Berlino

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Berlino

BERLINO
abitanti: 3,5 milioni
la capitale e la più grande città della Germania
altitudine: 34 m s.l.m.
estensione massima nord-sud: 38 km
estensione massima est-ovest: 45 km
città e una delle 16 regioni federali
stranieri a Berlino: 470.000 (14,1%)
italiani residenti a Berlino: 22.000
economia: enti governativi, settore terziario, università e centri di ricerca, nuove tecnologie
confessioni: 19% protestanti, 9% cattolici, 7% musulmani, 5% altre confessioni, 60% senza confessioni
storia: dal 1961 al 1989 la città era divisa dal Muro di Berlino

Storia di Berlino
In confronto ad altre città europee, Berlino è una città relativamente giovane fondata solo 800 anni fa, eppure la sua storia è davvero unica. Infatti il suo destino, sin dalla fondazione, è stato di essere divisa e riunificata. Nel 1307 Berlino e Cölln, i due nuclei originari della città, si uniscono (il primo documento in cui si fa menzione di Cölln risale al 1237). Tale unificazione fu annullata nel 1442 e rimase tale sino al 1709.

Nel 1701, dopo l'incoronazione di Federico I di Prussia, Berlino diviene residenza imperiale. Sotto il regno di Federico II (1740-1786) ha inizio la sua riorganizzazione architettonica e nei decenni successivi sorgono le costruzioni neoclassiche di Knobelsdorff e Schinkel che hanno dato l'impronta al centro storico della città. La città divenne il centro politico del Brandeburgo, della Prussia e del Reich tedesco. Dopo la fondazione del Reich tedesco nel 1871, la città divenne presto il più importante centro industriale e culturale della Germania.

Negli anni Venti fiorisce la vita culturale con rappresentazioni teatrali innovative, prime cinematografiche, cabaret e varietà. Con la sua fervida vita notturna Berlino diventa il centro dei "dorati" anni Venti. Dopo il 1933, con la presa di potere da parte di Hitler, ha inizio la persecuzione degli ebrei, dei comunisti, degli omosessuali e degli oppositori del regime.
La Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), scatenata dai nazisti, fu devastante e gran parte della città fu distrutta.
Le città tedesche assomigliavano a dei paesaggi lunari. Oltre ai milioni di persone che avevano perso la casa per i terribili bombardamenti a tappeto delle grandi città, 12 milioni di profughi tedeschi, soprattutto dalle regioni dell'Europa dell'est, si trovavano per strada, tra un campo di accoglimento sovraffollato e l'altro, tra la fame e la disperazione. Lo stato nazista non esisteva più, la Germania era occupata dalle truppe americane, sovietiche, inglesi e francesi, e venne divisa in zone di occupazione, come pure la città di Berlino. Il morale della popolazione era a terra, la fine della guerra era vista da molti con un misto di sollievo, per la fine del terrore della guerra, e di angoscia per la vendetta dei vincitori. La preoccupazione per la semplice sopravvivenza, la caccia al pane per il giorno dopo, erano per la maggior parte dei tedeschi molto più importanti di tutto il resto. I tedeschi erano come paralizzati dall'incubo del passato e dall'insicurezza del futuro.
Erano i vincitori della guerra a decidere il futuro della Germania.

 

Le potenze vincitrici idearono vari piani per dividere la Germania in settori di controllo, con il comune obiettivo di impedire alla Germania una volta per sempre di diventare nuovamente una forza politica ed economica che potesse trascinare il mondo in un'altra guerra mondiale.
Francia, Polonia e la Cecoslovacchia cominciarono a porre condizioni e pretendere la restituzione di territori perduti e ulteriori sicurezze territoriali a spese della Germania.
La Germania fu così divisa in 4 zone di occupazione e venne inizialmente amministrata da americani, sovietici, inglesi e francesi.
I 4 anni successivi alla guerra, dal 45 al ’49, furono anni durissimi per i tedeschi. La rimozione delle macerie della guerra era una fatica quasi sovrumana per un popolo che soffriva la fame e il freddo dei primi inverni molto duri senza quasi nessun tipo di riscaldamento. Non conoscevano il proprio futuro e non sapevano che cosa avrebbero deciso i vincitori che litigavano tra di loro in modo sempre più aspro. La classe politica tedesca democratica, che era sopravvissuta al terrore nazista, era debolissima e non riusciva, almeno all'inizio, a far sentire la propria voce.
Dopo la guerra che gli alleati avevano combattuto insieme contro la Germania, scoppiò la Guerra Fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti, e la Germania fu il territorio di questa guerra che si sarebbe trascinata in forme più o meno aspre fino agli anni ottanta

Nel 1949 la Germania fu definitivamente divisa, con la nascita dei due Stati Tedeschi.

