LUKÁCS

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LUKÁCS

 

I MORALISTI SCOZZESI: ADAM FERGUSON E ADAM SMITH

- Adam Ferguson: il rifiuto dell’idea di “stato di natura”, la scienza della società deve attenersi ai dati riscontrabili empiricamente
- Il mondo umano come costruzione umana e l’origine delle istituzioni
- L’interesse per l’industrializzazione e per le sue conseguenze sociali
- La critica della società civile, la perdita del senso di comunità dovuta allo sviluppo dell’attività commerciale
- La denuncia del carattere meccanico del lavoro
- Adam Smith: l’idea generale degli altri come origine dei nostri giudizi etici
- La “simpatia” come fondamento stesso della società
- La teoria del “liberalismo economico”…
- …e il progresso inteso come continuo aumento della divisione del lavoro
- La “mano invisibile”
- Cosa determina il valore dei beni scambiati

 

POSITIVISMO E SOCIALISMO: SAINT-SIMON

- La concezione della società in Saint-Simon
- L’“essere sociale” può essere studiato secondo i principi della scienza: la “fisiologia sociale”
- La fisiologia sociale come scienza positiva
- La ricerca di un nuovo ordine fondato sulle certezze dell’osservazione scientifica
- La storia come un susseguirsi di fasi critiche e di fasi organiche
- L’esigenza di una nuova organizzazione politica e del lavoro: l’eliminazione delle categorie non produttive
- La trasformazione del potere politico in potere economico
- Il compito del “nuovo cristianesimo”
- L’interesse di Durkheim per Saint-Simon

 

AUGUSTE COMTE

- Comte e la legge dei tre stadi
- Lo stadio teologico, lo stadio metafisico, lo stadio positivo
- L’importanza del passaggio dal feticismo al politeismo
- La critica allo stadio metafisico e all’Illuminismo
- La libertà di critica genera solo l’eterno dubbio
- Sulle certezze raggiunte dalla scienza positiva dovrà essere edificata la nuova         società
- La libertà come sottomissione razionale alla supremazia delle leggi scientifiche, e la “politica positiva”
- Dinamica e statica sociale
- L’avversione a ogni principio individualistico
- La famiglia come unità fondamentale di qualsiasi società (e il suo carattere gerarchico)
- Altri caratteri della statica sociale: la cooperazione… la divisione del lavoro…   l’organizzazione gerarchica della società
- Nonostante queste premesse la posizione di Comte non è quella di un conservatore
- Egli è anzitutto assertore della necessità del progresso
- Il progresso inteso come consolidamento dell’ordine
- La religione positiva risponde all’esigenza di tenere uniti gli individui (integrazione, condivisione di valori comuni)
- La religione positiva come soluzione del problema del proletariato
- Nessuna società può esistere senza un certo grado di integrazione
- CRITICHE A COMTE: la critica di determinismo
- Croce, Gentile e Gramsci
- La critica filosofico-politica di Marcuse
- secondo Adorno e Horkheimer, Comte auspica la scissione di teoria e prassi
- Comte tuttavia ha affermato l’esigenza di uno studio empirico dei fenomeni sociali, e ha sottolineato l’importanza sociale della scienza nel mondo moderno
- La sociologia come studio dell’integrazione sociale

 

HERBERT SPENCER

- L’idea di società in Spencer
- Spencer applica la legge dell’evoluzione naturale alla realtà sociale
- Società militare, differenziazione, specializzazione delle funzioni… società industriale
- Spencer come esponente del darwinismo sociale, la sopravvivenza del più forte (del più idoneo nella libera concorrenza economica)
- Il sistema naturale è quello basato sulla libera concorrenza (irrealizzabilità di ogni sistema socialista)
- Le pessime condizioni di vita degli operai, la funzione di integrazione della religione, la presenza di un’oscura entità in conoscibile
- CRITICHE A SPENCER: la storia dell’uomo è ridotta a evoluzione naturale, nessuno spazio è concesso all’iniziativa individuale
- L’inconciliabilità teorica di organicismo e individualismo
- Una critica di carattere storica

 

 

FRIEDRICH HEGEL

- Il compito della ragione nella filosofia hegeliana, la filosofia negativa, il processo dialettico
- Il carattere critico della filosofia hegeliana
- Il processo dialettico è esposto in termini di tesi, antitesi e sintesi
- Il processo dialettico in termini di alienazione
- In alcuni scritti giovanili Hegel denuncia le condizioni in cui si svolge il lavoro
- Tuttavia l’alienazione è considerata da un punto di vista prevalentemente filosofico
- Il mondo della storia non può essere ricondotto al mondo della natura
- Il pensiero si trova in necessaria correlazione dialettica con il contesto storico-sociale (Hegel anticipa il rapporto fra teoria e prassi quale sarà espresso in Marx)
- Solo nello stato e nel diritto può trovare realizzazione la libertà universale (la libertà del singolo entro le istituzioni)
- La “filosofia della storia”
- Lo stato prussiano come massima realizzazione della ragione e della libertà nella storia

 

