USA Stati Uniti d' America

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USA Stati Uniti d' America

Geografia

Gli Stati Uniti d’America (USA) occupano una fascia del Nordamerica compresa fra l’Oceano Atlantico a est ed il Pacifico a ovest, e fra il Cana- da a nord e il Messico e il Golfo del Messico a sud. Si tratta di un’area di
7.825.268 di km² (includendo le acque interne), che fa degli Stati Uniti la quarta nazione al mondo per superficie (dopo Russia, Canada e Cina). Agli Stati Uniti appartengono anche alcune regioni geograficamente iso- late (come le Hawaii e l’Alaska).

L’Alaska è lo stato più vasto, mentre le Hawaii occupano un arcipelago nel Pacifico centrale. Gli Stati Uniti possiedono anche diversi territori in- sulari sparsi tra l’Oceano Pacifico (ad esempio Guam) e i Caraibi (com- preso Porto Rico, che è legato agli Stati Uniti in un’associazione chiamata Commonwealth).

Dalla pianura costiera dell’Atlantico spostandosi verso l’interno si incon- trano i boschi decidui e le dolci colline del Piedmont. I monti Appalachi dividono la costa orientale dai Grandi Laghi alle praterie del Midwest. Il Mississippi-Missouri, il quarto sistema fluviale più lungo del mondo, attraversa da nord verso sud il centro del paese. Le piatte e fertili praterie delle Grandi Pianure si estendono ad ovest, interrotte da un altopiano nella regione sud-est.

Le Montagne Rocciose, al margine occidentale delle Grandi Pianure si estendono da nord a sud attraverso tutto il paese, raggiungendo alti- tudini superiori ai 4.300 metri in Colorado. Più ad ovest si incontrano le rocce del Gran Bacino e deserti come il Mojave. Le catene montuose della Sierra Nevada e la Catena delle Cascate si snodano prossimi oramai alla costa del Pacifico.

Con i suoi 6.194 metri sul livello del mare, il Monte McKinley, in Alaska è la vetta più elevata del paese. Vulcani attivi sono comuni e presenti in tutta la regione costiera che va dall’Arcipelago Alexander alle Isole Aleu- tine, attraversando la Penisola di Alaska, oltre che nell’arcipelago delle Hawaii. Il supervulcano presente nel Parco Nazionale di Yellowstone nelle Montagne Rocciose è il più grande vulcano presente all’interno della par- te continentale degli Stati Uniti.

Clima

Gli Stati Uniti, con la loro grande dimensione e varietà geografica, comprendono al loro interno la maggior parte dei vari tipi di clima. Ad est del 100º meridiano il clima varia da umido continentale nel nord fino a subtropicale umido a sud. Nella punta meridionale della Florida è presente un clima tropicale, così come alle Hawaii. Le Grandi Pianure ad ovest del 100º meridiano sono generalmente semi-aride.
Gran parte delle regioni montane dell’Ovest sono caratterizzate da un clima alpino. Il clima è arido nel Gran Bacino, desertico nel Sud-Ovest, mediterraneo lungo la costa californiana, oceanico lungo le costiere di Oregon, Washing- ton e Alaska meridionale. La maggior parte dell’Alaska rientra però nel clima subartico o polare. Fenomeni meteo- rologici estremi non sono rari, con le regioni costiere lungo il Golfo del Messico soggette al rischio uragani.

Popolazione

 

Con più di 305 milioni di abitanti (fine 2008), gli Stati Uniti sono il terzo paese al mondo per popolazione, dopo Cina ed India. La zona più popolata del Paese è quella nordorientale, di antica urbanizzazione. Di recente si sono espanse anche le zone urbane della costa pacifica, specie in California.
Secondo le stime ufficiali del 2009 il 79,6% della popolazione è bianca (di cui il 15,8 ispanici o latinoamericani), il 12,9% nera o afroamericana, il 4,6% asiatica, e solo l’1% di origine amerindia. Secondo il vecchio censimento ufficiale del 2000, i residenti di ascendenza tedesca erano il 12,2%, quelli di origine irlandese il 11,9% ed inglese il 8,7%. I residenti di ascendenza italiana rappresentavano il 5,6% della popolazione totale.
La popolazione è generalmente in crescita, specie grazie ad una forte immigrazione, proveniente in buona parte dall’America Latina e dall’Asia orientale. La presenza di immigrati - o di loro discendenti diretti - è molto rilevante nella parte sud occidentale del paese. Più di 37 milioni di cittadini sono nati all’estero e circa 15 milioni di questi sono stati naturalizzati cittadini statunitensi.