La Bundesrepublik Deutschland (BRD, Germania Ovest), controllata dagli americani, crebbe velocemente negli anni ‘50, tramite una politica di liberalizzazione dei mercati e gli investimenti del “Piano Marshall”, che portarono ad una veloce industrializzazione del paese. La nuova capitale divenne Bonn e il primo consigliere fu Adenauer

Nella Deutsche Demokratische Republik (DDR, Germania Est), controllata dai Russi, fu introdotta invece l’economia socialista pianificata, e tutto ciò che era privato passò sotto lo Stato, seguendo il motto socialista “potere del popolo”. La capitale era Berlino Est ed il maggiore partito la SED.
La Germania Est faceva molto più fatica a riprendersi: era svantaggiata all'inizio per le pesanti richieste economiche fatte dall'Unione Sovietica per riparare i danni subiti nella guerra e per la mancanza di aiuti paragonabili a quelli che riceveva la parte occidentale. Inoltre la rigida struttura di pianificazione nazionale dell'economia socialista non favorì lo stesso sviluppo come nella parte occidentale del paese. Più i due paesi si stabilivano al livello politico, più si facevano sentire le differenze per quanto riguarda lo standard di vita.

La città di Berlino fu anch’essa divisa in due parti: Berlino Est, capitale della Germania Est, e Berlino Ovest, in pratica una specie di “isola” della Germania ovest (americana) nel cuore della Germania Est (sovietizzata).

La storia del muro di Berlino

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Poiché la situazione economica e le condizioni di vita nella Germania Ovest erano migliori che nella Germania Est, molti cittadini dell’Est cercavano di fuggire all’Ovest: tra il 1949 e il 1961 quasi 3 milioni di persone erano scappate in Germania Ovest. Il proseguimento di tale esodo avrebbe comportato la bancarotta della DDR
Infatti, negli anni ’50, il confine tra est ed ovest non era ancora insuperabile. Anche la città di Berlino, divisa in due con semplici reticolati, offriva la possibilità di passare da una parte all’atra in modo relativamente semplice. I fuggiaschi erano per la maggior parte giovani con meno di 30 anni e spesso persone con una buona formazione professionale, laureati, operai specializzati e artigiani, che all'ovest si aspettavano un futuro più redditizio e più libero.
Questo esodo umano stava diventando un pericolo serio per la Germania dell'est, ed era un'ulteriore causa delle difficoltà economiche di questo stato. Se fosse proseguito, la Germania Est avrebbe dovuto dichiarare bancarotta.
Per questo motivo fu rafforzato il confine con la Germania Ovest, (la “cortina di ferro”) e soprattutto venne costruito il muro di Berlino.

L'erezione del muro
Nelle prime ore del 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania dell'est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino Est e Ovest e iniziarono a costruire, davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro insuperabile che attraversava tutta la città, che divideva le famiglie in due e tagliava la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Non solo a Berlino ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale. I soldati ricevettero l'ordine di sparare su tutti quelli che cercano di attraversare la zona di confine, che con gli anni fu attrezzata con dei macchinari sempre più terrificanti, con mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta "striscia della morte".
Il Muro era lungo 103 km intorno a Berlino, 43 attraverso Berlino, alto 4 metri e spesso 16 cm.
Per la popolazione di entrambe le Germanie, il Muro costituì il più grande shock del dopoguerra.

Bloccato quasi completamente il dissanguamento dello stato, negli anni 60 e 70 la DDR visse anch'essa un boom economico. Tra gli stati dell'est diventò la nazione economicamente più forte e i tedeschi cominciarono a rassegnarsi alla divisione. Di riunificazione si parlava sempre meno e solo durante le commemorazioni e le feste nazionali. Il partito centrale controllava tutta l’economia del paese, la censura crebbe, ognuno era la possibile spia del prossimo (vedi il film “La vita degli altri”)
Nonostante la cortina di ferro e il Muro, i tentativi di fuga non cessarono del tutto: 80 fuggiaschi persero la vita, e un centinaio venne ferito.
Il Muro fu abbattuto nel 1989, riunendo finalmente i cittadini di Berlino Est e di Berlino Ovest.
La Riunificazione – die Wiedervereinigung
Quello che infine, per la grande sorpresa di tutti e nel giro di pochissimo tempo, portò alla riunificazione furono due fattori:

