il combustibile solido prima di ardere deve essere riscaldato fino a diventare di colore rosso.

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1

240

Il combustibile solido prima di ardere deve distillare, per effetto del calore, vapori infiammabili.

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1

241

Il combustibile solido prima di ardere deve essere ridotto a piccoli pezzi.

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F

1

242

Il comburente è la sostanza che permette al combustibile di bruciare.

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V

1

243

Gli elementi che costituiscono il triangolo del fuoco sono: il combustibile e la temperatura.

V

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1

244

Gli elementi che costituiscono il triangolo del fuoco sono: il combustibile, il comburente e la temperatura.

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V

1

245

Per l’estinzione degli incendi si adotta il seguente principio: spegnere sempre con acqua o sabbia.

V

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1

246

Per l’estinzione degli incendi si adotta il seguente principio: attendere che le fiamme si abbassino e usare l'acqua.

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1

247

Le sostanze comunemente utilizzate per spegnere un incendio sono: acqua, sabbia, polvere chimica, anidride carbonica(CO2), schiuma, idrocarburi alogenati.

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V

1

248

L’acqua può essere utilizzata per spegnere qualsiasi tipo d’incendio.

V

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F

1

249

L’acqua non deve essere utilizzata per spegnere incendi che interessano apparecchiature elettriche in tensione.

V

F

V

1

250

L’acqua è efficace soprattutto su fuochi di classe A (materiale solido combustibile).

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F

V

1

251

Alcune polveri estinguenti sono efficaci su tutti i tipi di fuochi

V

F

V

1

252

Le polveri estinguenti non sono irritanti per le vie respiratorie.

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1


253

Le polveri estinguenti non danneggiano le apparecchiature delicate.

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1

254

L’anidride carbonica (CO2) è un gas che esce dalla bombola a temperatura ambiente.

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2

255

L’anidride carbonica (CO2) è efficace su fuochi che interessano le apparecchiature elettriche

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1

256

L’anidride carbonica (CO2) normalmente è solida.

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1

257

Gli estintori portatili pesano almeno 50 Kg.

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2

258

Gli estintori portatili devono essere utilizzati da almeno due persone contemporaneamente.

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2

259

L’estintore deve essere ubicato in posizione facilmente raggiungibile.

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V

2

260

L’estintore deve essere verificato ogni otto mesi

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2

261

Affinchè l’uso dell’estintore sia efficace indirizzare il getto verso la base del focolaio.

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4

262

Affinchè l’uso dell’estintore sia efficace porsi contro vento.

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4

263

Affinchè l’uso dell’estintore sia efficace indirizzare il getto sulla sommità delle fiamme.

V

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4

264

Sull’ estintore di tipo approvato devono essere riportate le date delle revisioni effettuate.

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2

265

L’impianto idrico antincendio è costituito da: alimentazione, rete idrica e idranti o bocche da incendio.

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2

266

L’impianto idrico antincendio è costituito da: estintori portatili e carrellati.

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2

267

I gas che si sprigionano a seguito di un incendio dipendono principalmente dalla composizione chimica dei combustibili.

V

F

V

1

268

Una sostanza si dice tossica quando la sua azione è tale da compromettere le funzioni o l’esistenza di un organismo.

V

F

V

1

269

Una sostanza si dice tossica quando allo stato liquido emette vapori infiammabili.

V

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1

270

Il fumo è causa di propagazione dell’incendio.

V

F

V

1

271

Il fumo è un prodotto della combustione che determina la diminuzione della temperatura.

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F

1

272

L’autorespiratore protegge dal calore.

V

F

F

4

273

L’autorespiratore protegge dai gas di combustione.

V

F

V

4

274

In prevenzione incendi le misure protettive riducono le occasioni d’incendio.

V

F

F

2

275

In prevenzione incendi le misure protettive contengono le conseguenze dell'incendio.

V

F

V

2

276

In prevenzione incendi le misure protettive riducono le occasioni di incendio e contengono le conseguenze.

V

F

F

2

277

I prodotti del processo di combustione sono: fiamma ,calore, gas caldi, fumi.

V

F

V

1

278

L’incendio di norma viene suddiviso in due fasi: a) Fase iniziale o ignizione;b) Fase finale o estinzione.

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1

279

I fumi di un incendio sono formati da piccolissime particelle solide (aerosol) e liquide (nebbie o vapori condensati).

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1

280

I liquidi infiammabili di categoria A hanno il punto di infiammabilità compreso tra 21°C e 65°C.

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1


281

Il metano ha una densità rispetto all’aria superiore a 0,8.

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1

282

Gli impianti di spegnimento automatico possono essere sia ad "umido" che a "secco" .

