Karl Raimund Popper vita e opere

Karl Raimund Popper vita e opere

 

 

 

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Karl Raimund Popper vita e opere

 

KARL RAIMUND POPPER

  1. vita e opere

 

Nasce a Vienna nel 1902, studi filosofia, matematica e fisica.
Nel 1928 si laurea in filosofia.

OPERE

  • la logica della ricerca, 1935
  • la miseria dello storicismo 1944-45
  • congetture e confutazioni 1963
  • conoscenza oggettiva 1972
  • la ricerca non ha fine 1974
  • L’io e il suo cervello 1977
  • I due problemi fondamentali della conoscenza 1979
  • Poscritto alla logica della scoperta scientifica 1982-83

 

Muore nel 1994 a Londra.

  1. Popper e il neopositivismo

 

Riguardo al rapporto di Popper con il Neopositivismo vi sono tre tesi:

  • neopositivista dissidente
  • avversario per eccellenza del neopositivismo
  • né critica e alternativa radicale, né epistemologia riconducibile al neopos. Posizione intermedia, punto di passaggio determinante verso la nuova epistemologia postpositivistica.

L’ipotesi più fondata è la terza:

  • il rapporto con il neopositivismo non può essere la chiave di lettura privilegiata
  • già prima della conoscenza con in Circolo di Vienna, aveva già abbozzato le sue tesi

Tuttavia con il neopositivismo è stato a stretto contatto e vi sono alcune dottrine comuni:

  • battaglia per l’unità della scienza e del metodo
  • ipotesi di un linguaggio neutrale
  • idea della scienza come migliore condotta.
  1. Popper ed Einstein

 

Dichiara che l’influenza più importante gliela ha data Einstein:

  • in relazione al padre della relatività formula i suoi problemi teorici fondamentali
  1. demarcazione tra scienza e pseudoscienza
  2. certezza del sapere scientifico
  • imposta il suo programma come un tentativo di chiarire la rivoluzione einsteniana
  • il nucleo centrale lo elabora con le idee di fallibilismo e falsificabilità

 

La rivoluzione epistemologica di Popper rispecchia quella in fisica di Einstein.

Due sono gli elementi che principalmente attinge dal fisico:

  • le teorie einsteniane erano rischiose, con delle soluzioni non facili, in vista di possibili falsificazioni
  • le teorie scientifiche sono delle ipotesi, delle congetture

Popper trae da einstein i principi di fondo della sua epistemologia:

  • falsificazionismo
  • fallibilismo
  1. Popper e la riabilitazione della filosofia

Gli interessi principali del filosofo sono:

  • epistemologia
  • politca

Connesse tra loro dal razionalismo critico, che è il fondamento del liberalismo.

L’interesse di Popper non si limita alla conoscenza scientifica, ma alla conoscenza in generale:

  • la conoscenza scientifica è il modo più corretto per studiare la conoscenza in generale.

Contrapponendosi ad un certo antifilosofismo di Wittengstein compie una riabilitazione della filosofia:

  • ribadisce la necessità  e ineliminabilità della filosofia,
  • come esistono problemi scientifici o politici esistono problemi specificamente filosofici

Rifiutando il declassamento dela filosofia a pura analisi linguistica, specifica che essa ha sempre a che fare con la realtà, non con parole vuote.

Rivaluta i presocratici e il problema cosmologico.

  1. Le dottrine epistemologiche

 

    1. Il problema della demarcazione e il principio di falsificabilità
  • il criterio di demarcazione (pars destruens)

 

Popper vuole trovare una linea di demarcazione tra:

  • asserzioni empiriche
  • asserzioni non empiriche

Offre una soluzione del tutto nuova.

Secondo un luogo comune, che divenne assioma nel neopositivismo, una teoria scientifica è valida nella misura in cui può essere verificata.

Il verificazioniemo è un’utopia e non è valido perché:

  • per verificare completamente una teoria scientifica dovremmo avere presente tutti i casi
  • ma una somma di casi particolari non potrà mai dare l’universale
  • i casi controllabili sono un numero finito, mentre la teoria deve valere per un numero infinito

A quale principio ci si può appellare?

  • il principio di falsificabilità

 

Popper rimodella a suo vantaggio le teorie di Einstein, rintracciando la demarcazione nel criterio di falsificabilità.