  • l'arrivo di Gorbaciov come leader dell'Unione Sovietica,
  • e le crescenti difficoltà politiche ed economiche dei paesi dell'est e specialmente della DDR

Con la "Perestroika", cioè la radicale trasformazione della politica e dell’economia, e con la "Glasnost" , che doveva portare alla trasparenza politica, Gorbaciov cominciò a cambiare strada.

I dirigenti della DDR videro questo processo prima con un certo imbarazzo e poi con crescente resistenza. Nel corso del 1989, i cambiamenti democratici, le piccole rivoluzioni nell'economia e nella politica in Polonia, in Ungheria e nell'Unione Sovietica riempivano ogni giorno i giornali in tutta l'Europa, solo nella DDR il tempo sembrava essersi fermato, ma molta gente adesso era impaziente e cominciò a protestare e manifestare apertamente.

Ogni tentativo di lasciare la DDR per fuggire all’Ovest equivaleva ancora a un suicidio, ma nell'estate del '89 la gente della DDR trovò un'altra via di fuga: erano le ambasciate della Germania Federale a Praga, Varsavia e Budapest il territorio occidentale dove si poteva arrivare molto più facilmente! Cominciò un assalto in massa a queste tre ambasciate che dovevano ospitare migliaia di persone stanche di vivere nella DDR. Ma il colpo decisivo arrivò quando l'Ungheria, il 10 settembre, aprì i suoi confini con l'Austria. Ora, la strada dalla Germania dell'est all'ovest (attraverso l'Ungheria e l'Austria) era libera! La valanga di fuga stava diventando inarrestabile.

Quando la sera del 9 novembre 1989 un portavoce del governo della DDR annunciò una riforma molto ampia della legge sui viaggi all'estero, la gente di Berlino est lo interpretò a modo suo: il muro doveva sparire. Migliaia di persone si riunivano all'est davanti al muro, ancora sorvegliato dai soldati, ma migliaia di persone stavano anche aspettando dall'altra parte del muro, all'ovest, con ansia e preoccupazione. Nell'incredibile confusione di quella notte, qualcuno, e ancora oggi non si sa esattamente chi sia stato, dette l'ordine ai soldati di ritirarsi e, tra lacrime ed abbracci, migliaia di persone dall'est e dall'ovest, scavalcando il muro, si incontravano per la prima volta dopo 29 anni.
La Riunificazione effettiva avvenne un anno dopo, il 3 ottobre 1990, ed il 3 ottobre in Germania è oggi festa nazionale.
Il simbolo della città          
L'orso è il simbolo di Berlino. Adorna lo stemma della città ed è presente in numerosi monumenti e souvenir. Gli orsi dello Zoologischer Garten e del Tierpark a Lichtenberg sono i beniamini del pubblico e così pure l'orso cittadino Thilo che "prestava servizio" al Köllnischer Park.

Berlino e i suoi monumenti

Castello di Charlottenburg

Berlino è divisa in quartieri, di cui uno molto famoso è sicuramente quello di Charlottenburg, che ospita anche lo Stadio Olimpico dove ebbero luogo i Giochi Olimpici, tristemente famosi, del 1936.
Il nuovo stadio ora si trova fuori città
L’ex residenza estiva trecentenaria dell’Elettrice Sofia Carlotta vanta incredibili giardini alla francese, ma l’elemento che cattura veramente lo sguardo è la maestosa architettura del XVII e XVIII secolo. I visitatori possono entrare negli antichi appartamenti di Sofia Carlotta e del marito Federico I, mentre sul retro della proprietà è possibile ammirare il Mausoleo della Regina Luisa, moglie di Federico II. Molto affascinanti la sala da tè del Belvedere e la collezione di porcellane della Königliche Porzellanmanufaktur
Negli anni della Guerra Fredda, quando la città era divisa in due settori, Charlottenburg era il centro di Berlino Ovest. Questo quartiere è famoso soprattutto per la Kurfürstendamm, una lunga strada, chiamata anche “Kudam”, che ospita tutti i principali magazzini e le boutique dei più famosi designer: è la strada ideale per fare shopping o almeno guardare le vetrine.