Immigrazione

 

L’immigrazione negli Stati Uniti fu sempre molto intensa nel corso della storia, specialmente dall’Europa. I primi immigrati nelle 13 colonie provenivano dal Regno Unito ma in seguito fu fortissima l’immigrazione dalla Germania dove il numero degli abitanti era quasi pari a quello degli immigrati britannici, mentre nella zona dell’attuale stato di New York erano presenti immigrati dai Paesi Bassi. L’immigrazione dalla Francia fu frequente dopo la cessione della Louisiana agli Stati Uniti da parte di Napoleone Bonaparte. Nell’Ottocento fu enorme l’immigrazione dall’Irlanda, ed altrettanto forte quella dall’Italia, specie a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento.
L’immigrazione proseguì nel Novecento con l’arrivo di immigrati dai paesi scandinavi, e durante la seconda guerra mondiale di Ebrei (circa 6 milioni) specialmente dalla Russia, dalla Polonia e dall’Ungheria.

Economia

Gli Stati Uniti hanno un sistema economico capitalista di tipo misto. Caratterizzata da alta produttività, alimentata da abbondanti risorse naturali, e da una sviluppata rete di infrastrutture, secondo il Fondo Monetario Internazionale, l’economia degli Stati Uniti genera un PIL annuo di 14.300 miliardi di $, che costituisce il 23% del prodotto inter- no lordo mondiale ai prezzi di mercato. Gli Stati Uniti sono il più grande importatore di merci e il terzo maggiore esportatore.
Il settore privato costituisce la maggior parte dell’economia, mentre le attività governative partecipano al 12,4% del PIL. Gli Stati Uniti restano una potenza industriale, con produzioni nell’industria chimica e manifatturiera leader nei rispettivi settori.Gli Stati Uniti sono il terzo più grande produttore di petrolio del mondo, così come il più grande importatore di questa materia prima. È leader nella produzione di energia elettrica e nucleare, come pure come per l’estrazione di gas naturale, zolfo, fosfati, e sale. Sebbene l’agricoltura rappresenti poco meno dell’1% del PIL, gli Stati Uniti sono i migliori produttori mondiali di mais e soia. Il New York Stock Exchange è la più grande borsa valori del mondo. Coca-Cola e McDonald’s sono i due marchi più riconosciuti a livello globale.

Politica

 

Il sistema politico degli Stati Uniti d’America comprende il sistema federale che unisce gli stati, e il sistema di cia- scuno stato.
Gli stati tendono ad assomigliarsi nei sistemi di governo, e generalmente sono basati sul sistema federale con un capo dello stato (il presidente degli Stati Uniti, o il governatore di ciascun Stato), un’assemblea legislativa (di solito bicamerale, con un Senato e una Camera dei Rappresentanti - “House” o “House of Representatives”) e un sistema di giudici e tribunali, federali e statali, ciascuno con una propria giurisdizione.
Il governo federale, per Costituzione, ha il solo potere di regolare il commercio fra gli stati, di proteggere i diritti dei cittadini, e di difendere il paese. Ogni stato elegge al congresso due senatori e un numero di rappresentanti propor- zionale alla popolazione (almeno uno), un sistema che offre un maggiore peso agli stati più piccoli.
Il sistema politico statunitense è bipolare e assegna il potere a chi ha ricevuto più voti tra i due partiti maggiori, il Partito Democratico (di centro-sinistra e di tendenze progressiste) e il Partito Repubblicano (di centro-destra e di tendenze conservatrici). L’elezione del presidente avviene ogni quattro anni, il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre. L’elezione del Presidente avviene in modo indiretto. I cittadini eleggono i grandi elettori che a loro volta si riuniscono ed eleggono il Presidente. Ogni stato possiede un numero di grandi elettori pari al numero di deputati e di senatori che lo stato esprime.


STATI UNITI

 

Lingua

 

Anche se gli Stati Uniti d’America non hanno mai adottato una lingua ufficiale, l’inglese è di fatto la lingua naziona- le. Oltre all’inglese le lingue più diffuse, secondo il censimento del 2000 sono: lo spagnolo, utilizzato regolarmente da 28 milioni di abitanti; il cinese (2 milioni); il francese (1,6 milioni, comprendendo il creolo-francese 1,9 milioni); il tedesco (1,4 milioni);il tagalog (1,2 milioni); il vietnamita (1,1 milioni); l’italiano (1 milione). Le lingue autoctone (indiane d’America e Inuit) sono parlate da meno dello 0,5% della popolazione. Tra queste la più parlata è il navajo, con circa 180.000 persone che lo parlano oltre all’inglese. L’inglese è adottato in tutti gli atti pubblici formali, ma non è ufficiale a livello federale. È ufficiale in 28 dei 50 Stati dell’Unione. Alcuni Stati hanno come lingua ufficiale, oltre all’inglese, un’altra lingua: in Louisiana il francese, nelle Hawaii l’hawaiiano.