Una teoria è scientifica nella misura in cui è falsificabile:

  • deve possedere delle asserzioni-base che potrebbero essere smentite dall’esperienza
  • deve esistere almeno un falsificatore potenziale, che entri in conflitto con la teoria

Una teoria che non possa essere contraddetta non dice nulla di scientificamente valido:

  • domani pioverà o non pioverà non dice nulla di interessante
  • più sono i falsificatori potenziali, più il contenuto della legge è interessante sotto il punto di vista scientifico.
    1. Le asserzioni base e l’immagine della scienza

 

La piattaforma del processo di falsificazione è costruita su asserzioni-base:

  • enunciati elementari, aventi la forma singolare di esistenza (nel luogo X c’è Maggi) che risultano intersoggettivamente controllabili tra gli osservatori

La validità di queste osservazioni si basa su un accordo tra i ricercatori di ritenerle valide.

Poiché la comunità dei riceratori può decidere di metterle in discussione, la base del sapere scientifico non è un sapere assoluto e stabile:

  • la scienza posa su palafitte

Le asserzioni base non fungono da base della scienza in senso cronologico o logico, ma in senso metodologico con una duplice funzione:

  • le asserzioni- base logicamente possibili servono per stabilire il carattere empirico delle teorie (per la possibile falsificazione)
  • le asserzioni accettate sono il punto di partenza del meccanismo di controllo di una teoria

Queste asserzioni sono la chiave di volta dell’epistemologia popperiana:

  • denotano gli eventi osservabili
  • se gli osservatori non potessero mettersi d’accordo si avrebbe un’altra babele dei linguaggi
    1. L’asimmetria tra verificabilità e falsificabilità e teoria della “corroborazione”

 

La superiorità della falsificazione sulla verificazione deriva dall’asimmetria tra le due:

  • migliaia di conferme non rendono certa una teoria
  • una sola smentita per confortarla

Dall’esperienza non si può imparare la verità di una teoria, bensì se ne può trarre la non falsità di un’ipotesi:

  • il mondo non è il mondo delle verità, ma delle ipotesi non falsificate

Popper sostiene che le ipotesi possono essere corroborate:

  • la corroborazione è il superamento della teoria di una prova di falsificazione
  • Il fatto che una teoria abbia un più alto grado di corroborazione non significa che sia valida più di altre
  • La corroborazione può fungere da criterio di scelta tra teorie rivali.
    1. Osservazioni

 

Il criterio di falsificabilità posto da Popper è stato molto dibattuto.

  • dal punto di vista logico la smentita di una teoria è un fatto definitivo. Sul piano metodologico nessuna smentita può esere considerata definitiva. Il falsificazionismo deve rendere falsificabili anche alcune falsificazioni (per confermare alcuni fatti reali).
  • Una teoria falsificata non viene espulsa immediatamente. Affinché questo avvenga deve esisterne una migliore.

 

Una teoria scientifica entra in crisi e viene sostituita non per la sua falsificazione, ma nel confronto  con le rivali.

In seguito a queste critiche Popper ammorbidisce un attimo la sua teoria:

  • inizialmente modello monastico basato sul confronto teoria-esperienza
  • poi pluriteorico sul confronto teorie rivali-esperienza

ha anche concesso un certo dogmatismo prima della sostituzione delle teorie.

    1. La riabilitazione della metafisica

 

La falsificabilità non è un criterio di senso (significanza cognitiva=scientifica/ insignificanza cognitiva=non scientifica):

  • È semplicemente un criterio di demarcazione per distinguere, all’interno di teorie significanti, quelle scientifiche e quelle non scientifiche.

Per quanto riguarda la metafisica, non essendo falsificabile non è una scienza, ma non per questo è priva di senso:

  • Noi comprendiamo le tesi metafisiche, ma non abbiamo gli strumenti atti a controllare la loro validità.

Inoltre vi sono interconnessioni psicologiche e storiche tra teorie metafisiche e teorie scientifiche:

  • Psicologia: la ricerca empiristica risulta impossibile senza la fede in idee metafisiche generali.
  • Storia: la metafisica è la fonte delle teorie delle scienze empiriche, in cosmologia indicarono la strada.

In ogni caso pur non essendo empiricamente controllabili, le metafisiche sono razionalmente criticabili, e ben lungi da ridursi a semplici chiacchiere, espressioni emotive e soggettive

    1. La critica epistemologica al marxismo e alla psicanalisi

 

Molto più duro è l’atteggiamento nei confronti del marxismo, della psicanalisi e della psicologia individuale, evidentissimo in “Congetture e confutazioni”.

La dottrina di Einstein si presenta con un potere esplicativo limitato, aperta a possibili smentite;
marxismo e psicanalisi sono dottrine onni-esplicative che appaiono:

  • dotate di insufficiente falsificabilità;
  • dirette ad aggirare possibili smentite tramite continue ipotesi di salvataggio.