KaDeWe
Poco più avanti il rinomato KaDeWe (Kaufhaus des Westens= centro commerciale occidentale), con il suo inesauribile assortimento e il leggendario reparto di specialità gastronomiche. Il KaDeWe ha festeggiato i 90 anni con un altro annesso: oggi è il centro commerciale più grande dell’Europa con oltre 60.000 metri quadrati di spazio. Soltanto l’edificio dei GUM a Mosca è più grande. Meritano indubbiamente una visita il reparto gastronomico al sesto piano e il giardino vetrato con il miglior ristorante self-service di Berlino, i piccoli punti ristoro con cucine internazionali ed incredibili vedute della cupola del Reichstag.

La Friedrichstraße era la strada in cui si effettuava il passaggio tra Berlino Est e Berlino Ovest, dopo aver superato numerosi controlli personali e dei bagagli. Oggi vi si trova invece l'elegante Quartier 206 e le Galeries Lafayette. Molto frequentate sono anche le Arkaden nella nuova Potsdamer Platz, con una moltitudine di negozi che invitano allo shopping.

 

La Potsdamer Platz
La Potsdamer Platz, un quartiere ultramoderno costituito per la maggior parte da grattacieli, è sorta al centro della "terra di nessuno". Infatti la piazza originaria fu rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale, per rimanere poi piazza “fantasma” in quanto divisa dal muro, e quindi di fatto inesistente. Oggi ospita il nuovissimo quartiere commerciale della città, in cui si può trovare tutto ciò che si desidera: da un centro commerciale con cinema multisala a una sala da concerti, a un casinò, agli hotel e ad un museo del cinema.
Il Centro Sony è sormontato da un imponente tetto, rivestito di vetro, opera dell’architetto Helmut Jahn. Qui è possibile passeggiare, sedere nei pressi della fontana o sorseggiare un drink in uno dei numerosi caffè con terrazza. Dalla terrazza panoramica sul grattacielo Kollhoff si gode una vista mozzafiato sull'area DaimlerChrysler e sul Sony-Center con la sua cupola futuristica.

Torre della televisione Fernsehturm /Alexanderplatz
Al centro di Alexanderplatz, si trova la torre della televisione: alta 365 metri, vi si sale tramite ascensore, e se il tempo è bello, si può vedere tutta Berlino dall’alto. Il locale in alto, ristorante e caffè, ad un’altezza di 206 metri, fa il giro completo in 30 minuti.

Reichstag - Parlamento
Nella capitale sono sorte nuove ambasciate e ministeri ma l'attrazione turistica principale è costituita dalla cupola del Reichstag che è percorribile a piedi. Oltre ad essere il nuovo simbolo della città, per la sua trasparenza la cupola è diventata anche il simbolo della Repubblica di Berlino.
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L’edificio del Reichstag, sede del Parlamento tedesco, è stato costruito da Paul Wallot tra il 1884 e il 1894. Dato alle fiamme nel 1933 e danneggiato durante la Battaglia di Berlino del 1945, l’edificio è stato ricostruito tra il 1961 e il 1972.
Nel 1990 qui si è riunito il primo parlamento della Germania unificata, ma, prima del trasferimento definitivo dell’organo legislativo, l’edificio è stato completamente sventrato e riprogettato dall’architetto Sir Norman Foster, con l’aggiunta in cima della cupola di vetro. Costruita a metà
degli anni ’90, la struttura è diventata una delle attrazioni più visitate di Berlino, tanto che i turisti restano in coda per ore soltanto per salire a piedi la rampa a spirale fino in cima alla cupola. Il ristorante in cima al tetto regala inoltre panorami incredibili del nuovo quartiere governativo. La sottostante aula parlamentare è in funzione dal 1999.

 

Gedächtniskirche – Chiesa della Memoria
La Gedächtniskirche, ovvero la “Chiesa della memoria” nella Breidscheidplatz, è indubbiamente tra i monumenti più rappresentativi di Berlino. Questa chiesta, un monumento alla pace e alla riconciliazione, è costituita da una serie di rovine sormontate da un edificio moderno. Per questo berlinoviene considerata il simbolo stesso della storia e della modernità di Berlino. La chiesa originale, la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, fu distrutta durante un bombardamento del 1943.

