Unione Europea domande e risposte

Unione Europea domande e risposte

 

 

 

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Unione Europea domande e risposte

Quiz mininisteriali – la risposta giusta è la A

 

Unione Europea
1. Il Trattato di Roma è entrato in vigore il  (Area 1 - Unione Europea, n.1)
A) 1° gennaio 1958
B) 1° gennaio 1970
C) 1° gennaio 1980
D) 1° gennaio 1990
2. Le Repubbliche Baltiche sono:  (Area 1 - Unione Europea, n.2)
A) Estonia, Lettonia, Lituania.
B) Estonia, Moldova, Polonia.
C) Estonia, Lituania, Polonia.
D) Estonia, Lettonia,Norvegia
3. I Paesi fondatori delle Comunità Europee sono stati:  (Area 1 - Unione Europea, n.3)
A) Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi
B) Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi
C) Francia, Germania, Italia,Regno Unito, Spagna,Belgio
D) Francia, Italia, Lussemburgo, Belgio, Spagna, Regno Unito
4. Quale di questi Paesi non è attualmente un membro dell'Unione europea?  (Area 1 - Unione Europea, n.4)
A) Norvegia.
B) Finlandia.
C) Lettonia
D) Estonia
5. Quanti sono attualmente i Paesi membri dell'Unione europea?  (Area 1 - Unione Europea, n.5)
A) 27
B) 35
C) 25
D) 15
6. Attraverso la strategia di Lisbona, l'Unione europea si è prefissa l'obiettivo di  (Area 1 - Unione Europea, n.6)
A) diventare l'economia più competitiva del mondo entro il 2010.
B) disciplinare più efficacemente la concorrenza.
C) potenziare ulteriormente i fondi strutturali.
D) aumentare il numero dei Paesi membri
7. Quale trattato è attualmente in vigore:  (Area 1 - Unione Europea, n.8)
A) il trattato di Lisbona
B) il trattato di Amsterdam
C) il trattato di Maastricht
D) il trattato di Roma
8. Il Consiglio europeo è composto  (Area 1 - Unione Europea, n.11)
A) dai Capi di Stato o di Governo
B) dai rappresentanti permanenti degli Stati membri
C) dai Ministri degli Stati membri
D) dai Ministri di Francia,Germania e Italia
9. La Convenzione europea dei diritti umani è stata conclusa sotto gli auspici:  (Area 1 - Unione Europea, n.12)
A) del Consiglio d'Europa.
B) della CECA.
C) della Comunità europea.
D) dell'ONU
10. Chi è l'attuale presidente della Commissione europea  (Area 1 - Unione Europea, n.13)
A) Barroso
B) Blair
C) Aznar
D) Merkel
11. Nell'Unione europea il settimo programma quadro 2007-2013 rappresenta uno strumento fondamentale:  (Area 1 - Unione Europea, n.14)
A) della politica comunitaria di ricerca.
B) della politica comune in campo ambientale.
C) della politica commerciale comune
D) della politica agricola comune
12. Il Parlamento europeo è eletto ogni:  (Area 1 - Unione Europea, n.16)
A) cinque anni
B) sette anni
C) tre anni
D) quattro anni
13. Quale è un fondo strutturale ?  (Area 1 - Unione Europea, n.17)
A) il Fondo europeo di sviluppo regionale.
B) il Fondo europeo di sviluppo statale
C) il Fondo europeo per le società
D) il Fondo europeo per il credito alle piccole imprese
14. Quale Paese non aderisce all'Euro?  (Area 1 - Unione Europea, n.18)
A) Regno Unito
B) Grecia
C) Slovenia
D) Francia
15. Pareri e raccomandazioni delle istituzioni comunitarie sono vincolanti per gli Stati membri ?  (Area 1 - Unione Europea, n.19)
A) mai
B) sempre
C) talvolta
D) ogni cinque anni
16. La Corte europea dei diritti dell'uomo  (Area 1 - Unione Europea, n.20)
A) è una istituzione del Consiglio d'Europa
B) è una istituzione dell'Unione europea
C) è una istituzione dell'OSCE (organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa)
D) è un'istituzione dell'ONU
17. Il Portogallo è entrato a far parte dell'UE  (Area 1 - Unione Europea, n.21)
A) il 1° gennaio 1986
B) il 1° gennaio 1973
C) il 1° gennaio 1981
D) il 1° gennaio 1989
18. Che cosa si intende con «libro bianco» nel gergo comunitario ?  (Area 1 - Unione Europea, n.22)
A) documenti che contengono proposte di azione comunitaria in un settore specifico
B) documenti che riportano le posizioni degli Stati membri sulle proposte della Commissione
C) documenti che raccolgono i commenti della Corte dei conti al bilancio comunitario
D) documenti contrassegnati da sigilli degli Stati
19. Aderendo all'Unione europea gli Stati membri  (Area 1 - Unione Europea, n.24)
A) limitano la loro sovranità nazionale
B) aumentano la loro sovranità
C) né aumentano né riducono la loro sovranità
D) aumentano la loro sovranità a turno
20. Le raccomandazioni possono essere emanate  (Area 1 - Unione Europea, n.27)
A) dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento
B) solo dal Consiglio
C) solo dalla Commissione
D) solo dal Parlamento
21. Il principio di sussidiarietà si applica:  (Area 1 - Unione Europea, n.28)
A) ai settori di competenza concorrente o condivisa tra Comunità e Stati membri
B) ai settori di competenza esclusiva della Comunità
C) ai settori di competenza esclusiva statale
D) ai settori di competenza condivisa tra Stati membri
22. Da chi è composto il COREPER?  (Area 1 - Unione Europea, n.31)
A) dai rappresentanti diplomatici nazionali presso le Comunità
B) da agenti diplomatici statali coadiuvati da alti funzionari
C) da rappresentanti delle Regioni
D) da rappresentanti delle collettività regionali e locali presso la Comunità
23. Nell'Unione europea, le comunicazioni sono normalmente adottate:  (Area 1 - Unione Europea, n.34)
A) dalla Commissione
B) dal Consiglio
C) dalla Commissione previo parere del Parlamento europeo
D) dalla Commissione previo parere del Consiglio
24. La cittadinanza dell'Unione comporta il diritto:  (Area 1 - Unione Europea, n.36)
A) di votare e di essere eletto alle elezioni comunali e a quelle del Parlamento europeo alle stesse condizioni dei cittadini dello Stato ospite
B) di votare alle elezioni del Parlamento europeo, alle stesse condizioni dei cittadini dello Stato ospite, ma non il diritto di essere eletto
C) di votare alle elezioni del Parlamento nazionale dello Stato ospite
D) di essere eletto al Parlamento nazionale dello Stato ospite
25. Il Consiglio d'Europa  (Area 1 - Unione Europea, n.37)
A) è un'organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia e i diritti dell'uomo
B) è un organo dell'Unione europea
C) è un comitato consultivo della NATO
D) è un'istituzione dell'ONU
26. In ambito comunitario, la politica dell'immigrazione è materia di competenza  (Area 1 - Unione Europea, n.38)
A) condivisa
B) esclusiva degli Stati membri
C) esclusivamente comunitaria
D) della Corte di Giustizia
27. La Polonia è entrata nell'UE  (Area 1 - Unione Europea, n.39)
A) nel 2004
B) nel 1989
C) nel 2006
D) nel 2001
28. La Lettonia è entrata nell'UE  (Area 1 - Unione Europea, n.40)
A) nel 2004
B) nel 2006
C) nel 2001
D) nel 1989
29. La Spagna è entrata nell'UE  (Area 1 - Unione Europea, n.41)
A) nel 1986
B) nel 2005
C) nel 1989
D) nel 1957
30. Autorità nazionali per l'Italia del "Programma per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita" sono  (Area 1 - Unione Europea, n.43)
A) MIUR e Ministero del Lavoro
B) MIUR e Ministero dell'Economia
C) MIUR e Ministero dei Beni culturali
D) MIUR e Presidenza del Consiglio
31. L'Agenzia nazionale per l'Italia di "Leonardo da Vinci" è presso  (Area 1 - Unione Europea, n.44)
A) ISFOL
B) Ministero del Lavoro
C) MIUR
D) Ansas/Indire
32. L'Agenzia nazionale per l'Italia di "Comenius" è presso  (Area 1 - Unione Europea, n.45)
A) Ansas/Indire
B) MIUR
C) ISFOL
D) Ministero del Lavoro
33. Con la sigla "LLP" si identifica  (Area 1 - Unione Europea, n.46)
A) il "Lifelong Learning Program"
B) la "Lifelong Learning Procedure"
C) il "Long Lasting Program"
D) la "Life Long Person"
34. Un progetto di partenariato "Comenius" ha una durata di  (Area 1 - Unione Europea, n.48)
A) due anni
B) quattro anni
C) tre anni
D) dipende dai Paesi partecipanti
35. La mobilità individuale degli alunni delle scuole nell'ambito di Comenius può essere realizzata solo tra istituti  (Area 1 - Unione Europea, n.49)
A) che abbiano già realizzato un partenariato Comenius
B) che abbiano ospitato un assistente Comenius
C) che abbiano realizzato un progetto Grundtvig
D) i cui dirigenti scolastici si conoscano
36. Un progetto di partenariato Comenius può essere basato su un accordo  (Area 1 - Unione Europea, n.50)
A) bilaterale o multilaterale
B) solo multilaterale
C) esclusivamente bilaterale
D) tra almeno cinque Paesi
37. I partenariati Comenius Regio promuovono attività di cooperazione transnazionale tra  (Area 1 - Unione Europea, n.51)
A) due autorità educative locali o regionali di due diversi Paesi europei partecipanti a LLP
B) almeno tre Regioni europee
C) due istituzioni scolastiche di due diversi Paesi europei partecipanti a LLP
D) una Regione dell'U.E. ed una Regione extra europea
38. La durata di un partenariato Comenius Regio  (Area 1 - Unione Europea, n.52)
A) è biennale
B) è triennale
C) è almeno quinquennale
D) dipende dai Paesi partecipanti
39. Nell'ambito dei partenariati Comenius, per numero di mobilità si intende  (Area 1 - Unione Europea, n.53)
A) il numero delle persone che si spostano all'estero nell'arco del periodo di attività
B) il numero dei partecipanti al progetto
C) il numero degli insegnnati che realizzano il progetto
D) il numero degli alunni che si spostano all'estero
40. La formazione degli insegnanti nell'ambito di LLP è prevista  (Area 1 - Unione Europea, n.54)
A) in "Comenius" e "Grundtvig"
B) soltanto in "Comenius"
C) in "Erasmus" e "Leonardo da Vinci"
D) solo in "Grundtvig"
41. Nell'ambito di LLP cosa sono i "TOI"?  (Area 1 - Unione Europea, n.55)
A) progetti di trasferimento dell'innovazione
B) progetti di formazione per gli insegnanti
C) scambi di studenti
D) progetti di mobilità per studenti e insegnanti
42. "Leonardo da Vinci" è il sottoprogramma destinato principalmente a  (Area 1 - Unione Europea, n.56)
A) sostenere il miglioramento della qualità e dell'innovazione nei sistemi, negli istituti e nelle prassi di istruzione e formazione professionale
B) promuovere la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti
C) sostenere i progetti delle Regioni
D) sostenere iniziative di formazione per gli alunni dei Licei
43. La mobilità in "Leonardo da Vinci" può riguardare  (Area 1 - Unione Europea, n.57)
A) persone in formazione professionale iniziale
B) soltanto gli studenti degli istituti scolastici
C) solo gli apprendisti
D) solo i professionisti della formazione
44. Eurydice è  (Area 1 - Unione Europea, n.58)
A) la rete di informazione sull'istruzione in Europa
B) un sottoprogramma di LLP
C) il nome del primo progetto approvato nell'ambito di LLP
D) la rete di comunicazione della Commissione U.E.
45. Cos'è la NATO?  (Area 1 - Unione Europea, n.60)
A) è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa.
B) un ente governativo degli USA
C) un'organizzazione francese
D) l'ente spaziale europeo
46. Il fondo monetario internazionale  (Area 1 - Unione Europea, n.61)
A) promuove la collaborazione monetaria e la stabilità finanziaria
B) finanzia gli investimenti produttivi nei Paesi in via di sviluppo
C) fornisce sussidi alle imprese dei Paesi in via di sviluppo
D) finanzia progetti di collaborazione tra Paesi dell'U.E.
47. In quale Paese un referendum popolare ha respinto per due volte l'adesione all'Unione europea?  (Area 1 - Unione Europea, n.62)
A) Norvegia.
B) Svezia
C) Svizzera
D) Cipro
48. Il Consiglio europeo  (Area 1 - Unione Europea, n.63)
A) non esercita funzioni legislative
B) esercita funzioni legislative nei limiti previsti dal Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea
C) esercita funzioni legislative
D) esercita funzioni legislative secondo le direttive della Commissione europea
49. Il Fondo sociale europeo è  (Area 1 - Unione Europea, n.64)
A) un fondo strutturale
B) un fondo destinato alle s.p.a. europee
C) un fondo destinato alle associazioni di volontariato
D) un fondo destinato alle società di servizi sociali
50. Nel caso di conflitto tra diritto comunitario e diritto nazionale  (Area 1 - Unione Europea, n.65)
A) il diritto comunitario prevale
B) essi sono sullo stesso piano e la Corte costituzionale decide
C) essi sono sullo stesso piano e la Corte dei conti decide
D) il diritto nazionale prevale
51. Nell'U.E. il Comitato delle regioni  (Area 1 - Unione Europea, n.66)
A) è un organo consultivo
B) è un organo consultivo e decisionale
C) è un organo decisionale
D) non esiste
52. Quale documento del dispositivo EUROPASS è possibile compilare personalmente e autonomamente?  (Area 1 - Unione Europea, n.70)
A) EUROPASS passaporto delle lingue
B) EUROPASS mobilità
C) EUROPASS supplemento al diploma
D) EUROPASS supplemento al certificato
53. Il Parlamento europeo ha sede a  (Area 1 - Unione Europea, n.71)
A) Strasburgo
B) Bruxelles
C) Lussemburgo
D) Parigi
54. Da chi è eletto il Parlamento europeo  (Area 1 - Unione Europea, n.76)
A) Direttamente dai cittadini
B) Dal Consiglio europeo
C) Dalla Commissione europea
D) Dalla Corte dei Conti
55. Con quale Trattato è stata avviata l'Unione monetaria ?  (Area 1 - Unione Europea, n.77)
A) Trattato di Maastricht
B) Protocollo di Kyoto
C) Trattato di Nizza
D) Trattato di Roma
56. I programmi d'insegnamento  (Area 1 - Unione Europea, n.79)
A) Rientrano nella competenza nazionale
B) Rientrano nella competenza del Consiglio europeo
C) Rientrano nella competenza della Commissione europea
D) Rientrano nella competenza della Rete Eurydice
57. Chi si pronuncia sul contrasto tra norme europee e norme nazionali?  (Area 1 - Unione Europea, n.80)
A) La Corte di Giustizia europea
B) La Commissione europea
C) Il Parlamento europeo
D) Il Parlamento degli Stati membri
58. La teoria del Federalismo  (Area 1 - Unione Europea, n.83)
A) Non è stata alla base dell'azione dei Padri fondatori dell'Europa
B) E' alla base della costruzione europea
C) Ha trovato attuazione nel corso della costruzione europea
D) E' coniugabile con la teoria funzionalista
59. Quando nasce l'Unione politica?  (Area 1 - Unione Europea, n.85)
A) 1992
B) 1957
C) 2000
D) 2004
60. Quando entrano nell'Unione europea i paesi dell'Europa centro-orientale?  (Area 1 - Unione Europea, n.87)
A) Nel 2004
B) Nel 1992
C) Nel 1994
D) Nel 1997
61. L'Unione monetaria è stata attuata nel  (Area 1 - Unione Europea, n.88)
A) 2002
B) 1992
C) 1997
D) 2004
62. Quando fu istituita la Comunità economica europea ?  (Area 1 - Unione Europea, n.89)
A) 1957
B) 1950
C) 1951
D) 1992
63. Quanti paesi firmarono il Trattato di Maastricht?  (Area 1 - Unione Europea, n.90)
A) dodici
B) otto
C) undici
D) ventuno
64. Cosa vuol dire la sigla PESC?  (Area 1 - Unione Europea, n.91)
A) Politica estera e di sicurezza comune
B) Politica economica e di sicurezza comune
C) Politica economica e sociale comune
D) Politica estera e sociale comune
65. La Presidenza di turno dell'Unione europea dura ?  (Area 1 - Unione Europea, n.92)
A) sei mesi
B) dodici mesi
C) diciotto mesi
D) trenta mesi
66. L'Unione europea ufficialmente nasce  (Area 1 - Unione Europea, n.93)
A) il 7 febbraio 1992
B) il 2 agosto 1995
C) il 25 marzo 1957
D) il 9 maggio 1998
67. La Carta di Nizza raggruppa i seguenti principi in materia di diritti  (Area 1 - Unione Europea, n.94)
A) Dignità, libertà, giustizia, cittadinanza, solidarietà, uguaglianza
B) Rappresentanza, democrazia, cittadinanza,giustizia, libertà, dignità
C) Giustizia, dignità, solidarietà, cittadinanza, uguaglianza,democrazia
D) Dignità, libertà, giustizia, cittadinanza,rappresentanza, uguaglianza
68. La politica europea di vicinato riguarda  (Area 1 - Unione Europea, n.98)
A) I rapporti con i paesi vicini per rafforzare la prosperità, la stabilità e la sicurezza di tutti
B) I rapporti tra l'UE e i paesi che intendono aderire ad essa
C) I rapporti tra l'UE e i paesi che fanno parte della NATO
D) I rapporti tra l'UE e i paesi dell'area del Mediterraneo
69. L'Unione europea  (Area 1 - Unione Europea, n.99)
A) Agisce nel settore dell'istruzione
B) Emana regolamenti che interessano i programmi d'insegnamento
C) Non agisce nel settore dell'istruzione
D) Emana regolamenti che interessano i titoli di studio
70. Quale documento raccoglie unitariamente i diritti civili, politici,economici e sociali dei cittadini europei ?  (Area 1 - Unione Europea, n.100)
A) Carta dei diritti fondamentali dell'UE
B) Nessun documento
C) Documento dei federalisti
D) Atto Unico
71. Qual è la circoscrizione amministrativa attraverso cui il Ministero dell'istruzione francese organizza i servizi decentrati a livello regionale?  (Area 1 - Unione Europea, n.102)
A) L'Académie
B) Il Département
C) L'Ispettorato generale dell'amministrazione dell'educazione nazionale e della ricerca (IGAENR )
D) Il Greta
72. Quanti anni dura l'istruzione obbligatoria in Francia?  (Area 1 - Unione Europea, n.103)
A) 10 anni (dai 6 ai 16 anni di età)
B) 11 anni (dai 6 ai 17 anni di età)
C) 9 anni (dai 6 ai 15 anni di età)
D) 12 anni (dai 6 ai 18 anni di età)
73. Al termine di quale classe si conclude l'istruzione obbligatoria in Francia?  (Area 1 - Unione Europea, n.104)
A) Al termine della classe seconde (primo anno dell'istruzione secondaria superiore)
B) Al termine della classe troisième (ultimo anno dell'istruzione secondaria inferiore)
C) Al termine della classe première (secondo anno dell'istruzione secondaria superiore)
D) Al termine della classe terminale (ultimo anno dell'istruzione secondaria superiore)
74. Da quale dei seguenti corpi ispettivi viene effettuata la valutazione del funzionamento delle scuole primarie francesi?  (Area 1 - Unione Europea, n.105)
A) Dagli ispettori dell'educazione nazionale (IEN – Inspecteurs de l'Education Nationale)
B) Dagli ispettori pedagogici regionali (IPR - Inspecteurs Pédagogiques Régionaux)
C) Dagli ispettori generali dell'educazione nazionale (IGEN – Inspecteurs Généraux de l'Education Nationale)
D) Dagli ispettori generali dell'amministrazione dell'educazione nazionale e della ricerca (IGAENR – Inspecteurs Généraux de l'Administration de l'Education Nationale et de la Recherche)
75. Chi è responsabile della definizione dei programmi scolastici in Francia?  (Area 1 - Unione Europea, n.106)
A) Il Ministero dell'istruzione
B) Gli organi periferici del Ministero a livello regionale
C) Le collettività territoriali, ciascuna per il livello di istruzione di propria competenza
D) Le Istituzioni scolastiche
76. A quale livello di istruzione corrisponde il collège francese?  (Area 1 - Unione Europea, n.107)
A) Istruzione secondaria inferiore
B) Istruzione secondaria superiore
C) Istruzione primaria (secondo ciclo)
D) Istruzione superiore
77. Quale tra questi organismi è un organo consultivo del Ministero dell'istruzione francese?  (Area 1 - Unione Europea, n.108)
A) L'Haut Conseil de l'éducation
B) Il Conseil pédagogique
C) L'Inspection Générale
D) La Direction Générale de l'enseignement scolaire
78. Qual è il diploma rilasciato al termine degli studi di lycée in Francia?  (Area 1 - Unione Europea, n.109)
A) Il Baccalauréat
B) Il Brevet d'études supérieures
C) Il Diplôme national du brevet
D) Il Certificat de fin d'études secondaires
79. Il socle commun de connaissances et de compétences è:  (Area 1 - Unione Europea, n.110)
A) Una base comune di conoscenze e competenze che gli alunni francesi devono acquisire al termine della scolarizzazione obbligatoria
B) Una base comune di conoscenze e competenze che gli alunni francesi devono dimostrare di possedere prima di accedere all'istruzione secondaria superiore
C) Una base comune di conoscenze e competenze che gli alunni francesi devono acquisire al termine della scolarizzazione primaria
D) Una base comune di conoscenze e competenze che gli alunni francesi devono dimostrare di possedere prima di accedere all'istruzione superiore
80. Quale tra i seguenti soggetti non è membro dell'équipe direttiva degli istituti secondari (EPLE - Etablissements publics locaux d'enseignement) francesi?  (Area 1 - Unione Europea, n.111)
A) Il professeur principal
B) Il gestionnaire
C) Il conseiller principal d'éducation
D) Il capo di istituto
81. Nel sistema educativo francese, a quale diploma corrisponde il primo livello di qualifica professionale che ha come obiettivo primario l'accesso al mondo del lavoro?  (Area 1 - Unione Europea, n.112)
A) Al certificato di attitudine professionale (CAP)
B) Al Brevetto di studi professionali (BEP)
C) Al Baccalauréat professionale
D) Al Baccalauréat tecnologico
82. Che cosa sono le classes d'initiation (CLIN) nel sistema educativo francese?  (Area 1 - Unione Europea, n.113)
A) Classi che accolgono alunni immigrati nuovi arrivati non francofoni prima dell'inserimento nei corsi dell'istruzione ordinaria
B) Classi, integrate nell'istruzione ordinaria, che accolgono alunni con handicap
C) Classi che accolgono alunni che devono recuperare le insufficienze dell'anno precedente prima di passare alla classe successiva
D) Classi propedeutiche per l'accesso alle Grandes écoles
83. I risultati individuali degli alunni della scuola primaria francese nelle valutazioni standardizzate a livello nazionale sono comunicati a:  (Area 1 - Unione Europea, n.114)
A) Insegnanti e genitori
B) Solo ai genitori
C) Solo agli insegnanti
D) I risultati sono pubblici
84. Gli insegnanti francesi del livello primario sono valutati da:  (Area 1 - Unione Europea, n.115)
A) Gli ispettori dell'educazione nazionale (IEN – Inspecteurs de l'Education Nationale)
B) Gli ispettori dell'educazione nazionale (IEN – Inspecteurs de l'Education Nationale) e il capo di istituto
C) Il capo di istituto
D) Non sono valutati
85. In quale dei seguenti paesi l'obbligo di istruzione si conclude al diciottesimo anno di età?  (Area 1 - Unione Europea, n.116)
A) Ungheria e Paesi Bassi
B) Grecia e Spagna
C) Francia e Inghilterra
D) Svezia e Finlandia
86. In quale dei seguenti paesi l'ultimo anno dell'istruzione preprimaria è obbligatorio?  (Area 1 - Unione Europea, n.117)
A) Ungheria
B) Francia
C) Spagna
D) Germania
87. Quale dei seguenti paesi ha il ciclo dell'obbligo organizzato in una struttura unica?  (Area 1 - Unione Europea, n.118)
A) Repubblica ceca
B) Francia
C) Portogallo
D) Spagna
88. Da chi è stato messo a punto il sistema internazionale di classificazione standard dell'istruzione (ISCED)?  (Area 1 - Unione Europea, n.120)
A) Unesco
B) Eurostat
C) Direzione Generale "Istruzione e cultura" della Commissione europea
D) Consiglio d'Europa
89. Quale tra i seguenti soggetti è il principale responsabile dell'offerta di istruzione e formazione in Finlandia?  (Area 1 - Unione Europea, n.121)
A) La municipalità
B) L'istituto di istruzione e formazione
C) Il Ministero dell'istruzione e della cultura
D) Il Finnish National Board of Education (FNBE)
90. Qual è il livello amministrativo responsabile dell'assunzione degli insegnanti francesi dell'istruzione primaria e secondaria?  (Area 1 - Unione Europea, n.122)
A) Il livello centrale per entrambe le tipologie di insegnanti
B) Il livello locale per entrambe le tipologie di insegnanti
C) Il livello locale per gli insegnanti dell'istruzione primaria e il livello centrale per quelli dell'istruzione secondaria
D) Il livello di istituto scolastico per gli insegnanti dell'istruzione primaria e il livello locale per quelli dell'istruzione secondaria
91. Qual è l'organo deliberante e consultivo degli istituti secondari (EPLE - Etablissements publics locaux d'enseignement) francesi?  (Area 1 - Unione Europea, n.123)
A) Il Conseil d'administration
B) Il Conseil pédagogique
C) La Commission permanente
D) L'Equipe de direction
92. Negli istituti secondari francesi, gli assistenti educativi di supporto all'équipe didattica, in particolare per quello che concerne la sorveglianza degli alunni e l'accoglienza e l'integrazione degli alunni handicappati, sono reclutati da:  (Area 1 - Unione Europea, n.124)
A) Il capo di istituto
B) Il Recteur
C) Il Ministero dell'istruzione
D) La collettività territoriale
93. Qual è il livello amministrativo responsabile dell'assunzione degli insegnanti portoghesi dell'istruzione primaria e secondaria?  (Area 1 - Unione Europea, n.125)
A) Il livello centrale per entrambe le tipologie di insegnanti
B) Il livello locale per entrambe le tipologie di insegnanti
C) Il livello locale per gli insegnanti dell'istruzione primaria e il livello centrale per quelli dell'istruzione secondaria
D) Il livello di istituto scolastico per gli insegnanti dell'istruzione primaria e il livello locale per quelli dell'istruzione secondaria
94. In Ungheria, la formazione in servizio degli insegnanti del livello primario e secondario è:  (Area 1 - Unione Europea, n.127)
A) Obbligatoria
B) Facoltativa ma necessaria per la promozione
C) Facoltativa
D) Facoltativa per gli insegnanti del livello primario ma obbligatoria per quelli del livello secondario
95. Nell'ambito del sistema di istruzione e formazione francese, che cosa è l'ONISEP?  (Area 1 - Unione Europea, n.128)
A) Un organismo pubblico che offre informazione e orientamento per i giovani sui percorsi formativi e sulle professioni
B) Un organismo pubblico che offre corsi di aggiornamento per la formazione in servizio degli insegnanti del secondo grado
C) Un organismo pubblico che offre corsi di formazione professionalizzanti per giovani usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione
D) Un organismo privato che offre supporto e orientamento ai giovani in cerca di occupazione
96. Quasi tutti i paesi europei prevedono forme di valutazione esterna delle scuole dell'istruzione obbligatoria e più di un terzo ne pubblica sistematicamente i risultati. Quali delle seguenti affermazioni è corretta per il Portogallo?  (Area 1 - Unione Europea, n.129)
A) E' prevista la pubblicazione sistematica dei risultati dei singoli istituti scolastici
B) Non è prevista una pubblicazione sistematica dei risultati dei singoli istituti scolastici
C) La pubblicazione dei risultati dei singoli istituti scolastici viene fatta in base alla loro autonomia
D) Non è prevista la valutazione esterna degli istituti scolastici di istruzione obbligatoria
97. La certificazione di fine studi secondari superiori in Francia viene rilasciato sulla base:  (Area 1 - Unione Europea, n.130)
A) di prove finali esterne
B) di prove finali interne ed esterne
C) solamente di prove interne
D) solamente dei voti e del lavoro svolto durante l'anno
98. Quali sono i membri che compongono il Conseil pédagogique nei lycées francesi?  (Area 1 - Unione Europea, n.131)
A) Il capo di istituto, almeno un professeur principal di ciascun livello di istruzione, almeno un professore per ambito disciplinare e un conseiller principal d'éducation.
B) Il capo di istituto, almeno un professeur principal di ciascun livello di istruzione, un conseiller d'orientation psychologue e un documentalista
C) Il capo di istituto, tutti i professeurs principaux dell'istituto, una rappresentanza di genitori e di alunni
D) Il capo di istituto, un professore per ambito disciplinare, una rappresentanza di genitori e di alunni
99. A chi spetta l'ultima parola in merito all'ammissione al primo anno del livello primario della scuola ungherese (altalános iskola)?  (Area 1 - Unione Europea, n.132)
A) Al capo di istituto
B) Ai soli genitori
C) Al servizio di orientamento psicologico/educativo
D) Agli insegnanti del livello preprimario
100. Quale tra le seguenti materie non è prevista nei programmi scolastici della scuola primaria francese?  (Area 1 - Unione Europea, n.133)
A) Religione
B) Educazione fisica e sportiva
C) Lingua straniera
D) Educazione artistica
101. In quale dei seguenti gruppi di paesi i bambini che non sono giudicati pronti per iniziare la scuola primaria vengono iscritti in classi cosiddette di transizione?  (Area 1 - Unione Europea, n.134)
A) Repubblica ceca, Germania, Austria
B) Francia, Spagna, Portogallo
C) Svezia, Finlandia, Danimarca
D) Grecia, Lituania, Polonia
102. In quale dei seguenti paesi la scelta e l'approvazione dei libri di testo viene fatta a livello centrale?  (Area 1 - Unione Europea, n.135)
A) Grecia
B) Inghilterra
C) Finlandia
D) Spagna
103. In Spagna, la competenza nella gestione del sistema educativo è  (Area 1 - Unione Europea, n.136)
A) del Ministero dell'istruzione e degli organi competenti delle singole Comunità Autonome
B) esclusiva del Ministero dell'istruzione
C) esclusiva delle singole Comunità Autonome
D) del Ministero dell'istruzione e degli enti locali (livello comunale)
104. L'obbligo di istruzione in Spagna:  (Area 1 - Unione Europea, n.137)
A) Copre i livelli primario e secondario inferiore
B) Copre i livelli primario, secondario inferiore e tutto il livello secondario superiore
C) Copre i livelli primario, secondario inferiore e i primi due anni del secondario superiore
D) Copre solo il livello primario
105. Il curricolo in Spagna è costituito da:  (Area 1 - Unione Europea, n.138)
A) Una percentuale di curricolo di base definito a livello nazionale e una percentuale di curricolo sviluppato a livello di Comunità Autonoma
B) Uno 'zoccolo comune' definito a livello nazionale e materie opzionali decise a livello di istituto
C) Programmi definiti a livello nazionale per ogni materia
D) Non esiste un curricolo definito a livello nazionale. Sono le Comunità Autonome che definiscono i propri curricoli
106. In quale di questi paesi il capo di istituto dura in carica 4 anni rinnovabili per ulteriori 4 anni?  (Area 1 - Unione Europea, n.139)
A) Spagna
B) Inghilterra
C) Germania
D) Francia
107. Rispetto alle Comunità Autonome della Spagna che hanno una seconda lingua ufficiale, quale delle seguenti affermazioni è esatta?  (Area 1 - Unione Europea, n.140)
A) Il Ministero definisce il 55% del curricolo e il restante 45% è demandato alla singola Comunità Autonoma
B) La Comunità Autonoma definisce l'intero curricolo
C) La Comunità Autonoma definisce il 50% del curricolo
D) Il fatto che una Comunità Autonoma abbia una seconda lingua ufficiale non influisce sul curricolo