Nel marxismo alcune teorie vennero falsificate, ma i seguaci reinterpretarono sia le teorie sia le prove empiriche, per farle concordare; così salvarono la teoria, ma la resero inconfutabile(non scientifica).

Analogamente per la psicanalisi, compatibile con i più disparati comportamenti umani, al punto che qualsiasi caso può fungere da conferma alle sue discordanti dottrine.

    1. Inesistenza ed esistenza del metodo. Il procedimento per congetture e confutazioni

 

Si presenta come tipico filosofo del metodo, ma la sua posizione è più articolata.

Contro la tradizione empirista dice che non c’è alcun metodo per scoprire una teoria scientifica:

  • Le teorie sono l’esito di congetture audaci, intuizioni creative, non l’esito di procedimenti da manuale. Le ipotesi hanno infinite sorgenti(fantasia-riflessione).

Distingue tra contesto della scoperta e contesto della giustificazione(fra genesi e valore delle teorie), le teorie scientifiche non hanno fonti privilegiate.

Una volta trovate, le idee, vanno provate:

  • Qui interviene il principio di falsificabilità(una teoria è scientifica solo nella misura in cui è suscettibile di venir smentita dall’esperienza).
  • Perciò crede nell’esistenza di un metodo in grado di controllare le teorie, un metodo atto a definire lo specifico procedimento razionale della scienza. Metodo scientifico: problemi-teorie-critiche.

Questo metodo non è altro che il procedimento per congetture e confutazioni, per prova ed errore, problemi-ipotesi-prove, rispondere ad un problema mediante un’ipotesi che deve venir sottoposta al vaglio critico dell’esperienza.

Il metodo è una sorta di prolungamento culturale dell’evoluzione, adattamento e sopravvivenza della specie:
- Einstein(atteggiamento critico e costruttivo nei confronti degli errori) risulterebbe uguale ad un’ameba(dogmatica).

 

Valorizzazione epistemologica e pedagogica dell’errore:

  • imparare dai propri errori in modo sistematico.
  • Se la scienza non è un episteme(sistema infallibile di verità certe), ma una doxa(insieme di congetture suscettibili di rettifica e di confutazione), l’errore fa parte integrante del sapere scientifico.
    1. Rifiuto delle induzioni e teoria della mente come faro e non come recipiente

 

da Bacone, la scienza si fonda sull’induzione:

  • procedimento che va dal particolare all’universale.

Popper sostiene che l’induzione come giustificazione delle teorie non esiste:

  • Per quanto numerose siano le proposizioni singolari, non potranno mai produrre una teoria universale(cigno).
  • Impotenza dell’induzione si trova nell’esempio del tacchino induttivista di Russel.

Ispirandosi alle riv. Scientifiche del suo tempo:

  • le teorie vengono ricavate con un procedimento che va dalla formulazione di ipotesi alla loro verificazione tramite i fatti.
  • Connettendo il motivo deduttivistico a quello empiristico, Popper può presentare la propria dottrina epistemologica: una sintesi di elementi di empirismo e di razionalismo.

Da un lato segue l’orintamento logico-deduttivistico del razionalismo, dall’altro accetta l’insegnamento di fondo dell’empirismo moderno, secondo cui solo l’esperienza può decidere la validità di un’ipotesi.

Ciò è accompagnato dal rifiuto dell’osservazionismo (osservare la natura senza presupposti o ipotesi precostituite):

  • La nostra mente non è un recipiente vuoto, ma un faro che illumina, un deposito di ipotesi alla luce delle quali percepiao la realtà.
  •  Noi siamo già da sempre impregnati di teoria. L’osservazione è carica di teoria.
  • La scienza non parte mai dal nulla.

Si è accusato Popper di dare un’immagine faziosa del metodo induttivo:

  • Accusato di aver ridotto l’induzione a induzione per enumerazione semplice
  •  dimenticando l’induzione eliminatoria secondo la quale una prova sostiene un’ipotesi se non solo conferma l’ipotesi stessa, ma confuta, o non conferma, ipotesi rivali o alternative.
    1. Approfondimenti: Popper e Kant

 

La mente come faro richiama la tesi kantiana secondo cui l’intelletto umano non ricava i propri schemi dalla natura, ma li impone ad essa.

Ma precisiamo le differenze:

  • per Kant gli schemi sono necessariamente validi, in quanto la natura non può contraddirli;
  • per Popper gli schemi sono delle semplici ipotesi che la natura può smentire all’istante, non sono gnoseologicamente validi a priori.

 

Aspettazione istintiva a reperire delle regolarità, molto simile al principio di causalità che Kant riteneva fosse parte della nostra mente, valido a priori.

