Croazia

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Croazia

  • AVVERTENZA. Le notizie riportate nelle pagine seguenti sono state raccolte da varie pubblicazioni tra le quali quelle di Dun & Bradrstreet Inc. 2007, Coface 2007 e Department of Commerce e sono state aggiornate alla data indicata. Si declina tuttavia, come d'uso, ogni responsabilità in merito ad esse e si consiglia di verificare di volta in volta le indicazioni fornite.

INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA

 


DATI GENERALI

Popolazione. 4.5 milioni (2006).

Principali città: Zagabria (capitale) 770 mila; Split 200 mila; Rijeka 168 mila; Osijek 130 mila.

Demografia:
- Struttura per età: 0-14 anni: 18.3%; 15-64 anni: 66.3%; 65 e oltre: 15.4% (stima 2006).
- Alfabetismo: a 15 anni ed oltre possono leggere e scrivere 97%.

Lingua: croato

Scambio con l’estero (dollari USA): totale importazioni c.i.f.. 21,8 miliardi di dollari; totale esportazione f.o.b. 11,2 miliardi di dollari (stima 2006).

Bilancia commerciale: deficit di 10,6 miliardi di dollari.

PIL: 59,41 miliardi di dollari; PIL pro capite 13.200 dollari (stima 2006).

Principali partners commerciali: importazioni: Germania, Italia, Russia, Slovenia ed Austria. Esportazioni: Italia, Germania, Bosnia ed Herzegovina, Slovenia ed Austria.

Moneta: kuna

Sistema legale: civil law.

Pesi e misure: sistema metrico

La tabella che segue indica l’andamento del kuna negli ultimi tre anni nei confronti del dollaro. Le rilevazioni sono state fatte nella prima settimana di maggio di ciascun anno:

 

2005

2006

2007

Kuna croata verso dollaro USA

5,70190

5,76750

5,41380

.


La Croazia, una delle Repubbliche della ex Jugoslavia, è situata tra la Bosnia ed Erzegovina da un lato e la Slovenia dall’altro. Era al tempo della Repubblica jugoslava una delle aree più economicamente sviluppate. La guerra 1991-95 ha lasciato distruzioni e il paese non ha abbracciato la prima ondata di crescita dell’Europa centro orientale che ha fatto seguito alla caduta del muro di Berlino. A partire dal 2000 l’economia della Croazia ha cominciato una lenta crescita che si è aggirata tra il +4/+5% di media annua. La moneta nazionale la Kuna è rimasta stabile. Restano tuttavia problemi difficili da risolvere. Primi fra tutti la forte disoccupazione, il crescente deficit della bilancia commerciale e ampie aree del territorio non toccate dallo sviluppo.

● Lo Stato mantiene un forte ruolo nell’economia. Il programma di privatizzazione continua ad essere ostacolato da varie forze. Mentre la stabilizzazione macroeconomica è stata raggiunta, mancano riforme. L’entrata nella Unione europea potrebbe accelerare il processo di riforma della struttura economica e del fisco.

● L’espansione del credito ha alimentato la crescita negli ultimi  anni. È però all’origine di un forte aumento del deficit della bilancia dei pagamenti di parte corrente, il che costringe le autorità economiche ad adottare misure di “raffreddamento”. A medio termine le prospettive di crescita dipendono dalla capacità del governo di realizzare un processo di riforme, in vista in particolare della necessità di riassorbire durevolmente il deficit dello stato e migliorare il clima dell’attività economica.

● Il paese ha un forte bisogno di finanziamenti dall’esterno, in quanto gli investimenti diretti stranieri sono diminuiti.
L’indebitamento esterno, in forte aumento, ha raggiunto negli ultimi mesi il livello più alto nella storia recente del paese. Per ora il problema non è grave in quanto contemporaneamente sono aumentate le riserve valutarie. Ma la vulnerabilità da shock esterni è ora una priorità del governo.

● Grazie ad un livello di sviluppo e di convergenza economica già avanzato, la Croazia sarà in grado di negoziare rapidamente la propria entrata nell’Unione Europea. Quando ciò avverrà, la sua capacità di attrarre investimenti stranieri avrà un’ulteriore spinta.

● Su una popolazione di 4,4 milioni di abitanti le persone che lavorano sono soltanto 1,5 milioni. La disoccupazione è salita al 18,5% alla fine del 2003. I salari netti medi sono stimati intorno ai 500 euro in un contesto di stabilità dei prezzi.

Accesso al mercato. Non sono richieste autorizzazioni per importare, salvo alcune eccezioni riguardanti le produzioni militari e la necessità di proteggere i consumi di carni e altri prodotti alimentari sensibili.

Attitudine verso gli investimenti esteri. La legislazione garantisce parità di trattamento tra investitori nazionali ed investitori stranieri. Esistono tuttavia vincoli. Le incertezze sul diritto di proprietà fondiaria e mobiliare alimentano una certa insicurezza circa la capacità del sistema giuridico di risolvere eventuali dispute.

Regime dei cambi. La moneta nazionale, la kuna, non ha la convertibilità esterna. Le imprese straniere devono aprire un conto in divisa estera e un conto in kunas per svolgere la loro attività commerciale. La Banca Centrale ha adottato per la kuna un tasso di cambio fluttuante (leggermente sopravvalutato). Che essa controlla attraverso interventi sul mercato.

PUNTI FORTI

PUNTI DEBOLI

  • Le riforme hanno contribuito a rafforzare la fiducia nei mercati.
  • Il flusso di investimenti stranieri, sebbene in calo, ha permesso di ristrutturare una parte dell’economia.
  • La Croazia ha un forte potenziale turistico.
  • La politica di apertura internazionale del governo di coalizione ha permesso di inserirsi nella comunità internazionale e di riavvicinarsi all’Unione Europea, nella quale la Croazia spera di entrare in occasione di un prossimo all’allargamento.
  • Il deficit e il peso dell’indebitamento pubblico restano elevati.
  • La quota degli investimenti stranieri nella copertura del fabbisogno finanziario esterno è in calo. Ciò fa aumentare la dipendenza del paese dai finanziamenti internazionali.
  • La fragilità della coalizione al governo limita i progressi nelle riforme.
  • Oltre alla realizzazione delle riforme, il miglioramento della cooperazione con il Tribunale penale internazionale condizione l’accettazione della candidatura del paese all’Unione Europea.

 

REGIME DELLE IMPORTAZIONI
Sdoganamento e documenti di importazione(Fonte Ice).La merce entrata nel territorio doganale della Repubblica di Croazia è sottoposta alla sorveglianza doganale dal momento del suo ingresso nel territorio doganale fino al rilascio nel libero traffico/commercio od in un altro procedimento doganale, oppure fino a quando non viene esportata o distrutta sotto la sorveglianza doganale. Per procedimenti doganali si intendono:

  • rilascio/ immissione della merce nel libero traffico/ commercio;
  • procedimento di transito (transito della merce attraverso il territorio croato);
  • immagazzinaggio doganale;
  • produzione interna;
  • lavorazione sotto la sorveglianza doganale;
  • importazione temporanea;
  • produzione esterna;
  • esportazione.