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2

283

Caratteristica fondamentale della rete idrica antincendio è quella di dare la massima affidabilità in ogni momento.

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2

284

Il combustibile, il comburente e l'innesco fanno parte del triangolo del fuoco .

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F

V

1

285

Mancando uno degli elementi del triangolo del fuoco, si ha sempre l'incendio.

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1

286

L'odore caratteristico dell'ossido di carbonio è simile all'odore di zolfo.

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F

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1

287

L'ossido di carbonio è un gas inodore.

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V

1

288

La reazione al fuoco è il grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco cui è sottoposto in condizioni specifiche di prova.

V

F

V

2

289

La temperatura d'accensione è la minima temperatura necessaria per iniziare spontaneamente e mantenere la combustione.

V

F

V

1

290

Si intende per temperatura di infiammabilità la temperatura minima necessaria per iniziare spontaneamente e mantenere la combustione.

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F

1

291

Si intende per temperatura di infiammabilità la temperatura minima alla quale un liquido sviluppa vapori che formano con l'aria una miscela infiammabile.

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1

292

Si intende per temperatura di infiammabilità la quantità di combustibile nell'aria necessario per la propagazione della fiamma.

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F

F

1

293

I prodotti della combustione sono calore, gas di combustione, fumo.

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F

V

1

294

I prodotti della combustione sono il metano ed il propano.

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F

1

295

Qualsiasi tipo di estinguente può essere usato su ogni tipo di incendio.

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1

296

Qualche volta l'acqua può essere usata per spegnere un impianto elettrico sotto tensione che sta bruciando.

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1

297

In caso d'incendio l'energia elettrica deve essere sempre staccata.

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V

3

298

E' opportuno capovolgere un estintore durante l'opera di spegnimento quando le fiamme sono paricolarmente alte e vi sono liquidi infiammabili.

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4

299

Utilizzando contemporaneamente due' estintori per ottenere la massima efficacia occorre agire ponendosi in modo da formare un angolo massimo di 90 gradi.

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4

300

Utilizzando contemporaneamente due estintori per ottenere la massima efficacia occorre disporsi uno di fronte all'altro.

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4

301

Utilizzando contemporaneamente più' estintori per ottenere la massima efficacia occorre agire in modo da far giungere l'estinguente sulla parte alta delle fiamme.

V

F

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4

302

L'impianto Sprinkler è un tipo di estintore portatile.

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2

303

E' chiamato Sprinkler un impianto antincendio a pioggia.

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V

2

304

L'impianto sprinkler è un impianto antincendio con estinguente chiamato Sprinkler.

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F

2

305

La benzina è il comburente e l'aria è il combustibile.

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F

1

306

La benzina è il combustibile e l'aria è il comburente.

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1

307

I parametri di pericolosità delle sostanze infiammabili sono il limite inferiore di infiammabilità, limite superiore di infiammabilità, temperatura di autoaccensione, energia minima di innesco.

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1

308

La tossicità è la capacità della sostanza di arrecare danni all'organismo umano quando viene assorbita mediante inalazione ingestione o contatto cutaneo.

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1


309

La tossicità è l'attitudine della sostanza a decomporsi in modo esplosivo.

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1

310

Gli incendi vengono distinti in 7 classi.

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1

311

Gli incendi vengono distinti in 5 classi e 3 sottogruppi.

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1

312

Negli estintori il gas inerte propellente può essere l'anidride carbonica.

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2

313

Negli estintori il gas inerte propellente può essere l'azoto.

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2

314

Negli estintori il gas inerte propellente è l'ossigeno compresso.

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2

315

E' detta temperatura di infiammabilità la temperatura minima alla quale un determinato liquido infiammabile emette vapori che in miscela con l'aria possono accendersi a seguito di innesco.

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1

316

Gli impianti elettrici devono essere progettati ed eseguiti a regola d'arte, per evitare che gli stessi possono costituire fonte d'incendio.

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317

Gli impianti elettrici devono essere progettati ed eseguiti a regola d'arte: per evitare che gli stessi possono costituire fonte d'incendio bisogna innalzare la temperatura dell'ambiente.

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1

318

I naspi antincendio devono essere posizionati vicino al telefono.

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2

319

Viene indicata come "fase di incendio generalizzato" quella situazione in cui il materiale combustibile partecipa nella sua totalità alla combustione con valore della temperatura generalmente alto.

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320

Il " flash over " è una fase dell'incendio in cui la temperatura diminuisce.

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1

 

Fonte: http://www.vigilfuoco.it/sitiComandi/GestioneSiti/downloadFile.asp?s=1181&f=28786

Sito web da visitare: http://www.vigilfuoco.it/

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