LA CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA: KARL MARX

- La critica a Hegel e il concetto di alienazione (da intendersi come situazione storica specifica e non come concetto meramente filosofico)
- Estraniazione rispetto al prodotto e rispetto alla stessa attività lavorativa
- L’alienazione crea la proprietà privata e al contempo ne è la conseguenza
- La critica all’economia politica (poiché considera la proprietà privata come realtà data
- La base comune della critica all’economia politica e alla filosofia idealistica (nei Manoscritti economico-filosofici del 1844)
- La critica a Feuerbach
- Materialismo storico, carattere soggettivo della realtà oggettiva
- “L’ideologia tedesca”: come sorge l’illusione idealistica della separazione tra la cultura e il mondo della realtà
- I rapporti sociali si specificano come rapporti economici (nel processo di produzione)
- La produzione spirituale è strettamente legata alle relazioni materiali (…ideologia)
- Come è possibile l’ideologia
- A determinate fasi di sviluppo delle forze produttive corrispondono diversi modi di organizzare i rapporti di produzione
- Analisi dei processi economici e delle contraddizioni della società borghese dopo “L’ideologia tedesca”
- Il “Manifesto del partito comunista” (1848)
- Lo sviluppo dell’industria, l’affermazione della borghesia come ceto dominante e la lotta di classe come lotta tra borghesia e proletariato
- L’interesse economico alla base dei rapporti sociali, la necessità della borghesia di rivoluzionare continuamente i propri modi di produzione
- Mancata corrispondenza tra organizzazione feudale e sviluppo delle forze produttive (…società capitalistica)
- La stessa società borghese risulterà inadeguata allo sviluppo dei modi di produzione
- Viene delineata una concezione della storia come continuo adeguamento dei rapporti di produzione al grado di sviluppo raggiunto dalle forze produttive
- Gli operai acquisteranno coscienza della propria esistenza come classe (…esito rivoluzionario)
- La struttura economica di una società come insieme dei rapporti di produzione
- Struttura e sovrastruttura nell’analisi di Marx
- Manca un’analisi sistematica del concetto di classe
- Il carattere dicotomico della società borghese e il concetto di coscienza di classe
- Solo il proletariato può avere coscienza di classe
- Gli ultimi tratti della concezione materialistica della storia
- La mercificazione dei rapporti (la riduzione dei rapporti tra uomini a rapporti meramente strumentali)
- La quantità di lavoro come origine del valore di scambio, le merci considerate come feticci
- CRITICHE ALLA CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA: Critica di determinismo e in particolare di determinismo economico
- Il proletariato come unica classe portatrice di verità scientifica?
- Il marxismo ha sbagliato la sua profezia
- Pauperizzazione relativa…
- …aumentato grado di alienazione del proletariato attuale
- Marx non ha considerato l’importanza delle classi medie

 

LO STORICISMO TEDESCO: WILHELM DILTHEY

- L’idealismo hegeliano e il positivismo entrambi obiettivi polemici dell’analisi diltheyana
- La vita umana e la storia non si lasciano rinchiudere entro schemi esplicativi univoci
- La vita umana dimostra sempre l’inesauribilità dello spirito
- Non si dà un’unica legge dell’integrazione, che avviene invece intorno a specifici modi di concepire il mondo
- Dilthey fondatore del “relativismo culturale”
- L’oggetto delle scienze naturali è esterno rispetto al soggetto conoscente, le scienze dello spirito si fondano invece sulla connessione originaria della vita psichica
- La distinzione tra “scienze della natura” e “scienze dello spirito”, e “l’intendere”
- La ricerca di nuovi fondamenti per le scienze storico-sociali, l’accento posto sulla psicologia
- Windelband e il dibattito sul metodo delle scienze storico-sociali
- Windelband: la distinzione tra scienze nomotetiche e scienze idiografiche
- Windelband: la “relazione con i valori” (intesi come universali) come soluzione al dilemma delle scienze idiografiche

 

FERDINAND TONNIES

- In Germania si crea una frizione tra sviluppo dell’industrializzazione e arretratezza dell’assetto politico-sociale
- La scienza procede per tipizzazioni, per costruzione di casi fittizi o ideali
- Caratteristiche della “Comunità” (fusione perfetta delle volontà di coloro che ne fanno parte, intima simpatia, legame di sangue)
- Caratteristiche della “Società” (l’individualismo, il rapporto economico come fondamento della società, il valore di scambio dei beni)
- La necessità di un criterio oggettivo per determinare il valore di scambio
- Volontà essenziale (forza vitale, istinto) e volontà arbitraria (formazione del pensiero, deliberazione, discrezione e concetto)
- Una concezione pessimistica della società, una dura critica alla società industriale e capitalistica
- Tonnies guarda con nostalgia alla società pre-industriale fondata sul vincolo naturale e sulla concordia
- Una forza soggettiva a fondamento delle diverse forme di associazione, l’influenza di Schopenauer

 