La persona che introduce la merce nel territorio doganale della Repubblica di Croazia è obbligata a dichiarare la merce all’ufficio doganale e a richiedere per la stessa uno dei procedimenti doganali previsti.
Al riguardo va precisato che con la nuova Legge Doganale (in applicazione dal 1° gennaio 2000) è stata introdotta la categoria di "procedimenti doganali con effetto economico", i quali sottintendono procedimenti che prevedono la possibilità di proroga del pagamento di dazi (pagamento dilazionato di dazi) o restituzione dei dazi doganali già versati/pagati; questi procedimenti dovrebbero suscitare un effetto positivo sull’economia locale.
Per "procedimenti doganali con effetto economico" si intendono:
magazzino doganale - per magazzino doganale si intende lo spazio, autorizzato dalla dogana per l’immagazzinaggio della merce importata, definito quale "magazzino doganale privato", dove soltanto il possessore del magazzino può effettuare l’immagazzinaggio della merce, e "magazzino doganale pubblico", nel quale l’immagazzinaggio non è concesso esclusivamente al possessore. Sulla merce depositata nel magazzino doganale vengono applicati i dazi e le imposte soltanto quando la stessa viene immessa in commercio sul mercato locale. Nel caso di riesportazione (dato che la merce non viene immessa in commercio sul mercato croato) i dazi e le imposte non sono dovute;
produzione interna - sostituisce categorie, finora vigenti, di "importazione temporanea" e "importazione per successiva esportazione". Per produzione interna si intende:

  • lavorazione della merce, compresi installazione/montaggio, composizione ed installazione/incorporazione all’interno di altra merce;
  • lavorazione e trasformazione della merce;
  • riparazione della merce, inclusa la revisione ed abilitazione/messa in funzione;
  • utilizzo di determinata merce nel processo produttivo di un bene durante il quale la merce importata non diventa parte integrante del nuovo prodotto lavorato, anche se durante la lavorazione viene parzialmente o totalmente consumata (mezzi/accessori/prodotti che facilitano o rendono possibile il processo produttivo);

lavorazione sotto la sorveglianza doganale – questo procedimento comprende la dilazione/proroga del pagamento dei dazi e di altre imposte per la merce importata fino al completamento del processo di lavorazione. La lavorazione si esegue sotto la sorveglianza doganale e lo sdoganamento (pagamento dei dazi) viene effettuato a seguito della lavorazione compiuta, in base alla voce/sottovoce doganale e al dazio previsto per i prodotti lavorati. Questo procedimento può essere concesso a condizione che:

  • il richiedente abbia sede in Croazia;
  • la merce importata possa essere individuata nei prodotti lavorati;
  • la merce importata, a lavorazione compiuta, non assuma la forma originaria, la struttura e lo stato che aveva prima della lavorazione;
  • con il procedimento indicato non si cerchi di evitare le norme vigenti relative all’origine della merce importata ed alle eventuali limitazioni quantitative d’importazione;
  • l'applicazione del procedimento non impedisca/ostacoli gli interessi di produttori della stessa o di simile merce sul territorio croato.

importazione temporanea (vedasi pagg. 4-6) - si limitano soltanto alla merce straniera destinata alla restituzione all’estero allo stato originario (invariato).
Classificazione doganale delle merci.La classificazione della merce è basata sul Sistema Armonizzato e sui codici tariffari dell’Unione Europea. La nuova Tariffa doganale è entrata in vigore in data 7 giugno 2000 con applicazione a partire dal 1° luglio 2000; successivamente sono state apportate modifiche all’entità dei dazi doganali.
Controlli sugli scambi. I cambi sono controllati dalla National Bank. Alla stessa banca (centrale) compete l’emanazione di nuove norme.
Le transazioni di valuta estera possono essere eseguite attraverso le banche autorizzate; esistono attualmente 48 banche commerciali in Croazia che hanno l’autorizzazione per operare in valuta estera.  Licenze in numero limitato sono concesse La Banca Nazionale formula e amministra i cambi e può emanare delle regolamentazioni sulla valuta estera nell'ambito di questa legge.
ristrette sono date a banche che possono aprire conti per persone fisiche residenti e possono acquistare e vendere assegni e travellers.
Non vi sono tasse sugli acquisti e le vendite di valuta estera e non vi sono restrizioni legislative che limitino la capacità di una società locale a pagare per le importazioni di beni o di servizi.

La Croazia ha accettato le obbligazioni dell’art. VIII, Sezione 2, 3 e 4 dell’accordo dell’IMS Articles of Agreement. I membri del Fondo Monetario Internazionale accettando queste obbligazioni si sono impegnati a non introdurre restrizioni sui pagamenti e sui trasferimenti nelle transazioni internazionali correnti o nell’effettuare discriminazioni valutarie senza l’approvazione del Fondo Monetario Internazionale.

Importazioni temporanee e campionari (Fonte Ice). La caratteristica principale dell’importazione temporanea consiste nel fatto che la persona fisica o giuridica straniera rimane proprietaria della merce importata temporaneamente. Tale merce è sotto sorveglianza doganale dal momento del passaggio del valico di frontiera fino a quando non viene rimpatriata. Secondo le disposizioni della Legge Doganale, le importazioni temporanee si limitano soltanto alla merce straniera destinata alla restituzione all’estero allo stato originario (invariato).
L’importazione temporanea può essere concessa per un periodo massimo di 24 mesi; dopo la scadenza del periodo indicato la merce deve essere restituita all’estero. Se giustificato dalle condizioni e da motivi particolari ed in via del tutto eccezionale, la Dogana può prorogare il periodo della temporanea onde rendere possibile la realizzazione dell’obiettivo (scopo) dell’importazione temporanea concessa.
Nel caso dell’importazione temporanea l’utilizzo della merce straniera può essere concesso con completa o parziale esenzione dei dazi. Qualora la temporanea sia stata concessa con parziale esenzione dei dazi, l’importo del dazio all’importazione viene stabilito nel 3% al mese della cifra che dovrebbe essere pagata per l’importazione e lo sdoganamento definitivo.
Le disposizioni della Legge Doganale sono conformi alle disposizioni della Convenzione sull’importazione temporanea (Convention on temporary admission) redatta ad Istanbul nel giugno del 1990. In data 12 novembre 1998 la Croazia ha aderito alla Convenzione ed ha accettato, con alcune riserve, tutti gli Annessi che fanno parte integrante della stessa (Annesso A – carnet ATA e carnet CPD; Annessi B.1-B.9., Annessi C, D, ed E). La Convenzione sull’importazione temporanea è entrata in vigore in Croazia il 1° luglio 1999 e viene applicata a tutti i casi di temporanee importazioni che sono regolati dalla stessa e si riferiscono a:

  • merce che va esibita a fiere e mostre internazionali, ai convegni ed agli eventi simili (Annesso B.1);
  • attrezzature professionali necessarie per lo svolgimento delle attività varie nei paesi stranieri (Annesso B.2: Allegato I - attrezzature per l’attività giornalistica e per le trasmissioni audio e video; Allegato II – attrezzature cinematografiche; Allegato III – altre attrezzature);
  • contenitori, palletts, imballaggio, campioni ed altra merce che viene importata in occasione di un’operazione commerciale ma la cui importazione non rappresenta da se un’operazione commerciale (Annesso B.3.);
  • utensili, strumenti ed altri mezzi necessari per la produzione di merce destinata (totalmente od in parte) all’esportazione (Annesso B.4). A questo proposito va sottolineato che in esenzione doganale possono essere importate (introdotte nel mercato croato) le attrezzature che la persona straniera concede alla ditta locale per effettuare le lavorazioni per suo conto (per la produzione della merce destinata all’esportazione). Si deve comunque sottolineare che questo non rientra nel leasing delle attrezzature, ma che in base all’Annesso B.4 possono essere importate le attrezzature per le attività produttive che vengono svolte nella Repubblica di Croazia per conto della persona straniera proprietaria di dette attrezzature, nonché di prodotti intermedi/materie prime per effettuare la produzione concordata. Il periodo per questo tipo di importazione generalmente è di 12 mesi;
  • merce che viene importata per scopi educativi, scientifici e culturali e non deve essere utilizzata per scopi commerciali (Annesso B.5);
  • oggetti personali dei passeggeri ed articoli sportivi introdotti dagli stranieri in occasione di allenamenti, competizioni, ecc. (Annesso B.6);
  • materiale per la promozione turistica (Annesso B.7.);
  • merce introdotta nella zona di confine – articoli personali/professionali appartenenti alle persone residenti in tali zone (Annesso B.8);
  • merce introdotta per gli scopi umanitari (Annesso B.9)
  • mezzi di trasporto per utilizzo commerciale o privato (Annesso C);
  • equipaggiamento (macchine/attrezzature, ecc.) per cantieri, per la produzione, ecc. (Annesso E). La merce viene importata in parziale esenzione dei dazi e delle imposte (al massimo del 5% al mese); il periodo massimo è di 24 mesi. Le importazioni in base all’Annesso E non devono essere concesse per:
  • beni di consumo;
  • merce per la quale dall’inizio è previsto il riscatto, cioè non si prevede la sua restituzione all’estero;
  • mobili.

Le importazioni effettuate in base alla Convenzione sono, oltrechè dai dazi, esenti anche dall’IVA, con l'ovvia eccezione delle importazioni effettuate in base all’Annesso E.

Restrizioni alle importazioni (Fonte Ice). Come altrove accennato, la normativa doganale tende ad eliminare le restrizioni in forma di licenze e contingenti, tutelando la produzione locale nella maggior parte dei casi tramite soli dazi doganali, e privilegiando, nello stesso tempo, le importazioni della merce che non viene prodotta in Croazia.
Ciononostante, in base alle disposizioni di cui alla Legge sul Commercio, il Governo ha introdotto già nel 1996 il sistema di licenze/permessi nel commercio croato con l’estero. Tale sistema è abituale per es. per armamenti, medicinali, droghe e veleni, sostanze dannose allo strato dell’ozono, rifiuti tossici, oro, argento, ecc., ma va ribadito che con le decisioni allora in vigore si voleva assicurare, tra l’altro, anche una tutela aggiuntiva della produzione locale, ivi inclusi i prodotti generalmente esclusi da tali regimi, quali per es. i prodotti siderurgici.
Con l’entrata in vigore della Decisione sulle modifiche ed integrazioni della Decisione sulla classificazione della merce che si esporta ed importa in base a licenze/permessi (1° gennaio 1999), a partire dal 1° gennaio 1999 vengono esclusi dalla classificazione i prodotti siderurgici (voci doganali 7213, 7214, 7304 7306 e 7314) se importati dai paesi membri della WTO.

Countertrade (Fonte Ice). Le operazioni di scambi in compensazione (vari tipi di countertrade) sono consentite in Croazia; la normativa prescrive che tale attività può essere effettuata da persone fisiche e giuridiche registrate per lo svolgimento di attività commerciale, nonché da persone fisiche e giuridiche per le necessità di esercizio della loro attività. Nelle operazioni di scambi in compensazione possono essere coinvolte una o più persone e una o più tipologie di merci e servizi. In tale caso i firmatari del contratto sono tenuti ad eleggere un portavoce/capolista. Gli scambi in compensazione possono essere realizzati in particolare per l’importazione di attrezzature che non vengono prodotte nella Repubblica di Croazia o non vengono prodotte in quantitativi sufficienti per il rifornimento del mercato locale e per le esportazioni croate che non possono essere pagate in altra maniera. Il Governo della Croazia prescrive i criteri e le condizioni alle quali possono essere effettuate le suddette operazioni, mentre il Ministero dell’Economia rilascia il nullaosta per l’esecuzione di operazioni di scambio in compensazione. Dal punto di vista doganale, le operazioni di scambi in compensazione vengono considerate regolari importazioni o esportazioni, sicché sono soggette a tutte le restrizioni e divieti previsti per le regolari attività di importazione ed esportazione.

 

REGOLAMENTAZIONE VALUTARIA E MODALITA’ DI PAGAMENTO

Condizioni del credito e dei pagamenti (Fonte Dun & Bradstreet).
Usual terms. Dun & Bradstreet suggerisce lettera di credito per i nuovi rapporti. In genere le dilazioni di pagamento vanno dai 30 ai 60 giorni.

Transfer situation. I ritardi nei trasferimenti interni vanno da zero a un mese. Stesso periodo di possibile ritardo per le transazioni bancarie con l’estero. Le riserve valutarie attualmente coprono 5,5 mesi.

 

REGIME DOGANALE
Dazi doganali (Fonte Ice). Gli oneri doganali che gravano sulla merce importata si riferiscono ai dazi doganali (espressi in % ad valorem della merce), mentre per alcuni prodotti agro-alimentari c’è anche l’obbligo di pagamento del prelievo (dazio espresso in valore assoluto di € per unità di misura).
Per poter essere ammessa alla WTO la Croazia ha dovuto diminuire l’entità di dazi doganali, pertanto è stata varata la nuova Tariffa Doganale (in applicazione dal 1° luglio del 2000) che, di fatto, ha comportato un’immediata diminuzione del 30% circa dei dazi doganali. La seconda fase, la cui applicazione è iniziata a partire dal 1° gennaio del 2001, ha prodotto ulteriori diminuzioni.
Attualmente i dazi variano tra il 5% e il 15%. La maggior parte dei prodotti importati è compresa nella fascia 5-10%. La media dei dazi per i prodotti industriali è del 3%, mentre quella per i prodotti agricoli è del 23%.
La Croazia è entrata a far parte del WTO nel novembre 2000 ed ha preso un impegno di liberalizzare gradualmente gli scambi con l’estero.
La normativa doganale tende ad eliminare le restrizioni in forma di licenze e contingenti, tutelando la produzione locale nella maggior parte dei casi tramite i soli dazi doganali, e privilegiando, nello stesso tempo, le importazioni di merci che in Croazia non vengono prodotte.
Autorità doganali. General Director, Customs Directorate, Ministry of Finance, Bogoviceva, 1A, 10000 Zagreb, Croatia. Tel.: (3851) 43 47 55; fax: (385 41) 42 57 84.