Ma Kant sbagliò quando credette che gli schemi fossero necessariamente veri, o che noi potessimo imporle necessariamente alla natura. Giusto, ma con limiti.

    1. Scienza e verità

 

      • Fallibilismo e  l’antifondazionismo

Secondo Popper la scienza non è un’episteme in quanto le sue dichiarazioni sono e restano doxa.

La scienza non ha a che fare con verità, ma con semplici congetture. Le teorie non sono mai verificate, ma corroborate, ossia temporaneamente non-falsificate.

Il fallibilismo si accompagna al classico rifiuto del modello fondazionalista e giustificazionista del sapere:

  • concezione della scienza come insieme di verità dotate di un fondamento certo, che la filosofia avrebbe il compito di scoprire e legittimare teoricamente.

Contro il fondazionalismo e giustificazionismo, Popper afferma che:

  1. il nostro sapere è strutturalmente problematico e incerto;
  2. la scienza possiede la fallibilità e l’autocorreggibilità;
  3. il classico problema di come possiamo giustificare la scienza risulta privo di senso;
  4. all’uomo non compete il possesso della verità, ma solo la ricerca mai conclusa di essa.

Connessione tra popperismo-socratismo: il fallibilismo non è altro che il non-sapere socratico:

  1. Socrate: io so di non sapere nulla(e nessuno sa più di questo);
  2. Kant: la teoria di Newton è una scienza che può essere giustificata, e perciò sapere certo. Come è possibile la scienza?;
  3. Einstein: il sapere scientifico riguardante la realtà è incerto.

Il fallibilismo di Socrate continua a stare dalla parte della ragione.

      • Verosimiglianza e progresso scientifico: il problema della preferenza tra teorie

 

Popper: lo scopo della scienza non è la verità:

  • il raggiungimento di teorie sempre più verosimili, sempre più vicine all’ideale di una descrizione esauriente del mondo.
  •  Una teoria è migliore di un’altra significa che essa appare più vicina alla verità.
  • Nella scienza esiste un criterio generale di progresso.

Mentre non possiamo mai avere argomenti sufficientemente buoni per pretendere di aver raggiunto la verità, possiamo avere argomenti ragionevolmente fondati per preferire una teoria all’altra, per pretendere di aver compiuto dei progressi verso la verità.

Il problema della preferenza razionale fra teorie si articola così:

  1. il problema della preferenza fra teorie scientifiche e non scientifiche, qui Popper è categorico, le scientifiche sono meglio, possono essere falsificate.
  2. il problema della preferenza fra teorie scientifiche; t2 è meglio corrispondente ai fatti di t1.

 

    1. Il realismo dell’ultimo Popper

La visione fallibilistica della scienza è legata al rifiuto di due classiche posizioni filosofico-epistemologiche:

  • l’essenzialismo(le teorie scientifiche descrivono la natura essenziale della realtà)
  •  lo strumentalismo(teorie scientifiche non sono altro che strumenti di previsione).
  • Contro l’essenzialismo: la scienza non può mai pervenire ad una spiegazione ultima e definitiva dei fenomeni.
  • Contro lo strumentalismo: le teorie scientifiche non sono solo strumenti di previsione o calcolo, ma enunciati descrittivi che ci informano circa la realtà e che possono essere veri o falsi.

 

Questo rifiuto si è accentuato nelle ultime opere, sta alla base della ripresa popperiana del realismo.

 È andato elaborando una teoria realistico-obiettivistica basata sulla definizione della verità come corrispondenza fra proposizioni e fatti
Così da evitare il relativismo implicito di quelle posizioni di pensiero che non distinguendo fra teorie e fatti, prive di un criterio atto a valutare la consistenza delle teorie stesse.
L’ipotesi realistica ci ricorda che le nostre idee possono essere errate.

In antitesi alle degenerazioni dell’epistemologia post-positivistica, sostiene che le teorie scientifiche(costrutti della nostra mente) debbano poter cozzare contro la realtà. Da ciò la possibilità di dichiararle vere o false.