LA SOCIOLOGIA FORMALE: GEORG SIMMEL

- La sociologia formale (la ricerca delle forme dei rapporti che rimangono invariate nonostante i loro contenuti storici sempre diversi)
- Rimmel è comunque influenzato dai problemi del suo tempo: industrializzazione e urbanizzazione, crisi del movimento liberale e ascesa del movimento operaio
- Psicologia dei popoli, evoluzionismo spenceriano
- Storicismo tedesco, filosofia kantiana
- Concezioni irrazionalistiche, filosofia della vita
- “La differenziazione sociale”: questioni di ordine metodologico, la sociologia elabora i risultati raggiunti da altre scienze
- Non esistono leggi sociologiche generali
- Come è intesa la realtà sociale in Simmel
- La differenziazione sociale in rapporto al problema della responsabilità penale (responsabilità dell’intero gruppo, del singolo individuo, messa in luce dei condizionamenti sociali)
- Legame di Simmel con il principio dell’evoluzione di Spencer e i “Problemi della filosofia della storia”
- La conoscenza storica si ottiene per mezzo del “verstehen”
- “Filosofia del denaro” (1900), il valore di una merce è determinato dallo scambio e non dalla quantità di lavoro in essa contenuta
- Scambio, relazione: ogni oggetto acquista significato in relazione con altri oggetti
- Cosa è il denaro
- Il denaro come forma più pura dell’interazione
- Evoluzione storica del denaro (denaro come rappresentazione simbolica)
- Il cinismo e l’atteggiamento blasè
- L’uomo nella metropoli e la spersonalizzazione dei rapporti, i rapporti si fanno misurabili e calcolabili
- Stretto rapporto tra economia monetaria, divisione del lavoro e burocratizzazione
- La cultura come complesso autonomo (spirito oggettivo)
- La ricerca dei fondamenti della sociologia (la sociologia studia le forme pure della “sociazione”)
- L’influenza di Kant su Simmel (ricerca delle categorie conoscitive della sociologia)
- La ricerca degli elementi essenziali senza i quali nessuna società potrebbe esistere
- L’individuazione di tre “a priori” della realtà sociale
- Il contributo di Simmel alla sociologia dei gruppi (studio della diade e della triade)
- Un’analisi metastorica: vita e “più che vita”, il superamento delle forme fisse in cui la vita rimane vincolata
- L’alienazione intesa in termini atemporali
- L’influenza di Schopenauer e di Nietsche

 

MAX WEBER

- Il tentativo di scindere la scienza sociale dalla politica, la ripresa del dibattito sul metodo delle scienze storico-sociali
- La ripresa di Windelband e Rickert e la “relazione con i valori” come condizione imprescindibile di ogni conoscenza
- I valori devono essere considerati come relativi, e non assoluti come avevano sostenuto Windelband e Rickert
- Una famosa definizione di cultura
- I valori non possono essere indicati da alcuna legge scientifica: il carattere probabilistico delle leggi nelle scienze storico-sociali
- Nessun fenomeno storico-sociale può essere esaurito mediante l’individuazione dei suoi nessi causali
- Il “verstehen” come “modus operandi” delle scienze storico-sociali”
- La scienza non può costituire una guida in sede di scelta politica e non può dare giudizi di valore
- La presa di posizione weberiana contro ogni filosofia della storia o pretesa deterministica, e “l’avalutatività”
- La critica al marxismo
- Il metodo come garanzia dell’oggettività della ricerca scientifica
- Il “tipo ideale”: strumento euristico per l’interpretazione della realtà, ottenuto mediante l’accentuazione unilaterale di uno o più tratti specifici del fenomeno da studiare)
- Il tipo ideale non può essere rintracciato nella realtà
- “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” (1905)
- Il capitalismo è un fenomeno storicamente determinato fondato sul calcolo razionale al fine di un guadagno sempre rinnovato
- La brama di guadagno non si identifica con il capitalismo, che si fonda piuttosto sul temperamento razionale di tale brama
- Il rifiuto del presupposto materialistico e la ricerca dei fondamenti culturali del capitalismo occidentale, l’accentuazione dell’influenza religiosa
- L’etica protestante, la dottrina della predestinazione, il lavoro umano (razionalmente orientato) come unico segno esteriore della predestinazione
- L’individuazione di una correlazione tra etica protestane e sviluppo del capitalismo
- Alla spiegazione materialistica si contrappone l’accentuazione dell’influenza religiosa (comunque relativa)
- “Economia e società”, definizione dell’ambito problematico della sociologia, l’agire e l’agire sociale
- L’azione è dotata di senso e, in quanto tale, è distinguibile dal comportamento
- L’azione sociale è tale in quanto orientata verso l’atteggiamento di altri individui
- L’agire sociale e la relazione sociale come ambito problematico della sociologia
- I quattro fondamenti determinanti dell’agire sociale
- Il problema della relazione sociale (le parti che agiscono devono attribuire un minimo di senso comune al loro agire, reciprocamente orientato)
- Distinzione tra potenza e potere
- I tre tipi di potere (razionale-legale, tradizionale e carismatico)
- Il potere razionale-legale nella società capitalistico-industriale, la razionalità viene a identificarsi con la burocratizzazione, la spersonalizzazione dei rapporti
- Classi, ceti e “politeismo dei valori”
- CRITICHE A WEBER: la critica di Lukacs (tuttavia non si tratta di un semplice rovesciamento del materialismo in spiritualismo)
- Nel pensiero di Weber è presente un presupposto irrazionalistico
- La razionalità formale su cui si fonda l’industrializzazione come destino inevitabile dell’occidente
- La critica di Weber alla razionalità formale
- Weber borghese: la “realpolitik” di Bismarck ha accelerato la burocratizzazione e lo sviluppo della razionalità strumentale-formale
- La critica metodologica di Schutz su quale sia il senso da attribuirsi all’azione e alla relazione sociale
- Weber teorico della burocratizzazione e assertore di una forma di individualismo metodologico

 