Valore per le dogane. La base prima per il calcolo del dazio doganale è il valore delle merci oggetto di transazione: il prezzo pagato o il prezzo che dovrebbe essere pagato per le merci importate, incluse tutte le tasse e altri diritti pagati al di fuori dei confini della Croazia.

Tasse (Fonte Ice).
Tasse di amministrazione doganale: 1% sul valore della merce (G.U. 41/92 e g.u. 62/92).

Tassa speciale di importazione: le importazioni sono soggette ad una speciale tassa che arriva fino al 10%.

Tassa sul valore aggiunto: dal 1° gennaio 1998 l’imposta sul valore aggiunto è applicabile al tasso unico del 22% in sostituzione della tassa sulla circolazione dei beni e delle merci (che era prelevata con aliquote dallo 0% al 25%). La VAT si applica a tutte le importazioni. È calcolata su base CIF più quanto pagato per eventuali diritti.
A partire dal 1 novembre 1999 un certo numero di voci, tra le quali latte, farmaceutici e libri scolastici sono esenti dalla VAT al 22%. Contemporaneamente il parlamento ha votato di applicare aliquote più alte su autovetture, sigarette e prodotti di lusso per dare equilibrio alle entrate VAT a seguito delle esenzioni in precedenza accordate.
Tasse di accisa: alcuni prodotti, tra cui tabacco, bevande alcoliche e non alcoliche, automobili e benzine sono soggette a tasse di accisa. Tali tasse sono state aumentate per molte voci a partire dal maggio 2000.

DOCUMENTAZIONE RICHIESTA (Fonte Ice)
Fattura commerciale. Deve contenere i seguenti elementi: destinatario; data di emissione e numero progressivo; data dell'ordine; descrizione della merce e voce doganale; valore della merce (specificare se CIF, FOB, ecc.); numero dei colli; peso lordo, peso netto (numero di pezzi), porto di destinazione.
La fattura commerciale deve contenere la descrizione ed il prezzo unitario e complessivo della merce. Contiene abitualmente anche (oltre agli elementi sopraccitati) il nominativo e l'indirizzo del fornitore, il tipo di imballaggio e la tipologia dello stesso (per es. imballaggio gratuito, ecc.), le modalità di imballaggio, il mezzo di trasporto, il trasportatore, la bolla di accompagnamento.
Se nella fattura sono indicate merci diverse, la stessa è accompagnata dalla specifica dei prezzi per ogni singolo prodotto nonché da una specifica relativa all'imballaggio. La fattura deve essere firmata ed autenticata dai responsabili di chi la rilascia.
Vengono abitualmente emesse da tre a cinque copie redatte nella lingua del contratto (generalmente inglese).
Fattura consolare. Non viene richiesta.
Certificazioni attestanti l'origine. Il certificato di origine viene richiesto per le importazioni di merci provenienti dai paesi con i quali la Croazia ha stipulato accordi sul libero scambio (Slovenia, Macedonia, Bosnia ed Erzegovina, Ungheria), come anche nel caso delle importazioni di prodotti siderurgici provenienti dai paesi membri della WTO.
Documenti speciali. Tra i documenti speciali che accompagnano la merce in importazione vanno menzionati:

  • certificato sanitario - viene richiesto per l’importazione di alimenti, coloranti alimentari, conservanti, additivi, pentolame, posateria, imballaggi per alimenti, prodotti cosmetici e per l’igiene personale, prodotti per la pulizia della casa, coloranti ed articoli ausiliari dell’industria tessile, giocattoli, ecc.;
  • certificato veterinario - prodotti zootecnici, prodotti di origine animale, prodotti della pesca, mangimi e foraggi, additivi e materie prime per mangimi;
  • certificato fitopatologico - gli ispettori preposti sono tenuti ad effettuare il controllo dei prodotti di origine vegetale, ovvero ad attestare la veridicità del certificato rilasciato dall’Ente competente dal paese di origine della merce;
  • certificato di qualità - in croato denominato "uvjerenje o kvaliteti" (ovvero letteralmente: dichiarazione comprovante la qualità), viene rilasciato dagli appositi Enti a seguito di controllo effettuato in Croazia ed è richiesto per determinati prodotti in importazione (in sostanza tutti i prodotti alimentari, gli additivi per l’industria alimentare, le materie prime e i prodotti intermedi per l’industria alimentare, ecc.). I controlli, a seconda del tipo di prodotto, vengono effettuati da Enti/laboratori croati autorizzati che, a seguito del controllo effettuato, rilasciano l’apposita dichiarazione;
  • certificato di omologazione - in croato denominato "atest", viene richiesto per tutti gli apparecchi e dispositivi elettrici, gli apparecchi e dispositivi a gas, i mobili, alcuni tipi di materiale/attrezzature edili, ecc.;
  • certificati di libera vendita vengono richiesti per i seguenti prodotti:
  • prodotti alimentari di origine animale (parti del corpo di animali crude o lavorate per l’alimentazione umana ma non sottoposte al trattamento termico, latte ed uova e prodotti affini): devono essere accompagnati dal certificato sanitario rilasciato dall’ispettore autorizzato del paese esportatore, comprovante che il prodotto non contiene sostanze nocive alla salute umana e che gli animali derivano da zone nelle quali, in un determinato lasso di tempo, non si sono avute epidemie di malattie contagiose;
  • medicinali e prodotti farmaceutici ausiliari per uso umano e veterinario: si possono importare solo i prodotti il cui uso è registrato in Croazia (nel caso non esistesse la registrazione il permesso d’importazione non può essere rilasciato). Onde poter avviare il procedimento di registrazione è necessario, tra l’altro, presentare anche il permesso comprovante l’immissione al consumo nel paese di produzione;
  • veleni: se si tratta di prodotti composti contenenti veleni (per es. pesticidi, erbicidi, ecc.), onde ottenere l’autorizzazione per l’importazione è necessario allegare un apposito certificato comprovante che il prodotto è in uso nel paese di origine.