108. In Spagna, gli apprendimenti degli alunni sono valutati esternamente attraverso test standardizzati. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?  (Area 1 - Unione Europea, n.141)
A) Ci sono due rilevazioni distinte, una organizzata a livello nazionale, anche in collaborazione con le Comunità Autonome, e una organizzata a livello di singola Comunità Autonoma
B) La valutazione esterna degli apprendimenti è svolta solo a livello nazionale e le Comunità Autonome non sono coinvolte nel procedimento
C) La valutazione esterna degli apprendimenti è svolta da un ente privato su incarico del Ministero dell'educazione
D) Le rilevazioni degli apprendimenti sono organizzate esclusivamente a livello di singola Comunità Autonoma
109. Per quanto riguarda la valutazione esterna delle scuole in Spagna, quale delle seguenti affermazioni è corretta?  (Area 1 - Unione Europea, n.142)
A) La valutazione esterna delle scuole è condotta dall'Ispettorato educativo (Inspección Educativ di ogni Comunità Autonoma secondo un piano di valutazione stabilito dalla Comunità stessa
B) La valutazione esterna delle scuole è condotta dall'Istituto di valutazione (Instituto de Evaluación), dipendente dal Ministero dell'educazione, secondo un piano definito a livello nazionale
C) La valutazione esterna delle scuole è condotta da un organismo esterno sia al Ministero che alla Comunità Autonoma, su richiesta della scuola
D) Non è prevista alcuna procedura di valutazione esterna delle scuole
110. In Spagna, dopo aver concluso l'istruzione secondaria obbligatoria, gli studenti possono scegliere fra diversi percorsi. Quale fra le seguenti opzioni non esiste?  (Area 1 - Unione Europea, n.143)
A) Il Bachillerato di tipo professionale
B) Un ciclo formativo nell'ambito della formazione professionale di livello intermedio
C) Studi di livello intermedio nell'ambito della formazione professionale sportiva
D) Il Bachillerato a indirizzo artistico
111. Con riferimento al numero di esami conclusivi dei diversi livelli di istruzione sostenuti dagli studenti, quale fra le seguenti affermazioni è esatta?  (Area 1 - Unione Europea, n.144)
A) In Spagna, gli studenti non sostengono un esame conclusivo né al termine dell'istruzione secondaria inferiore, né al termine dell'istruzione secondaria superiore generale
B) In Spagna, gli studenti sostengono solamente un esame a conclusione del percorso di istruzione secondaria superiore generale
C) In Spagna, gli studenti sostengono un esame sia al termine dell'istruzione secondaria inferiore sia al termine dell'istruzione secondaria superiore
D) In Spagna, gli studenti sostengono un esame al termine di ciascun livello di istruzione scolastica (primario, secondario inferiore e secondario superiore)
112. In Spagna, l'educazione prescolare  (Area 1 - Unione Europea, n.145)
A) è parte del sistema educativo e ha una durata di 6 anni (0-6 anni di età)
B) è parte del sistema educativo e ha una durata di 2 anni (4-6 anni di età)
C) è parte del sistema educativo ed è organizzata in un solo anno propedeutico alla scuola primaria (5-6 anni di età)
D) l'educazione prescolare non è parte del sistema educativo
113. In quale di questi paesi è espressamente previsto dalla normativa vigente che la formazione in servizio possa essere svolta all'estero?  (Area 1 - Unione Europea, n.146)
A) Ungheria
B) Spagna
C) Francia
D) Finlandia
114. In quali delle seguenti coppie di paesi la formazione continua degli insegnanti, pur essendo facoltativa, è comunque necessaria per ottenere un avanzamento di carriera o retributivo?  (Area 1 - Unione Europea, n.147)
A) Spagna e Portogallo
B) Inghilterra e Germania
C) Finlandia e Svezia
D) Francia e Irlanda
115. Quanto dura la scuola primaria in Spagna?  (Area 1 - Unione Europea, n.148)
A) 6 anni (6-12 anni di età)
B) 5 anni (6-11 anni di età)
C) 4 anni (6-10 anni di età)
D) 10 anni (6-16 anni di età)
116. Il numero massimo di alunni per classe a livello primario in Spagna è  (Area 1 - Unione Europea, n.149)
A) 25 alunni
B) 30 alunni
C) 20 alunni
D) 15 alunni
117. L'istruzione obbligatoria in Spagna ha la durata complessiva di  (Area 1 - Unione Europea, n.150)
A) 10 anni
B) 8 anni
C) 13 anni
D) 9 anni
118. Il sistema educativo spagnolo è stato recentemente riformato dalla Ley Orgánica de Educación (LOE). A quando risale la legge?  (Area 1 - Unione Europea, n.151)
A) 2006
B) 2010
C) 2005
D) 2008
119. In Spagna, l'istruzione e formazione professionale di livello intermedio (livello secondario superiore)  (Area 1 - Unione Europea, n.152)
A) è organizzata in cicli formativi corrispondenti a diverse qualifiche professionali
B) è organizzata in un percorso biennale parallelo all'istruzione secondaria superiore generale (Bachillerato)
C) costituisce uno degli indirizzi del Bachillerato (Bachillerato professionale)
D) non esiste un'offerta a livello nazionale, in quanto la formazione professionale è organizzata direttamente dalle Comunità Autonome
120. In Spagna, la Educación Secundaria Obligatoria (ESO) ha la durata complessiva di  (Area 1 - Unione Europea, n.153)
A) 4 anni
B) 3 anni
C) 2 anni
D) 5 anni
121. In quale dei seguenti paesi la lingua latina è una delle materie facoltative previste nel curricolo a livello di istruzione secondaria inferiore?  (Area 1 - Unione Europea, n.154)
A) Spagna
B) Inghilterra
C) Finlandia
D) Svezia
122. In quale dei seguenti paesi l'orientamento agli studenti è incluso come insegnamento nel curricolo di base del ciclo dell'obbligo di istruzione?  (Area 1 - Unione Europea, n.155)
A) Finlandia
B) Spagna
C) Francia
D) Portogallo
123. Se posso accedere alla formazione professionale musicale e coreutica all'età di 8 anni, in quale dei seguenti paesi mi trovo?  (Area 1 - Unione Europea, n.156)
A) Spagna
B) Finlandia
C) Francia
D) Portogallo
124. In quale dei seguenti paesi gli studenti hanno la possibilità di proseguire per un ulteriore anno l'istruzione di base nel caso in cui, ad esempio, non abbiano ancora scelto il percorso di studi successivo?  (Area 1 - Unione Europea, n.158)
A) Finlandia
B) Svezia
C) Ungheria
D) Germania
125. In Portogallo, l'orario settimanale a livello secondario inferiore è costituito da lezioni della durata di  (Area 1 - Unione Europea, n.159)
A) 90 minuti
B) 60 minuti
C) 45 minuti
D) 50 minuti
126. In Spagna, a quali delle seguenti categorie appartengono gli 'alunni con un bisogno specifico di supporto educativo'?  (Area 1 - Unione Europea, n.160)
A) alunni con bisogni educativi speciali, alunni particolarmente dotati e alunni immigrati
B) alunni con bisogni educativi speciali e alunni particolarmente dotati
C) alunni particolarmente dotati e alunni immigrati
D) alunni con bisogni educativi speciali e alunni immigrati
127. In Spagna a cosa hanno diritto gli alunni che provengono da situazioni di svantaggio socio-economico?  (Area 1 - Unione Europea, n.161)
A) Borse di studio e aiuti economici per compensare lo svantaggio
B) Iscrizione gratuita a scuola
C) Servizi scolastici gratuiti (trasporto, mensa ecc)
D) Libri di testo gratuiti
128. In quale dei seguenti casi, in Spagna, gli alunni con bisogni educativi speciali frequentano istituti speciali diversi da quelli ordinari?  (Area 1 - Unione Europea, n.162)
A) Esclusivamente nel caso di alunni con disabilità particolarmente gravi che richiedono strutture e sostegno adeguati
B) Nel caso di alunni particolarmente dotati che devono frequentare percorsi scolastici più idonei al loro livello di apprendimento
C) Nel caso di alunni che entrano più tardi nel percorso educativo (per es. gli immigrati)
D) Nel caso in cui sia la famiglia a richiederlo
129. In Spagna, cosa sono i centros concertados?  (Area 1 - Unione Europea, n.163)
A) scuole private finanziate con fondi pubblici sulla base di accordi con le autorità educative locali
B) scuole speciali che accolgono alunni con bisogni educativi particolarmente gravi
C) istituti che offrono corsi appartenenti al sistema delle 'Enseñanzas de régimen especial'
D) istituti che offrono corsi di formazione professionale di livello secondario superiore
130. In Spagna, cosa sono le Enseñanzas de régimen especial?  (Area 1 - Unione Europea, n.164)
A) Percorsi di istruzione nei settori delle arti, della musica, della danza, delle lingue e dello sport
B) Aree disciplinari specifiche per alunni con disabilità
C) Percorsi di studio specifici per alunni particolarmente dotati
D) Aree disciplinari opzionali stabilite a livello di singola Comunità Autonoma
131. In Spagna, cosa è il proyecto educativo?  (Area 1 - Unione Europea, n.165)
A) Il documento in cui la scuola descrive il proprio piano formativo
B) Il documento con il quale la Comunità Autonoma definisce annualmente le priorità nel settore educativo
C) Il documento in cui ogni insegnante stabilisce gli obiettivi educativi per l'intera classe
D) Il documento in cui sono stabiliti gli obiettivi educativi per ogni alunno
132. Fra i seguenti candidati alla selezione per la nomina a capo di istituto in una scuola spagnola, a chi viene data la priorità?  (Area 1 - Unione Europea, n.166)
A) A un insegnante della scuola per la quale si seleziona il capo di istituto
B) Al capo di istituto di un'altra scuola che abbia svolto almeno un mandato
C) Al capo di istituto uscente, a condizione che non venga sostituito per causa di cattiva gestione della scuola
D) Tutti i candidati partecipano allo stesso livello
133. In Spagna, dopo aver passato la selezione per la nomina a capo di istituto, cosa occorre fare per avere la nomina definitiva?  (Area 1 - Unione Europea, n.168)
A) Seguire un programma di formazione iniziale organizzato a livello di Comunità Autonoma
B) Seguire un programma di formazione iniziale di due anni organizzato a livello nazionale
C) Presentare un progetto educativo per la scuola che sia approvato dal consiglio degli insegnanti
D) Dopo aver passato la selezione, la nomina è automatica
134. In quale di questi sistemi educativi il dirigente scolastico viene assunto con un processo centralizzato, gestito dall'amministrazione centrale?  (Area 1 - Unione Europea, n.169)
A) Francia
B) Inghilterra
C) Spagna
D) Portogallo
135. Qual è il titolo ufficiale di un capo d'istituto francese di un lycée (scuola superiore di secondo grado)?  (Area 1 - Unione Europea, n.172)
A) Proviseur
B) Principal
C) Directeur
D) President
136. Quanti sono gli ispettori impegnati nel sistema educativo francese?  (Area 1 - Unione Europea, n.173)
A) Più di 4000
B) Circa 600
C) Poco meno di 2000
D) Un migliaio
137. Qual è la frequenza prevista per il concorso per dirigente scolastico in Francia?  (Area 1 - Unione Europea, n.174)
A) Il concorso si tiene ogni anno
B) Il concorso si tiene ad anni alterni
C) Il concorso si tiene ogni tre anni
D) I dirigenti non sono assunti di norma attraverso un concorso
138. Le scuole inglesi sono ispezionate periodicamente dagli ispettori dell'OfSTED (Office for Standards in Education). Come viene diffuso il rapporto con i risultati dell'ispezione?  (Area 1 - Unione Europea, n.175)
A) Viene pubblicato in versione integrale sul sito dell'OfSTED ed è disponibile a chiunque
B) Solo il capo dell'organo di governo della scuola può leggere la versione integrale e può decidere quali parti diffondere
C) Solo il capo d'istituto può leggere la versione integrale e può decidere quali parti diffondere
D) Viene pubblicato un giudizio sintetico sul sito dell'OfSTED, ma il rapporto tecnico dettagliato è disponibile solo per il personale della scuola
139. I team di ispettori OfSTED (Office for Standards in Education) che ispezionano le scuole inglesi sono composti da  (Area 1 - Unione Europea, n.176)
A) Ispettori liberi professionisti, qualificati attraverso un apposito corso OfSTED e ispettori OfSTED
B) Solo ispettori dipendenti permanenti delle LA (Local Authorities)
C) Solo ispettori dipendenti permanenti dell' OfSTED
D) Esperti di varia provenienza scelti dall' OfSTED anche al di fuori del mondo della scuola
140. In quale di questi paesi è prevista una remunerazione per i membri dell'organo di governo della scuola?  (Area 1 - Unione Europea, n.177)
A) Olanda
B) Spagna
C) Inghilterra
D) Portogallo
141. Chi presiede il Conseil d'Administration delle scuole secondarie francesi?  (Area 1 - Unione Europea, n.178)
A) Il capo d'istituto
B) Un genitore
C) Un rappresentante dell' Academie
D) Può presiederlo qualsiasi membro, purchè venga eletto dal Conseil
142. Gli organi di governo ufficiali della scuola variano in ogni sistema educativo. In quali di questi paesi la scuola ha un maggior numero di organi di governo?  (Area 1 - Unione Europea, n.181)
A) Portogallo
B) Inghilterra
C) Francia
D) Olanda
143. Il capo d'istituto nel sistema educativo francese può rimanere nello stesso istituto per un periodo limitato, dopo di che deve chiedere di essere trasferito. Qual è il periodo massimo di permanenza del dirigente in uno stesso istituto?  (Area 1 - Unione Europea, n.182)
A) 9 ANNI
B) 5 ANNI
C) 7 ANNI
D) 4 ANNI
144. Il capo d'istituto nel sistema scolastico francese può chiedere il trasferimento di sede solo dopo un periodo di effettivo servizio nella stessa scuola. Qual è la durata di questo periodo?  (Area 1 - Unione Europea, n.183)
A) Almeno 3 anni
B) Almeno 2 anni
C) Almeno 4 anni
D) Almeno 5 anni
145. In che cosa consiste il programma inglese National Professional Qualification for Headship?  (Area 1 - Unione Europea, n.184)
A) E' un corso di qualificazione obbligatorio per accedere alla dirigenza scolastica
B) E' uno strumento di valutazione dei capi d'istituto
C) E' un corso di formazione rivolto ai docenti che vogliono approfondire le tematiche della qualità della scuola
D) E' un diploma professionale che si può conseguire a 18 anni dopo un corso di formazione di istruzione secondaria
146. In quale di questi paesi la remunerazione degli insegnanti (stipendio al termine della carrier è migliore, secondo i calcoli dell'OCSE?  (Area 1 - Unione Europea, n.185)
A) Germania
B) Italia
C) Inghilterra
D) Francia
147. A quale di queste entità è più vicino il numero di alunni in Francia (tutti gli ordini, scuole statali e private/paritarie) ?  (Area 1 - Unione Europea, n.187)
A) 12000000
B) 15500000
C) 55000000
D) 8000000
148. A quale di queste entità è più vicino il numero di alunni in Spagna (tutti gli ordini, scuole statali e private/paritarie) ?  (Area 1 - Unione Europea, n.188)
A) 7000000
B) 12000000
C) 4500000
D) 10000000
149. A quale di queste entità è più vicino il numero di alunni in Portogallo (tutti gli ordini, scuole statali e private/paritarie) ?  (Area 1 - Unione Europea, n.189)
A) 2500000
B) 4500000
C) 6000000
D) 7000000
150. Qual è il più alto numero di anni di istruzione obbligatoria in un paese europeo?  (Area 1 - Unione Europea, n.190)
A) 13 anni
B) 14 anni
C) 11 anni
D) 12 anni
151. In quale di questi paesi la spesa pubblica per l'istruzione (tutti i livelli) in rapporto al PIL (prodotto interno lordo) è più alta?  (Area 1 - Unione Europea, n.191)
A) Danimarca
B) Francia
C) Italia
D) Spagna
152. In quale di questi paesi la spesa pubblica per l'istruzione (tutti i livelli) in rapporto al PIL (prodotto interno lordo) è più bassa?  (Area 1 - Unione Europea, n.192)
A) Repubblica Ceca
B) Italia
C) Francia
D) Danimarca
153. In quale di questi paesi europei il numero di anni di istruzione obbligatoria è più elevato?  (Area 1 - Unione Europea, n.194)
A) Olanda
B) Francia
C) Spagna
D) Italia
154. In quale fascia d'età l'istruzione è obbligatoria in Spagna?  (Area 1 - Unione Europea, n.195)
A) 6- 16 anni
B) 4-15 anni
C) 4-16 anni
D) 7-16 anni
155. In che cosa consiste TALIS (Teaching And Learning International Survey)?  (Area 1 - Unione Europea, n.196)
A) E' una ricerca comparativa condotta dall'OCSE in diversi paesi europei ed extra-europei sull'insegnamento e l'apprendimento
B) E' una qualifica professionale rilasciata dall'OCSE in diversi paesi europei ed extra-europei agli insegnanti eccellenti
C) E' una ricerca sull'insegnamento e l'apprendimento condotta in Inghilterra dall'OfSTED -Office for Standards in Education
D) E' un master universitario europeo sulla didattica rivolto ai i docenti della scuola secondaria
156. Alcuni paesi europei offrono contributi economici alle famiglie per l'acquisto di attrezzature informatiche utili all'educazione dei figli. Quali di questi paesi non prevede, a livello centrale, alcun contributo diretto?  (Area 1 - Unione Europea, n.197)
A) Germania
B) Spagna
C) Francia
D) Inghilterra
157. In che cosa consiste il progetto PISA (Project for International Student Assessment)?  (Area 1 - Unione Europea, n.198)
A) E' una ricerca comparativa ricorrente condotta dall'OCSE in diversi paesi europei ed extra-europei per valutare il livello di alfabetizzazione degli allievi di 15 anni.
B) E' un progetto di valutazione degli apprendimenti promosso dall'OCSE in diversi paesi europei ed extra- europei a cui le scuole possono aderire volontariamente se sono interessate
C) E' un software informatico creato dall'OCSE per favorire l'autovalutazione dei livelli di apprendimento degli alunni in una prospettiva internazionale
D) E' un percorso di formazione sulla valutazione che si conclude con una qualifica internazionale
158. Quale di questi paesi ha una percentuale più alta di alunni 15enni che hanno ripetuto uno o più anni nel corso della scuola secondaria di primo grado?  (Area 1 - Unione Europea, n.199)
A) Spagna
B) Portogallo
C) Olanda
D) Francia
159. Quale di questi paesi ha una percentuale più bassa di alunni 15enni che hanno ripetuto uno o più anni nel corso della scuola secondaria di primo grado?  (Area 1 - Unione Europea, n.200)
A) Italia
B) Portogallo
C) Germania
D) Spagna
160. Che cosa si intende nel sistema scolastico spagnolo con l'espressione "Claustro de Profesores"?  (Area 1 - Unione Europea, n.201)
A) E' un organo di governo della scuola analogo al Collegio dei Docenti della scuola italiana
B) E' un organo di governo della scuola analogo al Consiglio di Classe della scuola italiana
C) E' l'aula professori, dove i docenti tengono i loro materiali di lavoro e trascorrono i loro momenti di intervallo
D) E' il concorso cui partecipano gli aspiranti docenti per ottenere una cattedra di insegnamento
161. Nel linguaggio internazionale è molto in uso il termine accountability. Quale di queste definizioni si avvicina di più al suo significato?  (Area 1 - Unione Europea, n.203)
A) Rendere conto dei risultati delle azioni di cui si è responsabili
B) Contabilità
C) Valutazione esterna
D) Autovalutazione
162. In quale di questi paesi è più alta la percentuale di adulti tra i 25 e i 64 anni sprovvista di diploma di scuola secondaria inferiore?  (Area 1 - Unione Europea, n.204)
A) Portogallo
B) Francia
C) Spagna
D) Italia
163. In quale di questi paesi è più bassa la percentuale di adulti tra i 25 e i 64 anni sprovvista di diploma di scuola secondaria inferiore?  (Area 1 - Unione Europea, n.205)
A) Francia
B) Portogallo
C) Spagna
D) Italia
164. Alcune scuole in Inghilterra vengono considerate come in "special measures" (misure speciali). Che cosa significa questo?  (Area 1 - Unione Europea, n.206)
A) Si tratta di scuole dove, nella loro visita, gli ispettori hanno riscontrato aspetti deboli nel funzionamento e nell'efficacia. La scuola sarà monitorata e ri-ispezionata a breve per controllare le evoluzioni.
B) Si tratta di scuole con un numero elevato di alunni portatori di handicap che seguono programmi speciali
C) Si tratta di scuole che sono coinvolte in progetti di innovazione e cooperazione particolari.
D) Si tratta di scuole eccellenti che hanno ricevuto una certificazione speciale
165. In Francia i capi d'istituto sono responsabili della valutazione dei docenti delle scuole secondarie  (Area 1 - Unione Europea, n.207)
A) Sì ma solo per quanto riguarda il comportamento generale del docente, la componente didattica e disciplinare dell'azione dell'insegnante viene valutata dagli ispettori
B) Sì. Periodicamente il docente viene valutato e il capo d'istituto è responsabile di condurre la valutazione e documentarla
C) No, il docente francese non viene valutato sistematicamente
D) No, il docente francese viene valutato periodicamente, ma sono solo gli ispettori a condurre la valutazione.
166. Il concetto di "alfabetizzazione" è centrale nella riflessione educativa ed è a fondamento di importanti indagini quali il progetto PISA (Project for International Student Assessment) cui i paesi europei partecipano. Quali di queste definizioni è più vicina all'idea di alfabetizzazione utilizzata in PISA?  (Area 1 - Unione Europea, n.208)
A) E' un processo evolutivo continuo in cui si catalizzano tutti i successivi apprendimenti - formali e non formali - dell'individuo, nonchè le sue esperienze come membro attivo di un gruppo sociale
B) E' la capacità di decodificare testi di uso corrente in diversi contesti della vita sociale senza difficoltà
C) E'un'acquisizione che deve essere raggiunta nel periodo iniziale della scolarità per garantire a tutti i cittadini un livello essenziale di partecipazione sociale
D) E' la capacità di utilizzare agilmente la propria lingua nativa in situazioni comunicative diverse
167. In quale di questi paesi la formazione in servizio dei docenti è obbligatoria?  (Area 1 - Unione Europea, n.209)
A) Inghilterra
B) Spagna
C) Italia
D) Danimarca
168. In quale di questi paesi l'età media degli insegnanti è più avanzata?  (Area 1 - Unione Europea, n.210)
A) Italia
B) Olanda
C) Spagna
D) Francia
169. In quale di questi sistemi educativi il dirigente scolastico è assunto attraverso un processo che comprende una componente elettiva?  (Area 1 - Unione Europea, n.211)
A) Portogallo
B) Inghilterra
C) Francia
D) Germania
170. Quale di questi paesi ha la più bassa percentuale di alunni 15enni con problemi nella lettura, in base ai risultati dell'indagine PISA 2009?  (Area 1 - Unione Europea, n.212)
A) Finlandia
B) Olanda.
C) Danimarca
D) Francia
171. In quale dei seguenti Paesi gli alunni scelgono il proprio percorso di istruzione/formazione secondaria ad un'età particolarmente precoce?  (Area 1 - Unione Europea, n.213)
A) Germania
B) Italia
C) Francia
D) Portogallo
172. Quale dei seguenti Paesi europei ha una struttura unica comprensiva per l'istruzione primaria e secondaria (livelli ISCED1 e 2) ?  (Area 1 - Unione Europea, n.215)
A) Finlandia
B) Francia
C) Inghilterra
D) Germania
173. A quale/i dei seguenti livelli possono essere disposti i calendari scolastici in Europa?  (Area 1 - Unione Europea, n.217)
A) A livello nazionale, regionale o locale
B) Solo a livello nazionale
C) Solo a livello regionale
D) A livello sia nazionale che regionale
174. In quale dei seguenti Paesi europei vi è un'assemblea formale dei docenti con potere deliberante, tra gli Organi Collegiali previsti?  (Area 1 - Unione Europea, n.218)
A) Spagna
B) Olanda
C) Francia
D) Inghilterra
175. Nei seguenti Paesi europei, tranne uno, il capo d'istituto proviene esclusivamente dai ranghi dell'insegnamento. In quale Paese il capo d'istituto può provenire anche da altri settori?  (Area 1 - Unione Europea, n.219)
A) Svezia
B) Finlandia
C) Germania
D) Inghilterra
176. Il sistema ‘duale' fa parte degli ordinamenti di tutti i seguenti Paesi europei, tranne uno. Di quale Paese si tratta?  (Area 1 - Unione Europea, n.220)
A) Francia
B) Germania
C) Austria
D) Olanda
177. In quale Paese europeo, tra quelli elencati, le scuole nel settore pubblico sono più autonome nella gestione delle risorse umane (capi d'istituto e insegnanti)?  (Area 1 - Unione Europea, n.221)
A) Svezia
B) Francia
C) Germania
D) Italia