EMILE DURKHEIM

- Durkheim si ricollega alla tradizione del positivismo compiano, la solidarietà sociale ha un valore superiore a quello dell’individuo
- Meriti e colpe di Comte secondo Durkheim
- La “Divisione del lavoro sociale” (1893): la solidarietà è a fondamento di ogni società
- La solidarietà meccanica (similarità delle funzioni, scarsa divisione del lavoro)
- L’aumento della densità morale e la solidarietà organica (…divisione del lavoro)
- L’evoluzione sociale come progressiva differenziazione (Spencer non aveva colto la natura essenziale della società, ovvero la moralità)
- La nuova moralità non si è ancora sviluppata a sufficienza, …l’anomia e il carattere anomico dei rapporti tra capitale e lavoro
- Differenze tra Marx e Durkheim ed esigenza di un sistema di norme con forza vincolante
- Solo le corporazioni possono costituire le norme che regolano i rapporti
- Gli studi successivi alla “Divisione del lavoro”: il metodo della sociologia (“Le regole del metodo sociologico”, 1895)
- Definizione della sociologia come studio dei fatti sociali (dotati di esteriorità e coercitività nei confronti delle espressioni individuali)
- La classificazione delle società (dalle più semplici alle più complesse)
- Diversi tipi di comportamento deviante
- Il nucleo centrale delle teorie socialiste consiste nel coordinamento centralizzato delle attività economiche
- Sociologia e socialismo sono inconciliabili ma hanno la stessa origine (e quindi comuni tendenze anti-individualistiche)
- In Saint-Simon sono rintracciate le origini della sociologia e del socialismo
- Il tentativo di ristabilire l’ordine sociale mantenendo le divisioni di classe esistenti:
la religione intesa come forza morale a fondamento delle società
- Posizione di Durkheim nei confronti del socialismo e del marxismo
- “Il suicidio”, atteggiamento sociologistico di Durkheim, il dualismo società/individuo, la ricerca delle cause profonde del suicidio, che sono sociali e non individuali
- Un principio di importanza fondamentale: la distinzione tra motivi consci e motivi inconsci dell’azione
- Il suicidio egoistico: la coscienza individuale prevale su quella collettiva
- Il suicidio egoistico in relazione alle religioni
- Il suicidio egoistico in relazione al fattore familiare e politico
- Il suicidio altruistico: la coscienza collettiva prevale su quelle individuale, il venir meno della funzione sociale
- Il suicidio anomico (quando la società non riesce a porsi come autorità morale)
- Si ribadisce l’esigenza di un’autorità superindividuale che freni la ricerca di sempre nuove mete economiche (l’invito ad accontentarsi di quanto si ha)
- L’importanza dell’educazione intesa come trasmissione dei valori fondamentali di una società
- “Le forme elementari della vita religiosa”, e la società come realtà trascendente e imperativa
- La disputa tra aprioristi ed empiristi e l’origine sociale delle categorie conoscitive
- Le religioni e “Il dualismo della natura umana”, l’anima intesa come socialità moralità e capacità concettuale
- CRITICHE A DURKHEIM: la netta dicotomia tra società e individuo e la critica di sociologismo
- Durkheim tralascia il problema del rapporto dialettico tra struttura economica di una società e i suoi aspetti morali e culturali
- La contraddizione tra concorrenza e solidarietà rimane irrisolta
- Durkheim oscilla tra la possibilità e l’impossibilità di una conciliazione tra individuo e società
- La società come realtà naturale e come valore da conquistare
- La critica al presunto carattere sociale delle categorie conoscitive

 

GAETANO MOSCA

- Le teorie degli elitisti sono in stretta correlazione con gli eventi politici italiani della seconda metà dell’800 (il “trasformismo”)
- L’atteggiamento anti-socialista
- La critica alla tripartizione aristotelica delle forme di governo e il principio fondamentale delle teorie elitistiche (1884)
- La forma politica come principio di giustificazione e il carattere fittizio della democrazia parlamentare
- La ricerca della forma migliore di governo, l’evoluzione dei criteri per la formazione della classe politica, il “cesarismo”
- “Storia delle dottrine politiche” (1933), una cauta difesa del sistema liberale
- I vari tipi di organizzazione oligarchica (feudale, burocratico, città-stato)
- Il principio fondamentale del sistema liberale (la trasmissione del potere avviene dal basso)

 

VILFREDO PARETO

- Il “Trattato di sociologia generale” (1916)
- L’indipendenza dei risultati della scienza rispetto a ciò che può essere utile per la società
- Gli studi di economia e il passaggio alla sociologia
- Nella vita e nell’attività umane i fattori irrazionali hanno un peso molto maggiore di quelli razionali, l’ottimismo epistemologico (lo scienziato ha la possibilità di attenersi esclusivamente ai fatti)
- Un’azione può dirsi razionale quando i mezzi sono adeguati ai fini e si ha, da parte del soggetto, pieno riconoscimento di ciò
- Le teorie pseudo-scientifiche e la presa di posizione contro il marxismo (in cui Pareto vede solo un’utopia)
- La distinzione fondamentale espressa nel Trattato
- I “residui” (manifestazioni di sentimenti irrazionali che condizionano la vita e l’attività umana): bisogno di sviluppi logici, persistenza degli aggregati, bisogno di manifestare con atti esterni i sentimenti, ecc…
- L’uomo tende a giustificare a posteriori il proprio operato come razionale
- Le “derivazioni” (principi di giustificazione): affermazione, autorità, ecc…
- La ricerca dei principi che regolano il funzionamento della società
- L’individuazione di due classi: la classe non eletta e la classe eletta di governo
- Il principio della “circolazione delle élite” (la continua sostituzione delle classi superiori con le classi inferiori, che formeranno nuove aristorcrazie)
- I residui svolgono la funzione di mantenere questo equilibrio dinamico
- ROBERTO MICHELS: la “legge di ferro dell’oligarchia”
- L’organizzazione, attraverso cui sola il potere può essere conservato, comporta necessariamente l’aristocrazia
- L’impossibilità da parte della massa di esercitare un potere diretto
- Le tendenze oligarchiche sulla base della burocratizzazione appaiono storicamente insuperabili