 

 

 

 

Gedächtniskirche

 

Altro monumento tra i più famosi di Berlino è indubbiamente la Brandenburger Tor, Porta di Brandeburgo, nel quartiere di Mitte.
Questo monumento è conosciuto in tutto il mondo come il simbolo stesso della storia di Berlino, poiché ricorda la sua divisione e successiva riunificazione. Alla fine del suo restauro, il 3 ottobre 2002, un milione di berlinesi partecipò ai festeggiamenti.
Alta venti metri e mai utilizzata come porta vera e propria, questo monumento che dal 1791 abbellisce Pariser Platz, presenta in cima la “dea della Vittoria”, simbolo di pace, su una quadriga. Napoleone, nel 1806, dopo avere conquistato Berlino, per non perdere l’occasione di umiliare gli sconfitti, portò la quadriga a Parigi: otto anni più tardi, dopo le guerre di liberazione, essa venne restituita al suo trono nel centro di Berlino. Adornata dalla Croce di Ferro (una corona di alloro con un’aquila prussiana, a commemorazione della vittoria contro Napoleone), la Porta di Brandeburgo venne gravemente danneggiata durante la seconda Guerra Mondiale. La quadriga (o “Vittoria”) venne restaurata dai governi di Berlino Est ed Ovest utilizzando antichi modelli di gesso.
Negli anni della divisione, questa porta era situata nella cosiddetta Terra di Nessuno, proprio dietro al muro.
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Dopo la riunificazione, è diventato il simbolo più evidente di questo importante evento storico.

 

Attraversando la Porta di Brandeburgo  in direzione est è possibile raggiungere il viale 'Unter den
Linden. Centro intellettuale e culturale, il viale Unter den Linden collega la Porta di Brandeburgo alla Cattedrale. Ancora oggi si tratta di una delle strade più importanti di Berlino, con la sua famosa Università di Humboldt.

 

Checkpoint Charlie
A breve distanza, è possibile visitare anche il Checkpoint Charlie che, tra il 1961 e il 1990, era l'unico punto di accesso per gli alleati e gli stranieri, ovvero punto di frontiera tra Est e Ovest.Il vecchio punto di frontiera in Friedrichstraße è particolarmente amato dai turisti stranieri. Il controllo di frontiera separa Kreuzberg, ad ovest, da Mitte, ad est, e poteva essere attraversato soltanto dagli stranieri e dalle Forze Militari Alleate. Un segnale di avvertimento originale (“State lasciando il settore americano”), mattoni che indicano la posizione del muro e due enormi fotografie di un soldato americano e un soldato russo, sono tutto ciò che resta del famoso valico di frontiera. Una copia di una postazione e un bunker di sacchi di sabbia sono stati eretti nel 2001, a ricordo di ciò che c’era sul lato occidentale, subito dopo la costruzione del muro. Il Museo del Checkpoint Charlie ospita una superba collezione che documenta la storia del Muro di Berlino e racconta numerosi tentativi di fuga insieme a molte altre storie.

Monumento all’olocausto
Situato all’aperto, sul retro della Porta Brandeburghese, il monumento è stato edificato nell'area originariamente occupata dal palazzo e dalle proprietà di Goebbels ed è stato inaugurato nel 2005. Il monumento  consiste in una superficie di 19.000 m² occupata da 2.711 stele in calcestruzzo colorate di grigio scuro, organizzate secondo una griglia ortogonale, totalmente percorribile al suo interno dai visitatori. Le stele sono tutte larghe 2,375 m e lunghe 95 cm, mentre l'altezza varia da 0,2 a 4 m. Dalla vista esterna appaiono tutte di altezze simili ma, poggiando su di un fondo variamente inclinato, le più basse lungo il perimetro esterno, "fagocitano" gradualmente il visitatore che si addentra fra esse. In base al testo di progetto di Eisenman, infatti, le stele sono realizzate per disorientare e l'intero complesso intende rappresentare un sistema teoricamente ordinato, che fa perdere il contatto con la ragione umana in un'angosciante solitudine.
Nell'angolo sud-est dell'area delle stele si ha accesso al sotterraneo "Centro di documentazione degli ebrei morti nella shoah", con ingresso gratuito, dove è possibile seguire un percorso che tratta simbolicamente le vicende personali e i destini di alcune vittime dell'olocausto attraverso citazioni, immagini e voci di testimoni.