Per le importazioni di determinati prodotti, inoltre, è necessario presentare i seguenti documenti:

  • permesso di importazione di medicinali e prodotti farmaceutici ausiliari per uso umano e veterinario - per i prodotti destinati all’utilizzo umano apposita autorizzazione viene rilasciata dal Ministero della Sanità, mentre il settore veterinario viene curato dal Ministero dell’Agricoltura e Silvicoltura;
  • permesso di importazione di droghe e narcotici, nonché di prodotti contenenti droghe e narcotici - il rilascio di tali autorizzazioni è di competenza del Ministero della Sanità;
  • permesso per l’importazione di strumenti di misurazione e metalli preziosi – viene rilasciato dall’Istituto Croato per la Normazione e la Misurazione;
  • permesso di importazione di materie che danneggiano la fascia dell’ozono - rilasciato dal Ministero dell’Economia;
  • permesso di importazione di stazioni radio - di competenza del Ministero della Marineria, Trasporti e Comunicazioni;
  • autorizzazione per importazione di veleni - la materia è di competenza del Ministero della Sanità;
  • autorizzazione per importazioni di materie radioattive - rilasciata da parte del Ministero della Sanità previo parere favorevole del Ministero degli Interni;
  • autorizzazione di importazione di materie esplosive - rilasciata da Ministero degli Interni;

Documenti di trasporto. Trasporto ferroviario:

  • lettera di vettura ferroviaria internazionale (non può venir sostituita da altri documenti). È composta da cinque parti (originale; duplicato; copia; nota di carico, che accompagna la merce fino al porto di destinazione e viene inviata, dopo la consegna della merce, al competente Ufficio Fiscale; dichiarazione di arrivo a destinazione). Esiste inoltre una sesta copia della lettera di vettura compilata dal mittente. Può contenere vari elementi, o dichiarazioni quali per es. "rimane alla stazione", "consegna a domicilio", indicazioni dei costi a carico del mittente, ecc.;
  • elenco delle merci (packing list) contenente la lista di tutti singoli pezzi e tipi di imballaggio distinti per numeri, peso e note riportate.

Trasporto via mare:

  • polizza di carico (B/L) contenente i seguenti dati:
  • ragione sociale e sede dell'armatore;
  • indicazioni sull'imbarcazione;
  • caricatore (Shipper);
  • destinatario (Consignee) - l'identificazione del destinatario dipende dal tipo di polizza emessa (personale, al portatore, all'ordine);
  • indirizzo di notifica;
  • porto di carico;
  • porto di destino e di transito;
  • numero di polizze originali emesse (di solito vengono rilasciati due originali e numero necessario di copie);
  • descrizione della merce (quantità, peso e marchio d'identificazione);
  • peso/quantità ("W/M");
  • nolo pagabile a.. (prepagato, pagabile a destinazione ecc.);
  • specifica di nolo e costi;
  • luogo e data del carico e dell'emissione della polizza;

Il contenuto della polizza di carico e tutte le dichiarazioni/ indicazioni che si riferiscono alla stessa devono essere conformi alle disposizioni del contratto di compravendita e redatte in base alle abituali clausole di trasporto secondo i parametri INCOTERMS. A differenza delle lettere di vettura usate negli altri tipi di trasporti, la polizza di carico è un titolo di proprietà della merce e viene consegnata dall'armatore al mittente/caricatore il quale deve provvedere autonomamente alla consegna al destinatario.

  • elenco delle merci (packing list) contenente la lista di tutti i singoli pezzi e tipi di imballaggio distinti per numeri, peso e note riportate;
  • manifesto di carico (casi speciali);

Trasporto per via aerea:

  • lettera di trasporto aerea (AWB), che viene di norma redatta in lingua inglese, contenente:
  • indicazione del luogo di partenza e destino (aeroporti);
  • indicazione del/i paese/i in cui atterra il velivolo in volo per il paese di destinazione;
  • nota attestante l'applicazione della convenzione circa la respon-sabilità del trasportatore aereo in caso di perdita o danni alla merce;
  • ragione sociale del mittente;
  • ragione sociale del primo trasportatore;
  • ragione sociale del destinatario;
  • tipologia della merce (quantità, peso, numero colli, ecc.);
  • tipo di imballaggio;
  • costo del trasporto (se definito);
  • data e luogo del pagamento del nolo;
  • valore della merce;
  • numero di copie emesse di lettere di trasporto aeree;
  • lista di documenti che accompagnano la merce;
  • manifesto di carico

Trasporto stradale

  • lettera di vettura (CMR) emessa in tre copie originali, redatta in due lingue (nella lingua del trasportatore ed una lingua internazionale)
  • carnet TIR (ove necessario)

COME ENTRARE NEL MERCATO E COME VENDERE
Accordi di agenzia. Il sistema della distribuzione e i rapporti tra produttori, grossisti e dettaglianti sono regolati da una specifica legislazione. Gran parte della distribuzione all’ingrosso è privatizzata. Alcuni grossisti sono ora specializzati per settore, come farmaceutica ed attrezzature medicali. In Croazia operano molti agenti, intermediari di vario tipo e grossisti. Costoro hanno sostituito le foreign tra le compagnie del precedente regime collettivistico.

  • Come compra la pubblica amministrazione (Fonte Dun & Bradstreet). La Law on Procurement è stata emanata il 31 dicembre 1997. Si applica a tutti gli investimenti finanziati dalla spesa pubblica, ai pagamenti garantiti dallo stato o dai fondi garantiti da debiti assunti dallo stato stesso.
  • Gli acquisti da parte delle organizzazioni pubbliche per un valore superiore alle 200 mila kunas croate sono regolati da una legge del 1997. Secondo tale legge, in linea di principio, gli acquisti che superano il livello ora ricordato devono essere fatti attraverso un “public tender” i cui requisiti sono resi noti attraverso la stampa locale e la Official Gazette.
  • Per gli acquisti della pubblica amministrazione superiore a 12 milioni di kuna è necessario un international tender.
  • I “public tenders” devono essere resi noti anche attraverso la stampa internazionale. Per gli acquisti di maggiori dimensioni, le imprese straniere sono messe in concorrenza con quelle locali. Il Ministero delle Finanze ha la responsabilità di far rispettare le procedure in materia di acquisti della pubblica amministrazione. La legge del 1997 non è applicabile agli acquisti fatti sulla base di finanziamenti ottenuti da banche di sviluppo multilaterale, quando l’acquisto sia parte del contratto.

 

Protezione del consumatore (Fonte Dun & Bradstreet). Esiste una normativa che regola i controlli di qualità e le ispezioni per molti prodotti. L’obiettivo è verificare la rispondenza dei prodotti importati con gli standards croati. I prodotti soggetti a controlli di qualità sono principalmente prodotti alimentari e prodotti agricoli, autovetture, cemento, tessili ed apparecchi elettrici. Prima di raggiungere la dogana questi prodotti devono superare un controllo di qualità.