 

GYORGY LUKACS

- Il problema lasciato aperto da Webwe: la scienze sociali non potevano dare indicazioni di natura politica
- Storia e coscienza di classe (1923)
- La presa di posizione polemica contro Bernstein e Kautsky (la storia non è riducibile a una serie di leggi naturali)…
- …e contro la scienza borghese (che studia i fatti isolandoli dal loro contesto)
- Il concetto di “totalità dialettica” come principio che deve orientare la ricerca
- Si ribadisce il carattere umano della società e della storia e si confutano le concezioni naturalistiche della società (che non si avvedono della loro stessa origine storica)
- La ripresa in Lukacs del tema della reificazione dei rapporti
- Per la borghesia è oggettivamente impossibile andare oltre la reificazione, poiché tende alla difesa dell’ordinamento dato
- La capacità del proletariato di andare oltre l’ordinamento dato e di cogliere la totalità dinamica (categoria della possibilità oggettiva)
- Si distinguono un aspetto oggettivo ed uno soggettivo (una totale estraneità del lavoratore alla sua attività) della reificazione
- L’influenza di Marx e quella di Weber
- Come può il proletariato costituire la base del mutamento rivoluzionario?
- Il proletariato ha interessi alternativi rispetto all’ordinamento costituito, mentre la borghesia vi si trova a suo agio
- Il problema lasciato aperto da Weber trova così una soluzione: il punto di vista del proletariato è l’unico valido
- La coscienza di classe come entità superindividuale (accuse di idealismo e di fideismo)

 

LA SOCIOLOGIA DELLA CONOSCENZA: KARL MANNHEIM

- Il pensiero conservatore non romantico e il pensiero progressista (quest’ultimo tende all’attuazione di una possibilità non ancora realizzata)
- Il pensiero moderno tende alla completa razionalizzazione del mondo (legame con Marx, Weber e la tradizione sociologica precedente)
- Il pensiero è sempre storicamente e socialmente condizionato
- A determinate posizioni sociali corrispondono determinate posizioni teoriche: la “sociologia della conoscenza”
- La teoria dell’ideologia in Marx come antecedente della sociologia della conoscenza, la concezione parziale e quella totale dell’ideologia
- Marx aveva compreso il carattere socialmente determinato dell’ideologia, ma ha sbagliato nel fare di questa scoperta sociologica un’arma politica
- Come nasce la “sociologia della conoscenza” (“sottoporre ogni punto di vista all’analisi ideologica…”)
- Le accuse di relativismo e la risposta di Mannheim: il “relazionismo”
- Agli intellettuali come classe privilegiata è rimesso il compito di fondare una politica scientifica (una posizione conservatrice)
- L’ideologia è propria della classe borghese, l’utopia è propria del proletariato
- “Ideologia e utopia” (1929): ideologia e utopia sono entrambe incapaci di una corretta diagnosi della società presente, ma la seconda può coglierne la dinamica
- Il problema di come rendere razionale la politica, razionalità sostanziale e razionalità funzionale
- La pianificazione democratica come unica soluzione e via che assicuri la libertà
- La pianificazione democratica non è in contrasto con la libertà ma la garantisce
- Lukacs e Mannheim: due risposte diverse al problema lasciato aperto da Weber

 

THORSTEIN VEBLEN

- “La teoria della classe agiata” (1899)
- Veblen fondatore della sociologia critica nordamericana
- La proprietà privata si spiega sulla base dell’istinto di emulazione: la ricchezza diventa una qualità di per sé
- Lo sfoggio di beni come segno esteriore di ricchezza (implicita critica al consumismo)
- L’esigenza di mostrarsi superiori determina la stessa sensibilità estetica dei singoli
- Veblen distingue due tipi di attività così come due tipi di istituzioni economiche: l’istituzione e l’attività finanziaria…
- …l’istituzione e l’attività industriale
- L’istinto predatorio dei capitani d’industria contrapposto allo spirito efficientistico dei tecnici
- La cultura della classe agiata e la cultura tecnologica
- Uno schema evoluzionistico che prevede il superamento della fase del consumismo in vista di un sempre maggiore efficientismo industriale
- In Veblen la razionalità efficientistica, tecnica, si identifica con la massima razionalità raggiungibile

 

GEORGE H. MEAD

- “Mente, sé e società” (1934): la ricerca dei fondamenti della società intesa come comunicazione
- Mead fondatore dell’interazionismo simbolico
- La società si fonda su un insieme di significati condivisi (azioni, simboli significativi)
- L’azione significativa sorge come reazione all’azione di un altro organismo e all’intenzione che si crede possa celarsi dietro di essa
- La mente si sviluppa in questo processo di interazione
- Il sorgere de “l’altro generalizzato” e del “sé” (la capacità dell’individuo di divenire oggetto a sé stesso)
- L’istituzione sorge quando dinanzi a determinate situazioni si hanno reazioni comuni da parte di tutti i membri di una società
- Sulla base dei significati condivisi si passa da un’attività semplice ad una complessa (si supera la dicotomia individuo/società)
- Mead non ha dato una definizione della struttura sociale

 

“IL CONTADINO POLACCO IN EUROPA E IN AMERICA”: WILLIAM THOMAS E FLORIAN ZNANIECKI

- Crisi dei valori tradizionali, individualismo ed edonismo prevalgono sulle precedenti tendenze immobilistiche della famiglia contadina polacca
- Il metodo delle storie di vita e la differenza tra atteggiamento e valore sociale
- Il comportamento deviante è determinato dall’esperienza soggettiva dell’indebolimento dei vincoli normativi (mediazione tra condizionamento sociale e reazione individuale)
- La definizione della situazione da parte del soggetto agente
- L’individuazione di quattro desideri fondamentali della psiche umana (esperienza nuove, riconoscimento, dominio, sicurezza)