178. La formazione in servizio degli insegnanti è considerata "opzionale", ma necessaria se si vuole ottenere una promozione nella carriera, in uno dei seguenti Paesi europei. Di quale Paese si tratta?  (Area 1 - Unione Europea, n.222)
A) Portogallo
B) Italia
C) Inghilterra
D) Germania
179. Durante il loro periodo di prova, gli insegnanti neo-ammessi in ruolo in Italia devono seguire obbligatoriamente un apposito corso di formazione. In quale altro dei seguenti Paesi europei i neo-insegnanti devono seguire una formazione obbligatoria nel loro periodo di servizio iniziale?  (Area 1 - Unione Europea, n.223)
A) Spagna
B) Olanda
C) Svezia
D) Finlandia
180. Completare in modo concettualmente corretto: In Finlandia, la definizione delle competenze che gli insegnanti devono acquisire nella formazione iniziale ...  (Area 1 - Unione Europea, n.225)
A) è demandata esclusivamente all'autonomia del singolo istituto formativo
B) avviene a partire da un quadro di riferimento generale definito a livello centrale
C) è stata concordata dalle municipalità
D) è stabilita a livello centrale dallo Stato
181. In quale dei seguenti Paesi europei il sistema "pubblico" di istruzione è organizzato e offerto soprattutto da soggetti privati?  (Area 1 - Unione Europea, n.226)
A) Olanda
B) Germania
C) Finlandia
D) Svezia
182. Completare in modo concettualmente corretto: In tutti i Paesi europei, gli insegnanti....  (Area 1 - Unione Europea, n.227)
A) possono decidere i propri metodi di insegnamento, eventualmente in collaborazione con il capo d'istituto, senza dover chiedere autorizzazioni esterne
B) hanno piena autonomia nella scelta dei libri di testo, senza l'intervento di autorità superiori
C) decidono i criteri di raggruppamento degli allievi per le attività di apprendimento obbligatorio
D) hanno piena autonomia nella scelta dei criteri per la valutazione interna degli alunni
183. Completare in modo concettualmente corretto: In relazione all'implementazione degli standard formativi per l'istruzione primaria e secondaria in Germania...  (Area 1 - Unione Europea, n.230)
A) le Länder sono impegnate a sviluppare dei sistemi di somministrazione di test per valutare il raggiungimento degli standard formativi.
B) la definizione e l'implementazione degli standard formativi sono precise responsabilità degli istituti scolastici
C) si tratta di una responsabilità dell'Istituto per lo Sviluppo della Qualità nell'Istruzione (Institut zur Qualitätsentwicklung im Bildungswesen).
D) ancora non esistono standard formativi condivisi nella Germania Unificata
184. Nel 2006 la Conferenza Permanente dei Ministri ha deciso di adottare una strategia pluriforme per il monitoraggio della qualità del sistema educativo in Germania, che comprende quale dei seguenti elementi?  (Area 1 - Unione Europea, n.231)
A) la partecipazione alle indagini internazionali sugli apprendimenti degli alunni (tipo PISA, TIMSS, PIRLS).
B) la valutazione esterna dell'autovalutazione realizzata dagli istituti scolastici
C) la valutazione esterna da parte di un'agenzia indipendente
D) la pubblicazione di graduatorie con i risultati di test somministrati a livello inter- regionale
185. In Germania, i capi d'istituto vengono selezionati e nominati in quale dei seguenti modi?  (Area 1 - Unione Europea, n.232)
A) A tutti gli effetti le selezioni e nomine vengono effettuate centralmente a livello di ogni singola Land
B) Le selezioni avvengono centralmente a livello federale, ma le nomine vengono effettuate a livello di ogni singola Land
C) A tutti gli effetti, le selezioni e nomine avvengono centralmente a livello del Ministero federale per l'Istruzione e la Ricerca
D) Le autorità locali di controllo amministrativo (Schulamt) organizzano la selezione e effettuano le nomine su incarico della Land di appartenenza
186. Qual è la fascia dell'obbligo scolastico in Finlandia?  (Area 1 - Unione Europea, n.233)
A) dai 7 ai 16 anni
B) dai 6 ai 16 anni
C) dai 5 ai 18 anni
D) dai 6 ai 18 anni
187. Qual è la fascia dell'obbligo scolastico in Olanda?  (Area 1 - Unione Europea, n.234)
A) dai 5 ai 18 anni
B) dai 6 ai 18 anni
C) dai 7 ai 16 anni
D) dai 6 ai 16 anni
188. In Germania, gli alunni che completano con successo il proprio percorso obbligatorio di istruzione secondaria ottengono una certificazione valida a quale livello?  (Area 1 - Unione Europea, n.236)
A) federale
B) europeo
C) esclusivamente regionale (Land)
D) sia europeo che federale
189. In Germania, all'interno del previsto controllo del servizio prestato, gli insegnanti, in quanto dipendenti pubblici, sono sottoposti in determinate occasioni a valutazione da parte di quale Organismo?  (Area 1 - Unione Europea, n.237)
A) l'Ispettorato
B) l'Istituto per lo Sviluppo della Qualità nell'Istruzione
C) il "consiglio scolastico" o Schulkonferenz
D) uno dei designati Istituti Superiori di Pedagogia
190. Quale delle seguenti condizioni è assolutamente necessaria perché in Germania l'insegnante acquisisca lo status di dipendente pubblico?  (Area 1 - Unione Europea, n.240)
A) deve aver superato la valutazione prevista per la progressione di carriera
B) deve aver ottenuto una valutazione positiva da parte del capo d'istituto
C) deve aver insegnato in un istituto scolastico per almeno 2 anni
D) deve aver insegnato in un istituto scolastico per almeno 4 anni
191. In Germania, per poter accedere al percorso universitario di formazione iniziale per l'insegnamento, si deve essere in possesso di quale titolo di studio?  (Area 1 - Unione Europea, n.241)
A) la specifica certificazione ottenuta al termine del percorso secondario post- obbligo di istruzione generale intensificata, o Abitur
B) qualsiasi certificazione ottenuta al termine di un percorso di istruzione secondaria post-obbligo
C) una certificazione ottenuta al termine di un percorso di istruzione secondaria post- obbligo, oppure una qualifica da un istituto politecnico
D) il diploma di laurea breve acquisito dopo 3 anni di studi universitari
192. L'istruzione obbligatoria in Germania prevede un "ciclo di orientamento" all'interno dei diversi tipi di scuola. Di norma, a quale età l'alunno frequenta tale ciclo?  (Area 1 - Unione Europea, n.242)
A) dai 10 ai 12 anni
B) dagli 11 ai 13 anni
C) dai 12 ai 14 anni
D) dai 13 ai 15 anni
193. In Spagna, in quali momenti del percorso scolastico degli alunni sono obbligatorie le valutazioni diagnostiche generali nell'istruzione primaria e secondaria?  (Area 1 - Unione Europea, n.243)
A) al termine del secondo ciclo dell'istruzione primaria e al termine del secondo anno dell'istruzione secondaria obbligatoria
B) al termine del primo ciclo dell'istruzione primaria e al termine del primo anno dell'istruzione secondaria obbligatora
C) al termine dell'istruzione primaria e al termine dell'istruzione secondaria obbligatoria
D) al termine dell'istruzione primaria e al termine del secondo anno dell'istruzione secondaria obbligatoria
194. Di quanti cicli è formata l'istruzione primaria in Spagna?  (Area 1 - Unione Europea, n.244)
A) 3
B) 2
C) 1
D) 4
195. Quale delle seguenti affermazioni è corretta per quanto riguarda l'istruzione degli alunni con bisogni educativi speciali in Germania?  (Area 1 - Unione Europea, n.245)
A) circa l'80% degli alunni con bisogni educativi speciali frequentano scuole speciali
B) circa l'80% degli alunni con bisogni educativi speciali sono integrati negli istituti scolastici a frequenza generale
C) tutti gli alunni con bisogni educativi speciali sono integrati negli istituti scolastici a frequenza generale
D) gli alunni con bisogni educativi speciali possono frequentare scuole speciali solo se non possono essere integrati in altri istituti scolastici
196. In Spagna, il reclutamento degli insegnanti nel settore pubblico avviene normalmente in quale modo?  (Area 1 - Unione Europea, n.246)
A) per concorso pubblico
B) per scorrimento di un'apposita graduatoria o lista di collocamento
C) per chiamata diretta, dietro domanda ad un istituto scolastico
D) per chiamata diretta, dietro domanda alle autorità competenti delle Comunità Autonome
197. Completare in modo concettualmente corretto: In Olanda, l'ispezione degli istituti scolastici, per controllare la qualità dell'istruzione impartita, avviene....  (Area 1 - Unione Europea, n.247)
A) sempre a partire dall'autovalutazione effettuata dal particolare istituto scolastico
B) sempre a partire dai risultati conseguiti dal particolare istituto scolastico nei test nazionali
C) sempre a partire dai controlli preventivi effettuati da un Ente esterno
D) sempre a partire dalla valutazione degli insegnanti effettuata dal capo d'istituto.
198. Che cosa è CITO?  (Area 1 - Unione Europea, n.248)
A) l'acronimo dell'istituto nazionale olandese per la misurazione degli apprendimenti e dei risultati dell'istruzione
B) l'acronimo per il sistema internazionale di classificazione dell'educazione
C) l'acronimo per il sistema europeo di classificazione delle qualifiche
D) l'acronimo della qualifica ottenuta in Olanda al termine del percorso secondario inferiore professionale
199. In Olanda, a che livello sono determinati in quasi tutti i settori educativi lo status professionale e le condizioni di servizio degli insegnanti?  (Area 1 - Unione Europea, n.249)
A) a livello decentrato, con accordi settoriali collettivi
B) a livello decentrato solo per gli insegnanti operanti in istituzioni scolastiche gestite da soggetti privati
C) a livello nazionale, con contratti collettivi
D) a livello individuale specifico, con un contratto determinato dal singolo istituto scolastico
200. Nella Repubblica Ceca, il capo d'istituto può partecipare solo su invito alle riunioni di quale dei seguenti Organi scolastici?  (Area 1 - Unione Europea, n.251)
A) il consiglio scolastico, o Skolska rada
B) il consiglio pedagogico, o Pedagogická rada
C) il consiglio di classe o inter-classe
D) le riunioni dell'assemblea dei docenti
201. Nella Repubblica Ceca, il reclutamento degli insegnanti avviene a quale livello?  (Area 1 - Unione Europea, n.252)
A) al livello del singolo istituto scolastico, tramite il reclutamento effettuato dal capo d'istituto
B) al livello del singolo istituto scolastico, tramite il reclutamento effettuato dal consiglio scolastico (Skolska rada)
C) a livello municipale, tramite un concorso pubblico
D) a livello regionale, tramite un concorso pubblico
202. Completare in modo concettualmente corretto: In Germania, di norma, il capo d'istituto ...  (Area 1 - Unione Europea, n.255)
A) ha un carico orario di insegnamento, diminuito in funzione delle sue responsabilità
B) ha un pieno carico orario di insegnamento
C) non ha nessun carico orario di insegnamento
D) insegna saltuariamente, solo in eventuale sostituzione di insegnanti assenti
203. In Germania, nella maggior parte delle regioni (Land), quale Organo ha l'obbligo di predisporre il documento caratterizzante dell'istituto (Schulprogramme), esplicitando anche il piano di sviluppo della didattica e dell'organizzazione?  (Area 1 - Unione Europea, n.257)
A) il capo d'istituto
B) il "consiglio scolastico" o Schulkonferenz
C) la Lehrerkonferenz, la riunione dell'insieme degli insegnanti di un dato istituto scolastico
D) l'autorità locale di controllo amministrativo, o Schulamt
204. Come si può caratterizzare la formazione in servizio degli insegnanti in Germania?  (Area 1 - Unione Europea, n.258)
A) La formazione in servizio per gli insegnanti in Germania è obbligatoria in tutti i Länder, secondo le modalità indicate nella legislazione regionale
B) La formazione in servizio degli insegnanti è considerata "opzionale" ed è lasciata all'iniziative dei singoli istituti scolastici
C) La formazione in servizio degli insegnanti è considerata "opzionale" ed è lasciata all'iniziative dei singoli docenti
D) La formazione in servizio per gli insegnanti in Germania è obbligatoria in tutti i Länder, secondo le modalità fissate dal contratto nazionale
205. Tenuto conto anche degli impegni verso il raggiungimenti degli obiettivi per Europa2020, quale delle seguenti affermazioni costituisce una priorità per le riforme nel sistema educativo in Germania?  (Area 1 - Unione Europea, n.260)
A) l'estensione dell'istruzione preprimaria
B) la riforma degli ordinamenti scolastici
C) l'allungamento dell'obbligo scolastico
D) la riforma delle modalità di reclutamento degli insegnanti
206. In Svezia, come avviene la distribuzione del numero minimo di ore di lezione stabilite per il curricolo obbligatorio?  (Area 1 - Unione Europea, n.261)
A) ogni istituto scolastico decide autonomamente il numero di ore di lezione per settimana e la durata della giornata scolastica
B) le municipalità stabiliscono la distribuzione nell'arco delle giornate e delle settimane per le proprie scuole
C) la distribuzione a distribuzione nell'arco delle giornate e delle settimane è stabilita a livello centrale dal Ministero
D) la distribuzione a distribuzione nell'arco delle giornate e delle settimane è stabilita per comprensori di municipalità
207. Quali delle seguenti affermazioni è corretta per quanto riguarda la valutazione degli insegnanti in Finlandia?  (Area 1 - Unione Europea, n.262)
A) In Finlandia non vi è una diretta o esplicita valutazione degli insegnanti e del loro insegnamento
B) In Finlandia gli insegnanti sono valutati regolarmente dal capo d'istituto
C) In Finlandia gli insegnanti sono valutati ogni 4 anni dall'ispettorato
D) In Finlandia gli insegnanti sono valutati dall'ispettorato solo per la progressione della carriera
208. Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.89, i licei  (Area 1 - Unione Europea, n.263)
A) adottano il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione di cui all'allegato A del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226
B) adottano il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per il sistema dei licei di cui all'allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226.
C) possono scegliere, nella loro autonomia, se adottare o meno il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente o sostituirlo con una propria proposta
D) possono adottare il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per il sistema dei licei di cui all'allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 o quello di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.89.
209. Ai sensi dellart.2 del Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n.89, il primo biennio liceale  (Area 1 - Unione Europea, n.264)
A) è finalizzato all'acquisizione delle competenze, delle conoscenze e delle abilità di base proprie di ciascun percorso liceale e all'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
B) è comune per tutti i percorsi liceali.
C) è distinto normativamente in un'area comune e in un'area specifica per ciascun indirizzo.
D) è finalizzato all'acquisizione delle competenze di cittadinanza e dei saperi e delle competenze, articolati in conoscenze e abilità, con l'indicazione degli assi culturali di riferimento, di cui al documento tecnico allegato al decreto del Ministro dell' Istruzione 22 Agosto 2007, n. 139.
210. Al termine del quinto anno nel sistema dei licei  (Area 1 - Unione Europea, n.266)
A) lo studente ha raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali e ha realizzato il profilo educativo, culturale e professionale generale e proprio di ogni indirizzo liceale.
B) lo studente ha raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento selezionati dal Piano dell'Offerta Formativa sulla base delle Indicazioni nazionali.
C) lo studente ha raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento selezionati dal Piano dell'Offerta Formativa sulla base del profilo educativo, culturale e professionale proprio di ogni indirizzo liceale.
D) lo studente ha raggiunto gli obiettivi specifici di apprendimento definiti dall'Istituzione scolastica.
211. Nell'ambito dei percorsi liceali  (Area 1 - Unione Europea, n.267)
A) sono possibili, a partire dal secondo biennio, percorsi in partnership con le università, le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, l'istruzione tecnica superiore e l'istruzione e formazione tecnica superiore.
B) sono possibili, nel quinto anno, percorsi in partnership con le università, le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, l'istruzione tecnica superiore e l'istruzione e formazione tecnica superiore.
C) sono possibili, a partire dal secondo biennio, percorsi in partnership con le università e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica.
D) sono possibili, a partire dal secondo biennio, percorsi in partnership con le università e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Il raccordo con l'istruzione tecnica superiore e l'istruzione e formazione tecnica superiore è riservato ai percorsi dell'istruzione tecnica e professionale.
212. Nell'ambito dei percorsi liceali  (Area 1 - Unione Europea, n.268)
A) possono essere attivati, a partire dal secondo biennio, percorsi di alternanza scuola-lavoro.
B) possono essere attivati, esclusivamente per alunni maggiorenni, percorsi di alternanza scuola-lavoro.
C) non possono essere attivati percorsi di alternanza scuola- lavoro, ma solo stages presso aziende.
D) possono essere attivati, a partire dal quinto anno, percorsi di alternanza scuola- lavoro.
213. Il sistema dei licei  (Area 1 - Unione Europea, n.269)
A) comprende i licei artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane.
B) comprende i licei artistico, classico, della comunicazione, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, sportivo e delle scienze umane.
C) comprende i licei artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane. Le istituzioni sclastiche, nella loro autonomia, possono attivare inoltre percorsi di liceo sportivo e della comunicazione.
D) comprende i licei artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane. Le istituzioni sclastiche, nella loro autonomia, purché gli indirizzi siano previsti nel Piano regionale, possono attivare inoltre percorsi di liceo sportivo e della comunicazione.
214. I percorsi liceali delle sezioni bilingue, delle sezioni ad opzione internazionale, di liceo classico europeo e di liceo linguistico europeo e ad indirizzo sportivo  (Area 1 - Unione Europea, n.270)
A) sono riorganizzati attraverso specifico regolamento.
B) sono cancellati dall'ordinamento e confluiscono nei percorsi definiti dal decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89
C) sono attivati in autonomia dalle istituzioni scolastiche.
D) sono percorsi attivati solo dalle scuole paritarie.
215. Il percorso del liceo artistico  (Area 1 - Unione Europea, n.271)
A) contempera l'apprendimento delle tecniche artistiche con lo studio dei fenomeni estetici.
B) è finalizzato a uno sbocco professionale.
C) è finalizzato all'iscrizione presso le Accademie di Belle Arti.
D) approfondisce la cultura estetica e si limita a fornire gli strumenti di base per la pratica artistica.
216. Il percorso del liceo artistico  (Area 1 - Unione Europea, n.272)
A) è articolato, a partire dal secondo biennio, negli indirizzi: arti figurative; architettura e ambiente; design; audiovisivo e multimediale; grafica; scenografia.
B) è articolato negli indirizzi: arti figurative; architettura e ambiente; design; audiovisivo e multimediale; grafica; scenografia.
C) è articolato, a partire dal secondo biennio, negli indirizzi: arti figurative; architettura, ambiente e design; audiovisivo e multimediale.
D) è articolato, a partire dal secondo biennio, negli indirizzi: arti figurative; architettura e ambiente; design; audiovisivo e multimediale; grafica; scenografia, che devono fare tutti parte dell'offerta formativa dell'istituzione scolastica.
217. Il percorso del liceo artistico  (Area 1 - Unione Europea, n.273)
A) è caratterizzato da un primo biennio comune e da un secondo biennio e quinto anno con orari scanditi in attività obbligatorie per tutti gli studenti e in attività proprie di ciascun indirizzo.
B) è, sin dal primo anno, caratterizzato dalla differenziazione dei percorsi in base agli indirizzi.
C) è caratterizzato da un orario comune a tutti gli indirizzi, che sono caratterizzati attraverso il potenziamento dell'offerta formativa e l'utilizzo della quota di autonomia.
D) prevede un orario obbligatorio per tutti gli studenti che varia, come monte ore, da indirizzo a indirizzo.
218. Il potenziamento e l'articolazione dell'offerta formativa dei percorsi di liceo artistico, attraverso laboratori e interazioni col mondo del lavoro,  (Area 1 - Unione Europea, n.274)
A) cercano di corrispondere alle esigenze e alle vocazioni delle realtà territoriali e sono realizzate anche attraverso accordi con le Regioni.
B) sono autorizzati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione.
C) sono autorizzati dall'Ufficio scolastico regionale.
D) sono autorizzati dalle Regioni nell'ambito del piano territoriale dell'offerta formativa.
219. Il percorso del liceo classico  (Area 1 - Unione Europea, n.275)
A) si articola in un primo biennio, detto ginnasiale, in un secondo biennio e in un quinto anno.
B) si articola in un primo biennio, in un secondo biennio e in un quinto anno.
C) prevede una articolazione del quadro orario tra insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e insegnamenti di indirizzo.
D) può prevedere una opzione di scienze della comunicazione.
220. Il percorso del liceo classico  (Area 1 - Unione Europea, n.276)
A) è finalizzato allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica, ma riserva attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, al fine di cogliere le intersezioni tra i saperi ed elaborare una visione critica della realtà.
B) è finalizzato escusivamente allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica.
C) prevede che la lingua straniera sia studiata solo al primo biennio.
D) prevede lo studio della lingua inglese dal primo al quinto anno.
221. Il percorso del liceo linguistico  (Area 1 - Unione Europea, n.277)
A) mira all'acquisizione delle competenze comunicative in tre lingue, oltre all'italiano.
B) mira all'acquisizione delle competenze comunicative in due lingue, oltre all'italiano.
C) prevede lo studio di due lingue straniere nel primo biennio, cui si aggiunge una terza lingua straniera a partire dal secondo biennio.
D) prevede lo studio di tre lingue comunitarie, oltre all'italiano.
222. Il percorso del liceo linguistico  (Area 1 - Unione Europea, n.278)
A) prevede lo studio di tre lingue straniere a partire dal primo biennio.
B) prevede, a partire dal primo biennio, lo studio di due lingue comunitarie e di una terza lingua straniera.
C) prevede, a partire dal primo biennio, lo studio della lingua inglese, di una seconda lingua comunitaria scelta tra francese, spagnolo e tedesco e di una terza lingua straniera a scelta tra cinese e russo.
D) prevede che gli studenti proseguano nello studio delle due lingue straniere apprese nella secondaria di primo grado, cui si affianca una terza lingua straniera.
223. Il percorso del liceo linguistico  (Area 1 - Unione Europea, n.279)
A) è l'unico che prevede, ordinamentalmente, lo studio di due discipline non linguistiche in due distinte lingue straniere.
B) è l'unico che prevede, ordinamentalmente, lo studio di due discipline non linguistiche in una lingua straniera.
C) è l'unico che prevede, ordinamentalmente, lo studio di due discipline non linguistiche in lingua inglese.
D) è l'unico che prevede, ordinamentalmente, lo studio di due discipline non linguistiche in due distinte lingue straniere a partire dal primo biennio.
224. Il percorso del liceo musicale e coreutico  (Area 1 - Unione Europea, n.281)
A) prevede che l'iscrizione sia subordinata al superamento di una prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali o coreutiche
B) prevede che l'iscrizione sia riservata, per la sezione musicale, agli studenti che abbiano frequentato una scuola media a indirizzo musicale.
C) prevede che l'iscrizione sia riservata, per la sezione musicale, agli studenti che abbiano frequentato una scuola media a indirizzo musicale, mentre occorre una prova per accedere alla sezione coreutica.
D) prevede che l'iscrizione sia subordinata al superamento di una prova attitudinale.
225. La sezione musicale del liceo musicale e coreutico  (Area 1 - Unione Europea, n.283)
A) assicura la continuità dei percorsi formativi per gli studenti provenienti dai corsi ad indirizzo musicale di cui all'articolo 11, comma 9, della legge 3 maggio 1999, n. 124, purché si sia superata una specifica prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali.
B) assicura la continuità dei percorsi formativi per gli studenti provenienti dai corsi ad indirizzo musicale di cui all'articolo 11, comma 9, della legge 3 maggio 1999, n. 124.
C) assicura l'iscrizione ad ogni studente per il primo biennio, al fine di tutelare l'obbligo di istruzione. Al termine del secondo anno, una specifica prova indica chi potrà proseguire gli studi nelle rispettive sezioni.
D) seleziona le domande di iscrizione in base ai criteri definiti dal Consiglio di Istituto, sentito il Collegio Docenti.
226. Il percorso del liceo scientifico  (Area 1 - Unione Europea, n.284)
A) guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale.
B) guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative attraverso la didattica laboratoriale. La pratica laboratoriale è riservata all'opzione "scienze applicate".
C) prevede una distinzione netta tra pratica laboratoriale e didattica laboratoriale, la prima di esclusiva competenza degli insegnanti tecnico pratici.
D) esclude la pratica laboratoriale, data l'assenza di insegnanti tecnico-pratici.
227. Il percorso del liceo scientifico e il percorso della relativa opzione "scienze applicate"  (Area 1 - Unione Europea, n.285)
A) sono differenziati sin dal primo biennio.
B) prevedono un primo biennio comune e una successiva differenziazione a partire dal terzo anno.
C) prevedono un'area comune e un'area differenziata in base ai rispettivi indirizzi.
D) si differenziano solo per la presenza o meno del latino.
228. L'opzione scienze applicate del liceo scientifico  (Area 1 - Unione Europea, n.286)
A) può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso qualsiasi istituzione scolastica.
B) può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso istituzioni scolastiche che prevedano al loro interno solo percorsi liceali.
C) può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso istituzioni scolastiche che prevedano al loro interno solo percorsi di istruzione tecnica o professionale.
D) può essere attivata esclusivamente dagli istituti tecnici presso i quali è attivo un percorso di liceo scientifico tecnologico.
229. Il percorso del liceo delle scienze umane  (Area 1 - Unione Europea, n.287)
A) assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine nel campo delle scienze umane, guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi ed è indirizzato allo studio delle teorie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell'identità personale e delle relazioni umane e sociali.
B) guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. All'esito dell'Esame di stato, il titolo, per tale motivo, è valido per l'insegnamento.
C) guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. All'esito dell'Esame di stato, il titolo, per tale motivo, dà diritto all'accesso in soprannumero ai corsi di laurea magistrale in scienze della formazione primaria di cui al decreto 249/2010.
D) può essere attivato esclusivamente presso gli istituti magistrali.
230. Il percorso del liceo delle scienze umane e il percorso della relativa opzione "economico sociale"  (Area 1 - Unione Europea, n.288)
A) sono differenziati sin dal primo biennio.
B) prevedono un primo biennio comune e una successiva differenziazione a partire dal terzo anno.
C) prevedono un'area comune e un'area differenziata in base alle rispettive opzioni.
D) si differenziano solo per la presenza o meno del latino.
231. L'opzione "economico sociale" del liceo delle scienze umane  (Area 1 - Unione Europea, n.289)
A) può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso qualsiasi istituzione scolastica.
B) può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso istituzioni scolastiche che prevedano al loro interno solo percorsi liceali.
C) può essere attivata nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa presso istituzioni scolastiche che prevedano al loro interno solo percorsi di istruzione tecnica o professionale.
D) può essere attivata esclusivamente presso le Istituzioni scolastiche dove è attivata almeno una sezione di liceo delle scienze umane con quadro orario standard.
232. L'opzione "economico sociale" del liceo delle scienze umane  (Area 1 - Unione Europea, n.290)
A) è finalizzata a fornire allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali.
B) si differenzia dal liceo delle scienze umane solo per l'assenza del latino.
C) si differenzia dal liceo delle scienze umane perché il titolo di studio conseguito al termine del percorso non consente l'iscrizione in soprannumero al corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria
D) si differenzia dal liceo delle scienze umane solo per la presenza di una seconda lingua straniera.
233. In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89  (Area 1 - Unione Europea, n.291)
A) l'orario annuale è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e negli insegnamenti eventualmente previsti dal piano dell'offerta formativa.
B) l'orario annuale è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e in attività e insegnamenti a scelta dello studente.
C) l'orario annuale è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e negli insegnamenti eventualmente previsti dal piano dell'offerta formativa dietro autorizzazione delle Regioni.
D) l'orario annuale è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e negli insegnamenti eventualmente previsti dal piano dell'offerta formativa dietro autorizzazione dell'Ufficio Scolastico Regionale.
234. In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89,  (Area 1 - Unione Europea, n.292)
A) la quota dei piani di studio riservata all'autonomia è rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'articolo 2, comma 3 del suddetto decreto.
B) la quota dei piani di studio riservata all'autonomia è rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell'ambito degli indirizzi definiti dalle regioni, che determinano le eventuali articolazioni di ciascun percorso liceale.
C) la quota dei piani di studio riservata all'autonomia è rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell'ambito degli indirizzi definiti dall'Ufficio scolastico regionale, che determinano le eventuali articolazioni di ciascun percorso liceale.
D) la quota dei piani di studio riservata all'autonomia è rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell'ambito degli indirizzi definiti dalla Regione, di concerto con l'Ufficio scolastico regionale, che determinano le eventuali articolazioni di ciascun percorso liceale.
235. In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89  (Area 1 - Unione Europea, n.293)
A) la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30 per cento nel secondo biennio e al 20 per cento nel quinto anno.
B) la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo.
C) la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30 per cento nel secondo biennio e al 20 per cento nel quinto anno. Detta quota è aggiunta all'orario delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti.
D) la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nell'arco dei cinque anni. Detta quota è aggiunta all'orario delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti.
236. In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89  (Area 1 - Unione Europea, n.295)
A) l'istituzione scolastica, se rispetta le modalità di esercizio della quota di autonomia dettate dall'articolo 10, comma 1 lettera c del predetto decreto, è libera di modificare i quadri orari.
B) l'istituzione scolastica, una volta rispettate le modalità di esercizio della quota di autonomia dettate dall'articolo 10, comma 1 lettera c del predetto decreto, sottopone la modifica dei quadri orari all'Ufficio scolastico regionale per l'approvazione.
C) l'istituzione scolastica, una volta rispettate le modalità di esercizio della quota di autonomia dettate dall'articolo 10, comma 1 lettera c del predetto decreto, sottopone la modifica dei quadri orari all'Ufficio scolastico territoriale per l'autorizzazione.
D) l'istituzione scolastica, una volta rispettate le modalità di esercizio della quota di autonomia dettate dall'articolo 10, comma 1 lettera c del predetto decreto, è libera di modificare la denominazione dei percorsi.
237. Gli insegnamenti e le attività di cui all'articolo 10, comma 2 lettera c del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89,  (Area 1 - Unione Europea, n.300)
A) sono facoltativi. Gli studenti possono scegliere quali insegnamenti ovvero attività seguire e se seguirli. Una volta che li hanno scelti, sono tenuti alla loro frequenza, che è valutata e la cui valutazione concorre alla valutazione complessiva.
B) sono facoltativi. Gli studenti sono vincolati a scegliere quali insegnamenti ovvero attività seguire, ove la scuola li abbia previsti. Sono tenuti alla loro frequenza e la relativa valutazione concorre alla valutazione complessiva.
C) sono facoltativi. Gli studenti possono scegliere quali insegnamenti ovvero attività seguire e se seguirli. Una volta che li hanno scelti, non sono tenuti a frequentarli, ma se lo fanno sono valutati e la valutazione concorre alla valutazione complessiva.
D) possono o meno essere istituiti dall'istituzione scolastica, ma nel caso in cui lo siano gli studenti sono obbligati a frequentarli.
238. L'insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera (CLIL) nei percorsi liceali  (Area 1 - Unione Europea, n.304)
A) può essere impartito in qualunque lingua straniera.
B) deve essere impartito in inglese.
C) deve essere impartito in una lingua comunitaria.
D) è riservato alle discipline scientifiche.
239. L'insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera (CLIL) nei percorsi liceali  (Area 1 - Unione Europea, n.305)
A) sarà regolato attraverso apposito decreto, emanato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, contenente le relative linee guida e i requisiti specifici richiesti per impartire il predetto insegnamento.
B) è riservato ai docenti di lingua straniera.
C) è riservato ai docenti di lingua inglese.
D) è affidato alla copresenza del docente di lingua straniera con il docente di disciplina non linguistica.
240. Le attività e gli insegnamenti relativi a "Cittadinanza e Costituzione", presso i percorsi liceali,  (Area 1 - Unione Europea, n.306)
A) si sviluppano nell'ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e nel monte ore complessivo in esse previsto, con riferimento all'insegnamento di "Diritto ed economia" o, in mancanza di quest'ultimo, all'insegnamento di "Storia e Geografia" e "Storia".
B) sono riservati agli insegnanti di "Diritto ed economia".
C) hanno un proprio monte ore, pari a 33 ore annuali, nell'ambito degli insegnamenti di "Storia e Geografia" e "Storia", ma non prevedono una distinta valutazione.
D) hanno un proprio monte ore, pari a 33 ore annuali, nell'ambito degli insegnamenti di "Storia e Geografia" e "Storia" e prevedono una specifica e distinta valutazione.
241. La valutazione periodica e finale degli apprendimenti nei percorsi liceali  (Area 1 - Unione Europea, n.307)
A) è effettuata secondo quanto previsto dall'articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 e successive modificazioni, dall'articolo 2 del decreto legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 e dal decreto del Presidente della repubblica 22 giugno 2009, n. 122.
B) è effettuata secondo quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122.
C) è effettuata secondo quanto previsto dall'articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 e successive modificazioni.
D) è articolata in conoscenze, abilità e competenze.
242. Qual è il titolo di studio rilasciato al superamento dell'esame di Stato al termine dei percorsi liceali?  (Area 1 - Unione Europea, n.308)
A) il diploma liceale, indicante la tipologia di liceo e l'eventuale indirizzo, opzione o sezione seguita dallo studente.
B) il diploma di scuola secondaria di secondo grado, indicante la tipologia di liceo e l'eventuale indirizzo, opzione o sezione seguita dallo studente.
C) il diploma liceale, indicante la tipologia di liceo.
D) il diploma liceale, indicante la tipologia di liceo e l'eventuale percorso personalizzato seguito dallo studente.
243. Il titolo di studio rilasciato al superamento dell'esame di Stato al termine dei percorsi liceali  (Area 1 - Unione Europea, n.309)
A) consente l'accesso all'università ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore .
B) consente l'accesso all'università ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, mentre l'accesso agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore è subordinato all'integrazione delle materie liceali con materie dell'istruzione tecnica.
C) consente l'accesso all'università ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti dall'ordinamento giuridico.
D) consente l'accesso all'università, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti dall'ordinamento giuridico.
244. Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il sistema dei licei e le relative Indicazioni nazionali  (Area 1 - Unione Europea, n.310)
A) sono aggiornati periodicamente in relazione agli sviluppi culturali emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e dal mondo del lavoro e delle professioni.
B) possono essere aggiornati periodicamente dietro specifica delega del Parlamento.
C) sono aggiornati periodicamente in relazione agli sviluppi culturali emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e dal mondo del lavoro e delle professioni su istanza del Consiglio nazionale della pubblica istruzione.
D) sono aggiornati periodicamente in relazione agli sviluppi culturali emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università, dalle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e dal mondo del lavoro e delle professioni su istanza delle Commissioni Parlamentari competenti.
245. L'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89,  (Area 1 - Unione Europea, n.311)
A) sottopone a valutazione periodica il raggiungimento, da parte degli studenti, degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali per i licei.
B) sottopone a valutazione periodica il raggiungimento, da parte degli studenti, dei risultati di apprendimento definiti dal Profilo educativo, culturale e professionale, allegato A al predetto decreto.
C) sottopone a valutazione periodica il raggiungimento, da parte degli studenti, delle competenze di cittadinanza.
D) sottopone a valutazione periodica il raggiungimento, da parte degli studenti, delle conoscenze, abilità e competenze ricomprese nell'European Qualification Framework.
246. L'Agenzia nazionale di sviluppo dell'autonomia scolastica  (Area 1 - Unione Europea, n.312)
A) partecipa, con l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, al costante monitoraggio dei percorsi liceali.
B) è responsabile del monitoraggio dei percorsi liceali.
C) sostituisce, per quanto riguarda il sistema dei licei, le funzioni dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione.
D) non ha funzioni specifiche rispetto ai percorsi liceali, in quanto si occupa esclusivamente di promuovere e sostenere l'autonomia delle istituzioni scolastiche.