Standard di prodotto, norme, obblighi del produttore (Fonte Ice). L'obbligo di controllo della qualità, di certificazione e di marcatura/etichettatura di determinati prodotti è, tra l’altro, regolato dalla Legge sulla normazione, mentre le condizioni principali che bisogna rispettare durante l’importazione della merce sono prescritte anche dalla Legge sul Commercio e dagli appositi Regolamenti/Direttive emanati in conformità a tali leggi.
La procedura relativa al controllo della qualità è inoltre definita dalla Legge sull’Ispettorato dello Stato e dal Decreto che stabilisce i prodotti soggetti al controllo di qualità .
La Legge sull’Ispettorato dello Stato prescrive che il controllo della qualità dei prodotti per i quali viene richiesto tale controllo deve venir effettuato prima della loro immissione in consumo/commercio. L’ispezione dei prodotti importati viene effettuata dagli ispettori di mercato dell’Ispettorato dello Stato presso il magazzino dell’importatore e dietro sua richiesta scritta; l’ispettore effettua la prova sensoriale con la quale si intende:

  • l’identificazione del prodotto (origine, tipologia, quantità, ecc.) in base ai dati della Bolla doganale, della fattura, ecc.);
  • la verifica che i prodotti siano regolarmente dichiarati, marcati/etichettati ed imballati;
  • la verifica che siano accompagnati dai documenti prescritti (per es. vari tipi di certificati, ecc.);
  • la verifica di altre caratteristiche prescritte per determinati tipi di prodotti che possono essere stabilite tramite prova sensoriale.

Se dall’ispezione tutto risulta regolare, l’ispettore di mercato rilascia immediatamente un apposito attestato per poter procedere alla commercializzazione.
Quando si tratta di prodotti alimentari/prodotti commestibili (cibi e bevande in forma lavorata o non) l’ispezione della merce viene effettuata anche al momento dell’importazione dall’ispettore sanitario di dogana.
La normativa vigente prescrive, inoltre, che la dichiarazione che accompagna il prodotto e/o l’etichetta siano redatte in lingua croata (in caratteri latini). Il contenuto obbligatorio dell’etichetta/dichiarazione è il seguente:

  • ragione sociale e sede del produttore e/o trade mark del produttore;
  • paese di origine;
  • denominazione del prodotto (e l’eventuale nome commerciale del prodotto);
  • tipo di materiale – composizione/materie prime usate;
  • ragione sociale e sede dell'importatore (obbligatorio se si tratta di prodotti in importazione).

Si precisa, comunque, che questi elementi rappresentano il minimo dei dati necessari richiesti, mentre le norme precise di marcatura/etichettatura/ dichiarazione/imballo per un determinato numero dei prodotti/gruppi di prodotti vengono definite con appositi regolamenti.
In tale ottica va rilevato che per determinati prodotti (in particolare quelli alimentari) viene applicato anche il "Regolamento sulla qualità di ...", con il quale viene stabilito il contenuto obbligatorio dell’etichetta, eventuali specifiche del produttore, le condizioni alle quali il prodotto deve adempiere in merito agli aspetti qualitativi, nonché le modalità/condizioni dell’imballaggio.
Per alcuni prodotti viene inoltre richiesto il certificato di omologazione. Detti prodotti/gruppi di prodotti (tutti gli apparecchi e dispositivi elettrici, apparecchi e dispositivi a gas, mobili, alcuni tipi di materiale/attrezzature edili, autoveicoli, ecc.) sono definiti con apposite normative (Direttive/Regolamenti "sull'omologazione obbligatoria di ...") che stabiliscono tutte le condizioni alle quali il prodotto deve adempiere, nonché il contenuto obbligatorio della dichiarazione e dell’etichetta (per es., oltre agli elementi sopra menzionati, anche le indicazioni circa le principali caratteristiche relative alla qualità del prodotto, istruzioni d'uso, per il montaggio e manutenzione - elenco centri manutenzione/riparazione - eventuali avvertenze che possano essere importanti per gli utilizzatori, ecc.).
Per ottenere informazioni più dettagliate circa ogni singola problematica, ci si può rivolgere direttamente all’Ufficio ICE di Zagabria.

Marchi, etichette e packaging. Sugli imballaggi originali dei prodotti che sono soggetti a controllo di qualità devono essere precisate le seguenti informazioni in croato: nome del prodotto, indirizzo completo del produttore o dell’importatore, quantità netta/peso/volume ed inoltre informazioni che riguardano gli ingredienti, il modo di utilizzo e di stoccaggio e altre informazioni importanti per il consumatore. I prodotti tecnicamente complicati devono riportare un’etichettatura che  comprenda le istruzioni per l’uso, le specifiche del produttore, lista di uffici autorizzati per la manutenzione. Tutte queste informazioni devono essere in croato e attaccate a ciascun prodotto prima di raggiungere la dogana. Sono proibite le false indicazioni sull’origine dei prodotti.

  • Marketing di prodotto e pubblicità. I canali più efficaci sono stampa, televisione e radio. Anche le altre tecniche di promozione, come partecipazione a fiere, pubbliche relazioni e vendite promozionali sono altamente diffuse. La Zagreb Fall Fair è la fiera internazionale più frequentata. Si svolge ogni anno a settembre ed è l’evento promozionale più importante della Croazia.
  • I maggiori giornali sono Vecernji List, Vjesnik, Slobodna Dalmacija, Novi List. Per quanto riguarda i giornali economici i più diffusi sono Baanka, Kapital, Privredni Vjesnik.

 

INVESTIMENTI ESTERI (Fonte Ice).

  • Gli investitori stranieri in Croazia hanno lo stesso trattamento, gli stessi diritti e le stesse protezioni riservate alle imprese locali. Ciò deriva dalla Law on Commercial Companies, che estende il trattamento delle imprese nazionali anche a quelle straniere e definisce quali forme giuridiche gli investitori stranieri possano adottare. La Foreign Exchange Law consente agli stranieri di aprire conti in valuta estera e di fare pagamenti all’estero.

Nell’ambito del programma di riforme economiche varato dal governo croato sono stati adottati provvedimenti per migliorare l’attrattività degli investimenti esteri in particolare per quanto riguarda le possibilità di esportazione. Nel giugno 2000 il governo ha ridotto il carico di sicurezza sociale sulle remunerazioni pagate dall’imprese straniere di circa 2 punti percentuali. Nel luglio successivo ha promulgato una nuova Investment Incentive Law che concede significative agevolazioni fiscali. Sono previste agevolazioni per le imprese straniere che fanno formazione; agevolazioni doganali per l’importazione (da parte di imprese straniere) di attrezzature industriali e corsie preferenziali per ottenere autorizzazioni ad acquistare immobili destinati a produzioni industriali o ad attività commerciali.

  • Nel giugno del 2001 il governo ha adottato una nuova politica di lungo termine nota come “Croatia in the 21st Century” che mira a portare il paese verso un regime di maggiore libertà economica e contemporaneamente attrarre maggiori investimenti dall’estero.
  • La Croatian Investment Promotion Agency può fornire informazioni ai potenziali investitori. Contattare Av. Dubrovnik 15, 10000 Zagreb, (tel: 385 1 65 55 333, fax: 385 1 65 54 563).