 

LO STRUTTURAL-FUNZIONALISMO: TALCOTT PARSONS

- L’idea di integrazione come base della sociologia di Parsons (meta da raggiungere più che realtà costituita)
- La ricerca dei prerequisiti funzionali per l’esistenza di un sistema sociale
- Non un tentativo di giustificazione dell’ordine americano, ma la ricerca dei requisiti minimi dell’integrazione in una società composita come quella americana
- La ricerca di schemi esplicativi validi universalmente e la messa in luce degli aspetti teleologici, volontaristici dell’azione (“La struttura dell’azione sociale”, 1937)
- Gli elementi necessari per la presenza dell’atto: attore, fine, situazione, norma
- L’elemento normativo è ciò che dà concretezza al fine
- “Il sistema sociale” (1951): l’azione può essere studiata da tre diversi punti di vista (personalità, cultura, relazioni tra i soggetti agenti)
- I sistemi che vi corrispondono (personalità, cultura, società) devono essere tra loro congruenti per garantire l’integrazione
- Un sistema sociale per reggersi richiede l’interiorizzazione dei principi della cultura
- Elemento catettico, conoscitivo e valutativo dell’azione
- Il sistema sociale come insieme di status e ruoli (definizione di status e ruolo)
- Reciprocità delle aspettative e delle sanzioni relative ai singoli ruoli (…l’istituzione)
- Perché esistono sistemi sociali differenziati?! Il sistema delle variabili strutturali (affettività-neutralità affettiva, interessi privati-interessi collettivi, universalismo-particolarismo, realizzazione-attribuzione, specificità-diffusione)
- Le variabili devono combinarsi in modo coerente per garantire il mantenimento del sistema
- Ogni sistema sociale per sussistere deve risolvere il problema dell’assegnazione

 

ROBERT K. MERTON

- La necessità di teorie di medio raggio (che si discostino dalle grandi generalizzazioni e dall’empirismo esasperato)
- Le teorie di medio raggio devono occuparsi di aspetti circoscritti di fenomeni sociali
- I tre postulati dell’analisi funzionale (unità funzionale, funzionalismo universale, indispensabilità)
- Non è possibile costruire sistemi sociologici dotati di portata esplicativa universale
- La critica ai tre postulati fondamentali, all’analisi parsonsiana e al sistema dei prerequisiti funzionali
- Il funzionalismo come strumento euristico e la presenza di fattori disfunzionali accanto a quelli funzionali
- Lo studio di problemi concreti e l’anomia (mancata integrazione tra struttura sociale e struttura culturale)
- La mancata corrispondenza tra mete indicate come le più desiderabili e mezzi istituzionalizzati per raggiungerle, e le possibili reazioni (conformità, innovazione, ritualismo, rinuncia, ribellione)
- Il comportamento deviante è legato all’impossibilità di raggiungere le mete sociali con i mezzi istituzionalizzati
- La critica di Mills all’empirismo astratto
CRITICHE ALL’ANALISI FUNZIONALE: Parsons tralascia i problemi del mutamento sociale e del conflitto…
- …ma Parsons studia le condizioni minime per l’esistenza di un sistema sociale
- L’analisi di Parsons come specchio della società americana contemporanea (conformismo)
- Gouldner: l’evoluzione del pensiero di Parsons corrisponde all’evoluzione della società americana
- La critica di Hempel

 

LA SOCIOLOGIA CRITICA NORDAMERICANA: CHARLES WRIGHT MILLS

- In “Colletti bianchi” Mills denuncia la condizione della classe media statunitense
- I colletti bianchi si lasciano guidare da forze loro estranee
- Nella società capitalistica la razionalità coincide con la pianificazione burocratica
- “L’élite del potere” (1956): la presenza di élite  che detengono il potere è un fatto storico, non una legge positivistica come volevano gli elitisti
- Potere politico, economico e militare
- La critica alla “grande teorizzazione” e all’“empirismo astratto”, e il carattere ideologico di entrambi (ne “L’immaginazione sociologica”, 1959)
- La specificità storica come categoria principale del pensiero di Mill

 

LA TEORIA CRITICA DELLA SOCIETA’