 

Musei a Berlino
Museo Ebraico (Judisches Museum)
Inaugurato nel 2001, questo museo presenta un’architettura azzardata e moderna.
Girando all’esterno, nel labirinto, dopo qualche minuto si ha la sensazione di giramento di testa e nausea: in questo modo l’architetto vuole suscitare nel visitatore il disorientamento che veniva vissuto dal profugo ebreo, che era costretto ad abbandonare il proprio ambiente, la propria città e patria, e vivere nell’esilio.                                                         
Entrando nella torre dell’olocausto, l’architetto vuole suscitare invece il senso di isolamento, di freddezza, che vivevano i prigionieri dei campi di sterminio.
Torre dell’Olocausto

Isola dei musei – Die Insel
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Un gruppo di musei interessantissimi è racchiuso all’interno della “Insel”, un’isolotto sul fiume Spree, ed è uno dei complessi museali più importanti del mondo. In quest’isola si trovano ben cinque grandi musei di fama mondiale e, nel 1999, Museumsinsel è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Altes Museum, Neues Museum, Alte Nationalgalerie, Pergamonmuseum e Bode Museum sono delle vere e proprie stanze del tesoro: le raccolte archeologiche e le prestigiose collezioni di opere d’arte svelano la storia e la bellezza di antiche civiltà, come quella mesopotamica, egizia, greca, romana, bizantina, islamica e medioevale.

        
Il Pergamom Museum ammalia visitatori da tutto il mondo perché ospita l'altare di Pergamon e la Porta di Babilonia.
Tra le "chicche" dei musei berlinesi un posto di riguardo è occupato dal famoso busto di Nefertiti , considerata la donna più bella del mondo, ed esposto al Museo Egizio.
Un moderno concetto di esposizione è offerto anche dalla Hamburger Bahnhof con i suoi esponenti dell'arte contemporanea. Una novità nel panorama dei musei berlinesi è costituita dal Museo del Cinema in Potsdamer Platz dove è esposto il lascito di Marlene
Berlino città verde
Quasi nessun'altra metropoli offre così tanti spazi verdi come Berlino. Al centro della città si trova il Tiergarten, il polmone verde di Berlino, che d'estate si trasforma in una grande area per allegre grigliate. A Sud Ovest il Grunewald invita a passeggiate a piedi o in bicicletta per prendere una boccata d'aria buona. I numerosi laghi sono ideali per prendere il sole, fare giri in battello e "rinfrancare lo spirito", perché al Wannsee e al Müggelsee la spiaggia si trova al centro della città. E i sogni esotici diventano realtà al Botanischer Garten, il bellissimo giardino botanico che vi accoglie in una grande varietà di piante tropicali.

Cucina berlinese
A Berlino, la cucina, che sia trendy o tradizionale, tedesca o turca, tailandese o italiana, propone una varietà infinita di gusti. Inoltre, migliaia di caffè e di baracchini disseminati nella città consentono di mangiare un boccone in qualunque ora del giorno e della notte.

Nel firmamento gastronomico berlinese brillano più stelle che in qualsiasi altra città tedesca e i buongustai vengono conquistati da vere e proprie delizie del palato.
La cucina tradizionale berlinese è rustica e sostanziosa: in un ambiente famigliare vengono servite ricette casalinghe basate sulla carne  (come dappertutto in Germania), in particolare il maiale. Il nostro valoroso animaletto viene consumato sotto forma di salsicce, polpette fredde, pezzi di lombata, petto e garretto, accompagnati da verdure, come cavolo, carote o patate. A dover scegliere un solo piatto, ti consigliamo il classico Eisbein mit Sauerkraut (garretto di maiale con crauti). Tipico è anche il cosiddetto "Imbiss", il chioschetto dietro l'angolo dove si possono gustare le famose Bulette, una sorta di panetto fritto di carne, oppure la Currywurst (salsiccia tagliata a fette accompagnata da salsa al curry), la Bockwurst (piccola salsiccia lessata) o la Wiener Wurst (lunga salsiccia viennese lessata).
Berlino è anche la capitale incontestata del döner kebab. Pare che sia stato inventato in questa città da un giovane immigrato turco, di nome Mehmed Aygün. Il döner è lo spuntino preferito dai giovani all'uscita dei club di techno.

 

Fonte: http://www.alberghierolaspezia.gov.it/wp-content/uploads/2014/03/Berlino-senza-immagini.doc

Sito web da visitare: http://www.alberghierolaspezia.gov.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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