Costituzione di società a partecipazione straniera (Fonte Ice). Gli investitori stranieri hanno la possibilità di costituire in Croazia società per azioni, società a responsabilità limitata, società in accomandita semplice e per azioni, società in nome collettivo, sia in collaborazione con partner croati (persone fisiche o giuridiche), nonché costituire società proprie (al 100% straniere). Possono, inoltre, effettuare acquisti totali o parziali di azioni o quote di imprese di ex proprietà sociale, nelle quali è stato avviato il processo di trasformazione e privatizzazione, in conformità alle vigenti normative locali.
Conformemente alle disposizioni di cui alla Legge sulle società nella costituzione di società nella Repubblica di Croazia, l’investitore straniero è equiparato all’investitore locale, e la società costituita in loco viene considerata, a tutti gli effetti, persona giuridica di diritto croato.
Onde poter costituire una società in Croazia la persona giuridica straniera è tenuta a presentare copia autenticata dell’estratto dal Registro delle imprese del Paese in cui ha la sede, mentre per le persone fisiche basta la fotocopia autenticata del passaporto.
E’ necessario, inoltre, stilare un atto costitutivo che viene, a sua volta, autenticato da un notaio. Tale documento va inoltrato al Tribunale commerciale della città in cui avrà sede la società onde poter procedere all'iscrizione nel Registro delle imprese in Croazia.
Il fondatore della società (persona fisica o giuridica) è tenuto ad allegare alla richiesta di costituzione della società anche la dichiarazione autenticata dal notaio contenente:

  • dichiarazione con la quale si attesta che né il fondatore né le società di cui dispone di quote o azioni non hanno debiti in sospeso;
  • certificato di persona giuridica autorizzata attraverso la quale si effettuano transazioni finanziarie (pagamenti) attestante che il fondatore e le società in cui dispone di quote o azioni non hanno ingiunzioni di pagamento evidenziate per la cui esecuzione non esiste copertura sul conto;
  • certificati dell’Amministrazione fiscale, del Fondo pensionistico e del Fondo previdenza sociale attestanti che il fondatore e le società in cui dispone di quote o azioni non hanno debiti non saldati relativi ad obblighi fiscali (imposte), nonché a oneri previdenziali (fondo pensione e malattia).

La suddetta dichiarazione (corredata dai menzionati certificati) ha validità 8 giorni a partire dalla data di rilascio per cui al momento in cui viene sottoposta la richiesta di costituzione della società tali documenti devono essere validi.
Al riguardo, onde procedere alla notifica per l’iscrizione nel Registro delle Imprese presso il Tribunale Commerciale, la richiesta va corredata dai seguenti documenti:

  • atto costitutivo/contratto sociale;
  • certificato attestante il versamento del capitale sociale (per la società per azioni l’ammontare minimo di capitale è l’equivalente in Kune croate di 30.000 DEM; per la società a responsabilità limitata il capitale minimo è l’equivalente di DEM 5.000);
  • soci fondatori;
  • amministratori/membri dell’amministrazione incluse le autorizzazioni di rappresentanza legale;
  • dichiarazione summenzionata autenticata dal notaio e corredata dai certificati richiesti.

Dopo aver regolarmente registrato la società nel Registro delle Imprese presso il Tribunale commerciale della Contea in cui la società ha sede, è necessario aprire un conto corrente.
La società straniera può aprire in Croazia anche un Ufficio di rappresentanza. L’Ufficio di rappresentanza di un’entità straniera è parte "integrante" della stessa e non ha status di persona giuridica, per cui non può stipulare contratti. L’Ufficio di rappresentanza può essere aperto per lo svolgimento delle ricerche di mercato, per scopi promozionali, per ottenere informazioni commerciali, ecc.; non deve avere fine di lucro e non deve generare reddito. L’Ufficio di rappresentanza può essere aperto su richiesta ufficiale della società straniera; per poter operare in Croazia deve essere iscritto nel Registro delle rappresentanze straniere tenuto presso il Ministero dell'Economia.
Restrizioni ed incentivi agli investimenti esteri (Fonte Ice). Conformemente alle disposizioni di cui alla Legge sulle Società nella costituzione di società nella Repubblica di Croazia, l’investitore straniero è equiparato all’investitore locale, e la società costituita in loco è considerata, a tutti gli effetti, persona giuridica di diritto croato e - in linea di massima - non è richiesta alcuna autorizzazione da parte delle autorità competenti croate per gli investimenti stranieri.
Va rilevato comunque che, anche se sono molto ampie le possibilità per gli investitori stranieri ad operare sul mercato croato, persistono pure dei limiti e/o restrizioni ad operare, con capitale straniero, in alcuni settori sensibili o strategici; tale problematica è disciplinata da apposite leggi "settoriali":
Gli investimenti stranieri non sono consentiti nell’attività della pesca marittima, nell’acquisizione di terreni agricoli e nel settore delle mutue assicurazioni. Persistono, altresì, alcune restrizioni in merito alle quote che possono essere detenute dagli investitori stranieri; per es. nel settore delle telecomunicazioni – per quanto concerne la radio/TV la partecipazione straniera è limitata al 25%; nelle compagnie aeree la quota di partecipazione straniera è limitata a quote di minoranza.
In alcuni settori, affinché gli operatori stranieri possano investire è necessario fare richiesta di apposite autorizzazioni; ciò si riferisce in particolare ai seguenti settori: assicurazioni, banche, traffico aereo e ferroviario e poste e telecomunicazioni.
Incentivi/agevolazioni
In base alla normativa vigente gli investitori stranieri sono equiparati a quelli nazionali, perciò per quanto concerne l’imposta sul profitto non esistono agevolazioni particolari per gli stranieri, ma tutti i contribuenti (nazionali o stranieri) sono soggetti alla stessa aliquota ordinaria, che a partire dal 1° gennaio 2001 è pari al 20%.
In data 29 luglio 2000 è entrata in vigore la Legge sugli incentivi agli investimenti (G.U. 73/2000 del 21 luglio 2000), che prevedeva misure d’incentivazione ed agevolazioni fiscali e doganali per gli investimenti (sia locali che stranieri) eccedenti i 4 milioni di kune (circa un miliardo di Lire), se effettuati in società neocostituite e registrate esclusivamente per lo svolgimento dell’attività per la quale usufruiscono di agevolazioni fiscali e doganali.
Con l’entrata in vigore della nuova Legge sull’imposta sul profitto (1° gennaio 2001), hanno cessato di valere le disposizioni della Legge sugli incentivi agli investimenti relative alle agevolazioni fiscali, in quanto tale materia viene trattata dalla suddetta nuova legge fiscale. La problematica comunque è rimasta invariata; infatti, le agevolazioni fiscali (riduzione dell’imposta sul profitto) previste per un periodo di 10 anni a partire dall’anno di inizio dell’investimento, riguardano, invece, soltanto gli investimenti a partire dai 10 milioni di kune (circa 2,5 miliardi di Lire), sempre se effettuati in società neocostituite, ovvero:

  • investimenti di almeno 10 milioni di kune – l’imposta sul profitto è pari al 7%, a condizione che nel periodo considerato (10 anni) venga assicurata l’occupazione di un minimo di 30 dipendenti, a partire dalla scadenza del primo anno dell’investimento;
  • investimenti eccedenti i 20 milioni di kune (circa 5 miliardi di Lire) - l’imposta sul profitto è del 3%, a condizione che nel periodo considerato venga assicurata l’occupazione di un minimo di 50 dipendenti, a partire dalla fine del primo anno dell’investimento;
  • investimenti eccedenti i 60 milioni di kune (circa 15 miliardi di Lire) - l’imposta sul profitto è pari allo 0%, a condizione che nel periodo considerato venga assicurata l’occupazione di un minimo di 75 dipendenti, a partire dalla fine del primo anno dell’investimento;

L’importo complessivo dell’agevolazione fiscale (cioè la differenza tra l’importo totale dell’imposta sul profitto calcolata in base alla Legge sul profitto e l’importo calcolato in base alle imposte agevolate) non può superare il valore dell’investimento stesso.
Per quanto concerne invece le agevolazioni doganali, la Legge sugli incentivi agli investimenti recita che l’equipaggiamento di cui ai capitoli 84, 85, 86, 87 (ed eccezione di autovetture di cilindrata superiore ai 1.500 cc), 88, 89 e 90 della Tariffa doganale ed importato a seguito di un investimento in società di nuova costituzione viene esentato dal pagamento dei dazi doganali.
Si deve comunque tener presente che tale agevolazione riguarda soltanto chi investe almeno 4 milioni di kune (ca. Lit. 1,5 miliardi) in società di nuova costituzione e che, quale valore dell’investimento, non vengono considerati gli apporti in terreni, in costruzioni edili più vecchie di un anno e le attrezzature/equipaggiamenti usate.
Il Governo croato ha inoltre la facoltà di esentare, per decreto, determinati contribuenti dall'imposta sul profitto o la riduzione dell'aliquota al fine di promuovere la ricostruzione e lo sviluppo di determinate aree/zone. Gli sgravi fiscali ed alcune agevolazioni doganali (sia per gli investitori stranieri che per quelli nazionali) sono previsti per le aree di particolare tutela statale, definite da apposita Legge (vedasi capitolo 5.2.5.).
PROPRIETÀ INTELLETTUALE.
La Croazia ha aderito alla World Intellectual Property Organization (WIPO), alla Berne Convention per Protection of Literary and Artistic Works, il Patent Cooperation Treaty, la Convention of Paris per la Protection of Industrial Property.
TRASPORTI

  • Magazzini doganali. Le merci possono rimanere per un periodo non superiore ai 30 giorni nei customs warehouses. Eccezionalmente le autorità doganali possono prolungare questo periodo di altri 15 giorni.
  • Talvolta le autorità doganali verificano se le caratteristiche delle merci corrispondano ai dettagli risultanti dai contratti di importazione ed esportazione. Nel caso in cui le caratteristiche delle merci non siano riscontrate come corrispondenti ai dettagli del contratto, le autorità doganali possono indicare quale altra documentazione l’importatore (croato) o l’esportatore debbano ulteriormente presentare. Se l’organizzazione che importa o esporta le merci non presenta la documentazione richiesta entro 15 giorni, le merci stesse sono confiscate secondo le norme stabilite dalla legislazione in materia doganale.
  •  
  • Le merci importate possono essere immesse senza pagare dazi in “regular warehouses” per un periodo di un anno dalla data della presentazione della documentazione che certifica il deposito. Alla fine di questo periodo, le merci devono essere trasferite dalle autorità doganali in un’area specificamente destinata (a questo tipo di merci) sotto il controllo delle autorità doganali e a spese delle imprese interessate. Da questo momento in poi sono trattate come merci importate. Il periodo di un anno può essere esteso soltanto in casi eccezionali. Questa normativa aveva ed ha rilievo in rapporto al riemergere di eventuali azioni militari.

Foreign Trade Zones. La Legge sulle Zone Franche del 1996 stabilisce che una zona franca (ZF) è costituita grazie ad una concessione del Governo (Ministero degli Affari Economici-Direzione delle Zone Franche) ad una o più persone giuridiche croate; gli utilizzatori della ZF possono essere persone fisiche e giuridiche croate e/o straniere. Le attività economiche permesse nella ZF sono: produzione di beni e servizi; perfezionamento di merci; commercio all’ingrosso; attività bancaria e altre attività finanziarie; attività assicurativa. Le facilitazioni previste dal regime di ZF riguardano: l’esenzione fiscale quinquennale per le imprese che investono nella ZF più di 1 milione di kune in infrastrutture (le altre imprese possono godere di un'esenzione pari al 50%); l’esenzione da dazi delle merci stoccate nella ZF e non disponibili sul territorio nazionale e di quelle usate da imprese operanti nella ZF; le importazioni e le esportazioni nella/dalla ZF non sono soggette ad alcuna restrizione (quote o plafond) e sono esenti da dazio. Il governo può aumentare le facilitazioni per una determinata ZF per incentivarvi l’insediamento di attività specifiche.
Attualmente sono operative in Croazia 11 ZF, nelle quali lavorano in strutture diverse, istituite a seguito di investimenti produttivi, oltre 3 mila dipendenti (con un investimento totale di ca. 48 milioni di DM).
CONSIGLI PRATICI
Lingua ufficiale e commerciale. La lingua ufficiale è il croato – lingua slava che usa l’alfabetico latino. La popolazione, comunque, conosce bene le lingue straniere. La lingua commerciale più diffusa è l’inglese, ma una gran parte della popolazione conosce anche il tedesco (parte settentrionale, nordoccidentale e nord -est del Paese) e/o italiano (specialmente lungo la costa e sulle isole).
Valuta, pesi e misure. La valuta ufficiale della Croazia è la kuna, basata sul sistema decimale: 1 kuna (HRK) = 100 lipa (lp).
Sono in circolazione monete da 1, 2, 5, 10, 20 e 50 lipe, nonché da 1, 2, 5 e 25 kune. Le banconote sono da 5, 10, 20, 50, 100, 200, 500 e 1.000 kune. In Croazia vige il sistema metrico decimale.
Energia elettrica. 220 V, 50 Hz
Ora locale. Stessa ora legale e solare dell’Italia.

 

Fonte: http://www.ciseonweb.it/download/Scheda%20Paese%20Croazia.doc?chk=hoe7bsz1n4&DWN=4636

Sito web da visitare: http://www.ciseonweb.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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