247. La confluenza dei percorsi liceali dai precedenti ordinamenti all'ordinamento definito nel decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 è avvenuta  (Area 1 - Unione Europea, n.314)
A) a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell'allegato I al predetto decreto.
B) a partire dalle classi prime, seconde e terze funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell'allegato I al predetto decreto.
C) a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, secondo quanto previsto dai Consigli di Istituto.
D) a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, secondo quanto previsto dai Collegi Docenti.
248. La confluenza dei percorsi liceali dai precedenti ordinamenti all'ordinamento definito nel decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 è avvenuta  (Area 1 - Unione Europea, n.315)
A) a partire dalle sole classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, mentre per le classi successive alla prima è stato previsto la prosecuzione ad esaurimento dei percorsi in atto.
B) a partire dalle sole classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011, mentre per le classi successive alla prima è stato previsto la prosecuzione ad esaurimento dei percorsi in atto, ad eccezione delle sezioni di liceo scientifico tecnologico aperte presso gli Istituti tecnici, il cui piano degli studi è stato ridotto in analogia con quanto previsto per i percorsi dell'istruzione tecnica.
C) a partire dalle classi prime, terze e quarte funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011.
D) a partire dalle sole classi prime e seconde funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011.
249. L'istituzione di sezioni di liceo musicale, in prima attivazione,  (Area 1 - Unione Europea, n.318)
A) è subordinata alla stipula di apposita convenzione con i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati ai sensi dell'articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999 n. 508.
B) è subordinata alla stipula di apposita convenzione con i conservatori di musica ai sensi dell'articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999 n. 508.
C) può prevedere la stipula di apposita convenzione con i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati ai sensi dell'articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999 n. 508.
D) può prevedere la stipula di apposita convenzione con i conservatori di musica ai sensi dell'articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999 n. 508.
250. Quali sono gli elementi che devono essere previsti in una convenzione tra un conservatorio, un istituto musicale pareggiato e una istituzione scolastica, ai fini dell'istituzione di una sezione di liceo musicale?  (Area 1 - Unione Europea, n.319)
A) Le modalità di organizzazione e svolgimento della didattica e di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline musicali previste dal piano degli studi. La convenzione può ricomprendere e normare altri aspetti, liberamente scelti e pattuiti tra istituzione scolastica e Istituzione AFAM.
B) La certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline musicali previste dal piano degli studi.
C) Nessuno. La convenzione è libera nei contenuti.
D) La convenzione può esclusivamente prevedere le modalità di organizzazione e svolgimento della didattica, nonché di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline musicali previste.
251. Quali sono gli elementi che devono essere previsti in una convenzione tra l'Accademia nazionale di danza e una istituzione scolastica, ai fini dell'istituzione di una sezione di liceo coreutico?  (Area 1 - Unione Europea, n.320)
A) Il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 non prevede alcun contenuto specifico.
B) La certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline coreutiche previste dal piano degli studi.
C) Le modalità di organizzazione e svolgimento della didattica, nonché di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline coreutiche previste dal piano degli studi. La convenzione può ricomprendere e normare altri aspetti, liberamente scelti e pattuiti tra istituzione scolastica e Accademia nazionale di danza.
D) La convenzione può esclusivamente prevedere le modalità di organizzazione e svolgimento della didattica, nonché di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline musicali previste.
252. Ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89,  (Area 1 - Unione Europea, n.321)
A) sono adottati, con specifico decreto, gli indicatori per la valutazione e l'autovalutazione dei percorsi liceali, anche con riferimento al quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione.
B) gli indicatori per la valutazione e l'autovalutazione dei percorsi liceali, anche con riferimento al quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione, sono ricompresi nell'allegato A al medesimo decreto.
C) non è prevista la predisposizione, da parte del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di specifici indicatori per la valutazione e l'autovalutazione dei percorsi liceali, demandata alle istituzioni scolastiche.
D) non è prevista la predisposizione, da parte del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di specifici indicatori per la valutazione e l'autovalutazione dei percorsi liceali, demandata ad Ansas/indire e Invalsi.
253. Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89,  (Area 1 - Unione Europea, n.322)
A) è articolato in una breve premessa, nell'elenco dei risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali e nell'elenco dei risultati di apprendimento dei distinti percorsi liceali.
B) fissa gli indicatori per la valutazione e l'autovalutazione dei percorsi liceali, anche con riferimento al quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione.
C) presenta i risultati di apprendimento articolati in conoscenze, abilità e competenze.
D) ha la stessa struttura del Profili educativi, culturali e professionali allegati ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87 e n. 88, anche se mutano i contenuti.
254. Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89,  (Area 1 - Unione Europea, n.323)
A) elenca alcuni aspetti del lavoro scolastico, specificando che detto elenco è orientativo, ma i punti che prevede sono "fondamentali e imprescindibili".
B) elenca alcuni aspetti del lavoro scolastico che assumono un valore prescrittivo.
C) sostituisce i Piani dell'offerta formativa.
D) può essere adottato dalle istituzioni scolastiche in alternativa ai profili del previgente ordinamento.
255. Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89,  (Area 1 - Unione Europea, n.324)
A) raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 5 aree.
B) raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 aree.
C) raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 aree, corrispondenti ai 4 assi culturali di cui al decreto del Ministro dell'istruione, dell'università e della ricerca 22 agosto 2007, n. 139.
D) raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 assi culturali.
256. Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89,  (Area 1 - Unione Europea, n.325)
A) raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali nelle aree: metodologica; logico-argomentativa; linguistica e comunicativa; storico- umanistica; scientifica, matematica e tecnologica.
B) raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali nelle aree: logico- argomentativa; linguistica e comunicativa; storico-umanistica; scientifica, matematica e tecnologica.
C) raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 aree (dei linguaggi; matematica; scientifico- tecnologica; storica esociale) corrispondenti ai 4 assi culturali di cui al decreto del Ministro dell'istruione, dell'università e della ricerca 22 agosto 2007, n. 139.
D) raggruppa i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali in 4 assi culturali.
257. I risultati di apprendimento dei liceo artistico  (Area 1 - Unione Europea, n.326)
A) prevedono risultati di apprendimento comuni a tutti gli indirizzi e propri di ciascun indirizzo.
B) prevedono risultati di apprendimento comuni a tutti gli indirizzi, mentre i risultati di apprendimento propri di ciascun indirizzo sono demandati ai consigli di classe.
C) prevedono risultati di apprendimento differenziati per ciascun indirizzo.
D) riservano la conoscenza delle problematiche relative alla tutela, al restauro e alla conservazione del patrimonio artistico al solo indirizzo Architettura e Ambiente.
258. I risultati di apprendimento dei liceo classico  (Area 1 - Unione Europea, n.327)
A) sottolineano l'importanza dell'analisi stilistica e retorica dei testi greci e latini e dell'acquisizione dei relativi strumenti
B) puntano sull'acquisizione di competenze traduttive dal greco e dal latino.
C) sono articolati in conoscenze, abilità e competenze.
D) sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
259. I risultati di apprendimento del liceo linguistico  (Area 1 - Unione Europea, n.328)
A) fanno esplicito riferimento al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, fissando i livelli minimi da acquisire nelle tre lingue straniere previste dall'ordinamento.
B) fanno esplicito riferimento al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue e fissano al livello B1 il livello minimo da acquisire nelle tre lingue straniere previste dall'ordinamento.
C) fanno esplicito riferimento al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue e fissano al livello B2 il livello minimo da acquisire nelle tre lingue straniere previste dall'ordinamento.
D) puntano sullo studio comparato delle letterature dei Paesi la cui lingua è oggetto di studio.
260. I risultati di apprendimento del liceo musicale e coreutico  (Area 1 - Unione Europea, n.329)
A) sottolineano l'importanza dell'esecuzione e dell'interpretazione delle opere dei rispettivi percorsi.
B) tralasciano gli aspetti esecutivi ed interpretativi, per puntare sull'aspetto culturale.
C) distinguono tra i risultati di apprendimento comuni e i risultati di apprendimento peculiari delle distinte sezioni musicale e coreutica.
D) non distinguono tra i risultati di apprendimento comuni e i risultati di apprendimento peculiari delle distinte sezioni musicale e coreutica.
261. I risultati di apprendimento del liceo scientifico  (Area 1 - Unione Europea, n.330)
A) sottolineano l'importanza del rapporto tra pensiero scientifico e riflessione filosofica.
B) escludono l'esperienza in laboratorio.
C) sono articolati in conoscenze, abilità e competenze.
D) sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
262. I risultati di apprendimento del liceo scientifico, opzione scienze applicate  (Area 1 - Unione Europea, n.331)
A) sono differenziati dai risultati di apprendimento previsti per il liceo scientifico.
B) prevedono risultati di apprendimento comuni con il liceo scientifico.
C) sono articolati in conoscenze, abilità e competenze.
D) sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
263. I risultati di apprendimento del liceo delle scienze umane  (Area 1 - Unione Europea, n.332)
A) sottolineano la pari dignità degli apporti alle scienze umane della cultura pedagogica, psicologica e socioantropologica.
B) sono incentrati sull'acquisizione di conoscenze e competenze pedagogiche.
C) sono articolati in conoscenze, abilità e competenze.
D) sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
264. I risultati di apprendimento del liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale  (Area 1 - Unione Europea, n.333)
A) sono fortemente differenziati dai risultati di apprendimento previsti per il liceo delle scienze umane.
B) sono incentrati sull'acquisizione di conoscenze e competenze pedagogiche.
C) sono articolati in conoscenze, abilità e competenze.
D) sono scanditi in primo biennio, secondo biennio e quinto anno.
265. Il piano degli studi dei licei artistici  (Area 1 - Unione Europea, n.334)
A) assegna al laboratorio artistico del primo biennio una funzione orientativa verso gli indirizzi attivati dal terzo anno. Per questo motivo, è organizzato in moduli differenziati.
B) assegna al laboratorio artistico del primo biennio una funzione orientativa verso gli indirizzi attivati dal terzo anno, purché non si crei esubero nelle relative classi di concorso.
C) prevede lo studio della lingua straniera solo al primo biennio.
D) non prevede lo studio delle scienze naturali.
266. Il piano degli studi dei liceo classico  (Area 1 - Unione Europea, n.335)
A) prevede lo studio delle scienze naturali a partire dal primo biennio.
B) prevede lo studio della lingua straniera solo per il primo biennio.
C) tiene separato l'insegnamento di storia dall'insegnamento di geografia
D) prevede lo studio della storia dell'arte sin dal primo biennio.
267. Il piano degli studi del liceo linguistico  (Area 1 - Unione Europea, n.336)
A) prevede lo studio di tre lingue straniere a partire dal primo biennio.
B) prevede lo studio della terza lingua straniera a partire dal secondo biennio.
C) non prevede lo studio della lingua latina.
D) prevede lo studio di due lingue comunitarie e di una terza lingua extracomunitaria.
268. Il piano degli studi del liceo scientifico  (Area 1 - Unione Europea, n.338)
A) prevede l'insegnamento di disegno e storia dell'arte.
B) prevede l'insegnamento di disegno tecnico.
C) prevede l'insegnamento di storia dell'arte.
D) separa l'insegnamento di chimica da quello di biologia e scienze della terra.
269. Il piano degli studi del liceo scientifico, opzione scienze applicate,  (Area 1 - Unione Europea, n.339)
A) non prevede che all'insegnamento di Matematica sia demandato anche l'insegnamento di informatica al primo biennio.
B) è identico al piano degli studi del liceo scientifico, salvo per l'introduzione dell'informatica al posto della lingua e cultura latina.
C) incrementa, rispetto al piano degli studi del liceo scientifico, le ore di matematica.
D) separa l'insegnamento di chimica da quello di biologia e scienze della terra.
270. Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali  (Area 1 - Unione Europea, n.341)
A) sono state adottate attraverso un decreto ministeriale
B) sono state adottate attraverso una circolare ministeriale.
C) sono state adottate attraverso un regolamento governativo
D) sono state adottate attraverso un decreto legge
271. Le indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali  (Area 1 - Unione Europea, n.342)
A) contemplano una nota introduttiva generale e gli obiettivi specifici di apprendimento di ciascun percorso liceale
B) contemplano gli obiettivi specifici di apprendimento di ciascun percorso liceale.
C) distinguono tra discipline con obiettivi di apprendimento comuni a tutti i percorsi (allegato e discipline con obiettivi distinti per ciascun percorso liceale (allegati B,C, D, E, F, G)
D) declinano i risultati di apprendimento in conoscenze, abilità e competenze.
272. Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per ciascuna disciplina  (Area 1 - Unione Europea, n.343)
A) prevedono delle linee generali che comprendono una descrizione delle competenze attese alla fine del percorso e gli obiettivi specifici di apprendimento relativi a ciascun biennio e all'ultimo anno.
B) scandiscono gli obiettivi specifici di apprendimento in conoscenze, abilità e competenze.
C) scandiscono gli obiettivi specifici di apprendimento in conoscenze e abilità.
D) rispondono a un modello tassonomico.
273. Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei  (Area 1 - Unione Europea, n.344)
A) sono vincolanti. Le istituzioni scolastiche e gli insegnanti sono chiamati a integrarle e arricchirle, ma non possono prescinderne.
B) non sono vincolanti. Le istituzioni scolastiche e gli insegnanti sono chiamati a integrarle e arricchirle e possono prescinderne.
C) contemplano delle Linee guida.
D) sono dei semplici spunti di riflessione sulle discipline.
274. Qual è il rapporto tra le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei e il profilo educativo, culturale e professionale?  (Area 1 - Unione Europea, n.345)
A) Il secondo costituisce il preambolo alle prime. I due provvedimenti vanno letti insieme, in quanto si integrano a vicenda.
B) Non sussiste rapporto. Si tratta di provvedimenti diversi.
C) Il profilo è prescrittivo, le indicazioni rappresentano dei materiali a disposizione delle istituzioni scolastiche.
D) Le indicazioni sono prescrittive, il profilo no.
275. La nota introduttiva alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei  (Area 1 - Unione Europea, n.346)
A) individua la lingua e la letteratura italiana, la lingua e la cultura straniera, la matematica, la storia e le scienze quali discipline cardine comuni con l'istruzione tecnica e professionale.
B) individua la lingua e la letteratura italiana, la lingua e la cultura straniera, la matematica, la storia e le scienze quali discipline che devono avere obiettivi specifici di apprendimento comuni con l'istruzione tecnica e professionale.
C) individua nell'adozione degli Assi culturali nel primo biennio il raccordo con l'istruzione tecnica e professionale.
D) individua nella scansione degli obiettivi specifici di apprendimento in conoscenze, abilità e competenze il raccordo con le Linee guida dell'istruzione tecnica e professionale.
276. Quali sono, in base alla nota introduttiva alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, i criteri costitutivi delle Indicazioni medesime?  (Area 1 - Unione Europea, n.347)
A) L'indicazione dei nuclei fondanti e dei contenuti imprescindibili delle discipline, la rivendicazione dell'unitarietà della conoscenza, l'enfasi sulla necessità di costruire un profilo coerente e unitario dei processi culturali attraverso il dialogo tra le discipline, la competenza linguistica nell'uso dell'italiano come obiettivo proprio di tutti gli insegnamenti, la possibilità di essere riviste periodicamente.
B) L'autonomia dei docenti nell'individuazione degli obiettivi specifici di apprendimento e la prescrittività delle competenze da raggiungere, la necessità di adottare una didattica laboratoriale in tutte le discipline, la scansione degli obiettivi specifici di apprendimento in conoscenze, abilità e competenze.
C) Una visione olistica dei saperi disciplinari, finalizzata al raggiungimento delle Competenze di Cittadinanza e delle Competenze previste dagli Assi culturali relativi all'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
D) L'indicazione di un preciso modello didattico-pedagogico, finalizzato a portare il docente all'adozione di strategie e metodologie sperimentate a livello internazionale, in grado di migliorare le pratiche di insegnamento attraverso l'adozione di precise procedure.
277. Per quali discipline le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei hanno adottato linee generali e competenze e obiettivi identici per tutti i percorsi liceali?  (Area 1 - Unione Europea, n.348)
A) Lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, lingua e cultura straniera 1
B) Lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, lingua e cultura straniera 1, storia dell'arte, scienze motorie.
C) Lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, lingua e cultura straniera 1, matematica, fisica.
D) Lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, lingua e cultura straniera 1, matematica, fisica, scienze naturali.
278. Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la lingua e la cultura straniera  (Area 1 - Unione Europea, n.349)
A) hanno adottato il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, fissando al livello B2 il livello di padronanza minimo da acquisire nella Lingua e cultura straniera 1 per tutti i percorsi.
B) hanno adottato il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, fissando al livello B1 il livello di padronanza minimo da acquisire nella Lingua e cultura straniera 1 per tutti i percorsi.
C) hanno adottato il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, fissando un livello di padronanza da acquisire nella Lingua e cultura straniera 1 diversificato a seconda dei percorsi.
D) hanno adottato il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, fissando un livello di padronanza da acquisire nella Lingua e cultura straniera 1 diversificato a seconda della lingua straniera studiata.
279. Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la lingua e letteratura italiana  (Area 1 - Unione Europea, n.350)
A) prevedono nel primo biennio anche lo studio di testi di autori greci e latini e, alla fine del primo biennio, lo studio delle prime espressioni della letteratura italiana.
B) prevedono nel primo biennio lo studio di opere staniere in traduzione, secondo una scansione tematica, e di opere di autori italiani e stranieri secondo una scansione per generi.
C) non prevedono più la lettura integrale dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni
D) non prevedono la lettura di un numero minimo di Canti della Divina Commedia di Dante Alighieri
280. Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la lingua e letteratura italiana  (Area 1 - Unione Europea, n.351)
A) sottolineano l'importanza di acquisire gli strumenti di analisi del testo letterario, tra cui l'analisi linguistica, stilistica, retorica.
B) sottolineano, per il solo percorso del liceo classico, l'importanza di acquisire gli strumenti di analisi del testo letterario, tra cui l'analisi linguistica, stilistica, retorica.
C) mettono in secondo piano gli strumenti di analisi del testo letterario, a favore della conoscenza della storia della letteratura.
D) enfatizzano la necessità di conoscere il maggior numero possibile di autori e per questo motivo limitano la storia letteraria al 1945.
281. La relazione illustrativa al decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89  (Area 1 - Unione Europea, n.352)
A) sottolinea come dato acquisito la pari dignità tra i percorsi del sistema dell'istruzione secondaria superiore (licei, istituti tecnici e istituti professionali) e del sistema dell'istruzione e formazione professionale.
B) ripropone la gerarchia gentiliana che assegna al sistema dei licei la primazia sugli altri percorsi di istruzione secondaria superiore.
C) sottolinea l'esigenza di costruire un primo biennio comune tra tutti i percorsi di istruzione secondaria superiore, ai fini dell'espletamento dell'obbligo di istruzione.
D) enfatizza il ruolo delle Competenze di Cittadinanza, la cui acquisizione è finalità comune dei percorsi del secondo ciclo di istruzione.
282. La relazione illustrativa al decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89  (Area 1 - Unione Europea, n.353)
A) demanda alle istituzioni scolastiche, attraverso il Piano dell'offerta formativa, la ricerca progettuale e l'elaborazione di specifici progetti culturali chiamati a integrare i requisiti e le indicazioni previsti dallo Stato e a declinarli a seconda delle specificità del territorio, delle esperienze svolte e delle eccellenze presenti al loro interno.
B) demanda alle Regioni la ricerca progettuale e l'elaborazione di specifici progetti culturali chiamati a integrare i requisiti e le indicazioni previsti dallo Stato e a declinarli a seconda delle specificità del territorio.
C) prospetta un modello centralistico, che demanda allo Stato la ricerca progettuale e l'elaborazione di specifici progetti culturali
D) invita le istituzioni scolastiche, sulla base dei percorsi previsti dal regolamento, ad avviare autonome sperimentazioni che possano arricchire il numero dei percorsi attraverso l'incremento del quadro orario, rimandando però tale previsione all'anno scolastico 2011/2012.
283. La relazione illustrativa al decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89 individua tra gli aspetti generali del riordino del sistema dei licei  (Area 1 - Unione Europea, n.354)
A) il superamento della frammentazione dei percorsi di studio, delimitando un quadro orario atto all'approfondimento delle discipline e mirato al possesso di una solida cultura comune, costituita da alcuni pilastri (l'italiano, la matematica, le scienze, la filosofia, la storia dell'arte), su cui poggiano le materie più specificamente di indirizzo.
B) la necessità di ottemperare alle previsioni di riduzione della spesa dettati dall'articolo 64 del del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
C) il superamento della frammentazione dei percorsi di studio dovuta all'accavallarsi e dal sovrapporsi delle sperimentazioni, attraverso l'elaborazione di quadri orari fortemente differenziati per ciascun percorso liceale, che vedono la netta predominanza delle materie di indirizzo.
D) il superamento della frammentazione dei percorsi di studio dovuta all'accavallarsi e dal sovrapporsi delle sperimentazioni, attraverso la predisposizione di quadri orari il più possibile omogenei tra i vari percorsi, limitando il più possibile, e comunque a partire dal secondo biennio, le materie più specificamente di indirizzo.
284. Il decreto Ministeriale 7 ottobre 2010 , n. 211  (Area 1 - Unione Europea, n.355)
A) ha per oggetto le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali.
B) ha per oggetto le Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento del sistema dei licei.
C) ha per oggetto le Linee guida per la predisposizione degli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali.
D) ha per oggetto gli Indicatori per la valutazione e l'autovalutazione dei percorsi liceali.
285. Nel sistema dei licei l'acquisizione delle competenze relative a "Cittadinanza e Costituzione"  (Area 1 - Unione Europea, n.356)
A) investe in primo luogo le discipline Storia e Filosofia; l'ambiente scolastico, campo per esercitare diritti e doveri di cittadinanza; le strategie adottate autonomamente dalle istituzioni scolastiche.
B) è affidato all'insegnamento di Storia e ad autonomi percorsi tracciati dalle istituzioni scolastiche.
C) è di competenza dell'insegnante di Storia ovvero dell'insegnante di Economia e Diritto e prevede un voto autonomo.
D) è demandato ai progetti promossi dalle istituzioni scolastiche finanziati attraverso i fondi della legge 18 dicembre 1997, n. 440.
286. Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la disciplina Filosofia  (Area 1 - Unione Europea, n.358)
A) prevedono che alla fine del percorso lo studente sia in grado di utilizzare il lessico e le categorie specifiche della disciplina. E' raccomandata la lettura e l'analisi di testi filosofici.
B) prevedono che alla fine del percorso lo studente sia in grado di utilizzare il lessico e le categorie specifiche della disciplina. E' raccomandato a tal fine lo studio di un dizionario filosofico.
C) prevedono che alla fine del percorso lo studente conosca la storia della filosofia dalle origini ai giorni nostri, mentre l'uso del lessico e delle categorie specifiche della disciplina è in subordine.
D) prevedono obiettivi specifici di apprendimento differenziati per ogni percorso liceale.
287. Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la disciplina Scienze naturali  (Area 1 - Unione Europea, n.359)
A) sottolineano, quale tratto comune tra biologia, chimica, scienze della Terra, la stessa strategia di indagine che fa riferimento alla dimensione di "osservazione e sperimentazione" e per tale motivo invitano a svolgere esperienze in laboratorio.
B) sottolineano, quale tratto comune tra biologia, chimica, scienze della Terra, l'identità di concetti e metodi di indagine.
C) escludono l'attività di laboratorio, non essendo previsto l'impiego, nei licei, degli insegnanti tecnico- pratici.
D) sottolineano le forti differenze tra biologia, chimica, scienze della Terra e prevedono l'utilizzo di insegnanti afferenti per biologia e scienze della Terra alla classe di concorso 60/A e per chimica alla classe di concorso 13/A.
288. Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la disciplina Fisica  (Area 1 - Unione Europea, n.360)
A) sottolineano l'importanza del raccordo con gli altri insegnamenti (in particolare con quelli di matematica, scienze naturali, storia e filosofi e della collaborazione con le istituzioni scientifiche (università, musei, enti di ricerca, imprese).
B) sono uguali per tutti i percorsi liceali.
C) escludono l'attività di laboratorio, non essendo previsto l'impiego, nei licei, degli insegnanti tecnico- pratici.
D) sono differenziati per ciascun percorso liceale.
289. Con il Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007...  (Area 1 - Unione Europea, n.361)
A) si dettano i criteri generali per il conferimento dell'autonomia ai Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti
B) si dettano i criteri generali per il conferimento dell'autonomia ai Centri Territoriali Permanenti
C) si dettano i criteri generali per il funzionamento degli Istituti di Istruzione Secondaria di II grado gestori di corsi serali
D) si riorganizza il sistema della formazione ed istruzione tecnica superiore
290. In base agli artt.1 e 2 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007 l'autonomia è conferita ad un Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti:  (Area 1 - Unione Europea, n.362)
A) secondo i criteri e i parametri previsti dalla normativa vigente in relazione all'utenza dei centri con il riconoscimento di un proprio organico.
B) secondo i criteri e i parametri previsti dalle sedi amministrative di un Centro Territoriale Permanente
C) secondo i criteri e i parametri previsti dalle sedi amministrative di un Istituto di istruzione secondaria superiore
D) secondo i criteri e i parametri previsti dal comune in cui viene istituito
291. Quali utenti possono iscriversi ai percorsi organizzati dai Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti e previsti dagli art. 3 e 4 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007?  (Area 1 - Unione Europea, n.363)
A) adulti privi del livello culturale e/o titolo di studio corrispondente a ciascun tipo di percorso attivato e immigrati che intendano apprendere la lingua italiana per la loro integrazione linguistica e sociale
B) solo gli adulti che siano in possesso della certificazione dell'obbligo e/o del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione e gli immigrati che siano in possesso di una certificazione di conoscenza della lingua italiana riconducibile al livello A2 del quadro comune di riferimento europeo
C) solo gli adulti che intendano conseguire il diploma di istruzione secondaria superiore e gli immigrati che intendano convertire il titolo di studio ottenuto nel paese di provenienza
D) adulti maggiorenni, qualsiasi sia il loro livello di istruzione, che vogliano acquisire competenze aggiuntive a quelle possedute, nell'ottica del life- long learning o di conseguire titoli di studio alternativi a quelli già conseguiti