Indiani d’America

 

La storia degli Stati Uniti d’America non è completa senza raccontare anche quella dei ‘Nativi’. Parliamo ovviamente degli indiani d’America che da migliaia di anni popolavano l’intero continente prima dell’arrivo degli europei. Circa 40 mila anni fa alcune popolazioni asiatiche (mongole) approfittarono della navigabilità del canale di Bering, resa possibile dall’avanzata dei ghiacci, e si diffusero dall’Alaska verso i territori americani.
La migrazione continuò per migliaia di anni fin quando da nord a sud il continente fu interamente popolato.
Prima dell’arrivo dell’uomo europeo l’America Settentrionale fu teatro dell’ascesa e del declino di molte civiltà pre- colombiane, alcune entrarono in contatto con i primi conquistadores mentre altre scomparvero prima del loro arrivo. Nel XI secolo d.C. la città indiana di Cahokia, popolata dai Mississippian, contava circa 20 mila abitanti. Nello stesso periodo gli indiani Anasazi costruirono strutture abitative in mattoni, oggi conosciute con il nome di ‘pueblos’ (Mesa Verde in Colorado, Pueblo Bonito nel New Mexico). Il territorio degli Stati Uniti non vide la nascita delle grandi civiltà precolombiane del Centro-Sud America (Maya, Aztechi), ciò nonostante in questi territori vissero per millenni tribù organizzate sulla caccia e sull’agricoltura, la cui civiltà venne distrutta una prima volta con lo sterminio e una seconda volta con l’oblio della loro cultura.

East Coast o West Coast? Città o gita “on the road”? Mare o montagna?

Essendo il ventaglio dell’offerta turistica nazionale pressoché illimitato, la fase preliminare di scelta sarà estrema- mente complicata e, per forza di cose, comporterà dolorose rinunce.
Le magnifiche sette: sette attrattive profondamente diverse tra loro, ma uniche nel proprio genere. Sette attrattive che rappresentano uno specchio abbastanza fedele di quello che sono gli Stati Uniti.

La prima, neanche a dirlo, non può che essere la Grande Mela: New York City. Affacciata sull’Oceano Atlantico all’interno dell’omonimo stato di New York, la metropoli più estesa e popolosa dell’Unione rappresenta una delle mete turisticamente più affascinanti del mondo, capace di strabiliare per le dimensioni dei suoi palazzi, per la bel- lezza dei molti musei ed in generale per l’atmosfera che si respira passeggiando per le vie di Manhattan. Ground zero, la Statua della Libertà, il Ponte di Brooklyn, l’Empire State Building, Central Park, Little Italy, Chinatown, Times Square, il Rockfeller Center, Soho, Wall Street, Broadway … Per visitare New York City nella sua interezza occorre- rebbero settimane, forse mesi.

In quanto a fama ed importanza la seconda città degli USA è senza dubbio Los Angeles, la “Città della Chiesa della Nostra Signora degli Angeli”, la capitale della West Coast. A differenza di New York City, l’offerta turistica di Los Angeles comprende anche le belle spiagge che si estendono subito fuori dal centro lungo il Pacifico. Gli amanti del surf ed in generale degli sport acquatici si sentiranno in paradiso raggiungendo le sempre soleggiate spiagge di Malibu, mentre le rispettive consorti potranno dedicarsi allo shopping sfrenato o mettersi sulle orme di qualche vip a Beverly Hills o a Bel-Air. Eccezion fatta per l’imperdibile collina di Hollywood, la maggior parte delle attrattive di carattere artistico e culturale si trova a Downtown, il distretto dei grattacieli e delle società multinazionali, delimitato dall’omonimo fiume Los Angeles e dalla Santa Monica Freeway. Atmosfere più raffinate le potrete provare più a nord in California e cioè a San Francisco, la città del Golden Gate, anch’essa legata al destino di Los Angeles e della faglia di S. Andreas, foriera di intensi terremoti.

Neanche 300 miglia a nord-est di Los Angeles, da percorrere non prima di avere visitato i Parchi Nazionali di Yose- mite e Sequoia, e di essersi spinti oltre la Death Valley, si incontra la capitale mondiale del divertimento e del gioco d’azzardo: Las Vegas. Il capoluogo della Contea di Clark è una specie di paese dei balocchi dove tutto è consentito; gioco d’azzardo legalizzato, illimitata disponibilità di alcolici ad ogni ora del giorno e della notte ed ampia scelta in quanto a spettacolo per adulti hanno procurato alla città il soprannome di “Sin City”, “Città del Peccato”, una nome non certo gratificante che tuttavia non ha intaccato la bellezza, il colore e l’eccentricità del centro. La via principale è Las Vegas Strip, lungo la quale si susseguono hotel e casinò dalle forme più disparate come il Bellagio, il Caesars Palace, il Luxor Hotel, l’MGM Grand Las Vegas, il Mandalay Bay Resort and Casino ed il Venetian, solo per citare i più famosi. Un’esperienza decisamente particolare, presa in considerazione da un numero impensabile di persone, è il decidere di sposarsi a Las Vegas.