- Marx, Hegel, Freud come interlocutori della scuola di Francoforte
- L’esistenzialismo e la categoria della “possibilità”
- Weber e la critica alla burocratizzazione
- La prima ricerca collettiva, “Studi sull’autorità e la famiglia” (1936): l’interiorizzazione dell’autorità della società trasmessa per mezzo dell’autorità paterna, l’influenza di Freud
- “Ragione e rivoluzione”: il carattere negativo della ragione hegeliana secondo Marcuse, la ragione come forza storica ed esigenze di libertà del soggetto
- “Ragione e rivoluzione”: Marx si rifà a Hegel nel definire il carattere irrazionale della società capitalistica
- “Ragione e rivoluzione”: l’idea di ragione come denuncia dell’ordine costituito, e quindi come rivoluzione, è il fondamento di tutta la teoria critica
- “Ragione e rivoluzione”: “filosofia positiva” è una contraddizione in termini
- “Eros e civiltà” (1955): l’idea freudiana della società come fonte di repressione degli istinti individuali
- “Eros e civiltà”: ad una repressione fondamentale si affianca una repressione “addizionale” che serve al potere costituito per autoperpetuarsi
- “Eros e civiltà”: il persistere di sacche di povertà in un mondo che potrebbe eliminarle testimonia l’irrazionalità del sistema
- “Eros e civiltà”: la povertà che caratterizza vaste zone del mondo non dipende dalla penuria di risorse ma dal modo in cui sono distribuite
- “Eros e civiltà”: l’irreggimentazione delle libertà è funzionale al mantenimento del potere costituito
- Horkheimer e Adorno, “La dialettica dell’Illuminismo (1944): nella società industriale avanzata vengono meno le possibilità di prendere atto dell’irrazionalità del sistema costituito
- “La dialettica dell’Illuminismo”: l’Illuminismo concepiva la conoscenza come dominio
- “La dialettica dell’Illuminismo”: la riduzione dell’uomo entro schemi prestabiliti nella società di massa (…la libertà si riduce a finzione)
- “La dialettica dell’Illuminismo”: il decantato razionalismo dell’Illuminismo si trasforma in irrazionalità (mancata realizzazione delle potenzialità umane)
- “La dialettica dell’Illuminismo”: la polemica con Ogburn
- “L’uomo a una dimensione”
- PRBLEMI RELATIVI ALLA TEORIA CRITICA: come superare storicamente la società bloccata, rimane problema irrisolto
- Se l’amministrazione totale riduce a sé ogni opposizione, da dove può venire la negazione?
- Una certa fede idealistica nella forza del pensiero negativo
- Il riferimento marcusiano al sostrato “dei reietti e degli stranieri”
- La teoria critica non vuole indicare vie per l’azione politica, ma tenere vivo il pensiero negativo

 

L’ORIENTAMENTO FENOMENOLOGICO: ALFRED SCHUTZ

- Weber non aveva sufficientemente chiarito il significato dell’azione sociale
- Il riferimento a Bergson e a Husserl, ritenzione e riproduzione, all’azione si può attribuire senso solo a posteriori
- La mancata distinzione di Weber tra motivi finali e motivi causali
- Il significato dell’azione sociale, la necessità di cogliere il progetto dell’agire altrui
- Ci si può rivolgere a sé stessi solo a posteriori, agli altri si può guardare in contemporaneità
- Si può comprendere il significato dell’agire altrui solo identificando i nostri vissuti di coscienza con quelli dell’altro
- Quando si verifica una relazione sociale
- La relazione sociale ambientale
- Le due parti creano un “noi”
- Gli oggetti che ci appaiono dotati di esistenza indipendente sono in realtà percepibili solo sulla base di “tipificazioni”
- La “reciprocità delle prospettive” fa sì che il mondo oggettivo rimanga (appaia) uguale per tutti
- Anche nella relazione sociale ambientale la conoscenza dell’altro è possibile solo per tipificazioni
- Schutz si oppone ad ogni filosofia della storia
- I costrutti dello scienziato sociale sono costrutti di secondo grado
- L’azione per essere tale richiede la presenza di un progetto (nesso di senso soggettivo)
- L’utilizzo da parte del sociologo di marionette, “homuncoli”, per la comprensione dell’azione sociale
- Tre postulati per garantire l’oggettività delle scienze sociali
- La pluralità dei mondi sociali e la pluralità dei punti di vista con cui guardare alla realtà sociale: le “province finite di significato”

 

PETER L. BERGER e THOMAS LUCKMANN

- La società come realtà oggettiva e come realtà soggettiva
- Socializzazione primaria e socializzazione secondaria
- Il linguaggio come strumento dell’interazione e come “fatto sociale”
- Il problema della reificazione
- La reificazione è ridotta a istituzionalizzazione
- La pluralità dei mondi della vita in relazione alla società moderna
- Berger, Berger e Kellner: “La mente senza dimora”, la pluralità dei mondi della vita come aspetto tipico della società moderna
- Il problema dell’identità
- Caratteristiche dell’identità moderna e crisi dell’identità, importanza attribuita al soggetto

 

LA TEORIA DELLO SCAMBIO: GEORGE HOMANS

- Antecedenti relativi alla teoria dello scambio
- Il gruppo come “sistema esterno” e come “sistema interno”, e l’intrecciarsi dei due sistemi
- “Le forme elementari del comportamento sociale” (1961), alcune affermazioni di carattere generale precedono la teoria dello scambio
- Istituzionale e subistituzionale
- Come si spiega la realtà istituzionale e il mutamento sociale
- L’idea di “capitale” in Homans

 

COMPORTAMENTI COLLETTIVI E MOVIMENTI SOCIALI: ALAIN TOURAINE

- Produzione e riproduzione della società e critica al modello funzionalista
- Il concetto di “storicità” come “capacità di prodursi” della società, e la “sociologia dell’azione”
- I meriti dell’analisi di Touraine e l’assenza di una nuova proposta teorica
- “Il ritorno dell’attore” (1984): per attore si intende ancora il movimento sociale
- I movimenti sociali come problema fondamentale della sociologia
- I fattori del movimento sociale, il movimento sociale inteso come azione libera
- Il movimento sociale in rapporto con l’ordine
- I movimenti sociali in rapporto con la realtà storica e con lo sviluppo economico (la società post-industriale)

 