292. Secondo il testo dell'art. 9 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007 come dovrebbe essere costituito l'organico di base di un Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti salvo possibili integrazioni?  (Area 1 - Unione Europea, n.364)
A) Da gruppi di 10 docenti ogni 120 adulti iscritti
B) Da gruppi di 10 docenti ogni 60 adulti iscritti
C) Da gruppi di 5 docenti ogni 120 adulti iscritti
D) Da gruppi di 3 docenti ogni 50 adulti iscritti
293. Secondo il punto 7.4 dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, chi istituisce i Comitati locali?  (Area 1 - Unione Europea, n.366)
A) I comuni e le comunità montane
B) I dirigenti scolastici delle sedi scolastiche che sono collegate a CTP o scuole serali
C) Il dirigente dell'ufficio scolastico regionale
D) I comuni e le province
294. Secondo il punto 7.4 dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, a chi spetta la pianificazione e la programmazione dell'offerta formativa integrata rivolta agli adulti?  (Area 1 - Unione Europea, n.367)
A) Alla regione che istituisce un apposito comitato regionale
B) Alla provincia che istituisce un apposito comitato provinciale
C) Al comune che istituisce un apposito comitato locale
D) Al Ministero dell'Istruzione
295. Secondo il punto 7.6 dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, come si caratterizza il modello formativo destinato agli adulti?  (Area 1 - Unione Europea, n.368)
A) Deve essere strutturato in percorsi aperti e flessibili caratterizzati da moduli, finiti in sé, adattabili alle esperienze ed esigenze dell'adulto che rientra in formazione
B) Deve rispecchiare in modo fedele quanto costituisce l'ordinario percorso scolastico
C) Deve essere obbligatoriamente strutturato in classi senza tenere in considerazione le precedenti esperienze maturate dall'adulto che rientra in formazione
D) Deve fornire solo le competenze spendibili nel mondo del lavoro
296. Ai sensi dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, quale tra quelli proposti NON è un obbiettivo prioritario dell'educazione degli adulti?  (Area 1 - Unione Europea, n.369)
A) la razionalizzazione della spesa pubblica nel sistema dell'Istruzione
B) la creazione di un sistema integrato di istruzione, formazione e lavoro
C) il recupero dei bassi livelli di istruzione e formazione per lo sviluppo formativo e l'inserimento lavorativo
D) l'offerta di opportunità educative ai cittadini adulti per l'acquisizione di conoscenze e di competenze funzionali di base nei diversi campi per il pieno esercizio del diritto di cittadinanza
297. La Legge 18 dicembre 1997, n. 440 disciplina...  (Area 1 - Unione Europea, n.370)
A) l'istituzione di un Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi con cui possono essere finanziate le attività di Istruzione degli Adulti
B) il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti
C) il conferimento dell'autonomia ai Centri Provinciali dell'Istruzione degli Adulti
D) la certificazione integrata e il riconoscimento delle competenze acquisite in un percorso di istruzione degli adulti
298. Secondo il testo dell'art. 1 della Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, chi ha la facoltà di istituire un CTP?  (Area 1 - Unione Europea, n.371)
A) Il provveditore agli studi, sentito il Comitato Provinciale per l'istruzione dell'età adulta
B) Il sindaco del comune, sentito il provveditore agli studi
C) Il prefetto, sentito il Comitato Provinciale per l'istruzione dell'età adulta
D) Il dirigente scolastico, sentito il provveditore agli studi
299. Secondo il testo dell'art. 10 della Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, chi presiede il Comitato Provinciale per l'istruzione dell'età adulta?  (Area 1 - Unione Europea, n.372)
A) Il provveditore agli studi
B) il presidente della provincia
C) Il prefetto
D) il dirigente scolastico dell'istituto della provincia che accoglie il maggior numero di adulti in formazione
300. Secondo il testo dell'art. 1 dell'OM 455/97, qual è il riferimento didattico ed amministrativo di un Centro Territoriale Permanente?  (Area 1 - Unione Europea, n.373)
A) un'istituzione scolastica individuata tra quelle nel cui ambito territoriale sono programmate attività per adulti
B) la scuola con il maggior numero di iscritti a corsi per adulti nel capoluogo di provincia
C) il CTP è autonomo sia dal punto di vista didattico che amministrativo
D) il CTP deve far riferimento al dipartimento di scienze dell'educazione dell'ateneo posto nello stesso ambito territoriale
301. Secondo il testo dell'art.1 dell'Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, il provveditore agli studi a chi conferisce l'incarico di coordinatore del Centro Territoriale Permanente?  (Area 1 - Unione Europea, n.374)
A) Al dirigente scolastico dell'istitutuzione scolastica individuata come riferimento didattico ed amministrativo del CTP
B) Al docente con più anni di servizio nell'organico funzionale del CTP
C) Al presidente del comitato provinciale per l'istruzione nell'età adulta
D) Al presidente del consiglio scolastico distrettuale
302. Secondo il testo dell'art.4 dell'Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, come dovrebbe essere composto l'organico di base di un Centro Territoriale Permanente?  (Area 1 - Unione Europea, n.375)
A) 5 docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e 3 docenti provenienti dalla scuola elementare
B) 3 docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e 5 docenti provenienti dalla scuola elementare
C) 10 docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e 6 docenti provenienti dalla scuola elementare
D) 4 docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e 7 docenti provenienti dalla scuola elementare
303. Secondo il testo dell'art.1 dell'Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, qual è il flusso di utenza sulla base del quale può essere istituito un CTP?  (Area 1 - Unione Europea, n.376)
A) 90/110 utenti
B) 40/50 utenti
C) 200/250 utenti
D) 300/400 utenti
304. Secondo il testo dell'art.7 dell' Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, quali certificazioni può rilasciare un Centro Territoriale Permanente?  (Area 1 - Unione Europea, n.377)
A) titolo di licenza elementare, titolo di licenza media, attestato delle attività di professionalizzazione o di riqualificazione professionale, nei casi in cui siano state attivate specifiche intese, attestato delle attività di cultura generale seguite
B) titolo di licenza elementare, titolo di licenza media, diploma di scuola secondaria di secondo grado, attestato delle attività di cultura generale seguite
C) titolo di licenza elementare, titolo di licenza media, diploma di qualifica professionale, diploma di scuola secondaria di secondo grado
D) solo titoli di studio relativi all'obbligo scolastico
305. Ai sensi del Decreto del Ministero degli Interni del 4 giugno 2010, qual è il livello di conoscenza della lingua italiana del quadro comune di riferimento europeo che uno straniero deve dimostrare di possedere per ottenere un permesso di soggiorno CE?  (Area 1 - Unione Europea, n.378)
A) A2
B) A1
C) B1
D) B2
306. L'Ordinanza del Ministro della pubblica istruzione del 29 luglio 1997, n. 455 istituisce e disciplina...  (Area 1 - Unione Europea, n.379)
A) i Centri Territoriali Permanenti
B) i corsi serali gestiti dagli istituti di istruzione secondaria superiore
C) i corsi di alternanza/ scuola lavoro
D) i percorsi di formazione professionale regionale
307. L'Ordinanza del Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca del 3.12.2004, n.87 disciplina...  (Area 1 - Unione Europea, n.380)
A) il passaggio dal sistema della formazione professionale e dall'apprendistato al sistema dell'istruzione
B) il conferimento dell'autonomia ad un'istituzione scolastica
C) il funzionamento di un CTP
D) Il funzionamento dei corsi serali gestiti dagli istituti superiori di secondo grado
308. Per personalizzare il percorso di un adulto che rientri in formazione, CTP e Istituti di istruzione superiore di secondo grado possono stringere Accordi di Rete ai sensi del...  (Area 1 - Unione Europea, n.382)
A) art.7 del Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275
B) art.2 del Decreto del Presidente della Repubblica del 18 giugno 1998, n. 233
C) art. 3 del Decreto 29 novembre 2007 del Ministro dell'Istruzione di concerto con il Ministro del Lavoro e della previdenza sociale
D) art. 1 del Decreto 86/2004 del Ministro dell'Istruzione di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
309. La Circolare Ministeriale n. 305 del 20 maggio 1997...  (Area 1 - Unione Europea, n.383)
A) introduce importanti innovazioni organizzative e didattiche nell'impianto didattico ed organizzativo dei corsi serali
B) fornisce indicazioni ai coordinatori dei Centri Territoriali Permanenti riguardo all'organizzazione dei corsi di Italiano per stranieri
C) descrive i criteri per il conferimento dell'autonomia ai Centri Territoriali Permanenti
D) fissa un tetto alle iscrizioni degli studenti ai corsi serali gestiti dagli istituti di istruzione superiore di secondo grado
310. Ai sensi della circolare ministeriale n. 7809 del 25 luglio 1990 ai fini della formazione dei singoli corsi serali sono necessarie per le classi iniziali almeno...  (Area 1 - Unione Europea, n.384)
A) 20 richieste di iscrizione
B) 30 richieste di iscrizione
C) 50 richieste iscrizione
D) 40 richieste di iscrizione
311. Ai sensi della Circolare Ministeriale n. 7809 del 25 luglio 1990 ai fini della formazione dei singoli corsi serali sono necessarie per le classi intermedie almeno...  (Area 1 - Unione Europea, n.385)
A) 10 richieste di iscrizione
B) 12 richieste di iscrizione
C) 20 richieste di iscrizione
D) 25 richieste di iscrizione
312. Ai sensi della Circolare Ministeriale n. 7809 del 25 luglio 1990 in caso di frequenza parziale dei corsi...  (Area 1 - Unione Europea, n.386)
A) deve comunque effettuarsi la valutazione del profitto conseguito
B) non viene effettuata nessuna valutazione
C) la valutazione è a discrezione del consiglio di classe
D) la valutazione è a discrezione del dirigente scolastico
313. Ai sensi della Circolare Ministeriale N. 7809 del 25 luglio 1990 a quali condizioni possono essere realizzati corsi serali presso aziende o centri formativi aziendali?  (Area 1 - Unione Europea, n.387)
A) qualora il numero dei dipendenti interessati giustifichi l'istituzione del corso e venga garantito il pieno espletamento dell'attività didattica
B) purché l'azienda non sia partner di un percorso di alternanza/ scuola lavoro
C) solo se l'Ufficio Scolastico Provinciale ha concesso l'autorizzazione
D) solo se i sindacati hanno approvato l'iniziativa
314. Quale norma ha istituito l'alternanza scuola lavoro ?  (Area 1 - Unione Europea, n.388)
A) Legge 28 marzo 2003, n. 53.
B) Decreto legislativo n. 77 del 15 aprile 2005.
C) Legge n.196 del 24 giugno 1997.
D) Decreto Legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
315. In base all'art. 4 della Legge n. 53/2003 i corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, da chi sono progettati, attuati e valutati?  (Area 1 - Unione Europea, n.389)
A) Dall'istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
B) Dalle imprese con le rispettive associazioni di rappresentanza, ivi comprese le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
C) Dal docente tutor e dal tutor formativo esterno.
D) Dal docente tutor interno, che presenta i risultati al Consiglio di classe.
316. L'alternanza, secondo il Decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, art. 1, comma 1, è indicata come una modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo. In quale sistema può essere realizzata?  (Area 1 - Unione Europea, n.390)
A) Sia nel sistema dei licei, sia nel sistema dell'istruzione e della formazione professionale.
B) Nel sistema dell'istruzione tecnica e della formazione professionale.
C) Nel sistema dell'istruzione tecnica.
D) Nel sistema dei licei.
317. Indicare fra le scelte proposte quali sono gli studenti che possono svolgere l'alternanza  (Area 1 - Unione Europea, n.391)
A) Gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di eta'.
B) Gli studenti che hanno compiuto il diciottesimo anno di età.
C) Gli studenti che hanno compiuto il tredicesimo anno di età
D) Gli studenti che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età.
318. I percorsi in alternanza rientrano all'interno del piano dell'offerta formativa ?  (Area 1 - Unione Europea, n.392)
A) Si, i percorsi in alternanza sono definiti e programmati all'interno del piano dell'offerta formativa.
B) No, i percorsi in alternanza sono extracurricolari e pertanto non sono programmati all'interno del piano dell'offerta formativa
C) No, i percorsi in alternanza non sono inseriti nel piano dell'offerta formativa in quanto sono percorsi attuati nella quota di autonomia
D) E' a discrezione del collegio dei docenti
319. Qual è il ruolo del docente tutor interno nei percorsi di alternanza in base all'art. 5 comma 2 Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77?  (Area 1 - Unione Europea, n.393)
A) Il docente tutor interno svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza.
B) Il docente tutor interno svolge il ruolo di monitorare i progetti di alternanza scuola lavoro
C) Il docente tutor interno svolge il ruolo di riportare al Comitato Tecnico Scientifico gli esiti degli apprendimenti degli studenti iscritti ai percorsi di alternanza
D) Nei percorsi di alternanza non esiste iun docente tutor interno; la funzione tutoriale è svolta dal consiglio di classe.
320. Chi verifica il corretto svolgimento del percorso in alternanza in base all'art. 5 Decreto Legislativo 15 aprile 2005 n. 77?  (Area 1 - Unione Europea, n.394)
A) Il docente tutor interno verifica, con la collaborazione del tutor esterno, il corretto svolgimento del percorso in alternanza.
B) Una struttura formativa accreditata dalla Regione incaricata di svolgere questa funzione.
C) L' Ente locale, in collaborazione con le imprese e le loro associazioni.
D) La Camera di commercio in collaborazione con le imprese che ospitano gli studenti.
321. Quali sono le funzione del tutor formativo esterno previste dall'art.5 D.lgs. 77/2005 comma 3?  (Area 1 - Unione Europea, n.395)
A) Il tutor formativo esterno favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi formativi
B) Il tutor formativo esterno organizza il calendario delle lezioni previste nella istituzione scolastica per facilitare l'inserimento dello studente nell'impresa.
C) Nei percorsi di alternanza non è prevista la figura del tutor formativo esterno.
D) Il tutor formativo esterno organizza il curricolo dell'alternanza, selezionando le competenze che gli studenti possono acquisire a scuola e quelle che possono essere sviluppate nell'impresa.
322. Da parte di chi sono oggetto di verifica e valutazione i percorsi in alternanza?  (Area 1 - Unione Europea, n.396)
A) I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica o formativa.
B) I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione del collegio dei docenti.
C) I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione del consiglio di istituto.
D) I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione del docente referente.
323. Chi certifica le competenze acquisite dagli studenti nei percorsi di alternanza?  (Area 1 - Unione Europea, n.397)
A) L'istituzione scolastica o formativa.
B) Il tutor esterno.
C) Il docente tutor interno con la collaborazione del tutor esterno.
D) Il Comitato Tecnico Scientifico. Costituito presso l'istituzione scolastica.
324. Secondo l'art. 5. del Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 da chi è svolta la funzione tutoriale nei percorsi in alternanza?  (Area 1 - Unione Europea, n.398)
A) Dal docente tutor interno e dal tutor esterno.
B) Dal dirigente scolastico.
C) Dal Comitato Tecnico Scientifico.
D) Dal consiglio di classe.
325. Quali sono le finalità del Comitato dell'alternanza scuola-lavoro previste dall'art. 3 del decreto legislativo del 15 aprile 2005 n.77?  (Area 1 - Unione Europea, n.399)
A) Lo sviluppo, nelle diverse realtà territoriali, dei percorsi di alternanza che rispondano a criteri di qualità sotto il profilo educativo e di monitoraggio e della valutazione dell'alternanza scuola lavoro.
B) Diffondere l'alternanza scuola- lavoro in modo più organico e significativo.
C) Creare un linguaggio comune tra i diversi operatori dell'alternanza scuola-lavoro.
D) Tradurre le riforme in pratica e controllare che l'interpretazione data all'alternanza corrisponda alle norme di legge.
326. Nel caso di attività scuola-lavoro promosse dalle istituzioni scolastiche è necessario attivare una specifica posizione assicurativa presso l'INAIL ?  (Area 1 - Unione Europea, n.400)
A) Nel caso di attività scuola-lavoro promosse dalle istituzioni scolastiche non è necessario attivare una specifica posizione assicurativa presso l'INAIL, a norma del DPR n.156 del 9 aprile 1999.
B) Si, è sempre necessario.
C) E' a discrezione del collegio dei docenti.
D) E' a discrezione del consiglio di classe.
327. Le esperienze di scuola-lavoro sono soggette all'applicazione del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche?  (Area 1 - Unione Europea, n.401)
A) Si.
B) No.
C) Solo se i corsi in alternanza sono organizzati negli istituti professionali
D) Solo se i corsi in alternanza sono organizzati negli istituti tecnici
328. Secondo il testo dell'art. 1 comma 2 del Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 i percorsi in alternanza sulla base di cosa sono progettati, attuati, verificati?  (Area 1 - Unione Europea, n.402)
A) I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni.
B) I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di accordi informali.
C) I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di colloqui con i referenti dell'impresa.
D) I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di appositi decreti.
329. Quali sono i soggetti con i quali è possibile stabilire apposite convenzioni per la realizzazione dei percorsi di alternanza?  (Area 1 - Unione Europea, n.403)
A) I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore.
B) I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le famiglie e con gli studenti
C) I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le famiglie degli studenti.
D) I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con gli studenti e con le imprese
330. Che cosa regolano le convenzioni relative alla realizzazione dei percorsi di alternanza?  (Area 1 - Unione Europea, n.404)
A) Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano i rapporti e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti nei percorsi in alternanza.
B) Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano le modalità di erogazione dei fondi.
C) Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano le modalità di informazione e sensibilizzazione verso il territorio.
D) Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano le modalità di accoglienza degli studenti.
331. Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicurezza dei partecipanti ai percorsi di alternanza ?  (Area 1 - Unione Europea, n.405)
A) Sì.
B) No.
C) Solo nei casi di studenti al di sotto del quindicesimo anno di età.
D) Solo se l'azienda ospitante lo richiede.
332. Il nuovo ordinamento degli istituti tecnici prevede per la realizzazione dei percorsi di studio il ricorso anche a strumenti didattici quali l'alternanza scuola lavoro?  (Area 1 - Unione Europea, n.406)
A) Sì.
B) No, si può ricorrere solo a tirocini formativi
C) No, si può ricorrere solo a stage
D) No, si può ricorrere solo a tirocini orientativi.
333. Il nuovo ordinamento degli istituti professionali prevede che per la realizzazione dei percorsi di studio si faccia ricorso all'alternanza scuola lavoro?  (Area 1 - Unione Europea, n.407)
A) Sì.
B) No, si può ricorrere solo alla didattica laboratoriale
C) Dipende dal dirigente scolastico
D) No, si può ricorrere solo a stage.
334. Nei percorsi liceali a norma del decreto del Presidente della Repubblica n. 89/2010, art. 2, comma 7 l'approfondimento delle conoscenze, delle abilita' e delle competenze richieste per l'accesso ai relativi corsi di studio e per l'inserimento nel mondo del lavoro puo' essere realizzato anche nell'ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro ?  (Area 1 - Unione Europea, n.408)
A) Sì.
B) No
C) Solo su indicazione del dirigente scolastico
D) Solo se previsto da accordi di rete.
335. Nel decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 15 marzo 2010 l'area di professionalizzazione con cosa e' sostituita?  (Area 1 - Unione Europea, n.409)
A) L'area di professionalizzazione e' sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell'ordinamento con 132 ore di attivita' in alternanza scuola lavoro.
B) L'area di professionalizzazione e' sostituita, nelle seconde e terze classi, funzionanti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell'ordinamento, con 132 ore di attivita' in alternanza scuola lavoro
C) L'area di professionalizzazione e' sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell'ordinamento, con 132 ore di attivita' di laboratorio.
D) L'area di professionalizzazione e' sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell'ordinamento con 132 ore di attivita' di stage.
336. Indicare fra le scelte proposte quale descrive le tipologie di intervento previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25/01/2008:  (Area 1 - Unione Europea, n.410)
A) offerta formativa e programmi di attività realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori, offerta formativa riguardante i percorsi IFTS e misure per facilitare lo sviluppo dei poli tecnico-professionali
B) costituzione dei Poli formativi per l'IFTS e programmazione della loro offerta formativa
C) istituzione del sistema di formazione integrata superiore (FIS) e del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)
D) programmazione dei corsi dell'IFTS e relative misure per l'integrazione dei sistemi formativi a livello post- secondario
337. Per quale periodo di tempo sono adottati i Piani territoriali previsti nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?  (Area 1 - Unione Europea, n.411)
A) per ogni triennio
B) ogni anno
C) per ogni quinquennio
D) nel DPCM non è definito un periodo
338. Quale soggetto adotta i Piani territoriali?  (Area 1 - Unione Europea, n.412)
A) la Regione
B) la Provincia
C) il Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca
D) il Ministero dello Sviluppo Economico
339. Indicare fra le scelte proposte quale descrive alcuni dei criteri comuni sia ai percorsi formativi promossi dagli ITS sia ai percorsi IFTS, come da Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25/01/2008:  (Area 1 - Unione Europea, n.413)
A) i docenti provengono per non meno del 50% dal mondo del lavoro con una specifica esperienza professionale maturata nel settore per almeno cinque anni
B) la durata è di 500 ore
C) è obbligatorio uno stage pari al 40% del monte ore complessivo
D) l'accesso a entrambi i percorsi è consentito anche a chi è sprovvisto di diploma di istruzione secondaria superiore
340. Qual è la figura giuridica prevista per gli Istituti Tecnici Superiori (ITS)?  (Area 1 - Unione Europea, n.414)
A) Fondazione di partecipazione
B) Associazione Temporanea di Scopo
C) Consorzio
D) Non è prevista una figura giuridica specifica
341. Indicare fra le scelte proposte quale descrive lo standard organizzativo minimo degli Istituti Tecnici superiori (ITS):  (Area 1 - Unione Europea, n.415)
A) un istituto tecnico o professionale; una struttura formativa accreditata dalla Regione per l'alta formazione; un'impresa del settore produttivo cui si riferisce l'ITS; un dipartimento universitario o altro organismo di ricerca; un Ente locale
B) un istituto di istruzione secondaria di secondo grado; una Università o altro ente di ricerca; un ente di formazione accreditato dalla Regione per l'alta formazione
C) un ente di formazione accreditato dalla Regione per l'alta formazione; un'associazione di imprese che si riferiscono ai settori dell'ITS; un ente di ricerca o un'Università
D) un istituto di istruzione secondaria di primo grado, un dipartimento universitario, un ente di formazione
342. Quale soggetto costituisce l'ente di riferimento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS)?  (Area 1 - Unione Europea, n.416)
A) un istituto di istruzione secondaria superiore, statale o paritario, che appartenga all'ordine tecnico o professionale
B) una struttura formativa accreditata dalla Regione per l'alta formazione
C) un Ente locale
D) un Dipartimento universitario
343. Qual è la durata dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS)?  (Area 1 - Unione Europea, n.417)
A) 4 semestri per un totale di 1800/2400 ore
B) 2000 ore
C) 1000 ore per un totale di 2 semestri
D) 3 semestri
344. Indicare fra le scelte proposte chi accede corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS), secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008:  (Area 1 - Unione Europea, n.418)
A) giovani e adulti in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore
B) giovani non diplomati
C) nel DPCM non ci sono indicazioni in proposito
D) adulti in possesso del diploma liceale
345. I corsi realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono finalizzati al conseguimento di:  (Area 1 - Unione Europea, n.419)
A) diploma di tecnico superiore
B) qualifica professionale
C) attestato di frequenza
D) laurea
346. Le figure relative ai corsi realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS), secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, fanno riferimento a:  (Area 1 - Unione Europea, n.420)
A) 6 aree tecnologiche indicate nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008
B) settori di attività economica (ATECO)
C) settori indicati dalle Regioni
D) indirizzi degli Istituti Tecnici e Professionali
347. Indicare fra le scelte proposte la composizione dei partenariati che progettano e gestiscono i percorsi IFTS:  (Area 1 - Unione Europea, n.421)
A) istituti di istruzione secondaria di secondo grado, Università, enti pubblici di ricerca, centri e agenzie di formazione professionale accreditati dalle Regioni, imprese
B) istituti di istruzione secondaria di secondo grado; Università; enti di formazione professionale accreditati dalle Regioni
C) enti di formazione professionale accreditati dalle Regioni; associazioni di imprese; enti di ricerca
D) istituti di istruzione secondaria di primo grado, dipartimenti universitari, enti di formazione
348. Qual è, di regola, la durata dei percorsi IFTS, secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?  (Area 1 - Unione Europea, n.422)
A) 2 semestri per un totale di 800/1000 ore
B) 1500 ore
C) 2000 ore per un totale di 4 semestri
D) 3 semestri
349. A chi è consentito l'accesso ai percorsi IFTS, secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?  (Area 1 - Unione Europea, n.423)
A) giovani e adulti in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore; giovani e adulti in possesso del diploma professionale di tecnico; non diplomati previo accertamento delle competenze acquisite in percorsi successivi all'assolvimento dell'obbligo di istruzione; coloro che sono in possesso dell'ammissione al quinto anno dell'istruzione liceale
B) giovani non diplomati in possesso di certificazioni delle competenze acquisite in altri percorsi,; adulti in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore; giovani e adulti in possesso di qualifica professionale
C) nel DPCM non ci sono indicazioni
D) adulti in possesso del diploma liceale
350. I percorsi IFTS sono finalizzati al conseguimento di:  (Area 1 - Unione Europea, n.424)
A) certificato di specializzazione tecnica superiore
B) qualifica professionale
C) attestato di frequenza
D) laurea
351. A quali soggetti che partecipano alla costituzione degli Istituti Tecnici Superiori come soci fondatori è richiesta una pregressa esperienza nella realizzazione dei percorsi IFTS e/o nella attuazione delle relative misure per l'integrazione dei sistemi formativi?  (Area 1 - Unione Europea, n.425)
A) istituti tecnici e professionali, strutture formative accreditate, università
B) imprese, istituti secondari di secondo grado, organismi di ricerca
C) tutti i soggetti
D) nessun soggetto
352. Quali soggetti contribuiscono alla costituzione del patrimonio della Fondazione di partecipazione?  (Area 1 - Unione Europea, n.426)
A) tutti i soggetti
B) i soggetti formativi
C) nessun soggetto
D) le imprese
353. Da quali risorse è sostenuta la realizzazione dei Piani territoriali, secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?  (Area 1 - Unione Europea, n.427)
A) risorse nazionali con il contrinuto delle regioni e delle province autonome nella misura di almeno il 30% delle risorse nazionali
B) risorse nazionali
C) risorse regionali
D) risorse nazionli e contrinuti privati per almeno il 50% delle risorse nazionali
354. Quale legge ha istituito il sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore?  (Area 1 - Unione Europea, n.428)
A) legge 17 maggio 1999, n. 144
B) legge 2 aprile 2007, n. 40
C) legge 27 dicembre 2006 n. 296
D) legge 6 agosto 2008, n. 133
355. A chi è affidata la conduzione scientifica sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS, secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?  (Area 1 - Unione Europea, n.429)
A) comitato di progetto, composto dai rappresentanti dei soggetti formativi
B) un gruppo definito dalla Regione, composto da un rappresentante per ogni soggetto
C) un esperto con un'esperienza di almeno 10 nella progettazione e gestione di percorsi formativi post- diploma
D) un gruppo scelto in autonomia dal partenariato che gestisce i corsi
356. Secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, i curricoli sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS fanno riferimento a:  (Area 1 - Unione Europea, n.430)
A) sia a competenze comuni che a competenze tecnico professionali riguardanti la specifica figura
B) competenze definite dalle Regioni
C) Nomenclatura e classificazione delle Unità Professionali
D) competenze di base, trasversali e tecnico professionali definite dalla Conferenza Unificata del 1/07/2000
357. Secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, quali sono le competenze comuni alle quali si riferiscono i curricoli sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS?  (Area 1 - Unione Europea, n.431)
A) competenze linguistiche, scientifiche e tecnologiche, giuridiche ed economiche, organizzative, comunicative e relazionali
B) inglese livello B2
C) competenze matematiche, linguistiche, informatiche
D) ECDL avanzato, inglese livello B2
358. Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, gli stage aziendali e i tirocini formativi, sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS, sono obbligatori in quale percentuale rispetto al monte ore complessivo?  (Area 1 - Unione Europea, n.432)
A) almeno il 30%
B) 0,2
C) almeno il 20%
D) oltre il 50%