La teoria della verità come corrispondenza=distinzione realistica tra fatti e teoria, e fa si che si possa dire se la teoria sia vera o falsa. Ci permette di parlare di una realtà diversa dalla teoria(fondamentale per il realista).
Il realismo non è né dimostrabile né confutabile; del resto non gli è stata ancora opposta un’alternativa valida:

  • Un aspetto dell’oggetivismo e del realismo dell’ultimo Popper è la teoria dei tre mondi:
  1. mondo delle cose, degli oggetti fisici, dei fatti naturali;
  2. mondo delle esperienze soggettive, degli stati di coscienza, dei pensieri;
  3. mondo costituito dai contenuti del nostro pensiero, le teorie che sono oggettive e reali.(Platonismo di Popper, indipendente sia dal mondo che dal tempo, ciò è impossibile).
    1. Mente e corpo. Nuvole e orologi

 

In “L’io e il suo cervello”,scritto con Eccles, affronta il problema dei rapporti fra mente e corpo, lo considera il più difficile della filosofia e si rifuta di risolvere il chiave materialistica o monistica. L’auto coscienza umana è una delle cose più straordinarie e strabilianti: una teoria della non esistenza della coscienza sta sullo stesso piano di una teoria della non esistenza della materia. Rifacendosi al dualismo Cartesiano, prende in considerazione un dualismo fra due tipi di stati(eventi) interagenti.=>Dualismo interazionistico, basato sull’ipotesi secondo cui mente e corpo risultano in un rapporto di azione reciproca, infatti sappiamo che interagiscono tra loro.
Intervenendo sulla disputa tra deterministi e indeterministi: parla di nuvole(sistemi fisici irregolari, disordinati e più o meno imprevedibili) e orologi(sistemi fisici regolari, ordinati e altamente prevedibili). Newton: prevalsa la legge determinista secondo cui tutte le nuvole sono orologi. Crollo della fisica classica, teoria dei quanti: prevalse la legge indeterministica secondo cui tutti gli orologi sono nuvole. L’indeterminismo risulta fondamentale per ogni dottrina della libertà in quanto il determinismo non lascia spazio alla creatività. Ciò di cui abbiamo bisogno per comprendere il comportamento umano razionale e di una natura intermedia tra il caso perfetto e il determinismo perfetto, tra nuvole e orologi. La libertà risiede nel controllo plastico del comportamento tramite i principi della razionalità critica. Per Popper sono considerati liberi quei sistemi organici complessi come gli esseri umani. È libero chi controlla i risultati dei sui tentativi casuali, imparando dagli errori, in più mira a trovare le falle delle sue provvisorie soluzioni.

  1. le dottrine politiche

 

    1. epistemologia e filosofia politica

Popper svolse un ruolo non indifferente anche in filosofia politica. La crisi del comunismo e degli ideali totalitari(dix e six) ha evidenziato la sua importanza come filosofo della società aperta e di critico per eccellenza di qualsiasi assolutismo teorico e pratico. Opere: “Miseria dello storicismo”(44-45), “la società aperta e i suoi nemici”(45) stimolato dall’invasione nazista dell’Austria. Originalità sta nel difendere le ragioni della libertà e del pluralismo con argomentazioni di natura epistemologica.

    1. Storicismo, utopia e violenza

 

Il termine assume il significato di uno schema polemico di natura tipico-ideale, per alludere a tutte quelle filosofie che hanno preteso di cogliere un senso globale e oggettivo della storia, una sorta di destino cui tutti gli individui dovrebbero uniformarsi, accettando la direzione di marcia della società. Intende quella velenosa malattia intellettuale del nostro tempo, che definisce filosofia oracolare, comprende dottrine che non sono peculiari del marxismo, sono tra le più antiche del mondo. La critica a questo storicismo oracolare o totalitario è teoretico-metodologica e pratico-politica.
=>Aspetto conoscitivo: critica lo storicismo nella sua pretesa di base di cogliere un senso oggettivo o una struttura necessaria che formerebbe l’essenza della storia e del destino umano. La storia assume il senso che gli uomini le danno, non le è precostituito. Né la natura, né la storia possono dirci quello che dobbiamo fare essendo noi a introdurre finalità e significato nella natura e nella storia. In oltre critica la sua pretesa olistica, dimenticando che se vogliamo studiare qualcosa siamo costretti a sceglierne alcuni aspetti(prassi delle scienze).
=>L’errore metodologico più grave è quello di non far differenza tra leggi e tendenze. Una previsione per essere scientifica si deve basare su di una legge e non su una tendenza che è instabile.
=>Queste obiezioni sono cariche del suo discorso epistemologico. Accompagnate da altrettante contestazioni politiche. Ritiene che nello storicismo alberghi un’utopia totalitaria che produca asservimento e sofferenza per gli uomini. Se si ritiene che la storia abbia una direzione oggettiva, si è giustificati a liquidare chi rema contro. Presunzione filosofica e intolleranza politica degli utopisti, che finiscono per opprimere gli altri ed eliminarsi a vicenda.

Fonte: http://www.bluejayway.it/Enrico_Colombos_Page/Appunti_liceo_filosofia_storia_e_altro_files/KARL%20RAIMUND%20POPPER.doc

Sito web da visitare: http://www.bluejayway.it/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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