LA SOCIOLOGIA NEOLIBERALE: RALPH DAHRENDORF

- La classe sociale non deve essere definita in termini economici ma in termini di autorità
- Il conflitto tra coloro che detengono l’autorità e coloro che sono soggetti al dovere di obbedire
- Si dà conto dell’avvicendamento del personale nelle posizioni di potere…
- …ma non dei mutamenti nella struttura del potere
- La difesa della società pluralista occidentale contro la società sovietica
- Dal conflitto in seno alle associazioni al conflitto come fondamento della vita sociale: “la società aperta”
- Cosa si deve intendere per progresso: le “chances di vita”
- La necessità di un criterio distintivo tra le varie possibilità: le “opzioni”, ovvero le possibilità di scelta
- Le “legature”
- Opzioni e legature in relazione alla società moderna
- Il tentativo di rendere la teoria politica liberale adeguata ai problemi del nostro tempo, la necessità della diversificazione

 

DRAMMATURGIA E ISTITUZIONI TOTALI: ERVING GOFFMAN

- La rappresentazione e il controllo delle impressioni
- Una prima definizione delle caratteristiche dell’istituzione
- Il concetto di “istituzione totale”
- Una serie di pratiche volte ad annullare l’identità personale dell’internato
- Franco Basaglia
- L’inconsistenza del sé nella concezione di Goffman

 

SOCIOLOGIA, TEORIA CRITICA ED ERMENEUTICA: JURGEN HABERMAS

- L’emancipazione del privato dalla sfera pubblica e il formarsi della società civile
- Sorge il concetto illuministico di ragione come facoltà umana che ha la capacità di opporsi all’ordine costituito
- Il ruolo della famiglia borghese
- Le rivendicazioni borghesi sono rivendicazioni particolaristiche
- L’industria culturale, gli interessi economici si legano al potere politico, viene meno l’indipendenza dell’individuo
- La capacità del linguaggio di autotrascendersi e la sua funzione critica
- L’identità dell’io è possibile solo nell’intersoggettività, pur nel riconoscimento delle differenze
- La critica alla tradizione in quanto unilateralmente valida
- Autorità e conoscenza non coincidono, la rivendicazione delle facoltà critiche del pensiero, la polemica con Gadamer (1973)
- La critica dell’ermeneutica
- Il problema della comunicazione distorta (resa tale dalla presenza di coazione e violenza)
- La razionalità come potenzialità critica dinanzi al dogmatismo della tradizione, e la necessità di una trasformazione politica
- Riassunto della posizione di Gadamer nei confronti dell’ermeneutica
- La definizione di socializzazione
- La critica alla teoria tradizionale dei ruoli e alle tre ipotesi fondamentali su cui essa si è basata
- L’irriducibilità dell’identità dell’io entro schemi precostituiti
- Socializzazione primaria e socializzazione secondaria
- Il ruolo della famiglia
- La ripresa di un tema tipico della teoria critica della società: l’interiorizzazione dell’autorità tramite la socializzazione primaria
- L’eclettismo di Habermas
- I saggi sull’identità (1974), la ricerca dei fondamenti di un’identità libera, il riferimento a Kohlberg
- L’ultimo stadio di sviluppo della psicologia individuale: l’orientamento verso principi etici universali
- Un’altra definizione di identità
- Identità individuale e identità sociale
- Le condizioni per il manifestarsi di una crisi nella società moderna
- Integrazione sociale ed integrazione sistemica
- L’ottimismo di Habermas, l’irriducibilità dell’individuo alla società, la libertà intesa come processo di “individuazione”
- L’agire strumentale e l’agire comunicativo
- La razionalità comunicativa e la razionalità strumentale
- La ricerca delle condizioni della razionalità comunicativa e la definizione di una “situazione linguistica ideale”

 

L’INDIVIDUALISMO METODOLOGICO: RAYMOND BOUDON

- La critica di Boudon al determinismo sociologico
- L’azione è quasi sempre razionale, e il considerarla irrazionale è sintomo di una sua profonda incomprensione
- Il comportamento dei contadini indiani
- La “razionalità situata”
- Una concezione utilitaristica dell’azione razionale
- Il rifiuto del concetto di inconscio e il concetto di “disposizione”
- Cenni di critica: l’irriducibilità dell’individuo alla struttura sociale è un’affermazione di ordine antropologico, ma la sociologia non può rinunciare a formulare ipotesi che metodologicamente trascendano l’azione individuale

 

 

L’ORIENTAMENTO SISTEMICO: NIKLAS LUHMANN

- La distinzione tra mondo, ambiente e sistema, e la “riduzione della complessità”
- La riduzione della complessità come problema pratico
- Il problema della “contingenza” e della “doppia contingenza”
- La definizione di “sistema sociale” e il problema del “senso”
- Il senso in relazione alla selezione per la riduzione della complessità e come attualizzazione delle possibilità
- La complessità del sociale aumenta nel corso dello sviluppo umano ed implica la formazione di sistemi differenziati al suo interno, la positivizzazione del diritto
- La legittimità del sistema democratico
- Una definizione di potere
- La differenziazione consiste non solo nel crearsi di vari sottoinsiemi all’interno del sistema sociale, ma anche nel riflettersi di tali sottoinsiemi in sé stessi
- La scienza e la teoria sistemica sono anch’esse autoreferenziali
- I sistemi sociali non sono riducibili a interazione, ma la trascendono
- “Desoggettivizzazione” e “autopoiesi”

 

 

 

 

 

Fonte: http://www.sociologia.uniroma1.it/users/studenti/Riassunti/schemi%20di%20storia%20del%20pensiero/schemi%20storia%20del%20pensiero.doc

Sito web da visitare: http://www.sociologia.uniroma1.it

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