359. Secondo quanto esplicitato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, il diploma di Tecnico Superiore e il certificati di Specializzazione tecnica superiore costituiscono titolo per l'accesso ai pubblici concorsi?  (Area 1 - Unione Europea, n.433)
A) sì, entrambi
B) soltanto il diploma di Tecnico Superiore
C) no, nessuno dei due
D) soltanto il certificato di Specializzazione tecnica superiore
360. Secondo quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, qual è il soggetto che esercita il controllo sull'amministrazione delle Fondazioni ITS?  (Area 1 - Unione Europea, n.434)
A) Prefetto
B) Regione
C) Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca
D) Provincia
361. Quali sono le tipologie dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) previsti dal D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226?  (Area 1 - Unione Europea, n.435)
A) percorsi di durata triennale e percorsi di durata almeno quadriennale
B) percorsi di durata quinquennale
C) percorsi della durata di 2 semestri e percorsi biennali
D) percorsi di 800 ore
362. Al termine dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) di durata triennale, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226, si consegue:  (Area 1 - Unione Europea, n.436)
A) qualifica professionale
B) diploma di istruzione secondaria
C) certificato di attestazione professionale
D) certificato di specializzazione
363. Al termine dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) di durata almeno quadriennale, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226, si consegue:  (Area 1 - Unione Europea, n.437)
A) diploma professionale
B) certificato di istruzione secondaria
C) diploma di specializzazione
D) laurea di primo livello
364. Quale soggetto stabilisce i percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) che gli Istituti Professionali possono erogare in regime sussidiario, secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010?  (Area 1 - Unione Europea, n.438)
A) la Regione
B) il Mnistero dell'Istruzione Unicersità e Ricerca
C) l'Istituto Professionale
D) l'ente di formazione professionale
365. Quali sono le tipologie di riferimento per l'erogazione dell'offerta sussidiaria dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010?  (Area 1 - Unione Europea, n.439)
A) offerta sussidiaria integrativa e offera sussidiaria complementare
B) sussidiarietà orizzontale e sussidiarietà verticale
C) offerta sussidiaria completa e offerta sussidiaria parziale
D) sussidiarietà provinciale e sussidiarietà comunale
366. Indicare fra le scelte proposte quale descrive le caratteristiche dell'offerta sussidiaria integrativa dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010:  (Area 1 - Unione Europea, n.440)
A) gli studenti iscritti ai percorsi quinquennali degli Istituti Professionali possono conseguire, al termine del terzo anno, anche i titoli di Qualifica professionale in relazione all'indirizzo di studio frequentato
B) gli studenti che hanno frequentato corsi di formazione professionale possono ricevere, al termine del percorso, anche il diploma di istruzione secondaria superiore
C) gli studenti cha hanno completato il percorso di studi quinquennale degli Istituti Professionali devono frequentare un anno integrativo per accedere all'Università
D) gli studenti iscritti sia ai percorsi quinquennali degli Istituti Professionali, sia ai corsi di formazione professionale ricevono un borsa di studio
367. Indicare fra le scelte proposte quale descrive le caratteristiche dell'offerta sussidiaria complementare dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010:  (Area 1 - Unione Europea, n.441)
A) gli studenti possono conseguire la Qualifica e il Diploma Professionale presso gli Istituti Professionali, i quali, a tal fine, attivano classi che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell'ordinamento dei percorsi di IeFP, determinati da ciascuna Regione
B) per conseguire la Qualifica e il Diploma Professionale, gli studenti frequentano una parte del percorso di studi presso gli Istituti Professionali e una parte presso gli enti di formazione professionale
C) i percorsi per il conseguimento della Qualifica e del Diploma Professionale sono gestiti dalle Università
D) gli studenti possono conseguire la Qualifica e il Diploma Professionale presso i Licei
368. Secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010, gli esami conclusivi dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) per il conseguimento dei titoli di Qualifica e Diploma professionale si svolgono sulla base di:  (Area 1 - Unione Europea, n.442)
A) specifica disciplina di ciascuna Regione
B) indicazioni di un'apposita Commissione costituita presso il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca
C) prove a cura dell'Istituto INVALSI
D) indicazioni di un gruppo di esperti scelti in collaborazione fra il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e le Regioni
369. Secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010, da chi è effettuata l'attribuzione del personale alle classi nelle quali si realizza l'offerta sussidiaria complementare dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP)?  (Area 1 - Unione Europea, n.443)
A) dal Dirigente scolastico dell'Istituto Professionale, nell'ambito delle procedure ordinarie che riguardano la generalità delle classi dell'istituzione scolastica
B) dalla Regione, nell'ambito della sua competenza in materia di formazione professionale
C) dall'Ufficio Scolastico Regionale
D) dalla Provincia
370. Secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010, l'erogazione dell'offerta sussidiaria dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) da parte degli Istituti Professionali comporta oneri aggiuntivi per lo Stato?  (Area 1 - Unione Europea, n.444)
A) no
B) solo per l'offerta sussidiaria complementare
C) sì
D) solo per l'offerta sussidiaria integrativa
371. Indicare fra le scelte proposte quale descrive uno dei liveli essenziali dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) previsti dal D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226:  (Area 1 - Unione Europea, n.445)
A) acquisizione di competenze linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico sociali ed economiche e di competenze professionali relative al livello del titolo cui si riferiscono
B) progettazione per Unità formative Capitalizzabili
C) durata minima dei percorsi di 3 anni scolastici
D) presenza di un gruppo scientifico che dia indicazioni sulla conduzione dei percorsi
372. Secondo quanto indicato al D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226, per i percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), ai fini della valutazione annuale e dell'ammissione agli esami è necessario che lo studente abbia:  (Area 1 - Unione Europea, n.446)
A) frequentato almeno tre quarti della durata del percorso
B) raggiunto la sufficienza in tutte le valutazioni intermedie
C) frequentato il percorso per l'intero ammontare della sua durata
D) superato con profitto le prove INVALSI
373. In quale tra i seguenti documenti è riportata la seguente frase: "E' opportuno sviluppare un piano nazionale per lo sviluppo della cultura tecnica che rafforzi l'orientamento, migliori la governance, sviluppi i percorsi di aggiornamento innovativi per gli insegnanti, adegui i programmi alle innovazioni scientifiche e tecnologiche, modernizzi i laboratori in stretto collegamento con la domanda del settore produttivo, rafforzi l'esperienza stage– tirocinio – alternanza e il raccordo scuola – impresa attraverso l'istituzione dei nuovi comitati tecnico scientifici".  (Area 1 - Unione Europea, n.447)
A) Italia 2020. Piano di azione per l'occupabilità dei giovani attraverso l'integrazione tra apprendimento e lavoro.
B) Legge n. 53 del 28 marzo 2003.
C) Decreto legislativo n. 77 del 15 aprile 2005.
D) Legge n.196 del 24 giugno 1997.
374. Quale decreto disciplina l'alternanza scuola-lavoro ?  (Area 1 - Unione Europea, n.448)
A) Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77
B) Decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 15 marzo 2010.
C) Decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 15 marzo 2010.
D) Decreto del Presidente della Repubblica n. 88, del 15 marzo 2010.
375. I tirocini sono svolti sulla base di apposite convenzioni stipulate tra i soggetti promotori e i datori di lavoro pubblici e privati. Indicare fra le scelte proposte quali documenti devono essere allegati alla convenzione  (Area 1 - Unione Europea, n.449)
A) Alla convenzione deve essere allegato un progetto formativo e di orientamento.
B) Alla convenzione deve essere allegato il piano dell'offerta formativa della scuola.
C) Alla convenzione deve essere allegato la composizione del comitato tecnico scientifico.
D) Alla convenzione deve essere allegato la delibera del consiglio di istituto.
376. I periodi di tirocinio svolti dagli studenti nell'ambito dell'alternanza costituiscono rapporto individuale di lavoro ?  (Area 1 - Unione Europea, n.450)
A) No, non costituiscono rapporto individuale di lavoro.
B) Sì, costituiscono rapporto individuale di lavoro.
C) Dipende dalle imprese.
D) Dipende dalle camere di commercio.
377. I percorsi in alternanza si articolano in:  (Area 1 - Unione Europea, n.451)
A) Periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro.
B) Periodi di formazione teorica in aula e di apprendimento in laboratorio.
C) periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro.
D) Periodi di autoapprendimento in laboratorio.
378. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, previsti nel progetto educativo personalizzato relativo al percorso scolastico o formativo, possono essere svolti:  (Area 1 - Unione Europea, n.452)
A) Anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni.
B) Solo in periodi fissati dal calendario delle lezioni.
C) Solo in periodi non fissati dal calendario delle lezioni.
D) Solo nel periodo estivo.
379. Quale norma regolamenta i tirocini ?  (Area 1 - Unione Europea, n.453)
A) Legge 24 giugno 1997, n. 196; decreto del Ministero del lavoro e previdenza sociale del 25 marzo del 1998, n. 142; decreto del Presidente della Repubblica del 9 aprile 1999, n.156.
B) Decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297.
C) Legge 15 marzo 1997, n.59, art.21; Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275.
D) Decreto Ministeriale 31 maggio 2001.
380. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati, volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi ?  (Area 1 - Unione Europea, n.454)
A) Sì.
B) No.
C) E' a discrezione del collegio dei docenti.
D) E' a discrezione del consiglio di istituto.
381. Secondo quanto indicato dal decreto del Ministero del lavoro e previdenza sociale del 25 marzo del 1998, n. 142 la durata del tirocinio per gli studenti della scuola superiore è previsto per un massimo di:  (Area 1 - Unione Europea, n.455)
A) 4 mesi.
B) 1 mese.
C) 2 mesi.
D) Tre settimane.
382. Al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro quali iniziative fra quelle proposte sono indicate dall'art.18 della Legge del 24 giugno 1997, n. 196?  (Area 1 - Unione Europea, n.456)
A) Iniziative di tirocini pratici e stage.
B) Viaggi di istruzione nei distretti manifatturieri collegati agli indirizzi di studio.
C) Laboratori di impresa formativa simulata.
D) Iniziative di didattica laboratoriale.
383. Le competenze acquisite dagli studenti in alternanza costituiscono credito ?  (Area 1 - Unione Europea, n.457)
A) Sì, costituiscono crediti sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi ivi compresa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato.
B) Le competenze acquisite non costituiscono crediti validi.
C) Sì, le competenze acquisite costituiscono crediti solo per l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato.
D) Sì, le competenze acquisite costituiscono crediti solo per la prosecuzione del percorso scolastico.
384. A norma di quale legge vengono valutate e certificate le competenze acquisite dai disabili che frequentano percorsi di alternanza?  (Area 1 - Unione Europea, n.458)
A) Legge 5 febbraio 1992 n.104.
B) Decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 15 marzo 2010.
C) Decreto del Presidente della Repubblica n. 88 del 15 marzo 2010.
D) Decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 15 marzo 2010.
385. Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 disciplina:  (Area 1 - Unione Europea, n.459)
A) le norme generali relative all' alternanza scuola lavoro
B) i corsi serali gestiti dagli istituti di istruzione secondaria superiore.
C) i Centri Territoriali Permanenti.
D) i percorsi di formazione professionale regionale.
386. Le Indicazioni per il Curricolo sono allegate ...  (Area 1 - Unione Europea, n.460)
A) al D.M. 31.07.2007
B) al D.Lgs. n° 59/2004
C) alla L. n° 53/2003
D) alla L. n°169/2008
387. Ai sensi del D.M. 31.07.2007, le scelte curricolari devono essere rispettose ...  (Area 1 - Unione Europea, n.461)
A) della discrezionalità professionale degli insegnanti e dell'autonomia delle istituzioni scolastiche
B) delle Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006
C) del Profilo Educativo Culturale e Professionale, allegato al D. Lgs. n° 59/2004
D) dell'integrazione tra sistemi formativi sulla base di accordi con le Regioni e gli Enti locali, negli ambiti previsti dal D. Lgs. n° 112/1998
388. Il Piano dell' Offerta Formativa è elaborato con riferimento alle Indicazioni per il Curricolo ...  (Area 1 - Unione Europea, n.462)
A) dall'a.s. 2007/2008, ai sensi del D.M. del 31.07.2007
B) dall'a.s. 2008/2009, ai sensi del D.M. del 31.07.2007
C) nel corso del triennio 2007-2010, secondo l'autonoma decisione di ogni Istituzione Scolastica
D) nel corso del biennio 2007- 2009, secondo l'autonoma decisione di ogni Istituzione Scolastica
389. Il D.M. 31.07.2007 assegna alle Istituzioni Scolastiche, per il biennio 2007-2009, il compito di ...  (Area 1 - Unione Europea, n.463)
A) verificare la congruità dei contenuti proposti e la loro articolazione, nel quadro delle finalità generali e degli obiettivi individuati per ogni ordine di scuola
B) armonizzare le Indicazioni per il Curricolo con le Indicazioni per i Piani di Studio Personalizzati
C) verificare compatibilità e coerenza delle Indicazioni per il Curricolo con il Piano dell'offerta formativa adottato
D) verificare compatibilità e coerenza delle Indicazioni per il Curricolo con le competenze di base a conclusione dell'Obbligo di Istruzione
390. La prima attuazione del D.M. 31.07.2007 modifica gli Ordinamenti allora vigenti?  (Area 1 - Unione Europea, n.464)
A) No. Il monte ore complessivo, i quadri orari delle discipline e le classi di concorso, rimangono disciplinati dalla normativa vigente
B) No. Il D.M. in oggetto esclude anche prospettive di revisioni degli Ordinamenti allora vigenti
C) Sì. Rispetto alla normativa vigente, vengono modificate le classi di concorso
D) Sì. Rispetto alla normativa vigente, vengono modificati i quadri orari delle discipline
391. Per quale scopo il D.M. 31.07.2007 attiva il monitoraggio delle esperienze delle Istituzioni Scolastiche?  (Area 1 - Unione Europea, n.465)
A) Confrontarsi con le scuole in vista della stesura dei provvedimenti di natura ordinamentale
B) Verificare il grado di soddisfazione delle Istituzioni Scolastiche relativamente alle Indicazioni per il Curricolo
C) Modificare gli strumenti di flessibilità previsti dal D.P.R. n°275/1999, con particolare riferimento agli Artt. n° 4, 5 e 6
D) Raccogliere dati utili a promuovere nuove azioni di formazione per il personale scolastico
392. Ai sensi del D.M. 31.07.2007, urge superare il carattere transitorio delle Indicazioni Nazionali, D.Lgs. n°59/2004, anche per ...  (Area 1 - Unione Europea, n.466)
A) l'opportunità, evidenziata dalle scuole, della revisione complessiva di queste Indicazioni
B) la non soddisfacente corrispondenza fra tali Indicazioni e gli obiettivi di Lisbona 2000
C) gli esiti formativi conseguenti al rispetto di tali Indicazioni da parte delle scuole della Repubblica
D) la necessità di un maggior rispetto del quadro epistemologico segnalata dagli esperti disciplinari
393. Qual è la finalità della Scuola dell'Infanzia nelle Indicazioni per il Curricolo?  (Area 1 - Unione Europea, n.467)
A) Lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della competenza, della cittadinanza
B) La promozione del pieno sviluppo della persona umana
C) L'elaborazione del senso della propria esperienza e l'acquisizione degli alfabeti di base della cultura
D) Fornire all'allievo le occasioni per prendere consapevolezza delle personali potenzialità
394. Quali sono i campi di esperienza per la Scuola dell'Infanzia nelle Indicazioni per il Curricolo?  (Area 1 - Unione Europea, n.468)
A) 1) Il sé e l'altro; 2) Il corpo e il movimento; 3) Linguaggi, creatività, espressione; 4) I discorsi e le parole; 5) La conoscenza del mondo
B) 1) Il corpo e il movimento; 2) I discorsi e le parole; 3) Lo spazio, l'ordine, la misura; 4) Le cose, il tempo e la natura; 5) Messaggi, forme e media; 6) Il sé e l'altro
C) 1) Il sé e l'altro; 2) Corpo, movimento, salute; 3) Fruizione e produzione di messaggi; 4) Esplorare, conoscere e progettare
D) 1) Linguaggi, creativià, espressione; 2) Fruizione e produzione di messaggi; 3) Conoscere ed esplorare lo spazio, l'ordine, la misura
395. Le Indicazioni per il Curricolo definiscono ...  (Area 1 - Unione Europea, n.469)
A) le finalità che ogni scuola deve rispettare
B) i contenuti che ogni scuola deve rispettare
C) i metodi che ogni scuola deve rispettare
D) l' organizzazione che ogni scuola deve rispettare
396. Quale area disciplinare NON compare nelle Indicazioni per il Curricolo?  (Area 1 - Unione Europea, n.470)
A) Lingua italiana e lingue comunitarie
B) Linguistico-artistica-espressiva
C) Storico-geografica
D) Matematico-scientifica- tecnologica
397. Le Indicazioni per il Curricolo nella scuola primaria affidano gli insegnamenti ...  (Area 1 - Unione Europea, n.471)
A) ai diversi docenti, con riferimento alle professionalità e alle inclinazioni
B) ai diversi docenti, assicurando un'opportuna rotazione nel tempo
C) all'insegnante prevalente e agli insegnanti specialisti
D) ai diversi docenti, secondo il parere vincolante del Collegio Docenti
398. Che cosa sono i "Traguardi per lo sviluppo delle competenze" , secondo le Indicazioni per il Curricolo ?  (Area 1 - Unione Europea, n.472)
A) Riferimenti per gli insegnanti
B) Riferimenti per gli alunni
C) Possibili ipotesi di lavoro
D) Strumenti per lo sviluppo integrale dell'alunno
399. Le Indicazioni per il Curricolo fissano gli obiettivi di apprendimento al termine ...  (Area 1 - Unione Europea, n.473)
A) del terzo e del quinto anno della scuola primaria e del terzo anno della scuola secondaria di primo grado
B) della scuola dell'infanzia, del quinto anno della scuola primaria, del terzo anno della scuola secondaria di primo grado
C) del secondo e del quinto anno della scuola primaria e del terzo anno della scuola secondaria di primo grado
D) della scuola dell'infanzia e al termine del primo ciclo di istruzione
400. Secondo le Indicazioni per il Curricolo, per la valutazione degli allievi agli insegnanti compete ...  (Area 1 - Unione Europea, n.474)
A) la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali
B) la scelta dei relativi strumenti, nel quadro degli accordi nei singoli Consigli di Classe
C) l'impiego dei relativi strumenti, definiti dalle stesse Indicazioni per il Curricolo
D) la scelta dei relativi strumenti - Portfolio escluso - nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali
401. Secondo le Indicazioni per il Curricolo, la Scuola dell'Infanzia si rivolge ai bambini e alle bambine d'età compresa fra ...  (Area 1 - Unione Europea, n.475)
A) i 3 e i 6 anni
B) i 2 anni, 6 mesi e i 6 anni
C) i 2 anni, 8 mesi e i 6 anni
D) i 2 anni, 10 mesi e i 6 anni
402. L'armonizzazione fra le Indicazioni Nazionali (D.Lgs. n°59/2004) e le Indicazioni per il Curricolo (D.M.31.07.2007) è proposta ...  (Area 1 - Unione Europea, n.476)
A) col Piano Programmatico del Ministro Gelmini (Art. 64 L.n°133/2008)
B) con la L.n° 169/2008
C) con la L. n° 176/2007
D) con il D.P.R. n° 81/2009
403. Con quale norma si approvano i traguardi per lo sviluppo delle competenze della Religione Cattolica?  (Area 1 - Unione Europea, n.477)
A) Con il D.P.R. 11 febbraio 2010
B) Con la L.n° 169/2008
C) Con la L. n° 176/2007
D) Con il D.P.R. n° 89/2009
404. Quale insegnamento è introdotto dalla L.n°169/2008?  (Area 1 - Unione Europea, n.478)
A) Cittadinanza e Costituzione
B) Convivenza Civile
C) Seconda lingua comunitaria
D) Educazione alla salute
405. Quale legge introduce il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della Religione Cattolica?  (Area 1 - Unione Europea, n.479)
A) La L.n°121/1985
B) La L.n°281/1986
C) La L.n°13/1989
D) La L.n°49/1987
406. Quale NON è una alternativa per gli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della Religione Cattolica?  (Area 1 - Unione Europea, n.480)
A) Studio libero in gruppo
B) Studio individuale assistito
C) Studio individuale libero
D) Uscita dall'edificio scolastico
407. Da quale anno scolastico decorre la sperimentazione relativa a «Cittadinanza e Costituzione»?  (Area 1 - Unione Europea, n.481)
A) Dal 2008/9
B) Dal 2009/10
C) Dal 2007/8
D) dal 2010/11
408. Nella Scuola Primaria si costituiscono classi funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali ai sensi della legge...  (Area 1 - Unione Europea, n.482)
A) n° 169/2008
B) n° 191/2009
C) n° 167/2009
D) n° 133/2008
409. Quale norma dispone l'incremento di un punto del rapporto percentuale alunni/docenti entro l'a.s. 2011/2?  (Area 1 - Unione Europea, n.483)
A) La L.n° 133/2008
B) La L.n° 169/2008
C) Il D.P.R. n° 89/2009
D) La L.n° 167/2009
410. Quale norma attiva le "Sezioni Primavera", rivolte a bambini dai 24 ai 36 mesi di età?  (Area 1 - Unione Europea, n.484)
A) La L.n° 296/2006
B) Il D.M.31.07.2007
C) La L. n° 53/2003
D) La L.n° 169/2008
411. Quale legge introduce per la prima volta l'insegnamento di una lingua straniera nella scuola primaria?  (Area 1 - Unione Europea, n.485)
A) La L. n° 148/1990
B) La L. n° 53/2003
C) La L. n° 30/2000
D) La L.n° 40/1998
412. Quale norma introduce in forma generalizzata l'insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria?  (Area 1 - Unione Europea, n.486)
A) Il D.Lgs. n°59/2004
B) Il D.Lgs. n°76/2005
C) La L. n° 15/2005
D) La L. n° 4/2004
413. In base al D.P.R. n° 202/1990, il riconoscimento di idoneità all'insegnamento della Religione Cattolica ha effetto ...  (Area 1 - Unione Europea, n.487)
A) permanente, salvo revoca da parte dell'Ordinamento diocesano
B) permanente, senza nessuna possibilità di revoca
C) temporaneo, valido per un quinquennio
D) temporaneo, valido per un triennio
414. In base al D.P.R. n° 202/1990, nella Scuola dell'Infanzia l'insegnamento della Religione Cattolica è svolto per un ammontare complessivo annuo di ...  (Area 1 - Unione Europea, n.488)
A) 60 h
B) 30 h
C) 40 h
D) 50 h
415. Ai sensi del D.P.R. n°81/2009, nella scuola dell'infanzia, quando non è possibile accogliere i bambini in scuole viciniori, si possono ridistribuire fra le sezioni eventuali nuove iscrizioni, fino a un massimo di ....  (Area 1 - Unione Europea, n.489)
A) 29 unità per sezione, in assenza di disabili
B) 28 unità per sezione, in assenza di disabili
C) 30 unità per sezione, in assenza di disabili
D) 27 unità per sezione, in assenza di disabili
416. Quale norma elenca "Situazioni di compito per la certificazione delle competenze alla fine della scuola primaria"?  (Area 1 - Unione Europea, n.490)
A) Il Documento d'indirizzo per la sperimentazione dell' insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione" , Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (4 marzo 2009)
B) L'Atto di Indirizzo per la Scuola dell'Infanzia e il Primo Ciclo d'istruzione, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (8 settembre 2009)
C) Il D.P.R. n° 122/2009
D) La L.n°169/2008
417. Ai sensi della L. n°169/2008, l'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione ...  (Area 1 - Unione Europea, n.491)
A) è compreso nel monte ore delle aree storico-geografica e storico-sociale
B) deve essere sviluppato per un ammontare annuo complessivo di 33 h
C) deve essere sviluppato attraverso un orario settimanale di 1,30 h
D) è compreso nel monte ore di tutte le discipline, in quanto trasversale ad esse
418. Ai sensi della L.n° 104/1992, gli insegnanti di sostegno ...  (Area 1 - Unione Europea, n.492)
A) assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano
B) sono responsabili dei soli alunni in situazione di handicap
C) assumono la contitolarità delle classi in cui operano, previa delibera in merito del Collegio Docenti
D) assumono la contitolarità delle classi in cui operano, previa delibera in merito del Consiglio di istituto
419. Chi ha elaborato l' "International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF)", richiamato nelle "Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità"?  (Area 1 - Unione Europea, n.493)
A) L'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2001
B) L'ONU, nella Convenzione per i diritti delle persone con disabilità, nel 2007
C) L'ONU, nella Conferenza mondiale sui diritti umani, nel 1993
D) Il Parlamento Europeo, nel 2004
420. Ai sensi della L. n°104/1992, quale documento "pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata"?  (Area 1 - Unione Europea, n.494)
A) Il Profilo Dinamico Funzionale
B) La Diagnosi Funzionale
C) Il Piano Educativo Individualizzato
D) Il Piano di Studi Personalizzato
421. La L. n° 104/1992 NON contempla, fra coloro che provvedono alla elaborazione del Piano Educativo Individualizzato ...  (Area 1 - Unione Europea, n.495)
A) l'assistente educatore
B) i genitori della persona handicappata, a livello di collaborazione
C) l'insegnante operatore psico- pedagogico
D) gli operatori sanitari
422. Ai sensi della L.n° 104/1992, un ispettore tecnico partecipa al ...  (Area 1 - Unione Europea, n.496)
A) GLIP: Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale
B) GLH: Gruppo di Lavoro sull'Handicap d'Istituto
C) GLIR: Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale
D) GLHO: Gruppo di Lavoro Operativo sull'Handicap d'Iistituto
423. Qual è la "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"?  (Area 1 - Unione Europea, n.497)
A) La L. n°328/2000
B) La L. n° 138/2001
C) La L. n° 162/1998
D) La L. n° 104/1992
424. Quale norma modifica le procedure di individuazione dell'alunno con disabilità, nel rispetto della L.n° 104/1992?  (Area 1 - Unione Europea, n.498)
A) Il D.P.C.M. n°185/2006
B) Il D.Lgs. n° 286/2004
C) Il D.Lgs. n° 77/2005
D) Il D.P.R. 24.02.1994
425. Ai sensi del D.P.R. n° 81/2009, per l'insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria, in caso di carenza di insegnanti specializzati, fino all'a.s. 2011/12 sono impiegati ...  (Area 1 - Unione Europea, n.499)
A) insegnanti sempre di scuola primaria specialisti esterni alle classi
B) insegnanti anche di altri ordini di scuola, purchè facenti parte dell'organico di istituto
C) esperti esterni con certificate competenze nella lingua inglese
D) esperti esterni con provate competenze metodologico- didattiche
426. Quale legge ha stabilito la formazione obbligatoria in lingua inglese per i docenti della scuola primaria sprovvisti di specifiche competenze?  (Area 1 - Unione Europea, n.500)
A) La L. n° 311/2004 ( Legge Finanziaria 2005)
B) La L. n° 296/2006 ( Legge Finanziaria 2007)
C) La L. n° 169/2008
D) La L. n° 176/2007
427. L'acquisizione delle competenze linguistiche di lingua inglese di livello B2 previste dal "Quadro comune europeo di riferimento per le lingue" costituisce parte integrante dei percorsi formativi iniziali per l'insegnamento, ai sensi ...  (Area 1 - Unione Europea, n.501)
A) del D.M. n° 249/2010
B) del D.M. n° 60/2010
C) del D.P.R. n°89/2009
D) del D.P.R. n°81/2009
428. Quale legge ha attribuito al Collegio Docenti il compito di ripartire il tempo da dedicare all'insegnamento delle diverse discipline nella scuola primaria, secondo i criteri definiti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca?  (Area 1 - Unione Europea, n.502)
A) La L. n° 148/1990
B) La L. n° 517/1977
C) La L. n° 169/2008
D) La L. n° 40/1998
429. Il D.Lgs. n°59/2004 per la scuola primaria ...  (Area 1 - Unione Europea, n.503)
A) non definisce in alcun modo quote orarie da destinare alle singole discipline previste nei Piani di Studio personalizzati
B) definisce l'orario minimo per ogni disciplina, in relazione ai vari periodi in cui si articola quest'ordine di scuola
C) definisce l'orario massimo possibile per ogni disciplina, in relazione ai vari periodi in cui si articola quest'ordine di scuola
D) definisce gli orari di lingua italiana e matematica, attribuendo alle Istituzioni scolastiche autonome il compito di decidere in merito per le altre discipline
430. Ai sensi del D.P.R n° 751/1985, all'insegnamento della Religione Cattolica nella Scuola Primaria sono assegnate ...  (Area 1 - Unione Europea, n.504)
A) 2 h nell'arco della settimana
B) 1,30 h nell'arco della settimana
C) complessivamente 40 h nell'arco dell'anno
D) complessivamente 60 h nell'arco dell'anno
431. Ai sensi del D.P.R. n° 202/1990, nello scrutinio finale, nel caso in cui la normativa richieda una deliberazione da adottarsi a maggioranza, ...  (Area 1 - Unione Europea, n.505)
A) il voto espresso dall'insegnante di Religione Cattolica, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale
B) non può essere computato il voto espresso dall'insegnante di Religione Cattolica, benchè sia membro del Consiglio di Classe
C) il Dirigente Scolastico può chiedere all'insegnante di Religione Cattolica di esprimere il proprio giudizio motivato in merito, da iscrivere a verbale
D) l'insegnante di Religione Cattolica può chiedere che il proprio voto non sia computato ai fini della deliberazione stessa
432. Ai sensi del D.Lgs. n°297/1994, i docenti incaricati dell'insegnamento della Religione Cattolica partecipano alle valutazioni periodiche e finali...  (Area 1 - Unione Europea, n.506)
A) solo per gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento di questa disciplina
B) per tutti gli alunni delle classi in cui hanno svolto l'insegnamento di questa disciplina, indipendentemente dal fatto che essi se ne siano avvalsi o meno
C) per tutti gli alunni delle classi in cui hanno svolto l'insegnamento di questa disciplina, previa delibera del Collegio Docenti
D) solo per gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento di questa disciplina o delle attività alternative ad essa
433. Ai sensi del D.P.R. n° 751/1985, nel caso in cui l'insegnamento della Religione Cattolica nella scuola primaria non venga impartito da un insegnante di classe, esso NON può essere affidato a ...  (Area 1 - Unione Europea, n.507)
A) chi, pur fornito di titolo di studio valido per l'insegnamento nelle scuole materne e primarie, non sia riconosciuto idoneo dall'Ordinario diocesano
B) a sacerdoti e diaconi, oppure a religiosi in possesso di qualificazione riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italiana
C) a chi, fornito di titolo di studio valido per l'insegnamento nelle scuole materne e primarie, sia riconosciuto idoneo dall'autorità ecclesiastica
D) persona in possesso di diploma di scuola secondaria superiore, unitamente ad almeno un diploma rilasciato da un Istituto di scienze religiose riconosciuto dalla Conferenza Episcopale Italiana
434. Ai sensi del D.P.R. n° 751/1985, l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole secondarie di 1° e 2° grado può essere affidato a ...  (Area 1 - Unione Europea, n.508)
A) chi sia fornito di diploma accademico di magistero in scienze religiose, rilasciato da un Istituto di scienze religiose approvato dalla Santa Sede
B) chi, fornito di titolo di studio valido per l'insegnamento nelle scuole materne e primarie, sia riconosciuto idoneo dall'autorità ecclesiastica
C) chi sia fornito di un qualsiasi diploma di laurea valido nell'ordinamento italiano e sia riconosciuto idoneo dall'autorità ecclesiastica
D) chi sia fornito di titolo accademico in teologia, conferito da una facoltà anche non approvata dalla Santa Sede
435. Quale legge introduce il docente di sostegno nella Scuola dell'Infanzia?  (Area 1 - Unione Europea, n.509)
A) La L. n° 270/1982
B) La L. n° 517/1977
C) La L. n° 148/1990
D) la L. n°104/1992
436. Quale norma sancisce che, in attesa della istituzione di specifiche classi di abilitazione, gli insegnanti abilitati possono conseguire la specializzazione per l'attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità esclusivamente presso le università, attraverso un corso comprensivo di tirocinio?  (Area 1 - Unione Europea, n.510)
A) Il D.M. n° 249/2010
B) Il D.P.R. n° 275/1999
C) Il D.Lgs. n°227/2005
D) a L. n°53/2003
437. Le "Linee guida per l'Integrazione scolastica degli alunni con disabilità" , Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2009, affidano agli Uffici Scolastici Regionali il compito di  (Area 1 - Unione Europea, n.511)
A) favorire la costituzione di reti territoriali per la realizzazione delle attività formative a favore dell' inclusione
B) svolgere consulenza per l'impostazione e l'attuazione dei Piani Educativi Individualizzati
C) garantire consulenza e proposte operative ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Territoriali
D) collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dalle Istituzioni Scolastiche
438. Le "Linee guida per l'Integrazione scolastica degli alunni con disabilità" , Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2009, confermano che il docente assegnato alle attività di sostegno ...  (Area 1 - Unione Europea, n.512)
A) deve operare secondo la logica sistemica, affinché l'iter formativo dell'alunno possa continuare anche in sua assenza
B) completa il proprio compito intervenendo sulla base di una preparazione specifica nelle ore in classe
C) completa il proprio compito intervenendo sulla base di un approccio generalista nelle ore in classe
D) deve operare secondo la logica della distinzione dei compiti fra i docenti che compongono il Consiglio di Classe
439. Le "Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2009, fra le prassi didattiche volte a promuovere l'inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità suggeriscono ...  (Area 1 - Unione Europea, n.513)
A) l'apprendimento cooperativo
B) la didattica modulare
C) la didattica progettuale
D) il Mastery Learning
440. Quale norma prevede l'assegnazione temporanea di insegnanti di sostegno del grado di scuola precedente, nella fase di passaggio di un alunno da un grado all'altro di scuola, qualora il processo educativo renda necessarie forme di raccordo fra i due gruppi di docenti?  (Area 1 - Unione Europea, n.515)
A) Il D.M. n° 331/1998
B) La L. n° 517/1977
C) Il D.M. n° 100/2002
D) La L. n°104/1992
441. Quale norma prevede interventi diretti alla tutela dei diritti del bambino malato ed ospedalizzato?  (Area 1 - Unione Europea, n.516)
A) La L. n° 285/1997
B) La L. n°517/1977
C) Il DPR n° 275/1999
D) Il DPR n° 249/1998
442. In base alle "Linee guida sul servizio di istruzione domiciliare, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2003", l' istruzione domiciliare può essere erogata nei confronti di alunni di scuole di ogni ordine e grado, già ospedalizzati a causa di gravi patologie, sottoposti a terapie domiciliari che impediscono la frequenza della scuola per un periodo di tempo ...  (Area 1 - Unione Europea, n.517)
A) non inferiore a 30 giorni, anche non continuativi
B) non inferiore a 30 giorni continuativi
C) superiore a 60 giorni continuativi
D) superiore a 60 giorni anche non continuativi