STATI UNITI

 

Se il tran-tran delle grandi città non fa esattamente al caso vostro, sarà ben più gratificante conoscere una delle riserve naturali più belle e conosciute del mondo: lo Yellowstone National Park. Questo parco nazionale, situato all’estremità nord-occidentale del Wyoming, ma sconfinante per qualche breve tratto nel Montana e nell’Idaho, è il più antico del pianeta, essendo stato istituito addirittura nel 1872, ed è stato proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1978. Varietà degli scenari, flora e fauna. Sono questi gli elementi che rendono Yellowstone un vero proprio paradiso naturale, all’interno del quale si susseguono fiumi, montagne innevate, sentieri, mulattiere, canyon e cascate. Tra le attrattive più conosciute ricordiamo i 300 geyser, sorgenti di acqua ad oltre 200 gradi che emettono colonne di vapore alte fino a 50 metri, ma anche gli esemplari di orso grizzly, una specie in via d’estinzione celebrata anche dal famoso cartone animato Yogi.

Se i canyon relativamente modesti di Yellowstone non vi sono bastati, non vi resta altro da fare che recarvi nell’Ari- zona settentrionale, il luogo dove l’incedere millenario del fiume Colorado ha creato uno degli scenari più strabilianti del mondo: il Grand Canyon. Questa gola, lunga quasi 500 chilometri, profonda fino a 1.600 metri e dalla larghezza variabile tra 500 metri e 27 chilometri, ha ispirato moltissimi personaggi nel corso della storia, dagli indigeni, che vi si stabilirono in insediamenti realizzati tra le pareti del canyon, al presidente Theodore Roosevelt, che amava dilet- tarsi nella caccia al puma o semplicemente rilassarsi lasciandosi trasportare dalla bellezza del paesaggio. Altri parchi ormai entrati nella leggenda si trovano nello Utah, e sono il Bryce Canyon, Arches, Mesa Verde, e non dimenticate di scoprire il sud-ovest con la magica Monument Valley, ed i parchi dell’Arizona con la Foresta Pietrificata, in mezzo al Painted Desert, il deserto dipinto.

Dopo le città, le montagne, i boschi ed il deserto, non resta che godersi un po’ di relax in riva al mare. Le possibilità non mancano di certo, ma l’emblema del soggiorno marittimo americano sono le Hawaii, un arcipelago immerso nel Pacifico ad oltre 4.000 chilometri dalla coste californiane. Alla bellezza dei fondali, delle spiagge di sabbia finissima e della lussureggiante vegetazione, si aggiungerà l’ospitalità degli abitanti, particolarmente cordiali e disponibili nei confronti dei turisti. La capitale è Honolulu, un centro di discrete dimensioni situato sul litorale meridionale dell’isola di Oahu, nelle cui vicinanze si trovano gli alberghi più importanti e molte delle spiagge più turistiche dell’isola.

Altro stato notoriamente legato al mare è la Florida, con le spiagge della zona di Miami, e la punta sud degli USA e cioè Key West. Non dimenticate poi di vedere lo splendido parco di Everglades, Cape Canaveral con le magie della Nasa e Disneyworld ad Orlando.

Se ognuna delle sei perle fino ad ora prese in considerazione vanta particolari pregi in ambiti ben definiti, come l’ar- chitettura, l’arte, il divertimento o la natura, c’è una città negli USA che pur non presentando attrattive di eccellenza assoluta, incarna i valori alla base della tradizione e della cultura americana, senza la quale il mondo come oggi lo conosciamo non esisterebbe. Washington DC. è la storia d’America, è il luogo dove operò George Washington e dove oggi si tessono le trame della politica americana e mondiale. Emblematico in tal senso il suo U.S. Capitol, preso a modello per tutti gli altri campidogli del paese, con l’enorme cupola internamente affrescata da un pittore di ori- gine italiana: Costantino Brumidi. Per la sua valenza in ambito storico e politico Washington DC. rientra d’ufficio tra le attrattive americane da non perdere, tra le sette perle più brillanti dello scrigno chiamato Stati Uniti.

 

Fonte: http://www.gsmedia.it/sfogliabili/top-travel-collection/USA/assets/book/pdf.pdf?iframe=true&width=100%&height=100%

Sito web da visitare: http://www.gsmedia.it e http://www.toptravelcollection.it

Autore del testo: Top Travel Collection - Via G.Torti 226 R -16143 Genova (Italy)

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