443. In base alle "Linee guida sul servizio di istruzione domiciliare, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2003", chi sono i titolari della gestione del servizio di istruzione domiciliare?  (Area 1 - Unione Europea, n.518)
A) Gli Uffici Scolastici Regionali
B) Le Istituzioni Scolastiche Autonome
C) Gli Enti Locali
D) Gli Uffici Scolastici Territoriali
444. Iniziative volte al potenziamento e alla qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica degli alunni ricoverati in ospedale sono finanziate in base alla ...  (Area 1 - Unione Europea, n.520)
A) L. n° 440/1997
B) L. n° 59/1997
C) L. n° 448/2001
D) L. n° 186/2003
445. Qual è il compito dei CTS (Centri Territoriali di Supporto), in base al Progetto "Nuove Tecnologie e Disabilità", cogestito dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Dipartimento per l'Innovazione Tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri?  (Area 1 - Unione Europea, n.521)
A) Offrire a insegnanti, genitori, alunni, consulenza sul tema delle tecnologie a favore degli alunni disabili
B) Selezionare le migliori esperienze nel campo dell'integrazione degli alunni disabili tramite le tecnologie
C) Organizzare un servizio online per favorire lo scambio delle buone pratiche in tema di integrazione
D) Organizzare attività di formazione per i docenti di sostegno, con particolare riferimento ai problemi dell'handicap fisico
446. Quale norma sancisce che, nell'organico di diritto dei posti di sostegno, a livello nazionale non si possa superare il rapporto medio di un insegnante ogni due alunni con disabilità?  (Area 1 - Unione Europea, n.522)
A) La L. n° 244/2007 (Finanziaria 2008)
B) La L. n° 311/2004 ( Legge Finanziaria 2005)
C) Il D.M. n° 331/1998
D) del D.M. n° 249/2010
447. I compiti connessi all'assistenza degli alunni diversamente abili sono attribuiti dal Dirigente Scolastico ai Collaboratori Scolastici ai sensi ...  (Area 1 - Unione Europea, n.523)
A) del CCNL SCUOLA, 2006-2009
B) della L. n°104/1992
C) della L. n° 328/2000
D) del D.P.R. n° 122/2009
448. La L. n°482/1999 prevede, nei territori abitati da minoranze linguistiche tutelate, l'uso anche della lingua della minoranza come strumento di insegnamento ....  (Area 1 - Unione Europea, n.524)
A) nella scuola primaria e nella secondaria di 1° grado
B) nella scuola secondaria di 1° e 2° grado
C) in tutti gli ordini e gradi di scuola
D) nella scuola primaria, non nella secondaria
449. Ai sensi della normativa vigente, qual è il livello minimo richiesto ai docenti di scuola primaria, per l'insegnamento della lingua inglese, con riferimento al Quadro Comune Europeo per le Lingue (QCER)?  (Area 1 - Unione Europea, n.525)
A) Livello B1
B) Livello A2
C) Livello B2
D) Livello C1
450. Il Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF) si basa:  (Area 1 - Unione Europea, n.527)
A) sui risultati dell'apprendimento.
B) sulla durata degli studi in numero di anni.
C) sulle modalità o sulle situazioni di apprendimento (formale, informale, non-formale).
D) sulle modalità di insegnamento.
451. Gli ordinamenti dei percorsi di studio dei diversi ordini dell'istruzione secondaria superiore (licei, istituti tecnici, istituti professionali) sono definiti:  (Area 1 - Unione Europea, n.528)
A) dallo Stato con regolamenti governativi.
B) dalle Regioni, con leggi regionali.
C) dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome con specifiche Linee Guida.
D) dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca con uno o più decreti.
452. L'organizzazione delle scuole secondarie superiori sul territorio è stabilita:  (Area 1 - Unione Europea, n.529)
A) dalle singole Regioni, nell'esercizio delle loro competenze esclusive in materia di programmazione dell'offerta formativa.
B) dallo Stato, nell'esercizio delle proprie competenze esclusive in materia di programmazione dell'offerta formativa.
C) dalle Province attraverso il piano di utilizzazione degli edifici e l'uso delle attrezzature.
D) dallo Stato e dalle Regioni, in base ai parere della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281
453. Il riordino e il potenziamento degli istituti tecnici è disposto:  (Area 1 - Unione Europea, n.531)
A) dal decreto legge 31 gennaio 2007, n.7, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40.
B) dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226 e successive modificazioni.
C) dal decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.275.
D) dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 relativa alla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche dell'apprendimento permanente.
454. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che la declinazione dei risultati di apprendimento dei percorsi degli istituti tecnici è effettuata:  (Area 1 - Unione Europea, n.532)
A) dalle istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, sulla base di specifiche linee guida.
B) dalle istituzioni scolastiche sulla base dei programmi nazionali emanati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
C) dai dipartimenti di cui devono dotarsi le istituzioni scolastiche autonome.
D) dai Consigli di classe sulla base dei programmi nazionali emanati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
455. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, art.2, l'identità degli istituti tecnici si caratterizza per:  (Area 1 - Unione Europea, n.533)
A) una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell'Unione europea.
B) una solida base di istruzione tecnico- professionale funzionale ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro.
C) una solida base tecnica e professionale in relazione ai settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese
D) una solida base culturale e professionale per l'accesso all'università e agli istituti tecnici superiori.
456. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, art.2, l'identità degli istituti tecnici è espressa da:  (Area 1 - Unione Europea, n.534)
A) un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.
B) un ampio numero di indirizzi e articolazioni per rispondere efficacemente ai settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.
C) un limitato numero di indirizzi , che le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, possono ampliare in articolazioni e opzioni.
D) un limitato numero di indirizzi , che le Regioni, nell'esercizio delle loro competenze esclusive in materia di programmazione dell'offerta formativa, possono ampliare in articolazioni e opzioni.
457. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici sono suddivisi:  (Area 1 - Unione Europea, n.535)
A) in due settori e undici indirizzi.
B) in tre settori e undici indirizzi.
C) in tre settori e dodici indirizzi.
D) in due settori e sei indirizzi.
458. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici hanno la seguente struttura:  (Area 1 - Unione Europea, n.536)
A) due bienni e un quinto anno.
B) un biennio e un triennio.
C) un monoennio e due bienni.
D) un primo biennio, un monoennio e un secondo biennio.
459. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che negli istituti tecnici l'insegnamento di scienze motorie è impartito:  (Area 1 - Unione Europea, n.537)
A) secondo le indicazioni nazionali relative al medesimo insegnamento dei percorsi liceali.
B) secondo la declinazione dei risultati di apprendimento definiti da specifiche linee guida.
C) secondo i programmi di studio dei previgenti ordinamenti scolastici.
D) secondo la declinazione dei risultati di apprendimento definiti dalle istituzioni scolastiche, nella loro autonomia.
460. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici collaborano:  (Area 1 - Unione Europea, n.538)
A) con le strutture formative accreditate dalle regioni nei Poli tecnico professionali costituiti secondo le linee guida adottate dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
B) con i licei nei Poli tecnico professionali costituiti secondo le linee guida adottate dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
C) con le istituzioni scolastiche del primo ciclo per realizzare un curricolo verticale secondo le linee guida adottate dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
D) con le strutture formative accreditate dalle regioni per il rilascio, in regime di sussidiarietà, di qualifiche e diplomi professionali secondo linee guida emanate dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
461. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che l'ufficio tecnico:  (Area 1 - Unione Europea, n.539)
A) è in dotazione degli istituti tecnici per il settore tecnologico, con il compito di sostenere l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
B) può essere attivato dagli istituti tecnici per il settore tecnologico, con il compito di sostenere l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
C) é in dotazione di tutti istituti tecnici, con il compito di sostenere l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
D) é in dotazione degli istituti tecnici per il settore economico, con il compito di sostenere l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
462. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti  (Area 1 - Unione Europea, n.540)
A) possono essere costituiti dagli istituti tecnici, nell'esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa.
B) devono essere costituiti dagli istituti tecnici per esercitare la propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca.
C) possono essere costituiti dagli istituti tecnici, in base alle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico.
D) devono essere costituiti per sostenere la progettazione didattica dei consigli di classe.
463. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, attribuisce al comitato tecnico- scientifico degli istituti tecnici:  (Area 1 - Unione Europea, n.541)
A) funzioni consultive e di proposta per l'organizzazione delle aree di indirizzo e l'utilizzazione degli spazi di autonomia e di flessibilità
B) funzioni di progettazione didattica e organizzativa delle aree di indirizzo e delle quote di autonomia
C) funzioni di monitoraggio e valutazione dei percorsi formativi realizzati dalla scuola
D) funzioni di verifica e controllo degli esiti di apprendimento degli allievi.
464. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce la declinazione dei risultati di apprendimento degli istituti tecnici in:  (Area 1 - Unione Europea, n.542)
A) competenze, abilità e conoscenze, effettuata anche in relazione alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008.
B) obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze che gli allievi conseguono al termine del percorso quinquennale.
C) discipline e attività riferite alla quota nazionale del curricolo e agli standard relativi alla qualità del servizio.
D) conoscenze e capacità, effettuata anche in relazione alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008.
465. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che l'orario complessivo annuale delle lezioni degli istituti tecnici è:  (Area 1 - Unione Europea, n.543)
A) di 1056 ore, corrispondenti a 32 ore settimanali di lezione, dal primo al quinto anno.
B) di 1056 ore di lezione nel primo biennio e di 1.062 ore nel secondo biennio e quinto anno..
C) di 1.062 ore di lezione nel primo biennio e di 1056 ore nel secondo biennio e quinto anno.
D) di 891 ore di lezione nel primo biennio e di 990 ore di lezione nel secondo biennio e quinto anno.
466. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, all'art.5, comma 2, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici nel primo biennio hanno la seguente struttura:  (Area 1 - Unione Europea, n.544)
A) 660 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 396 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
B) 495 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
C) 528 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 528 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, per un monte ore annuale di 1.056 ore.
D) 500 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 556 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
467. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che il secondo biennio e il quinto anno dei percorsi degli istituti tecnici sono articolati, per ciascun anno, in  (Area 1 - Unione Europea, n.545)
A) 495 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo
B) 396 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 660 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo.
C) 528 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 528 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo.
D) 500 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 556 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo.
468. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, nell'Allegato A, stabilisce che le attività e gli insegnamenti relativi a "Cittadinanza e Costituzione"  (Area 1 - Unione Europea, n.546)
A) coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico- economico.
B) sono attribuiti esclusivamente alle discipline storico-sociali e giuridico- economiche.
C) sono attribuiti, nell'arco del percorso quinquennale, al docente di Diritto ed economia.
D) hanno uno spazio curricolare autonomo, con specifici risultati di apprendimento descritti nella relativa scheda disciplinare.
469. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici si realizzano:  (Area 1 - Unione Europea, n.547)
A) attraverso metodologie finalizzate a sviluppare competenze basate sulla didattica di laboratorio, l'analisi e la soluzione dei problemi, il lavoro per progetti.
B) attraverso l'alternanza tra lo studio teorico delle discipline e la didattica laboratoriale realizzata nei contesti operativi del mondo del lavoro e delle professioni.
C) attraverso lo studio di casi progettati da esperti provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni, compresi il volontariato e il privato sociale.
D) attraverso uno studio approfondito delle conoscenze richieste per l'accesso all'università e all'istruzione e formazione tecnica superiore.
470. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare la seguente quota di autonomia dei curricoli:  (Area 1 - Unione Europea, n.548)
A) fino al 20 per cento dell'orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio
B) 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, 30 per cento nel secondo biennio e 20 per cento nel quinto anno.
C) 30 per cento del monte ore complessivo delle lezioni, dal primo biennio al quinto anno
D) fino al 30 per cento del monte ore complessivo dell'area di istruzione generale e fino al 20 per cento complessivo dell'area di indirizzo
471. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, all'art.5 stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare la quota di autonomia:  (Area 1 - Unione Europea, n.549)
A) nell'ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni e in coerenza con il profilo di cui all'Allegato A).
B) in base alle scelte deliberate dalle singole istituzioni scolastiche senza modificare il quadro orario delle discipline.
C) nel rispetto del profilo di cui all'Allegato e dei risultati di apprendimento delle singole discipline, definiti a livello nazionale.
D) nell'ambito dei risultati di apprendimento definiti dalle Regioni e in coerenza con il profilo di cui all'Allegato A).
472. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, all'art.5, comma 3, stabilisce che la quota di autonomia dei curricoli può essere utilizzata per:  (Area 1 - Unione Europea, n.550)
A) attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa.
B) articolare in opzioni le aree di indirizzo di cui agli Allegati e per corrispondere alle esigenze del territorio.
C) sostituire le attività e gli insegnamenti dell'area di istruzione generale per rafforzare le competenze delle aree di indirizzo.
D) sostituire le attività e gli insegnamenti indicati nelle aree di indirizzo per corrispondere ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.
473. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, all'art.5, comma 3, stabilisce che l'utilizzo della quota di autonomia è:  (Area 1 - Unione Europea, n.553)
A) gestito dagli istituti tecnici nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato.
B) gestito dagli uffici scolastici regionali nell'ambito delle dotazioni organiche del personale docente determinate annualmente.
C) gestito dagli istituti tecnici secondo le linee guida adottate da ciascuna Regione di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
D) gestito dagli istituti tecnici, previa autorizzazione da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
474. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare i seguenti spazi di flessibilità:  (Area 1 - Unione Europea, n.554)
A) entro il 30 per cento nel secondo biennio e il 35 per cento nell'ultimo anno.
B) entro il 20 per cento nel primo biennio, il 30 per cento nel secondo biennio e 35 per cento nel quinto anno.
C) entro il 30 per cento nel primo e secondo biennio e il 35 per cento nell'ultimo anno.
D) entro il 20 per cento dal primo biennio all'ultimo anno, previa autorizzazione da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
475. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare gli spazi di flessibilità per:  (Area 1 - Unione Europea, n.555)
A) articolare le aree di indirizzo in opzioni, purché incluse in un apposito elenco nazionale.
B) rafforzare i contenuti culturali dell'area di indirizzo per consentire agli studenti di raggiungere, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore.
C) articolare l'area di istruzione generale comune a tutti gli indirizzi per corrispondere ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.
D) attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa.
476. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare la flessibilità:  (Area 1 - Unione Europea, n.556)
A) nei limiti delle dotazioni organiche assegnate senza determinare esuberi di personale.
B) in deroga ai limiti delle dotazioni organiche assegnate, purché le opzioni corrispondano ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.
C) in deroga ai limiti delle dotazioni organiche assegnate, previo parere positivo della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281.
D) nei limiti delle dotazioni organiche assegnate alle reti di scuole, attraverso specifici accordi anche in deroga degli obiettivi finanziari di cui all'articolo 64 del decreto legge n.112/2008, convertito con modificazioni dalla legge n.133/2008.
477. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che ambiti, criteri e modalità per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo degli istituti tecnici in opzioni sono definiti:  (Area 1 - Unione Europea, n.557)
A) con Decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome.
B) con Accordo in Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281.
C) con Decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere del Consiglio di Stato.
D) con specifiche Linee guida adottate in Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
478. Le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti tecnici precisano che le opzioni sono:  (Area 1 - Unione Europea, n.558)
A) indicate da un elenco nazionale contenente anche le classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzate per gli insegnamenti previsti.
B) indicate da un elenco nazionale che definisce le quote di flessibilità che le scuole possono gestire nell'esercizio della propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca.
C) indicate da un elenco nazionale che indica le quote di flessibilità disponibili per contratti d'opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni.
D) indicate da un elenco nazionale adottato dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
479. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che nel Diploma rilasciato a conclusione degli esami di Stato sono indicati:  (Area 1 - Unione Europea, n.559)
A) l'indirizzo seguito dallo studente e le competenze acquisite, anche in riferimento alle eventuali opzioni scelte.
B) l'indirizzo seguito dallo studente, il profilo dell'indirizzo e il quadro orario delle discipline.
C) l'indirizzo seguito dallo studente e i risultati di apprendimento di ciascuna disciplina dell'area di istruzione generale e dell'area di indirizzo.
D) l'indirizzo seguito dallo studente e i risultati di apprendimento di cui all'Allegato A.
480. Nelle linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti tecnici (Direttiva del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, n.57 del 15 luglio 2010), le scienze integrate, introdotte nel primo biennio degli istituti tecnici, vanno intese:  (Area 1 - Unione Europea, n.560)
A) come l'ambito di sviluppo e di applicazione di una comune metodologia di insegnamento delle scienze.
B) come una nuova disciplina nella quale si fondono discipline diverse.
C) come sovrapposizione delle discipline scientifiche tradizionali sulla base di un linguaggio scientifico omogeneo.
D) come integrazione degli insegnamenti disciplinari, garantita dall'unicità dell'insegnante.
481. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che:  (Area 1 - Unione Europea, n.562)
A) ai componenti del comitato tecnico scientifico non spettano compensi ad alcun titolo.
B) ai componenti del comitato tecnico scientifico spetta un compenso se in possesso di competenze specialistiche non presenti nell'istituto.
C) ai componenti del comitato tecnico scientifico spetta un gettone di presenza in base alla partecipazione agli incontri programmati.
D) ai componenti del comitato tecnico scientifico spettano compensi se dimostrano una specifica e documentata esperienza professionale maturata nel settore di riferimento.
482. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, articolo 7, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici sono oggetto di monitoraggio  (Area 1 - Unione Europea, n.563)
A) costante, anche ai fini della loro innovazione permanente, nel confronto con le Regioni, gli Enti locali, le parti sociali e gli altri Ministeri interessati.
B) annuale, anche ai fini della loro innovazione permanente, nel confronto con le Regioni, gli Enti locali, le parti sociali e gli altri Ministeri interessati
C) triennale, per valutare i risultati di apprendimento con l'assistenza tecnica dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (I.N.VAL.S.I.).
D) costante, per una valutazione dei risultati di apprendimento da parte delle Commissioni parlamentari, con l'assistenza tecnica dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (I.N.VAL.S.I.).
483. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che indirizzi, profili e risultati di apprendimento degli istituti tecnici sono aggiornati:  (Area 1 - Unione Europea, n.564)
A) periodicamente, con riferimento agli esiti del monitoraggio, agli sviluppi della ricerca scientifica e alle innovazioni tecnologiche nonché alle esigenze espresse dal mondo economico e produttivo.
B) periodicamente su richiesta della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281.
C) ogni tre anni, purché le modifiche non incidano sulle attività e insegnamenti indicati nei quadri orari di cui agli Allegati e e i relativi risultati di apprendimento.
D) ogni tre anni, con riferimento agli esiti del monitoraggio, su proposta delle Commissioni parlamentari.
484. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i risultati del monitoraggio e della valutazione sono oggetto di:  (Area 1 - Unione Europea, n.565)
A) un rapporto presentato al Parlamento ogni tre anni dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
B) un rapporto presentato annualmente al Parlamento dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
C) una relazione annuale presentata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca alla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281.
D) i risultati del monitoraggio e della valutazione sono oggetto di un rapporto presentato ogni tre anni dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca agli altri Ministeri interessati.
485. Il Regolamento che detta le norme generali relative al riordino degli istituti tecnici è stato emanato:  (Area 1 - Unione Europea, n.566)
A) con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.88
B) con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.87.
C) con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 20101, n.89.
D) con il decreto legge 31 gennaio 2007, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40.
486. Il Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF) consente di:  (Area 1 - Unione Europea, n.573)
A) mettere in relazione e posizionare in una struttura a otto livelli l'intera gamma dei titoli di studio e di qualificazione rilasciati nei Paesi membri.
B) certificare la qualità dei titoli di studio rilasciati dai Paesi membri al termine dei percorsi della scuola secondaria superiore.
C) certificare le competenze linguistiche e interculturali per favorire la mobilità degli studenti e dei lavoratori.
D) verificare i livelli di apprendimento delle lingue straniere e delle competenze chiave di cittadinanza.
487. Qual è l'obiettivo dell'area di istruzione generale degli istituti tecnici indicato nel PECUP (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88)?  (Area 1 - Unione Europea, n.574)
A) Fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l'obbligo di istruzione
B) Insegnare ai giovani a padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti.
C) Diversificare i percorsi formativi in base alle caratteristiche personali degli studenti che provengono da contesti sciali e culturali diversi.
D) Sviluppare una cultura generale attenta ai temi del lavoro e delle tecnologie che orienti gli studenti a costruire un progetto personale di vita e di lavoro.
488. Qual è l'obiettivo delle aree di indirizzo degli istituti tecnici indicato nel PECUP (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88)?  (Area 1 - Unione Europea, n.575)
A) Far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro, sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti.
B) Far acquisire agli studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla soluzione di problemi.
C) Sostenere il processo educativo della crescita e della valorizzazione della persona umana, mediante l'interiorizzazione e l'elaborazione critica delle conoscenze disciplinari e interdisciplinari (sapere), l'acquisizione delle abilità tecniche e professionali (fare consapevole) e la valorizzazione dei comportamenti personali e sociali (agire).
D) Fornire agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché essi si pongano, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, e acquisiscano conoscenze, abilità e competenze adeguate al proseguimento degli studi.
489. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, agli istituti tecnici si riferiscono gli istituti tecnici superiori, con l'obiettivo prioritario di:  (Area 1 - Unione Europea, n.576)
A) sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, mediante le specializzazioni richieste dal mondo del lavoro con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.
B) sviluppare conoscenze, abilità e competenze adeguate al proseguimento degli studi e all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.
C) rafforzare le competenze di base indispensabili per operare efficacemente nei processi produttivi e inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro e delle professioni .
D) valorizzare il ruolo dell'alternanza scuola lavoro per raccordare la formazione scolastica con esperienze operative realizzate all'interno di contesti professionali reali.
490. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, i percorsi quinquennali degli istituti tecnici si concludono con il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore in relazione:  (Area 1 - Unione Europea, n.577)
A) ai settori e agli indirizzi di studi, con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale di cui all'Allegato A e ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C.
B) agli indirizzi di studi, con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale di cui all'A Allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226.
C) al profilo educativo, culturale e professionale di cui all'Allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226, nonché ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C.
D) ai settori e agli indirizzi di studi, con riferimento ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C, come modificati e integrati dalle Regioni.
491. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, qual è negli istituti tecnici il compito principale dell'ufficio tecnico?  (Area 1 - Unione Europea, n.578)
A) Sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori i a fini didattici e il loro adeguamento in relazione alle esigenze poste dall'innovazione tecnologica, nonché per la sicurezza delle persone e dell'ambiente.
B) Assicurare una adeguata archiviazione della documentazione didattica ai fini della diffusione delle conoscenze sulle esperienze di alternanza scuola lavoro e di didattica laboratoriale.
C) Promuovere una cultura dell'orientamento che, privilegiando la dimensione operativa piuttosto che quella informativa, accompagni gli studenti lungo l'intero percorso di studi.
D) Facilitare i contatti con le famiglie sia nella fase di informazione e sensibilizzazione precedente alle iscrizioni al secondo ciclo di istruzione e formazione, sia nelle successive attività di orientamento o ri-orientamento.
492. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono contrarre contratti d'opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni:  (Area 1 - Unione Europea, n.579)
A) ai fini dell'arricchimento dell'offerta formativa e per competenze specialistiche non presenti nell'istituto.
B) ai fini di acquisire le competenze disciplinari dell'area di indirizzo in relazione al profilo di riferimento del percorso formativo
C) ai fini di svolgere la funzione di docente tutor, per rafforzare il collegamento tra scuola e mondo del lavoro
D) ai fini dell'arricchimento dell'offerta formativa, per approfondire competenze specialistiche presenti nell'istituto.
493. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i criteri generali per l'insegnamento nel quinto anno degli istituti tecnici di una disciplina non linguistica in lingua inglese sono definiti:  (Area 1 - Unione Europea, n.580)
A) con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
B) dal Comitato tecnico scientifico di cui si dota la scuola.
C) dai Dipartimenti, quali articolazioni funzionali del Collegio dei docenti.
D) dai Consigli di classe.
494. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, prevede nel quinto anno degli istituti tecnici l'insegnamento in lingua inglese di una disciplina non linguistica:  (Area 1 - Unione Europea, n.581)
A) scelta tra le discipline dell'area di indirizzo.
B) scelta tra le discipline dell'area di istruzione generale.
C) selezionata tra una delle discipline dell'area di istruzione generale o dell'area di indirizzo.
D) selezionata tra una delle discipline presenti nel piano di studio dal primo al quinto anno.
495. L'articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40, stabilisce che gli istituti professionali fanno parte:  (Area 1 - Unione Europea, n.582)
A) del sistema dell'istruzione secondaria superiore quale articolazione del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
B) del sistema di istruzione e formazione professionale di cui al capo III del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
C) del sistema dei licei quale articolazione del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione, delineato nella legge 28 marzo 2003, n.53, art.2.
D) del sistema di istruzione e formazione professionale di cui al capo III del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, in quanto rilasciano qualifiche triennali e diplomi professionali quadriennali.
496. Gli ordinamenti dei percorsi di studio degli istituti professionali sono definiti:  (Area 1 - Unione Europea, n.583)
A) dallo Stato con regolamento governativo.
B) dalle Regioni, con leggi regionali.
C) dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome con specifiche linee guida.
D) dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca con uno o più decreti.
497. Il riordino e il potenziamento degli istituti professionali è disposto:  (Area 1 - Unione Europea, n.584)
A) dal decreto legge 31 gennaio 2007, n.7, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40.
B) dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226.
C) dal decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.275.
D) dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 relativa alla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche dell'apprendimento permanente.
498. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la declinazione dei risultati di apprendimento dei percorsi degli istituti professionali è effettuata:  (Area 1 - Unione Europea, n.586)
A) dalle istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, sulla base di specifiche linee guida.
B) dalle istituzioni scolastiche sulla base dei programmi nazionali emanati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
C) dai Collegi dei docenti e dai dipartimenti di cui devono dotarsi le istituzioni scolastiche autonome.
D) direttamente dai Consigli di classe, acquisito il parere del Comitato tecnico scientifico di cui devono dotarsi le istituzioni scolastiche autonome.
499. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, l'identità degli istituti professionali si caratterizza per:  (Area 1 - Unione Europea, n.587)
A) una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica.
B) una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell'Unione europea, che consente agli studenti un rapido inserimento nel mondo del lavoro.
C) una solida base di cultura generale collegata ai settori e alle filiere produttive fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del Paese, per consentire agli studenti l'esercizio di professioni tecniche regolamentate.
D) una solida base culturale e professionale per facilitare agli studenti l'accesso all'università e agli istituti tecnici superiori.
500. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali sono suddivisi:  (Area 1 - Unione Europea, n.588)
A) in due settori e sei indirizzi.
B) in tre settori e nove indirizzi.
C) in due settori e undici indirizzi.
D) in sei settori e sei indirizzi.
501. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali hanno la seguente struttura:  (Area 1 - Unione Europea, n.589)
A) due bienni e un quinto anno
B) un biennio e un triennio
C) un primo biennio, un monoennio e un secondo biennio.
D) un monoennio e due bienni.

502. L'area di istruzione generale degli istituti professionali, secondo le indicazioni del PECUP (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87) ha l'obiettivo di:  (Area 1 - Unione Europea, n.590)
A) fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l'obbligo di istruzione.
B) insegnare ai giovani a padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti.
C) diversificare i percorsi formativi in base alle caratteristiche personali degli studenti che provengono da contesti sciali e culturali diversi.
D) sviluppare una cultura generale attenta ai temi del lavoro e delle tecnologie che orienti gli studenti a costruire un progetto personale di vita e di lavoro.
503. Le aree di indirizzo degli istituti professionali, secondo le indicazioni del PECUP (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87) hanno l'obiettivo di?  (Area 1 - Unione Europea, n.591)
A) far acquisire agli studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla soluzione di problemi.
B) far acquisire agli studenti conoscenze teoriche e abilità cognitive idonee per risolvere problemi e assumere progressivamente responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti nei contesti di vita e di lavoro.
C) sostenere il processo educativo della crescita e della valorizzazione della persona umana, mediante l'interiorizzazione e l'elaborazione critica delle conoscenze disciplinari e interdisciplinari (sapere), l'acquisizione delle abilità tecniche e professionali (fare consapevole) e la valorizzazione dei comportamenti personali e sociali (agire).
D) fornire agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché essi si pongano, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte a situazioni, fenomeni e problemi, e acquisiscano conoscenze, abilità e competenze adeguate al proseguimento degli studi.
504. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, agli istituti professionali si riferiscono gli istituti tecnici superiori, con l'obiettivo prioritario di:  (Area 1 - Unione Europea, n.592)
A) sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, mediante le specializzazioni richieste dal mondo del lavoro con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.
B) sviluppare conoscenze, abilità e competenze adeguate al proseguimento degli studi e all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.
C) rafforzare le competenze di base indispensabili per operare efficacemente nei processi produttivi e inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro e delle professioni.
D) valorizzare il ruolo dell'alternanza scuola lavoro per raccordare la formazione scolastica con esperienze operative realizzate all'interno di contesti professionali reali.
505. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, i percorsi quinquennali degli istituti professionali si concludono con il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore in relazione:  (Area 1 - Unione Europea, n.593)
A) ai settori e agli indirizzi di studi, con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale di cui all'Allegato A e ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C.
B) agli indirizzi di studi, con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale di cui all'Allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226.
C) al profilo educativo, culturale e professionale di cui all'Allegato B del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226, nonché ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C.
D) ai settori e agli indirizzi di studi, con riferimento ai profili di uscita di ciascun indirizzo di cui agli Allegati B e C, come modificati e integrati dalle Regioni.
506. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, qual è negli istituti professionali il compito principale dell'ufficio tecnico?  (Area 1 - Unione Europea, n.594)
A) Sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori i a fini didattici e il loro adeguamento in relazione alle esigenze poste dall'innovazione tecnologica, nonché per la sicurezza delle persone e dell'ambiente.
B) Assicurare una adeguata archiviazione della documentazione didattica ai fini della diffusione delle conoscenze sulle esperienze di alternanza scuola lavoro e di didattica laboratoriale.
C) Promuovere una cultura dell'orientamento che, privilegiando la dimensione operativa piuttosto che quella informativa, accompagni gli studenti lungo l'intero percorso di studi.
D) Facilitare i contatti con le famiglie sia nella fase di informazione e sensibilizzazione precedente alle iscrizioni al secondo ciclo di istruzione e formazione, sia nelle successive attività di orientamento o ri-orientamento.
507. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che l'ufficio tecnico:  (Area 1 - Unione Europea, n.595)
A) è in dotazione agli istituti professionali per il settore industria e artigianato, con il compito di sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori.
B) può essere attivato dagli istituti professionali per il settore industria e artigianato, con il compito di sostenere l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
C) è in dotazione a tutti gli istituti professionali, con il compito di sostenere l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
D) è in dotazione agli istituti professionali per il settore dei servizi, con il compito di sostenere l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
508. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che negli istituti professionali l'insegnamento di scienze motorie è impartito:  (Area 1 - Unione Europea, n.596)
A) secondo le Indicazioni nazionali relative al medesimo insegnamento dei percorsi liceali.
B) secondo la declinazione dei risultati di apprendimento definiti da specifiche linee guida.
C) secondo i programmi di studio dei previgenti ordinamenti scolastici.
D) secondo la declinazione dei risultati di apprendimento definiti dalle istituzioni scolastiche, nella loro autonomia
509. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, all'art.5, comma 3, stabilisce che i dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti:  (Area 1 - Unione Europea, n.597)
A) possono essere costituiti dagli istituti professionali, nell'esercizio della propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca.
B) devono essere costituiti dagli istituti professionali, nell'esercizio della propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca
C) possono essere costituiti dagli istituti professionali, in base alle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico
D) devono essere costituiti dagli istituti professionali per sostenere la progettazione didattica dei consigli di classe.
510. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, attribuisce al comitato tecnico- scientifico degli istituti professionali:  (Area 1 - Unione Europea, n.598)
A) funzioni consultive e di proposta per l'organizzazione delle aree di indirizzo e l'utilizzazione degli spazi di autonomia e di flessibilità.
B) funzioni di progettazione didattica e organizzativa delle aree di indirizzo e delle quote di autonomia.
C) funzioni di monitoraggio e valutazione dei percorsi formativi realizzati dalla scuola.
D) funzioni di verifica e controllo degli esiti di apprendimento degli allievi.
511. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce la declinazione dei risultati di apprendimento degli istituti professionali in:  (Area 1 - Unione Europea, n.599)
A) competenze, abilità e conoscenze, effettuata anche in relazione alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008.
B) obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze che gli allievi conseguono al termine del percorso quinquennale.
C) discipline e attività riferite alla quota nazionale del curricolo e agli standard relativi alla qualità del servizio.
D) conoscenze e capacità, effettuata anche in relazione alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008.
512. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che l'orario complessivo annuale delle lezioni degli istituti professionali è:  (Area 1 - Unione Europea, n.600)
A) di 1056 ore, corrispondenti a 32 ore settimanali di lezione, dal primo al quinto anno.
B) di 1056 ore di lezione nel primo biennio e di 1.062 ore nel secondo biennio e quinto anno.
C) di 1.062 ore di lezione nel primo biennio e di 1056 ore nel secondo biennio e quinto anno.
D) di 891 ore di lezione nel primo biennio e di 990 ore di lezione nel secondo biennio e quinto anno.
513. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali nel primo biennio hanno la seguente struttura:  (Area 1 - Unione Europea, n.601)
A) 660 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 396 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
B) 495 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
C) 528 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 528 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, per un monte ore annuale di 1.056 ore.
D) 500 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 556 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per ciascun anno, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
514. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che il secondo biennio e il quinto anno dei percorsi degli istituti professionali sono articolati, per ciascun anno, in:  (Area 1 - Unione Europea, n.602)
A) 495 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo.
B) 396 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 660 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo.
C) 528 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 528 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo.
D) 500 ore di insegnamenti e attività di istruzione generale e 556 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo.
515. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, nell'Allegato A, stabilisce che le attività e gli insegnamenti relativi a "Cittadinanza e Costituzione":  (Area 1 - Unione Europea, n.603)
A) coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico- economico.
B) sono attribuiti esclusivamente alle discipline storico-sociali e giuridico- economiche.
C) sono attribuiti, nell'arco del percorso quinquennale, al docente di Diritto ed Economia.
D) hanno uno spazio curricolare autonomo, con specifici risultati di apprendimento descritti nella relativa scheda disciplinare.
516. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali si sviluppano:  (Area 1 - Unione Europea, n.604)
A) attraverso metodologie basate sulla didattica di laboratorio, la personalizzazione dei prodotti e dei servizi, la gestione di processi in contesti organizzati e alternanza scuola-lavoro.
B) attraverso l'alternanza tra lo studio teorico delle discipline e la didattica laboratoriale realizzata nei contesti operativi del mondo del lavoro e delle professioni.
C) attraverso lo studio di casi progettati da esperti provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni, compresi il volontariato e il privato sociale.
D) attraverso uno studio approfondito delle conoscenze e abilità richieste per l'accesso all'università e all'istruzione e formazione tecnica superiore.
517. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la seguente quota di autonomia dei curricoli:  (Area 1 - Unione Europea, n.605)
A) fino al 20 per cento dell'orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio.
B) 25 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, 30 per cento nel secondo biennio e 35 per cento nel quinto anno.
C) 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, 30 per cento nel secondo biennio e 20 per cento nel quinto anno.
D) fino al 30 per cento del monte ore complessivo dell'area di istruzione generale e fino al 20 per cento complessivo dell'area di indirizzo.
518. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la quota di autonomia:  (Area 1 - Unione Europea, n.606)
A) nell'ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni e in coerenza con il profilo di cui all'Allegato A).
B) in base alle scelte deliberate dalle singole istituzioni scolastiche, senza modificare il quadro orario delle discipline.
C) nel rispetto del profilo di cui all'Allegato e dei risultati di apprendimento delle singole discipline, definiti a livello nazionale.
D) nell'ambito dei risultati di apprendimento definiti dalle Regioni e in coerenza con il profilo di cui all'Allegato A).
519. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la quota di autonomia per:  (Area 1 - Unione Europea, n.607)
A) potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio.
B) introdurre eventuali opzioni purché corrispondenti alle esigenze del territorio e del mondo del lavoro e delle professioni.
C) rafforzare i contenuti scientifici, economico-giuridici e tecnici delle aree di indirizzo di cui agli Allegati e C).
D) potenziare le conoscenze e abilità dell'area di istruzione generale ai fini dell'acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza.
520. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la quota di autonomia dei curricoli può essere utilizzata per:  (Area 1 - Unione Europea, n.608)
A) attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa.
B) articolare in opzioni le aree di indirizzo di cui agli Allegati e per corrispondere alle esigenze del territorio.
C) sostituire le attività e gli insegnamenti dell'area di istruzione generale per rafforzare le competenze delle aree di indirizzo.
D) sostituire le attività e gli insegnamenti indicati nelle aree di indirizzo per corrispondere ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.
521. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la quota di autonomia dei curricoli può essere utilizzata:  (Area 1 - Unione Europea, n.609)
A) per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti sia dell'area di istruzione generale, comune a tutti gli indirizzi, sia dell'area di indirizzo.
B) per introdurre modifiche solo nelle attività e insegnamenti dell'area di istruzione generale, al fine di rafforzare lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l'obbligo di istruzione.
C) per introdurre modifiche solo nelle attività e insegnamenti dell'area di indirizzo, in relazione ai settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.
D) per sostituire integralmente le attività e le discipline dell'area dell'istruzione generale o dell'indirizzo, al fine di poter svolgere un ruolo di integrativo e complementare rispetto al sistema dell'istruzione e della formazione professionale regionale.
522. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la determinazione della quota di autonomia:  (Area 1 - Unione Europea, n.610)
A) tiene conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie.
B) è fondata sulle richieste delle Regioni e degli Enti locali.
C) è definita previo parere della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281.
D) è definita con decreti del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
523. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che per l'utilizzo della quota di autonomia:  (Area 1 - Unione Europea, n.611)
A) nessuna disciplina può essere decurtata per più del 20% dell'orario complessivo delle lezioni previsto dai quadri orari di cui agli Allegati e C).
B) si possono sostituire integralmente solo le attività e gli insegnamenti dell' area di istruzione generale comune a tutti gli indirizzi, per rafforzare le competenze delle aree di indirizzo.
C) si possono sostituire integralmente solo le attività e gli insegnamenti delle aree di indirizzo, per rafforzare le competenze dell'area di istruzione generale e le competenze chiave di cittadinanza.
D) nessuna disciplina del secondo biennio e quinto anno può essere decurtata per più del 30% dell'orario complessivo delle lezioni previsto dai quadri orari di cui agli Allegati e C).
524. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che l'utilizzo della quota di autonomia è gestito:  (Area 1 - Unione Europea, n.612)
A) dagli istituti professionali, nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato.
B) dagli uffici scolastici regionali, nell'ambito delle dotazioni organiche del personale docente determinate annualmente.
C) dagli istituti professionali, secondo le linee guida adottate da ciascuna Regione di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
D) gestito dagli istituti professionali, previa autorizzazione da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
525. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, indica che gli spazi di flessibilità degli istituti professionali possono essere utilizzati:  (Area 1 - Unione Europea, n.615)
A) esclusivamente per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti delle aree di indirizzo.
B) esclusivamente per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti dell'area di istruzione generale, comune a tutti gli indirizzi.
C) per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti dell'area di istruzione generale e nelle aree di indirizzo.
D) esclusivamente per attivare ulteriori insegnamenti facoltativi, proposti nell'ambito dell'ampliamento dell'offerta formativa.
526. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare gli spazi di flessibilità per:  (Area 1 - Unione Europea, n.616)
A) articolare le aree di indirizzo in opzioni, purché incluse in un apposito elenco nazionale.
B) rafforzare i contenuti culturali dell'area di indirizzo per consentire agli studenti di raggiungere, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore.
C) articolare l'area di istruzione generale comune a tutti gli indirizzi per corrispondere ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.
D) attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa.
527. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la flessibilità:  (Area 1 - Unione Europea, n.617)
A) nei limiti delle dotazioni organiche assegnate senza determinare esuberi di personale.
B) in deroga ai limiti delle dotazioni organiche assegnate, purché le opzioni corrispondano ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.
C) in deroga ai limiti delle dotazioni organiche assegnate, previo parere positivo della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281.
D) nei limiti delle dotazioni organiche assegnate alle reti di scuole attraverso specifici accordi, anche in deroga degli obiettivi finanziari di cui all'articolo 64 del decreto legge n.112/2008, convertito con modificazioni dalla legge n.133/2008.
528. Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che ambiti, criteri e modalità per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo degli istituti professionali in opzioni sono definiti:  (Area 1 - Unione Europea, n.618)
A) con Decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome.
B) con Accordo in Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281.
C) con Decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere del Consiglio di Stato.
D) con specifiche linee guida adottate in Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
529. Le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti professionali, emanate con la Direttiva del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 28 luglio 2010, n. 65, precisano che le opzioni sono:  (Area 1 - Unione Europea, n.619)
A) indicate da un elenco nazionale contenente anche le classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzate per gli insegnamenti previsti.
B) indicate da un elenco nazionale che definisce le quote di flessibilità che le scuole possono gestire nell'esercizio della propria autonomia didattica, organizzativa e di ricerca.
C) indicate da un elenco nazionale che riporta le quote di flessibilità disponibili per contratti d'opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni.

D) indicate da un elenco nazionale adottato dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.

 

Fonte: http://www.atuttascuola.it/materiale/dirigenza_scolastica/librone_epurato.doc

Sito web da visitare: http://www.atuttascuola.it/

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